Asta 57 - Dipinti selezionati XIX e XX

Asta 57 - Dipinti selezionati XIX e XX

sabato 10 maggio 2025 ore 14:45 (UTC +01:00)
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  • Attilio Toro - Allo specchio
    Lotto 1

    talia 1892 - 1982

    Olio su tela cm 50x35 firmato in basso a dx A.Toro


    Attilio Toro nacque a Napoli il 4 dicembre 1892. Fin da giovane si avvicinò al mondo dell’arte, apprendendo i primi rudimenti della pittura nell’atelier del padre, Carmine Toro.

  • Vincenzo Irolli - Bel visetto
    Lotto 2

    Vincenzo Irolli - Bel visetto - Napoli 1860-1949 - Olio su tavola cm 39x30 - Nato a Napoli il 30 settembre 1860, l'artista studiò presso l'Istituto di Belle Arti di Napoli tra il 1877 e il 1880, avendo come maestri G. Toma, F. Maldarelli e lo scultore S. Lista. Fu profondamente influenzato dalle opere di F.P. Michetti, A. D'Orsi e A. Mancini viste all'Esposizione Nazionale di Napoli nel 1877. Debuttò alla XV Mostra della Società Promotrice di Napoli nel 1879 con "Felice rimembranza", vincendo il primo premio.Negli anni successivi, espose varie opere di ispirazione storica e ritratti, come "Sesto Tarquinio" e "L'attentato all'onore di Lucrezia". Il suo ritratto di Francesco Netti del 1884 esemplifica la sua abilità nel catturare il carattere e l'individualità delle figure. Tra il 1880 e il 1883, durante il servizio militare a Pavia, continuò a dipingere, realizzando opere come "Povera madre".Tornato a Napoli, frequentò artisti come Michetti e Sartorio e partecipò a varie esposizioni, ottenendo riconoscimenti per opere come "Amore e dovere" e "Maddalena moderna". Tra il 1889 e il 1890, partecipò alla decorazione della birreria Gambrinus di Napoli. Verso la fine degli anni '80, si dedicò al "secondo realismo", specializzandosi in scene di vita domestica e realismo popolare, influenzato da artisti come A. Cefaly e F. Palizzi.Le sue opere descrivono spesso interni rustici e scene familiari, come "Focolare domestico", "Il bacio della mamma" e "Bella lavandaia", esibendo una tecnica pittorica vivace e dettagliata. Le sue pitture di genere riscossero successo nei mercati internazionali di Parigi, Londra e Berlino, sebbene l'artista stesso considerasse quel periodo come uno dei più gravosi della sua vita, dovendo produrre opere accattivanti per motivi economici.Nel corso del Novecento, il suo stile divenne più fluido e rapido, con composizioni all'aperto e scene cittadine. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, ricevendo riconoscimenti per opere come "Primavera", "La prediletta", "Sogno primaverile" e "Spannocchiatrici". Le sue ultime partecipazioni espositive risalgono agli anni '30 e '40, culminando con la sua presenza alla I Annuale Nazionale del 1948 a Cava de' Tirreni.

  • Francesco Sagliano - Pescatore sarnese (Napoli 1879)
    Lotto 3

    Francesco Sagliano - Pescatore sarnese (Napoli 1879) - Santa Maria Capua Vetere, Caserta 1826 - Napoli 1890 - Olio su tela cm 58,5x56 - Francesco Sagliano nacque il 17 novembre 1826 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Fin da giovane mostrò una spiccata inclinazione per l'arte, che coltivò inizialmente sotto la guida di Nicola Palizzi, approfondendo soprattutto il genere del paesaggio, e successivamente con Giuseppe Bonolis. La sua formazione venne interrotta nel 1848, quando partecipò ai moti rivoluzionari, un impegno politico che lo costrinse ad abbandonare temporaneamente Napoli per sfuggire alla repressione borbonica.Tornato alla vita artistica, Sagliano riprese gli studi nel 1853 presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli, entrando in contatto con personalità di spicco come Domenico Morelli e Achille Vertunni. La sua pittura si caratterizzò per una fusione tra istanze storiche, religiose e di genere, trattate sempre con uno sguardo attento alla dimensione umana e naturale dei soggetti.Tra le opere più celebrate vi sono "Cristo presentato al popolo", premiato con la medaglia d'oro e oggi conservato nella Pinacoteca di Capodimonte, ed "Episodio del brigantaggio nelle provincie meridionali", che suscitò grande interesse e fu acquistato direttamente dal sovrano. Il suo repertorio include anche scene storiche come "Margherita di Svevia fa seppellire gli avanzi del figlio Corradino", "L'infanzia di Corradino" e "Vittorio Emanuele a Roma il 1° luglio 1871", quest'ultima premiata in importanti esposizioni nazionali e internazionali.Parallelamente alla pittura, Sagliano si dedicò alla modellazione dell'argilla e alla didattica, dirigendo una Scuola di disegno applicato all'industria a Napoli. Le sue opere, spesso caratterizzate da un naturalismo vibrante e da una forte attenzione alla luce e alla resa atmosferica, mostrano un legame profondo con la tradizione e la storia italiana, come si nota nel dipinto "Zingarelle", ambientato in una rigogliosa natura mediterranea.Francesco Sagliano morì a Napoli il 26 gennaio 1890

