500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA
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Lotto 249 Filippo Agricola (Roma 1795 - ivi 1857)
Incisione calcografica di 'Dante e Beatrice', Duchessa di Sagan
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8, su bifolio
Firma/data: Di Roma li 3 decembre 1825
Stato di conservazione: buono (nota a matita di altra mano)
Numero componenti del lotto: 1
Allievo del padre Luigi, di Landi e di Camuccini, dal 1840 fu direttore dello Studio Vaticano del mosaico, dal 1843 ispettore delle pubbliche pitture a Roma, e nel biennio 1854-55 presidente dell'Accademia di San Luca. Fu tra i più apprezzati esponenti del tardo neoclassicismo romano. Ottenne molte commissioni per ritratti da parte di casate italiane e straniere, tra i quali si ricordano quelli della Principessa di Danimarca, nel 1822, e di Costanza Perticari Monti, nel 1821. Quest'ultimo ritratto raffigura la figlia del poeta Vincenzo Monti, il quale cantò l'opera nel sonetto 'Più la contemplo, più vaneggio in quella' (1822). Notevole fu la sua produzione nei dittici come ad esempio 'Dante e Beatrice' (citati nella nostra lettera), 'Petrarca e Laura', 'Ariosto e Alessandra', 'Raffaello e la Fornarina', 'Tasso e Leonora'. Per il suo stile, la sua impostazione e i suoi canoni Monti gli attribuì il soprannome di "Raffaello del suo tempo". Lettera autografa firmata, datata 'Di Roma li 3 decembre 1825'. Dapprima informa il corrispondente di avergli inviato una prova di stampa di una sua incisione calcografica: "Nella occasione che io mando al Sig.r Barone Augusto Koller una prova del rame di Dante e Beatrice, mi prendo l'ardire di unirne altra copia acciò sia presentata alla Signora Sua, e con questa mia la supplico Preg.mo Sig. Cav. di riceverla con l'innata bontà e gentilezza la quale mi ricordo sempre...". In seguito lo prega di "...voler avere la compiacenza di far avere alla Duchessa di Sagan il piego qui annesso essendovi un piccolo disegno che a Lei appartiene". Una pagina in-8, su bifolio. -
Lotto 250 Giuseppe Fabiano "Bepi" (Trani 1883 - Padova 1962)
Partecipazione di nozze e disegni su biglietto da visita di Ciro Cristofoletti
Due ritratti femminili a carboncino firmati sulle due facciate di un biglietto da visita (listato a lutto), cm 10,5 x 7
Disegno di un uomo a matita su ritaglio cartaceo, cm 8,5 x 4
Firma/data: Treviso, 29 Dicembre 1929
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 3
Due ritratti femminili a carboncino firmati sulle due facciate di un biglietto da visita (listato a lutto) di Cristofoletti (cm 10,5 x 7) e un disegno a matita di volto maschile su ritaglio cartaceo (cm 8,5 x 4). E' acclusa una partecipazione nuziale a stampa di Fabiano Bepi e Paola Carrari, datata 'Treviso, 29 Dicembre 1929'. Giuseppe Fabiano nel 1900 si iscrisse all'accademia di belle arti di Venezia, allievo di Guglielmo Ciardi, vivendo tra Venezia e Treviso. Nel 1920 tornò per un breve periodo a Treviso, dove sul settimanale locale 'La Riscossa' stroncò la II Mostra d'arte trevigiana, a cui pure aveva partecipato. Si trasferì subito dopo a Roma, dove stabilì rapporti con artisti come C. Socrate, A. Trombadori, N. Bertoletti e L. Cecchi Pieraccini. Nel 1929 partecipò alla 'II Mostra dei Novecento italiano'. Sposò nello stesso anno Paola Carrari di Treviso. La moglie e il figlio Fabio diventarono in seguito i soggetti preferiti dei ritratti di Fabiano. -
Lotto 251 Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859 - La Loggia, Torino 1933)
Davide Calandra
Firma e rigo autografi su cartolina fotografica
