Dipinti Antichi
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Lotto 142 Carl Borromäus Andreas Ruthart Predatori e prede Una composizione carica di tensione e movimento, che immortala l’istante drammatico in cui la natura rivela la sua legge più crudele. Al centro, un cavallo bianco giace a terra, il corpo inerte ma ancora protagonista silenzioso dello scontro. Sulla sinistra, un leone possente ha già affondato le zampe nella preda, affermando il proprio dominio, mentre una leonessa emerge dall’alto, fiera e vigile, pronta a difendere la conquista da un ghepardo che si avvicina con prudenza e determinazione, dando vita a una dinamica di scontro imminente, quasi rituale. olio su tavola 34x51 - con cornice cm 49x65,5
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Lotto 143 Pittore del XVIII secolo Il ratto delle Sabine
Olio su carta cm 7,5x12 - con cornice cm 21,5x28 -
Lotto 144 detto Il Borgognone Battaglia tra Cristiani e i Turchi In questa scena di battaglia, l’azione si sviluppa su più piani, offrendo una visione dinamica e drammatica dello scontro. Sulla destra, in lontananza, si intravedono le figure dei combattenti, avvolte nella confusione del conflitto. Due bandiere svettano tra il fumo e la polvere: una bianca, emblema delle forze cristiane, e una rossa, lacera e agitata dal vento, che reca una figura dorata simile a una spada o a un cimiero orientale, evocando il Zulfiqar, la leggendaria spada biforcuta spesso raffigurata sulle bandiere ottomane, in particolare su quelle della cavalleria e della fanteria dei Giannizzeri nei secoli XVI e XVII.
In primo piano, la scena si fa più intensa: la cavalleria carica con impeto, i cavalli lanciati al galoppo, i cavalieri armati che incalzano il nemico con determinazione. La composizione sottolinea il movimento e la tensione del momento, concentrando l’energia visiva verso il centro del quadro.
Sulla sinistra, si distingue chiaramente una figura isolata ma significativa: un trombettiere a cavallo che, con il braccio alzato, suona una tromba da cavalleria. Il suo gesto risuona nell’aria come un richiamo alla battaglia, o forse come un annuncio di vittoria imminente. La sua presenza aggiunge un elemento di drammaticità, simboleggiando ordine, strategia e coraggio nel cuore del caos.
Etichetta sul retro Comte Sellon olio su tela cm72,5x135 – cm 96x156 (con cornice) Collezione Privata, Roma
già Collezione Comte Sellon, Ginevra Giancarlo Sestieri, I Pittori di Battaglie, Maestri italiani e stranieri del XVII e XVIII secolo, Edizioni De Luca, 1999, p. 41-49, 154-205
Frédéric Elsig e Mauro Natale, Peintures Italiennes et Espagnoles XIV-XVIII siècles, La famille de Sellon, Genève, Musée d'Art et d'Histoire, Silvana Editoriale, pp. 13-19
Carmine Jannaco e Uberto Limentani, a cura di, Studi Secenteschi, Rivista annuale, vol. XIII, 1972, Leo S. Olschki Editore, 1973, pp. 183-198 -
Lotto 145 Martens de Jonge Battaglia di cavallerie Le caratteristiche stilistiche di quest'opera suggeriscono l'attribuzione al pittore olandese di scene equestri e di battaglie, Jan Martens il Giovane, che seguì i modi di Anthony Palamedesz, mostrandosi anche affine a van der Stoffe nell’esecuzione dei cavalli. Tra i suoi dipinti, presenti in vari musei europei, ve ne sono uno al Herzog Anton Ulrich di Braunschweig e due al Staatliche di Schwerin. olio su tavola 73x97 cm con cornice/ 60x85 cm senza cornice Giancarlo Sestieri, I pittori di battaglie, Ed. De Luca, Roma 1999, p. 575-577
