Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 49 Alessandro Gandini, Cristo in casa di Simone Fariseo. 1555-1564. Chiaroscuro a quattro legni nei toni dell'ocra e del grigio-bruno. mm 248x370. Bartsch, XII, 17 e 18. Takahatake, 80. In basso a destra entro tabella quadrata "Raphael Urb inven AA In Mantova 1609". Il soggetto è tratto da uno dei quattro affreschi nelle lunette dedicate alla Maddalena nella Cappella Massimi a Trinità dei Monti, portati a termine da Giulio Romano e Gianfrancesco Penni nei primi anni venti del Cinquecento su disegno di Raffaello. Marcantonio Raimondi aveva già realizzato incisioni ispirate a questo ciclo ma non sembrano queste le fonti utilizzre da Gandini, il suo chiaroscuro sembra più vicino a un disegno del Parmigianino databile al 1524–27 circa probabilmente ispirato da un foglio preparatorio per l'affresco di Raffaello o della sua bottega (Popham, 1971, n. 746, tav. 208). Andrea Andreani pubblicò un secondo stato in cui tagliò via la firma di Gandini che si trovava sulla base dello scranno di Cristo e inserì un tassello per aggiungere la data 1609 e il suo indirizzo editoriale. Bartsch conosceva sia il primo stato di Gandini che la ristampa dell'Andreani, ma le riteneva due opere distinte: assegnò a Ugo da Carpi la prima versione ripubblicata a seguire da Andreani, e considerava il I stato di Gandini una copia dal I stato di Ugo. Ottima prova di questo raro intaglio, nel II stato di 2 pubblicato dall'Andreani nel 1609, su carta vergellata sottile con filigrana parzialmente visibile ("aquila coronata"?). Al verso marchio di collezione del barone Reinhold von Liphart (Lugt, 1758). Si veda anche: Jan Johnson, Alessandro Gandini: Uncovering the Identity of a Chiaroscuro Woodcutter, Print Quarterly, 30, 2013, pp. 3-13. Fondazione Giorgio Cini, Atlante delle Xilografie italiane del Rinascimento, ALU.1050.1. (1)
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Lotto 50 Antonio Gherardi, Martirio di Santa Martina. 1660-1700. Acquaforte. mm 237x334. Bartsch, XXI, 6. Cona la firma "Ant.us Cher.us Reatinus in: et Sculp:" al margine inferiore a sinistra. Ultima tavola da Il martirio di Santa Martina, serie in sei tavole incisa nella seconda metà del XVII secolo. Una Passio leggendaria riferisce che Martina fosse una diaconessa, figlia di un nobile romano. Arrestata per la sua aperta professione di fede, venne condotta davanti all'imperatore Alessandro Severo (222-235), principe estremamente tollerante verso i cristiani il cui governo fu contrassegnato da una grande distensione nei confronti della Chiesa. L'autore della Passio, si dilunga invece sulle atroci torture inflitte dall'imperatore alla santa. Martina, trascinata davanti alla statua di Apollo, la fece andare in frantumi, provocando subito dopo un terremoto che distrusse il tempio e uccise i sacerdoti del dio. Il prodigio si ripetè con la statua e con il tempio di Artemide. La fanciulla uscì sempre illesa da altri crudelissimi tormenti, infine venne decapitata. Viene celebrata il 30 gennaio. (1)
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Lotto 51 Melchiorre Gherardini [attribuito a], Piazza del Campo a Siena. 1630 ca. Acquaforte. mm 70x98. Foglio: mm 87x110. Si veda Bartsch, XXI, 1-50. Lieure, 200. Piccola incisione assai vicina a La petite place de Sienne, assegnata in modo non univoco dalla critica a Callot: Lieure attribuisce decisamente La petite place de Sienne a Callot mentre per Mariette Callot non ne è l'incisore; Meaume ipotizza l'autorialità di Melchior Gerardini la cui attività incisoria è attestata fin dal 1630 dalla serie in cinquanta tavole dei Capricci di varie figure dove evidenti emergono i rapporti con l'opera dei grandi incisori medicei Callot e Della Bella. Gherardini, o un artista della cerchia, potrebbe essere l'esecutore anche di questa piccola veduta della principale piazza di Siena. Buona impressione stampata su carta vergellata priva di filigrana. (1)
