Dipinti Antichi
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Lotto 166 Scuola Emiliana del XVII secolo Sacra Famiglia con angeli
odio su tela cm 53x68 -
Lotto 167 Paolo de Matteis (attribuito) Agar nel deserto con il figlio Ismaele
Olio su tela, Cm 90x124 - Cm 113x146 (con cornice) Collezione Privata, Roma -
Lotto 168 Pittore del XVIII secolo Madonna Orante Il dipinto raffigura la Madonna in una postura di preghiera, un’iconografia diffusa nel Seicento in ambito devozionale privato. Un alone di luce e stelle circonda la testa della Vergine, simbolo della sua natura divina. I capelli, raccolti in una treccia visibile sotto il manto, indicano la giovane età di Maria, momento in cui, secondo i vangeli apocrifi e la Legenda aurea, fu presentata al Tempio di Gerusalemme. Le mani giunte non solo esprimono la sua preghiera, ma anche la sua docilità alla volontà divina, prefigurando l’obbedienza di colei che genererà il Verbo, il Figlio di Dio. olio su tela cm 65x62,5 - con cornice cm 93x93
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Lotto 169 Pittore del XVIII secolo Madonna col Bambino olio su tela 100x82 cm con cornice/ 80x60 cm senza cornice
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Lotto 170 Scuola senese del XVII secolo Madonna con Bambino, Sant'Anna e Gioacchino olio su tela cm 117x93
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Lotto 171 Pittore napoletano del XVII secolo San Luca Evangelista
olio su tela cm 76x74 - cm 92x90 -
Lotto 172 Pittore napoletano del XVII secolo Sant'Agnese
olio su tela cm 73,5x61 - con cornice cm 93x80,5 -
Lotto 173 Pittore Napoletano del XVIII secolo Carro dell'Aurora olio su tela cm 43x70 - con cornice cm 62x87
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Lotto 174 Pittore del XVIII secolo Coppia di olii su rame con scene mitologiche (Mercurio) coppia di olii su rame cm 39x34,5 - con cornice cm 41,80x37,20
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Lotto 175 Pittore lombardo del XVIII secolo Alessandro Magno e Apelle Il dipinto raffigura la scena in cui Alessandro Magno presenta Pancaspe ad Apelle. L’episodio, narrato da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, racconta di come Alessandro incaricò Apelle — uno dei più celebri pittori del IV secolo a.C. — di ritrarre Pancaspe, la sua concubina prediletta. Durante l’esecuzione del ritratto, l’artista si innamorò della giovane, e Alessandro, con gesto di grande generosità, decise di donarla ad Apelle.
olio su tela cm 146x98,5 - con cornice cm 165x117 -
Lotto 176 Pittore lombardo del XVIII secolo Vergine Immacolata e San Luigi Gonzaga All'interno di un paesaggio, San Luigi Gonzaga, religioso italiano della Compagnia di Gesù, venera l'apparizione della Vergine Immacolata in preghiera, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Sopra di lei, la Colomba dello Spirito Santo, mentre sotto ai suoi piedi, la mezza luna e il demone schiacciato. In basso, un angelo regge il giglio, simbolo della purezza del santo. olio su tela cm 78x46 - con cornice cm 87x55,5
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Lotto 177 Pittore napoletano del XVII secolo Gloria di Sant'Andrea Avellino
olio su tela cm 81,5x57 - con cornice cm 94x69,5 -
Lotto 178 Pittore della fine del XVIII secolo Sant'Antonio con Gesù Bambino Il dipinto raffigura Sant'Antonio in adorazione del Bambino Gesù, che è seduto su un libro, mentre tiene un giglio in mano. Il libro simboleggia la profonda conoscenza delle Scritture del santo, mentre il giglio rappresenta la sua purezza. La scena trasmette un senso di devozione e spiritualità, mettendo in evidenza i valori religiosi che caratterizzano la figura di Sant'Antonio da Padova. olio su tavola cm 52x38,5
