Fotografia: ICONE ITALIANE
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Lotto 97 Luigi Veronesi (1908 - 1998) - Fotogramma, 1972
cm 24 x 23,5
Stampa cromogenica vintage
Firmata e datata a penna nera sull'immagine e firmata, datata e titolata a penna nera al verso
Opera in cornice
Luigi Veronesi (Milano 1908 – 1998) ha indagato nei più diversi campi con uno stile ispirato alla lezione Bauhaus. In pittura è un importante esponente dell’Astrattismo (ne firma il primo Manifesto italiano e aderisce al gruppo parigino Abstraction-Création) e, dal 1949, della MAC Art. Fin dagli anni ’20 lavora come disegnatore tessile (spesso a Parigi frequentata da fiero antifascista) e come grafico per riviste come Poligono, Campo Grafico, Casabella, Ferrania. La ricerca lo vede protagonista anche in campo fotografico: elabora, come Man Ray e Moholy-Nagy, la tecnica del fotogramma; nel 1947 firma a Milano il “Manifesto della Bussola” e nel 1950 aderisce all’Unione Fotografica. Pregevoli gli interventi in campo teatrale e le ricerche, svolte con Malipiero sulla musica visiva.
Nella fotografia di Luigi Veronesi si mescolano in modo dichiarato gli elementi della sua professione di grafico audace e visionario. Ne La ballerina tutto questo è molto evidente: è stata realizzata nel 1950 quando da tre anni è iniziata la grande avventura di Ferrania, la rivista di cui è grafico e che è concettualmente vicina al gruppo fotografico La Bussola di cui è membro. L’abilità con cui propone il collage della figura in silhouette in diverse sfumature, dimensioni e orientamenti conferisce a questa immagine una leggerezza e un garbo sottolineato dalle linee che attraversano lo sfondo ottenute con un intervento di pseudosolarizzazione di cui Veronesi è maestro. Il Fotogramma del 1972 è un bell’esempio dell’uso del colore ma anche della ricerca di elementi geometrici che gli permettono di ottenere risultati di stampo astratto usando strumenti relativamente semplici (utilizzava una semplice, economica reflex russa Zenit con obiettivo Helios e operava nel suo studio di pittore) ma con una creatività straordinaria.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 98 Massimo Vitali (1944) - Negresco mare , 2005
cm 180 x 220 (cm 150 x 190 immagine)
C-print vintage, flash mounted su dibond sotto plexiglass
Etichetta Agence Regionale du Patrimoine Paca al verso
ESPOSIZIONI
Monuments et Paysages, Chartreuse, de Villeneuve-lez-Avignon, 2009
Monumenti e Paesaggi, Il Filatorio, Cesac, Caraglio, Cuneo, 2007
Massimo Vitali (Como 1944) finito il liceo studia fotografia a Londra al London College of Printing e si dedica al reportage collaborando con agenzie europee e soprattutto con la Report di Simon Guttmann. Deluso dalle aspettative riposte sulla fotografia concerned, negli anni ’80 lavora da direttore della fotografia in televisione e al cinema per ritornare poi alla fotografia questa volta con un atteggiamento più creativo. Si inventa così nel 1994, con l’unico banco ottico che i ladri della sua attrezzatura gli hanno lasciato, un progetto nuovo che lo porta a fotografare dall’alto le spiagge toscane affollate di bagnanti grazie al quale ottiene fra i galleristi e i collezionisti un grande successo internazionale.
Per comprendere queste fotografie occorre ricostruire uno dei più singolari set che si siano immaginati. Vitali riprende con il suo banco ottico 20x25 da un altissimo treppiedi collocato in un caso di fronte alla spiaggia e nell’altro tenendola ai bordi e mettendo al centro dell’attenzione il mare. Non è però interessato al paesaggio ma a chi lo abita: è lui stesso a dichiarare, tornato dall’estero e stabilitosi a Lucca, di voler comprendere con le sue immagini chi erano gli italiani in quella fase storica caratterizzata dalla vittoria elettorale di Berlusconi. Anche se realizzata con altri mezzi tecnici ed espressivi, questo lavoro evoca lo spirito reportagistico ma lo vira sull’antropologico: invece di avvicinarsi ai soggetti per creare un racconto, li tiene a debita distanza e ne immobilizza le storie in una sola immagine, invece di condividerne il vissuto ne osserva le dinamiche con lo sguardo dell’entomologo. Le accuratissime e preziose stampe dove i colori assumono sfumature delicate e la grande profondità di campo, che mette a fuoco tutti i piani, permettono all’osservatore di seguire i dettagli delle scene: come nei dipinti di Bruegel il Vecchio le posture dei singoli ci fanno immaginare storie e i particolari (i teli sulla sabbia, le biciclette posteggiate, le bandiere mosse dal vento, la curiosa eleganza dei cestini della spazzatura) riempiono la scena in un equilibrio mirabile.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 99 Massimo Vitali (1944) - Bari 4
cm 88,5 x 109 (cm 64 x 84,5 immagine)
C-print montata su alluminio
Edizione 11 di 35
Etichetta titolata, datata, numerata e siglata a penna nera al verso
PROVENIENZA
Arte Contemporanea, Dorotheum, Vienna, 16 maggio 2016, lotto 224
Massimo Vitali (Como 1944) finito il liceo studia fotografia a Londra al London College of Printing e si dedica al reportage collaborando con agenzie europee e soprattutto con la Report di Simon Guttmann. Deluso dalle aspettative riposte sulla fotografia concerned, negli anni ’80 lavora da direttore della fotografia in televisione e al cinema per ritornare poi alla fotografia questa volta con un atteggiamento più creativo. Si inventa così nel 1994, con l’unico banco ottico che i ladri della sua attrezzatura gli hanno lasciato, un progetto nuovo che lo porta a fotografare dall’alto le spiagge toscane affollate di bagnanti grazie al quale ottiene fra i galleristi e i collezionisti un grande successo internazionale.
