Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 145 Giandomenico Tiepolo, Vecchio barbuto di tre quarti. 1775-1800. Acquaforte. mm 124x93. Foglio: mm 190x124. De Vesme, 164. Rizzi (1970), 204. Rizzi, 208. Da Raccolta di teste, serie di trenta incisioni da soggetti di Giovan Battista Tiepolo. Il progetto di realizzare una serie di teste di "carattere" trae spunto dalle Teste all'orientale del Grechetto; Giandomenico iniziò a lavorare ad un primo nucleo di ventisette incisioni tra il 1757 e il 1762, successivamente, dopo la morte del padre al rientro dalla Spagna (1770), riprese il tema e ampliò la sua raccolta che complessivamente risultò di sessanta acqueforti. La serie, dopo la comparsa del numero in ciascuna lastra, ebbe una prima edizione nel 1769-1774 e una seconda edizione nel 1775. Buona prova in edizione tarda nel II e definitivo stato dopo la comparsa del numero "17" sulla lastra in basso a sinistra. Carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)
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Lotto 146 Giandomenico Tiepolo, Vecchio barbuto. 1775-1800. Acquaforte. mm 135x113. Foglio: mm 188x125. De Vesme, 175. Rizzi (1970), 215. Rizzi, 219. Da Raccolta di teste, serie di trenta incisioni da soggetti di Giovan Battista Tiepolo. Il progetto di realizzare una serie di teste di "carattere" trae spunto dalle Teste all'orientale del Grechetto; Giandomenico iniziò a lavorare ad un primo nucleo di ventisette incisioni tra il 1757 e il 1762, successivamente, dopo la morte del padre al rientro dalla Spagna (1770), riprese il tema e ampliò la sua raccolta che complessivamente risultò di sessanta acqueforti. La serie, dopo la comparsa del numero in ciascuna lastra, ebbe una prima edizione nel 1769-1774 e una seconda edizione nel 1775. Buona prova in edizione tarda nel II e definitivo stato dopo la comparsa del numero "28" sulla lastra in basso a sinistra. Carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)
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Lotto 147 Jan van den Aveelen, Ornatissimi Triumphi, uti L: Paullus de Rege Macedonum Perse capto...ex vetustis lapidum, nummorum et Librorum monumentis accuratissima discriptio, Onuphrii Panvinii Veronensis inventoris Opera et aeneis formis Venetiis Ao. salutis MD. LXXX Greo: XIII. Stoccolma, 1698 ca. Acquaforte e bulino in coloritura. mm 384x760. Foglio: mm 390x810. Firmata sulla lastra in basso a destra "I.V. den Aveelen f. et del.". Grande stampa decorativa a fregio ispirata alle tavole di corredo al Comentario dell'vso, et ordine de' trionfi antichi. Di fra Onofrio Panuinio dell'Ordine heremitano, In Venetia: appresso Michele Tramezzino, 1571. (1)
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Lotto 148 Lucas Van Leyden, Sansone e Dalila. 1514 ca. Xilografia. mm 418x285. Bartsch, VII, 6. New Hollstein, 176. Da Il grande potere delle donne, serie in sei tavole databile agli anni 1512-1514 e verosimilmente intagliata dallo stesso Luca di Leida. Ottima impressione nella variante a/c secondo New Hollstein, su carta vergellata priva di filigrana. Al verso due note di possesso a penna e inchiostro bruno apparentemente non su Lugt. (1)
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Lotto 149 Lucas Van Leyden, Caino uccide Abele. 1529. Bulino. mm 163x115. Foglio: mm 166x119. Bartsch, VII, 5. New Hollstein, 5. Con il monogramma in controparte e la data "1529" sulla pietra in basso al centro. Quinta tavola da La storia di Adamo ed Eva, serie in sei fogli tutti datati "1529". Ottima prova nella variante a-b/c del I stato di 3, su carta vergellata sottile con filigrana "P gotico sormontato da trifoglio".
