Asta N. 59 - II Arte Antica, Moderna e Contemporanea
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Lotto 523 Fausto Zonaro, Fiori. 1893.
Matita e acquerello su carta applicata a cartoncino. mm 205x152. Firmato e datato in basso a destra. (1) Opera parzialmente applicata a passe-partout. Brunitura leggera, altrimenti buona conservazione. -
Lotto 524 Adolfo De Carolis, Lotto composto di 4 studi per il Palazzo del Podestà di Bologna.
Raccolta di 4 penne e inchiostri di china bruni, acquerelli e matite su carta. mm 105/210x255/315. Una siglata in basso a destra. Provenienza: Eredi De Carolis. (4) Ogni foglio è applicato a carta di supporto. Minimi difetti lungo i margini, altrimenti buona conservazione complessiva. -
Lotto 525 Adolfo De Carolis, Studio di nudi e Battaglie di Felsina.
Penna e inchiostro di china bruno e sanguigna su carta filigranata. mm 210x315. (1) In cornice con vetro: cm 41,5x57. Foglio applicato a carta di supporto. Leggerissima brunitura con lievi difetti lungo i margini. Buona conservazione generale. -
Lotto 526 Adolfo De Carolis, Bozzetti di studio per I Cavalli del Sole. 1907 ca.
Matita e penna e inchiostro di china. mm 285x455. Studi compositivi di pose per l'omonimo trittico finale del 1907. La parte sinistra riprende le pose finali presenti nel pannello iniziale. Nella fascia centrale troviamo la figura maschile che occuperà poi il pannello destro del trittico. Infine, l'uomo in posa vicino ad un cavallo in basso a destra sarà parte dell'organo centrale. Il trittico I cavalli del sole venne esposto alla VII mostra internazionale di Venezia raccogliendo pareri favorevoli della critica. Nel pannello al centro è raffigurata l'Aurora mentre incede reggendo ghirlande di fiori, a destra Apollo le porge il braccio. Le due figure sono circondate da ninfe che portano anch'esse fiori tra i due bianchi cavalli del sole. Nei due pannelli laterali, due figure maschili nude rappresentano i Dioscuri, Castore e Polluce. Il dipinto, uno dei capolavori di De Carolis, è oggi conservato alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno ed è contemporaneo alla decorazione del Palazzo della Provincia della stessa città, iniziata nello stesso anno. SI AGGIUNGE: Id., Studi di figure. Matita e penna e inchiostro di china su carta. mm 290x460. (2) Carta applicata a foglio di supporto. Minime fioriture sparse con difetti e macchioline lungo i margini. Opera in buono stato conservativo di ottima fattura. -
Lotto 527 Adolfo De Carolis, Bozzetto per il manifesto di Ramon Escudo. 1904 ca.
Acquerelli su carta greve. mm 310x220. Iscritto "RAMON ESCUDO / Dramma in 4 atti in versi di / Domenico Tumiati" nel riquadro al margine inferiore. Bozzetto per l'opera presentata per la prima volta il 12 Maggio 1904 al Teatro Eleonora Duse di Bologna. (1) Foglio applicato con nastro al margine sinistra su passe-partout di supporto. Vari piccoli restauri al verso. Buona conservazione generale. -
Lotto 528 Adolfo De Carolis, Bozzetto per la copertina de L'Illustrazione Italiana. 1912 ca.
Matita e penna e inchiostro di china su carta con filigrana. mm 245x265. Bozzetto per il settimanale L'Illustrazione Italiana edito da Fratelli Treves di Milano. SI AGGIUNGE: Id., L'illustrazione Italiana. (post) 1912. Offset. mm 305x205. Foglio: mm 322x230. Firmato e datato in lastra in basso al centro. (2) OPERA 1: Brunitura diffusa con fioriture sparse. Tracce di precedente incollaggio agli angoli del verso. Buona conservazione. OPERA 2: Tracce d'uso. Buona conservazione. -
Lotto 529 Adolfo De Carolis, Lotto composto di 2 bozzetti preparatori.
