Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 133 Pietro Testa, Allegoria dell'Autunno. 1642-1644 ca. Acquaforte. mm 490x703. Bartsch, XX, 38. Bellini (Testa), 32. Cropper, 79. Nessuna firma o iscrizione è presente sulla lastra. Ottima impressione nel II stato di 2 per Bellini, dopo la comparsa del graffio trasversale sul petto di Bacco, o nell'unico stato dubitativamente avanzato dalla Cropper. Carta vergellata spessa con filigrana "scudo con figura inginocchiata"(?). (1)
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Lotto 134 Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 420x575. Foglio: mm 430x588. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Con la firma al margine inferiore in conclusione della dedica a Jean Minard. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima della comparsa della dedica indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, impressa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "scudo con tre monti sormontati da stella" (Roma, fine XVI secolo). Al verso in basso sigla di possesso con il numero "17" a penna e inchiostro bruno non identificata (non su Lugt). (1)
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Lotto 135 Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 418x570. Foglio: mm 485x735. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Al margine inferiore estesa dedica di Giovan Domenico De Rossi indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, con all'interno la responsabilità dell'esecuzione a Pietro Testa. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Bellissima prova nel II stato su 3 dopo la sostituzione della dedica a Jean Minard, impressa su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera N" (Roma, 1671 ca.). (1)
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Lotto 136 Pietro Testa, Altro diletto ch'imparar no' trovo (Un giovane fra Virtù e Vizio). 1644 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 391x523. Foglio: mm 403x535. Bartsch, XX, 32. Bellini (Testa), 34. Cropper, 101. Sulla lastra in basso a sinistra il monogramma "PTL Pinx. et Sculp.". Il nudo eroico che sostiene lo scudo con il motto personifica l'ideale del pittore-filosofo vitruviano al quale Testa aspirava. La frase è una citazione dal Trionfo dell'amore di Petrarca, che Testa aveva incontrato tra le pagine dell'edizione di Vitruvio di Daniele Barbaro. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima dell'indirizzo di ogni editore, impresa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "ancora in cerchio singolo sormontato da stella" (Woodward, 158-159, fine XVI secolo). (1)
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Lotto 137 Pietro Testa, Ritratto di Pietro Testa Pictore eccel.te. 1645 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 224x166. Foglio: mm 232x173. Bartsch, XX, 1. Bellini (Testa), 35. Cropper, 106. Bella impressione nel II stato di 3 secondo Bellini con l'indirizzo di Collignon, su carta vergellata sottile con filigrana "colomba su tre monti in cerchio sin golo sormontato da lettera G" (Italia, 1663-1667). SI AGGIUNGE: Anonimo XVII secolo. Petrus Testa Lucensis Pictor ac Incisor Celeberrimus. !650-1680. Bulino. mm 212x148.F oglio: mm 570x440. Al margine in basso a destra marchio a secco non identificato con iniziali "R.I" entro cerchio (non su Lugt) e timbro a inchiostro nero "SOPRAINTENDENZA CAMERALE 1a Prova" (Lugt, 5783). (2)
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Lotto 138 Pietro Testa, Nascita e infanzia di Achille (Teti immerge Achille nell'acqua dello Stige). 1648-1650. Acquaforte e puntasecca. mm 280x416. Foglio: mm 375x510. Bartsch, XX, 21. Bellini (Testa), 36. Cropper, 118. Sulla lastra in basso a destra "P. Testa fecit". Al margine inferiore a sinistra l'indirizzo di Vincenzo Billy. Bellissima prova nel III stato di 4 dopo la sostituzione dell'indirizzo di Van westerhout. con quello di Billy. Carta vergellata pesante con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1)
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Lotto 139 Pietro Testa, Achille trascina il corpo di Ettore. 1648-1650 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 265x415. Foglio: mm 289x440. Bartsch, XX, 22. Bellini (Testa), 37. Cropper, 121. Sulla lastra in basso al centro "P. Testa fecit". Bellissima prova nel I stato di 4, avanti ogni indirizzo, stampata con evidenza di segno su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo ", (Woodward, 112. Roma, 1580). (1)