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Lotto 179 Pittore romano del XVIII secolo Beato Luigi Gonzaga L'identità del personaggio raffigurato è attestata dalle iscrizioni presenti nella parte inferiore della tela: Beatus Aloysius Gonzaga Soc.Tis Iesu
Aloysius Gonzaga (Luigi Gonzaga, 1568-1591) fu il primogenito del Marchese di Castiglione ed erede del titolo familiare. Rinunciò a una vita privilegiata e a un’eredità principesca per abbracciare la vita religiosa, arrivando a contrarre la peste a causa delle sue cure disinteressate verso i malati. Scelse di entrare nella Compagnia di Gesù e rifiutò il trono in favore del fratello minore. Fu beatificato nel 1605 e proclamato Santo da papa Benedetto XIII nel 1726. Il nostro dipinto rappresenta in termini allegorici l'abdicazione della vocazione temporale in favore di quella spirituale. Il giovane Beato Luigi Gonzaga è ritratto di profilo, con un'espressione devota e assorta in meditazione. Indossa una tonaca nera, ha una mano posata sul petto e l’altra tesa verso la corona della sua famiglia, appoggiata su un tavolino con tovaglia, accanto a un Crocifisso. Inginocchiato, adora il Crocifisso mentre un angelo gli porge una ghirlanda fiorita, simbolo della sua ricompensa celeste.
olio su tela cm 134x98,5 Gianluigi Arcari e Umberto Padovani, L'Immagine a estampa di San Luigi Gonzaga, vol. I, L'oggetto di devozione, Mantova, Gianluigi Arcari Editore, 1997 -
Lotto 180 Pittore romano del XVIII secolo San Luigi Gonzaga Nel corso del Seicento, l’immagine a stampa di San Luigi Gonzaga divenne uno strumento di devozione popolare molto diffuso, in particolare tra i fedeli più umili, che non potevano accedere alle reliquie del giovane gesuita, morto in fama di santità nel 1591. Le prime raffigurazioni lo presentavano in atteggiamenti di preghiera, assorto nella contemplazione del Crocifisso, spesso vestito con l’abito religioso gesuitico e associato a simboli come il giglio, il teschio o altri strumenti di penitenza. Queste immagini avevano la funzione di esprimere la sua purezza, la rinuncia al mondo e il fervore spirituale, e furono fondamentali nella diffusione del suo culto fino alla canonizzazione nel 1726.
Nel dipinto in esame, San Luigi Gonzaga è rappresentato di profilo, a mezzo busto, immerso in un’intensa contemplazione del Crocifisso che tiene tra le mani. L’espressione è assorta, raccolta, e comunica una profonda unione mistica con la Passione di Cristo, tema centrale della spiritualità aloisiana. Su un tavolo è posato un giglio bianco, simbolo di purezza e castità, virtù distintive del santo. La figura è incorniciata da angeli, che ne esaltano la destinazione alla gloria celeste. L’intera scena è costruita con sobrietà, ma con un forte impatto spirituale, secondo i canoni della devozione gesuitica e della pittura sacra post-tridentina: il santo è ritratto privo di ornamenti mondani, ma con una solennità interiore che lo eleva a modello esemplare di giovinezza santa, interamente offerta a Dio. Olio su tela 138x100 cm Gianluigi Arcari e Umberto Padovani, L'Immagine a estampa di San Luigi Gonzaga, vol. I, L'oggetto di devozione, Mantova, Gianluigi Arcari Editore, 1997 -
Lotto 181 Pittore lombardo del XVIII secolo Coppia di dipinti raffiguranti capricci architettonici
olio su tela cm 88x149 - in cornice cm 108x169 collezione Imperiali, Roma, discendenti duca Paolo Camillo Thaon di Revel e di Sant'Andrea, Duca del Mare, Torino -
