Asta N. 863 - Old Masters
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Lotto 241 Scuola fiamminga dell'inizio del XVII secolo, Fumatore in osteria
reca tracce di firma sulla panca in basso a destra, olio su rame, Largh. 20 - Alt. 24 Cm -
Lotto 242 Philipp Peter Roos 1655 Francoforte sul Meno-1706 Tivoli, detto Rosa da Tivoli, Scene di caccia
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 66X85 -
Lotto 243 Philipp Peter Roos 1655 Francoforte sul Meno-1706 Tivoli, detto Rosa da Tivoli, Paesaggio con pastore e gregge
siglato, olio su tela, Largh. 195 - Alt. 140 Cm -
Lotto 244 Scuola del XVIII secolo, L'assalto alla diligenza, Notturno con incendio
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 69X49X -
Lotto 245 Philips Wouwerman 1619 Haarlmem-1668 Haarlmem, Cavallo e Cavaliere
coppia di dipinti, siglati “PV”, recano al retro vecchie etichette con attribuzione all’artista, olio su tavoletta, cm 23,5x16 e cm 17x15 -
Lotto 246 Alessandro Magnasco (1667 Genova - 1749 Genova) e Antonio Francesco Peruzzini (1643 Ancona - 1724 Milano), Paesaggio con pastori e contadini in riva al fiume
olio su tela, Cm 114X73, Expertise Dott. Camillo Manzitti, “Il Paesaggio con villici è opera sicuramente autografa, per la parte riguardante le figure, del pittore genovese Alessandro Magnasco detto il Lissandrino., Come di consueto in opere di questo soggetto, il Magnasco s'avvale anche qui della collaborazione di Antonio Francesco Peruzzini, autore dello sfondo paesaggistico., Nell'attività del Lissandrino, opere di questo genere coprono una parte cospicua della sua produzione e, in alternativa a quella con Clemente Spera, suo compagno altrettanto abituale nelle opere ambientate su fondali architettonici, la collaborazione con il Peruzzini rientra in una consuetudine operativa quasi ininterrotta., Sotto questo aspetto, è straordinario come i due artisti abbiano saputo operare per tanto tempo in perfetta simbiosi, propiziando al pittore paesaggista, a partire dagli anni fiorentini dei primi anni del secolo, fino alla morte avvenuta nel 1724, un'evoluzione stilistica, che procede con grande coerenza di pari passo con quella del Magnasco, al punto che si può senz'altro definire il Peruzzini come l'alter ego del genovese nel campo specifico della pittura di paesaggio, e conseguentemente il più originale interprete settecentesco della specialità., La stilizzazione esasperata delle nervose figurette, il segno guizzante e rapidissimo, grazie al quale le forme disgregate acquisiscono un'eccezionale carica espressiva e drammatica, suggeriscono una datazione dell'opera intorno al 1715.” -
Lotto 247 Adriaen Van der Cabel 1631 Rijswijk-1705 Lione, Scuola del XVIII secolo, Veduta di porto
olio su tela, Largh. 149 - Alt. 99 Cm -
Lotto 248 Cornelis Janssens van Ceulen 1593 Londra-1661 Utrecht, Ritratto di gentiluomo in armatura
olio su tela, Cm 63,5X76,5 -
Lotto 249 David Teniers 1610 Anversa-1690 Bruxelles, nei modi di, Lo studio dell’Alchimista
olio su tela, Cm 27X38 -
Lotto 250 Giovanni Maria Delle Piane 1660 Genova-1745 Monticelli, bottega di, detto il Mulinaretto, Ritratti di coniugi
coppia di dipinti, olio su tela ovale, Cm 75X67 -
Lotto 251 Niccolò Cassana 1659 Venezia-1714 Londra, Ritratto di gentiluomo con nastro rosa
