ASTA 46 I: AUTOGRAFI E MANOSCRITTI, FUTURISMO, LIBRI DEL NOVECENTO E LIBRI D’ARTISTA
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Lotto 241 Lai Maria, Curiosape. Cagliari: Arte Duchamp, 2002. In-8° (mm 278x240). Esemplare profusamente illustrato con le riproduzioni a colori delle opere di Maria Lai a piena pagina. Legatura editoriale illustrata in cartoncino floscio, con intervento in filo di lana giallo dell'Artista al piatto anteriore; entro astuccio originale con titoli ai piatti, rivestito in acetato trasparente. Tracce di usura alla custodia, altrimenti ottimo stato di conservazione. SI AGGIUNGE: A matita. Disegni di Maria Lai dal 1941 al 1985. Cagliari: FMR per Arte Duchamp, 1988. (2)I OPERA: Maria Lai inizia la sua sperimentazione artistica negli anni Quaranta, ma è nel Sessanta che apre gli orizzonti a nuove materie e linguaggi, soprattutto per quanto riguarda le opere su tela e i libri di stoffa, raffinato strumento di espressione attraverso una nuova dimensione linguistica. Queste opere apriranno negli anni Ottanta la produzione ai libri di fiabe cucite, scritte e illustrate con fili intrecciati su tela, che spesso riprendono le storie della tradizione sarda. La realizzazione artistica della fiaba di Curiosape (inventata da una bambina di nove anni che partecipava ad un concorso letterario), così come le altre, non nasce con l'intento di tradurre in disegno un testo narrativo definito, ma dalla necessità di creare una storia nel momento in cui vengono intessute le immagini, in una sovrapposizione di segni, colori e figure da scoprire, più che da leggere. Fili e ricami colorati, infatti, rappresentano in modo stilizzato ambienti e personaggi, lasciando piena libertà interpretativa delle immagini, base sulla quale intessere nuove storie e attivare altrettanti percorsi creativi.
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Lotto 242 Lai Maria, I luoghi dell'arte a portata di mano. Quattro mazzi di carte per argomentare sul fare arte, leggere l’arte e ridefinire l’arte. Cagliari: AD Arte Duchamp, 2002. 1 cofanetto in plastica con titoli in nero al piatto (mm 260x175), contenente 4 mazzi di carte (Luoghi relativi, Luoghi comuni, Luoghi paralleli e Luoghi simbolici) ancora nel loro cellophane originale e testi esplicativi a leporello. Ottima conservazione. (1)Interessante cofanetto che contiene i quattro mazzi di carte, ricchi di rimandI simbolici, de I luoghi dell'arte a portata di mano, ideati negli anni Duemila da Maria Lai, con lo scopo di condurre adulti e bambini a un incontro autentico con l'arte, nella convinzione che quest'ultima avesse la capacità di cambiare il mondo aprendo le coscienze a una realtà più umana e più vasta. I mazzi di carte sono quattro, numericamente simbolo di concretezza e costruttività tangibili: Luoghi simbolici, Luoghi comuni, Luoghi relativi e Luoghi paralleli. Luoghi di incontro e di dialogo in una dimensione, quella dell'arte, che la locuzione a portata di mano rende disponibile attraverso un invito al gioco. Attraverso le azioni chiave, quali parlare, interrogare, leggere e interpretare, infatti, il lettore ha la possibilità di educare il suo sguardo a vedere. L'assenza, però, di regole codificate e istruzioni mette in evidenza la libertà interpretativa che queste carte intendono generare, come strumento d'indagine alla portata di tutti. Anche per tali motivi il lavoro di Maria Lai viene spesso usato nei laboratori d'arte, in occasioni di mostre, di corsi di formazione, di esperienze artistiche con adulti e bambini, generando domande continue e risposte sempre diverse.
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Lotto 243 Lai Maria, Tenendo per mano il sole. Cagliari: Arti Grafiche Pisano, 2004. In-4° piccolo (mm 275x280). All'interno riprodotte a colori numerose tele di Maria Lai. Copertina in cartonato ricamata. Condizioni perfette. Conservati all'interno la traduzione inglese più volte ripiegata e il cd. Il tutto entro custodia editoriale originale, con lievi difetti. (1)Interventi di Mario Ciusa Romagna, Gianni Murtas e Anna Dolfi.
