Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

martedì 19 settembre 2023 ore 16:00 (UTC +01:00)
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Lotti dal 61 al 72 di 80
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  • Cristo vivo
    Lotto 61

    Cristo





    Scuola romana


    XVII-XVIII secolo


    Bronzo argentato


    Alcuni difetti di fusione


    29x20x5,5 cm





    Questa affascinante Cristo vivo appartiene a modelli barocchi sviluppatisi a Roma nel XVII secolo dalle opere del Bernini e dell'Algardi.





    Non ho trovato un modello identico da cui possa essere stato copiato, per cui si tratta di opera autonoma, fino a prova contraria.





    Siamo abituati a vedere Cristi toscani ispirati all'opera del Giambologna e della sua scuola. Tratti inconfondibili nei panneggi: avvolgono il fianco sinistro per raccogliersi sul destro con un nodo, tesi senza svolazzi, compressi in una geometria perfetta.(confrontare lotto successivo)





    A volte il perizoma si drappeggia intorno ad un cordone, che stringe i fianchi, e sembra stia per scivolare gi√π.





    Successivamente, I grandi di scultori barocchi resero eccessivi i movimenti di questi panneggi, che sembravano mossi da un vento incontrollabile. Esistono però alcuni modelli di Crocifisso, sia del Bernini che dell'Algardi, in cui il panneggio è sobriamente composto: questo fascia le natiche da dietro e si annoda, incrociandosi, sul davanti, senza svolazzi.





    Il nostro Cristo, senza disturbare grandi nomi, presenta un panneggio di questo ultimo tipo. Avvolge comodamente i fianchi del Cristo e si incrocia sul davanti penzolando sul fianco destro generando una serpentina di tessuto.





    Poi, lo spasimo che precede la morte è straordinariamente rappresentato con una torsione che non si può commentare, ma solo vedere.





    Tutti i particolari di questa fusione rimandano al modello di un uomo, in miniatura, appeso alla una croce in uno spasmo di dolore.





    Il bronzo presenta alcuni ritiri di fusione ed alcune riparazioni antiche non perfettamente eseguite. La testa, i capelli ed il perizoma sono accuratamente rifiniti al bulino e punzonati. Il materiale e l'argentatura sono inequivocabilmente antichi.





    Per un collezionismo colto e di nicchia.





    Bibliografia


    Jennifer Montague, Algardi l'altra faccia del Barocco, De Luca Edizioni, Roma, 1999, scheda 28, 33, 92. Tav. 5.





    Andrea Bacchi-Anna Coliva, Bernini, Officina Libraria, Milano, 2017, pp.284-289

  • Antonio Susini (1558-1624) Da un modello di Giambologna  Scuola di Cristo
    Lotto 62

    Antonio Susini (1558-1624) da un modello di Giambologna (scuola di)


    Cristo





    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo, patina trasparente rossastra,


    tracce di patina nera


    23x20,5x5


    Piccola mancanza alla frangia del perizoma.





    Catalogare i Crocifissi usciti dalla fonderia del Giambologna, o da quelle che a lui si ispiravano, rappresenta uno dei misteri del creato. Le innovazioni stilistiche apportate al soggetto dal grande scultore si diffusero in Toscana per tutto il Seicento, almeno.





    Lungi dall'idea di azzardare attribuzioni a grandi nomi, si segnala una decisa somiglianza con opere pubblicate dello scultore, fornendo uno stimolo di riflessione per il collezionista connoisseur.





    Noi conosciamo il corpus dei Crocifissi di grandi dimensioni prodotti dalla fonderia del Giambologna (SS.Annunziata, Santa Maria degli Angiolini, Convento San Marco...), da questi modelli aulici vennero fatte riduzioni per il culto domestico o per regali diplomatici.


    La produzione di questi oggetti veniva realizzata dal Susini, o da qualche lavorante specializzato, presentando piccole varianti.





    Questo gruppo, il cui modello è il crocifisso di Santa Maria degli Angiolini, Autografo del Giambologna, presenta quasi universalmente corpo piuttosto allungato, perizoma stretto molto tirato, annodato sul fianco destro, ed una testa importante inanellata di capelli. Il Cristo presente al lotto n.80 appartiene a questa tipologia.





    Altra tipologia è quella derivante dal piccolo Cristo in argento della Santa Casa di Loreto. Questo presenta un perizoma meno teso, che si insinua fra le cosce generando una sorta di triangolo. Annodato sul fianco destro si conclude con una fusciacca morbida e lunga.





