Asta 47 I: Arte Antica
-
Lotto 97 Raphael I Sadeler, Nascentes morimur. Mors rediviva piis. 1590 ca. Bulino. mm 167x208. Foglio: mm 190x233. Hollstein, 211. Sulla lastra in basso a sinistra "M de vos inue. R. Sadeler fec.". Da un'invenzione di Maarten de Vos. Allegoria sulla transitorietà della vita: due putti in un paesaggio sono adagiati tra i simboli della caducità, le bolle di sapone, la clessidra, il teschio. Bella prova su carta vergellata sottile con filigrana "arme di Amsterdam". (1)
-
Lotto 98 Jan Saenredam, La caduta dell'uomo. 1605. Bulino. mm 331x220. Bartsch, 35. Hollstein, 7. Con la firma al margine in basso a destra. Da un'invenzione di Cornelis Cornelisz. van Haarlem (Haarlem, 1562-1638). Ottima impressione nel III stato di 5, con la dedica all'editore e collezionista Jacques Razet, su carta vergellata con filigrana "aquila a una sola testa". In basso al verso marchio di collezione non identificato. (1)
-
Lotto 99 Raffaello Sanzio [da], L'armata cristiana respinge i saraceni al porto di Ostia. 1540 ca. Bulino. mm 385x530. Bartsch, XV, 7. TIB, 28,036. Senza indicazioni di responsabilità. Il soggetto è tratto dall'episodio nella stanza dell'Incendio di Borgo che celebra la battaglia di Ostia vinta nell'849 dalle truppe di papa Leone IV contro i Saraceni. La quarta e ultima sala, quella dell'Incendio di Borgo, commissionata da papa Leone X a Raffaello ma realizzata in gran parte dalla sua scuola fu terminata tra il 1514 e il 1517. Gli affreschi illustrano qui le aspirazioni politiche di Leone X attraverso eventi verificatisi durante i pontificati di due papi precedenti con lo stesso nome: Leone III e Leone IV. In tutti gli episodi comunque il papa ha la fisionomia del pontefice regnante, Leone X, in una sorta di dimostrazione di continuità politica, militare e diplomatica. Ottima prova su carta vergellata con grande filigrana "aquila bicipite". (1)
-
Lotto 100 Johann Schweizer Albert Haelwegh, Albero genealogico per Eleonora Gonzaga, con veduta di Firenze. Darmstadt, 1661. Bulino. mm 385x250. Foglio: mm 427x330. Albero genealogico per Eleonora Gonzaga (1598-1655), figlia di Vincenzo I Gonzaga e di Eleonora di Francesco I de' Medici, fu moglie dell'imperatore Ferdinando II d'Asburgo sposato a Innsbruck nel 1622. Dal volume di Johannes Tacke, Unverweslicher Ceder-Baum, zu ewigem Andencken und Namens und Unsterblichkeit, des Durchleuchtigsten Fürsten und Herrn, Herrn Georgen des Andern, Kandgraffens zu Hessen..., opera commemorativa illustrata per Giorgio II, langravio di Hessen-Darmstadt, con 82 tavole incise da Johann Schweizer & Albert Haelwegh e pubblicata a Darmstadt, 1661. (1)
-
Lotto 101 Giuseppe Scolari, San Giorgio e il drago. 1590-1607 [XVIII secolo]. Xilografia in unico blocco. mm 527x360. Foglio: mm 535x378. Dreyer, 42. Muraro/Rosand, 104. Landau (the genius of Venice), P61. Buona prova di questo non comune intaglio, nel terzo e definitivo stato, con la caduta del tassello al margine inferiore reinchiostrata. Carta vergellata pesante con filigrana "tre mezzelune". (1)
-
Lotto 102 Giuseppe Scolari, Ecce Homo. 1597 ca. Xilografia in blocco unico. mm 349x325. Muraro/Rosand, 109. Vigorosa composizione un tempo ritenuta derivante da un disegno di Tiziano e attribuita a Domenico dalle Greche (Baseggio, 6), restituita poi da Muraro e Rosand alla maturità artistica di Giuseppe Scolari. Bellissima prova di questo raro intaglio stampata con bel gauffrage al verso su carta vergellata con filigrana "lettere PG". (1)
-
Lotto 103 Diana Scultori, Latona partorisce Apollo e Diana nell'isola di Delo. 1575 / In Roma presso Carlo Losi l'anno 1773. Bulino. mm 258x384. Foglio: mm 280x407. Bartsch, 39. Bellini, 9. Massari (incisori mantovani del '500), 147. Da un disegno di Giulio Romano oggi al Louvre (inv. 3500) connesso con il dipinto di stesso soggetto ad Hampton Court. In basso a sinistra "DIANA" e a destra "In Roma presso Carlo Losi l'anno 1773.", con a seguire "Horatius Pacificus Formis". Ottima prova nel IV stato su 5, prima dell'abrasione di tutti gli indirizzi, su carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)
-
Lotto 104 Elisabetta Sirani, Riposo durante la fuga in Egitto. 1655 ca. Acquaforte. mm 167x180. Foglio: mm 320x445. Bartsch, XIX, 4. TIB, 42/19, 4. Firmata "Siranus In." sulla lastra in basso a destra. Ottima impressione di questa rara acquaforte nell'unico stato, stampata con bel contrasto e segno nitido su carta vergellata con filigrana "lettere P M in cerchio singolo sormontato da trifoglio" (Bologna, fine XVII secolo). (1)
