Asta 261 - Dipinti
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Lotto 1 FRANCESCO COZZA
Roma 1605-1682
"Consegna delle chiavi"
22x33.5, olio su tela -
Lotto 2 PITTORE ANONIMO
"Santa Orsola" 1681 (?)
122x90 olio su tela
Data non completamente decifrabile
Opera rintelata; reca sul libro in basso al centro la seguente scritta " Io Antonio Zen/ ofatto questa opera/lanno 1681 (?), essendo/ Pio (...) il molto/ Reverendissimo Signor Don Dioniso Donati" -
Lotto 3 GIOVAN BATTISTA CROSATO
Venezia 1686 –1758
"Lucrezia"
73,5x55,5 olio su tela
Opera rintelata -
Lotto 4 PITTORE ANONIMO
"Allegoria delle arti" XVII secolo
102,5x76,5 olio su tela
Piccole cadute di colore con tela in luce in alto al centro.
Cornice coeva. -
Lotto 5 BELLOTTI PIETRO E COLLABORATORI
Roè Volciano (BS) 1625-1700 Gargagnano sul Garda (BS)
"La Parca Lachesi"
93x73 olio su tela
Perizia in fotocopia della Dott.ssa Patrizia Caretto, Studio d'arte Caretto, Torino rilasciata nel 2003
Il soggetto della Parca Lachesi è uno dei temi preferiti e più noti del Bellotti, tanto che se ne conoscono almeno nove versioni autografe e questa di collaborazione. Si tratta però di una versione parziale della sola testa che viene presa come modello delle più note e complete versioni successive, le migliori di tutte sono quelle del museo di Stoccarda (firmata e datata 1654) e quella della Pinacoteca di Feltre.
In quest'opera i rapporti chiaroscurali appaiono incruditi, trattandosi di una successiva versione, in cui è partecipe l'intervento della operosa bottega bellottiana. La secchezza dei modi nella spietata analisi dell'anatomia è dunque più evidente, così come lo è anche il piacere di raffigurare il disfacimento operato sui volti dal tempo, che ha riferimenti sia con il mondo nordico, Rembrandt in particolare, sia con la corrente naturalistica della seconda metà del '600 a Venezia.
Il tema della vecchiaia sgradevole e repellente è tipico di tutta la produzione dell'artista. Sembra che sia stato dominato dal pensiero della precarietà della vita, dall'inesorabile passare del tempo, dalla bellezza che sfiorisce.
Per quanto concerne la cronologia sono gli anni della produzione giovanile dell'artista ('50 e '60 del secolo), nei quali Bellotti appare soprattutto come il campione di un naturalismo mimetico e quasi maniacale, accentuato dalla vitrea freddezza del registro lumistico, di cui è testimonianza emblematica proprio la Parca Lachesi. -
Lotto 6 PITTORE ANONIMO DEL XVII SECOLO
"Ritratto di volatili"
76x120 olio su tela
Opera rintelata -
Lotto 7 TOMMASO REALFONSO
Napoli 1677 circa – post 1743
"Natura morta"
60,5x34 olio su tela
Opera siglata in basso a destra
Opera rintelata
Bibl.: -"Dipinti antichi", catalogo della mostra, Galleria Previtali, Bergamo, 1974. Ripr. in b./n. ap.69 -
Lotto 8 PITTORE NORDICO DEL XVII SECOLO
"Natura morta"
45x64 olio su tavola -
Lotto 9 PITTORE ANONIMO
Fine XVIII secolo
"Natura morta con melograno e noci"
"Natura morta con mele, noci e mela cotogna"
14x21,5 tempera su pergamena
Difetti, presenti due fori in corrispondenza della mela rossa. -
Lotto 10 RIGAUD HYACINTHE (ambito di)
Perpignano (Francia) 1659-Parigi 1743
"Ritratto virile"
80x63 olio su tela
Opera rintelata -
Lotto 11 RIGAUD HYACINTHE (ambito di)
Perpignano (Francia) 1659-Parigi 1743
"Ritratto virile"
80x63 olio su tela
Opera rintelata -
Lotto 12 CLEMENTI MARIA GIOVANNA BATTISTA detta 'la Clementina' (attribuito a)
Torino 1690ca - 1761
"Ritratto femminile"
81x64,5 olio su tela -
Lotto 13 GRANERI GIOVANNI MICHELE (ambito di)
Torino 1708 - 1762
Coppia di dipinti con scene di vita
41,5x33,5, olio su tela
Craquelé e vecchi restauri
Uno dei due presenta caduta di colore in alto al centro -
Lotto 14 RIDINGER JOHANN ELIAS
"Fanciullo" 1760
47X34,5 disegno a sanguigna
Opera firmata e datata in basso a destra -
Lotto 15 FLAMINIO GRAPINELLI
Pieve d'Alpago (BL) fine sec. XVII - 1750 ca.
