Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo
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Lotto 97 Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860-1932) - Un giorno di pioggia
cm 39,5 x 53,5
olio su tela riportata su cartone pressato
firmato in basso a destra: G. A. Sartorio / ad Icilio Feliciani / affettuosamente
Sul retro, sul supporto, cartellino a stampa Winterstein con numero di riferimento scritto a penna (41); vecchio numero di riferimento.
Si allega dichiarazione di autenticità su fotografia a firma di Maurizio Fagiolo dell'Arco datata 1982;
dichiarazione di autenticità dell'Archivio Giulio Aristide Sartorio a firma di Michela Sartorio in data 6/12/2022.
La documentazione fotografica dell'opera è stata inserita nell'Archivio Sartorio per il redigendo catalogo generale della produzione dell'artista.
Riportiamo qui di seguito integralmente la dichiarazione di autenticità firmata da Maurizio Fagiolo dell'Arco nel 1982: "Questo importante pezzo appartiene con evidenza al periodo in cui Sartorio, pittore di fama internazionale, è chiamato come professore dell'Accademia di Belle Arti nella città di Weimar. Lo confermano i costumi e l'ambiente nordico, oltre alla tecnica, che è una sapiente mimesi della fotografia. Spesso Sartorio in questo periodo ricorre addirittura come preparazione ad alcune sue litografie, ricalcandole, con effetto da negativo fotografico (cfr. per esempio un suo Autoritratto a cavallo dell'epoca di Weimar, pubblicato nel catalogo Pittori dannunziani, Roma 1978 a cura di M. Fagiolo e M. Marini.
Per questo periodo, fondamentale nella sua ricerca artistica, rimando al mio testo nel catalogo Giulio Aristide Sartorio, Roma Accademia di San Luca 1980.
E' un periodo di lavoro efficace e molto significativo: nascono i bozzetti (assolutamente fotografici) e poi le realizzazione de La Gorgone e gli eroi e Diana Efesina tra gli schiavi (oggi alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma). Opere analoghe dipinte in questi quattro anni (prima del ritorno in Italia con il nuovo secolo) si possono trovare nella grande mostra che a Sartorio fu dedicata dalla "Reale Accademia d'Italia" un anno dopo la morte con prefazione di Guglielmo Marconi, addirittura nella Galleria Borghese.
Oggi la fama di Sartorio non è certo a quei livelli, ma sta decisamente ritornando all'attenzione della storia la sua pittura ufficiale, ma anche sperimentale (come dimostra, tra l'altro questo quadro)."
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Lotto 98 Antonio Mancini (Roma 1852-1930) - Fanciulla con fiocco in testa
cm 50 x 43
carboncino e gessetto su carta riportata su tela
firmato in basso a destra: AMancini
Sul retro: sulla tela, antico cartellino a stampa della Galleria Milano con data 1.7.931 e numero di riferimento (1048); sul telaio altro cartellino a stampa della Galleria Milano e cartellino a stampa strappato Proprietà...ini.
PROVENIENZA
Galleria Milano, Milano;
collezione privata.
Opera registrata presso l’Archivio Antonio Mancini con il codice: 56(1)0277AV.
Si allega autentica su fotografia dell'Archivio Antonio Mancini firmata da Cinzia Virno in data 31/5/2023.
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Lotto 99 Francesco Jacovacci (Roma 1838-Roma 1908) - Ritratto di anziana
cm 46 x 36
olio su tela
dedicato e firmato in basso a destra: All'amico D'orazi / F Jacovacci -
Lotto 100 Filippo Anivitti (Roma 1876-1955) - Roma, Torre Salaria
cm 39 x 57
acquerello su cartoncino
firmato in basso a sinistra: FAnivitti / Torre Salaria - ROMA -
Sul retro: cartellino a stampa della mostra Die Römische Campagna. Bilder aus der Vergangenheir tenutasi presso l'Istituto Italiano di Cultura a Monaco di Baviera nel 1993; dichiarazione di autenticità firmata da Renato Mammucari; etichetta con descrizione dell'opera e bibliografia.