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Lotto 52 Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Abraham Francen, farmacista. 1657 ca. [XVIII secolo]. Acquaforte, bulino e puntasecca. mm 158x208 Foglio: mm 162x211. Bartsch, 273. White and Boon, 273. New Hollstein, 301. Ottima prova nel X stato di 10 per White & Boon e nell'XI su 12 per New Hollstein, dopo l'aggiunta di fitti tratti a bulino nella maggior parte delle zone in ombra e di linee orizzontali sulle cime degli alberi nel vano della finestra, ma prima dei ritocchi sul volto di Francen con linee parallele regolari e tratteggi incrociati. Carta vergellata sottile con filigrana "scudo con la scritta PARIS e la data 1680 all'interno" segnalata da New Hollstein per questo stato (N. Ash and S. Fletcher, 39 Miscellaneous, late A. Le lastre di tutte le acqueforti che riportano questa filigrana risultano in essere dopo la morte di Rembrandt, e molte figurano tra quelle stampate da Pierre Basan). (1)
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Lotto 53 Daniel Hopfer, LEO DECIMUS PONTIFEX MAXIMUS / MEDICES MAG IULIANUS. 1513-1516. Acquaforte. mm 150x222. Foglio: mm 153x225. Bartsch, VIII, 84. Hollstein, 93. Con il monogramma sulla colonna in basso al centro e nei cartigli sotto i ritratti l'identificazione dei personaggi "LEO DECIMUS/ PONTIFEX MAXIMUS" e "MEDICES MAG/ IULIANUS". Doppio ritratto di Papa Leone X, nato Giovanni di Lorenzo de' Medici (Firenze, 1475 – Roma, 1521) e di suo fratello Giuliano (Firenze, 1479 – 1516), duca di Nemours dal 1515, signore di Firenze dal 1513 e capitano generale della Chiesa dal 29 giugno 1515 alla morte. Bellissima prova nel I stato di 2 (avanti il numero "116" apposto da Funck) su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lotto 54 Daniel Hopfer, Trofeo con armi e aquila. 1505-1536 [tiratura XVIII secolo]. Acquaforte. mm 223x155. Foglio: mm 228x160. Bartsch, VIII, 130. Hollstein, 140. Con il monogramma sullo scudo in alto al centro. Bellissima impressione nel II stato di 2, con il numero "104" in basso al centro nella riedizione curata da David Funck, su carta spessa non vergellata. Al verso marchio del collezionista viennese Heinrich Schwarz (Lugt, 1372). (1)
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Lotto 55 Hieronymus Hopfer, La battaglia dei nudi. 1520-1550. Acquaforte su lastra di ferro. mm 242x220. Foglio: mm 245x224. Bartsch, VII, 44. Hollstein, 49. Sulla lastra la firma nella tavoletta in basso a sinistra e a seguire il numero "53". Copia, fedele e nello stesso verso, da originale inciso da Domenico Campagnola e datato "1517" (Bartsch, XIII, 10; Hind, 4). Ottima impressione di questo non comune foglio, nel II stato di 2, dopo l'apposizione del numero di Funk, stampata con bel contasto su carta vergellata con filigrana non ben identificabile. (1)
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Lotto 56 Gerolamo Imperiale, Angelus Custos. 1622. Acquaforte e bulino. mm 246x187. Bartsch, XX, 4. Al margine inferiore a destra "Hieronymus Imperialis Inv. faciebat Parmae 1622", al centro il titolo e la dedica ad Alessandro Sforza, ai lati sei versi in latino su due colonne. Bellissima impressione nell'unico stato, stampata con nitidezza su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "tre mezzelune". (1)
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Lotto 57 Maestro del Dado [da], Altra battaglia differente. Romae Claudii Duchetti Formis, 1585. Bulino. mm 245x394. Bartsch, XV, 78. Huelsen, 80, f/f. In basso a destra indirizzo di Claudio Duchetti e la data "1585". Da invenzione di Polidoro da Caravaggio verosimilmente eseguita su una facciata. Copia nello stesso verso da originale del Maestro del Dado. Ottima impressione su carta vergellata sottile con filigrana non ben identificabile. In basso sopra l'indirizzo editoriale piccolo marchio di collezione a inchiostro violetto con lettere "CS", non su Lugt. (1)
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Lotto 58 Maestro del Dado, Giuseppe venduto dai fratelli. 1533. Bulino. mm 208x283. Bartsch, XV, 1. Raphael invenit (Logge,I), 16c. In basso al centro "B.V", al di sotto appena percettibile parte superiore della data "1533" tagliata. A destra excudit di Antonio Salamanca. Da una prima idea di Raffaello per l'affresco della settima arcata attribuito a Polidoro da Caravaggio. Bellissima prova nel II stato ritoccato con l'excudit di Salamanca, stampata con tonalità su carta vergellata sottile con filigrana "balestra in cerchio singolo sormontata da fiore di giglio" (Woodward, 216. 1542-1554). (1)
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Lotto 59 François Nicolas Martinet, Cinque tavole ornitologiche. Paris: 1765. Acquaforte in coloritura. mm 258x211. 1) petit Crapaud-volant tacheté, de Cayenne; 2) troupiale a ailes rouges de la Louisiane; 3) Coucou, de Malabar. SI AGGIUNGONO: due cromolitografie con acquatici.