-
Lotto 105 Giovanni Cesare Testa, La profezia di Basilide. 1650 ca. Acquaforte. mm 378x700. Foglio: mm 512x770. Cropper, 111. Al margine inferiore la firma di Giovanni Cesare e l'indirizzo di Collignon, poi un'iscrizione, aggiunta da Giovanni Cesare o dall'editore, che dedica la stampa a Giovanni Antonio Filippini (priore carmelitano di San Martino ai Monti, eletto nel maggio 1648, che aveva commissionato il dipinto di questo soggetto a Pietro Testa) e illustra la storia rappresentata. Ottima impressione nell'unico stato su carta vergellata pesante con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio". SI AGGIUNGONO: Id., Id., mm 377x690. Cropper, 111. Bella prova su carta vergellata pesante con filigrana "giore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera C". / Id., Il suicidio di Didone. Cropper, 125. Acquaforte. mm 330x458. Sulla lastra in basso a sinistra "Petrus Testa Inventor et Pinxit" e verso destra "Gio: Jacomo Rossi formis Romae alia Pace", al margine inferiore la firma di Giovanni Cesare e iscrizione su tre colonne. (3)
-
Lotto 106 Giovanni Cesare Testa, Cristo morto compianto dagli angeli. 1650-1655 ca. Acquaforte. mm 190x254. Bellini (Giovanni Cesare Testa/Print Collector), 4. Cropper, 112. Sulla lastra in basso a destra "Pietro Testa Inv" al di sotto "PTL Io:Ces:Testa Inc." e infine al centro con un carattere differente "Gio Jacomo de Rossi formis Romae alla Pace". Da disegni di Pietro Testa per La profezia di Basilide, dipinto del 1645-46 oggi a Capodimonte. Ottima impressione nel II stato su 2 con l'indirizzo di De Rossi, su carta vergellata con filigrana "ancora e lettere IM in cerchio singolo sormontato da stella" (simile a Woodward, 158-160. Venezia e Roma, 1561-1566) . (1)
-
Lotto 107 Giovanni Cesare Testa, Allegoria del riposo durante la fuga in Egitto. 1650-1655 ca. Acquaforte. mm 208x251. Foglio: mm 233x270. Bellini (Giovanni Cesare Testa/Print Collector), 3. Cropper, 113. Sulla lastra in basso da sinistra a destra "Gio: Jacomo de Rossi formis Romae alla Pace" e a seguire "PTL pinxit. Jo: Caesar. Testa Inc.". Più sotto a destra "Pietro Testa Inventor". Dell'invenzione di Pietro resta un disegno per l'intera composizione presso la Graphische Sammlung dell'Albertina (inv.1079 / Cropper, 113a). Cristo bambino tiene in mano una croce di canna, che il Battistino indica per ricordare che la Via Crucis è iniziata con la fuga in Egitto, nel mentre calpesta la testa del drago dell'eresia e del male. (1)
-
Lotto 108 Giovanni Cesare Testa, L'educazione di Achille. 1650-1655. Acquaforte. mm 270x404. Cropper, 120. Da un'invenzione di Pietro Testa. La storia della vita del semidio re dei Mirmidoni, era stata ampiamente illustrata nell'antichità, e Testa sicuramente per il suo progetto sulle vicende di Achille si ispirò allo studio dei rilievi antichi, in particolare sembra aver avuto presente il rilievo del IV secolo d.C. allora conservato in Santa Maria in Aracoeli a Roma (ora al Museo Capitolino), in cui compaiono molte delle scene da lui illustrate. Buona prova su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti in cerchio singolo sormontato da lettera M" (Woodward, 113). (1)
-
Lotto 109 Giovanni Cesare Testa, Il ratto di Proserpina. 1650-1655 ca. Acquaforte. mm 241x350. Le Blanc, 7. Nagler, 9. Bellini (Testa), 54. Cropper, 123. Al margine inferiore a destra "Pietro Testa In et Fe" e a sinistra l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi. La responsabilità autoriale a Pietro è apocrifa anche se a lui si deve certamente l'invenzione. Bella impressione nel II stato di 2 con l'indirizzo del De Rossi e la firma, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti in cerchio singolo sormontato da lettera M" (Woodward, 113. Orvieto s.d.). In alcuni esemplari di I stato al margine in basso a destra ancora parzialmente leggibile la scritta "P. Testa pinxit. J: Cesare T[esta] Fe". (1)
-
