Asta N. 863 - Old Masters
-
Lotto 97 Giovanni Battista Piazzetta 1683 Venezia-1754 Venezia, Sant’Antonio da Paola
in cornice veneziana del XVIII secolo, olio su tela, Largh. 38 - Alt. 47 Cm, Collezione privata, Milano -
Lotto 98 Scuola del XVIII secolo, Veduta di porto con velieri
olio su tela, Cm 110X161 -
Lotto 99 Adriaen van Diest 1655 L’Aia-1704 Londra, Scontro navale
olio su tela, Cm 71X105, Expertise Dott.ssa Raffaella Colace, “Le battaglie navali costituivano, entro il genere della 'marina', uno dei soggetti più diffusi e richiesti nell'ambito della pittura olandese della seconda metà del Seicento, epoca, questa, storicamente travagliata per l'Europa intera e costellata di innumerevoli episodi bellici che avevano offerto un ricco materiale iconografico per la pittura. Episodi ora registrati con scrupolo documentaristico ora evocati in chiave poetica e non strettamente aderenti ad un evento preciso, in ogni caso suggestive rappresentazioni della guerra, restituita con realismo e trepida partecipazione., Il quadro in oggetto è un bellissimo esempio di questo genere che, in Olanda, aveva i suoi più noti interpreti in Jan Beerstraten, Abraham Storck, Ludolf Bakhuysen e i Van de Velde: Willem il Vecchio e Willem il Giovane. , Questi ultimi svolsero gran parte della loro carriera in Inghilterra, dove si trasferirono nel 1672, proprio l'anno, tra l'altro, in cui l'Inghilterra era stata tra gli aggressori della Repubblica delle Provincie Unite. L'esodo di artisti olandesi verso il Regno Unito fu d'altronde un fenomeno piuttosto intenso in quei tempi, fenomeno che coinvolse anche l'autore del nostro dipinto: Adriaen van Diest. (…)” -
Lotto 100 Pieter Mulier 1615 Haarlem-1670 Haarlem, detto il Vecchio, Marina in tempesta
siglato, olio su tavola, Largh. 85 - Alt. 66 Cm, Expertises Prof. B.W. Mejer e Prof. F. Arisi -
Lotto 101 Scuola fiamminga del XVII secolo, Marina in tempesta
olio su tela, Largh. 53,5 - Alt. 36,5 Cm, Expertise Dott. Egidio Martini con attribuzione a Mathieu Van Plattemberg -
Lotto 102 Astolfo Petrazzi 1580 Siena-1653 Siena, Interno di cucina con mortaio, pollame e vaso di fiori
olio su tela, Largh. 152 - Alt. 166 Cm -
Lotto 103 Astolfo Petrazzi 1580 Siena-1653 Siena, Interno di cucina con pesci, cacciagione e ceste di ortaggi
olio su tela, Largh. 166 - Alt. 152 Cm -
Lotto 104 Angelo Maria Crivelli ? Milano-1730 Milano, detto il Crivellone, Veduta di giardino con pavone, pappagallo e conigli
olio su tela, Largh. 236 - Alt. 176 Cm, Christie's, Roma, 20/3/1980, lotto n. 313, Considerato uno dei migliori pittori di animali del panorama artistico italiano tra XVII e XVIII secolo, Angelo Maria Crivelli, conosciuto anche come Crivellone, nel corso della sua vita lavorò al servizio sia della grande nobiltà lombarda sia della corte sabauda, realizzando opere di grande impatto scenico e che ben rispondevano al gusto decorativo dell’epoca, come per esempio le celebri tele per la palazzina di caccia di Stupinigi o quelle attualmente conservate all’interno dello studio del presidente della Repubblica al Quirinale. A una simile committenza di alto livello deve essere ricondotto con ogni probabilità anche il dipinto qui presentato, che, in virtù della grande qualità pittorica e delle imponenti dimensioni, si può senza dubbio annoverare tra i capolavori dell’artista., Specializzato nella raffigurazione di animali, in questa composizione Crivelli ci dona anche un’incredibile resa paesaggistica, ambientando la scena all’interno di un lussureggiante parco che si estende a perdita d’occhio e ornato da architetture ispirate alla classicità, intorno alle quali una ricca varietà di volatili e alcuni conigli sono ritratti dall’artista con massimo naturalismo. -
