Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

martedì 19 settembre 2023 ore 16:00 (UTC +01:00)
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  • Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna, 1465-1543) (bottega di) Cassetta da scrittura
    Lotto 49

    Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna, 1465-1543) (bottega di)


    Cassetta da scrittura





    Bronzo, patina marrone rossiccia trasparente, tracce di patina nera


    7,5x22x12,7 cm


    Difetti alle cerniere





    Questo bel cofanetto da scrittura è invenzione rinascimentale. Vediamo le sue facciate gremite di centauri, putti reggiscudo e teste di Medusa.


    Tutto il patrimonio iconografico del Rinascimento concentrato in un solo oggetto.





    Scatola molto nota e presente in molti musei e collezioni private.





    Le dispute attributive non finiscono mai per questo capolavoro del Rinascimento. Si è passati dalla scuola di Donatello, al Caradosso per approdare a Severo da Ravenna, passando per la scuola mantovana del Mantegna.





    Seguendo la recente e puntigliosa catalogazione fatta da Mark Gregory d'Apuzzo per l'analoga cassetta del Museo Medievale di Bologna, si propone una attribuzione alla bottega di Severo Calzetta da Ravenna.





    Tutti i modelli conosciuti presentano varianti nei piedini, nel nostro caso delfini, ma a scelta telamoni, zampe ferine o tartarughe.





    Il coperchio della nostra scatola è mutilo dei cardini, per cui si può solo appoggiare e non ruotare. Si tratterebbe di un restauro molto semplice, anche se inutile.





    Bibliografia


    Mark Gregory d'Apuzzo, La Collezione dei Bronzi del Museo Civico Medievale di Bologna, Libro Co., San Casciano Val di Pesa, pp. 82-91.

  • Candeliere a forma di pellicano
    Lotto 50

    Candeliere a forma di pellicano





    Probabilmente Padova XVII secolo


    Bronzo con patina naturale marrone trasparente, resti di patina nera


    9x15,5x7,5 cm





    Questo curioso candeliere ripete l'invenzione di una lucerna custodita al Bode Museum, Berlino: un pellicano il cui collo arquato funge da presa e dalla cui coda esce lo Stoppino col fuoco.


    La lucerna, molto pi√π complessa, si arricchisce di mascheroni nascosti nel piumaggio e addirittura di una testa d'elefante con relativa proboscide.





    Il nostro candeliere semplificata di molto questo schema, ma lo ripete inequivocabilmente.





    Della lucerna modelli simili con varianti al Museo Nazionale del Bargello, Firenze, e nella Galleria Estense, Modena. Tutte queste fusioni sono attribuite ad area padovana, anticamente considerate opere del Riccio.





    Il nostro candeliere, se confrontato a questi capolavori, appartiene a quel gusto e, anche se non ne esistono altri simili pubblicati, lo proponiamo come inedito padovano probabilmente del XVII secolo.





    La bellissima patina e la materia di questo curioso oggetto confortano l'attribuzione.





    Bibliografia


    Voler Krahn, Bronzetti Veneziani, SMB-Dumont, Germany, 2003, pp.104-107

  • Calamaio a pozzo
    Lotto 51

    Calamaio a pozzo





    Padova o Venezia


    Probabilmente XVI secolo


    Bronzo patinato nero


    6x8,5x9 cm





    Questo piccolo calamaio rappresenta una delle forme pi√π semplici ed antiche del genere. Questo oggetto da scrivania presenta forma cilindrica ed abitualmente una fascia decorata, per questo viene definito "a pozzo".





    Nel nostro caso la decorazione riproduce motivi fitomorfi ed è sorretto da tre piedi ferini, forse aggiunti in un secondo tempo, anche se antichi e pertinenti.





    Esistono esemplari in vari musei, fra tutti di vedano quelli del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Roma.





