500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA

500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA

giovedì 21 marzo 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)
Asta
in Diretta
Lotti dal 133 al 142 di 142
Mostra
Cancella
  • Alessandro Pascolato (Venezia 1841 - ivi 1905), Partito Liberale Italiano
    Lotto 149

    Alessandro Pascolato (Venezia 1841 - ivi 1905)
    Partito Liberale Italiano
    Lettera autografa firmata
    Quattro pagine in-8
    Firma/data: Usmate (Milano) 19.10.93
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata dall'avvocato, politico e scrittore Alessandro Pascolato, nella quale fa alcune affermazioni su Giolitti. Di orientamento liberale, fu eletto per la prima volta alla Camera del Regno nel 1882 nella XV legislatura. Nel 1867 fu iniziato in Massoneria nella Loggia "Daniele Manin" di Venezia e nel 1879 fu eletto Consigliere dell'Ordine del Grande Oriente d'Italia.
    Fu sottosegretario del Ministero delle Poste e Telegrafi del Regno d'Italia nel primo governo del marchese di Rudinì e poi ministro, nello stesso dicastero, nel governo di Giuseppe Saracco (1900-1901). La lettera fa riferimento ad alcune proprie affermazioni di cui teme la pubblicazione e afferma "In ogni modo non può bastare per appicarmi! Io resto un galantuomo e Giolitti resta...l'opposto. Non potete credere quanto io vada orgoglioso di aver detto nel 1886 che questo nostro padrone camminerebbe sul corpo di sua madre e sarebbe capace del delitto...". "Non ho veduto l'articolo su Fra Paolo [la sua pubblicazione Fra Paolo Sarpi (1893)], pensate che avrei tralasciato di ringraziarvi! Purtroppo il Paese non mi giunge regolamenti perché lo mandano a Roma anziché a Venezia. Fatemi avere, vi prego, quell'articolo...".

  • PCI - Resistenza Firenze 1944-45, Guerra di Liberazione
    Lotto 150

    PCI - Resistenza Firenze 1944-45
    Guerra di Liberazione
    Insieme di documenti (manoscritti, dattiloscritti e a stampa)
    Oltre 100 pagine
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 100100

    Ampio insieme di documenti (manoscritti, dattiloscritti e a stampa) risalenti al 1943-45 relativi all'attività politica e militare della sezione fiorentina del PCI durante la guerra di Liberazione. Si tratta di documenti di vario genere prodotti dalla federazione comunista fiorentina: corrispondenza, circolari, bollettini, brevi saggi di analisi politica. Per un totale di oltre 100 pagine in vario formato. Sono acclusi ritagli di giornale d'epoca.

  • Guglielmo Pecori-Giraldi (Borgo San Lorenzo 1856 - Firenze 1941), Raccomandazioni
    Lotto 151

    Guglielmo Pecori-Giraldi (Borgo San Lorenzo 1856 - Firenze 1941)
    Raccomandazioni
    Lettera autografa firmata
    Due pagine in-8, su bifolio
    Firma/data: Roma 25 novembre 1930 IX
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata datata "Roma 25 novembre 1930 IX" diretta ad un Tenente dei Carabinieri. "Ho veduto ieri sera il sempre sorridente suo Comandante Generale che confido mi abbia dato un buon Maresciallo...". Generale e uomo politico, chiamato in servizio nel 1915 con la prima guerra mondiale, grazie al generale Luigi Cadorna che ne aveva grande stima, comandò la 27ª divisione (che comprendeva le brigate di Benevento e della Campania). Dopo essere stato insignito nel maggio 1916 dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia, nel 1919 fu insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia, nominato Generale d’esercito, il più alto grado della gerarchia militare italiana e venne nominato Senatore del Regno. Nel 1926 fu nominato da Mussolini Maresciallo d'Italia e nel 1932 gli venne chiesto per due volte di iscriversi al Partito Nazionale Fascista, offerta che declinò in entrambe le circostanze. La “Fondazione 3 novembre 1918”, voluta da Guglielmo Pecori Giraldi e dedicata alla memoria dei caduti della Grande Guerra, eresse il Sacello-Ossario sul Monte Pasubio, la cui decorazione pittorica interna fu affidata a Tito Chini. Guglielmo Pecori Giraldi aveva espresso il desiderio di essere sepolto con i suoi soldati. Nel 1953 la salma del generale fu traslata al Pasubio nella Villa Rimorelli a Borgo San Lorenzo. L'artista Tito Chini rese omaggio al generale Guglielmo Pecori Giraldi ponendolo come unico vivente al centro della decorazione degli “uomini illustri” del Mugello eseguita nella sala del podestà del Palazzo Comunale (Borgo San Lorenzo). Accanto alle glorie del passato quali Giotto e Beato Angelico è presente il Maresciallo d’Italia. Due pagine. in-8, su bifolio. Unita busta.