Lotto 110 Pietro Testa, Sacra Famiglia e San Giovannino con in mano una mela. 1630 ca. Acquaforte. mm 176x124. Foglio: mm 178x128. Bartsch, XX, 9. Bellini (Testa), 2. Cropper, 2. Con il monogramma a lettere sovrapposte sulla lastra in basso a destra. Bellissima impressione di questa rara incisione nel I stato di 2 avanti l'indirizzo "H. Mauperche escudit avec priville du Roy" secondo Bellini, nel II di 3 secondo Elizabeth Cropper che segnala un unico esemplare in I stato presso The National Galleries of Scotland a Edimburgo (inv. P2781/9). I vari stati delle stampe di Testa si distinguono generalmente solo per l'aggiunta successiva dell'indirizzo di un editore, ma in questo caso nel II stato ha rielaborato la lastra con un tratteggio incrociato sulla parete e sulla testa calva di Giuseppe e con l'aggiunta di linee parallele sulla testa di San Giovannino. Bella carta vergellata sottile con filigrana "corno da caccia in piccolo cartiglio quadrato sormontato da fiore di giglio e su lettere AB". (1)
-
Lotto 111 Pietro Testa, Giovane donna seduta, con amorini (Il giardino della Carità). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 173x253. Con il montaggio: mm 243x335. Bartsch, XX, 27. Bellini (Testa), 4. Cropper, 9. Sulla lastra in basso a sinistra "P. Mariette excud.". La prova è mancante dell'angolo in basso a destra dove era posizionato il monogramma. Buona prova nell'edizione pubblicata da Pierre Mariette I (Parigi, 1596-1657) dopo che era entrato in possesso della lastra, il rame non si trova per questo depositato presso l'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. La critica assegna questa acquaforte al periodo giovanile in virtù di alcune imperfezioni nella morsura e per il segno ancora incerto. (1)
-
Lotto 112 Pietro Testa, Giovane donna seduta, con amorini (Il giardino della Carità). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 173x253. Foglio: mm 177x254. Bartsch, XX, 27. Bellini (Testa), 4. Cropper, 9. Sulla lastra in basso a destra il monogramma a lettere sovrapposte. Ottima prova nel I stato di 2 avanti l'excudit di Mariette, stampata su sottile carta vergellata con parte di filigrana "grande stemma coronato con corno da caccia". La critica assegna questa acquaforte al periodo giovanile in virtù di alcune imperfezioni nella morsura e per il segno ancora incerto. (1)
-
Lotto 113 Pietro Testa, Il martirio di Sant'Erasmo. 1630-1631. Acquaforte. mm 278x190. Foglio: mm 308x215. Bartsch, XX, 14. Bellini (Testa), 7. Cropper, 5. Con il monogramma dell'artista sulla lastra in basso a destra. Al margine inferiore "S. Erasme ora pro nobis" seguito da due righe di dedica da parte dell'autore a Stefano Garbesi. Ottima prova nel II stato di 4 prima dell'indirizzo "Gio. Iac. Rossi le stampa in Roma alla Pace", su carta vergellata priva di filigrana. (1)
-
Lotto 114 Pietro Testa, San Rocco e San Nicola invocano la Vergine contro la peste. 1630-1631. Acquaforte. mm 276x197. Foglio: mm 332x240. Bartsch, XX, 13. Bellini (Testa), 8. Cropper, 7. Con il monogramma in basso al centro sulla lastra e l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi a sinistra. Bellissima impressione nel III e definitivo stato dopo la sostituzione dell'indirizzo di Callisto Ferranti con quello del De Rossi, su carta vergellata con filigrana "piccolo fiore di giglio in doppio cerchio". In basso al centro marchio di collezione di Fredrique Wilhelmina Wohlfahrt (Lugt, 1055b) con a destra altro marchio con lettere "BWW" e la data "1834(?)" presumibilmente del nonno Bernhard Wilhelm Wohlfahrt (1812-1863) (non su Lugt). A sinistra altro marchio con iniziali "C.G.U" (non su Lugt). (1)
-
Lotto 115 Pietro Testa, San Gerolamo. 1630-1631. Acquaforte. mm 308x230. Foglio: mm 322x245. Bartsch, XX, 15. Bellini (Testa), 9. Cropper, 8. Con il monogramma a lettere sovrapposte sulla lastra in basso a sinistra e l'indirizzo di Callisto Ferranti a destra. Ottima prova nel II stato di 3 prima della sostituzione dell'indirizzo del Ferranti con quello del De Rossi, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "corona a cinque punte su stella a sei punte" (Woodward, 264. Roma, 1580). In alto al verso la scritta "Pietro Testa" a penna e inchiostro bruno in antica grafia. (1)
-
Lotto 116 Pietro Testa, La Vergine e il Bambino con la croce (Il sogno di Giuseppe). 1635-1637 ca. Acquaforte. mm 365x298. Foglio: mm 388x320. Bartsch, XX, 4. Bellini (Testa), 10. Cropper, 25. Sulla lastra in basso dal centro verso sinistra dedica a Cassiano dal Pozzo e a seguire indirizzo di Giovan Giacono De Rossi. Al margine inferiore quattro righe di lettera con al termine la firma "P. Testa". Ottima prova nel II stato di 2 con l'indirizzo di De Rossi. (1)
-