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Lotto 150 Lucas Van Leyden, La cattura di Cristo. 1521. Bulino. mm 115x74. Bartsch, VII, 45. New Hollstein, 45. Con il monogramma e la data "1521" nel riquadro in basso a sinistra. Terza tavola da La Passione, serie in quattordici fogli tutti recanti la data "1521". Ottima impressione nella variante a/b del I stato di 3, stampata con buon contrasto su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lotto 151 Lucas Van Leyden, Spes. 1530. Bulino. mm 165x110. Bartsch, VII, 128. New Hollstein, 128. Con il monogramma e il titolo sulla lastra in basso a destra, all'angolo il numero "3". Da Le Virtù, serie in sette tavole delle quali due (Giustizia e Prudenza) recano la data "1530". Ottima impressione nel III stato di 3 su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lotto 152 Lucas Van Leyden, Iusticia. 1530. Bulino. mm 160x107. Bartsch, VII, 131. New Hollstein, 131. Con il monogramma e il titolo sulla lastra in basso a sinistra e la data "1530" in alto. Da Le Virtù, serie in sette tavole delle quali due (Giustizia e Prudenza) recano la data "1530". Ottima impressione nel I stato di 3 su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lotto 153 Lucas Van Leyden, Piramo e Tisbe. 1514. Bulino. mm 122x163. Foglio: mm 135x177. Bartsch, VII, 135. New Hollstein, 135. Con il monogramma e la data "1514" sul bacino della fontana. Buona prova nella variante b/b stampata su carta vergellata lievemente spessa priva di filigrana. (1)
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Lotto 154 Lucas Van Leyden, Marte, Venere e Cupido. 1530. Bulino. mm 189x244. Bartsch, VII, 137. New Hollstein, 137. Con il monogramma e la data "1530" in alto a destra. Buona prova nella variante b-c del I stato di 3, su carta vergellata sottile con filigrana "P gotico". (1)
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Lotto 155 Lucas Van Leyden, Il poeta Virgilio sospeso in una cesta. 1525. Bulino. mm 245x190. Bartsch, VII, 136. New Hollstein, 136. Con il monogramma e la data "1525" sulla pietra in basso a sinistra. Ottima prova nel I stato di 3 impressa su carta vergellata sottile con filigrana non identificabile. (1)
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Lotto 156 Lucas Van Leyden, Erode ed Erodiade con la testa del Battista. 1514 ca. Xilografia. mm 404x296. Bartsch, VII, 12. New Hollstein, 179. Da Il grande potere delle donne, serie in sei tavole databile agli anni 1512-1514 e verosimilmente intagliata dallo stesso Luca di Leida. Buona prova nella probabile variante a-b/c, impressa con segno nitido su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lotto 157 Dirck Vellert, La chiamata di Pietro e Andrea. 1523. Bulino. mm 150x112. Bartsch, 3. Hollstein, 3. Sulla lastra in basso al centro il monogramma "DV inframezzato da una stella" e sulla pietra al di sotto la data "1523 / MEY 30". Il monogramma si trova ripetuto anche sulla poppa della barca. Ottima impressione su carta vergellata con filigrana "scudo con sfera sormontato da trifoglio". Al verso marchio della collezione del pittore e mercante di stampe viennese Josef Grünling (Vienna, 1785-1845) (Lugt, 1463). (1)
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Lotto 158 Agostino Veneziano, Fauno e menade danzanti. 1516. Bulino. mm 176x258. Bartsch, XIV, 250. Raphael invenit (Mito, IIII), 1. Con il monogramma e la data "1516" sul lato destro del foglio. Verosimilmente da un disegno attribuito a Giulio Romano conservato all'Albertina (inv. 217). Ottima prova in II stato di due dopo la divisione della lastra (esemplare completo TIB, Vol. 26, p. 248 con sulla sinistra altre due baccanti e fauno danzanti). (1)