  • Luigi Gerolamo Pelloux (La Roche-sur-Foron 1839 - Bordighera 1924), Commessa per Massaua - Africa Orientale Italiana
    Lotto 152

    Luigi Gerolamo Pelloux (La Roche-sur-Foron 1839 - Bordighera 1924)
    Commessa per Massaua - Africa Orientale Italiana
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-8
    Firma/data: Roma 19.12.1889
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata, datata 'Roma 19.12.1889', del generale e uomo politico Luigi Pelloux. Entrato nell'esercito fu decorato con la medaglia al valor militare alla battaglia di Custoza nel 1866, e nel 1870 comandò la brigata di artiglieri che aprì la breccia di Porta Pia. Nel 1880 divenne segretario generale nel Ministero della Guerra. Ricevette l'incarico di Capo di Stato Maggiore nel 1896. Fu ministro della guerra nei governi di Rudinì e Giolitti del 1891 e 1893. Lettera relativa ai rifornimenti di generi alimentari per la città eritrea di Massaua, divenuta capitale del possedimento d'oltremare italiano in quegli anni. "Da Livorno mi scrivono per pregarmi di raccomandarti che venga presto la commessa di pasta per Massaua. Dicono che la commessa è stata già data a Genova ed a Napoli, e si raccomandano quindi anche per avere un po' di lavoro alle fabbriche toscane...". Una pagina in-8, su carta intestata.

  • Felice Porro (Pavia 1891 - 1975), Felicitazioni
    Lotto 153

    Felice Porro (Pavia 1891 - 1975)
    Felicitazioni
    Rigo su biglietto da visita
    Una pagina
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Rigo "vive felicitazioni" su biglietto da visita dell'aviatore e generale di squadra aerea del Regio Esercito Italiano Felice Porro. Porro insignito due volte della medaglia d'argento al valor militare nella prima guerra mondiale e nella seconda nel 1940, dopo la morte di Italo Balbo, assunse il comando della neocostituita 5ª Squadra aerea operante in Africa Settentrionale Italiana. Nell'aprile 1916 diventa comandante della 3ª Squadriglia per l'artiglieria che il 15 dello stesso mese divenne 43ª Squadriglia, del V Gruppo aeroplani, operante in appoggio alla 3ª Armata del generale Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta. Dal 10 maggio 1917 comanda il XII Gruppo (poi 12º Gruppo caccia). Mantenne tale incarico fino alla rotta di Caporetto del novembre 1917, volando spesso come osservatore d'artiglieria a bordo dei velivoli. In seguito fu assegnato alla 1ª Squadriglia navale S.A. al comando del maggiore Gabriele D'Annunzio.
    Nei primi mesi del 1940 fu nominato comandante della 2ª Zona Aerea Territoriale e poco prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, assunse il comando dell'Aeronautica della Libia. Per la sua attività in Libia fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine Militare di Savoia. Nel 1943 fu catturato dai tedeschi e successivamente deportato in Germania, dove fu internato nell'Offizierslager 64Z di Schocken (Poznań), da dove nell'aprile 1945 fu liberato assieme a molti altri ufficiali superiori dall'Armata Rossa. Rientrato in Patria alla fine della guerra, fu nominato comandante della 3ª Zona Aerea Territoriale. Il 6 maggio 1946 entrò a far parte della Commissione incaricata di indagare sui crimini di guerra commessi dalle forze armate italiane in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale. Durante la sua vita fu anche scrittore di libri militari e collaborò con l'Enciclopedia Treccani nella stesura di alcune voci di personaggi dell'aviazione.