Lotto 117 Pietro Testa, Giochi di putti (Il giardino della Carità). 1631-1632. Acquaforte. mm 396x270. Bartsch, XX, 28. Bellini (Testa), 11. Cropper, 11. Al margine inferiore a destra la firma dell'artista e al centro la dedica a Girolamo Buonvisi (1607-1677), il chierico lucchese che fu il più costante mecenate del Testa e al quale era probabilmente destinata la prima versione, in orizzontale, di questo soggetto. Al di sopra è lo stemma dei Buonvisi, una stella con il raggio inferiore allungato verso la punta di oro caricata al centro da una palla inquartata in croce di Sant'Andrea. Bellissima impressine nell'unico stato su carta vergellata lievemente spessa con filigrana non pienamente leggibile. (1)
-
Lotto 118 Pietro Testa, Il giardino di Venere (Venere adagiata fra vari putti). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 353x412. Foglio: mm 361x418. Bartsch,XX, 26. Bellini (Testa), 12. Cropper, 13. Con il monogramma "PTL" a lettere intrecciate sulla lastra in basso a destra. Ottima prova nel III stato di 4, con l'indirizzo di Callisto Ferranti al margine in basso a sinistra, su carta vergellata con filigrana "figura inginocchiata entro scudo" (simile a Woodward, 26). (1)
-
Lotto 119 Pietro Testa, Venere e Adone. 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 358x452. Foglio: mm 365x461. Bartsch, XX, 25. Bellini (Testa), 13. Cropper, 16. Al margine inferiore dedica su cinque righe di Nicolò Menghini a Sebastiano Antinori. Bellissima prova nel I stato di 3 avanti l'indirizzo di De Rossi e la rimozione della dedica, stampata con segno pieno e nitido e lieve tonalità su carta vergellata sottile con filigrana "fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo sormontato da lettera M" (Woodward, 112. Roma, 1580). (1)
-
Lotto 120 Pietro Testa, L'adorazione dei Magi. 1640 ca. Acquaforte. mm 428x355. Foglio: mm 528x414. Bartsch, XX, 3. Bellini (Testa), 16. Cropper, 63. Sulla lastra in basso verso sinistra "PTL. Pinx. et sculp." e al centro lo stemma Buonvisi con la stella a otto punte; al margine inferiore dedica a Gerolamo Buonvisi con quattro versi su due colonne, e all'estremità destra "Petrus Testa". Bella impressione nel III e definitivo stato con l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera B". All'estremità sinistra del foglio a penna e inchiostro bruno nota di possesso con il numero "243" della collezione Santo Varni (Lugt, 3531). (1)
-
Lotto 121 Pietro Testa, Venere consegna le armi a Enea. 1638-1640 ca. Acquaforte. mm 358x400. Bartsch,XX, 24. Bellini (Testa), 17. Cropper, 59. Ottima impressione priva delle responsabilità indicate al margine inferiore mancante, verosimilmente nel II stato di 2 (indicazione in antica grafia a penna e inchiostro bruno riportata sul supporto al verso) su carta vergellata lievemente spessa. In basso a destra al verso del supporto marchio di collezione non identificato a inchiostro nero con lettere "FT" interlacciate (Lugt, 1045b). SI AGGIUNGE: Id., Id. Acquaforte. mm 394x412. Foglio: mm 415x530. Altro esemplare nello stato definitivo in tiratura tarda su carta calcografica pesante. (2)
-
Lotto 122 Pietro Testa, Il sacrificio di Ifigenia. 1640-1642 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 370x456. Bartsch,XX, 23. Bellini (Testa), 18. Cropper, 61. Sul gradino in basso a sinistra "PTL Pinx. et Sculp." con iniziali interlacciate. Bellissima impressione nel raro I stato di 3, priva del margine inferiore con la dedica a Mario Alberizzi ma ancora con la parte alta dello stemma che nel II stato verrà cancellata. Carta vergellata sottile con filigrana compatibile con "tre monti entro ovale" (Roma, fine XVI secolo). (1)
-
Lotto 123 Pietro Testa, Sinorice trasportato dal tempio di Artemide. 1640 ca. Acquaforte. mm 287x410. Foglio: mm 355x445. Bartsch, XX, 19. Bellini (Testa), 19. Cropper, 53. Con il monogramma dell'artista sulla lastra in basso a destra. Bellissima e rara prova nel I stato di 2, avanti l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi al margine inferiore a sinistra, stampata con tonalità su carta vergellata sottile con filigrana. "figura inginocchiata con croce entro scudo stretto", (Woodward, 25. Macerata, 1618). Al verso in alto al centro il numero "29" a penna e inchiostro bruno in antica grafia. L'episodio è tratto dal De mulierum virtutibus di Plutarco e narra dell'avvelenamento del tetrarca Sinorice da parte di Camma, moglie del tetrarca Sinato fatto uccidere da Sinorice. SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte. mm 287x412. Foglio: mm 438x580. Bella prov nel II e definitivo stato con l'indirizzo di De Rossi su carta calcografica non vergellata, edizione Calcografia camerale con marchi a secco al margine inferiore. (2)