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Lotto 60 Pietro Andrea Mattioli, Ciregie / Perseo. 1544-1744. Xilografia a colori. mm 325x227. Due tavole da I Discorsi di Pietro Andrea Matthioli sanese, noto erbario del Mattioli che fin dalla sua uscita a metà del cinquecento godette di grande notorietà anche in virtù delle splendide tavole botaniche in xilografia che lo corredano. Nati come traduzione e commento al De materia medica del greco Dioscoride Pedanio, I Discorsi di Pietro Andrea Matthioli sanese lo accrescono con un testo che indaga la conoscenza dei semplici, e con la descrizione dettagliata di moltissime specie con i loro nomi e il loro impiego. Il testo fu corredato di xilografie dovute alla collaborazione di Giorgio Liberale da Udine e dell'intagliatore Wolfgang Meyerpeck. L'opera vide molte edizioni tra il 1544 ed il 1744 con i testi che vennero tradotti dall'italiano in latino, francese, tedesco e boemo. (2)
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Lotto 61 Andrea Meldolla (lo Schiavone), San Giovannino inginocchiato rende omaggio a Gesù Bambino. 1540-1560. Acquaforte e puntasecca. mm 345x218. Bartsch, XVI, 64. Bertelà/Ferrara (bolognesi ed emiliani del '500), 276. Bella prova nel III e definitivo stato con fratture e ossidazioni della lastra, su carta vergellata sottile con filigrana "corona sormontata da trifoglio, stella e mezzaluna" (simile a Woodward, 267-268. Venezia, 1561-1570). (1)
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Lotto 62 Jan Harmensz Muller, Il VI giorno. Dio crea Adamo ed Eva. 1589. Bulino. Ø mm 263. Bartsch, III, 41. New Hollstein (Dutch & Flemish), 41. Con l'excudit di Goltzius in lastra sul lato sinistro. Da La creazione del mondo serie in sette tavole incisa da Jan Muller (New Hollstein, 35-41) su disegni di Hendrick Goltzius (New Hollstein, 381-387). Ottima prova nel III stato di 3 impressa su carta vergellata lievemente spessa priva di filigrana. (1)
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Lotto 63 Georg Pencz, Medea e Giasone. 1539. Bulino. mm 116x79. Bartsch, VIII, 71. Landau, 74. Hollstein, 121. Con il monogramma e la data "1539" sulla base del sedile in pietra. Nella cornice in alto "MEDEA". Da Eroine greche, serie in quattro tavole datate "1539". Bellissima impressione nel I stato di 2, prima dell'abrasione di data e monogramma, su carta vergellata sottile apparentemente priva di filigrana. (1)
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Lotto 64 Georg Pencz, Giuseppe e la moglie di Putifarre. 1546. Bulino. mm 115x78. Bartsch, VIII, 12. Landau, 11. Hollstein, 11. Con il monogramma e la data "1546" nella tabella in basso a sinistra. Da La storia di Giuseppe, serie in quattro tavole eseguite tra il 1544 e il 1546. Ottima prova nell'unico stato, su carta vergellata sottile. Al verso due marchi di collezione a inchiostro violetto non completamente leggibili. (1)
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Lotto 65 Georg Pencz, Auditus. 1544 ca. Bulino. mm 78x52. bartsch, VIII, 105. Landau, 104. Hollstein, 103. Con il monogramma e il titolo in alto al centro. In basso la scritta "TRUX APER AUDITU" (sentire come un cinghiale). I cinque sensi venivano rappresentati con figure femminili intente a un'attività corrispondente al senso, affiancate da un animale particolarmente dotato di questa qualità sensoriale. Da una serie in cinque tavole databili al 1544 circa. Bellissima impressione, con ancora ben evidenti le linee che delimitano l'iscrizione in basso, su sottile carta vergellata priva di filigrana. (1)
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Lotto 66 Francesco Piranesi, Sciographia Quatuor Templorum Veterum Pio VI Pont. Max. Bono Christianae Reip. Nato e Tartium Ingenuarum Felicitati a Francisco Piranesio romano dicata (Frontespizio). Roma: presso l'autore, 1780. Acquaforte. mm 493x704. Foglio: mm 530x780. Al margine in basso a destra "Franciscus Piranesius invent. et sculpsit 1780". Da Raccolta de' tempj antichi opera di Francesco Piranesi architetto. Prima parte. Bellissima impressione su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. SI AGGIUNGE: Id., Vue des restes interieurs du Temple de Neptune... !778. Acquaforte. mm 475x680. Foglio: mm 500x715. Ficacci, 851. Da Differentes Vues De Quelques Restes De Trois Grandes Edifices Qui Subsistent Encore Dans Le Milieu De L'Ancienne Ville De Pesto...volume in 20 tavole oltre frontespizio pubblicato a Roma nel 1778. Ottima prova su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. Al verso marchio di collezione del mercante d'arte romano Alessandro Castagnari (Lugt, 86a). (2)