  • Edoardo Dalbono - Veduta di Castel Sant'Elmo
    Lotto 4

    Edoardo Dalbono - Veduta di Castel Sant'Elmo - Napoli 1841 - Napoli 1915 - Olio su tela cm 39x31 - Edoardo Dalbono nacque a Napoli il 10 dicembre 1841 in una famiglia profondamente immersa nel mondo culturale: il padre, Carlo Tito, era scrittore e critico d'arte, mentre la madre, Virginia Carelli, era poetessa. Fin da giovane, Edoardo fu incoraggiato a coltivare la letteratura romantica, la musica e le tradizioni popolari napoletane. La sua formazione artistica iniziò a Roma, dove studiò disegno con l'incisore Augusto Marchetti. Tornato a Napoli, proseguì gli studi con Giuseppe Mancinelli e Nicola Palizzi, avvicinandosi alla Scuola di Posillipo e alla Scuola di Resina.​Dalbono esordì con dipinti di soggetto storico, ma ben presto si dedicò con passione alla pittura di paesaggio e alle scene di genere. Le sue opere si distinguono per l'uso sapiente della luce e per la capacità di evocare atmosfere poetiche e suggestive. Tra i suoi soggetti prediletti vi erano le vedute del Golfo di Napoli, le marine e le scene di vita quotidiana. Nel 1866 partecipò a un concorso con la tela "Scomunica di re Manfredi", che fu esposta alla Società Promotrice di Belle Arti di Napoli nel 1868 e successivamente all'Esposizione Nazionale di Parma nel 1870. Nel 1871 presentò "La leggenda delle sirene" alla Società Promotrice.Tra il 1878 e il 1888, Dalbono soggiornò a Parigi, dove, grazie all'amico Giuseppe De Nittis, entrò in contatto con il mercante d'arte Adolphe Goupil. Durante questo periodo, la sua pittura si arricchì di elementi simbolici e sensuali, influenzata anche dall'incontro con Mariano Fortuny y Marsal. Al suo ritorno in Italia, si dedicò alla rappresentazione di Venezia e della laguna veneta, temi che divennero ricorrenti nella sua produzione.Nel 1897 fu nominato professore di pittura presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli, dove ebbe tra i suoi allievi Roberto Carignani. Nel 1905 divenne curatore della Pinacoteca del Museo Nazionale di Napoli, oggi Museo di Capodimonte. Oltre alla pittura, Dalbono si dedicò all'illustrazione di libri e riviste, collaborando con "L'Illustrazione Italiana" e la parigina "Le Grand Monde". Realizzò anche decorazioni murali per chiese e palazzi, tra cui le tempere per il teatro municipale di Salerno e pale d'altare per la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta a Napoli e per una chiesa di Gragnano.Edoardo Dalbono morì a Napoli il 23 agosto 1915.

  • Egidio Tonti - Sulla spiaggia
    Lotto 5

    Egidio Tonti - Sulla spiaggia - Presicce (LE) 1887 - 1922 - Olio su tela cm 30,5x67 - Egidio Tonti nacque nel 1887 a Presicce, un piccolo borgo del Salento, in provincia di Lecce. Fin da giovane mostrò una naturale inclinazione per l'arte, che lo spinse a trasferirsi nel 1905 a Napoli. Qui ebbe l’opportunità di formarsi nello studio di Giuseppe Casciaro, maestro apprezzato per i suoi paesaggi, da cui apprese la padronanza del colore e la sensibilità per le atmosfere naturali.Dopo l’esperienza napoletana, nel 1907 Tonti si stabilì a Firenze, dove aprì un proprio studio e si immerse nell’ambiente culturale della città. La sua carriera fu interrotta dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, alla quale partecipò come soldato. Terminato il conflitto, riprese a dipingere ed esporre, presentando le sue opere in mostre personali a Firenze, Roma, Bruxelles e Bari.La sua pittura, improntata a un verismo delicato, si distingue per l’uso di ampie pennellate e una tavolozza raffinata, capace di cogliere la poesia delle vedute urbane e dei paesaggi. Tra i suoi soggetti preferiti si annoverano scorci veneziani, canali silenziosi e atmosfere sospese, interpretati con grande sensibilità luministica.Nel 1922 Tonti emigrò negli Stati Uniti, continuando la sua attività di pittore. Da quel momento le notizie su di lui si fanno più rade, sebbene alcune fonti riportino una sua presenza a Roma negli anni Cinquanta.

  • Luca Albino - Piegando le reti  (1929)
    Lotto 6

    Luca Albino - Piegando le reti (1929) - Maiori 1884 - Maiori 1952 - Olio su tela cm 34,5x50 - Luca Albino nacque il 14 febbraio 1884 a Maiori, nel cuore della Costiera Amalfitana, e vi morì nell’aprile del 1952. Fin da giovane dimostrò un talento naturale per la pittura, che lo condusse prima nello studio di Raffaele D’Amato e poi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove perfezionò la sua formazione artistica.Nel 1910, spinto dalla necessità e dalla voglia di nuove esperienze, Albino si trasferì in Argentina. A Buenos Aires rimase affascinato dai colori intensi dei tramonti sudamericani, che influenzarono profondamente la sua tavolozza e il suo stile. Organizzò numerose esposizioni personali, riscuotendo successo e riuscendo a vendere gran parte delle opere realizzate durante il soggiorno.Rientrato a Maiori nel 1920, si dedicò con passione a immortalare la sua terra natale. Le sue tele, che lui stesso definiva "bombe di sole", raccontano scene di vita quotidiana, mercati, pescatori, angoli nascosti della costiera, sempre colti nella loro luce più viva e autentica. La sua pittura è caratterizzata da pennellate vibranti e colori brillanti, capaci di restituire l’atmosfera calda e avvolgente del Mediterraneo.Albino partecipò a diverse mostre collettive e personali, tra cui esposizioni a Salerno, Milano e Positano, e prese parte più volte alle Mostre del Sindacato Provinciale Fascista Belle Arti di Salerno. Tra i suoi lavori più celebri si ricordano “Barche”, “Il mio paese”, “La Chiesa dell’Annunziata di Ravello”, “Mercato”, “Cortile” e “Torre Normanna di Maiori”.Fu anche maestro della pittrice Pia Galise, alla quale trasmise la sua passione per la pittura e per i colori della sua terra. L’opera di Luca Albino resta ancora oggi una testimonianza luminosa della bellezza e della vitalità della Costiera Amalfitana.