    Nella scuola del Giambologna i perizoma variano mantenendo delle costanti. Il crocifisso qui presentato si colloca all'interno di questi parametri ed ha un panneggio stretto e tirato, che si annoda sull'anca destra.





    Due modelli presenti nella collezione di Michael Hall si avvicinano molto a quello presentato in questa sede. Charles Avery li attribuisce ad Antonio Susini. Anche il nostro ha il panneggio basso e teso e si annoda in modo analogo.





    Entrambi condividono col nostro una bella patina lucida e rossastra. Finissima lavorazione della testa e dei piedi. Realistica rappresentazione del costato. Mutilo di un pezzetto della fusciacca.





    Con le dovute cautele del caso, lo proponiamo come opera della scuola di Antonio Susini, probabilmente XVII secolo.





    Bibliografia


    Charles Avery- Michael Hall, Giambologna Sculptor of the Medici, Somogy Editions d'art, Parigi, 1999, scheda 25 e 26





    Floriano Grimaldi-Massimo Masci, Giambologna fra tecnica e stile, i Crocifissi documentati, Etruria Editrice, Pistoia, 2011, per il crocifisso del cardinale Ferdinando dei Medici: scheda 3, pp.55-60, 68-79. Per il Crocifisso della Santa Casa di Loreto pp.45-51, 82-94.

  • Ferdinando Tacca (Firenze, 1619-1686) (scuola di) Cristo
    Lotto 63

    Ferdinando Tacca (Firenze, 1619-1686) (scuola di)


    Cristo 





    Probabilmente XVII secolo


    Bronzo con patina trasparente marrone, tracce di patina nera


    28,5x28,5x6 cm





    Il modello di questo bellissimo Crocifisso è stato riconosciuto alla scuola di Giambologna (Charles Avery), associato alle figure di Pietro e Ferdinando Tacca, eredi della sua fonderia e di tutti i modelli da lui prodotti.





    Due Cristi pressoché identici al nostro appartengono alla collezione parigina di Michael Hall, uno dei quali in argento ( vedi catalogo della mostra). Quello in bronzo viene attribuito a Ferdinando Tacca, quello in argento ad un artista prossimo a Giambologna, forse Pietro Tacca.





    Pietro Tacca ed il nipote Ferdinando furono gli eredi della fonderia granducale del Giambologna, e continuarono i suoi modelli inventandone di originali.





    Analizzando i Cristi di Michael Hall sono stati rintracciati i modi operandi del Giambologna, ad esempio il tipo di unghie a rilievo di forma quadrara, e quindi sono stati attribuiti agli eredi del grande maestro.





    Anche il Cristo vivo qui presentato si avvicina a quel modo di lavorare, se analizzato bei particolari.





    Segnalerei un riferimento iconografico piuttosto calzante, ovvero il famoso disegno di Michelangelo raffigurante un Cristo vivo del British Museum. La posizione del Cristo, il perizoma teso a triangolo ed il tipo di fisicità sono facilmente confrontabili con i crocifissi di Michael Hall e di quello qui presentato.





    Guglielmo della Porta, allievo di Michelangelo, potrebbe essersi ispirato a quel disegno per realizzare questa tipologia di crocifisso. Potrebbe essere una strada da percorrere, per i volenterosi.





    Ultima annotazione, le misure ( 28,8x28,8) rientrano nel gusto rinascimentale di includere il corpo umano in una geometria perfetta.





    Bibliografia


    Charles Avery-Michael Hall, Giambologna Sculptor of the Medici,


    Somogy Editions d'art, Parigi, 1999, pp.122-125.





    Alessia Alberti, Alessandra Rovetta, Claudio Salsi, D'Apres Michelangelo, catalogo della mostra, Marsilio, Venezia 2015, pp.244-275.

  • Matrona romana in veste di Venere pudica
    Lotto 64

    Matrona romana in veste di Venere pudica





    Veneto?


    XVI-XVII secolo


    Bronzo patinato


    Tot. 38,5x10x10 cm


    Bronzo 30x9x5,5 cm





    Questo affascinante e raro bronzetto, raffigura una matrona romana atteggiata a Venere pudica, una mano sul seno ed una sulla natura.


    Esistono vari esempi di Venus Pudica ereditati dall'antichità classica, uno fra i piu noti, e molto replicato sin delle origini, è la Venere dei Medici, marmo ellenistico conservato nella tribuna degli Uffizi a Firenze.





    La cosa curiosa di questo nostro bronzetto è che la testa della Venere ricalca perfettamente i ritratti femminili di epoca adrianea. L'inconfondibile pettinatura a fitti riccioli incorniciati da un diadema riporta l'iconogragia della Venus Pudica alla realtà di un personaggio vero che con essa si identifica.