ESPOSIZIONI
La Società degli Acquarellisti in Roma, Palazzo Valentini, Roma 1987;
I venticinque della Campagna romana, Palazzo Casali, Cortona 1987;
Die Römische Campagna. Bilder aus der Vergangenheir, Istituto Italiano di Cultura, Monaco di Baviera 1993.
BIBLIOGRAFIA
R. Mammucari, "I XXV" della Campagna romana, Velletri 1984, p. 33;
R. Mammucari, La Società degli Acquarellisti in Roma, Velletri 1987, p.175;
R. Mammucari (a cura di), Dalla Campagna romana alle Paludi pontine, Roma 1987, p. 112;
R. Mammucari, "I XXV" della Campagna romana, Velletri 1990, p. 393;
R. Mammucari, La Campagna romana, Roma 1991, copertina e p. 47 (ill.);
R. Mammucari, Die Römische Campagna, Roma 1993, copertina e p. 45 (ill.);
R. Mammucari, Ottocento romano, Roma 1997, p. 318;
R. Mammucari, Acquarellisti romani, Città di Castello 2001, p. 188;
F. Salvatori, E. Di Renzo (a cura di), Roma e la sua Campagna, Roma 2007, p. 167;
S. Bozzato (a cura di), Paesaggi di parole, Roma 2010, copertina (ill.).
Dichiarazione di autenticità su etichetta sul retro dell'opera firmata da Renato Mammucari.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 101 Enrico Coleman (Roma 1846-1911) - Il trasporto del travertino
cm 27 x 42,5
acquerello su cartoncino
firmato in basso a destra: HE Coleman / Roma -
Lotto 102 Ettore Ferrari (Roma 1845-1929) - Roma, Torre Salaria
cm 28 x 40
acquerello su cartoncino
Sul retro: cartellino a stampa della mostra Paludi Pontine e Agro Romano nella pittura dell'Ottocento tenutasi presso il 6° Salone Nazionale Antiquariato a Roma nel 1981; cartellino a stampa della mostra Die Römische Campagna. Bilder aus der Vergangenheir tenutasi presso l'Istituto Italiano di Cultura a Monaco di Baviera nel 1993; cartellino a stampa della mostra Ottocento Romano dal Neoclassicismo al Divisionismo tenutasi presso la Biblioteca Comunale di Aprilia 25 novembre 1995- 14 gennaio 1996; dichiarazione di autenticità firmata da Renato Mammucari; etichetta con descrizione dell'opera e bibliografia.
ESPOSIZIONI
Paludi Pontine e Agro Romano nella pittura dell'Ottocento, 6° Salone Nazionale Antiquariato, Roma 1981;
Die Römische Campagna. Bilder aus der Vergangenheir, Istituto Italiano di Cultura, Monaco di Baviera 1993;
Ottocento Romano dal Neoclassicismo al Divisionismo, Biblioteca Comunale, Aprilia 1995-1996.
BIBLIOGRAFIA
R. Mammucari, "I XXV" della Campagna romana, Velletri 1994, p. 5;
R. Mammucari, G. Ascari (a cura di), Memorie della Campagna romana, Velletri 2010, p. 39;
R. Mammucari, Ottocento romano, Città di Castello 2011, p. 320.
Dichiarazione di autenticità su etichetta sul retro dell'opera firmata da Renato Mammucari. -
Lotto 103 Giuseppina Vannutelli (Roma 1874-1948) - Ritratto di gentildonna con guanti bianchi, 1901
cm 185 x 90
olio su tela
firmato in basso a destra: Giuseppina Vannutelli - 901
Sul retro, sul telaio, antica etichetta con numero di riferimento (2).
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Lotto 104 Umberto Coromaldi (Roma 1870-1948) - Nudo femminile
cm 51 x 28,5
olio su tela
firmato in basso a destra: COROMALDI -
Lotto 105 Scuola italiana inizi del XX secolo - Nudo femminile con mazzo di fiori
cm 115,5 x 80
olio su tela -
Lotto 106 Napoleone Parisani (Camerino 1854-Roma 1932) - Tivoli, fontana a Villa Adriana, 1910
cm 56 x 39
tecnica mista su cartone telato
firmato in basso a sinistra: N. Parisani
Sul retro: cartellino a stampa della mostra Ettore Roesler Franz e i pittori dell'Ottocento a Tivoli, tenutasi a Villa d'Este a Tivoli nel 1995 con riferimenti all'autore e al dipinto; cartellino con dichiarazione d'autenticità firmata dall'avv. prof. Renato Mammucari; cartellino della Collezione Mammucari con descrizione e bibliografia dell'opera.
