Asta 54 - Libri, autografi e manoscritti
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Lotto 1 Lettera in parte cifrata a firma di Heinrighinus Panigarola inviata ai Capitani della città di Milano. Datata 26 febbraio 1450 et duplicata die 28, Venezia.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 carta, scritto recto e verso. Insieme alla lettera anche la trascrizione del testo cifrato. Al verso il nome del destinatario e traccia di sigillo in ceralacca. Dimensioni: 295x210 mm. (1) La lettera è inviata ai Capitani della città di Milano durante l'assedio da parte di Francesco Sforza, con il testo in buona parte cifrato (tranne l'incipit, la data i fine e alcuni brevi sezioni), come era in uso nella diplomazia quattrocentesca. Gli scontri del febbraio 1450 passati alla storia come la Rivolta di Milano – ebbero come causa la grave carestia dovuta al blocco dei rifornimenti alla città da parte di Francesco Sforza, oltre alla debolezza della Repubblica Ambrosiana. La rivolta determinò la fine della Repubblica Ambrosiana e la restaurazione del Ducato di Milano con a capo Francesco Sforza. -
Lotto 2 Lettera in parte cifrata a firma di Heinrighinus Panigarola inviata ai Capitani della città di Milano. Datata 23 febbraio 1450, Venezia et duplicata die 24.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritte 3 pagine. La parte inferiore della seconda carta è stata tagliata (non è presente). E' comunque conservato il sigillo e i nomi dei destinatari. Sulla sezione cifrata della lettera è indicata la trascrizione del testo. Dimensioni: 295x210 mm. (1) Enrico Panigarola fu ambasciatore dell'Aurea Repubblica Ambrosiana a Venezia. La lettera è inviata ai Capitani della città di Milano durante l'assedio da parte di Francesco Sforza, con il testo in buona parte cifrato (a parte l'incipit, la data i fine e alcuni brevi sezioni), come era in uso nella diplomazia quattrocentesca. Gli scontri del febbraio 1450 passati alla storia come la Rivolta di Milano – ebbero come causa la grave carestia dovuta al blocco dei rifornimenti alla città da parte di Francesco Sforza, oltre alla debolezza della Repubblica Ambrosiana. La rivolta determinò la fine della Repubblica Ambrosiana e la restaurazione del Ducato di Milano con a capo Francesco Sforza. -
Lotto 3 Lettera in parte cifrata a firma di Heinrighinus Panigarola. Datata 21 febbraio 1450, Venezia et duplicata die 24.
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 carta scritta al recto. Sulla sezione cifrata della lettera è indicata la trascrizione del testo. Al verso traccia di sigillo e nome del destinatario. Dimensioni: 295x210 mm. (1) Lettera di Henrighinus Panigarola inviata ai Capitani della città di Milano durante il suo assedio da parte di Francesco Sforza. Questa è la storia di quegli anni: nel 1448 la repubblica Veneta riconosce i diritti ereditari di Francesco Sforza sul Ducato di Milano e promette di aiutarlo, con denaro e truppe, per conquistare la città. Milano, e l'allora Repubblica Ambrosiana, preoccupata per la notizia (passata alla storia come il Trattato di Rivoltella) cerca alleati rivolgendosi al Re di Francia, ad Alfonso V d'Aragona e al Duca di Savoia. L'8 gennaio 1449 la Repubblica Ambrosiana autorizza Enrico Panigarola, autore della nostra lettera e già ufficiale a Porta Vercellina, a negoziare con Venezia e firmare un trattato, ma la Serenissima non da ascolto alle sue richieste e continua ad onorare i patti con lo Sforza. Ma di lì a poco, il doge Foscari si rende conto che Sforza sta assumendo troppo potere, e con un colpo di mano, stinge alleanza con la Repubblica Ambrosiana. I messaggi cifrati, come quelli contenuti in questa lettera, erano in uso anche nella diplomazia quattrocentesca e costituiscono un'importante fonte documentale. -
Lotto 4 Sigillo in ceralacca di Carlo VI d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero. XVIII secolo.
Sigillo di Carlo VI in ceralacca rossa, applicato su legno con cornice tonda dorata. Datazione: tra il 1711 ed il 1740. Il sigillo raffigura lo stemma asburgico di Carlo VI e reca al bordo l'iscrizione: Carolus VI Romanorum Imperator Hispaniarum et utriusque Siciliae Rex. Sul retro, nota manoscritta moderna e francobollo austriaco commemorativo di Carlo VI, del 1908. Piccoli segni sulla cera ma integro e ben conservato. Dimensioni (sigillo): diametro 114 mm. (1) -
Lotto 5 Raccolta di 28 editti e decreti a stampa in lingua russa. Anni 1738-1845.
Documenti a stampa. Gli anni sono: 1738/40/97/98/99, 1800/01/45. Dimensioni: 203x370 mm ca. (28) I documenti sono emessi in nome della zarina Anna e degli zar Paolo, Alessandro I e Nicola I. Gli argomenti sono i più vari: un annuncio di nozze di parenti della zarina Anna, l'assegnazione di alloggi a ufficiali e civili, trasferimenti, monete, contenziosi, Consiglieri di Stato, remissione di pene pecuniarie, eredità e doti, disposizioni relative alla nomina a Zar di Alessandro I, elezioni di Collegi, terreni di chiese, organi di polizia, disposizioni religiose, tribunali, erario, tesoreria, ecc. -
Lotto 6 Menù di gala per l'incoronazione di Nicola II Romanov e di Aleksandra Feodorovna. Datato Mosca, 1896.