    Bibliografia


    Pietro Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Sculture in Bronzo, Gangemi Editore, Roma, 2011, pp. 43-44

  • Lucerna a forma di testa di satiro
    Lotto 52

    Lucerna a forma di testa di satiro





    Periodo Neoclassico


    Primi '800


    Bronzo patinato naturalmente con tracce scure


    7,5x15x7,5 cm





    Questa piccola lucerna ripete motivi archeologici già ripresi in epoca rinascimentale sulla scia della riscoperta dell'antichità classica.





    A Padova nel Cinquecento vennero prodotte lampade ad olio simili raffiguranti teste satiresche o di "mori", dalle cui fauci usciva il fuoco della lucerna.





    Per esempi simili si vedano quelli conservati al Museo Correr, Venezia, oppure al Bode Museum a Berlino.





    Quella proposta in questa sede risale ai primi anni del XIX secolo sulla scia del Revival neorinascimentale.





    Bibliografia


    Voler Khran, Bronzetti Veneziani, SMB-Dumont, Germany, 2003, p. 79.

  • Coppia di leoni
    Lotto 53

    Coppia di leoni





    Bronzo dorato


    Veneto? o Norimberga?


    XVI-XVII secolo


    9,5x13,5x10 cm





    Bellissima coppia di leoncini in bronzo dorato. Probabilmente erano il sostegno di un monetiere da tavolo o di un reliquiario: i fori sulle schiene indicano tale destinazione.





    Fusioni cave nella parte inferiore.





    Pi√π somiglianti a draghi che a leoni, inarcano le schiene portando il muso verso l'alto in una smorfia di insofferenza, mostrando denti e lingua.





    L'iconografia è quella classica dei leoni stilofori medievali, con corte criniere e piccole orecchie rotonde.





    Il vello è lavorato finemente al cesello in tutte le sue parti, ad imitazione della pelliccia. Preziosissimo.





    A farli sembrare creature mitologiche concorrono altri particolari. Sotto il collare, sul petto dell'animale, si intravvede un mascherone grottesco incastonato fra le due zampe. Poi due accenni di ali attaccate ai garretti anteriori. Infine il corpo delle bestie viene percorso da volute innaturali straordinariamente decorative.





    Il tutto valorizzato da una splendida doratura che li rende oggetti di oreficeria.





    Li possiamo paragonare a due leoncini studiati da Charles Avery nel catalogo della Collezione Lia, La Spezia. Stessa funzione, forse sostegni di un reliquiario, presentano lavorazione molto simile ed accurata del vello ed il muso fortemente espressivo.





    Vengono attribuiti a scuola veneziana, XVI secolo. Anche per i nostri due esemplari mi atterrei con prudenza a questa attribuzione.





    Esiste una possibilità, da dimostrare ma affascinante, che i nostri due leoncini appartengano all'area del Rinascimento nordico, alla produzione di Norimberga, alla fantasiosa oreficeria di quelle zone.





    Bibliografia


    Charles Avery, La Spezia Museo Civico Amedeo Lia, Sculture, Bronzetti, Placchette, Medaglie, Silvana Ed., Arti Grafiche Amilcare Pizzi S.P.A., Cinisello Balsamo (MI), 1998, p. 168.

  • Coppia di sfingi
    Lotto 54

    Coppia di sfingi





    Francia, metà XIX secolo


    Bronzo patinato, tracce di doratura


    9x13x5 cm





    Coppia di sfingi dal gusto Grand Tour, probabilmente Francia prima metà XIX secolo. Oggetti di gusto con poca rifinitura a freddo. Bella patina.





    Immagino potessero fare parte di un surtout o di una decorazione in stile egizio, come usava in epoca impero sulla scia delle campagne napoleoniche.

  • Calamaio con satiro
    Lotto 55

    Calamaio con satiro





    Scuola padovana XVI-XVII secolo.


    Bronzo patinato nero


    23,5x23x20,5


    Manca una ghirlanda, piccoli difetti di fusione





    Il calamaio qui descritto presenta corpo centrale bacellato sostenuto da tre figure di leoni accovacciati a loro volta sorretti da piedini a guisa di mostri alati, forse grifoni. La cuspide del coperchio è un satiro seduto colto nell'atto di voltarsi sulla sinistra.