-
Lotto 124 Pietro Testa, Intelligenza et uso / Il Liceo della Pittura. 1638 ca. Acquaforte. mm 471x729. Foglio: mm 475x739. Bartsch, XX, 34. Bellini (Testa), 20. Cropper, 41. In alto al centro il titolo e il motto sormontato dalla stella a otto punto dei Buonvisi. In basso a destra dedica a Gerolamo Buonvisi firmata dall'artista, e più in basso sulla pietra il monogramma "PTL" a lettere interlacciate. Belllissima prova nel I stato di 3, avanti l'indirizzo di De Rossi e i segni aggiuntivi sulla scritta nel cartiglio a destra,stampata con segno pieno e brillante su carta vergellata con filigrana "agnello di Dio in doppio cerchio" (Fabriano, fine XVI secolo). Il tema allude alla formazione del vero artista che per divenire tale deve commisurare teoria e pratica. Nel cartiglio a sinistra si legge "La Teoria è per se stessa di legami avvinta, e la Pratica nella sua libertà è per se stessa cieca". Alle estremità della composizione sul primo piano si trovano le rispettive personificazioni, la Teoria ha un compasso sulla testa, a indicare che trae le sue conclusioni da principi universali, ma le sue mani sono legate e i suoi libri giacciono a terra. La pratica è cieca e inciampa tra rocce e rovi, accompagnata da una scimmia con la ciotola per l'elemosina che rappresenta quegli artisti imitativi versati solo nella pratica che devono elemosinare tutto ciò di cui hanno bisogno dagli altri. (1)
-
Lotto 125 Pietro Testa, Il figliuol prodigo. 1645 ca. Acquaforte. mm 190/207x290/300. Foglio: mm 290/311. Bartsch, XX, 5-8. Bellini (Testa), 21-24. Cropper, 95-98. Serie completa in quattro tavole eseguita attorno al 1645. La partenza da casa. mm 190x292. In basso a sinistra sul basamento "L 'HISTORIA/ Del Figliolo prodigo/ P. Testa in. et fecit Romae". Ottima prova nel I stato di 2 avanti ogni indirizzo su carta vergellata spessa con filigrana "corona a cinque punte sormontata da stella a sei punte" (Woodward, 264. Roma, 1580). Esemplare rifilato all'interno della battuta del rame. Uno strappo riparato dal centro del margine superiore entro la composizione e altro di minore entità a destra verso il basso. Al verso alcune lievi macchie. / Il figliuol prodigo dissipa i suoi beni. mm 207x298. Foglio: mm 217x311. In basso a sinistra "PTesta in. et fec. Romae". Bellissima impressione nel I stato di 2 prima dell'indirizzo di H. Mauperche in basso a sinistra verso il centro, stampata con tonalità su carta vergellata sottile priva di filigrana. Buoni margini di 5/7 mm oltre la battuta del rame. Traccia di lievissime pieghe in alto a destra. Ottima conservazione. / Il figliuol prodigo tra i porci. mm 203x300. Foglio: mm 208x305. Sulla lastra in basso a sinistra "PTesta in fec. Roma" con la P e la T sovrapposte. Bellissima prova nel I stato di 2, avanti l'indirizzo di Mauperche e del privilegio reale, stampata con inchiostrazione piena e brillante su carta vergellata sottile priva di filigrana. Al verso marchio di collezione di George Biörklund (Lugt, 1138c) e altro di Hans Freiherr von und zu Aufsess (Lugt, 2749). Sottili margini oltre l'impronta del rame. Al verso traccia di due pieghe verticali, minimi residui di colla all'estremità dei quattro lati e di nastro in alto. / Il figliol prodigo ritorna a casa. mm 207x298. In basso a sinistra sulla lastra "PTesta in: fec. Roma". Ottima prova nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di Mauperche, su carta vergellata sottile con filigrana "stemma con corno da caccia". Al verso marchio della collezione del decoratore parigino F. A. Maglin con la data "1896" (Lugt, 1777). Esemplare rifilato alla battuta del rame, visibile a tratti. Brevissimo strappo e minima mancanza in basso al centro. Tracce d'uso. SI AGGIUNGE: Id., Il figliuol prodigo dissipa i suoi beni. mm 207x298. Foglio: mm 220x310. In basso a sinistra "PTesta in. et fec. Romae" e a seguire l'indirizzo di Mauperche e il privilegio reale. Bellissima impressione nel II stato di 2, stampata su carta vergellata sottile con parte di filigrana "grappolo d'uva su piccolo cartiglio con lettere e cuore". Margini di 5 mm oltre la battuta del rame. Traccia di piega verticale al centro rilevante al verso. (5)
-