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Firma e rigo autografi su cartolina fotografica, raffigurante un'opera di Davide Calandra, del rinomato scultore Leonardo Bistolfi, fra i principali esponenti del simbolismo italiano. La svolta simbolista avvenne con quella che è divenuta una vera icona della nuova sensibilità: il monumento funebre della famiglia Pansa nel cimitero di Cuneo, la cosiddetta Sfinge, elaborata e compiuta tra il 1890 ed il 1892. Nell’ottobre del 1901, grazie a Giovanni Cena, Bistolfi riceve la visita di Rodin, che ammira il 'Crocefisso Brayda' ed il 'Dolore confortato dalle Memorie', il complesso concluso nel 1901 per il monumento Durio a Torino, cui forse si rifersice l'appunto, nel nostro biglietto, alle "malinconiche vergini". Sono anni di grande successo quelli al volgere del nuovo secolo: il 1905 vide il suo trionfo alla VI Esposizione Internazionale di Venezia (in cui era, tra l’altro, membro della Giuria di accettazione), ottenendo una mostra personale, allestita nella Tribuna, con 21 sculture e i disegni per il Funerale della Vergine, e ricevette la Grande Medaglia d’oro per la scultura. Alcuni importanti acquisti (GNAM di Roma, Museo Revoltella di Trieste, Museo Municipale di Venezia, Museo Civico di Torino), coronarono il successo nazionale.
Il biglietto, di argomento artistico, reca indirizzo autografo al verso. -
Lotto 257 Ercole Calvi (Verona 1824 - ivi 1900)
Pittura di paesaggio
Pagina di liber amicorum (su biglietto) con firma autografa
Una pagina
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Pagina di liber amicorum (su biglietto) con firma autografa del rinomato pittore veronese Ercole Calvi, tra i principali esponenti della pittura di paesaggio dell'epoca. -
Lotto 258 Giulio Carlini (Venezia 1826 - ivi 1887)
Pittore e fotografo
Pagina di liber amicorum con firma autografa
Una pagina in-8
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Pagina di liber amicorum (in-8) con firma autografa del pittore e fotografo veneziano Giulio Carlini. Famoso ritrattista, espose a Vienna e Monaco, oltre che in varie città italiane. Amava rappresentare soggetti veneziani e il suo 'Aristide' è ancora oggi esposto al Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. L'ultima lettera della data apposta sul quadro non è chiara, forse è "1867", oppure "1863" o "1865". Carlini dedicò la sua abilità di ritrattista alla figura di Napoleone III anche nel ritratto 'L'imperatore Napoleone III a cavallo', celebrandone il contributo alla riunificazione dell'Italia e la dichiarata volontà di vedere Venezia liberata dal dominio dell'impero austro-ungarico. -
Lotto 259 Tommaso Cascella (Ortona 1890 - Pescara 1968)
Bozzetto di Basilio Cascella
Lettera autografa firmata
Una pagina in-4
Firma/data: 8.2.1924
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata '8.2.1924' del noto pittore e ceramista Tommaso Cascella. Primogenito dell'artista Basilio Cascella, svolge il suo apprendistato sotto la guida paterna e nel 1905 collabora con litografie, disegni e dipinti alla rivista 'Illustrazione abruzzese', diretta dal padre e finanziata dai Fratelli Pascale di Popoli. Allo scoppio della guerra tra Francia e Germania, nel 1914, Tommaso è inviato dal padre sul fronte francese per ritrarre dal vero gli avvenimenti bellici, e grazie all'intervento di Gabriele D'Annunzio, residente in quel tempo a Parigi, riesce ad avere salva la vita. Per D'Annunzio Tommaso Cascella realizzò dei disegni inisieme al padre, Basilio Cascella, per il volumetto 'La Pescara di Gabriele d'Annunzio'. Nel 