  • Urbano Rattazzi (Vercelli 1845 - Roma 1911), Dama di Palazzo della Regina Margherita di Savoia
    Lotto 154

    Urbano Rattazzi (Vercelli 1845 - Roma 1911)
    Dama di Palazzo della Regina Margherita di Savoia
    Lettera firmata
    Quattro pagine in-8
    Firma/data: Monza 24 agosto 1888
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera firmata, datata 'Monza 24 agosto 1888' dal giurista Urbano Rattazzi, nipote dell'omonimo uomo politico. Laureato in giurisprudenza entrò al servizio di Casa Savoia fino a diventare consigliere giuridico di Re Umberto I, che in seguito lo nominò a capo della 'Real Casa', carica che ricoprì fra il 1892 e il 1894 e dalla quale si dimise dopo lo scoppio dello scandalo della Banca Romana e le dimissioni dell'amico Giovanni Giolitti, che egli stesso aveva suggerito al Re per la carica di Primo Ministro. Contemporaneamente alle dimissioni da responsabile della Real Casa fu fatto Ministro di Stato e Senatore del Regno d'Italia. Nella missiva, Rattazzi, nominato Segretario Generale del Ministero della Reale Casa nel 1883, risponde alla contessa Letizia Gaddi Pepoli, figlia di Gioacchino Napoleone Pepoli, ringraziandola per per la sua devozione verso la Regina Margherita di Savoia: '... desidero dirle anzitutto quanto sia apprezzata l'affettuosa devozione di cui Ella dà prova verso la nostra Augusta Sovrana.' Quattro pagine in-8, su carta intestata.

  • Alessandrina Ravizza (Gatčina, 1846 – Milano, 1915), Raccolta fondi a favore della Cassa di soccorso dei disoccupati di Milano, 1912
    Lotto 155

    Alessandrina Ravizza (Gatčina, 1846 – Milano, 1915)
    Raccolta fondi a favore della Cassa di soccorso dei disoccupati di Milano, 1912
    Lettera dattiloscritta firmata
    Una pagina in-4
    Firma/data: Milano ottobre 1912
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera dattiloscritta, con doppia firma, datata 'Milano, ottobre 1912' della filantropa e femminista Alessandrina Ravizza. Nata in Russia dalla quale il padre, milanese d'origine, era fuggito durante la tragica Campagna di Russia del 1812 voluta da Napoleone Bonaparte. Sua madre, Caterina Bauer, era di origini tedesche. Cresciuta in ambiente cosmopolita arrivò a conoscere otto lingue. Nel 1863 giunse in Italia a Milano e qui conobbe l'ingegnere Giuseppe Ravizza che sposò nel 1866. La sua casa divenne ben presto un frequentato salotto borghese. Non ebbe figli, ma divenne una figura di riferimento del mondo dell'assistenza (soprattutto verso le donne) e dell'emancipazione femminile. Ravizza sostenne decine di iniziative riformiste e vari istituti pionieristici nel campo dell'assistenza: dalla Scuola professionale femminile, a fianco di Laura Solera Mantegazza, nel 1870; dalla Scuola laboratorio per adulti e bambini sifilitici al Protettorato per adolescenti. Nel 1879 promosse la Cucina per ammalati poveri, il Magazzino cooperativo benefico e l'Ambulatorio medico gratuito, che offriva anche un'assistenza ginecologica alle donne più povere, nel quale prestarono la loro collaborazione le prime donne-medico Anna Kuliscioff ed Emma Modena.
    Alessandrina Ravizza aderì alla' Lega femminile milanese' e poi alla 'Società pro suffragio', che si batteva per il voto alle donne. Nel 1901 fu tra i promotori dell'Università popolare e diresse il primo ufficio di collocamento, essendo stata assunta in qualità di direttrice della 'Casa di Lavoro' per disoccupati della Società Umanitaria. Alessandrina Ravizza aveva conosciuto e frequentato molte altre donne impegnate nella causa dell'emancipazione femminile, come Maria Montessori, Anna Kuliscioff e la poetessa Ada Negri. Disse di lei la sua amica Ada Negri, nel corso della sua commemorazione al Teatro del Popolo della Società Umanitaria, il 21 marzo 1915: 'L’umanità le fu croce da portar sulle spalle: la portò cantando, con la splendente serenità delle vocazioni altruistiche. E non fece il processo alla vita. Amò la vita: la predilesse, la difese, l’incoraggiò in ogni singola manifestazione di carattere, di arte, di amore, di volontà. Il processo, e senza quartiere, essa lo fece alle imposture sociali, alle convenzioni ipocrite, ai tortuosi egoismi, alle spiritiche debolezze che la deformano, e imbavagliano e garrottano l’essere umano, avvelenandogli la gioia di esistere. Condannò senza appello la simulazione della vera vita: così grottesca e miserabile, quando pur non sia criminale. "Nulla d’impossibile": era il suo motto.' Nella missiva Ravizza spiega, ad un 'Egregio Signore' che il ricavato sulla vendita dell'Almanacco 1913, opera dell'artista Pietro Chiesa, andrà a beneficio '...della Cassa di soccorso dei disoccupati della Casa di Lavoro di Milano (via Fanti 17)". "In quest'anno sono assai più gravi le condizioni di una infinità di persone che invano cercano di occuparsi. La Casa di Lavoro, offre al disoccupato il lavoro invece dell'elemosina: sono 21 giorni di ospitalità dati a chi, angosciato dalla disoccupazione, può in questo breve tempo di sosta, riaversi dalle sofferenze materiali e forse trovare anche quel tal posto ambito che gli ridonerà subito la pace perduta...". Una pagina in-4.