Lotto 126 Pietro Testa, Allegoria in onore di Innocenzo X. 1644. Acquaforte. mm 398x495. Foglio: mm 412x506. Bartsch, XX, 31. Bellini (Testa), 25. Cropper, 85. Prova d'artista avanti la tiratura ordinaria repertoriata per la prima volta da Elizabeth Cropper nella monografia dedicata all'artista pubblicata nel 1989. Sotto la figura del dio fluviale compare la scritta a matita nera di mano dell'artista "Tevere per Roma". Al margine inferiore sotto l'impronta del rame altra iscrizione a matita, rifilata ma ancora parzialmente leggibile, "Difensore dei cattivi, la giustizia Punitiva". Verosimilmente di altra mano a matita nera al margine destro della tavola "A/B/ C/D/E/F/ G/H/I/RJS/ 77 U". All'angolo inferiore destro del foglio il numero "45" a penna e inchiostro bruno. Esemplare unico impresso su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da corona" (simile a Woodward, 106. Roma, 1592). Al verso marchio del politico e collezionista belga conte C. W. de Renesse-Breidbach (1776-1833), (Lugt, 1209). Il soggetto raffigura la Pace che, servendosi dei colori dell'Iride, dipinge il ritratto di Innocenzo X, eletto papa nell'estate del 1644 e raffigurato nell'ovale in alto a destra. (1)
-
Lotto 127 Pietro Testa, Il sacrificio di Isacco. 1640-1642 ca. Acquaforte. mm 290x234. Bartsch, XX, 2. Bellini (Testa), 26. Cropper, 71. Per l'incisione si conoscono due studi preparatori, uno conservato ad Haarlem (Teylers Museum inv. D29, Cropper, 72), e un secondo, in controparte come il precedente, a Brema (Kunsthalle, Kupferstichkabinett, inv. 1959/32; Cropper, 71a). Bellissima prova, stampata con inchiostrazione eccezionalmente piena e brillante, su carta vergellata spessa priva di filigrana. Come fa notare Elisabeth Cropper, l'incontrollata morsura vicino ai bordi della lastra, soprattutto vicino al bordo inferiore, gli spazi bianchi verticali che rompono i tratti incisi in orizzontale vicino l'angelo con il montone, e i graffi inchiostrati accidentalmente, appaiono in tutte le impressioni di questa stampa. Contrariamente allo studio accurato nei riguardi dell'invenzione, Testa non sembra essersi invece preoccupato di pulire e lucidare il rame. La svasatura nelle ombre scure intorno all'inguine di Isacco e nella testa dell'angelo con il montone, suggerisce che il supporto non era abbastanza rigido per sostenere una morsura con molte linee lavorate accostate e vicine. (1)
-
Lotto 128 Pietro Testa, La Sacra Famiglia nutrita dagli angeli. 1642-1644. Acquaforte e puntasecca (?). mm 232x305. Foglio: mm 245x312. Bartsch, XX, 12. Bellini (Testa), 27. Cropper, 94. Firmata sulla lastra in basso a sinistra accanto allo stemma stellato Sottildei Buonvisi. Ottima impressione nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di Giovan Giacomo de Rossi in basso a sinistra. Carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da corona a cinque punte" (Woodward, 104. Roma s.d.). Al verso marchio di collezione a inchiostro nero apparentemente non su Lugt. (1)
-
Lotto 129 Pietro Testa, Allegoria dell'Inverno. 1644. Acquaforte. mm 492x703. Foglio: mm 500x717.Bartsch, XX, 39. Bellini (Testa), 28. Cropper, 81/82. Con la firma in basso a destra sulla lastra e la data "1644". Buona prova nel II stato di 3, dopo la comparsa dell'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi e prima della sostiruzione con quello di Giovan Domenico. Carta vergellata spessa con filigrana "scudo con figura inginocchiata"(?). (1)
-
Lotto 130 Pietro Testa, Il trionfo della Pittura sul Parnaso. 1642 ca. Acquaforte. mm 474x717. Bartsch, XX, 35. Bellini (Testa), 29. Cropper, 73. In basso nella composizione tre piccoli cartiglii con le iscrizioni "AFFECTUS EXPRIMIT", "ARCUM MERETUR", "PARNASO TRIUMPHAT", nell cartiglio più grande in basso a destra la dedica a Gerolamo Buonvisi. Bellissima e brillante impressione nel II stato di 2 dopo la comparsa dell'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi e della data "1648". Carta vergellata pesante con filigrana "scudo". SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte. mm 480x727. Buona prova nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di De Rossi e della data. (2)
-
Lotto 131 Pietro Testa, Allegoria della Primavera. 1642-1644 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 497x715. Foglio: mm 530x760. Bartsch, XX, 36. Bellini (Testa), 30. Cropper, 75. Sulla lastra in basso a sinistra "Pietro Testa inve. delin. et Sculp." e al centro indirizzo di Giovan Giacono De Rossi. Bellissima impressione nel II e definitivo stato dopo la rielaborazione della lastra e la comparsa della firma dell'autore e dell'indirizzo di De Rossi. Carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1)