ESPOSIZIONI
Ettore Roesler Franz e i pittori dell'Ottocento a Tivoli, Villa d'Este, Tivoli 1995;
Dal Naturalismo al Simbolismo, Villa Mondragone, Monte Porzio Catone 2005;
Naturalismo nella pittura italiana tra '800 e '900, Foro Boario, Modena 2008.
BIBLIOGRAFIA
R. Mammucari, "I XXV" della Campagna romana, Velletri 1994, p.38;
C. Bernoni, R. Mammucari, M. Testi, Ettore Roesler Franz e i pittori dell'Ottocento a Tivoli, Velletri 1995, p. 104;
R. Mammucari, La Campagna romana nell'Arte dei "XXV", Velletri 1996, pp. 252-253;
R. Mammucari, Acquarellisti romani, Città di Castello 2001, pp. 204-205;
R. Mammucari (a cura di), Dal Naturalismo al Simbolismo, Marigliano 2005, p. 144;
E. Corradini (a cura di), Naturalismo nella pittura italiana tra '800 e '900, Milano 2008, p. 215.
Dichiarazione di autenticità su etichetta sul retro dell’opera firmata da Renato Mammucari. -
Lotto 107 Francesco Vitalini (Fiordimonte 1865-Auronzo 1905) - Villa Adriana, 1900
cm 12,2 x 8 (la lastra), cm 26,5 x 19 (il foglio)
acquatinta al pennello, senza cornice
siglato in lastra in basso a destra: FV
cfr. R. Mammucari, V. Vitalini Sacconi, Francesco Vitalini. La sua arte, il suo tempo, S. Lorenzo in Campo 1988, p. 46 (ill.). -
Lotto 108 Cesare Biseo (Roma 1843-1909) - Roma, il colle Aventino visto dal Tevere, 1868
cm 19,5 x 30,5
acquerello su cartoncino
firmato e datato in basso a destra: C Biseo / 1868
Sul retro, scritta a inchiostro con riferimento all'artista e all'opera.
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Lotto 109 Carlo Montani (Saluzzo 1868-Roma 1936) - Prato estivo, 1915
cm 26 x 35,8
olio su tavola
dedicato, firmato e datato: Al caro amico / Bertolla / C. Montani / Roma 1915 -
Lotto 110 Giulio Bargellini (Firenze 1875-Roma 1936) - Signora, 1892
cm 46,5 x 35,5
olio su tela
datato e firmato in basso a destra: 1892 / Bargellini
Dopo l’apprendistato con Augusto Burchi e la collaborazione con Francesco Vinea, che gli fornirà uno strutturato bagaglio iconografico, Giulio Bargellini ottenne, a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta del XIX secolo, il contratto con il mercante fiorentino Giovanni Hautmann, per il quale l’artista eseguì ad affresco la facciata della galleria in Borgo Ognissanti, oggi distrutta ma nota attraverso una foto d’archivio.
Per Hautmann l’artista dipinse una serie di opere a tema idilliaco, giovani fanciulle colte in solitario dialogo in rigogliosi giardini, soggetti che incontravano favorevolmente il gusto della sofisticata clientela internazionale fiorentina, ma che il gallerista proponeva anche direttamente oltremanica.
Analogo all’opera in esame è, ad esempio, il dipinto Mestizia (1889), noto attraverso una foto Alinari, affine per impostazione e per il medesimo spirito contemplativo e fervido afflato che caratterizzano la figura.
Questa serie di opere a carattere più “sentimentale” precede di poco la svolta di Bargellini in direzione del cosiddetto classical genre painting anglosassone, soprattutto nella versione suggerita da Sir Alma Tadema.