Lotto 105 Andrea Scacciati 1642 Firenze-1710 Firenze, Natura morta con fiori, pappagalli e cagnolino
olio su tela, Largh. 110 - Alt. 80 Cm -
Lotto 106 Giovanni Crivelli ? Milano- 1760 Parma , detto il Crivellino, Paesaggio con pappagallo, volatili e una coppia di conigli
olio su tela, Largh. 100 - Alt. 73 Cm -
Lotto 107 Scuola emiliana del XVIII secolo, Nature morte con verdure, frutti e uccellini
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 50X63 -
Lotto 108 Justus Sustermans 1597 Anversa-1681 Firenze, attribuito a, Ritratto di Vittoria della Rovere
olio su tela, Largh. 121 - Alt. 203 Cm -
Lotto 109 Justus Sustermans 1597 Anversa-1681 Firenze, attribuito a, Ritratto di Ferdinando II de Medici Granduca di Toscana
olio su tela, Largh. 121 - Alt. 203 Cm -
Lotto 110 Scuola emiliana del XVII secolo, Sacra Famiglia
reca al retro due sigilli in ceralacca rossa, olio su tela, Cm 39X29 -
Lotto 111 Vincent Malò 1602/1606 Cambrai-1644 Roma, Madonna con Bambino
olio su tela ovale, Cm 72X96 -
Lotto 112 Francesco Trevisani 1656 Capodistria-1753/55 Roma, Sacra Famiglia con San Giovannino
olio su tela, Largh. 74 - Alt. 100 Cm -
Lotto 113 Antonio Balestra 1666 Verona-1740 Verona, attribuito a, Madonna con Bambino
olio su tela, Largh. 71 - Alt. 89,5 Cm -
Lotto 114 Scuola napoletana del XVIII secolo, Paesaggi con episodi sacri
coppia di dipinti, olio su tela, Cm 56X43 -
Lotto 115 Pandolfo Reschi 1643 Danzica-1699 Firenze, Paesaggio con cavalieri
olio su tela, Cm 171X116 -
Lotto 116 Scuola italiana del XVIII secolo, Paesaggio innevato con la fucina del maniscalco
olio su tela, Cm 146X102 -
Lotto 117 Domenico Fiasella 1589 Sarzana-1669 Genova, detto il Sarzana, Lot e le figlie
olio su tela, Largh. 132 - Alt. 98 Cm, Bibliografia: , A. Orlando in Arte e Vino, catalogo della mostra di Verona a cura di A. Scarpa, N. Spinosa, Milano 2015, fig. p. 98, cat. 26, p.272 A. Orlando in Uomini e Dei. Il ’600 genovese dei collezionisti, catalogo della mostra a cura di A. Orlando, Genova 2016, cat. 30, pp.108-109 A. Orlando in Rubens e Bacco. In vino veritas, catalogo della mostra a cura di A. Marengo e A. Orlando, Genova 2022, cat. 19, pp. 67-68., , , Si ringrazia Anna Orlando per la collaborazione nella schedatura del presente lotto -
Lotto 118 Bartolomeo Biscaino 1632 Genova-1657 Genova, San Siro che scaccia il gallo dal pozzo
olio su tela, Cm 128X110, Il dipinto qui presentato risulta essere un’importante aggiunta al catalogo del pittore Bartolomeo Biscaino., Oltre agli evidenti richiami alle opere di Grechetto, di Fiasella e di Valerio Castello che si riscontrano nella resa delle figure che affollano la composizione, la genovesi del dipinto è attestata anche dall’originale e autoctona scelta iconografica., San Siro, vescovo di Genova, fu infatti un soggetto rappresentato più volte all’interno delle opere dei maestri genovesi, traendo spunto direttamente dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine: “Il suo governo è simboleggiato nel racconto della liberazione della città da un mostruoso basilisco, che annidato in fondo a un pozzo, appestava col suo fiato la città.” Il testo originale parlava di “serpens uenenose” ma riportava anche: “erat autem aspectu terribilis, crista instar galli incapite insignitus”. Nel dipinto in oggetto, infatti, accanto alla figura di San Siro Biscaino raffigura un gallo, a conferma del fatto che l’artista e i suoi committenti abbiano preso spunto da questa celebre fonte per la realizzazione di questa tela. -