Grande cromolitografia policroma con scritte ornate in caratteri Vyaz' (cirillico antico) color oro, nero e cinabro, che incorniciano un'antica scene di incoronazione, riccamente decorata, e un rituale simbolico. Datata 1896, 14 maggio (calendario giuliano ortodosso) che corrisponde al 26 maggio gregoriano. Su disegno, firmato a stampa, del grande pittore russo Viktor Mikhailovich Vasnetsov. Dimensioni: mm 930x330. (1) Intestazione in Vyaz': Santa Incoronazione di Sua Maestà l'Imperatore Nikolai Alexandrovich e di Sua Maestà l'Imperatrice Aleksandra Feodorovna. I partecipanti al banchetto trovarono questo straordinario menu arrotolato accanto alle preziose posate. Vasnetsov lo volle creare in stile medievale, sia nel formato, sia nei caratteri slavi antichi, sia nell'iconografia. L' immagine principale è l'incoronazione del primo zar Romanov, Mikhail Feodorovich (1613) sovrastata dalle cupole della Cattedrale della Dormizione, luogo dell'investitura di Nicola e Aleksandra; la seconda immagine riproduce l'antica usanza dei boiardi e del popolo che salutavano lo zar con pane e sale; la terza raffigura due pavoni, uccelli magici per la tradizione russa. Il tutto, riccamente decorato da simboli e stemmi araldici e completato con preghiere augurali e versi di glorificazione. Il menu, scritto in russo moderno, prevedeva rassol'nik (zuppa tradizionale a base di cetrioli sottaceto), borschok (borsh, zuppa di barbabietole), pirozhki (fagottini ripieni); storioni al vapore, agnello, galantina di fagiani; capponi arrosto, insalata, asparagi; per dessert, frutta nel vino e gelato. -
Lotto 7 Menu di gala per un banchetto di sottufficiali, precedente l'incoronazione di Nicola II Romanov e di Aleksandra Feodorovna. Datato Mosca, 1896.
Cromolitografia policroma con scritte color blu, oro, e cinabro sovrastate dall'immagine della cattedrale della Dormizione, luogo dell'incoronazione, e circondate da simboli ornamentali russi. Datata 18 marzo 1896 (calendario giuliano ortodosso). Su disegno, firmato a stampa, del pittore Apollinaire Vasnetsov. Dimensioni mm 420x280. (1) Scritto in russo moderno, il menu comprendeva: borsh alla Poldava, kuleibiaka (torta salata), lavarello freddo, vitello con insalata, pollo e selvaggina, cetrioli; per dessert, dolce ai lamponi. -
Lotto 8 Raccolta di 128 tra lettere, biglietti, cartoline autografe di personaggi celebri. XIX-XX secolo.
Manoscritti a inchiostro nero e blu. Dimensioni varie. SI AGGIUNGE: Cisari Giulio. Insieme di 9 tra lettere e biglietti autografi firmati dell'artista (1 lettera è dattiloscritta con firma autografa), 1 biglietto autografo firmato della moglie Nella, datati Anni '40, buste con francobolli conservate (i biglietti hanno stampate illustrazioni di Cisari a colori); 4 depliant pubblicitari e 1 biglietto con illustrazioni di Cisari (materiale a stampa). Dimensioni varie. (137) I DOCUMENTO: La raccolta documenti comprende: 1 cartolina postale non viaggiata, con fotografia del monumento a Baracca, firmata (sulla foto) da Italo Balbo - 1 lettera dattiloscritta del 1937-XV, intestata Gruppo Medaglie d'Oro, firmata dall'amm. Costanzo Ciano di Corlellazzo - 1 biglietto da visita, datato 1884, con nota autografa del ministro Pasquale Stanislao Mancini - 1 decreto su carta intestata del regno d'Italia, relativo alla Santa Lega Italiana, firmato dal ministro Luigi Carlo Farini, s.d. (ma 1860) - 1 lettera autografa firmata da Terenzio Mamiani (1855) - 1 biglietto del 1910 con nota autografa firmata dello scrittore francese Octave Mirbeau - 1 carolina postale del 1906 con 2 versi autografi firmati del poeta Giovanni Marradi - 1 fotocartolina anni '20 del deputato Umberto Merlin - 1 cartolina postale Italia Letteraria del 1929 con nota e firma aut. Di Enrico Falqui - 2 telegrammi (dattiloscritti) del 1963 inviati da Kerkyra (Corfù), da Camilla Cederna e dalla madre Ersilia - 1 lettera aut. firmata, del 1923, di Alberto Ostali, relativa alla pubblicità all'autodromo di Monza - 1 cartolina del 1938 con firma aut. Da Alberto Tallone - 1 lettera del 1878, aut. Firmata di Bettino Ricasoli, con busta - 2 decreti, del 1869 e '70, su carta intestata, con firme autografe di Vittorio Emanuele II - 1 lettera di trasmissione del 1869 con firma aut. dell'astronomo (Giovanni) Schiaparelli - 1 programma di attacco in Etiopia, anni '30 su carta intestata L'Alto Commissario per l'Africa Orientale con destinatario (col. Armellini), sigla e visto autografi (a matita) di Pietro Badoglio - 1 documento intestato con timbro a secco, del 1953, con firme autografe del presidente Luigi Einaudi e del ministro G. Pella; - 1 assegnazione di medaglia del 1970, con firma (a stampa) del sindaco Aldo Aniasi - 1 fotografia di Francesco de Pinedo, autografata - 1 fotografia con dedica, del 1910, di Eleonora Perry – 1 cartolina postale del 1921, viaggiata, con fotografia della Madonnina, testo a stampa di una poesia in dialetto milanese di Gianfranco Casati e firma autografa