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Lotto 146 Jan Frans van Bredael (attribuito a) Battaglia Membro prominente della terza generazione della famiglia van Bredael di pittori di Anversa, cominciò la sua carriera con suo padre Alexander e con Jacob de Witte, specializzandosi nei soggetti equestri. Nella sua produzione, oltre a battaglie e temi militari, figurano diverse scene di caccia e alcuni mercati di cavalli. Dopo un soggiorno in Inghilterra, nel 1725 si stabilì definitivamente ad Anversa, dove Luigi XV di Francia acquistò diversi suoi dipinti di piccolo formato. olio su tela Cm 31x42 – cm 52x64 (con cornice) Giancarlo Sestieri, I Pittori di Battaglie, Maestri italiani e stranieri del XVII e XVIII secolo, Edizioni De Luca, 1999, p. 542, 543
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Lotto 147 Leonardo Coccorante (attribuito a) Paesaggio costiero con rudere, figure ed imbarcazioni L’attribuzione dell’opera a Leonardo Coccorante è stata proposta dal professor Riccardo Lattuada. Nato a Napoli nel 1680, Coccorante si formò studiando inizialmente sotto la guida di Angelo Maria Costa. Fu proprio Costa a indirizzarlo verso la pittura di vedute dal taglio scenografico, un genere molto in voga all’epoca, caratterizzato da capricci architettonici animati da rovine classiche e piccole figure. Lo stile di Coccorante si distingue per la teatralità delle composizioni, l’uso sapiente della luce e l’attenzione al dettaglio architettonico, elementi che lo resero uno degli artisti più richiesti per questo tipo di rappresentazioni. La sua produzione, particolarmente apprezzata dai collezionisti del tempo, è oggi ben documentata e ampiamente rappresentata nelle raccolte pubbliche e private, soprattutto a Napoli, città nella quale operò per gran parte della sua carriera fino alla morte, avvenuta intorno al 1750. olio su tela cm 99x84 - con cornice cm 127,5x112 Luigi Salerno, I pittori di vedute in Italia (1580-1830), Ugo Bozzi Editore, Roma, 1991, pp. 50, 309, 313, 314, 315, 316
Giancarlo Sestieri, Il Capriccio Architettonico in Itala nel XVII e XVIII secolo, Roma 2015, vol. 1, cat. no. 13b, ill. p. 242 -
Lotto 148 Leonardo Coccorante (attribuito a) Architettura con figure e sfondo di vedute costiere
olio su tela cm 105x129,5 - con cornice cm 125x151,5 Luigi Salerno, I pittori di vedute in Italia (1580-1830), Ugo Bozzi Editore, Roma, 1991, pp. 50, 309, 313, 314, 315, 316 -
Lotto 149 Scuola napoletana del XVII secolo Architettura con figure
olio su tela cm 73x102 - con cornice cm 92x118 -
Lotto 150 Francesco Trevisani Visione di Sant'Eustachio Il dipinto qui presentato è una versione del Sant’Eustachio in adorazione della Vergine con il Bambino e San Giuseppe, realizzato da Francesco Trevisani nel 1720 e conservato nella Chiesa di Sant’Agostino ad Ascoli. La scena mostra il santo guerriero romano genuflesso in atto di devozione davanti alla Sacra Famiglia.