"Paesaggio con figure ed animali" XVIII secolo
50x33 olio su tela
Certificato di garanzia con attribuzione all'artista della Galleria Previtali, Bergamo -
Lotto 16 CIGNAROLI VITTORIO AMEDEO
Torino 1730- 17 febbraio 1800
"Caccia col falco"
84x103 olio su tela
Expertise del Direttore del Museo Civico di Arte Antica- Palazzo Madama di Torino, Dottor Vittorio Viale su fotografia, in data 25 novembre 1959.
Cadute di colore con tela in luce in corrispondenza del margine sinistro e destro; due piccoli fori e caduta di colore in altro al centro; in basso a destra piccolo foro e caduta di colore. -
Lotto 17 EDOARDO DALBONO
Napoli 1841 - 1915
"Marina con barche di pescatori"
64,5x104,5, olio su tela
Opera firmata in basso a sinistra
Già Galleria Fogliato, Torino (etichetta al retro sul telaio che reca titolo) -
Lotto 18 VINCENZO MARINELLI
San Martino d'Agri 1819-Napoli 1892
"Ferrante Carafa e Masaniello" ("Ferrante Carafa porta trionfalmente per la città di Napoli in groppa Masaniello tratto di prigione") ante 1869
62x44 olio su tela
Autentica della Dott.ssa Luisa Martorelli in fotocopia rilasciata a Napoli nell'aprile del 2009
Trattasi del bozzetto per il grande dipinto, di analogo soggetto, del Marinelli conservato alla GAM di Torino, acquistato da Umberto di Savoia nel 1873 all'Esposizione Universale di Vienna.
Il dipinto raffigura la rivolta antispagnola contro il provvedimento dell'Inquisizione istituito da don Pedro di Toledo l'11 maggio 1547, insurrezione popolare che precorse di cento anni la più celebre rivolta napoletana del 1647, le cui conseguenze politiche e sociali ebbero eco in tutta Europa.
Il quadro, conservato alla GAM, conseguì notevole consenso di critica e di pubblico dopo la presentazione alla mostra Promotrice di Napoli nel 1869 e quando, presentato all'Esposizione Nazionale di Parma del 1870, ottenne la medaglia d'oro. L'opera fu presente anche all'esposizione Universale di Vienna del 1873, dopo l'acquisto di Umberto di Savoia, principe di Piemonte, che la donò alle collezioni civiche di Torino. Rispetto al dipinto finito, costruito in dimensioni "al vero", per restituire il valore del trionfo della memoria storica, in un quadro di personaggi presentati a grandezza naturale, il bozzetto rivela tratti di originalità e ingenua freschezza, che testimoniano l'idea originaria impressa dall'artista.
Il luogo è quello reale e popolare della piazza San Gaetano da Thiene, all'incrocio tra la chiesa di San Lorenzo, di cui si scorge solo il campanile, che tuttavia l'artista decide di trasferire nella posizione prospettica di osservazione della Basilica di San Paolo Maggiore. Della chiesa monumentale s'intravede parte del pronao, riadattato su un tempio antico, che presenta, come si vede nel dipinto, le grandi colonne ad alto fusto, vestigia della memoria classica della Neapolis greco-romana.