Per comprendere queste fotografie occorre ricostruire uno dei più singolari set che si siano immaginati. Vitali riprende con il suo banco ottico 20x25 da un altissimo treppiedi collocato in un caso di fronte alla spiaggia e nell’altro tenendola ai bordi e mettendo al centro dell’attenzione il mare. Non è però interessato al paesaggio ma a chi lo abita: è lui stesso a dichiarare, tornato dall’estero e stabilitosi a Lucca, di voler comprendere con le sue immagini chi erano gli italiani in quella fase storica caratterizzata dalla vittoria elettorale di Berlusconi. Anche se realizzata con altri mezzi tecnici ed espressivi, questo lavoro evoca lo spirito reportagistico ma lo vira sull’antropologico: invece di avvicinarsi ai soggetti per creare un racconto, li tiene a debita distanza e ne immobilizza le storie in una sola immagine, invece di condividerne il vissuto ne osserva le dinamiche con lo sguardo dell’entomologo. Le accuratissime e preziose stampe dove i colori assumono sfumature delicate e la grande profondità di campo, che mette a fuoco tutti i piani, permettono all’osservatore di seguire i dettagli delle scene: come nei dipinti di Bruegel il Vecchio le posture dei singoli ci fanno immaginare storie e i particolari (i teli sulla sabbia, le biciclette posteggiate, le bandiere mosse dal vento, la curiosa eleganza dei cestini della spazzatura) riempiono la scena in un equilibrio mirabile.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 100 Autori vari - Viaggio in Italia, 1984
cm 26 x 21 x 1,3
Fotolibro
Prima Edizione Il Quadrante
Fotografie di: Barbieri, Basilico, Battistella, Castella, Cavazzuti, Chiaramonte, Cresci, Fossati, Garzia, Guidi, Ghirri, Hill, Jodice, Leone, Nori, Sartorello, Tinelli, Tuliozi, Ventura, White
Quando Luigi Ghirri concepisce, con la complicità di Pina Belli D’Elia, Gianni Leone ed Enzo Velati, un progetto che sappia riflettere sul paesaggio italiano, lo fa per superare per un verso la tradizionale asetticità in stile Alinari che sempre aleggiava in tanti libri di storia dell’arte e per l’altro la ormai insopportabile retorica del Bel Paese. Non tutti capiscono che quello che stava per uscire sarebbe presto diventato un punto di riferimento fondamentale e addirittura un vero e proprio manifesto di una nuova scuola italiana di paesaggio più corale nella molteplicità di sguardi rispetto a quella della Scuola di Düsseldorf, altrettanto filosofica ma più esteticamente accattivante della Dialectical Landscape americana. Viaggio in Italia nasce un po’ in sordina nel 1984 con un editore coraggioso ma non di fama come Il Quadrante di Alessandria e una prima mostra alla Pinacoteca Provinciale di Bari: sono loro a credere in questo progetto assieme alla locale Arci Media Lega fotografia il cui responsabile Giancarlo Renzetti scrive nel risvolto di copertina che questo è “lo specchio con cui dei fotografi appartenenti alla prima generazione, che in Italia abbia avuto un impatto con l’immagine televisiva, colgono la mutata realtà del nostro paese”. La copertina gioca ironicamente con l’immagine di una di quelle cartine dell’Italia geografica che troneggiavano nella classi elementari ma all’interno è tutto un inseguirsi di immagini di autori che si sarebbero affermati e di altri che poi avrebbero abbandonato un lavoro cui sono comunque restati ancorati: accanto a Ghiri stesso partecipano Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Giannantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Guido Guidi, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Cuchi White. Non propongono “né languide Venezie né tristi bassi napoletani” ma “l’intenzione di arrivare a una conoscenza che non è una fredda categoria della scienza ma avventura del pensiero e dello sguardo” per usare le parole della loro presentazione.