  • Resistenza Pavia 1944, Guerra di Liberazione
    Lotto 156

    Resistenza Pavia 1944
    Guerra di Liberazione
    Insieme di documenti ciclostili originali
    Dieci pagine in-4
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 20

    Insieme di documenti (ciclostili originali, datati al 1944) redatti da partigiani e sindacalisti pavesi nel 1944 contenenti appelli alla lotta contro "l'infame mostro nazi-fascista". Riportiamo un passo a titolo esemplificativo: "Non c'è più tempo da perdere! tutti gli Italiani devono sentirsi mobilitati per la guerra di Liberazione Nazionale: tutti possono e debbono portarvi il loro contributo militare, arruolandosi nei distaccamenti partigiani, nei Gruppi d'Azione Patriottica (G.A.P) nei distaccamenti e nella Brigate d'Assalto Garibaldi...". Per un totale di dieci pagine in-4. Sono acclusi ritagli di giornali d’epoca.

  • Antonio Scialoja (Roma 1879 - ivi 1962), Senatore del Regno
    Lotto 157

    Antonio Scialoja (Roma 1879 - ivi 1962)
    Senatore del Regno
    Lettera autografa firmata
    Due pagine in-8, su bifolio
    Firma/data: Milano 5 Albergo Continentale
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata, datata 'Milano 5 Albergo Continentale' (senza data cronica) di Antonio Scialoja, giurista e politico. Si laurea in giurisprudenza e diviene nel 1911 professore ordinario di diritto commerciale all'Università di Siena. È per tre volte deputato del Regno d'Italia (1913, 1919 e 1924) ed entra poi al Senato nel 1929. Viene deferito il 7 agosto 1944 all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo con l'accusa di essere tra i 'senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra sia coi loro voti, sia con azioni individuali, tra cui la propaganda esercitata fuori e dentro il Senato'. Antonio Scialoja fu tra i fondatori della AS Roma e ne fu presidente nel 1935. Nella missiva richiede al corrispondente: "uno o due biglietti per la sua conferenza di stasera". Due pagine in-8, su bifolio, carta intestata.

  • Giuseppe Sotgiu (Olbia 1902 - Roma 1980), Solidarietà Democratica
    Lotto 158

    Giuseppe Sotgiu (Olbia 1902 - Roma 1980)
    Solidarietà Democratica
    Quattro lettere autografe firmate
    Cinque pagine in-8
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 5