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Lotto 244 Lambert Jean-Clarence, Pierre Alechinsky. Central Park. [Paris]: Yves Riviere, [1976]. In-8° (mm 245x175). Testo in offset e 20 carte stampate fronte retro con le riproduzioni in fototipia delle opere di Pierre Alechinsky. Sciolta e protetta da velina, una bella acquaforte originale a colori dell'Artista, in 200 esemplari numerati e firmati a matita (mm 115x115. Foglio: mm 235x170). Brossura originale, con un'illustrazione al piatto anteriore colorata a mano da Henri Hus. Lieve ingiallimento alla brossura, altrimenti ottimo stato di conservazione. Tiratura in 500 esemplari. (1)Prima edizione.
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Lotto 245 Loda Romana, Raccolta di 15 cataloghi di alcune delle artiste promosse da Romana Loda e 2 inviti alla famosa mostra Magma di Firenze del 1976. XX secolo. Compongono il lotto: 1) Due inviti pieghevoli all'inaugurazione della mostra Magma tenutasi presso la Galleria Michaud di Firenze nel gennaio del 1976 e curata da Romana Loda; 2) Weller Simona, L'abolizione della realtà. Riflessioni pittoriche da una poesia di Adriano Saptola per un quadro di Seurat. Roma: Il Narciso arte contemporanea, 1980; 3) Invito alla mostra di Piera Legnaghi Avesani tenutasi presso lo Studio d'Arte il Moro di Firenze nel giugno 1976; 4) Renata Boero. A cura di Achille Bonito Oliva. S.l.: Studio Ghiglione, 1988; 5) Gabriella di Trani. La Creazione di D.a.D. Testo di Romana Loda. Brescia: Multimedia Arte Contemporanea, 1998; 6) Sarah Schumann. Journey to East-Germany 1983-89. Text by Silvia Bovenshen and Eberhard Roters. Chicago: Goethe Institut, 1990; 7) Wanda Benatti. Preghiere. Works on paper. Catalogo della mostra ad Urbino del novembre 1992; 8) Loda Romana, Beatriz Millar. Tra erranza e artificio. Brescia: Multimedia edizioni, 1999; 9) Beatriz Millar. Vicenza: Charta, 2004. Elenco completo disponibile su richiesta. (17)Romana Loda, gallerista e curatrice di mostre, è stata un personaggio chiave nella diffusione dell'arte delle donne in Italia negli anni Settanta promuovendo il lavoro di numerose artiste, sia mediante la sua galleria (la Multimedia di Erbusco di Brescia), sia attraverso esposizioni in spazi pubblici e privati, quali Coazione a mostrare (1974), Magma (1975; 1976; 1977), Altra misura (1976) e Il volto sinistro dell'arte (1977), alle quali presero parte alcune delle artiste più significative e affermate del panorama artistico europeo (Niki de Saint-Phalle, Gina Pane, Marina Abramović, Annette Messager, per citarne alcune), nonché le figure di spicco della neoavanguardia italiana del periodo, operanti in campi di ricerca assai diversi (dall'arte cinetico-programmata, all'area concettuale, dalla poesia verbovisiva alla performance) come Marina Apollonio, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Renata Boero, Dadamaino, Giosetta Fioroni, Lucia Marcucci, Libera Mazzoleni, Verita Monselles, Grazia Varisco, Nanda Vigo e molte altre. Fino al 1974, in Italia, una mostra completamente al femminile era ancora un'eccezione, e la mostra di Romana Loda, Coazione a mostrare (Palazzo Comunale di Erbusco, 1975), con una spiccata vocazione internazionale, fu un evento di svolta dove la curatrice riuscì a riunire, non con poche difficoltà organizzative, artiste di età e ambiti espressivi diversi. Sarà, però, Magma (tenutasi tra il novembre e il dicembre del 1975 al Castello di Oldofredi di Iseo) una delle prime rassegne di arte al femminile realizzate in Italia a ottenere una certa risonanza, grazie al lavoro di promozione di Loda e alla massiccia presenza di artiste e autrici internazionali, come Suzy Lake, Valie Export, Suzanne Santoro, Annette Messager, Stephanie Oursler e molte altre. Nella mostra, vennero privilegiale le ricerche artistiche fondate sul corpo, luogo primario di disparità tra i sessi e terreno elettivo della lotta femminista. Il successo di Magma portò Loda a riproporla, con alcune varianti, prima alla Galleria Michaud di Firenze nel 1976, poi al Museo di Castelvecchio di Verona nel 1977. Col passare del tempo, però, Romana Loda iniziò a realizzare che il fenomeno delle mostre collettive femminili avesse iniziato ad assumere i caretteri tipici dell'età del consumo; decise, pertanto, di terminare la sua attività di curatrice di mostre collettive nel 1978, con Il Volto sinistro dell'arte alla galleria De Amicis di Firenze, che aveva al centro l'idea di irridere la consuetudine che riconduce il femminile alla sfera sinistra (simboleggiante l'intimità, la passività, il sentimento) e il maschile a quella destra (legata all'azione e alla razionalità), stereotipo che ha influenzato l'interpretazione critica del lavoro di molte artiste, e ne ha favorito la marginalità. La mostra chiude, quindi, un percorso fondalmentale per la formazione di una consapevolezza di genere nell'arte italiana che, dal 1974 al 1978, ha visto in Romana Loda una protagonista imprescindibile e preziosa.
