Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 205 Johann Heinrich Füssli [alla maniera di], Stregone e scena di sabba. 1804-1810 ca. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone e seppia su tracce di matita di grafite. Carta avorio riportata su tela a trama fine. mm 217x165. Scena di stregoneria con al centro una figura con occhi esorbitanti nell'atto di invocare il diavolo con gesto enfatico, e sul fondo demoni e una strega che cavalca lo scheletro di un animale. L'ambito di esecuzione sembra quello della cerchia di Füssli e del suo universo sovrannaturale popolato da figure mostruose e demoniache. (1)
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Lotto 206 Pietro Antonio Novelli [attribuito a], Studio per due figure oranti / Studio di mano con fiore. Penna e inchiostro bruno su carta vergellata sottile color avorio priva di filigrana. mm 48x48 /105x75. In basso al foglio di dimensioni maggiori "Pietro Novelli dis.". (2)
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Lotto 207 Giovanni Domenico Porta, Ritratto di Papa Pio VI Braschi. 1776 ca. Matita nera, matita di grafite, rialzi in bianco su carta vergellata color avorio. Linea d'inquadramento a penna e inchiostro nero. mm 525x355. Applicato a pieno su vecchio cartoncino azzurro con filetti a penna e inchiostro nero. In basso al centro del supporto marchio a secco del collezionista danese Benjamin Wolff (Engelholm, Naestvad,1790–1866) (Lugt, 420). Con il supporto: mm 645x460. Il disegno è preparatorio per il ritratto di Pio VI (Cesena, 1717- Valence-sur-Rhône, 1799), papa della Chiesa cattolica dal 15 febbraio 1775 fino alla sua morte, conservato al Museo di Roma di Palazzo Braschi (inv. MR1964). Il pontefice è ritratto a figura intera nell'atto di indicare due grandi tavole poggiate su un tavolo: il progetto architettonico relativo alla costruzione della Sagrestia vaticana e la pianta delle paludi pontine. (1)
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Lotto 208 Peter Rittig, Nanà Rattagrandi / Ritratto di fanciullo. 1818. Matita di grafite su carta bianca non vergellata, filigrana "lettere CS su rametti di foglie" e numero "46", parzialmente visibile, presente su uno dei due fogli. Il ritratto femminile in basso a sinistra reca la scritta a matita di grafite "Nana Rattagrandi / Roma 10 julio [sic] 1818", quello maschile "Dela [...] Secaresi / 18 julio" in basso dal medesimo lato. mm 205/225x155/182. Con il montaggio mm 307x254. L'artista si forma a Parigi dal 1808 al 1816, prima all'École des Beaux Arts e poi nell'atelier di Jacques-Louis David. Trasferitosi a Roma nel 1817, si lega al movimento Nazareno, stringendo un legame di profonda amicizia con Franz Horny e partecipando, alle manifestazioni d'arte contemporanea legate alla colonia tedesca in città. Nel 1818 partecipa ai festeggiamenti per l'arrivo a Roma del principe ereditario Ludovico I, mentre l'anno successivo è tra gli artisti tedeschi che espongono a Palazzo Caffarelli in occasione della presenza in città dell'imperatore Francesco I. Nel 1829 divenne uno dei soci fondatori della Società di Amatori e Cultori di Belle Arti, dove continuerà negli anni a esporre le sue opere. (2)
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Lotto 209 Alessandro Sanquirico, Due scenografie classiche. 1817-1832. Penna e inchiostro di china, penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio e seppia, carta bianca vergellata. mm 187/210x237/268. SI AGGIUNGONO: Id., (attribuito). Progetto di scenografia. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello marrone e seppia su carta vergellata lievemente spessa. mm 172x268. / Id., (attribuito), Due vedute boschive con edifici e architetture classiche. Penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello grigio su carta vergellata spessa bianca. mm 190/198x283/291. / Id., (attribuito), Due scorci di bosco. Penna e inchiostro di china, pennello e acquerello grigio, carta bianca non vergellata. mm 158/174x195/218. (7)
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Lotto 210 Anonimo del XVI secolo, Mappa nautica delle coste della Spagna. Tempera a colori con rialzi in oro su pergamena. mm 278x220. Due rose dei venti e quattro rappresentazioni di città: alla sinistra della figura reale che campeggia al centro, Valencia e il suo stemma (con quattro pali di rosso in campo oro), alla sua destra, città con vessillo croce di Borgogna, nella parte bassa a destra la città di Barcellona con il suo stemma (combinazione delle due distinte armi: quello proprio della città di Barcelona, "d'argento alla croce rossa" o "croce di San Giorgio" il patrono della città, con quello della casa reale di Aragona, "d'oro a quattro pali di rosso"). Nella zona circostante linee frastagliate dense di toponimi. (1)
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Lotto 211 Francesco Pampani geografo e Giambattista Bordiga incisore, Pianta della città di Ferrara con i suoi Stabilimenti Relig.si, Politici, Militari e Civili eseguita e dis.ta d'all'Ing.re Geografo Francesco Pampani. Pubblicata l'Anno 1836.1836. Incisione in rame. Formato aperto: mm 510x675. Formato chiuso: mm 170x130. Mappa topografica dedicata all'edilizia cittadina con tutti i suoi stabilimenti stilata nel 1834 dall'ingegner Francesco Pampani. In custodia di cartone color rosso. (1)