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Lotto 140 Pietro Testa, Il Simposio. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 257x378. Foglio: mm 355x458. Bartsch, XX, 18. Bellini (Testa), 38. Cropper, 114. Bellissima impressione nel II stato di 5 dopo la comparsa della dedica a Fabrizio Cellesio, con la firma dell'artista e la data "1648", e la tavoletta con il motto sulla parete di sinistra. Carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" (Woodward, 97-99. Roma, 1566-1582). Nel 1648 Testa firmò e datò due stampe: Il Simposio e Il suicidio di Catone, temi puramente filosofici derivati dalla lettura di autori antichi che introducono l'ultima fase della breve carriera dell'autore. Qui sono rappresentati gli amici di Socrate, riuniti in casa di Agatone per un banchetto dove i commensali produrranno a turno un elogio sull'amore: Socrate parlerà per ultimo, prima di lui Agatone descrive l'Amore come il più bello degli dei, duttile ed elegante, temperato e valoroso, ispiratore di tutta la creazione, sia delle Muse che di Efesto, di Pallade o di Zeus. Socrate descrive invece l'Amore come il desiderio appassionato del bello, l'Idea, a cui farà seguire la descrizione di Eros, in questo momento entra il bellissimo Alcibiade ubriaco, portando una ghirlanda di viole ed edera da donare ad Agatone, ma con la quale alla fine incoronerà Socrate. (1)
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Lotto 141 Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 430x570. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Splendida prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), impressa in sanguigna su carta vergellata con filigrana "cervo in cerchio singolo sormontato da lettera P" (Fabriano, 1649). SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x414. Ottima prova nel II stato di 4 con l'indirizzo di Van Westerhout, stampata su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio". (2)
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Lotto 142 Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 380x515. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Ottima prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), su carta vergellata spessa con filigrana in cerchio singolo non decifrabile. SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x413. Foglio: mm 445x590. Ottima prova nel IV stato di 4, dopo la cancellazione di ogni indirizzo e la rottura della lastra visibile all'angolo in basso a destra, stampata su carta vergellata spessa apparentemente priva di filigrana. (2)
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Lotto 143 Claude Vignon, Adorazione dei Magi. 1619 [II stato con il nome di Pietro Testa, tiratura fine XVIII secolo]. Acquaforte. mm 260x211. Foglio: mm 284x241. Robert-Dumesnil, 2. Bellini (Testa), 50. Pacht Bassani, 36. Al margine inferiore verso sinistra "Pietro testa Inv. e fece". L'incisione venne stata realizzata durante il primo soggiorno di Vignon a Roma e nel I stato si presenta firmata al rovescio e datata 1619 sulla lastra. Successivamente venne erroneamente attribuita a Pietro Testa, il nome di Vignon e la data furono cancellati e sostituiti da "Pietro Testa Inv. e fece" come nel presente esemplare che ne rappresenta il II stato. Tiratura tarda su carta bianca non vergellata. (1)
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Lotto 144 Giandomenico Tiepolo, Vecchio barbuto. 1775-1800. Acquaforte. mm 133x103. Foglio: mm 187x127. De Vesme, 138. Rizzi (1970),178. Rizzi, 182. Da Raccolta di teste, serie di trenta incisioni da soggetti di Giovan Battista Tiepolo. Il progetto di realizzare una serie di teste di "carattere" trae spunto dalle Teste all'orientale del Grechetto; Giandomenico iniziò a lavorare ad un primo nucleo di ventisette incisioni tra il 1757 e il 1762, successivamente, dopo la morte del padre al rientro dalla Spagna (1770), riprese il tema e ampliò la sua raccolta che complessivamente risultò di sessanta acqueforti. La serie, dopo la comparsa del numero in ciascuna lastra, ebbe una prima edizione nel 1769-1774 e una seconda edizione nel 1775. Buona prova in edizione tarda nel II e definitivo stato dopo la comparsa del numero "22" sulla lastra in alto a destra. Carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)