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Lotto 159 Johann Wilhelm Weinmann, Sette tavole botaniche da Phytanthoza Iconographia. Regensburg: 1735-1745. Bulino, mezzotinto, in coloritura. mm 323x210. Foglio: mm 380x240. Sette tavole da Phytanthoza Iconographia (1737-1745), il più importante e prezioso compendio di studi di botanica del XVIII secolo che riporta un migliaio di incisioni, dipinte a mano, di fiori e piante di tutti i continenti. Weinmann produsse la Phytanthoza Iconographia con l'aiuto di alcuni dei più importanti incisori del suo tempo: Bartolomeo Seutter (1678-1754), Johann Ridinger (1698-1766) e Johann Jacob Haid (1704-1767). Il lavoro apparve in più uscite tra 1735 e il 1745; esso fu pubblicato da Seutter, che contribuì a finanziare il progetto, da Ridinger, che si occupò del primo volume, e da Haid, che rielaborò i volumi più tardi. La Phytanthoza Iconographia fu pubblicata con testo in Latino e Tedesco; apparve poi un'edizione olandese pubblicata in quattro volumi nel 1736-1748. (7)
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Lotto 160 Giuseppe Zocchi [da], SCELTA di XXIV Vedute delle principali Contrade, Piazze, Chiese, e Palazzi della Città di Firenze DEDICATA ALLA SACRA REALE APOSTOLICA MAESTA' DI MARIA TERESA REGINA D'UNGHERIA E DI BOEMIA ARCIDUCHESSA D'AUSTRIA E GRANDUCHESSA DI TOSCANA. Firenze: Appresso Giuseppe Bouchard, Libraio Francese in Firenze, 1754 [1757]. In-folio grande (mm 610x425). II edizione della raccolta commissionata dal Marchese Andrea Gerini comprendente tavole eseguite da alcuni tra i più valenti incisori dell'epoca su disegni di Giuseppe Zocchi, ed edita per la prima volta a cura di Giuseppe Allegrini nel 1744. Frontespizio a doppia pagina con Dedica a Maria Teresa d'Austria incisa da Filippo Morghen, Pianta della città di Firenze nelle sue vere misure...(derivata da quella del 1731 di Ferdinando Ruggeri, con in calce la scritta "Appresso Giuseppe Bouchard in Firenze 1755" e presente solo nella terza edizione pubblicata nel 1757), 24 tavole a doppia pagina incise all'acquaforte con numerazione romana in basso a destra. Bellissima legatura della storica legatoria modenese Apparuti in piena pelle rossa con due cornici concentriche di fregi fitomorfi impresse in oro ai piatti, ferri a motivi fogliati accantonati interni e piccolo rosone centrale; decorazioni, nervature e titoli impressi in oro ai comparti del dorso. Contropiatti con cornice decorata impressa in oro e carta marmorizzata. Al contropiatto posteriore in basso "Apparuti Modena". Bellissime impressioni stampate con evidente contrasto e inchiostrazione brillante su carta vergellata pesante.con filigrana lettere "P" e "S" visibile sulla quasi totalità dei fogli. (1)
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Lotto 161 Anonimo del XV secolo, Scena di trapasso. Scuola francese fine XIV inizi XV secolo. Tempera a colori e pittura oro su pergamena. mm 160x124. Al verso testo contenente moniti sul momento del trapasso in francese nelle prime righe e latino nelle seguenti (il teso si conclude con [...] salicet justa a deo [in] mundo derelictio"); complessivamente dieci righe con due capilettera in oro bruno. Scrittura gotica francese. Al centro della scena un personaggio con le mani giunte in preghiera che rende penitenza al frate inginocchiato al suo capezzale e gli indica il tondo con la crocefissione appeso sulla parete. Ai piedi del letto sono i suoi beni terreni che la figura in primo piano a sinistra è intenta a riporre in una cassapanca. Sul fondo una piccola folla è in attesa di donare beni alla chiesa, beni che il religioso a destra, entro un edificio figurato all'interno della stanza, è intento a registrare su un volume. Coloritura fresca con bella evidenza della larga campitura azzurra, con minuti e raffinati decori in oro, nel letto e nel baldacchino. (1)
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Lotto 162 Anonimo del XIV secolo, Capolettera decorato e miniato con Madonna col Bambino. Tempera a colori e pittura oro su pergamena. mm 75x70. Lettera "O" a pittura rossa e rosa tenue su campo azzurro, all'interno gruppo della Madonna col Bambino in rosa e azzurro su fondo oro. Al verso del foglio a matita di grafite "Miniatura da un corale del 14° secolo". (1)
