ASTA 414 - GIOIELLI DAL MONDO E ARTE AFRICANA
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Lotto 263 Arte africana Bambara, Mali.
Seggio con figura antropomorfa.
Legno duro a patina naturale e borchie metalliche.
Segni d'uso. . . Cm 22,00 x 25,00 x 19,00. Raro seggio Bambara a base quadrangolare costituito da una seduta superiore incisa geometricamente con raggi e sostenuta da una cariatide antropomorfa femminile con testa magistralmente stilizzata e risolta con il solo naso, tipicamente scolpito con i canoni di bellezza Bambara, e due borchie a rappresentazione degli occhi. Altre tre borchie sono posizionate sulla fronte ed una solitaria ad altezza gola.
Il legno duro e compatto appare fessurato e con mancanze dovute all'azione del tempo ed all'usura degli uomini.
Due seggi molto simili sono pubblicati a pag. 66 del catalogo Bamana, Afrikanische Kunst aus Mali del Museum Rietberg Zurich 2001. -
Lotto 264 Arte africana Dinka, Sudan.
Sgabello zoomorfo in legno duro a patina chiara.
Segni d'uso. . Cm 46,00 x 23,50 x 20,00. Sgabello realizzato da un unico pezzo di legno, a quattro zampe e con due elementi decorativi alle sommità superiori, scolpiti in forma di teste stilizzate zoomorfe.
Di bella patina bionda chiara, la parte della seduta risulta decorata con borchie in ottone disposte in maniera geometrica. -
Lotto 265 Arte africana Ashanti, Ghana.
Seggio reale in legno, metallo e pelle.
Difetti visibili e segni d'uso. . Cm 45,00 x 68,00 x 35,00. Importante seggio ed insegna di rango Ashanti in legno duro a patina naturale e pelle, decorato con borchie in ottone e puntali dello stesso materiale posti sulla sommità dello schienale.
Diversi difetti che richiedono l'opera di un restauratore esperto, confermano al contempo l'antichità ed il prolungato utilizzo di questo bell'oggetto. -
Lotto 266 Arte africana Kuba, Repubblica Democratica del Congo.
Poggia schiena in legno duro a patina scura lucida.
Segni d'uso. . . Cm 55,00 x 21,00 x 22,00. Impropriamente chiamato sgabello o seggio, questo splendido poggia schiena dei Kuba è caratterizzato da una complessa ed elaborata lavorazione ad intaglio geometrico interamente ricoperta da una accattivante patina scura lucida, purtroppo non particolarmente fotogenica.
I due fori praticati in uno dei lati longitudinali servivano a tenere un legaccio per trasportare il poggia schiena a tracolla. -
Lotto 267 Arte africana Tuareg, Nord Africa.
Palo da tenda.
Legno duro a patina naturale.
Difetti visibili e segni d'uso. . . Cm 17,00 x 101,50 x 6,00. Palo da tenda lavorato ed inciso a figure geometriche, utilizzato durante le traversate del Sahara dal nomade e fiero popolo Tuareg. -
Lotto 268 Arte africana Mende, Sierra Leone.
Maschera a casco Sowei.
Legno duro a patina nera, pigmenti.
Difetti visibili ed evidenti egni d'uso. . . Cm 25,00 x 63,50. Maschera a casco Sowei utilizzata dalle donne anziane durante i riti di passaggio all'età adulta (Sande o Bundu) delle giovani donne Mende.
Realizzata in maniera atipica, questa particolare quanto rara maschera è composta dal casco scavato, lavorato e inciso a motivi geometrici che richiamano le elaborate acconciature delle donne Mende.
I due rotoli di grasso del collo, tra le cui pieghe sono celate due strette feritoie che consentivano alla danzatrice che la indossava un minimo di visibilità e/o di aereazione, rappresentano ricchezza e abbondanze.
Alla base del casco sono presenti numerosi fori passanti che servivano per fissare alla maschera il lungo e folto manto in fibre di rafia.
La parte superiore del casco, di evidente forma fallica ed utilizzato con ogni probabilità durante i riti per spiegare visivamente alle giovani donne i principi basilari dell'educazione sessuale, è caratterizzata dalla scultura a tutto tondo di una testina ben scolpita, proporzionata ed abbellita dalla consueta raffinata acconciatura, posizionata su un lungo collo a quattro rotoli di grasso.
Questa maschera conserva tracce di numerose verniciature sovrapposte che le conferiscono una magnifica patina nera e lucida su cui sono visibili diffusi segni d'uso. -
Lotto 269 Arte africana Senufo, Costa d'Avorio.
Scultura antropomorfa.
Legno duro a patina nera.