  • Lorenzo Gignous - Sesto Calende  (1910)
    Lotto 7

    Lorenzo Gignous - Sesto Calende (1910) - Modena 1862 - Porto Ceresio (VA) 1958 - Olio su tela cm 45x90 - Lorenzo Gignous nacque a Modena nel 1862, ed è considerato uno dei principali esponenti della pittura paesaggistica italiana del XIX e XX secolo. Nipote del pittore Eugenio Gignous, intraprese gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove affermò il suo talento per la pittura di paesaggio. Nel 1884, durante il suo periodo accademico, vinse il Premio Mylius per la pittura di paesaggio storico, con una veduta di Sesto Calende sul Lago Maggiore, che ricordava lo sbarco di Garibaldi e dei Cacciatori delle Alpi nel maggio del 1859. Questo tema divenne ricorrente nella sua produzione artistica, caratterizzata da un forte naturalismo.Nel corso della sua carriera, Gignous partecipò alle principali esposizioni nazionali, distinguendosi soprattutto per le sue rappresentazioni del Lago Maggiore, che dipinse frequentemente en plein air, spesso durante i soggiorni a Stresa con lo zio Eugenio, che si era trasferito in quella località nel 1887. La sua arte rifletteva una visione intima e dettagliata dei paesaggi naturali, contribuendo a consolidare la sua reputazione come paesaggista.Fino al 1922, oltre alla sua carriera pittorica, Gignous lavorò anche presso le Ferrovie dello Stato, un impiego che gli permise di entrare in contatto con importanti ambienti pubblici, ottenendo anche commissioni ufficiali. Lorenzo Gignous morì nel 1958 a Porto Ceresio, lasciando un'eredità significativa nel panorama della pittura italiana.

  • Leonardo Roda - Pescatori
    Lotto 8

    Leonardo Roda - Pescatori - Racconigi 1868 - Torino 1933 - Olio su tela cm 70x100 - Leonardo Roda è nato nel 1868 a Racconigi, Italia. Cresciuto in una famiglia di alpinisti e artisti botanici, ha coltivato sin da giovane l'amore per la montagna e l'arte. Ha iniziato la sua carriera artistica nel 1889, esponendo opere presso la Promotrice di Torino.Roda era noto per i suoi dipinti di paesaggi alpini e scene della vita di montagna, spesso ritraendo il maestoso Cervino. Ha anche dipinto paesaggi della pianura padana e del mare ligure. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto riconoscimenti e premi per le sue opere, ma verso la fine degli anni '20 ha abbandonato l'attività espositiva e si è ritirato dall'ambiente artistico.La sua pittura è stata descritta come un equilibrio tra realismo e espressionismo, con un'attenzione particolare alla luce e ai cambiamenti atmosferici. Roda è stato elogiato per la sua capacità di catturare la bellezza della natura, sia nelle montagne che nella campagna.La sua salute ha iniziato a declinare negli anni '30, e Roda è morto nel 1933. Sebbene la critica dell'epoca non sia stata sempre gentile con lui, le sue opere sono ancora oggi ammirate e conservate in collezioni private e musei.

  • Pacifico Sidoli - Il bouquet
    Lotto 9

    Pacifico Sidoli - Il bouquet - Rossoreggio di Bettola (PC) 1868 - Piacenza 1963 - Olio su tavola cm 38x29 - Pacifico Sidoli nacque nel 1868 a Rossoreggio di Bettola, un piccolo borgo nella provincia di Piacenza, in una famiglia di artisti. I suoi fratelli, Nazzareno e Giuseppe, condividevano con lui la passione per l'arte. Fin da giovane, Pacifico dimostrò un talento distintivo, tanto che i giornali locali lo segnalavano anche per la sua attività di restauratore.Per perfezionare la sua formazione artistica, si iscrisse all'Istituto Gazzola di Piacenza, dove fu allievo di Bernardino Pollinari. Giovanissimo, si trasferì a Parigi, dove espose ai Salon accanto a noti artisti come Giovanni Segantini e Gaetano Previati. La sua partecipazione a importanti esposizioni internazionali, tra cui quelle di Londra e Strasburgo, contribuì a consolidare la sua reputazione come ritrattista e paesaggista.Uno dei suoi lavori più rilevanti è l'affresco "Il Cielo", realizzato nel 1913 per il Palazzo delle Poste di Piacenza. Questo grande affresco, che occupa l'intero soffitto a padiglione dell'edificio, presenta un fregio con motivi decorativi in stile liberty, tra cui cicogne stilizzate e motivi floreali che circondano medaglioni figurati e stemmi della città.Pacifico Sidoli morì nel 1963 a Piacenza, lasciando un'eredità artistica significativa che riflette il suo impegno nella rappresentazione pittorica e nella valorizzazione del patrimonio culturale.

  • Eduardo Galli - Ragazza Lecchese
    Lotto 10

    Edoardo Galli - Ragazza Lecchese - Napoli 1854 - 1920 - Olio su cartone cm 96x68 - Edoardo Galli nacque a Napoli nel 1854 e divenne uno dei pittori italiani più apprezzati del suo tempo. Si formò sotto la guida di Antonio Licata e Domenico Morelli, due maestri che gli trasmisero la solidità accademica e un profondo legame con la tradizione artistica. Tuttavia, Galli seppe coniugare questa formazione classica con un'interpretazione personale della realtà, rendendo la sua pittura distintiva per la luminosità e il realismo poetico.La sua produzione artistica spaziò tra ritratti, scene di genere e paesaggi, con una particolare attenzione ai dettagli e alla vita quotidiana. Nei ritratti, Galli riuscì a cogliere non solo l’aspetto esteriore dei suoi soggetti, ma anche le loro sfumature psicologiche, dando una dimensione emotiva profonda alle sue opere. Le scene di genere, invece, erano vivaci e piene di narrazione, sempre intrise di una sottile sensibilità verso la vita popolare. Una delle sue opere più note, "Trionfo del Tasso", si ispira alla letteratura rinascimentale, mentre “Scorcio di Napoli” è un omaggio alla sua città, catturata con maestria nella sua luce e atmosfera uniche.Galli partecipò attivamente alla vita artistica del suo tempo, esponendo in numerose mostre e ricevendo diversi riconoscimenti per la qualità delle sue opere. Nonostante le sue radici nella tradizione, la sua pittura mostrava anche una sensibilità moderna, capace di trasmettere le emozioni più intime dei soggetti che ritraeva.Morì nel 1920Edoardo Galli nacque a Napoli nel 1854 e divenne uno dei pittori italiani più apprezzati del suo tempo. Si formò sotto la guida di Antonio Licata e Domenico Morelli, due maestri che gli trasmisero la solidità accademica e un profondo legame con la tradizione artistica. Tuttavia, Galli seppe coniugare questa formazione classica con un'interpretazione personale della realtà, rendendo la sua pittura distintiva per la luminosità e il realismo poetico.La sua produzione artistica spaziò tra ritratti, scene di genere e paesaggi, con una particolare attenzione ai dettagli e alla vita quotidiana. Nei ritratti, Galli riuscì a cogliere non solo l’aspetto esteriore dei suoi soggetti, ma anche le loro sfumature psicologiche, dando una dimensione emotiva profonda alle sue opere. Le scene di genere, invece, erano vivaci e piene di narrazione, sempre intrise di una sottile sensibilità verso la vita popolare. Una delle sue opere più note, "Trionfo del Tasso", si ispira alla letteratura rinascimentale, mentre “Scorcio di Napoli” è un omaggio alla sua città, catturata con maestria nella sua luce e atmosfera uniche.Galli partecipò attivamente alla vita artistica del suo tempo, esponendo in numerose mostre e ricevendo diversi riconoscimenti per la qualità delle sue opere. Nonostante le sue radici nella tradizione, la sua pittura mostrava anche una sensibilità moderna, capace di trasmettere le emozioni più intime dei soggetti che ritraeva.Morì nel 1920.