L’abilità tecnica dell’artista, evidente nel delicato cromatismo delle mani incrociate che tengono rami fioriti e nella pennellata trasparente che lascia intravedere la tela, coincidono perfettamente con le parole che Galileo Chini annotò sul suo diario proprio in relazione alla maniera di dipingere dell’artista: “Bargellini lavorava a poco colore in modo che la pittura veniva a essere trasparente, non avendo quella pasta troppo spessa che ha il difetto di far scrostamento” (Galileo Chini, I Quaderno. Appunti e verità vissute, in Il tarlo polverizza anche la quercia. Memorie di Galileo Chini, a cura di Fabio Benzi, Firenze 1998, p. 34).
L’estrema rarità delle opere eseguite negli anni della collaborazione con Hautmann e la corrispondenza con le misure indicate lascia ragionevolmente supporre che il dipinto possa coincidere con il ritratto Signora, esposto in occasione della Esposizione-Vendita di pitture dell'800 allestita presso la Galleria d'Arte “Firenze” nel dicembre 1939 (Esposizione-Vendita di pitture dell'800, Galleria d’Arte “Firenze”, dicembre 1939 XVIII, s.p., n. 4).
La presente opera è stata archiviata nel Catalogo Generale dell’artista, a cura di chi scrive e di prossima pubblicazione, con il numero di inventario 3/2023.
Francesco Parisi
Giugno 2023
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Lotto 111 Mario Barberis (Roma 1893-1960) - E' passato Gesù, 1922
cm 32 x 53
olio su cartone
firmato in basso a destra: MARIO BARBERIS / ROMA 1922 -
Un bozzetto a matita su carta per quest'opera è stato offerto in asta presso Finarte nella vendita all'incanto delle Opere dalla Collezione di Bruno Mantura tenutasi a Roma il 23 marzo 2021 (lotto 87, b). L'artista, specializzatosi negli anni Venti e Trenta in arte sacra, era infatti particolarmente caro al critico e studioso d'arte, che possedeva nella sua collezione un piccolo nucleo di opere di Barberis.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 112 Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960) - Pastore, studio definitivo per il pannello graffito del portale della Chiesa de Il campo dei pastori di Beit-Sahur a Betlemme, anta sinistra
cm 71,6 x 68,9
matita su carta lucida
Si allega autentica su fotografia dell'Archivio dell'opera di Duilio Cambellotti firmata da Alessandro Cambellotti in data 06/06/2023 con sigla di archiviazione ARCI 2980.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 113 Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960) - Pastore, studio definitivo per il pannello graffito del portale della Chiesa de Il campo dei pastori di Beit-Sahur a Betlemme, anta destra, 1954
cm 67,7 x 63,3
matita su carta lucida
Si allega autentica su fotografia dell'Archivio dell'opera di Duilio Cambellotti firmata da Alessandro Cambellotti in data 06/06/2023 con sigla di archiviazione ARCI 2981.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 114 Augusto Alberici (Roma 1846-1922) - "Un battaglione di bersaglieri in trincea verso il Pasubio"
cm 32 x 58
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Ato. Alberici
Sul retro: sulla tela, numero di riferimento e firma di mano dell'artista: n°. 14 / Ato. Alberici ; sul telaio, scritta a matita con titolo di mano dell'artista.
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Lotto 115 Augusto Alberici (Roma 1846-1922) - Alpini in trincea
cm 31,5 x 58
olio su tela
firmato in basso a destra: Ato. Alberici
Sul retro, sul telaio, scritte di mano dell'artista con riferimento al dipinto: ... Novembre 1916 (?) / Alt. 2404 metri Ato. Alberici.
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Lotto 116 Angelo Rossi (Roma 1881-1967) - Paesaggio montano
cm 50,5 x 65
pastello su cartoncino
firmato in basso a destra: ARossi
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 117 Antonio Calcagnadoro (Rieti 1876-Roma 1935) - Studio per "Le madri", 1923
cm 43,8 x 47
olio su cartone
firmato e datato in basso a destra: ROMA / A. CALCAGNADORO - / 1923
Sul retro, studio architettonico a matita.