Segni d'uso. . Cm 4,50 x 17,00 x 4,50. Scultura antropomorfa con acconciatura e tratti tipici dei Senufo, di discreta qualità d' intaglio, proporzioni dei volumi e patina nera con minimi difetti visibili.
Con base. -
Lotto 270 Arte africana Djimini, Costa D'avorio.
Scultura di cavaliere a cavallo.
Legno duro a patina marrone-rossastra e ferro. . . Cm 7,00 x 34,00 x 7,00. Interessante e rara scultura di cavaliere Djimini ( uno dei sottogruppi dei Senufo), realizzata con volumi plastici particolarmente asimmetrici, ma sicuramente rafforzativi dell'espressività.
Testa sovradimensionata con copricato e volto particolareggiato da elementi asimmetrici.
In legno duro bruno rossastro con tracce di patina nera. Bello il ferro-lancia a corredo particolarmente usurato ed arrugginito
Con base. -
Lotto 271 Arte africana Lobi, Burkina Faso.
Scultura Bateba.
Legno duro a patina marrone. . . Cm 5,00 x 17,00 x 5,00. Figure antropomorfe Bateba come questa venivano commissionate e utilizzate tra i Lobi per la protezione del proprietario, della sua casa e famiglia.
Caratterizzata da evidenti volumi cubisti, questa piccola scultura è stata assicurata su una base ini plexiglass probabilmente alla fine del secolo scorso ed attraverso questo materiale trasparente è possibile notare un numero di inventario scritto a matita sulla pianta di un piede. -
Lotto 272 Arte africana Lobi, Burkina Faso.
Scultura Bateba.
Legno duro a patina scura. . . Cm 41,00 x 53,00 x 6,00. Bella e significativa scultura antropomorfa Bateba Ti Puo o Batiba Dangereux, particolarmente rappresentativa della statuaria Lobi.
I Batiba Ti Puo o "pericolosi", chiamati anche Duntundara venivano scolpiti e posti a protezione della casa per bloccare le forze dannose come le malattie o la stregoneria e sono sempre caratterizzati dalle braccia aperte.
Quest'esemplare di buon intaglio e proporzioni, con discreta patina e segni d'uso è significativo anche per la dimensione: ben 53 centimetri di altezza.
Con base. -
Lotto 273 Arte africana Winiama, Burkina Faso.
Maschera scimmia Wankr.
Legno a patina naturale e crostosa.
Difetti visibili e notevoli segni d'uso.
Ex collezione privata Enrico Prometti. . . Cm 15,00 x 26,00 x 17,50. Rara e bella maschera scimmia dei Winiama caratterizzata da fronte prominente, bocca quadrata scarificazioni guanciali ed occhi rotondi a cerchi concentrici, tipici della scultura di molte delle popolazioni stanziate nel Burkina Faso.
I diversi difetti visibili e la notevole patina crostosa derivante dalle numerose offerte ricevute nel tempo danno a questa maschera Wankr un aspetto particolarmente vecchio e vissuto.
Un esemplare molto simile proveniente dalla collezione Alain Dufur è pubblicato alla scheda 82 del volume Land of the flying masks, Art and culture in Burkina Faso, The ThomasG.B. Wheelock Collection, scritto da Christopher D. Roy e Thomas G.B. Wheelock per Prestel nel 2007
Con base. -
Lotto 274 Arte africana Bambara, Mali.
Marionetta Sogo bo.
legno duro, pigmenti naturali ed industriali. corda, fibre e chiodi.
Difetti visibili e segni d'uso.
. . Cm 34,00 x 68,00 x 19,00. Marionetta Sogo Bo più volte dipinta, l'ultima delle quali utilizzando colori industriali che ne hanno enfatizzato l'espressività del volto.
Scolpita con i volumi ed i canoni estetici caratteristici della scultura Bambara, questa marionetta ci è pervenuta senza i vestiti indossati durante l'ultima festa o rappresentazione teatrale a cui ha partecipato( si sono salvati gli orecchini in tessuto rosso), ma risulta ancora perfettamente funzionante: tirando la cordicella infatti le braccia riprendono a muovere il pestello mimando l'attività tipicamente femminile di battere il miglio per produrre farina.
Per confrontare questa marionetta con altre ed approfondire l'argomento, può essere interessante sfogliare il catalogo Sogo, maschere e marionette bamana, collezione Claude e Marthe Everlè , Mazzotta Editore, 2012 per la mostra al Museo delle Culture, Heleneum di Lugano tra l'ottobre 2012 ed il marzo 2013
Con base in plexiglass realizzata con ogni probabilità tra gli anni '70 ed '80 del secolo scorso