del poeta - 1 biglietto autografo di Primo Conti - 1 lettera autografa di Piero Chiara - 1 cartolina di Giuseppe Prezzolini – 15 lettere autografe (sono 3 dattiloscritte con firma autografa, alcune su carta intestata La Gazzetta dello Sport) di Gianni Brera – 2 lettere di Felice Cavallotti – 1 album contenente 40 cartoline, depliant ecc di artisti: tra i nomi Massimo Campigli (3 cartoline), Gae Aulenti, Raimondo Giovanetti, Carlo Casanova, Mario Borgiotti, Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Vanni Scheiwiller, Carlo Cardazzo, Domenico Cantatore, Bepi Modolo, Timo Bortolotti, Gino Marussig, Umberto Marigliani, Pietro Repossi, Luigi Grosso, Vittorio Gregotti ecc. - 5 lettere dattiloscritte con firme autografe di Mariano Rumor – 1 lettera dattiloscritta con firma autografa di Alberto Albertini (Direttore del Corriere della Sera) – 2 cartoline autografe di Vittorio Gnecchi – 1 lettera con firma autografa di Giovanni Giolitti su carta intestata "Il Ministro del Tesoro" - 1 foto di scultura con firma di Claudio Girola, 1977 - 1 disegno a matita con dedica firmata di Minni Tomasini, 1964 - 1 disegno a colori con firma di Amleto del Grosso -1 foto di scultura con firma di Claudio Girola - 1 foto cartolina di scultura con firma di Luigi Grosso - 1 catalogo mostra con firma di Gino Mazzoli, 1952 - 1 catalogo mostra con dedica firmata di Guido Botta, 1951 - 1 catalogo mostra Arti Figurative Genova (1948) con firme di tutti i 18 artisti - 1 presentazione mostra con dedica firmata di Duilio Remondino -1 foto cartolina di dipinto con firma di (Jaques) Engel - 3 foto cartoline di sculture con firma di Giulio Cassani - 1 foto cartolina di dipinto con firma di (Giuseppe) Spampinato - Curiosità: 15 ricevute stampate e completate a mano per viaggi in Diligenza da Milano a Pavia – anni 1834-41, con indicato l'orario di partenza, il prezzo in Lire austriache e l'eventuale (e quanto mai attuale) sovrapprezzo per l'eccedenza di peso del bagaglio. -
Lotto 9 Liber Amicorum con firme, dediche e fotografie di alcuni dei più famosi personaggi del '900. Datato 1908 - anni '60 del XX secolo.
Liber Amicorum di circa 60 pagine in cartoncino beige, non numerate e utilizzate in gran parte recto e verso. Le firme, annotazioni, citazioni musicali e dediche sono tutte autografe. Le fotografie sono incollate alle pagine o unite al volume con brachette. Nell'album anche alcuni ritagli di giornale che raccontano l'arrivo del celebre personaggio. Legatura in pelle con difetti. Al dorso, le stampigliature Autografi e Boris Skerl. Dimensioni: 175x240 mm. (1) Straordinario Liber Amicorum appartenuto a Boris Skerl, direttore di alcuni storici hotels italiani (Excelsior Firenze, Danieli Venezia, des Iles Borromées Stresa). Grazie alla sua professione Skerl, stimatissimo dalla clientela, ebbe modo di entrare in contatto e farsi lasciare un ricordo da molti dei grandi protagonisti della storia del '900. I nomi più famosi sono (nell'ordine del volume): Giacomo Puccini (foto cartolina con firma e data, Torre del Lago '08) - alcuni esponenti della famiglia Savoia – Tyron Power e Linda Christian (firme) - Henry Bordeaux, scrittore (dedica e firma) – Stefan Zweig (dedica, data '32, e firma) – Franz Lehar (foto cartolina con dedica, data '26, e firma) – Arthur Rubinstein (firma con data '37 più fotografia che lo ritrae di spalle a Firenze, con Boris Skerl) – Richard Strauss (foto ritratto con firma e data '32) – Alfonso XIII, ex re di Spagna (foto ritratto con firma e data '33) – Arturo Toscanini (foto ritratto con firma e data '38) – Marcello Piacentini, architetto (firma e data '35-XIV) – Guglielmo Marconi e la seconda moglie Maria Cristina (foto ritratto con firme) – Alexander Moissi, attore (foto ritratto con dedica, firma e data '34) – Titta Ruffo (cartolina di ringraziamento, con firma e data '46) – Tullio Serafin (foto ritratto con dedica, firma e data '34) – Vittorio de Sica (firma e data '37) – Mariano Stabile, baritono (firma e data '37) – Tito Schipa (firma e data '49) – Beniamino Gigli (foto ritratto con dedica firmata) - Salvador Dalì (firma e data '48) - William Randolph Hearst e Marion Davies (firme) – Rodolfo Graziani, generale (foto cartolina con firma) – Ras Sejum Mangascià Johannes (firma) - Titta Ruffo (foto ritratto più foglietto di auguri dattiloscritto con firma) – Werner von Blomberg, generale (firma con data '37 più foto ritratto) – Adriano Lualdi (citazione musicale da Lumawig e la saetta, con firma e data, Firenze maggio '38-XVI) – Umberto Giordano (citazione musicale da Andréa Chénier, con firma e data '37-XVI) – Italo Montemezzi (citazione musicale, firma e data) – Richard Strauss (citazione musicale firmata e datata) - Nino Cattozzo (citazione musicale da I misteri Gaudiosi con firma e data XVI) – G. Francesco Malipiero (citazione musicale da Antonio e Cleopatra, con firma e data, Firenze '38-XVI, più biglietto di auguri firmato) - Gino Marinuzzi (citazione musicale da