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Lotto 67 Giovanni Battista Piranesi, La torre rotonda. 1749-1750 [VI edizione, Calcografia Nazionale 1940 ca.]. Acquaforte, bulino, morsura aperta, brunitoio. mm 553x416. Foglio: mm 815x627. Hind, 3. Robison, 30. In basso a sinistra "Piranesi F.". Terza tavola da Carceri d'invenzione, presente dalla II edizione fino alle edizioni tarde. Bellissima impressione nel VI stato di 6, con all'angolo superiore sinistro "III" e il numero "351" sotto l'arco tra le due finestre rotonde, su carta calcografica pesante "C.M.Fabriano". VI e definitiva edizione stampata dalla Calcografia Nazionale attorno al 1940 (marchio a secco al margine in basso a destra sotto la composizione). (1)
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Lotto 68 Giovanni Battista Piranesi, La torre rotonda. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 545x417. Foglio: mm 700x495. Hind, 2. Robison, 30. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (9)
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Lotto 69 Giovanni Battista Piranesi, Vedute di Roma disegnate ed incise da Giambattista Piranesi Architetto Ve[...]ziano. 1748. Acquaforte. mm 410x553. Foglio: mm 498x640. Hind, 1. Al margine inferiore verso destra l'indirizzo "presso l'Autore...nel Palazzo Tomati", il prezzo, e la firma. L'incisione rappresenta il primo frontespizio delle Vedute di Roma, serie in 135 lastre alla quale Piranesi iniziò a lavorare dal 1748 e che continuò ad accrescere con nuove tavole per tutto l'arco della sua vita. Due ulteriori tavole si devono al figlio Francesco. Bellissima impressione nel III stato di 5, prima della cancellazione del prezzo, stampata con inchiostrazione piena e brillante su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio sormontato da lettera B" (Hind, 3). (1)
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Lotto 70 Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Campo Vaccino. 1772. Acquaforte. mm 474x705. Foglio: mm 550x778. Hind, 100. Con il titolo al margine inferiore al centro e la firma a destra. Dalle Vedute di Roma, serie in 135 lastre alla quale Piranesi iniziò a lavorare dal 1748 e che continuò ad accrescere con nuove tavole per tutto l'arco della sua vita. Due ulteriori tavole si devono al figlio Francesco. Bellissima impressione nel I stato di 4, avanti la numerazione, stampata con inchiostrazione piena e brillante su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio sormontato da lettera B" (Hind, 3). (1)
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Lotto 71 Giovanni Battista Piranesi, Antiquus bivii viarum Appiae et Ardeatinae prospectus... 1756. Acquaforte. mm 397x634. Foglio: mm 495x728. Focillon, 25. Ficacci, 216. Con la firma al margine inferiore a destra. Frontespizio del volume II de Le Antichità Romane, monumentale raccolta in quattro tomi che documenta in modo suggestivo le rovine degli antichi luoghi di sepoltura della città di Roma e dei suoi immediati dintorni, pubblicata per la prima volta nel 1756 da Rotili, Bouchard e Gravier al Corso presso San Marcello, e in seconda edizione postuma nel 1784. Fantastico capriccio dove l'interesse per l'archeologia e l'immaginazione visionaria dell'autore rievocano la congiunzione tra l'antica Via Appia e la Via Ardentina due miglia fuori Porta Capena. Bellissima prova di grande freschezza stampata su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio su lettera B" (Robison, 36). (1)