    Le parti scultoree sopra descritte vengono raccordare con ghirlande e mascheroni di vario genere.





    Oggetto di grande sapore, presenta la matericità tipica delle fusioni padovane tardo rinascimentali. La patina spessa e bituminosa è riscontrabile in molta della produzione 5-600esca di area veneta.





    Anche il patrimonio iconografico desunto dai grandi maestri veneti fatto di satiri, mascheroni e ghirlande è pienamente rappresentato in questo piccolo monumento da scrivania.





    I satiri incatenati al Candelabro Pasquale del Riccio (Basilica del Santo a Padova) sono I lontani prototipi del satiro che funge da presa al tappo del nostro calamaio.


    Così come i mascheroni raffiguranti satiri dalle lunghe orecchie ( presenti sempre nel tappo) sono originali ispirazioni a simili figure del Riccio.





    La scultura è piuttosto grezza e presenta pochissima finitura a freddo. Alcuni piccoli difetti di fusione non sono neanche stati eliminati.


    Direi che proprio questa forte matericità dell'oggetto, rappresenti il suo punto di forza e la sua chiave di autenticità.





    Recentemente si è visto passare in asta un calamaio molto simile al nostro attribuito alla scuola di Giuseppe de Levis ma, pur non avendo motivi per negare tale attribuzione, non ne trovo altrettanti per suffragarla, almeno consultando la recente monografia di Charles Avery.





    Direi che si possa attribuire questo calamaio a qualche fonderia veneta tardo rinascimentale, probabilmente XVII secolo.





    Bibliografia di riferimento


    Giovanni Mariacher, Bronzetti Veneti del Rinascimento, Neri Pozza ed., Vicenza, 1993, schede 54 e 76 (per un satiro dalle lunghe orecchie) con relative immagini.

  • Nereide con tridacna
    Lotto 56

    Nereide con tridacna





    Bronzo argentato


    Norimberga?


    Probabilmente XVI-XVII secolo


    Tot. 27,5x20x13,5 cm


    Bronzo 15x11,5x8 cm


    Su base non coeva





    Il bronzo qui proposto raffigura una sirena bifida a cavalcioni di un delfino. In equilibrio sulla testa la valva di una tridacna.





    Il bronzetto, in origine argentato, presenta ora una splendida patina nera sotto la quale traspare il lucore dell'argento, intatto.





    Non si comprende a fondo lo spirito del Rinascimento se non si conosce la Wunderkammer. Meraviglie naturali ed artificiali venivano esposte per creare stupore. L'oreficeria, assecondando tale spirito, realizzò opere che inglobavano oggetti naturali, ad esempio conchiglie rare, in fantasiose composizioni mitologiche.





    Nereidi e tritoni in oro e argento sostenevano Nautilus tempestati di diamanti, smeraldi e rubini. Custoditi nelle Wunderkammer dei regnanti d'Europa, spesso fungevano da regali diplomatici.





    Le corti medicee e quelle tedesche collezionavano in modo compulsivo queste meraviglie, segno di un potere che si celebrava con la raffinatezza dell'arte.





    Fra gli orafi eccellevano quelli di Norimberga ed Augsburg, in particolare le botteghe di Jamnitzer e di Gross. Di questi ultimo, al Kunsthistorisches di Vienna, è custodito un bacile realizzato con valve di tridacna e nereidi.





    Ciò premesso, azzardo che il nostro bronzo possa appartenere a quel mondo. Un intrigante oggetto di oreficeria sospeso fra natura e artificio.





    Bibliografia


    Arciduca Geza von Habsburg, Tesori dei Principi, Silvana Editoriale, 1997, pp. 55, 81, 98, 128, 150, 207.





    Hugh Honour, Orafi e Argentieri, Arnoldo Mondadori editore, Verona, 1972, pp. 80, 86.





    Manfred Leithe-Jasper und Rudolf Distelberger, Kunsthistorisches Museum Wien, Philip Wilson Publishers Ltd, 1982, p.102.

  • Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna,  1465-1543) (bottega di) Satiro candeliere
    Lotto 57

    Severo Calzetta da Ravenna (Ravenna, 1465-1543) (bottega di)


    Satiro candeliere





    XVI-XVII secolo


    Bronzo, patina trasparente dorata con tracce di patina nera


    23x13,5x12 cm





    Questo originalissimo candeliere rappresenta un satiro nell'atto di camminare, nella mano destra una cornucopia a cui è avvitata una bobege a forma di pigna.





    Ai suoi piedi due piccoli tritoni che suonano la trombetta. Tutta la composizione è collocata su una base triangolare a forma di zolla delimitata da una decorazione a girali.





    Le prime catalogazioni del Bode e del Planiscig attribuivano questi candelieri satireschi ad Andrea Briosco detto il Riccio. Con l'avanzare degli studi sono stati ricondotti alla bottega di Severo Calzetta da Ravenna.





    Esistono grossomodo due tipologie: una col satiro in piedi che avanza tebendo la candela con entrambe le mani, l'altra col satiro inginocchiato reggente il candelabro con la destra. Inoltre, questi utensili paganeggianti spesso venivano abbinati a conchiglie per l'inchiostro e dunque fungevano sia da candeliere che da calamaio.





    Le composizioni potevano variare a seconda del committente e i vari elementi assemblati con fantasia. Il nostro candeliere rappresenta un unicum nel genere, in quanto l'accostamento ai due piccoli tritoni non mi risulta in altri oggetti simili.





    I tratti somatici del satiro e il trattamento del vello, a forma vermicolare, rispecchiano la produzione di Severo da Ravenna.


    Pure la patina trasparente rispecchia le migliori fusioni d'epoca.





    Bibliografia


    Pietro Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia, Sculture in Bronzo, Gangemi Editore, Roma, 2011, pp. 59-61, 63-66, 73.





    Leo Planiscig,Piccoli Bronzi Italiani del Rinascimento, Fratelli Treves Editori, Milano, MCMXXX, tav.LXIV- LXIX.

  • Benedetto Boschetti (Roma, 1820-1879) (attribuito a) Augusto di Prima Porta
    Lotto 58

    Benedetto Boschetti (Roma, 1820-1879) (attribuito a)


    Augusto di Prima Porta





    Bronzo patinato nero


    35x21x14 cm





    L'Augusto di Prima Porta, ora conservato nei Musei Vaticani a Roma, è una scultura marmorea di dimensioni maggiori del naturale. Questa fu scavata dalla dimora di Livia, moglie di Augusto, nella villa di Prima Porta nel 1863.





    Detto anche Augusto Loricato, dalla corazza dei legionari che lo riveste, questo bellissimo ritratto in armatura dell'imperatore Augusto fu spesso tradotto in bronzo seguendo il gusto per le antichità classiche del Grand Tour di origine Neoclassico.





    In questa edizione del soggetto la riproduzione particolareggiata della decorazione a rilievo presente sulla lorica è strepitosa. Altrettanto minuziosa la resa del panneggio e la descrizione dei tratti del volto e delle mani.





    Pur non essendo firmata, questa statuetta esce sicuramente da una delle migliori fonderie romane del XIX secolo, probabilmente quella di Benedetto Boschetti, specializzato nella riproduzione di sculture classiche come questa.





    Nella parte sottostante il piedistallo sono presenti il perno e la piccola maniglia che permettevano alla scultura di essere ruotata a seconda della luce quotidiana. Anche questo è un particolare tipico della produzione del Boschetti.

  • Ritratto di Mirabeau
    Lotto 59

    Ritratto di Mirabeau





    Francia XIX secolo


    Bronzo patinato marrone


    39x11,5x17





    Questo bronzo di sostanziose dimensioni raffigura Honore' Gabriel Riqueti, conte di Mirabeau (1748-1791). Personaggio di spicco della Rivoluzione, fu diplomatico, scrittore e politico. Fu simbolo dell'eloquenza parlamentare in Francia tale da essere soprannominato " Oratore del popolo". Di origini nobiliari, mantenne rapporti segreti con la sua classe di provenienza, fatto che disturbera' la sua memoria post mortem. La sua tomba fu collocata nel Pantheon a Parigi, con relativo monumento in veste oratoria, ma il suo corpo fu in un secondo tempo traslato ed andò disperso.