Lotto 119 Pietro Paolo Raggi 1646 Genova-1724 Bergamo, Saul e la maga di Endor
olio su tela, Cm 155X117, L’opera qui illustrata rappresenta un eccellente esempio della produzione artistica di Pier Paolo Raggi. Nato a Genova, negli anni della sua formazione venne fortemente influenzato dai grandi maestri genovesi della prima metà del Seicento, quali Giovanni Battista Carlone, Orazio de Ferrari, Gioacchino Assereto e Giovan Battista Langetti, come ben testimoniano la resa caricaturale dei volti dei personaggi e l’accentuazione drammatica dei giochi di luci e ombre., Nelle sue opere evidente è poi anche il contatto con la cultura meridionale e con le opere di Grechetto, avvenuto probabilmente in occasione del soggiorno romano di Raggi alle dipendenze di Pellegrino Peri, un mercante di dipinti genovese che aveva costituito a Roma una bottega all’interno della quale sosteneva attivamente la produzione di alcuni artisti., -
Lotto 120 Valerio Castello 1624 Genova-1659 Genova, San Francesco riceve le stigmate, Santa Chiara in adorazione del Santissimo Sacramento
coppia di dipinti, firmati e datati al retro: "Valerius Castellus fecit anno 1653", olio su rame, Cm 27X20, Collezione privata, Genova, A. Gesino, L. Piccino, Aggiunte al catalogo di Valerio Castello, in Arte Cristiana, n. 83, 1995, pp. 141 – 142 , C. Manzitti,Valerio Castello, Allemandi, Torino 2004, pp. 145-146, n. 12 A-B, M. Cataldi Gallo, L. Leoncini, C. Manzitti, Valerio Castello 1624-1659. Genio Moderno., Skira Ed, Genova 2008, pp. 204-205 e p. 304, figg. 57a-57b, “Nel 1688 l'inventario dei quadri di Filippo Spinola di Massimiliano, conte di Tassarolo, contempla ‘due piccoli [dipinti] con cornice indorata di palmi 1 e mezzo l'uno sopra rame, di Valerio Castello uno San Francesco d'Assisi, et in l'altro Santa Teresa, lire 64. Altro con cornice come sopra di palmi 1 e mezzo per 1, opera di Valerio, in quale Santa Maria Maddalena, lire 32’. Nonostante nell'inventario la santa sia identificata erroneamente come Teresa, è plausibile riconoscere in detti dipinti, firmati e datati, i due rami in esame, individuati nel 1995 in una collezione privata londinese., Le dimensioni e il carattere intimistico connotano i due pendants come opera devozionale per uno spazio domestico. I santi, Francesco e Chiara, sono colti in due momenti emblematici delle loro vite: il primo mentre riceve, sul monte della Verna, le stigmate dal Cristo in sembiante di serafino, la seconda mentre è prostrata, supplicante, davanti all'ostensorio in un intenso dialogo spirituale. (…), I due piccoli dipinti, quasi ‘miniature’, rivelano il virtuosismo raggiunto da Valerio nell'uso innovativo della luce, intercettata da tratti a rialzo decisi ma fluidi, e generata dal modulare e dal contrapporre i timbri e i toni dei colori. (…)”, Scheda a cura di Simone Frangioni, -
Lotto 121 Domenico Piola 1627 Genova-1703 Genova, Achille tra le figlie di Licomede, Liberazione di San Pietro dal carcere
coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 40 - Alt. 29 Cm -