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Lotto 163 De prefatoriis iudicorum. XIV secolo ca. Tempera a colori su pergamena. mm 197x257. Al margine superiore destro del recto è indicato a inchiostro rosso il numero romano "CXXIII". Verso: Al margine superiore il titolo a inchiostro rosso "De prefatoriis iudicorum". Manoscritto pergamenaceo con testo in latino a inchiostro bruno in scrittura gotica rotonda con manicula e marginalia "[...] contestatio et fundamentum ad initium Judicij".Iniziali calligrafiche in inchiostro rosso e blu. Titolo della rubrica a inchiostro rosso: "Incipit prima particula ad primo de prefatorius iudicorum. Rubrica". Specchio di scrittura: mm 150x200 ca. L'episodio sembra raffigurare la presentazione di una causa a un dottore anziano, a sinistra con toga rossa ornata di pelliccia, da parte di un giovane intento ad argomentare alla presenza di un assistente che tiene tra le braccia tre volumi. Al verso nota a matita di grafite "7359 / Cat Rosenberg n. 88". (1)
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Lotto 164 Scrittura cancelleresca con arme della famiglia Tosinghi (Della Tosa). XIV secolo ca. Tempera a colori su pergamena. mm 265x205. In alto a sinistra "1560". Al centro stemma d'oro al leone di nero, armato e lampassato di rosso, in alto scrittura cancelleresca con numerose abbreviazioni. Nella prima riga : "[...] die XII [...]", nella seconda probabilmente "da Verardo". La parte restante: "Liber testium per testium tam ad offesam quam ad defensam [...]". Il liber testium è un registro contenente deposizioni testimoniali relative a una causa giudiziaria, all'interno si legge il nome di "Johannes Della Tosa di Florentia onorevole capitano". Il foglio è pervenuto in vecchia cornice recante al verso etichetta in carta con iscrizione "Miniature représ. les Armes de la Ville de Padoue, Lion noir dans un écu jaune. Art Italien XIV° siècle". (1)
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Lotto 165 Anonimo del XV secolo, Capolettera decorato e miniato con Cristo Salvator Mundi che appare a vegliardo. Tempera a colori e pittura oro su pergamena. mm 95x110. Lettera "D" a pittura blu con sottili segni di decoro in bianco, agli angoli quattro animali fantastici in rosso. All'interno Cristo Salvator Mundi appare a un anziano inginocchiato entro una stanza con arredo. Il profilo del personaggio compare addossato alla parte sinistra della lettera. SI AGGIUNGE: Id., Figura con turbante. Tempera a colori su foglio rotondo Ø mm 68 ca. verosimilmente interno di capolettera. (2)
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Lotto 166 Anonimo del XV secolo, Sant'Agnese. Fine XV secolo. Placchetta centinata a sbalzo in argento e smalto a colori, azzurro, verde vivo, rosa violaceo. cm 7,5x5. (1)
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Lotto 167 Scuola francese del XV secolo, Discesa dalla croce. Francia settentrionale, 1470 ca. Tempera a colori e oro su pergamena. mm 108x79. Miniatura raffigurante la discesa dalla croce secondo l'episodio, narrato nei vangeli, con Giuseppe di Arimatea e Nicodemo intenti a scendere il corpo di Cristo (Giovanni 19,38-42) e la Vergine e la Maddalena a lato della croce. L'immagine è circondata da un bordo foliato con fiori rossi, blu e rosa con steli verdi; oltre foglie d'acanto blu e oro. Un'iniziale miniata su tripla riga (la lettera "D") in oro brunito e blu con dettagli in rosso. Il testo "Deus in adiutorium meum intende", in caratteri gotici latini marrone dorato, è tratto dal primo verso del Salmo 70 (Salmo 69 nella Vulgata) e costituisce la preghiera introduttiva a tutte le Ore dei Breviari romani, ambrosiani e monastici. Al verso testo dal Salmo XXIII (versi 7-9) in gotico latino su 13 righe con iniziali miniate in oro brunito ("D,G,S,A,Q") e testo in marrone dorato: "Domine, ad adiuvandum me festina / Gloria pri [Patri]/Sicut erat [in principio, et nunc et semper] / Attollite portas, principes, vestras, et elevamini portae aeternales et introibit Rex gloriae / Quis est iste Rex gloriae Dns [Dominus] virtutum ipse est Rex gloriae." (1)