    Esiste anche un altro suo monumento posto al vertice di una fontana in place Mirabeau, Pertuis, Francia, sempre in atteggiamento declamatorio.





    Le derivazioni in bronzo di questa statua commemorativa furono realizzate dallo scultore Francois Trupheme (1820-1888), e talvolta hanno passaggi sul mercato internazionale.





    Il nostro bronzo non ha firme, pur essendo di ottima qualità, e presenta Mirabeau in atteggiamento declamatorio diverso rispetto al monumento, è quindi una fusione autonoma ed originale.





    Da studiare.

  • Venere Callipigia
    Lotto 60

    Venere Callipigia


    Dal modello archeologico


    XVIII-XIX secolo


    Bronzo patinato nero


    Lievi segni di consunzione


    Tot  40x14x14


    Il bronzo32x10x9





    Questo bronzo già nel XVI secolo  faceva parte della collezione di sculture archeologiche della famiglia Farmene a Roma.


    Trovata nella Domus Aurea, dopo vari passaggi, ora è conservata nel Museo Archeologico di Napoli. Si tratta di copia romana ( II secolo d.C.) di un originale greco in bronzo (III secolo a.C.). Mutila della testa fu integrata delle parti mancanti, come era uso all'epoca.





    Il termine greco callipigia significa "dalle Belle natiche", in effetti la dea si scopre e sembra appunto osservare quella parte del corpo.


    Repliche in bronzo di questo accattivante soggetto furono realizzate dall'antichità sino all'epoca neoclassica ed oltre. I grandi maestri del bronzo, operanti fra il Settecento e l'Ottocento, replicarono tutte le più belle statue classiche assecondando il gusto imperante per l'antico.


    Anche la richiesta di "souvenir" per i nobili stranieri, che tornavano in patria dal Grand Tour, giocò un ruolo importante nella spinta alla produzione di questi bronzetti.


    Sulla dissolvenza fra XVIII  e XIX secolo, durante il periodo Neoclassico, alcune fonderie celebri si misurarono nella produzione di queste repliche dall' antico. Ricordiamo il Valadier, Francesco Righetti e Giuseppe Boschi. Un poco piu in la' nell'Ottocento...lo Zoffoli e soprattutto Benedetto Boschetti, che eredita tutto il lessico neoclassico mantenendone i livelli altissimi raggiunti.


    La nostra Venere Callipigia non ha marchi di fonderia, come talvolta avviene anche nelle migliori produzioni antiche, ma parlano per lei lo squisito livello della lavorazione e la bella patina trasparente che la contraddistinguono.


    Si tratta di fusione probabilmente realizzata fra il XVIII e il XIX secolo da non ben definita fonderia italiana, forse romana.


    Bibliografia


    Andreina d'Agliano, Luca Melegati, Alvar Gonzales Palacios, Ricordi dell'Antico, Sculture, Porcellane e Arredi all'Epoca del Grand Tour, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2008, i capitoli dedicati alla scultura.














     

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Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800

Quando

Martedì 9 Settembre 2023 ore 16:00 CEST

Dove

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia

Esposizione

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)


Per fissare un  appuntamento:

Antonello Andreacchio

+39 338 7817911

Offerte pre-asta

Le offerte pre-asta potranno essere effettuate nelle modalità descritte nelle informazioni sull’asta sino alle 13:00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

Diritti D'asta: 27%

Live Bidding BFA: 1,5%

Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com

Sessioni

  • 19 settembre 2023 ore 16:00 Asta 269 - Cuprum Reloaded. Bronzetti dal Medioevo all'800 (1 - 80)