Palla de' Mozzi, con firma e data XVII) - Arturo Benedetti Michelangeli (foto ritratto con dedica, firma e data, '40) - Igor Stravinskiy (citazione musicale, con firma e data Firenze '39) – Pietro Mascagni (citazione musicale dall'Intermezzo di Cavalleria Rusticana, con firma e data Firenze '40) - Wilhelm Furtwängler (foto con altri personaggi più firma e data '41) - Herbert von Karajan (dedica a piena pagina durante un soggiorno a Firenze, con firma e data '41) - Wilhelm Backhaus (citazione musicale da un concerto di Beethoven, con dedica, firma e data '41) – Ildebrando Pizzetti (citazione musicale dalla cantata Epithalamium, con firma e data '42-XX) – Gino Marinuzzi (ritratto fotografico con firma e data, Firenze '44-XX) – Occupazione americana a Firenze nel '44 (2 fotografie di cui una con il gen. Clark e Boris Skerl più 3 ritagli di giornale) – Eduard, duke of Windsor e Wallis Simpson, che si firma Windsor (2 fotografie dei Duchi con Boris Skerl, vari ritagli di giornale sulla loro visita a Firenze e le firme, con data '47) – Mark W. Clark, generale (tre fotografie con Boris Skerl e una lettera dattiloscritta con firma autografa) – Arturo Benedetti Michelangeli (foto delle sue mani al pianoforte con dedica firmata e data '48, insieme ad altra firma autografa e 1 cartolina di saluto firmata) – Alfred Cortot (foto ritratto con dedica più nota con firma e data, Firenze '48) - Archibald J. Cronin (dedica firmata con data, '48 più ritaglio di giornale su sua visita a Firenze) – M. Reza Pahlavi (firma in grafia occidentale più piccola fotografia) – Sarat Chandra Bose, attivista politico indiano (firma con indirizzo di Calcutta e data, '48) – Andrés Segovia (firma con data, '48)- Sinclair Lewis, premio Nobel (firma con data, '48 e ritaglio giornale su sua visita a Firenze) - Gérard Philipe (nota da Venezia con firma e data '49) – Totò (firma) – Achille D'Angelo, il Mago di Napoli (fotografia con Boris Sterkl, con dedica e data '50, più nota con firma e data, Venezia '49) – Mario Peragallo (firma con data, '50) – Pietro Annigoni (firma con data '50, con schizzetto stilizzato) - Alberto Moravia (firma con data, Venezia 1950) – Giorgio de Chirico (firma con data, Venezia '49) - Walter Gieseking (firma con data '50) - Yehudi Menuhin, violionista (firma con data '50) – Ossip Zakine, scultore (firma e ritaglio giornale) – Ira Gershwin, compositore e fratello di George (nota dal Danieli con firma e data '50) - Harold Lloyd (nota di ringraziamento firmata con piccolo schizzo dei suoi famosi occhiali tondi) -Victor de Sabata (firma) - Nam Phương, imperatrice d'Indocina (firma e data '50) - Alexander Brailowsky, pianista (firma e data '52) – John Steinbeck (firma e data) - Antonio Berti (firma con data '52 più rapido schizzo di Piazza San Marco) – Albert Steffen, scrittore (firma e data '53) - Walt Disney (iconica firma di grandi dimensioni con grafia artistica) - Bernard Montgomery, Field Marchal (firma: Montgomery of Alamein e data '51) – Le Corbusier (firma e data '52) – Cesare Giulio Viola, commediografo (nota spiritosa con firma, data '52 e schizzetto) – Giuseppe Ungaretti (firma a penna verde) – Carlo Carrà (firma) – Riccardo Bacchelli (firma) - Marino Marini, scultore (tipica firma in stampatello) - Erich Maria Remarque (firma caratteristica) – Pierre La Mure (firma e data) - Franco Alfano (citazione musicale da Resurrezione con firma e data, Venezia '52) – Mark Clarck (fotografia con dedica e firma del 1947) - Akihito, principe (firma più foto davanti al Danieli) – Dimitri Mitropulos (nota da Venezia con firma '54) – Gian Carlo Menotti (nota con firma '55) – Leopold Stokowski (ritratto fotografico con dedica e firma più dedica firmata – Sergiu Celibidache, compositore (firma e data '54) - Franz von Papen, cancelliere del Reich (firma con data '55) – William Saroyan, drammaturgo (dedica e ringraziamenti con firma e data '57) - Stravinsky e De Chirico a Venezia (straordinaria fotografia autografata dai due grandi artisti, ritratti sottobraccio a Venezia in compagnia di amici, con data '57) – De Chirico (fotografia che lo ritrae mentre dipinge l'isola di San Giorgio dalla balconate del Danieli + fotografia davanti alla mostra a lui dedicata, con Boris Skerl) – Pierre La Mure, scrittore (fotografia con Skerl + cartolina firmata) – Gianna Pederzini, soprano (foto con dedica, firma e data '39) – Pietro Annigoni (foto cartolina che lo ritrae con Skerl, con simpatica nota di auguri, firma e data '51) – Vittorio de Sica (foto con Skerl) – Elsa Maxwell (3 foto ad un ballo in maschera a Venezia) – Maria Callas (foto con la Maxwell allo stesso ballo a Venezia) – Adolphe Menjou, attore (foto con dedica e firma) – alcune foto ricordo di Skerl – Hitler e Mussolini (foto di un incontro – Istituto Luce e 1 opuscolo a stampa dal titolo Incontro a Firenze tra il Fuehrer e il Duce. Datato 28 ottobre 1940). -
Lotto 10 Liber Amicorum del noto ristorante romano Mastro Stefano. Anni 1956-1991.