Lotto 122 Giuseppe Badaracco 1588 Genova-1657 Genova, Mosè salvato dalle acque
olio su tela, Cm 222X178 -
Lotto 123 Alessandro Turchi 1578 Verona-1649 Roma, detto l’Orbetto, Compianto sul Cristo morto
olio su rame, Largh. 22 - Alt. 28 Cm, Expertise Dott. Mauro Lucco, “Il bel dipinto, ad olio su lastra di rame, raffigura un Compianto su Cristo morto, nella inedita soluzione figurativa della scena ambientata dentro la tomba, fornita per la salma di Cristo da Giuseppe d'Arimatea, con la Vergine precipite sostenuta da un angelo, ed un secondo angelo che fa luce con un grande cero nel buio dell'antro. (…), Trattasi di un'opera in tutto caratteristica di Alessandro TURCHI, detto l'Orbetto, e per di più altra versione di un dipinto già noto, il Compianto su Cristo morto del Museo di Minneapolis (inv. 66.47), recentemente apparso alla mostra veronese dedicata all'artista (1999), dove ho potuto studiarlo dal vivoricavandone l'idea di essere di fronte ad un originale dell'artista., Il tema del Compianto è stato affrontato dal Turchi numerose volte: ad esempio nel dipinto su pietra di paragone della Galleria Borghese (inv. 499), saldato nel 1617, nel quale ancora s'avverte alle spalle il grande modello di Annibale Carracci alla National Gallery di Londra, o in quello del Museo del Castello di Milano. Anche nel caso presente Turchi sembra rimeditare in maniera originalissima due altri capolavori di Annibale, la Pietà eseguita per il cardinale Farnese, ed oggi al Museo di Capodimonte a Napoli, e quella nella cappella Mattei in san Francesco a Ripa, a Roma, finita oggi al Musée du Louvre ma nella chiave di una pienezza illusionistica e formale, che può anche rinunciare a presunti caravaggismi, senza tuttavia deflettere da un vero delle forme e delle emozioni. Dunque, una tendenza intimamente "classica", pur senza un reale accostamento ai campioni romani di quel gusto, come Poussin germinata anzi sulle premesse di ritorno ad una più consueta verità visiva formulate dalla ultima ‘maniera’ veronese, come quella del Brusasorci, entro i cui limiti di gusto il Turchi aveva esordito. (…)” -
Lotto 124 Andrea Vaccaro 1604 Napoli -1670 Napoli, Crocifissione con Vergine, Maddalena e San Giovanni Evangelista
reca iscrizione al retro, olio su tela, Largh. 103 - Alt. 130 Cm -
Lotto 125 Gaspare Diziani 1689 Belluno-1767 Venezia, La guarnigione del servo del centurione a Cafarnao, La piscina Probatica
coppia di dipinti, olio su tela ovale, Cm 78X98 -
Lotto 126 Scuola parmense della seconda metà del XVIII secolo La cornice misura h. 155 e l. 142, Ritratto di gentildonna con il figlio
entro importante cornice in legno scolpito e dorato a motivo di volute vegetali (Parma, fine XVII/inizi XVIII secolo), olio su tela, Cm 88X64 -
Lotto 127 Giacomo Ceruti 1698 Milano-1767 Milano, detto il Pitocchetto, Ritratto di fanciulla in costume con pappagallino
olio su tela, Cm 43X54, M. Gregori, Giacomo Ceruti, Silvana Editoriale, Bergamo, 1982, pp. 472-473 fig. 244 -
Lotto 128 Abraham Brueghel 1631 Anversa-1697 Anversa, Figure femminili con composizioni di fiori e frutti
coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 180 - Alt. 120 Cm, Collezione privata, Milano -
Lotto 129 Scuola del XVIII secolo, Giochi di putti
quattro dipinti, olio su tela, Cm 66X39 -
Lotto 130 Scuola lombarda del XVIII secolo, Nature morte con frutti, ortaggi, pesci e altri animali
quattro dipinti, olio su tela, Largh. 101 - Alt. 85 Cm -