Scritta sul telaio a retro: 'Proprietà Del Sacerdote D. Giuseppe Rosa L'anno 1853' olio su tela cm 97x73 - 113,5x91,5 -
Lotto 151 Scuola Emiliana del XVII secolo Madonna del Rosario col Bambino Gesù Quest'opera, realizzata su lavagna, raffigura la Madonna che, con il Bambino nel braccio sinistro, regge con la mano destra il Santo Rosario, al quale il Bambino rivolge lo sguardo. Entrambi i personaggi sono avvolti da una luce che accentua la loro sacralità, creando un'atmosfera di serenità e devozione. Il dipinto richiama un'opera attribuita a Guido Reni, conservata nella collezione del Museo d'Arte di Simferopol, Ucraina. Olio su lavagna cm 50x51
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Lotto 152 Pittore del XVII secolo Madonna della Stella Il dipinto raffigura la Madonna con il capo coperto da un manto azzurro, sul quale spicca una stella che richiama l'iconografia della 'Salus Populi Romani', opera di ambito bizantino che, secondo la leggenda, sarebbe stata dipinta da San Luca e che è custodita nella Cappella Borghese di Santa Maria Maggiore a Roma. La Madonna sostiene una mappula, un fazzoletto cerimoniale simbolo imperiale che la rappresenta come Regina Coeli, e tiene in braccio il Bambino Gesù, che regge un libro nella mano sinistra, probabilmente un evangeliario. Interessante è la gestualità delle mani: con la destra, il Bambino compie un gesto di benedizione con due dita rivolte verso l'alto, l'indice e il medio, e piegando le altre dita sul palmo, mentre la Vergine ha l'indice esteso. Le tre dita tra Madre e Figlio simboleggiano la Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. olio su tela cm 65,5x49 - con cornice cm 85,5x70,5 Emma Amadei, Strenna dei romanisti, Natale di Roma 1950, La Madonna Salus populi Romani in Santa Maria Maggiore, Roma, Staderini Editore, Vol. 11, 1948-1983, p. 208-209
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Lotto 153 Bartolomeo Bimbi Coppia di dipinti: Natura morta con fiori
coppia di olii su tela cm 26x41 – con cornice cm 41x56 Collezione Privata, Roma -
Lotto 154 Pittore fiammingo del XVII secolo Natura morta con fiori olio su tela Cm 81x65 – cm 96,5x80 (con cornice) Collezione Privata, Roma
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Lotto 155 Christoph Schwartz (ambito di) Riposo durante la fuga in Egitto Piccolo dipinto a olio su rame, incorniciato da una ricca cornice intagliata e dorata, che raffigura la Vergine Maria (Virgo Lactans) con il Bambino e San Giuseppe, durante una sosta della Fuga in Egitto. La scena si svolge in primo piano, sul lato sinistro della composizione: la Vergine, seduta all’ombra di una palma, allatta il Bambino Gesù, mentre San Giuseppe riposa accanto a loro, con la testa poggiata sulla mano e un cappello e tre pere disposte davanti a sé. L’asino pascola poco distante e, sullo sfondo a destra, si intravede una città fortificata.
La superficie liscia del supporto in rame contribuisce a esaltare la luminosità del dipinto, valorizzando la resa dei dettagli e la finezza cromatica.
Il soggetto è affine a quello di un’incisione di Johan Sadeler (Bruxelles 1570 – Venezia 1600), tratta da un disegno di Christoph Schwarz, che rappresenta la stessa scena con l’aggiunta di due angeli in volo sopra la Sacra Famiglia. Copie di tale incisione sono conservate presso il Philadelphia Museum of Art, la Certosa e Museo Nazionale di San Martino a Napoli (inv. n. 16569), e il British Museum (inv. n. D,7.76).
A testimonianza della fortuna iconografica del soggetto, una placca in porcellana della manifattura di Meissen, decorata nello stile di Franz Ferdinand Mayer e ispirata direttamente all’incisione, è conservata al Metropolitan Museum of Art di New York (inv. n. 51.1.1).
olio su rame cm 16,5x13,5 - con cornice cm 40x36,5 -
Lotto 156 Pittore bolognese del XVIII secolo Maddalena penitente
olio su rame cm 34x28 - con cornice cm 43x37 -
Lotto 157 Caterina Cherubini (attribuito a) Madonna col Bambino Caterina Cherubini fu una pittrice di miniature e poetessa, attiva principalmente a Roma. Nel 1760 fu nominata membro dell'Accademia di San Luca, nella cui collezione è conservato un ritratto ad olio anonimo che la raffigura. Nel 1750, anno da cui sono documentate numerose fonti su di lei, sposò l'artista spagnolo Francisco Preciado de la Vega (1712-1789), presso il quale ricevette la sua educazione artistica, lavorando nel suo atelier e specializzandosi nella copia dei capolavori delle collezioni romane. Nel 1788, entrambi furono accolti come membri onorari dell'Accademia Clementina di Bologna. Il dipinto in questione è verosimilmente databile alla seconda metà del XVIII secolo, periodo in cui la pittrice era attiva a Roma. Raffigura una Madonna con Bambino dipinta su rame, di piccole dimensioni, con un carattere devozionale privato, eseguita secondo lo stile di Pompeo Batoni.