Album di firme e dediche, con disegni, schizzi, ricordi, fotografie, biglietti, ritagli di giornale ecc. Oltre 130 pagg. compilate. Legatura cartonata con protezione esterna mancante. Dimensioni 190x240 mm. (1) Il ristorante Mastro Stefano di Piazza Navona, tra gli anni '50 e '90 è stato un punto di ritrovo del bel mondo internazionale, frequentato da noti personaggi, principi, artisti, attori, registi, scrittori, pittori, sportivi e politici. Nell'album si ritrovano una tempera del danese Vincent Lerche, un cavallo stilizzato di Aligi Sassu, due disegni dello spagnolo José Ortega, un viso di Menghini, uno di Lea Healing, uno di Alberto Sughi, una botticella romana schizzata da Holger Worm, un disegno di Rafael Alberti, una foto con dedica della ballerina Maya Plisetskaya, una dedica con simpatico schizzo delle gemelle Kessler, una dedica con disegnato un fiore di Joan Baez, una citazione musicale di Perez Prado, una poesia in romanesco con disegno di Enrico Montesano, dediche di Beppe Grillo, Don Lurio, del cantante Charles Brown, di Irene Papas, ecc. Sono inoltre presenti le firme di Alida Valli, Alberto Lupo, Ingrid di Danimarca, Delia Scala, Gorni Kramer, Garinei e Giovannini, Giulietta Masina, Anna Magnani, Walter Chiari, Valentina Cortese, Lelio Luttazzi, Giovanna Ralli, Giorgio Albertazzi, Vittorio Gassman, Vittorio De Sica, Jane Mansfield, Ben Gazzara, Franco Cerri, il quartetto Cetra, Dino Risi, Ann Margret, Philippe Leroy, Michel Piccoli, Tina Aumont, Charles Bronson, Lee J. Cobb, Rod Steiger, Paul Anka, l'Equipe 84, Ruggero Orlando, Luciano Salce, Carlo Mazzarella, Peppino e Luigi de Filippo, Ornella Vanoni, Jean Paul Belmondo, Enrico Montesano, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Junio Valerio Borghese, Leonardo Sinisgalli, Sando Pertini, Alfonso Gatto, Ignazio Silone, Indro Montanelli con la moglie Colette Rosselli, ecc. Nel 1982 appose la sua firma, con una nota, anche il grande campione Muhammad Ali. -
Lotto 11 Amici Giovanni Battista, 2 lettere autografe. Una è inviata alla moglie, l'altra ad un Podestà. Una lettera è datata 1822.
Manoscritti a inchiostro bruno. 4 pagine scritte in totale. Dimensioni varie. (2) Giovanni Battista Amici (1786-1863) è stato un ingegnere, matematico e fisico. Dalla metà degli anni '20 del XIX secolo si dedicò alla costruzione di strumenti ottici: microscopi e telescopi. Nella lunga lettera alla moglie, Teresa Tamanini, Amici - raccontando di alcuni sonetti del Papi (probabilmente il medico orientalista lucchese Lazzaro Papi) che hanno a che fare con il telescopio – raccolta a lungo di questo strumento: "[...] Per altro se egli vuole divertirsi a stendere la storia lo faccia puree io sono pronto a compiacerlo [...] spero però che fatti gli esperimenti dei miei nuovi telescopj anche i più increduli di costà si persuaderanno senz'altro [...] Ti dirò poi che qui quasi tutti sanno che lo specchio comperato dal Governo è stato dal Gualtieri riportato a Modena per pulirlo di nuovo. Il signor Cavaliere Cesaris mi ha detto chiaramente e mi ha commissionato di comunicare al Ministro che il telescopio non è della perfezione di quello di Herschel [...]. Anche i telescopi di Napoli sono andati a vuoto: e so dall'astronomo che niuna commissione vi è dato poiché sono ancora indecisi se rivolgersi debbono piuttosto dalla parte degli acromatici [...]". La lettera al Podestà è finalizzata ad ottenere le dimissioni del suocero (l'editore e libraio modenese Antonio Tamaini) – ormai anziano – da consigliere comunale. -
Lotto 12 Balbo Italo, Lettera autografa firmata. Datata 4 marzo 1933.
Manoscritto a inchiostro nero. 1 carta scritta al recto. Su carta con timbro a secco Il Ministro dell'Aeronautica. Busta conservata. Dimensioni: 290x220 mm. SI AGGIUNGONO: 1 lettera autografa dell'ammiraglio Paolo Thaon di Revel inviata a Parisio - 1 comunicazione dell'Ufficio Stampa del R.A.C.I. (su carta intestata) nella quale si informa di una cerimonia presso la sede centrale del Reale Automobile Club Italia datata 1934 - 1 invito al VI Salone Internazionale dell'Automobile a Milano - 1 invito per assistere alla sfilata della Sagra del Motore a Genova (1933) - 1 invito per il Gran Premio Automobilistico Targa Abruzzo e Coppa Acerbo - 1 invito per l'inaugurazione della Biblioteca d'Annunzio a Pescara (1934) anche in occasione della Coppa Acerbo. (7) I DOCUMENTO: Lettera inviata a Parisio, Commissario al R.A.C.I.: [...] Ascolta Chierici e aiuta l'infelicissimo automobil club di Ferrara! Te ne sarò gratissimo [...]. -
Lotto 13 Balbo Italo, Firma autografa su fotografia storica. Crociera aerea del Decennale. Non datata, ma 1933.
Fotografia d'epoca in b/n con firma autografa Italo Balbo. Sul retro annotazione di altra mano. Minimi segni del tempo ai margini. Con cornice. Dimensioni foto 215x160 mm. (1) La fotografia ritrae il Maresciallo dell'aria Balbo, in alta uniforme dell'aeronautica, tra due ufficiali piloti, sull'ala del suo idrovolante Savoia-Marchetti S.55X battezzato I-Balb, uno dei 25 che intrapresero la crociera aerea Italia-America del Nord nel '33 (Orbetello – Chicago – New York – Roma). Dietro ai tre ufficiali, spicca la potentissima doppia motorizzazione centrale Isotta Fraschini, a eliche contrapposte, che caratterizzava questi speciali idrovolanti. -
Lotto 14 Borromeo Carlo, Lettera manoscritta con firma autografa inviata ad un prelato. Datata 29 maggio 1559[?].
Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritta 1 pagina. Testo in latino. Al verso il nome del destinatario, alcune note di altra mano, traccia di sigillo in ceralacca e alcune tracce di carta gommata grigia. Piegature della carta. Dimensioni: 310x215 mm. (1) Incipit: Exemplum litterarum quas mihi summus Pontifex scripsit [...] tuam mitto una Bulla quam ex vetere Roma a Ecclesia instituto eius Sanc.tas in di.o cana Domini editit, ut Dei gloriam populiq. Fidelis salutem divulgitur [...]. La lettera è scritta da Milano. -
Lotto 15 Brera Gianni, Romanzo giovanile inedito dattiloscritto con correzioni autografe. Non datato, ma 1945.
Dattiloscritto a inchiostro nero e blu con note e numerose correzioni autografe, inviato a Baldini Rualis che evidentemente non lo fece pubblicare. 81 pagine numerate su carta da minuta, con intestazione autografa Gian del Po (pseudonimo giovanile di Gianni Brera) Bomba Giovanni Romanzo. In calce, nota autografa: Gian del Po - presso Brera - via Catalani 43 Milano. Fogli sciolti, raggruppati in 14 capitoli graffettati, avvolti in una vecchia carta bianca con la scritta autografa Romanzo di Gianni Brera. SI AGGIUNGONO: 2 lettere di Gianni Brera e 1 lettera di Antonio Baldini Rualis. Datate 1945. (4) I DOCUMENTO: Il romanzo è ambientato in Wisconsin, nel periodo della grande migrazione verso l'ovest. La trama è western, ma nell'ambito dell'emigrazione italiana, con alcune situazioni che anticipano in modo sorprendente un notissimo film americano del 1990. Protagonista è un emigrato italiano della bassa pavese (la terra di Brera), Giovanni (Joe) Brambilla, detto Bomba, che si ritrova con altri coloni in una sparatoria tra indiani locali e truppe yankees. Rimasto quasi illeso ma solo, riesce a soccorrere e salvare un vecchio capo indiano gravemente ferito, che lo introduce nella tribù, dove Joe si accasa fino a diventare membro della comunità, sposando una ragazza nativa, da cui avrà una figlia. Recatosi nella vicina Green Lake City per fare acquisti, perde drammaticamente famiglia e amici della tribù in un attacco yankee. Distrutto dal dolore, si consola con il whisky e comincia una nuova vita in città. Alterne vicende lo portano ad adottare un'altra figlia, di origine ispanica, e ad incontrare alcuni emigranti italiani. Non raccontiamo il finale, ricordando solo che il protagonista e i nuovi amici emigranti hanno un gran desiderio di tornare in Italia. Dice Giovanni (Joe) Brambilla nelle ultime pagine: chi crede nemica la propria terra, non può trovare di meglio altrove, l'ho capito troppo tardi. Gianni Brera riprenderà i personaggi del padano Brambilla e della ragazza indiana nel romanzo Brambilla e la squaw pubblicato postumo nel 2012. Nella nuova narrazione il protagonista cambierà nome da Giovanni a Carlo, medico mazziniano emigrato nel Missouri (anziché Wiscounsin), che vivrà felicemente in una tribù indiana ed avrà una storia d'amore con una bella nativa. II DOCUMENTO: Lettera di Brera inviata al Carissimo Vecio (Antonio Baldini Rualis) datata 5 agosto 1945. Dattiloscritto a inchiostro nero, con note e firma autografe. Accorata missiva di argomento politico e familiare che racconta del periodo partigiano e dell'arrivo in Gazzetta: Carissimo Vecio, [...] So che stai bene, che hai buoni propositi di lavoro [...] comunque, grandi spaghi a Pavia, con gente che mi voleva far la pelle ogni giorno: ceffi di galera in portineria al giornale: fascisti estremisti che friggevano [...] Scappai in giugno: Svizzera: poi in settembre il P.C. mi mandò in Italia (Ossola) a far il partigiano. Fui aiutante maggiore di una brigata garibaldina, che dopo la rioccupazione condussi in montagna [...] io scesi a Milano, a veder mio figlio. Ed era morto due giorni prima! Poi morì mio padre, e la famiglia si sfasciò definitivamente [...] Bruno Roghi, della Gazzetta, mi ha offerto un posto: incomincerei a settembre: sono anzi già assunto: vivrei: e avrei tempo di non perder...tempo a fare il giornalista. Ti confesso (e sia detto tra noi) che dopo le esperienze pavesi non ho affatto voglia di interessarmi ancora alla politica. Al diavolo tutti. Questo è un paese dannato [...] sarò buon comunista in tutto quello che scriverò, se saprò scrivere. Ma in un giornale a dir corbellerie, mai più [...] Voglio vivere cinque anni bene e non più perdendo tempo per il panino. Ricomincerò dai racconti che tu mi facevi scrivere, con qualche callo in più sull'indice, ma con lo stesso spirito. Che ne dici? Meglio del giornalismo, per questi tempi, va l'editoria e tu saresti l'uomo tecnico adatto a far fiorire qualsiasi impresa del genere [...] Ti abbraccio Gianni. Nell'altra lettera ad Antonio Baldini Rualis, datata 18 settembre 1945 si legge un amaro sfogo scritto da Brera nei difficili anni del primo dopoguerra: Caro Vecio, [...] Io ti voglio bene ad onta di quanto possano pensare [...] Perché non sai fare del male come non so farlo io. Bisogna uscire da una parentesi nera due volte, che ci ha rovinato nervi e i stroncato un po' di tutto. Bisogna aggrapparsi a quello che ci rimane e chinare il capo ad ariete: Poi si tornerà a respirare: quando si potrà lavorare bene [...] Io, come vedi, sono diventato gazzettiano, un lavoro così così. Da impiegato, un tantino, ma me ne fotto. Il panino, oggi. E quando avrò una casa con qualcosa in più d'un tavolo prestatomi da un collega e delle sedie di vimini [...] mi dedicherò a un lavoro privato un po' più serio. Ora campo. Unico lavoro serio fatto: traduzione di Molière: Misantropo, Tartufo, Avaro. E una prefazione di 40 pagine [...] Stop. Romanzettacci inutili poi, per i quattrini. Ma mi sono fermato. Scriverò, se scriverò, sul serio [...] Un caro abbraccio Gianni. Nella lettera di Antonio Baldini Rualis si legge: [...] Perché ho visto in tutta la tua azione, da quella svolta al Popolo a quella di cui mi rendi edotto con la tua del 5 di questo mese, una dirittura, un cuore, una sincerità che purtroppo mancano al 999 per mille degli uomini di oggi. Seguono accenni ai propositi editoriali in veneto, al desiderio di tornare a lavorare insieme, alle condoglianze per le disgrazie familiari subite da Brera. -
Lotto 16 Caterina II la Grande, Zarina di Russia, Lettera con firma autografa inviata a Ferdinando I, re delle Due Sicilie. Datata 4 marzo 1779 (calendario giuliano ortodosso).