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Lotto 212 Antonio Bossi, Pianta della città di Milano. Milano: presso Antonio Bossi, 1866. Incisione in rame. mm 365x490. Foglio: mm 393x534. Al margine in basso a destra "Demczyńsli inc.". A destra e a sinistra sono posizionate legende con le indicazioni dei luoghi più significativi, i "primari stabilimenti" (palazzi, archivi, direzioni, uffici, delegazioni, caserme, licei, collegi, teatri, anfiteatri, ospedali), le chiese, i consolati, gli alberghi principali e i fiaccheri (vetturini). L'editore, Antonio Bossi, chiese la patente per commerciare stampe nel 1824. Dopo le Cinque Giornate di Milano, marzo 1848, pubblica un gran numero di allegorie, caricature e ritratti patriottici; al ritorno a Milano degli Austriaci, nel 1849, riutilizza le sue stampe patriottiche stampandovi sul retro vedute dalla serie di paesaggi lariani già edite. (1)
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Lotto 213 Giovanni Canocchi (abate) (attivo in Toscana seconda metà del XVIII secolo ), Carta idrografica del corso della Chiana dall'Arno al Tevere. 1788. Incisione in rame su due lastre. mm 440x1045. Foglio: mm 458x1062. Al margine in basso a destra "AB Gio: Canocchi Fece 1788". Interessante carta del corso della Chiana dall'Arno al Tevere con la rete dei canali. Con sintesi prospettica viene rappresentato il canale nel contesto della rete idrografica, gli insediamenti principali, Arezzo, Cortona e Chiusi, Montepulciano e Città della Pieve, e i torrenti colmatori. (1)
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Lotto 214 Henri Abraham Chatelain, Nouvelle Carte de l' Amerique Septentrionale Dressee sur les plus Nouvelles Observations de Messieurs de l' Academie des Sciences et des meilleurs Geographes… Amsterdam: L'Honoré & Châtelain, 1705-1739. Acquaforte in coloritura. mm 480x615. Foglio: mm 550x657. Dal Tomo 1 dell' Atlas Historique, pubblicato ad Amsterdam in sette volumi e in varie edizioni dal 1705 al 1739. Titolo impresso in alto al centro, a destra "Tom. I, N° 6". La cartografia è quasi identica a quella della mappa di Guillaume de l'Isle, con la California nuovamente disegnata come penisola anziché come un'isola. Mendocin è il punto più settentrionale della California e la parte nord-occidentale del continente è lasciata incompiuta. I Grandi Laghi sono ben definiti, secondo le indicazioni del Coronelli. La valle del Mississippi è ben descritta anche con i recenti insediamenti francesi. L'estesa legenda sulla destra elenca le principali divisioni del Nord America con pertinenze coloniali, tribù native e città. (1)
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Lotto 215 Henri Abraham Chatelain, Nouveaux Mappemonde ou Globe Terrestre avec des Tables et des Remarques pour Conduire a la Connoissance de la Geographie et de l'Histoire. Amsterdam: L'Honoré & Châtelain, 1705-1739. Acquaforte in coloritura. mm 475x675. Foglio: mm 537x708. Dal Tomo 1 dell'Atlas Historique, pubblicato ad Amsterdam in sette volumi e in varie edizioni dal 1705 al 1739. Titolo impresso in alto al centro e a destra "Tom. I, N° 1". Sopra e sotto i due emisferi compare un'ampia tabella, che identifica le posizioni delle principali città, specchi d'acqua, isole e altre caratteristiche geografiche. Le rotte dei grandi esploratori sono mappate su entrambi gli emisferi e indicate da linee tratteggiate: Magellano nel 1520, Mayor e Schouten nel 1616, Tasman nel 1642 o Dampier nel 1686. Il Nord America è ancora per lo più inesplorato con la costa occidentale ancora non definita. L'Australia e la Nuova Guinea sono unite in un'unica grande massa continentale. (1)
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Lotto 216 Matteo Gregorio De Rossi, Nuova pianta di Roma presente con i disegni e nomi delle Chiese, Palazzi, Edificii, Piazze, Strade, Fortificationi, et altre cose aggiunte disegnata et intagliata da Matteo Gregorio de Rossi Roma: appresso all'Autore et rinnovata in piazza Navona, 1680. Acquaforte in nove fogli. mm 1290x1090 formato complessivo. Foglio: mm 1400x1150. Grande pianta di Roma pubblicata per la prima volta nel 1668, l'anno seguente l'uscita di quella del Falda, da Giovanni Battista De Rossi su invenzione e intaglio di suo figlio Matteo Gregorio come da indicazione di responsabilità nel titolo. Dopo la prima si contano al momento le seguenti edizioni : 1) 1680, con un nuovo privilegio di stampa sotto il pontificato di Innocenzo XI Odescalchi (1676-1689). L'anno compare in in basso a destra con la scritta "Superiorum Permissu". Lo stemma di Clemente IX è stato sostituito con quello di Innocenzo XI. Nel titolo è stato tolto l'anno esplicito e sostituito con l'espressione "L'anno su detto". In alcuni esemplari, come in quello presente, la dedica a Clemente IX è stata sostituita con un testo de "L'Autore A'curiosi". 2) post 1695, con aggiornamenti riguardo le denominazioni di edifici, strade e piazze. In alcuni esemplari sotto le avvertenze per il lettore compaiono vedute di nuovi edifici costruiti sotto Innocenzo XII (1691-1700). 3) 1721-1724, compare lo stemma di papa Innocenzo XIII (1721-1724). 4) 1773, edizione priva di modifiche a opera di carlo Losi. Ottima prova di questa rarissima mappa nel II stato di 5 risalente al 1680. Bibliografia: Georg Schelbert, All'ombra di Falda. La pianta di Roma di Matteo Gregorio De Rossi del 1668, in M. Bevilacqua, M. Fagiolo (a cura di), Piante di Roma dal Rinascimento ai Catasti, Roma 2012, pp. 272-283, con bibliografia precedente. (1)