-
Lotto 132 Pietro Testa, Allegoria dell'Estate. 1642-1644 ca. Acquaforte. mm 485x708. Foglio: mm 500x720.Bartsch, XX, 37. Bellini (Testa), 31. Cropper, 76. Buona prova nel II stato di 3 con la dedica a Giovanni della Bornia in basso al centro e prima della frattura della lastra al margine destro. Carta vergellata spessa. Al verso marchio di collezione a inchiostro rosso (non su Lugt) e nota inventariale a penna e inchiostro bruno con il numero "102". (1)
-
Lotto 133 Pietro Testa, Allegoria dell'Autunno. 1642-1644 ca. Acquaforte. mm 490x703. Bartsch, XX, 38. Bellini (Testa), 32. Cropper, 79. Nessuna firma o iscrizione è presente sulla lastra. Ottima impressione nel II stato di 2 per Bellini, dopo la comparsa del graffio trasversale sul petto di Bacco, o nell'unico stato dubitativamente avanzato dalla Cropper. Carta vergellata spessa con filigrana "scudo con figura inginocchiata"(?). (1)
-
Lotto 134 Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 420x575. Foglio: mm 430x588. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Con la firma al margine inferiore in conclusione della dedica a Jean Minard. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima della comparsa della dedica indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, impressa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "scudo con tre monti sormontati da stella" (Roma, fine XVI secolo). Al verso in basso sigla di possesso con il numero "17" a penna e inchiostro bruno non identificata (non su Lugt). (1)
-
Lotto 135 Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 418x570. Foglio: mm 485x735. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Al margine inferiore estesa dedica di Giovan Domenico De Rossi indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, con all'interno la responsabilità dell'esecuzione a Pietro Testa. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Bellissima prova nel II stato su 3 dopo la sostituzione della dedica a Jean Minard, impressa su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera N" (Roma, 1671 ca.). (1)
-
Lotto 136 Pietro Testa, Altro diletto ch'imparar no' trovo (Un giovane fra Virtù e Vizio). 1644 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 391x523. Foglio: mm 403x535. Bartsch, XX, 32. Bellini (Testa), 34. Cropper, 101. Sulla lastra in basso a sinistra il monogramma "PTL Pinx. et Sculp.". Il nudo eroico che sostiene lo scudo con il motto personifica l'ideale del pittore-filosofo vitruviano al quale Testa aspirava. La frase è una citazione dal Trionfo dell'amore di Petrarca, che Testa aveva incontrato tra le pagine dell'edizione di Vitruvio di Daniele Barbaro. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima dell'indirizzo di ogni editore, impresa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "ancora in cerchio singolo sormontato da stella" (Woodward, 158-159, fine XVI secolo). (1)
-
Lotto 137 Pietro Testa, Ritratto di Pietro Testa Pictore eccel.te. 1645 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 224x166. Foglio: mm 232x173. Bartsch, XX, 1. Bellini (Testa), 35. Cropper, 106. Bella impressione nel II stato di 3 secondo Bellini con l'indirizzo di Collignon, su carta vergellata sottile con filigrana "colomba su tre monti in cerchio sin golo sormontato da lettera G" (Italia, 1663-1667). SI AGGIUNGE: Anonimo XVII secolo. Petrus Testa Lucensis Pictor ac Incisor Celeberrimus. !650-1680. Bulino. mm 212x148.F oglio: mm 570x440. Al margine in basso a destra marchio a secco non identificato con iniziali "R.I" entro cerchio (non su Lugt) e timbro a inchiostro nero "SOPRAINTENDENZA CAMERALE 1a Prova" (Lugt, 5783). (2)
-
Lotto 138 Pietro Testa, Nascita e infanzia di Achille (Teti immerge Achille nell'acqua dello Stige). 1648-1650. Acquaforte e puntasecca. mm 280x416. Foglio: mm 375x510. Bartsch, XX, 21. Bellini (Testa), 36. Cropper, 118. Sulla lastra in basso a destra "P. Testa fecit". Al margine inferiore a sinistra l'indirizzo di Vincenzo Billy. Bellissima prova nel III stato di 4 dopo la sostituzione dell'indirizzo di Van westerhout. con quello di Billy. Carta vergellata pesante con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1)
-