Manoscritto a inchiostro bruno. Un grande bifolio scritto da segretario su due facciate, con la firma autografa in russo: Ekaterina. Filigrana con stemma e iscrizione Pro patria eiusque libertate. Conservata la busta (carta ripiegata) recante un grande sigillo cartaceo a secco, con lo stemma imperiale russo in rilievo, applicato con ceralacca sul lembo di chiusura. Ottime condizioni. Dimensioni bifolio: mm. 230x380. (1) Noi Ekaterina seconda, imperatrice e autocrate di tutte le Russie (seguono tutti i titoli nobiliari) Al sovrano Ferdinando, re delle due Sicilie e di Gerusalemme, infante di Spagna ecc. La zarina si complimenta con re Ferdinando I per la nascita, nel gennaio del 1779, della figlia Maria Cristina (che nel 1807 sposerà Carlo Felice di Savoia e nel 1821 diventerà regina consorte di Sardegna). -
Lotto 17 Cocteau Jean, Dedica autografa su libro Le rappel a l'ordre. Paris, Stock 1918-1926.
Manoscritto a inchiostro nero. Dedica all'occhiello. Brossura originale conservata, ma piatto anteriore staccato. Tiratura complessiva di 685 esemplari. Legatura in mezza pelle con angoli con segni del tempo. SI AGGIUNGE: Maritain Jacques. Réponse a Jean Cocteau. Paris, Stock 1926. Con dedica dell'autore à Briant / et à Robert / amicalement [...]. Brossura originale conservata, ma staccata. Legatura in mezza pelle con angoli con segni del tempo. (2) I DOCUMENTO: La dedica recita: à Robert / son amì / Jean Cocteau / 1926. -
Lotto 18 D'Annunzio Gabriele, Ritratto fotografico con firma autografa. Non datato.
Firma a inchiostro nero. Fotografia ai sali d'argento di Giovanni Cividini. Un piccolo difetto al margine destro della carta. Dimensioni: 155x115 mm. (1) -
Lotto 19 D'Annunzio Gabriele, Lettera autografa firmata, inviata al caro Francescangeli. Non datata, ma scritta tra il 1903 ed il 1906.
Manoscritto autografo a penna nera. 1 bifolio (3 pagine scritte). Carta con intestazione La Capponcina / Settignano di Desiderio / Firenze. Carta con filigrana. Dimensioni 175x220 mm. (1) L'indirizzo (Settignano di Desiderio), che d'Annunzio fa stampare sulla carta intestata della Capponcina, contiene un curioso doppio senso: se da un lato ricorda lo scultore rinascimentale Desiderio da Settignano, dall'altro con la locuzione di Desiderio allude alle ardenti passioni amorose del Vate. Questa lettera è inviata all'amico Francescangeli, probabilmente un allevatore di cavalli romano. La marchesa Carlotti citata nel testo è la nobildonna Alessandra di Rudinì, vedova del marchese Carlotti e amante di d'Annunzio tra il 1903 e il 1906, che il Vate soprannominò Nike, il miracolo biondo. Mio caro Francescangeli, grazie delle notizie intorno alla villa di Tor di Quinto. Sfortunatamente la pigione è troppo grave per me [...] La marchesa Carlotti non caccerà quest'anno a Roma; e quindi non vuole sovraccaricarsi di cavalli. Quando verrò a Roma, spero di combinare col lei per il poney. Intanto le raccomando di domare la sella. Mi saluti i buoni cani [...] Il suo Gabriele d'Annunzio. -
Lotto 20 D'Annunzio Gabriele, Foglio autografo dalla tragedia La Gioconda con varianti rispetto alla versione definitiva. Non datato.
Manoscritto a inchiostro nero. 1 carta scritta al recto. Dimensioni 180x260 mm. (1) Si tratta di un foglio tratto dalla scena I del IV atto de La Gioconda. Incipit: [...] suoi denti splendidi. La Gioconda, unica tragedia dannunziana ambientata in toscana, fu pubblicata nel 1898 e rappresentata per la prima volta l'anno successivo a Palermo, con Eleonora Duse nel ruolo della protagonista Silvia Settala. Il testo presente in questo foglio presenta alcune piccole varianti rispetto alla versione definitiva. -
Lotto 21 D'Annunzio Gabriele, Lettera autografa firmata, inviata al conte Enrico di San Martino. Datata 12 luglio 1905, Settignano.