  • Glauco Cambon - Ricordo d'una sera d'autunno (Milano 1915)
    Lotto 11

    Glauco Cambon - Ricordo d'una sera d'autunno (Milano 1915) - Trieste 1875 - Biella 1930 - Olio su tela cm 99,5x100 - Glauco Cambon nacque a Trieste il 13 agosto 1875, in una famiglia benestante e culturalmente stimolante. Suo padre, Luigi Cambon, era un avvocato e deputato, mentre la madre, Elisa Tagliapietra, era una figura di spicco nei salotti culturali della città. La sua formazione artistica ebbe inizio durante gli anni del liceo classico, ma ben presto abbandonò gli studi scolastici per dedicarsi completamente alla pittura.Nel 1892, Cambon si trasferì a Monaco di Baviera, dove si iscrisse all'Accademia di Belle Arti. Qui, il suo talento emerse rapidamente: dopo pochi mesi, ottenne una menzione d'onore al concorso di composizione con il dipinto "La Musica". Al termine del suo periodo di studi, nel 1895, tornò a Trieste, dove iniziò la sua carriera artistica partecipando alla seconda Esposizione Internazionale di Venezia. Fu l'inizio di una lunga serie di esposizioni che lo avrebbero visto protagonista della Biennale di Venezia fino al 1924.Oltre alla pittura, Cambon si dedicò anche alla cartellonistica pubblicitaria, rivelando una grande versatilità che lo portò a lavorare anche nel campo della grafica. Nonostante gli inviti da parte di Tommaso Marinetti ad aderire al movimento futurista, Cambon preferì restare fedele alla tradizione, ispirandosi a un linguaggio più classico e passato rispetto alle avanguardie del suo tempo.Nel 1914 si trasferì a Milano, dove sposò la pittrice Gilda Pansiotti. La sua carriera, segnata da un continuo impegno artistico e da un raffinato approccio pittorico, si concluse tragicamente il 7 marzo 1930, quando morì improvvisamente a Biella, dove si era recato per eseguire un ritratto.Le opere di Cambon, che spaziano dal ritratto alla pittura di genere, rimangono testimonianze di un talento che seppe fondere la tradizione pittorica con un linguaggio personale, ricco di eleganza e raffinatezza.

  • Giovanni Cavalli - La massaia
    Lotto 12

    Giovanni Cavalli - La massaia - Torino 1865 - Milano 1932 - Olio su tela cm 55x80 - Giovanni Cavalli nacque a Torino nel 1865 e si spense a Milano il 6 settembre 1932. Allievo di Filippo Carcano, pittore noto per la sua attenzione al paesaggio e alla luce, Cavalli sviluppò uno stile che rifletteva l'influenza del maestro, pur mantenendo una sua personalità artistica distintiva.​La sua produzione si concentrò principalmente su paesaggi, con particolare attenzione a vedute costiere e scorci cittadini. Opere come "Scorcio portuale", che ritrae il porto di Genova con la Lanterna, il faro più alto del Mediterraneo, testimoniano la sua abilità nel catturare l'atmosfera e la luce dei luoghi rappresentati. Altre sue opere includono "Piccola valle", "Alla marina", "Pioggia", "Viottolo al sole", "Marina", "Viale in pieno sole" e "Fra gli ulivi".​Sebbene meno conosciuto in Italia, Cavalli ottenne riconoscimenti all'estero, partecipando a diverse esposizioni internazionali. Le sue opere sono state vendute in aste internazionali, con prezzi che variano in base alla dimensione e al mezzo utilizzato. Nel 2022, il suo dipinto "Il Porto di Genova" è stato venduto per 2.111 USD presso Casa d’Aste Santa Giulia.​Giovanni Cavalli morì a Milano nel 1932Giovanni Cavalli nacque a Torino nel 1865 e si spense a Milano il 6 settembre 1932. Allievo di Filippo Carcano, pittore noto per la sua attenzione al paesaggio e alla luce, Cavalli sviluppò uno stile che rifletteva l'influenza del maestro, pur mantenendo una sua personalità artistica distintiva.​La sua produzione si concentrò principalmente su paesaggi, con particolare attenzione a vedute costiere e scorci cittadini. Opere come "Scorcio portuale", che ritrae il porto di Genova con la Lanterna, il faro più alto del Mediterraneo, testimoniano la sua abilità nel catturare l'atmosfera e la luce dei luoghi rappresentati. Altre sue opere includono "Piccola valle", "Alla marina", "Pioggia", "Viottolo al sole", "Marina", "Viale in pieno sole" e "Fra gli ulivi".​Sebbene meno conosciuto in Italia, Cavalli ottenne riconoscimenti all'estero, partecipando a diverse esposizioni internazionali. Le sue opere sono state vendute in aste internazionali, con prezzi che variano in base alla dimensione e al mezzo utilizzato. Nel 2022, il suo dipinto "Il Porto di Genova" è stato venduto per 2.111 USD presso Casa d’Aste Santa Giulia.​Giovanni Cavalli morì a Milano nel 1932.