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Lotto 72 Giovanni Battista Piranesi, Veduta del sepolcro di Pisone Liciniano su l'antica via Appia... 1762. Acquaforte. mm 413x613. Foglio: mm 480x685. Hind, 72. In basso a sinistra "Piranesi F.". Dalle Vedute di Roma, serie in 135 lastre alla quale Piranesi iniziò a lavorare dal 1748 e che continuò ad accrescere con nuove tavole per tutto l'arco della sua vita. Due ulteriori tavole si devono al figlio Francesco. Bellissima impressione nel I stato di 3, avanti la numerazione, stampata con inchiostrazione piena e brillante su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio sormontato da lettera B" (Robison, 36). (1)
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Lotto 73 Giovanni Battista Piranesi, Dedica a Papa Clemente XIII. 1764. Acquaforte. mm 458x663. Foglio: mm 488x715. Ficacci, 559. Tavola dedicatoria a Papa Clemente XIII da Antichità d'Albano e di Castel Gandolfo, volume composto da frontespizio, con la data "In Roma l'anno 1764", una lettera ornata, una vignetta e ventisei tavole. Tra frammenti di decorazione architettonica, una lastra in pietra sormontata da ghirlanda reca al centro un medaglione con attorno i segni dello zodiaco e nel mezzo la dedica in rilievo: "Clementi XIII P. M. Munificentissimo Principi Promotori Bonarum Artium Io. Bapt. Piranesius Architectus". Bellissima impressione fortemente contrastata e brillante su carta vergellata con filigrana "grande stemma coronato con leone rampante" (Robison, 64). (1)
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Lotto 74 Giovanni Battista Piranesi, Alcune vedute di archi trionfali, ed altri monumenti inalzati da Romani... (Frontespizio) Roma: s.d. (II edizione, post 1761). Acquaforte. mm 238x358. Foglio: mm 390x520. Hind, pp. 75-76. Wilton-Ely, C.III. Ficacci, pp. 102-121, 74. Frontespizio dalla II edizione di questa serie, inizialmente in 26 vedute, tratta dagli schizzi che Piranesi tolse a Roma e in viaggio per l'Italia tra il 1743 e il 1747; la prima parte raffigura resti antichi all'interno della città e la seconda rovine visibili al di fuori. La prima edizione titolata Antichità romane de' tempi della repubblica, e de' primi imperatori...dopo il 1761 venne rinominata Alcune vedute di archi trionfali ed altri monumenti...e fu arricchita con altre due tavole: Veduta dell'arco fabbricato in onore d'Augusto vicino alla città di Aosta (incisa da Piranesi su disegno di Sir Roger Newdigate nel 1775) e Tempio di Minerva Medica (di Francesco Piranesi). Rispetto alla prima edizione alcune tavole sono mutate d'ordine e di numerazione e l'inciso risulta rielaborato. Bellissima impressione su carta vergellata Fabriano con filigrana lettere "P. M." e contromarca. (1)
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Lotto 75 Giovanni Battista Piranesi, Arco di Costantino in Roma. Roma: s.d. (II edizione, post 1761). Acquaforte. mm 130x262. Foglio: mm 285x415. Hind, pp. 75-76. Ficacci, pp. 102-121, 83. In alto a sinistra sulla lastra "Tav. 9" e in basso la firma. Tavola da Alcune vedute di archi trionfali ed altri monumenti... serie, inizialmente in 26 vedute, pubblicata per la prima volta attorno al 1748 con il titolo Antichità romane de' tempi della repubblica, e de' primi imperatori... ed edita nuovamente dopo il 1761 con l'aggiunta di due tavole e con il titolo cambiato. Rispetto alla prima edizione alcune tavole sono mutate d'ordine e di numerazione e l'inciso risulta rielaborato. Bellissima impressione stampata con inchiostrazione brillante su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. (1)
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Lotto 76 Giovanni Battista Piranesi, Arco di Rimino fabricato da Augusto. Roma: s.d. (II edizione, post 1761). Acquaforte. mm 135x270. Foglio: mm 285x415. Hind, pp. 75-76. Ficacci, pp. 102-121, 92. In lastra, sulla lapide in basso a destra si leggono il titolo, la firma e "Tav. 17". Tavola da Alcune vedute di archi trionfali ed altri monumenti... serie, inizialmente in 26 vedute, pubblicata per la prima volta attorno al 1748 con il titolo Antichità romane de' tempi della repubblica, e de' primi imperatori... ed edita nuovamente dopo il 1761 con l'aggiunta di due tavole e con il titolo cambiato. Rispetto alla prima edizione alcune tavole sono mutate d'ordine e di numerazione e l'inciso risulta rielaborato. Bellissima impressione stampata con inchiostrazione brillante su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. (1)