Manoscritto a inchiostro nero. 2 bifoli (6 pagine scritte). Carte con intestazione Per non dormire. Carta con filigrana. Conservata la busta viaggiata autografa. Dimensioni 180x230 mm. (1) D'Annunzio scrive questa accorata e lunga lettera dalla Villa La Capponcina di Settignano (Fi) dove, finita la storia d'amore con la Duse, dal 1904 si accompagna con l'avvenente nobildonna Alessandra di Rudinì, vedova del marchese Carlotti, soprannominata dal Vate Nike, il miracolo biondo. Nel 1905 Alessandra si ammala gravemente e d'Annunzio, come dimostra questa lettera, la accudisce con amore. Ma dopo la guarigione lei lo lascerà e si darà alla vita monacale. Nella missiva, d'Annunzio accenna ad un suo nuovo lavoro per il teatro, cui teme di non poter dare seguito. Il conte Enrico di San Martino, destinatario della lettera, e l'impresario Edoardo Boutet, nominato nel testo, nel 1905 erano rispettivamente presidente e direttore artistico della Drammatica compagnia di Roma (anche detta Stabile romana), con sede al Teatro Argentina. Il celebre motto dannunziano: Per non dormire adornava, oltre alla carta da lettere del Vate, anche vetrate, architravi, fregi e oggetti della Capponcina. Mio caro Enrico, [...] Ho passato le settimane più dolorose della mia vita, al capezzale d'una creatura amata, sotto la minaccia della morte. Ho sofferto e veduto soffrire, indicibilmente. E la tortura mi continua; il pericolo persiste, nella lotta disperata d'ogni giorno contro un male crudelissimo [...] Ogni lavoro è interrotto. Ogni pensiero si dissolve. Non sono se non un infermiere infaticabile [...] Tu sai con quanta sincera allegrezza io abbia salutato l'inizio di questa bella impresa a cui s'è rivolta la tua energia ammirabile. Ma la mia volontà è impietrita [...] Certo, se quest'opera mia di devozione avrà in premio la salvezza invocata, mi parrà di rinascere. E intenderò allora tutte le forze ad attuare il mio disegno. Ma oggi non posso promettere. Sarà per te prudenza l'aver pronto un altro spettacolo ad inaugurare il nuovo teatro [...] Ricordami a Edoardo Boutet [...] tu sei per divenire il primo cittadino di Roma [...] Ti abbraccio. Il tuo Gabriele d'Annunzio. -
Lotto 22 D'Annunzio Gabriele, Lettera autografa firmata. Senza data, fine anni '10.
Manoscritto autografo a penna nera. 1 bifolio (scritte 3 pagine). Carta con intestazione Per non dormire. Carta con filigrana. Lettera scritta dalla Capponcina di Settignano (Fi). Dimensioni 170x220 mm. (1) In questa arguta lettera, dopo un piccato sfogo contro i pettegolezzi giornalistici de La Nazione, d'Annunzio parla della sua automobile rossa. Rossa, perché fin da subito per il Vate l'automobile è femminile, come scriverà nel 1926 al Senatore Agnelli. Ricordiamo che a inizio '900 i futuristi, in particolate Marinetti, e Panzini parlavano di automobili solo al maschile. Sulle colline fiorentine d'Annunzio scorrazzava a bordo della sua fiammante Florentia 35 HP rossa, fabbricata proprio a Firenze. Caro amico, perché mai la Nazione fa tanti pettegolezzi e trasforma perfino l'on. Masciantonio [Pasquale] in un cozzone [sensale] di cavalli? E perché afferma che iersera io pranzavo in non so qual villa con amici, mentre pranzai, anzi desinai frugalmente, nel mio solito stallo, solo? Il caso m'occorse la mattina in cui ti salutai al cancello del tuo aremme [harem] rosato [...] La mia automobile rossa ieri prese al Convento di Borgo Ognissanti un Cappuccino [...] Qualcuno ha immaginato che il frate venisse a raccomandarmi l'anima? La mia clausura non mi vale contro gli imbecilli. Ti abbraccio. Gabriel -
Lotto 23 D'Annunzio Gabriele, Breve lettera autografa inviata a Gabriel Astruc, Parigi. Datata 26 dicembre 1910 (da timbro postale).
Manoscritto in francese a penna nera. Testo scritto su foglio dentellato di Poste pneumatique viaggiato, intestato Hotel d'Iena, Paris 16ème. Al recto il testo, al verso l'indirizzo autografo, francobolli e timbri. Dimensioni 115x155 mm. SI AGGIUNGONO: 1 cartolina postale commemorativa del Volo su Vienna (1918), con immagine in beige e marrone, ed. Arti Grafiche G. Zanetti Milano; 1 copia anastatica del volantino tricolore lanciato su Vienna con le firme dei partecipanti all'impresa (testo in italiano); 1 Bollettino ufficiale del Comando di Fiume d'Italia / La Reggenza del Carnaro MCMXX; 1 copia del giornale Patria del Popolo sindacalista dannunziano, settimanale del 2.11.1922 (Milano), completo (4 pagg.) che contiene l'articolo L'alto monito di Gabriele d'Annunzio alla giovinezza italiana. (5) I DOCUMENTO: Cher ami, je pourrai venir chez vous – Pavillon de Hanovre – demain mardi [...] J'ai vu Bennett, qui a été charmant. Au revoir. Ce lundi. E. d'Agaune. La breve lettera è inviata a Gabriel Astruc, impresario teatrale belga che nel 1911 mise in scena l'opera dannunziana Le martyre de Saint Sébastien, musicata da Claude Debussy; al Pavillon de Hanovre Astruc organizzò più di mille concerti. Bennett, citato nel testo, è lo scrittore e drammaturgo inglese Arnold Bennett. La firma E. d'Agaune in calce al biglietto è un nome fittizio utilizzato a Parigi dal Vate per sfuggire ai creditori che lo perseguitavano in Francia come in Italia. -
Lotto 24 D'Annunzio Gabriele, Dedica autografa su libro Contemplazione della morte. (Milano, Treves 1912).
Dedica a inchiostro nero all'occhiello. Tagli dorati al margine superiore. Non più presente la brossura originale. Elegante legatura in pelle con il motto Per non dormire. (1) Dedica: A Giulio de Frenzi / che forse ha contem / plato di recente una / stele attica / Gabriele d'Annunzio / Agosto, 1912.