Asta 47 I: Arte Antica
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Lotto 109 Giovanni Cesare Testa, Il ratto di Proserpina. 1650-1655 ca. Acquaforte. mm 241x350. Le Blanc, 7. Nagler, 9. Bellini (Testa), 54. Cropper, 123. Al margine inferiore a destra "Pietro Testa In et Fe" e a sinistra l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi. La responsabilità autoriale a Pietro è apocrifa anche se a lui si deve certamente l'invenzione. Bella impressione nel II stato di 2 con l'indirizzo del De Rossi e la firma, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti in cerchio singolo sormontato da lettera M" (Woodward, 113. Orvieto s.d.). In alcuni esemplari di I stato al margine in basso a destra ancora parzialmente leggibile la scritta "P. Testa pinxit. J: Cesare T[esta] Fe". (1)
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Lotto 110 Pietro Testa, Sacra Famiglia e San Giovannino con in mano una mela. 1630 ca. Acquaforte. mm 176x124. Foglio: mm 178x128. Bartsch, XX, 9. Bellini (Testa), 2. Cropper, 2. Con il monogramma a lettere sovrapposte sulla lastra in basso a destra. Bellissima impressione di questa rara incisione nel I stato di 2 avanti l'indirizzo "H. Mauperche escudit avec priville du Roy" secondo Bellini, nel II di 3 secondo Elizabeth Cropper che segnala un unico esemplare in I stato presso The National Galleries of Scotland a Edimburgo (inv. P2781/9). I vari stati delle stampe di Testa si distinguono generalmente solo per l'aggiunta successiva dell'indirizzo di un editore, ma in questo caso nel II stato ha rielaborato la lastra con un tratteggio incrociato sulla parete e sulla testa calva di Giuseppe e con l'aggiunta di linee parallele sulla testa di San Giovannino. Bella carta vergellata sottile con filigrana "corno da caccia in piccolo cartiglio quadrato sormontato da fiore di giglio e su lettere AB". (1)
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Lotto 111 Pietro Testa, Giovane donna seduta, con amorini (Il giardino della Carità). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 173x253. Con il montaggio: mm 243x335. Bartsch, XX, 27. Bellini (Testa), 4. Cropper, 9. Sulla lastra in basso a sinistra "P. Mariette excud.". La prova è mancante dell'angolo in basso a destra dove era posizionato il monogramma. Buona prova nell'edizione pubblicata da Pierre Mariette I (Parigi, 1596-1657) dopo che era entrato in possesso della lastra, il rame non si trova per questo depositato presso l'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. La critica assegna questa acquaforte al periodo giovanile in virtù di alcune imperfezioni nella morsura e per il segno ancora incerto. (1)
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Lotto 112 Pietro Testa, Giovane donna seduta, con amorini (Il giardino della Carità). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 173x253. Foglio: mm 177x254. Bartsch, XX, 27. Bellini (Testa), 4. Cropper, 9. Sulla lastra in basso a destra il monogramma a lettere sovrapposte. Ottima prova nel I stato di 2 avanti l'excudit di Mariette, stampata su sottile carta vergellata con parte di filigrana "grande stemma coronato con corno da caccia". La critica assegna questa acquaforte al periodo giovanile in virtù di alcune imperfezioni nella morsura e per il segno ancora incerto. (1)
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Lotto 113 Pietro Testa, Il martirio di Sant'Erasmo. 1630-1631. Acquaforte. mm 278x190. Foglio: mm 308x215. Bartsch, XX, 14. Bellini (Testa), 7. Cropper, 5. Con il monogramma dell'artista sulla lastra in basso a destra. Al margine inferiore "S. Erasme ora pro nobis" seguito da due righe di dedica da parte dell'autore a Stefano Garbesi. Ottima prova nel II stato di 4 prima dell'indirizzo "Gio. Iac. Rossi le stampa in Roma alla Pace", su carta vergellata priva di filigrana. (1)
