Asta N. 75 - Dipinti antichi e del XIX secolo
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Lotto 37 Mario Nuzzi detto Mario dei Fiori Roma 1603 – 1673 A) e B) VASO DI FIORI olio su tela, cm 66,8x49. Provenienza: Milano, Porro & C., Dipinti Antichi provenienti dal fallimento del gruppo Nadini S.p.A., già parte della Collezione Bizzini, 25/02/2004, lotto n. 11. Milano, Collezione privata Le due opere presentate costituiscono un importante esempio della produzione del pittore romano verso la metà del secolo. La non agevole ricostruzione del corpus pittorico dell’artista prende le mosse da rare opere documentate, dagli specchi dipinti in collaborazione con Carlo Maratta per la Galleria di Palazzo Colonna, alla serie delle Stagioni eseguite per il cardinale Flavio Chigi nel 1659 (Ariccia, Palazzo Chigi); altri esempi sono poi ravvisabili nella serie di Nature morte custodite presso il Museo del Prado, e nella serie delle ghirlande conservate all’Escorial. Esempi direttamente confrontabili con le opere in esame possono ravvisarsi nel Vaso di fiori (cm 100x74; cfr. L. Salerno, La natura morta italiana, Ugo Bozzi Editore S.a.s., Roma 1984, p. 177, fig. 42.3) conservato in collezione privata per le analogie riscontrabili nel vaso a motivi sbalzati, e gli effetti di luce giocati tra il bouquet e il fondo scuro. Altre analogie possono riscontrarsi in un dipinto aggiunto in tempi relativamente recenti al catalogo del pittore, in cui i fiori sono disposti in un vaso pressoché identico a quelli presentati, simile anche per i rilievi figurati (cfr. R. Battistini, L’anima e le cose. La natura morta nell’Italia pontificia del XVII e XVIII secolo, Artioli, Modena 2001, p. 115, n. 36). Opera notificata ai sensi del Dlgs. 42/2004.
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Lotto 38 Paolo Domenico Finoglio Orta di Atella o Napoli 1590 circa – Conversano 1645 ALLEGORIA DELLA CARITÀ olio su tela, cm 180x130. Bibliografia: G. Romano (a cura di), Pittura italiana del ‘600 e ‘700, Giorgio Mondadori & Associati Editori S.p.A. 1990, p. 143 (ill.). Sebbene alcune circostanze relative alla biografia del pittore non siano ancora ad oggi del tutto chiare, come la città di nascita (Bernardo De Dominici nelle Vite dè pittori scultori ed architetti napoletani si riferisce alla odierna Orta di Atella, mentre in alcuni dipinti il pittore si firma “neapolitanus”), la data stessa di nascita – ricavata indirettamente dall’epoca di alcuni dipinti, tra cui la Circoncisione della sala del Capitolo della Certosa di San Martino, opera sicuramente anteriore al 1626, momento in cui il pittore era già artista affermato, quindi poco più che trentenne (cfr. P. Leone de Castris, Il giovane Finoglio, in Paolo Finoglio e il suo tempo. Un pittore napoletano alla corte degli Acquaviva, catalogo della mostra, Conversano, 18 aprile – 30 settembre 2000, Electa Napoli, p. 33) – l’attività pittorica dell’artista è stata da tempo oggetto di numerosi studi, che hanno permesso di identificare un corpus di opere tale da permetterne un’adeguata classificazione storica all’interno del panorama pittorico della capitale viceregnale. La formazione pittorica di Finoglio, avvenuta a Napoli prima del 1610, recepisce le istanze naturaliste da un lato e tardo manieriste dall’altro, con frequentazioni che annoverano personalità come Battistello Caracciolo, Ippolito Borghese e probabilmente Massimo Stanzione. L’opera in esame potrebbe collocarsi sul finire degli anni Venti o l’inizio degli anni Trenta, dopo le esperienze legate alla Circoncisione della Certosa di San Martino a Napoli. Alcune analogie sono riscontrabili anche in opere successive, come lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d’Alessandria, olio