  • Giovanni Giulio Maria Depetris - Ponte Pietra a Verona
    Lotto 13

    Giovanni Giulio Maria Depetris - Ponte Pietra a Verona - Torino 1890 - Brescia 1940 - Olio su tela cm 35x49,5 - Giovanni Giulio Maria Depetris nacque a Torino il 28 luglio 1890 da Bartolomeo e Mossetti Maggiorina. Iniziò la sua formazione artistica presso la Scuola di Belle Arti di Torino, dove si distinse per il suo talento e la sua dedizione. Successivamente, proseguì gli studi all'Accademia Albertina di Torino, approfondendo le tecniche pittoriche e sviluppando uno stile personale che lo avrebbe contraddistinto nel panorama artistico del Novecento italiano.​La sua produzione artistica spaziò principalmente tra paesaggi e scene di genere, con una particolare attenzione alla resa luministica e atmosferica. Le sue opere sono caratterizzate da una tecnica raffinata e da una sensibilità che cattura l'essenza dei luoghi e dei momenti rappresentati. Partecipò attivamente alle principali esposizioni artistiche dell'epoca, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti sia in Italia che all'estero.​Nel corso della sua carriera, Depetris collaborò con diverse gallerie e istituzioni culturali, contribuendo alla diffusione dell'arte italiana del Novecento. La sua opera riflette l'evoluzione del gusto e delle tendenze artistiche del periodo, mantenendo sempre una forte identità personale.​Giovanni Giulio Maria Depetris morì a Torino nel 1940Giovanni Giulio Maria Depetris nacque a Torino il 28 luglio 1890 da Bartolomeo e Mossetti Maggiorina. Iniziò la sua formazione artistica presso la Scuola di Belle Arti di Torino, dove si distinse per il suo talento e la sua dedizione. Successivamente, proseguì gli studi all'Accademia Albertina di Torino, approfondendo le tecniche pittoriche e sviluppando uno stile personale che lo avrebbe contraddistinto nel panorama artistico del Novecento italiano.​La sua produzione artistica spaziò principalmente tra paesaggi e scene di genere, con una particolare attenzione alla resa luministica e atmosferica. Le sue opere sono caratterizzate da una tecnica raffinata e da una sensibilità che cattura l'essenza dei luoghi e dei momenti rappresentati. Partecipò attivamente alle principali esposizioni artistiche dell'epoca, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti sia in Italia che all'estero.​Nel corso della sua carriera, Depetris collaborò con diverse gallerie e istituzioni culturali, contribuendo alla diffusione dell'arte italiana del Novecento. La sua opera riflette l'evoluzione del gusto e delle tendenze artistiche del periodo, mantenendo sempre una forte identità personale.​Giovanni Giulio Maria Depetris morì a Torino nel 1940.

  • Giulio Boetto - Giardino Villa Semenza
    Lotto 14

    Giulio Boetto - Giardino Villa Semenza - Torino 1894 - 1967 - Olio su tavola cm 38x53 - Giulio Boetto è nato a Torino il 13 febbraio 1894, crescendo in un periodo di profondi cambiamenti e trasformazioni del XX secolo. La sua formazione artistica è avvenuta presso l'Accademia Albertina di Torino, rinomata istituzione frequentata da molti artisti emergenti dell'epoca.Il pittore ha fatto il suo esordio nel 1919 presso una delle esposizioni più significative di Torino, la Quadriennale. Da questo momento in poi, Boetto ha presentato una serie di opere, principalmente incentrate sul paesaggio e la natura. La sua particolare attenzione è rivolta alle campagne piemontesi, con una predilezione per le zone di Saluzzo, che hanno ispirato molti dei suoi dipinti più noti.Tra i temi prediletti di Boetto figurano le scene di paese e di piazza, evidenziando la sua abilità nel rappresentare soggetti semplici ma incisivi, che sottolineano la sua tradizione paesaggistica. Le opere di Boetto sono state esposte in numerose mostre, tra cui quelle di Milano, Genova, Firenze e Venezia, ma ha ottenuto riconoscimenti anche all'estero, soprattutto a Londra e Barcellona.Gli appassionati delle sue opere possono ammirare alcuni dei suoi dipinti nei musei piemontesi, con una presenza significativa a Torino presso la Galleria d’Arte Moderna e a Saluzzo, nel Museo Civico. Boetto ha ricevuto anche l'apprezzamento del pubblico con varie mostre dedicate a Saluzzo, anche negli anni più recenti.Giulio Boetto si spense a Torino il 6 aprile 1967, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e esibita in diverse istituzioni culturali.

  • Giuseppe Sobrile - Giornata di sole a Forno (1879)
    Lotto 15

    Giuseppe Sobrile - Giornata di sole a Forno (1879) - Torino 1879 - Forno Alpi Graie 1956 - Olio su tavola cm 41x50,5 - Giuseppe Sobrile nacque a Torino il 13 maggio 1879 e morì a Forno Alpi Graie nel 1956. Si formò all'Accademia Albertina di Torino, dove fu allievo di Pier Celestino Gilardi e Giacomo Grosso, sviluppando una solida tecnica pittorica. Nel corso della sua carriera, Sobrile si distinse per la rappresentazione di paesaggi alpini, scorci rustici e nature morte, con particolare attenzione ai fiori di campo. La sua pittura si caratterizzò per l'uso di tonalità delicate e una resa luminosa dei soggetti. Partecipò a numerose esposizioni, tra cui l'Esposizione Italiana di Londra nel 1904, dove presentò l'opera "Mother". Nel 1992, una retrospettiva a lui dedicata fu allestita presso la Mole Antonelliana di Torino.