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Lotto 77 Giovanni Battista Piranesi, Le Antichità romane di Giambattista Piranesi Architetto Veneziano (Frontespizi Tomo secondo, Tomo terzo e Tomo quarto). 1756 [1784]. Acquaforte. mm 402/405x254/257. Foglio: mm 535/560x385/388. Ficacci, pp. 166-319, nn. 215, 278, 327. Tavole di frontespizio dai Tomi secondo, terzo e quarto de Le Antichità romane, opera in quattro tomi pubblicata per la prima volta da Bouchard e Gravier nel 1756 e in seconda edizione postuma nel 1784. Bellissime impressioni su carta vergellata pesante apparentemente priva di filigrana. SI AGGIUNGE: Id., VEDUTA della porzione di Nave di Travertini costruita, e piantata dinanzi alle sustruzioni che regevano il Tempio di Esculapio nell'Isola Tiberina. Acquaforte. mm Foglio: mm Ficacci, 341. Quindicesima tavola dal IV tomo de Le Antichità Romane. Bellissima prova su carta calcografica non vergellata. (4)
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Lotto 78 Giovanni Battista Piranesi, Carcere oscura con Antenna pel suplizio dè malfatori. Roma: Bouchard, 1750. Acquaforte. mm 384x237. Foglio: mm 505x352. Ficacci, 4. Da Prima parte di architetture e prospettive inventate ed incise da Gio. Batta Piranesi architetto veneziano dedicate al sig. Nicola Giobbe, opera composta da frontespizio e 12 tavole pubblicata per la prima volta a Roma dai fratelli Pagliarini nel 1743 e di nuovo in Opere varie da Bouchard nel 1750 con due tavole aggiuntive e il titolo cambiato. Nell'edizione Bouchard vengono aggiunte in basso legende in rame con numerazione araba all'angolo a destra. Bellissima prova dall'edizione Bouchard, stampata con evidenza di segno su carta vergellata pesante priva di filigrana. (1)
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Lotto 79 Giovanni Battista Piranesi, Frontespizio de Le rovine del castello dell'Acqua Giulia... e altri titoli incisi. Roma: 1761. Acquaforte. mm 442x285. Foglio: mm 540x398. Ficacci, 413. Frontesipizio di opera composta da 2 iniziali, 2 vignette di fondo pagina e di 19 tavole edita a Roma nel 1761. SI AGGIUNGONO: Id., Frontespizio di Descrizione e Disegno dell'Emissario del Lago Albano. Roma 1762. Acquaforte. mm 425x270. Foglio: mm 534x398. Ficacci, 535. / Id., Frontespizio di I.B. Piranesii Lapides Capitolini sive Fasti Consulares Triumphalesq. Romanorum... Roma 1762. Acquaforte. mm 510x355. Foglio: mm 536x412. Ficacci, 477. / Id., Frontespizio di Trofei di Ottaviano Augusto innalzati per la Vittoria ad Actium. Roma: Bouchard, 1753. .Acquaforte. mm 135/160x210/272.Foglio: mm 530x385. Ficacci, 128-129. (4)
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Lotto 80 Giovanni Battista Piranesi, Ponte trionfale. 1757 [1761]. Acquaforte, bulino e puntasecca. mm 153x215. Foglio: mm 263x387. Wilton Ely, 745. Ficacci, 394. Versione ridotta del frontespizio del I libro de Le antichità romane, opera in quattro tomi pubblicata per la prima volta nel 1756. La tavola venne inizialmente inserita in Lettere di giustificazione scritte a Milord Charlemont e a' di lui agenti di Roma... edita nel 1757, e successivamente venne utilizzata nell'edizione post 1761 di Opere varie, con il titolo e la legenda modificati. Bellissima impressione nel II stato di 2 dopo le modifiche della lettera al margine inferiore, stampata su carta vergellata pesante apparentemente priva di filigrana. (1)
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Lotto 81 Giovanni Battista Piranesi, Carceri d'invenzione. II edizione, prima uscita 1761. In-folio grande (mm 550x410). Frontespizio e 15 tavole incise all'acquaforte, bulino, morsura aperta, brunitoio, raschietto. mm 540/565x412/420. Foglio: mm 765x540/542. Tavole rilegate con brachetta cartacea al centro nell'ordine seguente: Frontespizio. Hind, 1. Robison, 29. V/IX; L'uomo sulla cremagliera. Hind, 2. Robison, 43. II/VI; La torre rotonda. Hind, 3. Robison, 30. II/VI; La piazza grande. Hind, 4. Robison, 31. II/VI; Il bassorilievo con i leoni. Hind, 5. Robison, 