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Lotto 168 Scuola francese XVI secolo, Altarolo portatile in rame smaltato e crocefissione con dolenti. Rame smaltato con decori in bianco, turchese e oro su fondo blu e verde. Tempera a colori su pergamena centinata. cm 20x15x5. Altarolo portatile con al centro miniatura con crocefissione entro ricca decorazione concentrica: fitomorfa entro girali in oro, bianco e turchese, nella fascia esterna; a piccoli fiori e fogliette in oro su campo verde, nella fascia interna. Alla sommità piccola pigna dorata con punti di smalto bianco a rilievo. Una fascia a smalto bianco separa la parte con la figurazione dalla base, a gigli in oro su campo blu. (1)
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Lotto 169 Anonimo del XVI secolo, Nos Petrus Lando Dei Gratia Dux Venetiar[um] et C[etera]. Post 1539. Tempera a colori con presenza di azzurro e oro su pergamena. mm 220x155. Incipit di manoscritto membranaceo, verosimilmente decreto o atto pubblico coinvolgente la famiglia Barbarigo. Pietro Lando (Venezia, 1462 – Venezia, 9 novembre 1545) è stato il 78º doge della Repubblica di Venezia, la sua elezione si concretizzò domenica 19 gennaio 1539 e restò in carica fino alla morte. Al centro entro cornice a trofei d'armi la figura della Giustizia sovrastata dal leone di San Marco, negli ovali laterali sulla sinistra San Bartolomeo, e a destra San Sebastiano, in basso stemma dei Barbarigo (d'argento, alla banda d'azzurro, caricata da tre leoncelli d'oro). (1)
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Lotto 170 Scuola italiana del XVII secolo, Adorazione dei Magi. Olio su rame. cm 22x17. (1)
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Lotto 171 Anonimo del XVII secolo, Santo in adorazione del Bambino. Tempera a colori e pittura oro su foglio di carta ovale. mm 48x80. Santo genuflesso in adorazione del Bambino nella capanna di Betlemme. (1)
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Lotto 172 Anonimo del XVII secolo, Amorino. Matita nera e matita rossa su carta vergellata sottile color avorio con filigrana in cerchio singolo parzialmente visibile. mm 127x118. (1)
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Lotto 173 Scuola lombarda della prima metà del XVII secolo, Angelo musicante. 1620 ca. Olio su tela. cm 144x115. Angelo musicante che suona la tiorba, o bàrbiton, come citato con il nome arcaico nel cartiglio in basso a sinistra dove si legge "TRIUMPHANTI /APPLAUDIT/ BARBITON". Dipinto proveniente da collezione privata milanese dove era conservato sotto il nome di Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574 – Milano, 1625), autore del quale sono richiamate qui alcune componenti stilistiche. (1)
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Lotto 174 Anonimo della seconda metà del XVII secolo, Figura con cavalli e armenti in marcia verso sinistra (L'ingresso degli animali nell'arca). Olio su tela. cm 45x91. Bozzetto la cui composizione in orizzontale con le figure disposte in sequenza, richiama analoghi soggetti riferibili al medesimo tempo, si vedano ad esempio i dipinti e l'acquaforte del Grechetto su questo tema. (1)
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Lotto 175 Anonimo della seconda metà del XVII secolo, Il sacrificio di Ifigenia (r) / Studio per la medesima composizione (v). Matita rossa su carta vergellata color sabbia con filigrana "tre mezzelune". mm 400x520. Foglio applicato per due punti in alto a vecchio passepartout con filetti a inchiostro bruno. Con il montaggio mm 480x598. (1)
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Lotto 176 Anonimo del XVII secolo, Panoplia. Penna e inchiostro bruno su carta vergellata color nocciola. mm 373x105. Foglio applicato a pieno a supporto in carta vergellata pesante. Con il supporto: mm 403x120. SI AGGIUNGE: Scuola francese XVIII secolo. Tour des esclaves. Matita di grafite su carta vergellata sottile bianca. In alto a destra iscrizione a matita "tour des Esclaves". mm 94x150. Il piccolo foglio raffigura il mausoleo e la pianta dell'aula ottagonale che si trova lungo Via Prenestina presso la Villa Gordiani: il nome è dovuto probabilmente al fatto che tale rudere a fine Cinquecento appartenne a Vincenzo Rossi dello Schiavo. (2)