  • Lodovico Raymond - Nel convento
    Lotto 16

    Lodovico Raymond - Nel convento - Torino 1825 - 1898 - Olio su tela cm 46x38 - Lodovico Raymond nacque a Torino nel 1825 e morì nel 1898. Si formò all'Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Carlo Arienti. Successivamente, si trasferì a Firenze, dove soggiornò per cinque anni e venne in contatto con il gruppo dei Macchiaioli, un movimento artistico che influenzò profondamente la sua produzione. Nel 1861 partecipò all'Esposizione Nazionale di Firenze con un'opera a carattere monastico, tema che avrebbe caratterizzato gran parte della sua carriera. Molti dei suoi lavori furono acquistati dalla Casa Reale, e negli anni '70 realizzò una serie di opere ambientate nell'atmosfera veneziana, città che visitò più volte. Oltre a dipingere paesaggi e vedute, si dedicò anche alla rappresentazione di scene storiche e letterarie. Le sue opere sono oggi conservate in collezioni pubbliche e private, e continuano a essere apprezzate per la loro raffinatezza e sensibilità artistica.​

  • Oreste Albertini - Pomeriggio d'autunno
    Lotto 17

    Oreste Albertini - Pomeriggio d'autunno - Torre del Mangano (PV) 1887 - Besano (VA) 1953 - Olio su tavola cm 28,5x38,5 - Oreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a BesanoOreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a Besano.

  • Oreste Albertini - Scorcio di lago
    Lotto 18

    Oreste Albertini - Scorcio di lago - Torre del Mangano (PV) 1887 - Besano (VA) 1953 - Olio su tela applicata cm 39x29,5 - Oreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a BesanoOreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a Besano.

  • Oreste Albertini - Nevicata a Besano
    Lotto 19

    Oreste Albertini - Nevicata a Besano - Torre del Mangano (PV) 1887 - Besano (VA) 1953 - Olio su tela cm 50x59 - Oreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a BesanoOreste Albertini nacque il 28 marzo 1887 a Torre del Mangano, un piccolo comune in provincia di Pavia. Fin da giovane, dimostrò un forte interesse per l'arte e, all'età di tredici anni, divenne apprendista dell'affreschista Cesare Maroni, collaborando alla realizzazione di affreschi nella chiesa di Besano, in provincia di Varese. La sua formazione continuò presso la Scuola Civica di Pittura di Pavia, dove affinò le sue competenze artistiche.Nel 1910 si trasferì a Milano per proseguire i suoi studi. Si iscrisse alla Scuola di Decorazione dell'Umanitaria e frequentò l'Accademia di Brera. Durante questi anni, Albertini si avvicinò all'ambiente artistico milanese, partecipando alle esposizioni della Permanente e iniziando a fare esperienza nel campo della pittura decorativa e del lavoro come operaio meccanico.Nel 1921, Albertini si stabilì a Besano, dove trascorse il resto della sua vita. Nonostante la sua residenza in provincia, continuò a frequentare Milano, dove allestì un atelier e partecipò attivamente alle esposizioni. La sua pittura, inizialmente influenzata dal divisionismo, si concentrò principalmente su paesaggi, specialmente sulle Dolomiti e sulle campagne del Varesotto, tra cui Besano e Viconago.Le opere di Albertini sono note per la loro tecnica raffinata e la capacità di catturare l'essenza dei luoghi rappresentati. La sua sensibilità artistica gli permise di trasmettere la bellezza naturale dei paesaggi, con un'attenzione particolare alla luce e ai dettagli. Alcuni dei suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche, tra cui i musei civici di Pavia e la Galleria d'Arte Moderna di Milano.Oreste Albertini morì il 7 luglio 1953 a Besano.

  • Ambrogio Preda - Paesaggio lacustre
    Lotto 20

    Ambrogio Preda - Paesaggio lacustre - Milano 1839 - Davesco ( Lugano ) 1906 - Olio su tela cm 36,5x62 - Ambrogio Preda (Milano, 1839 - Davesco, 1906) nacque a Milano. Le informazioni sulla sua giovinezza sono scarse, ma si sa che partecipò alla campagna del 1859 insieme allo zio Angelo Trezzini. Frequentò l'Accademia di Brera dal 1853 al 1858. Dal 1866 si stabilì a Davesco, spostandosi raramente, il che limitò forse la sua carriera artistica. Tuttavia, partecipò a diverse mostre in Italia, ricevendo riconoscimenti come una medaglia all'Esposizione artistico industriale di Asti nel 1869 e il premio Mylius nel 1875.Preda era principalmente un pittore di paesaggi, definito "pittore monogamo quasi senza infedeltà" da Adriano Soldini. Nonostante i problemi economici, vendeva le sue opere ai turisti tedeschi. Dipinse raramente ritratti o scene di genere. I suoi paesaggi, spesso vedute precise del lago di Lugano e dintorni, erano popolati da figure umane come contadine, lavandaie e signore con ombrellini, e talvolta animali come mucche, capre e asini.Pur dipingendo dal vero, Preda evitava un verismo banale e mantenne l'interesse nei suoi lavori nonostante la ripetizione dei soggetti. Occasionalmente, si spingeva a Campione, sul lago Maggiore, in Engadina e in Liguria, ma mai sul lago di Como. Sebbene alcuni suoi dipinti raffigurino paesaggi olandesi, probabilmente non visitò mai l'Olanda e potrebbe averli eseguiti da fotografie.Era profondamente amico del ticinese Luigi Monteverde, con il quale trascorse un'estate del 1888 sul Monte Boglia. Monteverde, in un'intervista del 1894, ricordò la loro armoniosa convivenza, affermando che la pittura non li aveva mai divisi.