Lotto 131 Scuola emiliana del XVIII secolo, Nature morte e nature vive
sei dipinti, olio su tela, Cm 83X58 -
Lotto 132 Nicolas-Didier Boguet 1755 Chantilly-1839 Roma, attribuito a, Paesaggio con contadini e rovine
olio su tela, Largh. 82,5 - Alt. 60 Cm -
Lotto 133 Jan Joost van Cossiau 1660-1732 ca., Paesaggio con coppia di contadini in riva al fiume
olio su tela, Cm 102X62 -
Lotto 134 Scuola olandese del XVIII secolo, La sosta dei viandanti
olio su tela, Cm 160,5X75,5 -
Lotto 135 Charles-André van Loo 1705 Nizza-1765 Parigi, Festa di nozze
probabilmente firmato, olio su tela, Largh. 149 - Alt. 114 Cm -
Lotto 136 Giovanni Benedetto Castiglione 1609 Genova-1664 Mantova, ambito di, detto il Grechetto, Paesaggio con pastore e armenti
olio su tela, Cm 120X152 -
Lotto 137 Giovanni Benedetto Castiglione 1609 Genova-1664 Mantova, attribuito a, detto il Grechetto, Carovana
olio su tela, Cm 75X114 -
Lotto 138 Valerio Castello 1624 Genova-1659 Genova, copia da, Cristo e l’adultera
olio su tela, Cm 195X136 -
Lotto 139 Gerolamo Frigimelica Roberti 165 Padova-1732 Modena, Ritratto di dama in abito nero con cagnolino
iscrizione:"BRUSETINA VIGET MIHI CLARO / NOMINE LAURUS / PRAE RELIQUIS ANA ME GE- /NUISSE SATIS", firmato e datato: "SOCERAE LECTISS.AE : HIER.S FRIGIMELICA / AN. MDCLV", olio su tela, Largh. 112 - Alt. 203 Cm, Expertise Prof. Filippo Pedrocco -
Lotto 140 Alessandro Piazza, Nobili riuniti nel Palazzo Ducale di Venezia
uno firmato e datato 1690, coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 140 - Alt. 97 Cm -
Lotto 141 Alessandro Magnasco 1667 Genova-1749 Genova, detto il Lissandrino, Paesaggi con lavandaie e monaci
coppia di dipinti, olio su tela, Largh. 59 - Alt. 73 Cm -
Lotto 142 Alessandro Magnasco 1667 Genova-1749 Genova, detto il Lissandrino, La predica ai frati
olio su tela, Cm 145X116, Alessandro Magnasco è senza ombra di dubbio uno dei protagonisti più rilevanti e innovativi del panorama artistico italiano della seconda metà del Seicento. , Lo stile vibrante e altamente espressivo, caratterizzato da rapide pennellate spigolose, guizzanti lampi di luce e nervose stesure a macchie di colore, si discosta dalle crome vivaci presenti nelle opere dei maestri genovesi coevi, rivelando un’enfasi chiaroscurale tipica dell’arte lombarda, con la quale Magnasco venne in contatto durante il suo apprendistato a Milano presso la bottega di Filippo Abbiati., Tutti questi elementi si rispecchiano perfettamente all’interno della tela qui presentata che, per qualità e dimensioni, può essere annoverata tra i capolavori dell’artista., Il soggetto raffigurato, come testimoniato anche dal biografo Carlo Giuseppe Ratti, è uno tra più trattati da Magnasco ed è fortemente legato al contesto sociale dell’epoca, in particolare modo per quanto riguarda il feroce dibattito sugli ordini religiosi., Accusati di corruzione, questi ultimi furono infatti protagonisti durante quegli anni di un’ondata di riforme basate sugli ideali evangelici di spiritualità e povertà, promuovendo uno stile di vita semplice, basato sul lavoro e la preghiere, e di cui l’artista ci restituisce un’immagine fedele ma altamente suggestiva all’interno delle sue opere. -
Lotto 143 Lavinia Fontana 1552 Bologna -1614 Roma, attribuito a, Ritratto del Cardinal Cenci
olio su tela, Cm 74X100 -
Lotto 144 Scuola romana del XVIII secolo, Ritratto di cardinale con lettera
olio su tela, Cm 165X125