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Lotto 246 Lé ly Gilbert, Je ne veux pas qu'on tue cette femme. Frontispice de Max Ernst. Paris: Éditions surréalistes, 1936. In-8° (245x190). Ottimo esemplare in barbe, parzialmente stampato su carta arancione, con 2 frontespizi e 2 splendide antiporte di Max Ernst in doppio stato, una su Japon e una su vélin, protette da velina. Legatura in mezza pelle, con piatti in carta arancione e titoli in oro al dorso; sovraccoperta in acetato trasparente con una mancanza al margine superiore del piatto anteriore, altrimenti ottimo stato di conservazione. Uno dei 20 esemplari su papier orangé, cifrati da A a T, con un'antiporta in doppio stato. (1)Prima edizione di uno dei migliori successi poetici di Gilbert Lély, splendidamente illustrato da Max Ernst.
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Lotto 247 Magre Maurice, Les belles de nuit. Illustré de dix-huit eaux-fortes originale gravées par Édouard Chimot. Paris: Les Editions d'art Devambez, 1927. In-4° (mm 290x190). Pagine [8], 141, [5] con 18 acqueforti originali di Edouard Chimot, di cui molte sciolte e a piena pagina fuori testo, ripetute in 2 stati, per un totale di 36 splendide tavole protette da velina. Presente anche un bellissimo disegno originale dell'Artista, firmato a matita. Ottimo esemplare, parzialmente intonso. Brossura editoriale con titoli in nero al piatto e al dorso; sovraccoperta in velina. Una mancanza alla cuffia superiore, altrimenti ottima conservazione. Entro cartella in mezza pelle con punte, piatti marmorizzati e titoli in oro su tassello al dorso. Gravi difetti alle cerniere. Uno dei 75 esemplari su papier Japon impérial, comprendente le 18 acqueforti in doppio stato (stato con annotazione in nero e stato finale a colori) e un disegno originale, su una tiratura complessiva di 468 copie. (1)Edizione impreziosita da alcune tra le più belle e raffinate incisioni di Edouard Chimot, specializzato in incisioni erotiche e illustratore di Barbusse, Baudelaire, Louys, Magre, etc... Cfr. Benezit III 2.
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Lotto 248 Marcucci Lucia, Io ti ex-amo. Firenze: Techne, 1970. Ciclostile spillato in-4° (mm 310x215). Carte [60]. Una gora a tutto il volume, che coinvolge anche i piatti della brossura. Brossura editoriale originale impressa a due colori. Staccati, ma presenti, il piatto posteriore e l'ultima carta. SI AGGIUNGONO: 2) Id., Poesia Visiva. Firenze. 35 Tecne, 1972; 3) Catalogo della mostra di Lucia Marcucci alla Galleria Il canale di Venezia (15-30 giugno 1974); 4) Catalogo originale della mostra di Lucia Marcucci allo Studio Brescia (Brescia, 18 aprile 1973); 5) Invito all'inaugurazione della mostra Aspetti di poesia visiva. Scheda n. 2. del 15 gennaio 1976, presso La Chiocciola galleria d'arte contemporanea di Padova; 6) Invito all'inaugurazione della mostra di Giulia Niccolai Oggetti, vocali e consonanti, del 14 maggio 1977 presso la Galleria Lamanuense di Parma. (6)Le opere presentano difetti. II OPERA: Prima edizione, con correzioni a matita, probabilmente dell'Autrice, al verso della prima di copertina. «[...] gli operatori della poesia visiva sono pronti a tutto: basta con l'andare in pensione, basta con i musei o le biblioteche istituzionalizzate, basta con i facili approcci editoriali, basta alle scelte fatte dalle «autorità» basta con le più o meno affascinanti e avventurose mode culturali e chi più ne ha più ne metta. [...] La ricerca sistematica nei suoi due aspetti di teoria e prassi, e la lotta per il raggiungimento di una realtà poetica alternativa in senso globale alla condizione presente della cultura, sono entrambe da considerarsi progettazione di una nuova condizione umana» (p. 2).