  • Gaetano Fasanotti - Lago dei quattro Cantoni Svizzera
    Lotto 21

    Gaetano Fasanotti - Lago dei quattro Cantoni Svizzera - Milano 1831 -1882 - Olio su tela cm 30x54,5 - Gaetano Fasanotti nacque a Milano nel 1831 e si distinse nel panorama artistico del XIX secolo per la sua dedizione alla pittura di paesaggio. Inizialmente influenzato dalla pittura storica, a partire dal 1856 cominciò a orientarsi verso la rappresentazione della natura, un cambiamento che segnò l'inizio di una carriera ricca di successi. La sua passione per il paesaggio lo portò a sviluppare uno stile che coniugava una resa naturale e luminosa dei soggetti con un approccio molto attento alla realtà.Nel 1860, Fasanotti divenne professore di pittura di paesaggio all'Accademia di Brera, dove ebbe un'influenza decisiva sulla formazione di nuove generazioni di artisti. Fu uno dei pionieri della pratica della pittura en plein air in Italia, insegnando ai suoi allievi l'importanza di dipingere all'aperto, direttamente dalla natura. Questa innovazione portò alla rinascita della scuola lombarda di paesaggio, contribuendo a un rinnovato interesse per le bellezze naturali italiane.Le sue opere più celebri includono vedute della Lombardia e delle Alpi, in cui riusciva a catturare l'atmosfera unica dei luoghi con una vivace resa dei colori e delle luci naturali. Opere come "Veduta dal vero nell'Oberland", "Un'Alpe in Lombardia" e "Marina con pescatori" sono ancora oggi testimonianze del suo talento e della sua capacità di fondere tradizione e modernità.Fasanotti morì nel 1882 a Milano,Gaetano Fasanotti nacque a Milano nel 1831 e si distinse nel panorama artistico del XIX secolo per la sua dedizione alla pittura di paesaggio. Inizialmente influenzato dalla pittura storica, a partire dal 1856 cominciò a orientarsi verso la rappresentazione della natura, un cambiamento che segnò l'inizio di una carriera ricca di successi. La sua passione per il paesaggio lo portò a sviluppare uno stile che coniugava una resa naturale e luminosa dei soggetti con un approccio molto attento alla realtà.Nel 1860, Fasanotti divenne professore di pittura di paesaggio all'Accademia di Brera, dove ebbe un'influenza decisiva sulla formazione di nuove generazioni di artisti. Fu uno dei pionieri della pratica della pittura en plein air in Italia, insegnando ai suoi allievi l'importanza di dipingere all'aperto, direttamente dalla natura. Questa innovazione portò alla rinascita della scuola lombarda di paesaggio, contribuendo a un rinnovato interesse per le bellezze naturali italiane.Le sue opere più celebri includono vedute della Lombardia e delle Alpi, in cui riusciva a catturare l'atmosfera unica dei luoghi con una vivace resa dei colori e delle luci naturali. Opere come "Veduta dal vero nell'Oberland", "Un'Alpe in Lombardia" e "Marina con pescatori" sono ancora oggi testimonianze del suo talento e della sua capacità di fondere tradizione e modernità.Fasanotti morì nel 1882 a Milano.

  • Lodovico Zambeletti - Valtournenche (Valle del Torrente)
    Lotto 22

    Lodovico Zambeletti - Valtournenche (Valle del Torrente) - Milano 1881 - 1966 - Olio su tela cm 41,5x64 - Lodovico Zambeletti nacque a Milano il 19 aprile 1881 in una famiglia di industriali. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò alla pittura, frequentando l'Accademia di Brera, dove si formò sotto la guida di maestri come Cesare Tallone, Giuseppe Mentessi, Vespasiano Bignami e Camillo Rapetti. Durante il suo percorso accademico, dimostrò fin da subito un notevole talento, ottenendo numerose medaglie e distinguendosi per la sua versatilità artistica.La sua carriera si sviluppò in un contesto di grande fermento culturale, e nel corso della sua vita espose in molte città italiane e internazionali, tra cui Roma, Torino, Milano, Genova, Napoli, Amsterdam, Gand e l'Aja, guadagnandosi il riconoscimento per la qualità delle sue opere. Uno dei suoi traguardi più significativi fu la partecipazione alla XIV Biennale di Venezia nel 1924, un importante appuntamento che confermò la sua rilevanza nel panorama artistico dell'epoca.Zambeletti si distinse per la sua ecletticità, spaziando tra paesaggi, figure di genere e ritratti. La sua attività di ritrattista fu particolarmente apprezzata, con numerosi ritratti conservati in istituzioni prestigiose come la Ca' Granda di Milano, l'Istituto dei Ciechi e il Teatro dei Filodrammatici. Oltre alla sua attività artistica, fu anche socio della Società Artistica Permanente di Milano, dove partecipò attivamente alla vita culturale della città.Nel 1957, la sua partecipazione alla XX Biennale Nazionale di Milano confermò ancora una volta il suo ruolo di rilievo nell'arte del Novecento. Zambeletti morì celibe nel 1966 a MilanoLodovico Zambeletti nacque a Milano il 19 aprile 1881 in una famiglia di industriali. Dopo aver completato gli studi classici, si dedicò alla pittura, frequentando l'Accademia di Brera, dove si formò sotto la guida di maestri come Cesare Tallone, Giuseppe Mentessi, Vespasiano Bignami e Camillo Rapetti. Durante il suo percorso accademico, dimostrò fin da subito un notevole talento, ottenendo numerose medaglie e distinguendosi per la sua versatilità artistica.La sua carriera si sviluppò in un contesto di grande fermento culturale, e nel corso della sua vita espose in molte città italiane e internazionali, tra cui Roma, Torino, Milano, Genova, Napoli, Amsterdam, Gand e l'Aja, guadagnandosi il riconoscimento per la qualità delle sue opere. Uno dei suoi traguardi più significativi fu la partecipazione alla XIV Biennale di Venezia nel 1924, un importante appuntamento che confermò la sua rilevanza nel panorama artistico dell'epoca.Zambeletti si distinse per la sua ecletticità, spaziando tra paesaggi, figure di genere e ritratti. La sua attività di ritrattista fu particolarmente apprezzata, con numerosi ritratti conservati in istituzioni prestigiose come la Ca' Granda di Milano, l'Istituto dei Ciechi e il Teatro dei Filodrammatici. Oltre alla sua attività artistica, fu anche socio della Società Artistica Permanente di Milano, dove partecipò attivamente alla vita culturale della città.Nel 1957, la sua partecipazione alla XX Biennale Nazionale di Milano confermò ancora una volta il suo ruolo di rilievo nell'arte del Novecento. Zambeletti morì nel 1966 a Milano.