olio su tela, Largh. 46 - Alt. 62 Cm, Expertise Prof. Filippo Pedrocco, “Il Ritratto di un gentiluomo con parrucca sottoposto è opera di notevolissima qualità pittorica, oltre che in perfetto stato di conservazione, di evidente matrice veneziana. Rappresenta un nobiluomo elegantemente abbigliato con una splendida ‘velada’ (adesso la chiameremmo giacca), in tessuto a fondo dorato e decorato, e una ricca camicia adorna sul collo e sulle maniche di pizzi di Burano, mentre il mantello blu è gettato sulle spalle, per lasciare maggior spazio all'esibizione degli indumenti sottostanti sul capo il nobiluomo reca una pesante parrucca del tipo ancora in uso alla fine del Seicento e all'inizio del secolo successivo, a Venezia, ma anche in molta parte d'Europa, un poco in contrasto con l'eleganza più raffinata del resto dell'abbigliamento, già settecentesco., Tali elementi spingono dunque a datare il dipinto ai primi anni del XVIII secolo e portano una importante conferma all'ipotesi attributiva che Le avevo anticipato verso il veneziano Niccolò Cassana (Venezia, 1659 - Londra, 1714) che fu assai celebre al suo tempo, tanto da divenire nel 1681, alla morte del Sustermans, il ritrattista ufficiale della corte medicea, da ottenere in patria diverse commissioni della più alta nobiltà veneziana e di numerosi ricchi viaggiatori stranieri che venivano a compiere il loro grand tour in Italia e da essere chiamato a Londra, alla fine della sua vita, dalla stessa regina d'Inghilterra, che era rimasta affascinata per il realismo di due suoi ritratti di personaggi inglesi eseguiti a Venezia. (…)” -
Lotto 252 Scuola emiliana dell'inizio del XVII secolo, San Giovanni Battista
olio su tela, Cm 105X132 -
Lotto 253 Scuola lombarda del XVII secolo, Ecce Homo
olio su tela, Largh. 89 - Alt. 142 Cm -
Lotto 254 Giovanni Antonio Galli 1585 Roma-1652 Roma, detto lo Spadarino, San Giovannino
olio su tela, Largh. 37 - Alt. 50 Cm, Expertise Prof. Ferdinando Arisi -
Lotto 255 Pieter Snijers 1681 Anversa-1752 Anversa, San Gerolamo nel deserto
siglato "P" sulla base in pietra su cui poggia il santo, datato "1715" sul cartiglio, olio su tela, Largh. 42 - Alt. 48 Cm, Expertise Dott.ssa Raffaella Colace, “Tipico prodotto artistico di gusto nordico nel coniugare il tema sacro a quello più schiettamente realistico della natura morta, il dipinto raffigura San Gerolamo in un antro boschivo. I due tradizionali filoni iconografici del santo nello studio e il santo eremita in preghiera entro un paesaggio si fondono qui in una rappresentazione che vede il santo all'aperto, in atteggiamento contemplativo, con davanti un libro, un cartiglio ed il pennino. Accanto a lui, a destra, spunta il muso del leone accovacciato - consueto attributo iconografico del santo -, mentre nell'angolo in basso trovano posto due grossi cespi di verdura, elemento che connota in modo originale il quadro., L'immagine di San Gerolamo campeggia al centro del campo spaziale, lasciando poco margine alla descrizione dell'ambiente circostante che vede, tra la vegetazione verdeggiante, un muro sbrecciato, l'antro di una grotta, il rudere di una colonna antica., L'opera è di ottima qualità nella condotta pittorica dettagliata e rifinita che rende con pari attenzione la rugosità cadente del corpo del vecchio santo come le nervature delle foglie d'insalata accartocciate. Il cromatismo acceso e il luminismo fortemente contrastato conferiscono altresì particolare valore alla composizione, che unisce finezza decorativa, di 'leggerezza' già settecentesca, ed intensità drammatica di retaggio ancora seicentesco. Tali elementi di stile dichiarano inconfondibilmente la mano di Pieter Snyers, pittore fiammingo di paesaggi, di nature morte e di ritratti, generi che spesso, come nel caso di questo dipinto, trovano felice convivenza. (…)” -