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Lotto 249 Mardersteig Giovanni, L'Officina Bodoni. La regola e le stampe di un torchio durante i primi sei anni del suo lavoro. Verona: Editiones Officinae Bodoni, 1929. In-4° (mm 300x210). Pagine [4] bianche, 79, [3], [2] bianche. Con 12 xilografie di Frans Masereel nel testo e 14 fra specimen di edizioni e riproduzioni anche in più pagine, nel testo, fuori testo e applicati. Legatura editoriale in tela buckram con marca bodoniana impressa in oro al piatto anteriore e titoli dorati al dorso; sovraccoperta originale con titoli in nero al piatto anteriore, entro cornice a motivi fitomorfi. Uno strappetto alla cuffia superiore della sovraccoperta, con lievi bruniture da esposizione al dorso. Tiratura in 200 esemplari su carta a mano Lafuma. (1)Catalogo celebrativo dei primi 6 anni di attività dell'Officina (1923-1929). Cfr. Mardersteig 33.
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Lotto 250 Michelet Jules e altri, Présentation de la France [...]. 1er (-3er) volet du tryptique. S.l.: Manuel Bruker, 1948. 3 volumi in-4° (mm 325x250). Con le splendide incisioni originali di Marcel Roche, Louis Joseph Soulas e André Jacquemin, protette da velina. Rare fioriture e usuali bruniture della carta ad alcune tavole sciolte, altrimenti ottimo stato di conservazione. Brossura originale con un'incisione al piatto di ciascun volume e titoli in rosso; cartella editoriale in cartonato e custodia coordinata. Staccato, ma presente e ben conservato, il piatto anteriore della cartella del primo volume, minime mende agli altri. Uno dei primi 20 esemplari, con una suite delle incisioni su Japon Imperial, firmate a matita dall'Artista, su una tiratura complessiva di 170 copie. Collazione disponibile su richiesta. (3)
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Lotto 251 Minarelli Enzo, 3ViTre. Edizioni di polipoesia. Numeri 1-7. S.l.: Hetea editrice, 1983-1984. 7 dischi in vinile 45 giri, conservati ciascuno entro cofanetto editoriale in carta, illustrato, con doppi risvolti, con il testo di Enzo Minarelli in italiano e in inglese e illustrazioni a colori. Ottimo stato di conservazione. Tiratura in 500 esemplari.
(7)«La poesia sonora è un fenomeno artistico-letterario d'avanguardia che sempre più urgentemente sta battendo alle porte della cultura ufficiale [...]. Le Parole in libertà di Marinetti, nel poema Zang Tumb Tuum (1914) [...] nonché la teorizzazione nel manifesto Lo splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica [...] proponevano la trasformazione del testo poetico in partitura optofonica e persino teatrale [...]. Ciò che i musicisti d'avanguardia come John Cage oggi tentano fu già realizzato in poesia da Marinetti, Cangiullo e Depero [...]. [...] dal Futurismo italiano a quello russo, alla poesia fonetica Dada, [...] sino al Lettrismo del secondo dopoguerra [...] è tutto un susseguirsi di esplorazioni nel fenomeno della parola parlata.». -
Lotto 252 Montaigne Michel Eyquem (de), Essays John Florio's translation. Volume I (-II). London: The Nonesuch Press, 1931. 2 volumi in-8° (mm 208x123). Ottima copia, in barbe. Es. n. 1010 su una tiratura complessiva di 1375. Legatura originale realizzata dalla Leighton-Straker bookbinding company in pelle con un medaglione al centro di ciascun piatto realizzato in pelle verde e decorato a oro con motto "Que scay-je?". Titolo in oro su tassello al dorso, sguardie verdi. (2)