    Da questa considerazione il titolo assegnato alla nostra scultura.





    In nostro bronzetto è caratterizzato da una forte matericità della patina superficiale che lo fa assomigliare ad una scoperta archeologica.





    Un tipo di femminilità fortemente legato a modelli archeologici: aspetto un po tozzo, fianchi larghi e piccoli seni. Forme sensuali, che riproducono modelli arcaici di donna.





    Paragonerei la nostra Venere a quella conservata alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, Venezia,


    ed a quella nel Museo Correr, sempre Venezia. Entrambe sono apparentemente archeologiche, ma realizzata in ambito Veneto in epoca rinascimentale. Quella del Correr attribuita a Tullio Lombardo.





    Altri esempi simili al Museo Nazionale di Firenze ed alla Walters Art Gallery, Baltimora. In tutti questi casi il modello scultoreo è quello della Venere Anadiomene (ovvero una dea appena nata dalle acque che si strizza i capelli), ma la fisicità e la pettinatura sono assolutamente paragonabili a quelle del nostro bronzo.





    Bibliografia


    Giovanni Mariacher, Bronzetti Veneti del Rinascimento, Neri Pozza ed. Vicenza, 1993, scheda n. 109 con relativa foto.





    Leo Planiscig, Piccoli Bronzi Italiani del Rinascimento, Fratelli Treves Editori, Milano MCMXXX, tav. LX, CIV.





    Wilhelm Bode, The Italian Bronze Statuettes Of The Renaissance, New edition revised by J.D.Draper, M A.S. De Reinis, New York, 1980, tav. CIV.

  • Enrico IV a cavallo
    Lotto 65

    Enrico IV a cavallo





    Scuola francese


    XIX secolo


    Bronzo patinato nero


    27x24x10,5 cm





    Questo monumento a cavallo rappresenta re Enrico IV mentre sprona il suo esercito nella battaglia di Ivry nel 1590.





    Sulla base di questo bel gruppo scultoreo viene incisa la frase che il re avrebbe detto in tale occasione, facendo riferimento alle piume bianche poste sull'elmo per essere pi√π facilmente riconoscibile nella battaglia.





    Tipica lavorazione dei bronzi francesi dell'epoca, molto precisa e realistica nei minimi particolari.





    Da biblioteca.

  • Tiberio
    Lotto 66

    Tiberio





    Arte italiana


    Periodo Neoclassico


    XVIII-XIX secolo


    Bronzo patinato marrone con tracce verdognole


    47x38 cm





    Classico medaglione ovale raffigurante profilo di imperatore romano, in questo caso Tiberio (42 A.C.-37 D.C.).





    Sicuramente faceva parte di un ciclo di imperatori usati come decorazione all'antica.





    Fusione di grandi dimensioni con bella patina, periodo Neoclassico.

  • Pierino da Vinci (1530-1553) (da un modello di) Placca raffigurante Sacra Conversazione
    Lotto 67

    Pierino da Vinci (1530-1553) (da un modello di)


    Placca raffigurante Sacra Conversazione





    Anonima fonderia italiana


    XIX secolo


    Bronzo patinato nero


    41,5x28x3 cm





    Grande placca realizzata in bassorilievo, raffigurante la Madonna seduta di profilo con Ges√π in grembo ed il Battistino. Nella composizione compaiono Sant' Anna e sullo sfondo il profilo di un patrono.





    Questa bella placca è tratta da un' opera in marmo realizzata da Pierino da Vinci, nipote di Leonardo.





    Il marmo fu rubato dai nazisti nel castello di Poppi bel 1944. Questa rara placca, dunque, testimonia l'opera andata dispersa.





    Opera in bronzo realizzata con la tecnica dello Stiacciato (usato da Donatello per creare profondità con il minimo di rilievo), molto artistica e decorativa.

  • Placca raffigurante Benvenuto Cellini
    Lotto 68

    Placca raffigurante Benvenuto Cellini





    Bronzo patinato nero


    Manifattura italiana


    XIX secolo


    37x29x3





    Grande placca decorativa ad altorilievo, in stile rinascimentale, raffigurante lo scultore Benvenuto Cellini.





    Il ritratto del grande maestro viene compresso in un ovale incorniciato da putti reggenti cartigli.





    Manufatto realizzato per sembrare antico, presenta forte matericità e patina molto intensa. Rientra nello stile Revival rinascimentale del XIX secolo.





    Fusione rara ed interessante.