Lotto 182 Scuola napoletana del XVII secolo Coppia di dipinti raffiguranti vedute di marine con Archi Naturali coppia di olii su tela cm 93x133 - in cornice cm 102x141,5 Famiglia Imperiali, Roma, discendenti di Paolo Camillo Thaon di Revel e di Sant'Andrea, Duca del Mare, Torino
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Lotto 183 Alessio De Marchis Coppia di dipinti: A) Paesaggio collinoso con casolare diroccato e torrente B) Paesaggio con rocce e mulino su un fiume Uno dei più interessanti paesaggisti dell'area culturale centro-meridionale tra il Seicento e il Settecento, studiò a Roma nella bottega di Philipp Peter Roos. La sua formazione artistica fu inoltre influenzata dagli esempi lasciati da Gaspard Dughet e Salvator Rosa, attivi tra Roma e Napoli. La sua carriera subì un'importante svolta quando divenne protetto dalla famiglia papale degli Albani, dopo l'episodio in cui, nel tentativo di rendere più realistica una delle sue opere, De Marchis appiccò il fuoco ai granai annonari di Roma per catturare con maggiore verosimiglianza l'effetto degli incendi. Questo gesto gli costò una condanna a un lungo periodo di detenzione, trascorso a Castel Sant'Angelo. Successivamente, l’artista si trasferì a Urbino, dove lavorò per il cardinale Annibale Albani, nipote di Clemente XI, e realizzò numerose opere per la famiglia papale, oltre che per il clero e il patriziato locale.
Le sue composizioni, caratterizzate da pennellate rapide e sciolte, sono eseguite con una libertà esecutiva che emerge in ogni tocco di colore. Le due opere qui presentate appartengono alla fase matura dell'artista e si inseriscono nel ciclo di trentaquattro dipinti che egli realizzò per la Cattedrale di San Lorenzo a Perugia.
olio su tela cm 44x57 – con cornice cm 54x67,5 Collezione Privata, Roma Luigi Salerno, I pittori di vedute in Italia (1580-1830), Ugo Bozzi Editore srl, 1991, Roma, p. 130
Andrea Busiri Vici, Trittico paesistico romano del '700, Paolo Anesi - Paolo Monaldi - Alessio De Marchis, Istituto Italiano di Credito Fondiario, 1975, Ugo Bozzi Editore, Roma, p. 298-333 -
Lotto 184 Scuola romana del XVII/XVIII secolo Coppia di paesaggi Questi coppia di dipinti possono essere attribuiti a un pittore attivo all'inizio del XVIII secolo e testimoniano un aspetto dell'evoluzione del tema del paesaggio, genere pittorico nato un secolo prima. In queste opere viene rappresentato un paesaggio immaginario, con un cammino sinuoso che si perde verso lo sfondo, tra le montagne, e dove sono inserite architetture e figure tipiche della campagna. olio su tela cm 96x72,5 - in cornice cm 108x83 collezione Imperiali, Roma, discendenti duca Paolo Camillo Thaon di Revel e di Sant'Andrea, Duca del Mare, Torino
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Lotto 185 Claude Joseph Vernet (cerchia ) (attribuito a) Vedute marine
olio su tela entrambe cm 36x47 - con cornice cm 50,5x61 -
Lotto 186 Lazzaro Baldi La Gloria di Dio olio su tela 78x95 cm con cornice/ 63x81 cm senza cornice
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Lotto 187 Pittore piemontese del XVIII secolo Scena di caccia
olio su tela 86x107 cm con cornice/ 70x83 cm senza cornice -
Lotto 188 Pittore romano del XVII secolo Paesaggio olio su tela cm 84x110 - con cornice cm 105,5x127,5
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Lotto 189 Salvator Rosa Paesaggio roccioso
olio su tela cm 49x65,5 - con cornice cm 69,5x86,5 Collezione Privata, Roma
già Galerie Charpentier, Paris, 1947 Paysages d'Italie, pref. di Jean-Louis Vaudoyert, Galerie Charpentier, 76 Faubourg Saint Honoré, Parigi, 1947, n. 123