44. I/III; Il fuoco fumante. Hind, 6. Robison, 32. II/VII; Il ponte levatoio. Hind, 7. Robison, 33. II/VI; La scalinata con i trofei. Hind, 8. Robison, 34. II/VI; La ruota gigante. Hind, 9. Robison, 35. IV/VIII; Prigionieri su una piattaforma sporgente. Hind, 10. Robison, 36. II/VI; L'arco con ornamento a conchiglia. Hind, 11. Robison, 37. III/VII; Il cavalletto. Hind, 12. Robison, 38. III/VI; L'arco gotico. Hind, 14. Robison, 40. III/VI; Il molo con la lampada. Hind, 15. Robison, 41. III/VII; Il pozzo. Hind, 13. Robison, 39. II/VI; Il molo con le catene. Hind, 16. Robison, 42. II/VI con il numero XVI all'angolo in basso a destra. Esemplare in II edizione dopo l'aggiunta della firma al margine inferiore di ogni tavola ma prima della numerazione romana all'angolo in alto. Splendide prove di grande freschezza stampate con inchiostrazione piena su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio con lettere B e V" (Robison, 32, 1756-1761, come segnalato per questa edizione) visibile su gran parte dei fogli. Legatura moderna in carta decorata di colore viola, al piatto anteriore etichetta per il titolo in pelle nera con impressioni in oro, tagli di testa dorati. Al contropiatto etichetta di provenienza della libreria antiquaria Carl Ewald Rappaport di Roma. (1)
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Lotto 82 Giovanni Battista Piranesi, La piazza grande. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 545x417. Foglio: mm 700x495. Hind, 4. Robison, 31. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 83 Giovanni Battista Piranesi, Il fuoco fumante. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 545x417. Foglio: mm 700x495. Hind, 6. Robison, 32. Da Carceri d'invenzione, VII stato di 7 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 84 Giovanni Battista Piranesi, La scalinata con i trofei. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 545x417. Foglio: mm 700x495. Hind, 8. Robison, 34. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 85 Giovanni Battista Piranesi, L’arco con ornamento a conchiglia. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 400x545. Foglio: mm 495x700. Hind, 11. Robison, 37. Da Carceri d'invenzione, VII stato di 7 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 86 Giovanni Battista Piranesi, Il pozzo. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 400x545. Foglio: mm 495x700. Hind, 13. Robison, 39. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 87 Giovanni Battista Piranesi, L'arco gotico. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 400x545. Foglio: mm 495x700. Hind, 14. Robison, 40. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 88 Giovanni Battista Piranesi, Il molo con la lampada. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 400x545. Foglio: mm 495x700. Hind, 15. Robison, 41. Da Carceri d'invenzione, VII stato di 7 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 89 Giovanni Battista Piranesi, L’uomo sulla cremagliera. 1749-1750 [VI edizione, tiratura moderna]. Acquaforte, bulino, puntasecca, morsura aperta, brunitoio. mm 545x417. Foglio: mm 700x495. Hind, 2. Robison, 43. Da Carceri d'invenzione, VI stato di 6 dalla VI e definitiva edizione, in tiratura moderna impressa su carta calcografica pesante Fedrigoni Fabriano. (1)
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Lotto 90 Giovanni Andrea Podestà, L'età dell'oro. 1640-1650. Acquaforte. mm 310x392. Foglio: mm 417x518. Bartsch, 7. TIB (Commentary).005 S2. In controparte dal Baccanale degli Andrii di Tiziano. Con la firma in basso al centro sotto la dedica a Don Fabio della Corgna. Bellissima prova, stampata con segno nitido e brillante, su carta lievemente spessa non vergellata con filigrana "P.M.". (1)
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Lotto 91 Marcantonio Raimondi, Suonatore di chitarra (ritratto di Giovanni Filoteo Achillini). 1505 ca. Bulino. mm 184x135. Bartsch, XIV, 469. Bertelà/Ferrara, 448. Con il monogramma "MAF" sulla lastra in basso a sinistra. In alto, pendente da un ramo, tavoletta con la scritta "PHILOTHEO" con lettere TH interlacciate. Buona prova di questa rara incisione stampata su carta a vergelle molto sottili (distinguibili con osservazione attenta attraverso il foglio di controfondatura) con filigrana "mano sormontata da stella a sei punte" (XVI secolo). Convenzionalmente si ritiene che il personaggio raffigurato sia il poeta bolognese Giovanni Filoteo Achillini (Bologna, 1466-1538). (1)