Il presente dipinto può essere messo in relazione, per composizione, accordo cromatico e atmosfera, al dipinto Le madri, conservato presso il Museo Civico di Rieti, datato 1925. -
Lotto 118 Edoardo Tani (Tivoli 1880-Roma 1948) - Lotto di quattro vedute di Tivoli
a) Tivoli, vasca a Villa d'Este
olio su cartone, cm 31,8 x 45,3
firmato in basso a destra: E Tani
b) Fiori a Villa d'Este
olio su cartone, cm 30 x 39,5
firmato in basso a destra: E Tani
c) "Tivoli"
olio su cartone, cm 27,3 x 34,8
firmato e intitolato in basso a sinistra: E Tani / Tivoli
d) Ombre a Villa d'Este
acquerello su cartoncino, cm 36 x 55
firmato in basso a destra: E Tani
a) Tivoli, vasca a Villa d'Este
olio su cartone, cm 31,8 x 45,3
firmato in basso a destra: E Tani
b) Fiori a Villa d'Este
olio su cartone, cm 30 x 39,5
firmato in basso a destra: E Tani
c) "Tivoli"
olio su cartone, cm 27,3 x 34,8
firmato e intitolato in basso a sinistra: E Tani / Tivoli
d) Ombre a Villa d'Este
acquerello su cartoncino, cm 36 x 55
firmato in basso a destra: E Tani
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Lotto 119 Edoardo Tani (Tivoli 1880-Roma 1948) - Lotto composto da tre paesaggi
a) Bougainvillea
olio su cartone, cm 47,5 x 36
firmato in basso a destra: E Tani
b) Alberi
olio su legno, cm 38,7 x 38,5
firmato in basso a sinistra: E Tani
c) Primavera nella palude
olio su cartone, cm 26,3 x 34,7
firmato in basso a sinistra: E Tani
a) Bougainvillea
olio su cartone, cm 47,5 x 36
firmato in basso a destra: E Tani
b) Alberi
olio su legno, cm 38,7 x 38,5
firmato in basso a sinistra: E Tani
c) Primavera nella palude
olio su cartone, cm 26,3 x 34,7
firmato in basso a sinistra: E Tani
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Lotto 120 Edoardo Tani (Tivoli 1880-Roma 1948) - Lavandaie
cm 26,3 x 36,5
olio su cartone
firmato in basso a destra: E Tani -
Lotto 121 Giovan Battista Crema (Ferrara 1883-Roma 1964) - Scena allegorica, circa 1945-50
cm 9 x13,8
grafite e acquerello su cartoncino
firmato in alto a destra: GB Crema
BIBLIOGRAFIA
M. Carrera, Giovanni Battista Crema. Divisionismo, simbolo e realtà (1883-1964), Roma 2020, pp. 133 (ill.) e 186, n. 152.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 122 Giovan Battista Crema (Ferrara 1883-Roma 1964) - Alberi ed agavi, circa 1930
cm 21 x 31
acquerello e grafite su cartoncino
firmato in basso a destra: GBCrema
BIBLIOGRAFIA
M. Carrera, Giovanni Battista Crema. Divisionismo, simbolo e realtà (1883-1964), Roma 2020, pp. 79 (ill.) e 181, n. 74.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 123 Scuola italiana fine del XIX secolo - Naiade
cm 31 x 75,5
olio su tela -
Lotto 124 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Rocce nel bosco
cm 23 x 34
olio su tela riportata su masonite
firmato in basso a destra: F. Petiti -
Lotto 125 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Sentiero fra gli alberi
cm 25,3 x 34,5
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a destra: F. Petiti -
Lotto 126 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Alberi nel bosco
cm 21 x 26
olio su cartone
firmato in basso a destra: F Petiti -
Lotto 127 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Albero nel sole
cm 19 x 23
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a sinistra: F. Petiti -
Lotto 128 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Veduta di Terracina con il Monte Circeo
cm 17 x 33,8
olio su tela riportata su cartone
firmato in basso a destra: F Petiti e numero di riferimento in basso a sinistra (2.)