  • Santa Barbara
    Lotto 69

    Santa Barbara





    Scultore tardo barocco


    XVIII secolo


    Bronzo patinato nero


    Tot. 69,5x29x24 cm


    Bronzo 63x29x24 cm





    Scultura di notevoli dimensioni, raffigura Santa Barbara con il segno del suo martirio, la torre in cui fu imprigionata dal padre a causa della sua fede cristiana.





    La figura incede avvolta in un panneggio che le ruota intorno, come preso da un vortice.





    La Santa tiene in braccio il modello di una torre, e stende la mano destra in avanti, quasi in segno di benedizione.


    Il tutto ci ricorda certe figure mariane col bambino in braccio uscite dalla produzione barocca.





    Il pensiero va immediatamente alle tante sculture di sante realizzate in epoca barocca, in estasi e sospese in vortici di panneggi mossi dal vento divino.





    Per questa scultura si è parlato di ambito di Pierre Puget(1620-1694), uno scultore che lavorò molto a Genova. Anche l'ambito genovese non è da sottovalutare, scultori come Filippo Parodi (1630-1702) e scuola realizzarono opere a cui la nostra si avvicina.





    Anche la sovrapposizione ad una nota scultura in bronzo dell'Algardi, che appunto rappresenta una Madonna col bambino, è inevitabile (New York, collezione Alexis Gregory). Il capolavoro dell'Algardi, conosciuto in diverse repliche, è più classicamente drappeggiato, ma ha punti in comune con la nostra fusione.





    Come sempre, senza scomodare grandi nomi, la nostra bella scultura è stata realizzata da uno scultore che viveva le tematiche della cultura barocca ed ha prodotto un'opera che trovo molto originale ed intrigante. Il bronzo non rivela particolare cesellatura, sembra quasi realizzato di getto, per fissare un'idea, una specie bozzettone.





    Non esistendo, per quanto ne sappia io, una scultura di soggetto analogo da cui potrebbe essere stata copiata, sarebbe interessante approfondirne lo studio in altra sede.





    Bibliografia


    AAVV, Pierre Puget, catalogo della mostra Marsiglia-Genova, Electa Milano, 1995, pp.55, 118, 146-151, 238, 240, 244, 246.





    Jennifer Montague, Algardi-L'altra Faccia del Barocco, catalogo della mostra, ed. De Luca, 1999, 224-229.

  • 11 Mascheroni, Francia XIX secolo
    Lotto 70

    11 Mascheroni, Francia XIX secolo

    Ottone, dorato e non

    Da 11x9 a 19x20 cm

    Divertente raccolta di mascheroni di gusto eclettico, probabilmente realizzati nel XIX secolo.

     

    Forse decorazioni di mobili e stipi in stile Napoleone III. 

     

    L’elemento più piccolo raffigura un Bacco. Uno dei più grandi un Ercole con la pelle di leone sul capo. Un gruppo di cinque presenta volti muliebri incorniciati da nastri e perle. Un' altra decorazione grande una donna con la testa alata. E così via.

     

    Piccola collezione molto divertente e di sicuro effetto decorativo

     

    Bibliografia:

    Enrico Colle, Angela Griseri e Roberto Valeriani, I Bronzi Decorativi in Italia - Electa, Milano, 2011. Vedere soprattutto le parti dedicate all'Eclettismo ottocentesco.

  • Fibbia Famiglia Peretti, Probabilmente XVII secolo
    Lotto 71

    Fibbia Famiglia Peretti, Probabilmente XVII secolo 

    Bronzo patinato marrone

    12x9x2 cm

    Raro oggetto d'abbigliamento antico, probabilmente una fibbia per una cintura di cuoio.

     

    Raffigura lo stemma nobiliare della famiglia Peretti, a cui appartenne Sisto V: tre monti sormontati da una stella sostenuti da una coppia di leoni rampanti.

  • Altorilievo raffigurante Giunone
    Lotto 72

    Altorilievo raffigurante Giunone





    Ottone sbalzato e dorato


    XVIII-XIX secolo.


    17x9x1,5 cm





    Bella decorazione raffigurante Giunone seduta su un elemento architettonico. Scettro in mano ed alle spalle un pavone che fa la ruota, segno distintivo della regina degli dei.





    Probabilmente arricchiva qualche piccolo mobile.





    In questo piccolo oggetto tutto l'estro creativo del XVIII secolo, nonché brillante doratura con lievi consunzioni.