Lotto 139 Pietro Testa, Achille trascina il corpo di Ettore. 1648-1650 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 265x415. Foglio: mm 289x440. Bartsch, XX, 22. Bellini (Testa), 37. Cropper, 121. Sulla lastra in basso al centro "P. Testa fecit". Bellissima prova nel I stato di 4, avanti ogni indirizzo, stampata con evidenza di segno su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo ", (Woodward, 112. Roma, 1580). (1)
-
Lotto 140 Pietro Testa, Il Simposio. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 257x378. Foglio: mm 355x458. Bartsch, XX, 18. Bellini (Testa), 38. Cropper, 114. Bellissima impressione nel II stato di 5 dopo la comparsa della dedica a Fabrizio Cellesio, con la firma dell'artista e la data "1648", e la tavoletta con il motto sulla parete di sinistra. Carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" (Woodward, 97-99. Roma, 1566-1582). Nel 1648 Testa firmò e datò due stampe: Il Simposio e Il suicidio di Catone, temi puramente filosofici derivati dalla lettura di autori antichi che introducono l'ultima fase della breve carriera dell'autore. Qui sono rappresentati gli amici di Socrate, riuniti in casa di Agatone per un banchetto dove i commensali produrranno a turno un elogio sull'amore: Socrate parlerà per ultimo, prima di lui Agatone descrive l'Amore come il più bello degli dei, duttile ed elegante, temperato e valoroso, ispiratore di tutta la creazione, sia delle Muse che di Efesto, di Pallade o di Zeus. Socrate descrive invece l'Amore come il desiderio appassionato del bello, l'Idea, a cui farà seguire la descrizione di Eros, in questo momento entra il bellissimo Alcibiade ubriaco, portando una ghirlanda di viole ed edera da donare ad Agatone, ma con la quale alla fine incoronerà Socrate. (1)
-
Lotto 141 Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 430x570. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Splendida prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), impressa in sanguigna su carta vergellata con filigrana "cervo in cerchio singolo sormontato da lettera P" (Fabriano, 1649). SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x414. Ottima prova nel II stato di 4 con l'indirizzo di Van Westerhout, stampata su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio". (2)
-
Lotto 142 Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 380x515. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Ottima prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), su carta vergellata spessa con filigrana in cerchio singolo non decifrabile. SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x413. Foglio: mm 445x590. Ottima prova nel IV stato di 4, dopo la cancellazione di ogni indirizzo e la rottura della lastra visibile all'angolo in basso a destra, stampata su carta vergellata spessa apparentemente priva di filigrana. (2)
-
Lotto 143 Claude Vignon, Adorazione dei Magi. 1619 [II stato con il nome di Pietro Testa, tiratura fine XVIII secolo]. Acquaforte. mm 260x211. Foglio: mm 284x241. Robert-Dumesnil, 2. Bellini (Testa), 50. Pacht Bassani, 36. Al margine inferiore verso sinistra "Pietro testa Inv. e fece". L'incisione venne stata realizzata durante il primo soggiorno di Vignon a Roma e nel I stato si presenta firmata al rovescio e datata 1619 sulla lastra. Successivamente venne erroneamente attribuita a Pietro Testa, il nome di Vignon e la data furono cancellati e sostituiti da "Pietro Testa Inv. e fece" come nel presente esemplare che ne rappresenta il II stato. Tiratura tarda su carta bianca non vergellata. (1)
-
Lotto 144 Giandomenico Tiepolo, Vecchio barbuto. 1775-1800. Acquaforte. mm 133x103. Foglio: mm 187x127. De Vesme, 138. Rizzi (1970),178. Rizzi, 182. Da Raccolta di teste, serie di trenta incisioni da soggetti di Giovan Battista Tiepolo. Il progetto di realizzare una serie di teste di "carattere" trae spunto dalle Teste all'orientale del Grechetto; Giandomenico iniziò a lavorare ad un primo nucleo di ventisette incisioni tra il 1757 e il 1762, successivamente, dopo la morte del padre al rientro dalla Spagna (1770), riprese il tema e ampliò la sua raccolta che complessivamente risultò di sessanta acqueforti. La serie, dopo la comparsa del numero in ciascuna lastra, ebbe una prima edizione nel 1769-1774 e una seconda edizione nel 1775. Buona prova in edizione tarda nel II e definitivo stato dopo la comparsa del numero "22" sulla lastra in alto a destra. Carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)