Coppia di penne e inchiostro di china, pennarelli e acquerelli su carta applicata. mm 270x205 ca cad. Il primo, sulla sinistra, risulta essere un probabile bozzetto per l'illustrazione de Le canzoni delle gesta d'oltremare di Gabriele D'Annunzio edito da Fratelli Treves nel 1915. Il secondo, sulla sinistra, reca l'iscrizione "SOLIDITIT", ditta cementizia di pavimentazioni di inizio '900. Probabile bozzetto per manifesto mai realizzato. (1) Entrambi i fogli sono applicati a stessa carta di supporto. Tracce di incollaggio agli angoli del verso. Segni d'usura sparsi, altrimenti buono stato conservativo. -
Lotto 530 Adolfo De Carolis, Lotto composto di 2 disegni.
1) Studi per incisione. Penna e inchiostro di china bruno e acquerello su carta filigranata. mm 230x330. 2) Bozzetti con figure angeliche. Acquerelli su carta. mm 255x330. (2) OPERA 1: Uno strappo restaurato al margine inferiore. Buona conservazione. OPERA 2: Foglio con brunitura, buona conservazione generale. -
Lotto 531 Adolfo De Carolis, Lotto composto di 3 disegni.
Raccolta di 3 penne e inchiostro di china e matite su carta. mm 220x280/300. Compongono il lotto studi anatomici, bozzetti per incisioni e per pannelli pittorici. (3) Ogni foglio è applicato a cartoncino di supporto. Fioriture sparse con qualche strappetto ai margini. Buona conservazione generale. -
Lotto 532 Adolfo De Carolis, Le offerte (I doni). 1908.
Xilografia a due legni. mm 345x460. Foglio: mm 435x545. CONTI, 26. ZAMPETTI, 5. AMADIO-PAPETTI, 35. Siglata sul legno in basso a destra. Firmata a matita in basso a destra, titolata a matita in basso a sinistra. (1) Uno strappo restaurato al margine inferiore ed uno più piccolo al margine destro. Inciso in buono stato conservativo. -
Lotto 533 Adolfo De Carolis, Lido piceno. 1908.
Xilografia a quattro legni. mm 140x475. Foglio: mm 260x580. AMADIO-PAPETTI, 60-61. CONTI, 50. In basso a sinistra, sul legno: «A. De Carolis / Del. Scul. Excud.». L'incisione fa parte del gruppo di xilografie dedicate ai pescatori del mare Adriatico, per realizzare le quali l'artista eseguì anche numerose fotografie dal vero. (1) Ottima conservazione. -
Lotto 534 Adolfo De Carolis, Le Arche. 1908.
Xilografia a quattro legni. mm 140x475. Foglio: mm 270x590. AMADIO-PAPETTI, 38. CONTI, 10. Firmata sul legno in basso a destra. L'incisione fa parte del gruppo di xilografie dedicate ai pescatori del mare Adriatico, per realizzare le quali l'artista eseguì anche numerose fotografie dal vero. (1) Ottima conservazione. -
Lotto 535 Adolfo De Carolis, Lotto composto di 2 incisioni. 1908.
1) La foce. 1908. Xilografia a due legni. mm 175x264. Foglio: mm 350x500. AMADIO-PAPETTI, 54-55. CONTI, 14. ZAMPETTI, 8. Siglata sul legno in basso a destra. L'incisione fa parte del gruppo di xilografie dedicate ai pescatori del mare Adriatico, per realizzare le quali l'artista eseguì anche numerose fotografie dal vero. 2) Il Varo. 1908. Xilografia a due legni. mm 215x350. Foglio: mm 350x500. Titolata a matita in basso a destra. (2) Entrambi i fogli presentano una leggera brunitura con trascurabili strappetti ai margini, altrimenti ottima conservazione. -
Lotto 536 Adolfo De Carolis, Nudo di donna. 1917.
Xilografia. mm 510x240. Foglio: mm 595x335. RICCI, 169-170. ZAMPETTI, 28. Firmata sul legno in basso a destra. (1) Minimi strappetti al margine inferiore, altrimenti ottimo stato conservativo. -
Lotto 537 Adolfo De Carolis, Dante Alighieri. 1920.