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Lotto 177 Anonimo della seconda metà del XVII secolo, Atlante. Matita rossa su carta vergellata spessa priva di filigrana. mm 308x212. Affollata composizione con il titano Atlante al centro intento a sorreggere la volta del cielo, in alto figura femminile su un carro trainato da draghi (Medea?), all'angolo destro in alto putti sorreggono uno stemma coronato vuoto, altro stemma in basso a sinistra. Ai lati di Atlante un cantore nell'atto di suonare la lira (Orfeo) e un satiro visto da tergo affiancato da un cervo. SI AGGIUNGE: Anonimo del XVIII secolo. Marco Aurelio. Matita rossa su carta vergellata color crema con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera V". (2)
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Lotto 178 Anonimo della seconda metà del XVII secolo, Convito degli dei. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio, minimi rialzi in bianco. Carta vergellata color crema. Tratto di inquadramento a penna e inchiostro bruno. In basso a destra a penna e inchiostro bruno "Pietro da Cortona". mm 368x490. Applicato al lato superiore a montaggio in cartone blu con in basso a sinistra scritta a penna e inchiostro bruno "Pietro da Cortona fec. Cabinet de Spengler no. 58". Johan Conrad Spengler (Copenhagen, 1767-1839) fu consigliere di stato e cavaliere dell'ordine di Dannebrog. oltreché direttore delle gallerie reali danesi. Nella composizione in basso a sinistra ancora marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad, 1790–1866) (Lugt, 420). Al verso sul supporto cinque righe di notizie su Pietro da Cortona a penna e inchiostro bruno in antica grafia. (1)
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Lotto 179 Anonimo della fine del XVII secolo, San Giovanni Evangelista e la donna vestita di luce con il drago a sette teste. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone chiaro, lumeggiature in bianco. Carta vergellata lievemente spessa priva di filigrana. mm 428x295. (1)
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Lotto 180 Anonimo del XVIII secolo, Il sacrificio di Elia e l'uccisione dei sacerdoti di Baal. Matita nera, penna e inchiostro bruno, acquerello grigio, carat vergellata pesante color beige. mm 455x580. Applicato a pieno su supporto in cartoncino pesante ed entro vecchio passepartout grigio-verde decorato con filetti a inchiostro nero. Con il montaggio mm 555x695. La scena sembra ispirata all'episodio del Libro dei Re (18,20-40) che vede il profeta Elia opporsi al re di Samaria, Acab, colpevole, istigato dalla moglie Gezabele, di aver servito l'idolo Baal, e per essersi prostrato dinanzi a lui, con la sfida finale sul monte Carmelo tra Elia e i sacerdoti di Baal. (1)
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Lotto 181 Scuola francese del XVIII secolo, L'amour vous offres. Olio su carta in ovale. mm 60x50. Cupido intento a saettare un cuore in fiamme su un'ara con la scritta "L'amour vous offres". (1)
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Lotto 182 Scuola francese del XVIII secolo, Pastorella con mucca e pecore. Olio su tavola. cm 8,4x17,8. Al verso sulla tavola timbro della galleria d'arte monacense Maccario (Montecarlo, Principato di Monaco) e a pittura rossa parzialmente leggibile "Collection Baron De Landrac (?)". (1)
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Lotto 183 Anonimo del XVIII secolo, Poeta incoronato dalla Fama. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone, matita di grafite, minimi rialzi in bianco. Carta vergellata pesante apparentemente priva di filigrana. mm 332x243. In basso al centro marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad,1790–1866) (Lugt, 420). Applicato in alto a vecchio supporto in cartoncino azzurro con filetti a penna e inchiostro nero. Con il supporto mm 447x340. Affollata allegoria con in alto a sinistra la Fama, divinità olimpie in cielo, sul fondo Dante e Virgilio e Pegaso, sul primo piano le muse e a destra il poeta seduto, in basso divinità fluviale e memento mori.