1914 entrò a far parte, sotto la direzione del padre Basilio, della 'Grande illustrazione abruzzese' di Pescara, che durò solo un anno, a causa della Grande guerra, infatti lo stesso Tommaso partì verso il fronte francese, venendo arrestato come spia dai francesi, ma liberato grazie all'intercessione di D'Annunzio. Nel 1923 Tommaso insieme a Basilio, lavorò alla pittura della maiolica di Rapino per i tre pannelloni monumentali della grotta del Sacrario militare di Andrea Bafile a Guardiagrele. Da lì in poi Tommaso venne finalmente considerato per il suo valore, e fu chiamato per la realizzazione delle maioliche dello stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme, aiutando il padre Basilio, realizzando per la società Richard-Ginori nel 1936 anche numerosi vasi, formelle e pannelli in ceramica, esposti nella galleria Pesaro. La lettera verte su questioni circa un dipinto del padre Basilio: "Mio padre ha riconosciuto e firmato il piccolo bozzetto ch'Ella mi ha mostrato. Nel rivedere questa scrittura che egli eseguì nel 1865, si è anche ricordato di non averlo mai ceduto o venduto a nessuno; può Ella gentilmente dirmi per quale via è pervenuto in possesso del suo parente?...". Una pagina in-4, carta intestata 'Gruppi di competenza del Partito Nazionale Fascista - Segretariato abruzzese per le Belle Arti'. Una pagina in-4. -
Lotto 261 Jacopo d'Andrea (Rauscedo 1819 - Venezia 1906)
Arte - Accademia delle Belle Arti di Venezia
Pagina di liber amicorum con firma e righi di testo autografi
Una in-8
Firma/data: Venezia 1872
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Pagina di liber amicorum (in-8) con firma e righi di testo autografi datati 'Venezia 1872' del pittore romantico, professore di disegno della figura all'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1872 al 1899. -
Lotto 262 Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze 1892)
Poesia sulla Musa della scultura
Componimento poetico autografo firmato
Una pagina in-8
Firma/data: Firenze 14 ottobre 1871
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Componimento poetico autografo firmato, datato 'Firenze 14 ottobre 1871' dello scultore autore della statua 'Libertà della Poesia' (Basilica di Santa Croce, Firenze), Pio Fedi. Fin dalla sua gioventù la sua produzione è particolarmente ricca di disegni e bozzetti. Il suo lavoro più noto è il 'Ratto di Polissena', dal vivo dinamismo, unica scultura moderna scelta per figurare nella Loggia della Signoria (1866). Incipit: "Stando Sovrana/Libertà/Spande i suoi raggi/La Musa della scultura/Vibra le sue scintille/L'Artefice/... "Una pagina in-8. -
Lotto 265 Raffaele Giannetti (Porto Maurizio 1837 - Genova 1915)
Pittura
Pagina di liber amicorum con righi di testo autografi firmati
Una pagina in-8
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1
Pagina di liber amicorum (in-8) con righi di testo autografi firmati del rinomato pittore di storia Raffaele Giannetti. Con il dipinto 'Sansone condannato alla macina' nel 1858 esordì alla Promotrice genovese di belle arti, dove inviò regolarmente i propri lavori fino al 1880. L’anno seguente vi prese parte con Il 'Colloquio di Carlo V e Clemente VII'. L’opera inaugurò una serie di tele, spesso di grandi dimensioni, di evidente ispirazione storico-letteraria. Alcune opere sono conservate presso il Gabinetto dei disegni e delle stampe di Palazzo Rosso a Genova. -
Lotto 266 Aurelio Gotti (Firenze 1833 - Roma 1904)
Donazione alla Galleria degli Uffizi - Enrico Pollastrini
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8