Xilografia a due legni. mm 625x440. Foglio: mm 695x490. CONTI, 1929, tav. II. ORANO-DI MARZIO, 1929, p. 5. Iscrizioni: "A lui MCCCXXI - Adolfo De Carolis incise MCMXX". In alto a sinistra: "Editore Alfieri & Lacroix, Roma". Realizzata per il sesto centenario della morte di Dante, ne esistono due versioni, una titolata Dante Alighieri e una Dante Adriacus. Dante è raffigurato frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo fisso davanti a sé e il capo cinto d'alloro, dopo aver concluso la stesura della Divina Commedia. Le mani sono incrociate sopra agli ultimi versi della Terza Cantica. In primo piano, sullo scrittoio, sono collocati altri due libri: il Convivio, alla destra del poeta, e la Vita Nova, alla sua sinistra. Sullo sfondo, tre arcate chiudono la scena a simboleggiare le tre cantiche: quella di sinistra, immersa nel buio, rappresenta l'Inferno, quella centrale, coperta dal volto del poeta, il Purgatorio, e quella di destra, imbevuta di luce e con una lucerna accesa (simbolo della Sapienza), il Paradiso. (1) Brunitura da esposizione. Minimi difetti al margine inferiore, altrimenti ottima conservazione dell'inciso. -
Lotto 538 Adolfo De Carolis, Dantes Adriacus. 1920.
Xilografia a due legni. mm 570x400. Foglio: mm 1000x700. CONTI, 1929, tav. II. ORANO-DI MARZIO, 1929, p. 5. Iscrizioni: "A lui MCCCXXI - Adolfo De Carolis incise MCMXX". Realizzata per il sesto centenario della morte di Dante, ne esistono due versioni, una titolata Dante Alighieri e una Dante Adriacus. La seconda versione modificata fu voluta da D'Annunzio. Dante è raffigurato frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo fisso davanti a sé e il capo cinto d'alloro, dopo aver concluso la stesura della Divina Commedia. Le mani sono incrociate sopra agli ultimi versi della Terza Cantica. In primo piano, sullo scrittoio, sono collocati altri due libri: il Convivio, alla destra del poeta, e la Vita Nova, alla sua sinistra. Sullo sfondo, tre arcate chiudono la scena a simboleggiare le tre cantiche: quella di sinistra, immersa nel buio, rappresenta l'Inferno, quella centrale, coperta dal volto del poeta, il Purgatorio, e quella di destra, imbevuta di luce e con una lucerna accesa (simbolo della Sapienza), il Paradiso. (1) Foglio brunito. Mancanze e strappetti marginali con fioriture sparse. Uno degli strappi interessa largamente l'inciso al margine inferiore destro, altrimenti impressione in buono stato conservativo. -
Lotto 539 Adolfo De Carolis, Il gigante caduto. 1925.
Xilografia a tre legni. mm 340x510. Foglio: mm 440x595. CONTI, 35. ZAMPETTI, 24. Il nudo assume una posizione speculare a quella della figura visibile in secondo piano in una delle vele del Salone dei Quattromila nel Palazzo del Podestà a Bologna, raffigurante L'Aurora; anche lì, inoltre, è presente un puttino in atto di avanzare verso lo spettatore. (1) Minima brunitura, altrimenti ottima conservazione. -
Lotto 540 Bruno Marsili (detto Bruno Da Osimo), Il campanile. 1920.
Xilografia su carta greve. mm 375x125. Foglio: mm 520x245. Firmata e datata a penna e inchiostro di china in basso a sinistra. Dedicata a Donella De Carolis a penna e inchiostro di china in basso a destra. (1) Margine sinistro con piccoli difetti e leggera brunitura, altrimenti ottima conservazione. -
Lotto 541 Album con raccolta delle caricature del giornale satirico Il lampione. 1860-1870.