Condizioni di vendita

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Altre Informazioni

INFORMAZIONI SULL’ASTA 269

1. Modalità di partecipazione

L’asta sarà battuta il 13 luglio 2023 a partire dalle ore 16,00 CEST presso la sede di Bertolami Fine Arts S.r.l. in Piazza Lovatelli, 1 – Roma 

Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: di persona presso i locali in cui l’asta sarà battuta, telefonica, online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato), tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023.

a. Partecipazione in sala

I clienti non conosciuti e che non si fossero già registrati dovranno essere provvisti di un valido documento di identità.

b. Partecipazione telefonica

É possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse

La prenotazione per la partecipazione telefonica ha il valore di un’offerta scritta alla base d’asta indicata in catalogo. 

Per prenotare la partecipazione telefonica compilare l’apposito modulo di offerta 

(Per info: +39 32609795 info@bertolamifineart.com - amministrazione@bertolamifineart.com)

c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner: 

Arsvalue (www.arsvalue.com)

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The Saleroom (www.the-saleroom.com)


d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Arts entro le 13,00 CEST di giovedì 13 luglio  2023 e potranno essere trasmesse tramite e-mail (amministrazione@bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario. 

 

2. Esposizione 

Lotti visibili su richiesta presso

Il Labirinto Antichità 

Via Maggiore, 3

26010 Casale Cremasco Vidolasco

(Cremona)

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Antonello Andreacchio

+39 338 7817911 

 

3. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle ore 13,00 CEST di giovedì 13 luglio 2023 sarà possibile: 

- cominciare ad effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

- inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

 

Nel caso di:

-unica offerta pre asta su un lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare) 

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000

-offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto 

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore 

-offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

e in assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce (Tabella A)

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4. Modalità di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

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           (nel caso di pagamenti effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della

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(nel caso di pagamenti effettuati tramite bonifico extra-europeo aggiungere €10 all’importo della fattura)

 

Nota bene:

le fatture pagate tramite assegno, contanti o bonifico bancario sono esenti dal pagamento delle tasse amministrative del 3,5%

 

5. Diritti d’asta

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta pari al 27% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto. 

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

www.bertolamifineart.com +1,5% del prezzo di aggiudicazione

Bidspirit +1,5 % del prezzo di aggiudicazione

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Invaluable +5% del prezzo di aggiudicazione

Liveauctioneers +5% del prezzo di aggiudicazione

OneBid +1,5% del prezzo di aggiudicazione

The Saleroom +3% del prezzo di aggiudicazione

 

6. Costi ulteriori

I costi di spedizione, eventuali costi doganali, nonché i costi relativi alle pratiche da istruire per il rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di qualsiasi autorizzazione ministeriale preventiva richiesta per l’esportazione dei lotti aggiudicati sono a carico del compratore. 

Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente. 

 

7. Rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di altra autorizzazione ministeriale necessaria per l’esportazione dei beni aggiudicati 

La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura. 

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La casa d’aste declina ogni responsabilità per eventuali ritardi nella chiusura della pratica, ritardi addebitabili soltanto alle autorità ministeriali competenti. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente.

 

 

8. Condizioni di vendita

Le condizioni di vendita che regolano il rapporto tra Bertolami Fine Art e la gentile clientela che prenderà parte alle aste sono pubblicate in ogni catalogo. Poiché esse si intendono automaticamente accettate dal momento della partecipazione all’asta, si prega di leggerle con attenzione 

In caso di discordanza tra la versione delle condizioni di vendita pubblicata su catalogo cartaceo e quella pubblicata su catalogo online, prevale la versione online.  

 

9. Pubblicazione dei risultati d’asta

L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, a soli fini informativi, entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

 

10.  Modalità di ritiro dei lotti aggiudicati

Le modalità di consegna dei lotti aggiudicati vanno concordate con la responsabile dell'ufficio logistica, Alessandra Tabacco: a.tabacco@bertolamifineart.com.

L'eventuale ritiro in sede è possibile solo su appuntamento.

Rilanci

  • da 0 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000