Lotto 256 Sebastiano Ricci 1659 Belluno-1734 Venezia, cerchia di, Le nozze di Ester e Assuero
olio su tela, Largh. 39 - Alt. 48,5 Cm -
Lotto 257 Sebastiano Ricci 1659 Belluno-1734 Venezia, cerchia di, Alessandro Magno e il medico Filippo
olio su tela, Cm 48,5X39 -
Lotto 258 Scuola del XVIII secolo, Scena di stregoneria
olio su tela, Largh. 197 - Alt. 120 Cm -
Lotto 259 François De Lange 1675 Annecy-1757 Bologna, detto Francesco L'Ange, Episodio della vita di San Bruno di Colonia
monocromo, olio su tela, Largh. 60 - Alt. 41 Cm, R. Roli, Paesaggisti e figuristi del settecento bolognese: nuove, aggiunte, in "Paragone" n. 457, 1988, pp. 66‑67, tav. 48 -
Lotto 260 Scuola danese del XVIII secolo, Ritratto di gentiluomo con giubba ricamata
olio su tela, Cm 64X82X -
Lotto 261 Scuola francese del XVIII secolo, Ritratto di gentiluomo in giubba rossa
olio su tela, Largh. 77,5 - Alt. 98 Cm -
Lotto 262 Scuola francese del XVIII secolo, Ritratto di giovinetta con giacca rossa
olio su tela, Cm 61X50 -
Lotto 263 Scuola olandese del XVIII secolo, Paesaggi arcadici con figure di pastorelli
coppia di dipinti, olio su tela, cm 59x53 e cm 61x53 -
Lotto 264 Jacob van Oost 1603 Bruges-1671 Bruges, Ritratto con tre ragazzi
reca al retro tracce del documento di provenienza, olio su tela, Largh. 60 - Alt. 40 Cm -
Lotto 265 Scuola fiamminga del XVIII secolo, Natura morta con frutti, ortaggi e fiori
coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 85 - Alt. 64 Cm -
Lotto 266 Tommaso Realfonso 1677 Napoli-1743 ?, Natura morta con anguria, frutti e fiori
olio su tela, Largh. 88 - Alt. 71 Cm, Expertise Dott. A. Cottino, “ (…) Il nome più logico che viene alla mente, e che si può suggerire a mio parere come autore del dipinto qui studiato, è quello del napoletano Tommaso Realfonso detto Masillo, un pittore allievo di Andrea Belvedere ricordato con lode dal de Dominici, ma oggi ancora dal catalogo di difficoltosa ricostruzione. , De Dominici lo definisce ‘il miglior Scolaro che ha fatto Abate Andrea, ed al quale appianava con carità, ed amore ogni difficoltà, e spesso ha ritoccato l'opere sue anzi che dopo il ritorno da Spagna, tuttoché impigrito, pure alcuna volta ha dipinto, sol perché era spronato dal suo Masillo’. Realfonso dunque ‘può dirsi Pittore universale in tutto quello che può dipingere un professore di frutta, e fiori cioè di cacciagioni, di cose da cucina, di robbe da mangiare, di cose dolci, di ciammelle, biscottini con cioccolato di frutti secchi, ed altre infinite cose, che son tutte dipinte egregiamente da questo raro soggetto, il quale si rende meraviglioso ne' suoi dipinti (…)’ (de Dominici, III, 1745, pp. 577-578). , Si ipotizzava più sopra per questo dipinto la possibile autografia di un pittore eclettico e colto, ma anche singolarmente arcaizzante: e Realfonso corrisponde esattamente a questo profilo. Anzi, proprio l'eclettismo nei soggetti (ma anche nello stile) sottolineato dal biografo napoletano non ha di certo giovato alla moderna comprensione dell'opera di Realfonso, che giace misconosciuta sotto le più disparate attribuzioni. Eppure i suoi pochi quadri sicuri sono contraddistinti da un'alta qualità: e di questo non si dovrebbe dubitare anche alla luce degli elogi fattigli dal de Dominici. (…)” -
Lotto 267 Jan-Baptist Huysmans 1654 Anversa-1716 Anversa, Paesaggio boschivo con pastori e armenti