In folio oblungo (mm 360x550). Legatura in mezza pelle rossa e angoli con titolo in oro al piatto anteriore. Dorso allentato e lacunoso nella parte alta. Sguardie in carta fiorentina piccoli gigli in oro. Raccolta di 24 litografie a piena pagina acquerellate a colori e di carattere satirico, con raffigurati molti personaggi del potere messi alla berlina. Il Lampione fu un quotidiano satirico fondato a Firenze da Carlo Lorenzini (più noto con lo pseudonimo di Collodi) insieme a Paolo Lorenzini, Pilade Tosi e Alessandro Ademollo [1]. Fu pubblicato per alcuni mesi tra il 1848 e il 1849 e successivamente, con varie interruzioni, dal 1860 al 1877. Nel luglio del 1848 nacque "Il Lampione" con il sottotitolo "Giornale per tutti" grazie a Collodi e altri "giovani di cuore, di mente e di età, che si propongono di far lume a chi brancolava nelle tenebre. Si presentava come giornale popolare, radicale, patriottico ("Il nostro programma è l'Italia libera, una, indipendente") che mescolava satira, umorismo, cronaca e notizie. L'Illustrazione della testata era realizzata da Cabrion, pseudonimo di Nicola Sanesi. La rivista era stampata nella tipografia Le Monnier. La prima serie della rivista ebbe vita breve. Collodi fu costretto a chiudere "Il Lampione" nell'aprile 1849, dopo la cacciata di Domenico Guerrazzi da parte dei sostenitori di Leopoldo II. La prima serie era stata pubblicata dal 13 luglio 1848 sino al 11 aprile 1849, per un totale di 222 numeri. Undici anni dopo, nel 1860, la rivista riprese le pubblicazioni. Nel 1861 Angiolino Dolfi subentrò a Collodi alla direzione. "Il Lampione" sospese le pubblicazioni nel 1865, ma riprese l'anno seguente sotto la direzione dello scrittore caricaturista e deputato torinese Alessandro Allis (Silla), affiancato da David Rubens Segre (Brandano II). Nel 1868 la rivista sospese di nuovo le pubblicazioni e le riprese l'anno successivo, fino al 1877. In quest'ultima serie collaborarono alla rivista Angiolo Tricca, Telemaco Signorini, Leopoldo Cipriani (Morvidino) e Gabriele Castagnola. Con questa testata "la battaglia diventa civile e continua con i mezzi della satira e di un caustico umorismo che rendono il giornale un mezzo tanto temibile da indurre il governo della restaurazione a sospenderne la pubblicazione nell'aprile 1879, dopo appena un anno di vita". [Sigfrido Bartolini " Il Grillo parlante dell'Unità d'Italia", Firenze, Pagliai, 2011]. (1) Dorso con difetti. Pagine interne lievemente ingiallite ma in ottimo stato di conservazione. -
Lotto 542 Giovanni Boldini, Coppia caricaturale.
Penna e inchiostro di china e acquerello su carta. mm 310x220. Firmato in basso a sinistra. "Opera giovanile di Giovanni Boldini" iscritto a matita sul verso del supporto. (1) In cornice con vetro: cm 39x32,5. Tracce d'uso leggere. Buona conservazione. -
Lotto 543 Emilio Lapi, Caricatura di Telemaco Signorini.
Acquerelli su carta. mm 270x210. Iscritto al verso "E. Lapi - Caricatura di T. Signorini" a matita. Etichetta a stampa recate i dati dell'opera applicata al verso del cartone di supporto. (1) In cornice: cm 41,5x32,5. Foglio leggermente brunito con minimi difetti. Alcuni punti di colore crettato, altrimenti buona conservazione generale. -
Lotto 544 Telemaco Signorini, Al Teatro del Cocomero.
Penna e inchiostro di china e acquerelli su carta. mm 220x145. Siglato al centro, titolato in basso. (1) Foglio parzialmente applicato a carta di supporto. Opera leggermente brunita con macchioline al margine superiore. Buona conservazione. -
Lotto 545 Angelo Tricca, Un par di poppe così!
Penna e inchiostro di china e acquerello su carta. mm2112x124. Titolato al margine inferiore. (1) In cornice con vetro: cm 32,5x25. Forellini da affissione posti agli angoli con leggere tracce d'uso sparse. Buona conservazione. -
Lotto 546 Angelo Tricca, Lotto composto di 2 caricature.
Coppia di disegni, uno a matita e l'altro ad acquerello su carta. mm 150/300x65/180. Ritratti nelle caricature troviamo Silvestro Lega e Stefano Ussi. (2) Entrambi in cornice: cm 35x29 una, l'altra cm 35x23. Fioriture sparse sulla caricatura di Ussi, con piccoli strappetti ai margini. La caricatura di Lega è applicata a cartoncino di supporto. Buona conservazione.