  • Luigi Bisi - La magna, Lago di Como
    Lotto 23

    Luigi Bisi - La magna, Lago di Como - Milano 1814 - Milano 1886 - Olio su tela cm 27x39,5 - Luigi Bisi nacque a Milano il 10 maggio 1814 in una famiglia di artisti: suo padre Michele e suo zio Giuseppe erano anch'essi pittori. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del padre e dello zio, per poi perfezionarsi all'Accademia di Brera, dove fu allievo di Francesco Durelli. La sua carriera si distinse per una specializzazione nella pittura prospettica, un'arte che lo portò a dedicarsi principalmente alla rappresentazione di interni ed esterni di chiese, con una particolare predilezione per il Duomo di Milano. La precisione tecnica e l'uso sapiente della luce caratterizzarono le sue opere, che riscuosero apprezzamenti in tutta Europa.Nel 1851, Luigi Bisi succedette a Francesco Durelli nella cattedra di prospettiva all'Accademia di Brera, un incarico che mantenne fino alla morte. Oltre alla sua attività artistica, collaborò anche ai restauri del Duomo di Milano, lavorando insieme all'architetto Giovanni Brocca. La sua attività di insegnante e la qualità delle sue opere contribuirono a consolidare il suo nome nel panorama artistico dell'epoca.Morì a Milano l'11 settembre 1886Luigi Bisi nacque a Milano il 10 maggio 1814 in una famiglia di artisti: suo padre Michele e suo zio Giuseppe erano anch'essi pittori. Iniziò la sua formazione artistica sotto la guida del padre e dello zio, per poi perfezionarsi all'Accademia di Brera, dove fu allievo di Francesco Durelli. La sua carriera si distinse per una specializzazione nella pittura prospettica, un'arte che lo portò a dedicarsi principalmente alla rappresentazione di interni ed esterni di chiese, con una particolare predilezione per il Duomo di Milano. La precisione tecnica e l'uso sapiente della luce caratterizzarono le sue opere, che riscuosero apprezzamenti in tutta Europa.Nel 1851, Luigi Bisi succedette a Francesco Durelli nella cattedra di prospettiva all'Accademia di Brera, un incarico che mantenne fino alla morte. Oltre alla sua attività artistica, collaborò anche ai restauri del Duomo di Milano, lavorando insieme all'architetto Giovanni Brocca. La sua attività di insegnante e la qualità delle sue opere contribuirono a consolidare il suo nome nel panorama artistico dell'epoca.Morì a Milano l'11 settembre 1886.

  • Luigi Frigerio - Paesaggio innevato
    Lotto 24

    Luigi Frigerio - Paesaggio innevato - Milano 1873 - 1936 - Olio su tavola cm 44,5x60 - Luigi Frigerio nacque a Milano il 28 dicembre 1873 e si distinse come pittore autodidatta, sviluppando una particolare predilezione per il paesaggio. La sua arte si caratterizzò per la rappresentazione di scene di vita quotidiana, paesaggi marini e vedute urbane, spesso ispirate dalla luce e dall'atmosfera dei luoghi che dipingeva. L’uso di tecniche come l'olio, la tempera e il pastello gli permise di esplorare vari effetti di luce e colore, dando vita a opere vibranti e ricche di dettagli.Frigerio partecipò a numerose esposizioni artistiche, ottenendo il riconoscimento del pubblico e della critica. Le sue opere furono esposte a Brera, a Venezia e in altre importanti manifestazioni artistiche, tra cui la Mostra dell'Angelicum. La sua arte non si limitò solo alla partecipazione a mostre collettive, ma ottenne anche l'opportunità di tenere una personale alla Galleria della Rotonda di Bergamo nel 1949, consolidando ulteriormente la sua reputazione.Frigerio morì a Milano nel 1936Luigi Frigerio nacque a Milano il 28 dicembre 1873 e si distinse come pittore autodidatta, sviluppando una particolare predilezione per il paesaggio. La sua arte si caratterizzò per la rappresentazione di scene di vita quotidiana, paesaggi marini e vedute urbane, spesso ispirate dalla luce e dall'atmosfera dei luoghi che dipingeva. L’uso di tecniche come l'olio, la tempera e il pastello gli permise di esplorare vari effetti di luce e colore, dando vita a opere vibranti e ricche di dettagli.Frigerio partecipò a numerose esposizioni artistiche, ottenendo il riconoscimento del pubblico e della critica. Le sue opere furono esposte a Brera, a Venezia e in altre importanti manifestazioni artistiche, tra cui la Mostra dell'Angelicum. La sua arte non si limitò solo alla partecipazione a mostre collettive, ma ottenne anche l'opportunità di tenere una personale alla Galleria della Rotonda di Bergamo nel 1949, consolidando ulteriormente la sua reputazione.Frigerio morì a Milano nel 1936.

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Asta 57 - Dipinti selezionati XIX e XX

Sabato 10 maggio alle ore 15:00, presso la casa d'aste Santa Giulia, si terrà l’Asta 57, che presenterà 40 dipinti selezionati del XIX e XX secolo.



Sessioni

  • 10 maggio 2025 ore 14:45 Sabato, ore 15:00 (1 - 40)

Esposizione

MOSTRA ASTA


La visione delle opere, presso la sede di Brescia, Via Fratelli Cairoli 26, è su appuntamento, via telefono o whatsapp +39 351 3351 356.

Pagamenti e Spedizioni

Contanti fino a 4.999 euro,

assegno circolare,

bonifico bancario,

carta di credito (Potrebbero applicarsi commissioni)


Per ricevere preventivi dettagliati riguardanti le spedizioni, vi invitiamo gentilmente a inviarci una email all'indirizzo aste@galleriasantagiualia.com. Il costo medio delle spedizioni varia solitamente da 40 a 100 euro, a seconda della tecnica e delle dimensioni del dipinto.

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