Sul retro, sul cartone di supporto: antica etichetta manoscritta con titolo dell'opera di mano dell'artista; due vecchie etichette manoscritte con numeri di riferimento (55 e 66); frammento di timbro della Dogana di Roma.
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Lotto 129 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Coppia di disegni di paesaggio
a) Buoi al pascolo nei pressi di Roma
carboncino su cartoncino, cm 13 x 20,5
firmato a china in basso a sinistra: F. Petiti
b) Alberi
china su cartoncino, cm 28 x 38,5 (il foglio)
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, antico cartellino con numero di riferimento (217).
a) Buoi al pascolo nei pressi di Roma
carboncino su cartoncino, cm 13 x 20,5
firmato a china in basso a sinistra: F. Petiti
b) Alberi
china su cartoncino, cm 28 x 38,5 (il foglio)
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, antico cartellino con numero di riferimento (217).
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Lotto 130 Filiberto Petiti (Torino 1845-Roma 1924) - Pioppi lungo il fiume
cm 22 x 33,3
olio su legno
firmato in basso a destra: F. Petiti
Sul retro, altro dipinto di mano dell'artista con paesaggio marino e nave.
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Lotto 131 Nicolas De Corsi (Odessa 1882-Napoli 1956) - Passeggio a Napoli
cm 20 x 24,3
olio su legno
firmato in basso a sinistra: -DE CORSI-
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lotto 132 Pietro Fragiacomo (Trieste 1856-Venezia 1922) - Venezia, Bacino di San Marco
cm 11 x 18,6
olio su tavola in cornice coeva in oro zecchino
firmato in basso a sinistra: P. Fragiacomo
Sul retro, incollata alla tavola, vecchia dichiarazione d'autenticità battuta a macchina.
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Lotto 133 Giuseppe Tonnini (Loreto 1875-Roma 1954) - Bozzetto per il monumento di San Francesco in Piazza San Giovanni
cm 50,5 x 27,7 x 14,5
scultura in bronzo
firmata sulla base a destra: G. Tonnini e iscritta a destra: BOZZETTO DELLA STATUA / DI S. FRANCESCO / NEL MONUMENTO DEL / PIAZZALE LATERANENSE / SCULTORE - TONNINI
Sul retro, sulla base, iscrizione della FOND: ART. LAGANA' / NAPOLI
Bibliografia di riferimento: Mostre e concorsi, in “Per l’arte sacra”, luglio-agosto1926, n. 4, p. 190; C. Mezzana, Il monumento a San Francesco dinanzi al Laterano, in “Arte sacra”, luglio-agosto 1927, n. 7-8,pp. 221-223; F. Giorgi Rossi, Monumenti e lapidi, in A. Cambedda, L. Cardilli Alloisi (a cura di), La capitale a Roma: città e arredo urbano 1870-1945, Roma 1991, p. 192; N. Cardano, Per una storia dei monumenti celebrativi a Roma dalla prima guerra mondiale agli anni '30, in Idem, pp. 221-222; J. S. Grioni, Il monumento romano a San Francesco d’Assisi: pregevole opera di Giuseppe Tonnini, in “Lazio ieri e oggi”, 2004, p. 291; N. Cardano, Esquilino e Castro Pretorio: patrimonio storico-artistico e architettonico del Comune di Roma (Quaderni dei Monumenti), Roma 2004, p. 85; E. Federico, Il monumento a San Francesco d’Assisi, in AA.VV., Mura di Roma. Memorie e visioni della città, Roma 2018, p. 127; S. Santolini, Tra paesaggio e architettura. Il progetto per i giardini di via Carlo Felice, in A. Cremona, C. Crescentini, S. Santolini (a cura di), Raffaele de Vico. Architetto e paesaggista. Un «consulente artistico» per Roma, Roma 2020, pp.217-224: 219-221, fig. 7.