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Lotto 184 Anonimo del XVIII secolo, Scena di sacrificio. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio. mm 380x305. Composizione entro cornice decorata ad acquerello verde e filetti a pennello e acquerello nero, in basso la scritta "J. F. de Troy Cab de Spengler n. 598". In basso a sinistra marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad,1790–1866) (Lugt, 420) e al centro le iniziali "J.C.S." di Johan Conrad Spengler (1767-1839), direttore della galleria e dei dipinti di Copenhagen (Lugt, 1434). (1)
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Lotto 185 Scuola francese del XVIII secolo, Studio di nudo femminile con panneggio. Matita rossa su carta vergellata color crema. mm 330x244. Foglio applicato a pieno su antico supporto decorato con filetti a penna e inchiostro bruno, in basso a sinistra "Cab de Schaper 1853. No. 298". Gottfried Diedrich Christopher Schaper (Amburgo, 1775 - Copenaghen, 1851) fu architetto e collezionista di grafica europea. Della sua vasta raccolta una parte fu acquisita da Benjamin Wolff e parte dai musei statali attualmente conservata al Royal Kobberstiksamling. (1)
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Lotto 186 Anonimo del XVIII secolo, Studio per San Marco evangelista. Penna e inchiostro bruno, matita rossa, carta vergellata color crema. In basso a destra marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad,1790–1866) (Lugt, 420). mm 180x135. Applicato in alto su vecchio supporto in cartoncino azzurro con filetti a penna e inchiostro bruno. Con il montaggio: mm 270x230. SI AGGIUNGONO: Anonimo del XVII secolo. Satiro seduto. Matita rossa su carta vergellata sottile. mm 203x125. Da Annibale Carracci. In basso a destra al recto marchio di collezione Cesare Frigerio (Lugt, 4363) e marchio di collezione Giorgio Dalla Bella (Lugt, 3774). / Anonimo del XVIII secolo. Nudo maschile visto da tergo. Matita rossa su carta vergellata avorio con filigrana "Sette province". mm 303x183. (3)
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Lotto 187 Scuola veneta del XVIII secolo, Due paesaggi con scene di genere. 1735-1770 ca. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello a colori, su carta vergellata color avorio con filigrana "giglio di Strasburgo D&C BLAW" su uno dei fogli e contromarca "IV" sull'altro. mm 255/257x408/410. Bella coppia di vedute con episodi di vita arcadico-pastorale da confrontare con il paesaggismo bucolico di Francesco Zuccarelli (Pitigliano, 1702 - Firenze, 1788). (2)
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Lotto 188 Scuola veneta del XVIII secolo, Il sacrificio d'Isacco. Olio su tela. cm 42x53. (1)
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Lotto 189 Anonimo della fine del XVIII secolo ed inizi del XIX, Tre disegni con divinità mitologiche. Matita nera, penna e inchiostro bruno su carta vergellata bianca apparentemente priva di filigrana. mm 157/168x200/210. SI AGGIUNGE: Id., Scenografia infernale. Penna e inchiostro bruno, acquerello a colori su carta bianca vergellata molto sottile. mm 90x173. Tutti i disegni che compongono il lotto sono pervenuti con una proposta attributiva a Pietro Antonio Novelli. (4)
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Lotto 190 Anonimo della fine del XVIII secolo, Concertino. 1790 ca. Penna e inchiostro bruno, minime tracce di matita di grafite, pennello e acquerello a colori, carta vergellata bianca. mm 250x182. Scena di costume di buona qualità pervenuta come di scuola veneta del XVIII secolo, forse considerando la figura della dama anziana seduta sul primo piano, in particolare la sua elaborata e fantasiosa acconciatura, da ipotizzare di ambito inglese con sentore delle caricature della società di Fussli. SI AGGIUNGE: Id., Figura di profilo in redingote e spadino. Matita nera su carta vergellata bianca preparata in grigio. mm 190x170. (2)
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Lotto 191 Anonimo del XIX secolo, Adorazione dei Magi. Ovale in gesso a basso e altorilievo. mm 300x225. Opera accademica che si ispira alla grande tradizione scultorea, replica di altra di identico soggetto e di identiche dimensioni conservata presso il Museo della Basilica di San Domenico a Bologna (catalogo generale dei Beni culturali codice n. 0800025077). Nella versione conservata a Bologna si legge in basso sull'ovale un'iscrizione che nella scheda della Soprintendenza è stata letta come "Dossenel"; altrimenti nelle intenzioni del vecchio catalogatore da riferire forse ad Alceo Dossena (Cremona, 1878 – Roma, 1937).
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Lotto 192 Anonimo della fine del XVIII secolo ed inizi del XIX, Armenti all'abbeverata. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello seppia, carta non vergellata color avorio. mm 185x257. SI AGGIUNGONO: Jens Peter Lund (Danimarca, 1821 - 1871) [attribuito]. Paesaggio. Penna e inchiostro bruno, matita nera, pennello e acquerello marrone su carta vergellata sottile bianca. mm 117x168. Applicato in alto a vecchio montaggio in cartoncino color ocra. In basso a sinistra sul montaggio "J. P. Lund del Roma" e al centro marchio a secco della collezione Benjamin Wolff (Lugt, 420). / Anonimo XVII secolo. (2)