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Lotto 114 Pietro Testa, San Rocco e San Nicola invocano la Vergine contro la peste. 1630-1631. Acquaforte. mm 276x197. Foglio: mm 332x240. Bartsch, XX, 13. Bellini (Testa), 8. Cropper, 7. Con il monogramma in basso al centro sulla lastra e l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi a sinistra. Bellissima impressione nel III e definitivo stato dopo la sostituzione dell'indirizzo di Callisto Ferranti con quello del De Rossi, su carta vergellata con filigrana "piccolo fiore di giglio in doppio cerchio". In basso al centro marchio di collezione di Fredrique Wilhelmina Wohlfahrt (Lugt, 1055b) con a destra altro marchio con lettere "BWW" e la data "1834(?)" presumibilmente del nonno Bernhard Wilhelm Wohlfahrt (1812-1863) (non su Lugt). A sinistra altro marchio con iniziali "C.G.U" (non su Lugt). (1)
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Lotto 115 Pietro Testa, San Gerolamo. 1630-1631. Acquaforte. mm 308x230. Foglio: mm 322x245. Bartsch, XX, 15. Bellini (Testa), 9. Cropper, 8. Con il monogramma a lettere sovrapposte sulla lastra in basso a sinistra e l'indirizzo di Callisto Ferranti a destra. Ottima prova nel II stato di 3 prima della sostituzione dell'indirizzo del Ferranti con quello del De Rossi, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "corona a cinque punte su stella a sei punte" (Woodward, 264. Roma, 1580). In alto al verso la scritta "Pietro Testa" a penna e inchiostro bruno in antica grafia. (1)
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Lotto 116 Pietro Testa, La Vergine e il Bambino con la croce (Il sogno di Giuseppe). 1635-1637 ca. Acquaforte. mm 365x298. Foglio: mm 388x320. Bartsch, XX, 4. Bellini (Testa), 10. Cropper, 25. Sulla lastra in basso dal centro verso sinistra dedica a Cassiano dal Pozzo e a seguire indirizzo di Giovan Giacono De Rossi. Al margine inferiore quattro righe di lettera con al termine la firma "P. Testa". Ottima prova nel II stato di 2 con l'indirizzo di De Rossi. (1)
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Lotto 117 Pietro Testa, Giochi di putti (Il giardino della Carità). 1631-1632. Acquaforte. mm 396x270. Bartsch, XX, 28. Bellini (Testa), 11. Cropper, 11. Al margine inferiore a destra la firma dell'artista e al centro la dedica a Girolamo Buonvisi (1607-1677), il chierico lucchese che fu il più costante mecenate del Testa e al quale era probabilmente destinata la prima versione, in orizzontale, di questo soggetto. Al di sopra è lo stemma dei Buonvisi, una stella con il raggio inferiore allungato verso la punta di oro caricata al centro da una palla inquartata in croce di Sant'Andrea. Bellissima impressine nell'unico stato su carta vergellata lievemente spessa con filigrana non pienamente leggibile. (1)
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Lotto 118 Pietro Testa, Il giardino di Venere (Venere adagiata fra vari putti). 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 353x412. Foglio: mm 361x418. Bartsch,XX, 26. Bellini (Testa), 12. Cropper, 13. Con il monogramma "PTL" a lettere intrecciate sulla lastra in basso a destra. Ottima prova nel III stato di 4, con l'indirizzo di Callisto Ferranti al margine in basso a sinistra, su carta vergellata con filigrana "figura inginocchiata entro scudo" (simile a Woodward, 26). (1)
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Lotto 119 Pietro Testa, Venere e Adone. 1631-1637 ca. Acquaforte. mm 358x452. Foglio: mm 365x461. Bartsch, XX, 25. Bellini (Testa), 13. Cropper, 16. Al margine inferiore dedica su cinque righe di Nicolò Menghini a Sebastiano Antinori. Bellissima prova nel I stato di 3 avanti l'indirizzo di De Rossi e la rimozione della dedica, stampata con segno pieno e nitido e lieve tonalità su carta vergellata sottile con filigrana "fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo sormontato da lettera M" (Woodward, 112. Roma, 1580). (1)
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Lotto 120 Pietro Testa, L'adorazione dei Magi. 1640 ca. Acquaforte. mm 428x355. Foglio: mm 528x414. Bartsch, XX, 3. Bellini (Testa), 16. Cropper, 63. Sulla lastra in basso verso sinistra "PTL. Pinx. et sculp." e al centro lo stemma Buonvisi con la stella a otto punte; al margine inferiore dedica a Gerolamo Buonvisi con quattro versi su due colonne, e all'estremità destra "Petrus Testa". Bella impressione nel III e definitivo stato con l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi, su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera B". All'estremità sinistra del foglio a penna e inchiostro bruno nota di possesso con il numero "243" della collezione Santo Varni (Lugt, 3531). (1)