su tela, cm 91x120,5 (cfr. op. cit., n. 19, p. 102) in Collezione privata a Milano, per i tratti somatici della Vergine e l’effetto di luce sui volti raffigurati. Un aspetto interessante dell’opera presentata è legato all’inserto in “natura” posto in basso a destra, la cui qualità indurrebbe a pensare ad una risoluzione a due mani della grande tela, in collaborazione quindi con un “generista”, che potrebbe essere identificato in Luca Forte, come suggerito dal Professor Riccardo Lattuada, che qui ringraziamo per l’assistenza alla schedatura dell’opera. Tale accostamento trova conferme in opere coeve di Luca Forte, come Il fruttarolo, olio su tela, cm 78x117, appartenente ad una Collezione privata (cfr. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli da Mattia Preti a Luca Giordano. Natura in posa, Editrice Politecnica Napoli Srl, Napoli 2011, n. 275, p. 118), in cui ritroviamo l’analoga modalità di risolvere le mele, sia per la medesima distribuzione dei volumi che per l’uso della tavolozza. La datazione proposta per Il fruttarolo, “intorno al 1630 o, comunque, non di molto precedente” (cfr. N. Spinosa, op. cit., p. 259), sembrerebbe coerente anche con l’epoca di redazione della presente opera.
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Lotto 39 Scuola Napoletana del XVIII secolo SCENA DI GENERE olio su tela, cm 67x54
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Lotto 40 Pietro Domenico Olivero Torino 1679 – 1755 SCENE DI VITA QUOTIDIANA DINANZI AD UN EDIFICIO olio su tela, cm 68x94 L’opera è accompagnata da una comunicazione scritta del Professor Alberto Cottino datata 05/06/2003.
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Lotto 41 Scuola Romana del XVIII secolo DIANA E ATTEONE olio su tela, cm 86x116.
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Lotto 42 Scuola Veneta del XVIII secolo LA FUGA IN EGITTO olio su tela, cm 33x47
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Lotto 43 Michele Rocca Parma 1671 – 1751 circa ALLEGORIA DELL’ESTATE olio su tela, cm 36x48,5. Bibliografia: G. Sestieri, Michele Rocca e la pittura rococò a Roma, Antiche Lacche, Roma 2004, tav. XX p. 62 (ill.), n. 20A p. 207 (cit.).
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Lotto 44 Domenico Fedeli detto il Maggiotto Venezia 1713 – 1794 FANCIULLA DORMIENTE olio su tela, cm 76x90
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Lotto 45 Angelika Kauffmann Coira 1741 – Roma 1807 GIACOBBE E RACHELE olio su tela, cm 65,5x93,5. L’opera è stata ricondotta alla mano di Angelika Kauffmann dal Professor Oskar Sandner in una comunicazione scritta ai proprietari datata 5 marzo 2005. Lo studioso colloca l’opera nella fase giovanile dell’attività della pittrice svizzera, agli inizi degli anni Sessanta, epoca in cui era da poco giunta in Italia.
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Lotto 46 Johan Anton Richter Stoccolma 1665 – Venezia 1745 VEDUTA DELLA PIAZZETTA DI SAN MARCO A VENEZIA olio su tela, cm 95,2x60. Provenienza: W. Walton, London, 1894; Christie’s, Londra, 14/12/1979, lotto n. 99; Christie’s, Londra, Old Master & British Paintings, 06/07/2011, lotto n. 222. Collezione privata
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Lotto 47 Apollonio Domenichini o Maestro della Fondazione Langmatt Venezia 1715 – 1770 circa VEDUTA DEL CANAL GRANDE A VENEZIA olio su tela, cm 39,3x57,3. Provenienza: Milano, Galleria Edmondo Sacerdoti (timbro al retro sul telaio)
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Lotto 48 Andrea Appiani Milano 1754 – 1817 STUDIO PER LA SERIE DI DIPINTI “STORIE D’EUROPA” inchiostro e matita su carta, cm 18,4x28,2. Firmato in basso a sinistra: Appiani