    Quattro lettere autografe firmate (1950-1953) di Giuseppe Sotgiu. Avvocato, giurista e uomo politico, fu sindaco di Olbia dal 1970 al 1973. Figlio di Antonio Sotgiu, che fu sindaco socialista di Olbia tra il 1906 e il 1910, si trasferì a Roma per frequentare le scuole superiori. Nel dicembre 1922, a Olbia, il padre fu costretto a ingerire l'olio di ricino, da parte di squadracce fasciste, appositamente giunte da Civitavecchia. Nel 1949 Sotgiu fu iniziato nella loggia massonica romana Lira e spada, divenendo maestro massone. Avvocato penalista salì alla ribalta delle cronache nel cosiddetto "caso Montesi". Wilma Montesi era una giovane ventunenne trovata morta sulla spiaggia tra Capocotta (Roma) e Torvajanica, l'11 aprile 1953, in circostanze mai completamente chiarite. Sotgiu intervenne una prima volta nella vicenda, in qualità di avvocato del giornalista Marco Cesarini Sforza che, sulle pagine del giornale comunista 'Vie Nuove', aveva indicato in Piero Piccioni, figlio del vice segretario della Democrazia Cristiana dell'epoca Attilio Piccioni, uno dei personaggi coinvolti. A seguito della querela proposta dal Piccioni, Sotgiu si accordò con la controparte e convinse il suo cliente a ritrattare, dietro versamento di una semplice ammenda. Successivamente Piero Piccioni fu richiamato in causa da Silvano Muto, redattore del periodico Attualità, con accuse molto più gravi e circostanziate. Sotgiu scese in campo a difendere Muto nel processo per diffamazione intentato a quest'ultimo nel marzo 1954. Se lo scandalo 'Montesi' riempì le colonne dei giornali negli anni cinquanta, nel decennio successivo fu il caso' Bebawi' a occupare le cronache romane. Il 18 gennaio 1964, in un appartamento di via Lazio, in Roma, fu scoperto il corpo di Farouk Chourbagi, ucciso a colpi di pistola e poi sfregiato al volto con il vetriolo. Dopo due giorni di indagini, furono arrestati dall'Interpol due coniugi egiziani: Claire Ghobrial e Yussef Bebawi, fuggiti ad Atene subito dopo il fatto. Sotgiu fece parte del collegio di difesa. Dopo due anni di dibattimento e circa trenta ore di camera di consiglio, gli imputati furono assolti in primo grado per insufficienza di prove. Due anni più tardi la Corte d'appello condannò entrambi gli imputati, in contumacia, a ventidue anni ciascuno. Il penalista olbiese era uscito dalla vicenda con l'aura di "Principe del foro". Le missive vertono su questioni professionali relative all’attività di "Solidarietà Democratica". Il Comitato di solidarietà democratica è stato un movimento attivo nello scenario politico italiano nato a seguito dell'attentato a Palmiro Togliatti che coinvolse molti importanti giuristi italiani: "Mi duole di comunicarti che mi trovo nella assoluta impossibilità di partecipare sia al processo di Macerata che a quello di Velletri. Ho esaminato attentamente i miei impegni, sia alla Provincia, sia professionali...". Per un totale di cinque pagine in-8, unita lettera dattiloscritta diretta a Sotgiu.

Lotti dal 133 al 142 di 142
Mostra
×

500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA

La parte prima di una selezione di oltre trecento autografi, con rilevanti nuclei risorgimentale e del novecento italiano. Tra gli altri, documenti emessi dalla cancelleria papale, su privilegi e Inquisizione.

Sessioni

  • 21 marzo 2024 ore 18:00 Sessione unica (2 - 158)

Esposizione

Presso la sede di Bonino di Roma, su appuntamento da prendere alla email matteo.smolizza@bonino.us

Pagamenti e Spedizioni

La casa d’aste non effettua spedizioni.

I lotti devono essere ritirati a cura ed onere dell'acquirente presso la sede di esposizione, previo appuntamento da prendersi scrivendo a matteo.smolizza@bonino.us.

L’esportazione dei lotti è soggetta al nulla osta del Ministero della Cultura, a norma delle leggi italiane per la tutela del patrimonio culturale. La procedura – da eseguirsi a cura ed onere dell’acquirente anche tramite spedizionieri specializzati – dura di solito tra 40 e 60 giorni. Il Ministero della Cultura può non concedere il nulla osta: in questo caso il lotto non sarà esportabile.

Condizioni di vendita

Scarica il documento di Condizioni di Vendita

Commissioni

26,64% + IVA

Altre Informazioni

Per partecipare all'asta è necessario comunicare alla casa d'aste:

per le persone fisiche, il documento di identità, il codice fiscale e eventualmente la partita IVA

per le aziende, il documento di identità e il codice fiscale dell'amministratore e la visura camerale aggiornata

Per assistenza, telefonare al 346 12 999 80.

Rilanci

  • da 0 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 300 rilancio di 20
  • da 300 a 400 rilancio di 30
  • da 400 a 500 rilancio di 40
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 3000 rilancio di 200
  • da 3000 a 4000 rilancio di 300
  • da 4000 a 5000 rilancio di 400
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 30000 rilancio di 2000
  • da 30000 a 40000 rilancio di 3000
  • da 40000 a 50000 rilancio di 4000
  • da 50000 a 100000 rilancio di 5000
  • da 100000 a 200000 rilancio di 10000
  • da 200000 a 400000 rilancio di 20000
  • da 400000 a 800000 rilancio di 40000
  • da 800000 a 1000000 rilancio di 50000
  • da 1000000 in avanti rilancio di 75000