L’interesse storico-artistico di questa scultura in bronzo di Giuseppe Tonnini, scultore marchigiano attivo a Roma, è da connettere alla storia della Capitale e dei suoi monumenti in un periodo di particolare fermento urbanistico del Novecento. Si tratta di una delle rare fusioni note del bozzetto del celebre monumento a San Francesco d’Assisi, ubicato nel piazzale antistante alla Basilica di San Giovanni in Laterano e a poche centinaia di metri da quella di Santa Croce in Gerusalemme, nei pressi dell’area verde progettata dall’architetto Raffaele De Vico. Il monumento al santo umbro fu eretto su impulso del “Comitato internazionale perle onoranze a San Francesco d’Assisi nel VII Centenario della sua morte”, fondato nel dicembre del 1921 dallo storico Francesco Pennacchi. Obiettivo del Comitato, presieduto dal Vicario generale Basilio Pompilj, era quello di diffondere il più possibile il messaggio francescano, non solo attraverso la realizzazione di opere d’arte e l’attività editoriale (come, ad esempio, il periodico “Frate Francesco”), ma anche con l’organizzazione di pellegrinaggi verso i luoghi francescani da ogni parte d’Europa.
Per accettare il progetto del monumento e seguirne i lavori fu nominata un’apposita “Commissione Storia ed Arte”, che poteva contare sulla collaborazione di importanti personalità della politica artistica capitolina quali Pio Piacentini, Antonio Muñoz, Manfredo Manfredi e i marchigiani Alessandro Bacchiani e Adolfo De Carolis. Quest’ultimo in particolare era in stretto contatto con Tonnini, come ben documenta la corrispondenza del “Fondo De Carolis” negli archivi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Alcune delle lettere lì conservate risultano particolarmente preziose per ricostruire il processo creativo che portò l’artista a realizzare più bozzetti prima di giungere al risultato finale. Già il 12 dicembre del 1924, Tonnini scriveva al coetaneo pittore chiedendogli di indire una riunione della commissione «[…] avendo io, passando sopra ai desideri dei Committenti fatto un nuovo bozzetto di intonazione moderna direi quasi pittorica, che incontra le simpatie di chi l’ha visto, per cui Manfredi, Barluzzi ecc. […] mi perdonerai pensando al desiderio mio di fare un lavoro che possa avere le maggiori approvazioni e dare minori dolori possibili»[1]. Tale bozzetto fu però scartato: l’artista si mise quindi al lavoro per realizzarne la terza e ultima versione– da cui fu tratta la fusione in esame – per l’approvazione definitiva, che giunse nel novembre del 1925. «Carissimo De Carolis» – scrisse nuovamente all’amico– «il mio bozzettone del Monumento a San Francesco è stato pienamente approvato dalla Commissione artistica di cui tu sei tanto parte; solo Zanelli non avendo potuto venire, ma avendo veduto il bozzetto qualche giorno prima, fece avere a Barluzzi la lettera di cui ti accludo una copia, lettera come vedi molto lusinghiera per me»[2].
Ottenuto il consenso di Papa Pio XI, il cantiere fu quindi avviato con l’obiettivo di inaugurare il monumento entro l’anno delle celebrazioni. Furono però alcune polemiche a rallentare i lavori, come già era accaduto prima di allora per altri monumenti romani(si pensi, ad esempio, alla Fontana delle Naiadi di Mario Rutelli in Piazza della Repubblica): a causa del protrarsi di una «discussione sulla foggia dell’abito con cui il Tonnini ha rivestito il Santo, che è quella classica assai diversa dalla tonaca dei conventuali»[3], l’opera fu svelata al pubblico soltanto il 26 maggio del 1927 (figg. 1-2).
Fuso presso le Officine Laganà di Napoli, il gruppo scultoreo è costituito da sei figure in totale: alle spalle del Santo, infatti, l’artista rappresenta cinque frati, ognuno immortalato in un atteggiamento differente. Sulla scalinata del basamento in tufo si leggono un’epigrafe dedicatoria, sul lato frontale, e i versi dell’XI canto del Paradiso in cui Dante celebra San Francesco, sul lato sinistro e su quello posteriore. La disposizione delle figure e la loro mimica conferiscono una certa inflessione teatrale al monumento, salutato dalla critica dell’epoca con entusiasmo[4].La scultura rese celebre persino il modello di cui Tonnini si servì per rappresentare il Santo: Francesco Toppi (fig. 3), uno dei più richiesti modelli di Anticoli Corrado, borgo noto per la collaborazione tra gli abitanti e le centinaia di artisti che vi soggiornarono tra Ottocento e Novecento.