Olio su rame cm 27x20,5 - con cornice cm 36,5x31,5 -
Lotto 158 Caterina Cherubini (attribuito a) Sacro cuore di Gesù olio su rame cm 29x24 - con cornice cm 35x29,5
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Lotto 159 Anton Raphael Mengs (cerchia di) Immacolata Concezione Vestita con una tunica bianca e un manto azzurro, coronata dai capelli ricci che cadono sulle sue spalle, la Vergine Maria è rappresentata a figura intera su uno sfondo luminoso di nuvole, con la luna, con le punte verso l'alto, sotto i suoi piedi, e sollevata da un gruppo di cherubini che spuntano da sotto il manto. Le mani, incrociate sul petto e lo sguardo rivolto verso l'alto, derivano dai modelli femminili di Guido Reni. Il dipinto si ricollega all'Immacolata Concezione di Anton Raphael Mengs, conservata nella Collezione Reale di Madrid, per la composizione equilibrata e simmetrica, il disegno molto nitido e una tavolozza composta da cromie vivaci. Olio su marmo cm 42,5x34 - con cornice cm 59x51
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Lotto 160 Scuola Romana del XVIII secolo Mater Dolorosa Il dipinto raffigura la Vergine Maria avvolta in un mantello blu, con lacrime agli occhi, le mani giunte e le dita intrecciate, trafitta al cuore da una spada. L'iconografia richiama la profezia del vecchio Simeone, pronunciata durante la Presentazione di Gesù al Tempio secondo il Vangelo di San Luca, che preannuncia a Maria le difficoltà che dovrà incontrare e superare: "E anche a te una spada trapasserà l’anima". olio su tela cm 29,5x22,5 - con cornice cm 35x28
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Lotto 161 Scuola Romana del XVIII secolo Ecce Homo La tela, di formato ovale e racchiusa in una cornice dorata dello stesso formato, raffigura Cristo a mezzo busto, a torso nudo e con corona di spine, indossando un mantello rossiccio. Le mani sono legate e nella destra sostiene uno scettro. Lo sfondo è scuro, mentre il volto sofferente è leggermente inclinato verso destra. "Ecco l'uomo" sono le parole che, secondo il Vangelo di San Giovanni, Pilato pronunciò mentre presentava alla folla Gesù flagellato e coronato di spine. olio su tela cm 29,5x22,5 - con cornice cm 35x28
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Lotto 162 Pittore Napoletano del XVIII secolo Volto della Madonna olio su rame cm 27,5x22
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Lotto 163 Pittore Napoletano del XVIII secolo Madonna addolorata orante olio su tavola cm 17,5x13
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Lotto 164 Pittore del XVIII secolo A) Santa Margherita da Cortona; B) San Francesco
coppia di olii su rame ovale A) cm 23,5x18 - con cornice cm 30,5x24; B) cm 21x15 - con cornice cm 29,5x23,5 -
Lotto 165 Pittore settentrionale del XVII secolo Gesù Bambino dormiente sulla Croce Dipinto su tela di formato ovale, a sviluppo orizzontale, con cornice dorata. Il quadro raffigura il Bambino Gesù dormiente, con la testa poggiata su un cuscino di velluto azzurro, adagiato sulla croce appoggiata a un drappo rosso. Il corpo è nudo e semi-coperto da un lenzuolo bianco. Sullo sfondo si intravede una tela e un paesaggio. Accanto a lui si trovano gli strumenti del martirio: martello, chiodi, tenaglia e corona di spine. La simbologia del soggetto allude al destino premonitore della Passione e al sacrificio che Cristo conosce sin dalla nascita.
olio su rame ovale cm 20x28,5 - con cornice cm 32,5x36,5