Firma/data: 22 giugno 1868
Stato di conservazione: buono (lievi piegature)
Numero componenti del lotto: 1
Aurelio Gotti fu eletto a 24 anni accademico della Crusca e compilatore del Vocabolario, fu nominato nel 1859 ispettore generale delle scuole elementari. Nel 1864 assunse l'amministrazione delle gallerie fiorentine, delle quali fu poi direttore dal 1866 al 1881. Lettera autografa firmata, datata '22 giugno 1868' nella quale prega la corrispondente di convincere il rinomato pittore Enrico Pollastrini (1817-1876) a voler donare una sua opera per "arricchire la stupenda collezione de' ritratti autografi di Pittori" della Galleria degli Uffizi: "Bisogna dunque fargli un po' forza; e per vincere la sua umiltà impegnare la sua gentilezza e cortesia...". Due pagine in-8. -
Lotto 267 Giuseppe Antonio Guattani (Roma 1748 - ivi 1830)
Archeologia romana - Dissertazioni accademia archeologica romana - Monsignor Nicola Maria Nicolai - Cardinal Pacca
Due lettere autografe firmate
Una pagina in-4; Una pagina in-4, su bifolio
Firma/data: Casa 24 Febb. 1817
21 luglio 1817
Stato di conservazione: buono (lieve foro non lesivo del testo, macchie di umidità, foro di tarlo)
Numero componenti del lotto: 2
Giuseppe Antonio Guattani fu un archeologo, professore di storia e mitologia, assessore delle Romane antichità e antiquario di Augusto III di Polonia. Tra le sue opere sono specialmente notevoli sette volumi di supplemento all'opera di Winckelmann, che intitolò 'Monumenti antichi inediti'. Due lettere autografe firmate, entrambe dirette all'erudito, archeologo ed economista Monsignor Nicola Maria Nicolai. La prima, datata 'Casa 24 Febb. 1817', circa alcune pubblicazioni dell'Accademia archeologica di Roma: "Ho l'onore di accludergli la minuta di avviso per la consegna delle dissertazioni della nostra Accademia Archeologica, perché si effettui la stampa del tomo desiderato. Sarei di sentimento che fosse stampato e così più pubblico, più decoroso, e di minor dispendio. Il tempo che ho preso per la consegna mi par necessario per le correzioni che potranno e vorranno fare gli autori...". Una pagina in-4. La seconda, datata '21 luglio 1817', circa alcuni adempimenti burocratici. "Ecco servito all'istante Monsig. mio stimo: Penso che se ha veramente premura di portarla subito al Sig. Gell, è necessario che la mandi alla stessa al Cardinal Pacca protettore da sua parte per la necessaria firma...". Una pagina in-4, su bifolio. Indirizzo autografo alla quarta. -
Lotto 269 Giulio Campi (Cremona, 1502 – Ivi, 5 marzo 1572)
Pittura
Ricevuta autografa per lire 255
Stato di conservazione: discreto (abrasione sul lato destro del documento che lede in parte il testo)
Numero componenti del lotto: 1
Figlio primogenito del pittore Galeazzo Campi e fratello di Antonio e Vincenzo, fu tra i maggiori rappresentanti del manierismo lombardo. L’opera più antica realizzata dal Campi è La Vergine in trono e i santi Nazaro e Celso, dipinta per Santi Nazaro e Celso, e poi in Sant'Abbondio a Cremona nel 1527. Nel 1547 su incarico del priore Gerolamo Vida realizzò l’opera di maggiore impegno della sua maturità: la ricostruzione della chiesa delle Sante Margherita e Pelagia, dove poté esprimersi come architetto, scultore e pittore.
Tornato a Cremona, il Campi affrescò nella navata centrale, all’interno della chiesa di San Sigismondo, la 'Discesa dello Spirito Santo', esempio di uno straordinario virtuosismo prospettico.
Nel documento l’artista attesta - "Io Giulio Campi scrissi" - di aver ricevuto Lire 255 in apparenza da tale Galiotti in pagamento forse di una commissione.