L’accento “pittorico” del secondo bozzetto di cui l’artista parlò nella lettera del 1924 a De Carolis cede qui il passo a forme armoniose e a una salda volumetria, accostandosi così alle tendenze della scultura a lui contemporanea. Tali caratteristiche, apprezzabili anche nel bozzetto in esame, rivelano infatti qualche tangenza con il gusto déco, che nella scultura italiana degli anni Venti si esprimeva soprattutto attraverso la ricerca dell’equilibrio tra il dato naturale e l’accentuazione dei valori geometrici. Nel rappresentare il Santo in un momento estatico, Tonnini insiste quindi sul rigore simmetrico della composizione, conferendo un moto di slancio al gesto delle braccia levate al cielo con i palmi rivolti verso la Basilica di San Giovanni.
Manuel Carrera
Maggio 2023
[1] Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Fondi storici, Fondo Adolfo De Carolis, serie 1 (Corrispondenza), unità archivistica 611 (Tonnini Giuseppe).
[2] Idem. Questa la lettera di Zanelli allegata: «Roma, 29 Ottobre 1925 / Gent.mo Barluzzi, per l’adunanza di domani non mi è possibile intervenire per impegni precedentemente presi. Però, avendo giorni or sono visitato Tonnini ebbi occasione di di vedere ed ammirare la sua composizione per il Monumento a S. Francesco e posso assicurarLa della mia completa approvazione. La prego a volermi scusare presso S. E. il Presidente e gradire i miei distinti saluti / f:to Angelo Zanelli».
[3] Mostre e concorsi, in “Per l’arte sacra”, luglio-agosto 1926, n. 4, p. 190.
[4] Si veda, in particolare, C. Mezzana, Il monumento a San Francesco dinanzi al Laterano, in “Arte sacra”, luglio-agosto 1927, n. 7-8, pp. 221-223
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Lotto 134 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Festa in piazza, 1942
cm cm 73,5 x 94,3
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: A. Sdruscia / -42-
Achille Sdruscia intorno al 1945 fu ospitato a casa dell’antiquario Filippo Ridolfi, bisnonno dell’attuale proprietario, che gli garantì non solo un alloggio ma anche tutto il necessario per una vita normale, così da impedire che l’artista venisse perseguitato dalle forze naziste e deportato.
Sdruscia consegnò successivamente al Ridolfi tutti i bozzetti e le opere realizzate in quel lasso di tempo in cambio della generosa, e non priva di rischi, ospitalità.
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Lotto 135 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Il violoncellista, 1943
cm 50 x 40,3
olio su tela, senza cornice
firmato e datato in basso a sinistra: ASdruscia- / -943-
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Lotto 136 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Le amiche
cm 36,5 x 56,5
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: A. Sdruscia -
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Lotto 137 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Ritratto del caricaturista Romeo Marchetti
cm 101 x 76
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: ASdruscia
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Lotto 138 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - I tetti di Roma al tramonto
cm 35 x 47
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: ASdruscia
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Lotto 139 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Roma, i tetti del rione Campitelli
cm 36,5 x46,8
olio su tela
firmato in basso a destra: ASdruscia
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Lotto 140 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Al caffè in piazza
cm 40 x 49,5
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a destra: ASdruscia-
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Lotto 141 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Villa romana
cm 49,5 x 69,7
olio su tela
firmato in basso a destra: A. Sdruscia
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Lotto 142 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Roma, Piazza Navona
cm 64,5 x 85
olio su tela
firmato in basso a sinistra: A. Sdruscia
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Lotto 143 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - Natura morta con anguria e lucertola, 1951
cm 75,3 x 101
olio su tela, senza cornice
firmato e datato in basso a destra: A. Sdruscia / -951-
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Lotto 144 Achille Sdruscia (Roma 1910-1994) - "Il cocomeraro"
cm 30,2 x 50
olio su tela, senza cornice
firmato in basso a sinistra: ASdruscia -
Sul retro, titolo di mano dell'artista.
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