olio su tela, Largh. 75 - Alt. 62 Cm, Expertise Prof. Ferdinando Arisi, “Un bosco fitto di alberi maestosi dalle fronde larghe e piene è il protagonista di questo paesaggio riconducibile alla mano del pittore anversese Jan Baptiste Huysmans il cui repertorio è essenzialmente costituito da simili dipinti, che esprimono un intenso sentimento della natura goduta nei suoi valori morfologici e atmosferici. In tal senso i paesaggisti fiamminghi del Seicento (per una esaustiva rassegna di artisti e opere si, veda cfr. Y. Thiery, Les Peintres Flamands de Paysage au XVII Siecle. Le baroque anversois et l'école burelloise, Bruxelles 1987), di cui Huysmans può considerarsi un epigono, condividono in qualche modo il percorso intrapreso dai colleghi olandesi (un nome per tutti, quello di Jacob van Ruysdael), i quali peraltro interpretano la natura in chiave più decisamente realistica e rinunciano quasi del tutto alla componente umana, laddove i fiamminghi rimangono più ancorati alla loro tradizione narrativa, lasciando spesso nei loro paesaggi un posto a squarci di vita contadina. Lo vediamo in questo stesso dipinto che accoglie in primo piano pastori con i loro armenti nei pressi di una fattoria (la si intravvede, arretrata, in mezzo agli alberi sulla destra): un momento quotidiano calato in una dimensione altrimenti senza tempo. (…)”, Dott.ssa Raffaella Colace -
Lotto 268 Pietro Brancaleone, Paesaggio con pescatori e città sullo sfondo
olio su tela, Cm 68X124, Expertise Prod. Filippo Pedrocco, “(…) E’ un dipinto dai caratteri strettamente ricceschi, condotto nei modi che sono tipici di Pietro Brancaleone, il paesaggista probabilmente conterraneo di Marco che solo in tempi relativamente recenti è stato "recuperato" alla storiografia artistica, dopo essere stato completamente dimenticato per due secoli, grazie agli interventi di Antonio Morassi (1963) e di Rodolfo Pallucchini, (1963)., (…) Comune alle opere certe del Brancaleone è innanzitutto la partitura cromatica, su toni brunacei, che richiama le realizzazioni della fase giovanile del Ricci ma anche gli elementi più propriamente lessicali (la tipologia delle rare figurette, il modo di far quasi sfumare in profondità azzurrate la sfondo, la robusta composizione degli edifici, che svettano fortemente illuminati, la realizzazione puntuale degli alberi e delle fronde) e compositivi, con il borgo posto in posizione sopraelevata che funge quasi da perno della scena, che si apre nella tipica struttura spaziale assai ampia, sono del tutto simili a quelli che ritroviamo nelle altre opere sicure che spettano a questo pittore.” -
Lotto 269 Scuola del XVIII secolo, Paesaggi con contadini e pescatori
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 94X63 -
Lotto 270 Giovanni Battista Busiri 1702 Roma-1759 Roma, Paesaggio con pastori e rovine
olio su tela, Cm 34,5X24,5 -
Lotto 271 Scuola del XIX secolo, Paesaggio innevato con pattinatori
olio su tavola, Largh. 42,5 - Alt. 34,5 Cm -
Lotto 272 Hubert Robert 1733 Parigi-1808 Parigi, nei modi di, Vedute con le cascate di Tivoli e il Tempio di Vesta
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 80X105 -
Lotto 273 Vittorio Amedeo Cignaroli 1730 Torino-1800 Torino, Paesaggi fluviali con pastori e contadini
coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 92 - Alt. 100 Cm, La coppia di dipinti qui presentata rispecchia pienamente lo stile e la sensibilità di colui che è ritenuto uno tra i migliori paesaggisti del Settecento piemontese: Vittorio Amedeo Cignaroli. Attivo presso la corte sabauda e alle dipendenze dell’elitè locale, questo artista rivoluzionò con rinnovata sensibilità il genere del paesaggio, trasformandolo nel soggetto prediletto dalla committenza per la propria rappresentazione e celebrazione. La campagna sabauda, in cui la nobiltà amava dedicarsi all’otium, soggiornando all’interno delle proprie residenze o dedicandosi all’attività venatoria, viene presentata all’interno delle opere di Cignaroli come una nuova Arcadia, all’interno della quale i protagonisti sono pastori e contadini che vivono serenamente in stretto contatto con una natura. perfetta e idealizzata. Come evidenziato da Cottino, a differenza del classicismo romano, il paesaggio perde così ogni evocazione letteraria o legata alla cultura classica in favore di tutta una serie di valori legati strettamente al mondo cortese. -
Lotto 274 Scuola del XVIII secolo, Veduta del Canal Grande a Venezia
olio su tela, Largh. 90 - Alt. 60 Cm, L'opera è corredata da Attestato di Libera Circolazione, ------, Export license available for this lot -
Lotto 275 Francesco Guardi 1712 Venezia-1793 Venezia, Capriccio con figure e rovine
reca al retro antica iscrizione “Francesco Guardi” ed etichetta con numero di inventario di vecchia collezione, Cm 14,5X17,5, Schubert Antichità, Milano, Collezione privata, Firenze -
Lotto 276 Pietro Antoniani 1740 Milano-1805 Milano, Vedute di Napoli
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 31X48, Pierluigi Leone de Castris, La Fortuna (di Canart) e il ritrovamento di un possibile resto della fontana dei Quattro del Molo, in “Napoli Nobilissima”, settima serie, volume VI, gennaio-aprile 2020, p. 19, fig. 5 - pubblicazione del dipinto raffigurante il molo di Napoli -
Lotto 277 Carlo Grubacs 1801 Venezia-1878 Venezia, attribuito a, Veduta di Riva degli Schiavoni a Venezia
firmato in basso al centro, olio su tela, Cm 22X32 -
Lotto 278 Carlo Grubacs 1801 Venezia-1878 Venezia, attribuito a, Veduta di Palazzo Ducale a Venezia
firmato in basso a sinistra, olio su tela, Cm 22X32 -
Lotto 279 Carlo Grubacs 1801 Venezia-1878 Venezia, attribuito a, Veduta del Ponte di Rialto a Venezia
firmato in basso a sinistra, olio su tela, Cm 22X32 -
Lotto 280 Carlo Grubacs 1801 Venezia-1878 Venezia, attribuito a, Veduta di Piazza San Marco a Venezia
firmato in baso a sinistra, olio su tela, Cm 22X32 -
Lotto 281 Vincenzo Camuccini 1771 Roma-1844 Roma, Ritratto di Maria Luisa di Borbone
olio su tela, Cm 41X34, Barone Vincenzo Camuccini, Cantualupo, Pittura Neoclassica e Romantica in Liguria (1770-1860), Genova, Palazzo dell'Accademia, 15 marzo - 21 aprile 1975, Vincenzo Camuccini (1771-1844) Bozzetti e disegni dallo studio dell'artista, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, 27 ottobre - 31 dicembre 1978. -
Lotto 282 Vincenzo Camuccini 1771 Roma-1844 Roma, San Bartolomeo
olio su tela, Cm 74X60,5 -
Lotto 283 Francesco Hayez 1791 Venezia-1882 Milano, cerchia di, Dio manda i serpenti a punire il popolo di Israele
olio su tela, Cm 83X71 -
Lotto 284 Andrea Appiani 1754 Milano-1817 Milano, cerchia di, Ritratto femminile in paesaggio
olio su tela, Largh. 80 - Alt. 108 Cm -
Lotto 285 Carlo Grubacs 1801 Venezia-1878 Venezia, attribuito a, Veduta di Napoli
firmato in basso a destra, olio su tela, Largh. 45,5 - Alt. 33,5 Cm -
Lotto 286 Scuola neoclassica dell'inizio del XIX secolo, Madonna con Bambino
reca al retro etichetta di vecchia collezione, olio su rame, Cm 70X53