La città raffigurata nel bozzetto è assolutamente fedele al reale, le abitazioni in asse alla chiesa di San Paolo rispecchiano la fedeltà dell'edilizia popolare, ancora oggi immutata sulla strada del decumano maggiore. Diversamente, nel quadro finito c'è una ricerca d'invenzione di uno stile rinascimentale italiano che abbellisce e modifica le abitazioni di quel luogo, forse nel tentativo di armonizzare alla storia del Seicento i caratteri urbanistici di quell'angolo di città. A confronto dell'opera di maggiori dimensioni, il bozzetto rimarca una freschezza di tratto e di libera invenzione, soprattutto nelle figure del popolo ritratte in primo piano.
Mentre il quadro grande sembra evocare citazioni colte dalla pittura di matrice caravaggesca del Seicento napoletano (la figura a terra dell'accattone seminudo), nel piccolo bozzetto c'è un'osservazione più vera della natura e dei gesti del popolo napoletano. Un esempio è suggerito dalla presenza dei piccoli scugnizzi a piedi scalzi che guardano con una certa ammirazione, di spalle all'osservatore, il loro eroe Masaniello, nelle sembianze di un adolescente, in groppa al cavallo bianco di don Ferrante Carafa, che lo ha liberato dalle prigioni di Castel Capuano.
Lo studio dei personaggi in costume è desunto da modelli studiati in posa come si riscontra negli atelier dei pittori del tempo (Celentano e Morelli) che facevano uso, da qualche decennio, anche della fotografia per migliorare i dettagli dei costumi e dell'abbigliamento.
Si riscontrano affinità stilistiche comuni tra il nostro bozzetto e il bozzetto del Marinelli, L'insurrezione napoletana del 1547, di proprietà del Comune di Napoli, che rievoca un altro momento glorioso delle rivolte della storia di Napoli scaturite dalla reazione popolare nei confronti dell'oppressione politica dell'Inquisizione spagnola. -
Lotto 19 ANTONIO FONTANESI
Reggio Emilia 1818 - 1882 Torino
"Pastorella solitaria"
35,5x46,3, olio su cartone gessato
Già proprietà Marco Calderini (etichetta al retro)
Etichette al retro che dichiarano l'autenticità dell'opera di Giuseppe Luigi Marini, Rosanna Maggio Serra, Marziano Bernardi, Luigi Fogliato e Alessandro Fogliato
Bbl.:-"Il valore dei dipinti dell'Ottocento", VIII edizione, 1990-1991, Allemandi, Torino, 1990, p. 190 -
Lotto 20 ANTONIO FONTANESI
Reggio Emilia 1818 - 1882 Torino
"Paesaggio"
28x43 olio su tavoletta
Autentica a penna al retro dell'opera a cura di Marco Calderini; autentica al retro dell'opera, sulla tavola, a cura di A. Falchetti; autentica al retro dell'opera di Carlo Follini.
Tavola con tarli al retro -
Lotto 21 ANTONIO FONTANESI
Reggio Emilia 1818 - 1882 Torino
"Paesaggio"
29,5x37 olio su carta
Dichiarazione di autenticità al retro dell'opera a cura di Giacomo Grosso e di Marziano Bernardi.
Già collezione Nata, timbro al retro -
Lotto 23 VITTORIO AVONDO
Torino 1836 - 1910
"Lavandaie al fiume"
32x41, olio su tavola
Opera siglata in basso a destra
Autentica di Giuseppe Luigi Marini rilasciata il 2 marzo 2002 (applicata al retro) -
Lotto 24 RIGHINI GIUSEPPE LEONE (attribuito a)
Torino 1820 - 1884 Belem (Brasile)
"Paesaggio" 1862
32,5x40,5, cartone pressato
Opera firmata e datata in basso a sinistra
Restauri -
Lotto 25 PITTORE NON IDENTIFICATO
"Paesaggio con viandanti" 1857
120x127,5 olio su tela
Opera firmata e datata in basso al centro
Opera ritelata