Lotti dal 61 al 72 di 80
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Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Quando

Martedì 9 Settembre 2023 ore 16:00 CEST

Dove

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia

Esposizione

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)


Per fissare un  appuntamento:

Antonello Andreacchio

+39 338 7817911

Offerte pre-asta

Le offerte pre-asta potranno essere effettuate nelle modalità descritte nelle informazioni sull’asta sino alle 13:00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

Diritti D'asta: 27%

Live Bidding BFA: 1,5%

Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com

Sessioni

  • 19 settembre 2023 ore 16:00 Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800 (1 - 80)

Condizioni di vendita

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Altre Informazioni

INFORMAZIONI SULL’ASTA 269

1. Modalità di partecipazione

L’asta sarà battuta il 13 luglio 2023 a partire dalle ore 16,00 CEST presso la sede di Bertolami Fine Arts S.r.l. in Piazza Lovatelli, 1 – Roma 

Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: di persona presso i locali in cui l’asta sarà battuta, telefonica, online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato), tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

a. Partecipazione in sala

I clienti non conosciuti e che non si fossero già registrati dovranno essere provvisti di un valido documento di identità.

b. Partecipazione telefonica

É possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse

La prenotazione per la partecipazione telefonica ha il valore di un’offerta scritta alla base d’asta indicata in catalogo. 

Per prenotare la partecipazione telefonica compilare l’apposito modulo di offerta 

(Per info: +39 32609795 info@bertolamifineart.com - amministrazione@bertolamifineart.com)

c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner: 

Arsvalue (www.arsvalue.com)

Bidspirit (www.bidspirit.com)

Drouot (www.drouot.com)

OneBid (www.onebid.pl)

Invaluable (www.invaluable.com)

Live Auctioneers (www.liveauctioneers.com) 

The Saleroom (www.the-saleroom.com)


d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Arts entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio  2023 e potranno essere trasmesse tramite e-mail (amministrazione@bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario. 

 

2. Esposizione 

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)

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Antonello Andreacchio

+39 338 7817911 

 

3. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle ore 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023 sarà possibile: 

- cominciare ad effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

- inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

 

Nel caso di:

-unica offerta pre asta su un lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare) 

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000

-offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto 

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore 

-offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce (Tabella A)

Esempio: offerta cliente A €1.270, offerta cliente B € 1800. Vince il cliente B non al prezzo di aggiudicazione di € 1.800 ma di € 1.370. Viene cioè applicato all’importo dell’offerta immediatamente inferiore l’incremento automatico di € 100 previsto dalla tabella quando le offerte sono comprese nello scaglione € 1.000-1.999. 

 

4. Modalità di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

assegno bancario o circolare non trasferibile intestato a Bertolami Fine Arts s.r.l. 

           (nel caso di pagamenti effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della

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(nel caso di pagamenti effettuati tramite bonifico extra-europeo aggiungere €10 all’importo della fattura)

 

Nota bene:

le fatture pagate tramite assegno, contanti o bonifico bancario sono esenti dal pagamento delle tasse amministrative del 3,5%

 

5. Diritti d’asta

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta pari al 27% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto. 

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

www.bertolamifineart.com +1,5% del prezzo di aggiudicazione

Bidspirit +1,5 % del prezzo di aggiudicazione

Drouot +3% del prezzo di aggiudicazione

Invaluable +5% del prezzo di aggiudicazione

Liveauctioneers +5% del prezzo di aggiudicazione

OneBid +1,5% del prezzo di aggiudicazione

The Saleroom +3% del prezzo di aggiudicazione

 

6. Costi ulteriori

I costi di spedizione, eventuali costi doganali, nonché i costi relativi alle pratiche da istruire per il rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di qualsiasi autorizzazione ministeriale preventiva richiesta per l’esportazione dei lotti aggiudicati sono a carico del compratore. 

Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente. 

 

7. Rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di altra autorizzazione ministeriale necessaria per l’esportazione dei beni aggiudicati 

La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura. 

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La casa d’aste declina ogni responsabilità per eventuali ritardi nella chiusura della pratica, ritardi addebitabili soltanto alle autorità ministeriali competenti. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente.

 

 

8. Condizioni di vendita

Le condizioni di vendita che regolano il rapporto tra Bertolami Fine Art e la gentile clientela che prenderà parte alle aste sono pubblicate in ogni catalogo. Poiché esse si intendono automaticamente accettate dal momento della partecipazione all’asta, si prega di leggerle con attenzione 

In caso di discordanza tra la versione delle condizioni di vendita pubblicata su catalogo cartaceo e quella pubblicata su catalogo online, prevale la versione online.  

 

9. Pubblicazione dei risultati d’asta

L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, a soli fini informativi, entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

 

10.  Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com.

L'eventuale ritiro in sede è possibile solo su appuntamento.

Rilanci

  • da 0 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000