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Lotto 92 Marcantonio Raimondi [scuola di], Abigail offre doni a David. 1543. Bulino. mm 300x432. Foglio: mm 304x440. Bartsch, XV, 8. TIB, 28, 8. Sulla lastra in basso a destra "ANT. S. EXC. ROMAE 1543". Bartsch ipotizza che il disegno per questa incisione si debba a Baccio Bandinelli o a Giulio Romano, entrambe le ipotesi non accettate dalla critica. Ottima impressione su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "scala in cerchio singolo" (Woodward, 241-242. 1540-1548). SI AGGIUNGE: Marco Dente da Ravenna (Ravenna (?), 1493-Roma, 1527). Gli scheletri. 1518-1525. mm 277x360. Bartsch, XIV, 425. Da un disegno di Baccio Bandinelli secondo Bartsch. Tiratura tarda, impressione debole. (2)
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Lotto 93 Marcantonio Raimondi, Amadeus, Austeritas, Amicitia, Amor. Romae: per Gabrielem Bononiensem, 1517. Bulino. mm 103x118. Bartsch, XIV,355. Tavola raffigurante Amedeo Berruti (Moncalieri, 1470-Ivrea, 1525) vescovo di Aosta in conversazione con Austerità, Amicizia e Amore. L'incisione del Raimondi venne utilizzzata come frontespizio per il volume del Berruti Dialogus de amicitia vera et de amore honesto, scritto nel 1513 e pubblicato nel 1517. Bibliografia: S. Urbini, Marcantonio as book illustrator, Print Quarterly,1(1999), pp.50-56. (1)
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Lotto 94 Marco Ricci, Paesaggio con due penitenti. 1730. Acquaforte. mm 252x353. mm 30x345 (dedica). Foglio: 460x625. Bartsch, 18. Succi (Da Carlevarijs ai Tiepolo), 430. Bellini (Ricci), 18. Siglata "MR f" in controparte e a lettere intrecciate nell'inciso in basso a sinistra, firmata per esteso in basso a destra sulla lastra della dedica . All'angolo superiore sinistro il numero "18". Diciottesima tavola dalla serie di venti paesaggi pubblicata a Venezia nel 1730 da Carlo Orsolini. Bellissima prova nel III stato su 3, con il numero e la dedica, su carta vergellata con filigrana "tre mezzelune con lettera M" e contromarca "scudo con lettere FS". (1)
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Lotto 95 Luigi Sabatelli, Videbam in visione mea nocte...et quattuor bestiae grandes ascendebant de mari... (La visione di Daniele). 1809. Acquaforte. mm 445x35. De Witt (1938), p. 32, fig. 1. Paolozzi Strozzi, 61. Al margine inferiore in alto a sinistra "Luigi Sabatelli inventò e incise Milano 1809.", a seguire su due righe il testo sacro (Daniele 7, 1-28). Il soggetto illustra in tono "sublime" e visionario alcuni passi del Libro di Daniele, capolavoro della letteratura apocalittica giudaica. Per questo motivo l'incisione viene spesso erroneamente associata alle sei della serie che illustra L'Apocalisse di San Giovanni, peraltro contemporanee per stile ed esecuzione, ma indipendente da esse. Bellissima impressione fresca e ricca di contrasto su carta sottile non vergellata color avorio. (1)
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Lotto 96 Aegidius Sadeler II, Allegoria della Morte con doppio ritratto di Bartholomäus Spranger e della moglie Christina Müller. 1600. Bulino. mm 296x417. Hollstein, 332. Bellissima impressione nel I stato di 2 avanti l'excudit di Marco Sadeler su carta vergellata sottile con filigrana "stemma con pigna di Augsburg e lettere M" (Meder, 178). Spranger, a sinistra, è raffigurato circondato dalla Pittura, dal Disegno e dalla Scultura, in alto sopra di lui la Fama e un putto che regge una corona d'alloro. L'artista indica il monumento funebre della moglie di fronte a lui, preceduto dal Tempo con la sua falce e dalla figura scheletrica della Morte che impugna una freccia, ai lati dell'urna la Pietà, con Bibbia e crocefisso, e Minerva; di fronte un putto, con il piede su una clessidra, regge un teschio accanto a una torcia spenta. (1)