Antique Paintings

Antique Paintings

giovedì 4 maggio 2023 ore 17:00 (UTC +01:00)
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  • Victor-Honoré Janssens (Bruxelles 1658 – 1736), Abramo ripudia la serva Agar 1736
    Lotto 49

    E' lo storico dell'arte francese Didier Bodart che attribuisce, in uno studio del 9 maggio 1987, questa tela al pittore francese Victor-Honoré Janssens. Noto principalmente come pittore di soggetti mitologici e storici, appresi durante il suo soggiorno romano, lega la sua attività principalmente alla città di Bruxelles e Vienna, in cui risiede dal 1719 al 1722. Il soggetto sacro, datato 1736, ha nella produzione dell'artista dei precedenti come ne 'L'apparizione della Vergine a San Bruno' e la 'Lavinia all'altare' del Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. Il dipinto è corredato da una perizia di Didier Bodart.. Olio su tela, dimensioni ext. 157x207, int. 130x178,5 cm.

  • Valentin de Boulogne (Coulommiers 1591 – Roma 1632), I Quattro Evangelisti, inizi del XVII secolo
    Lotto 50

    Opera attribuita a Valentin de Boulogne, tratta da un soggetto di Artus Wollfort (Anversa 1581 - 1641), ora conservato al Musée de Beaux Art de Bordeaux.. Olio su tela, dimensioni ext. 203x154,5, int. 170,5x123 cm.

  • Scuola fiamminga della fine del XVI secolo, Il giudizio di Paride
    Lotto 51

    Il soggetto mitologico è ben riconoscibile nella sua ampia composizione di figure in conversazione tra loro. Paride è in procinto di consegnare la mela d'oro alla dea Venere, che in cambio del titolo della 'dea più bella' gli avrebbe riservato in dono l'amore della donna più bella del mondo. Presenziano alla scena le due dee rivali, Atena ed Era - accompagnate dai loro attributi - e il giovane Cupido che guarda intensamente l'eroe, quasi come a presagire il burrascoso destino che colpirà Paride ed Elena durante la Guerra di Troia.. Olio su tela, dimensioni ext. 207,5x169, int. 198x158 cm.

  • Pietro Paolini (Lucca 1603 - 1681), attr.a,  I musici
    Lotto 52

    Olio su tela, dimensioni ext. 123x104, int. 87,5x107 cm.

  • Cornelis Jacobsz Delff (Gouda 1571 - Delft 1643), Natura morta con oca, fruttiera, bacile con carciofi e piatto di pesci
    Lotto 53

    Questo pannello, elegantemente decorato dal naturamortista Delff, è databile al secondo quarto del XVII secolo ed è correntemente archiviata dalla Fondazione Zeri come opera dell'artista olandese. Tipiche della produzione del pittore sono le stoviglie in rame e ottone e la presenza - come in questo caso - di pesci e di uccelli dal morbido piumaggio, resi con grande perizia e vigore compositivo.. Olio su tavola, dimensioni ext. 131,5x169, int. 101x141 cm.

  • Felice Rubbiani (Modena, 1677 – San Pancrazio di Freto, 1752) Coppia di nature morte con cornici ovali
    Lotto 54

    Questo pendant del pittore modenese Felice Rubbiani raffigurante una coppia di nature morte con fiori, frutta e animali, sono il perfetto esempio che la pittura tardo barocca fa di questo genere: sebbene sia rimasta la volontà di rendere fede al dato naturale e di descrivere con precisione il vero, questa attenzione è vissuta nella sua produzione in maniera meno analitica, più leggera. I tozzi basamenti in pietra fanno da contrappunto alla ricca ma delicata cascata di vegetali che scendono verso il basso. I colori sono morbidi, brillanti e ben si sposano col paesaggio scuro dello sfondo.Del pittore non sappiamo molto: la sua formazione è avvenuta a Bologna sotto il naturamortista Domenico Bettini, che a sua volta era stato apprendista di Jacopo Vignali a Firenze e di Mario Nuzzi durante un breve soggiorno romano. Da questo background è possibile desumere le influenze assimilate dal Rubbiani che, unite al suo stile leggero e grazioso, lo avvicinano molto ad uno spirito tipicamente Rococò.Bibl.: M. Dugoni, in La natura morta in Emilia e in Romagna, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2000, pp. 233 – 239.. Olio su tela, cm est. 117x90.5, int. 101X76

  • Andrea Locatelli (Roma 1695 - 1741), attr.a, Coppia di paesaggi con figure
    Lotto 55

    Olio su tela, dimensioni 100x73,5 cm. Cad.

  • Leonardo Coccorante (Napoli, 1680-1750), Paesaggio con rovine
    Lotto 56

    La biografia dell’artista è quasi completamente un mistero: di lui sappiamo che è nato a Napoli e lì ha trascorso tutta – o quasi – la sua esistenza; sappiamo che lavorò forse al carcere della Vicaria e lì ebbe modo di conoscere il pittore Angelo Maria Costa, pittore vedutista e rovinista che ebbe la possibilità, in virtù del suo grande talento, di affrescare le pareti del tribunale di Castel Capuano. Tanto basta a spiegare la predisposizione del Coccorante al genere delle rovine: egli dedica la sua attività a rielaborare questo genere tradizionale, creando delle variatio sul tema molto originali: tipico di quest’artista è, come in questo caso, la commistione tra rovine e paesaggio marittimo. In questa grande tela il paesaggista napoletano ci presenta un’opera ampia, di grande respiro, e ricca di riferimenti sia classici che innovativi. Vediamo qui l’influsso dello stile calligrafico di Ascanio Luciani, il cui linguaggio vira verso il classicismo, arricchendo la tradizione di genere napoletana con ampie architetture, in parte reali, in parte di fantasia. La presenza di un folto numero di personaggi indica senz’altro la collaborazione, a quest’opera, di almeno uno dei tradizionali collaboratori del Coccorante: Giovanni Marziale, Giuseppe Tomajoli e Giacomo del Po, specializzati nel ritrarre scene notturne, gruppi di figure borghesi, bassorilievi, episodi di cronache mondane e riproduzioni di antichi sotterranei.. Olio su tela, cm est. 137.5x153.5

  • Scuola veneta del XVII secolo, Coppia di capricci architettonici
    Lotto 57

    Olio su tela, dimensioni complessive 69x100 cm. cad.

  • Scuola Nord italiana dell'inizio del XVIII secolo, Quattro battaglie
    Lotto 58

    Queste quattro eleganti battaglie, sono un'opera di un pittore anonimo del XVIII secolo. L'attribuzione all'ambito geografico nord italiano è motivata dalla vicinanza stilistica di queste quattro tele rispetto alla produzione di artisti quali, ad esempio, il Brescianino. L'interesse per il vorticare della battaglia e le nuvole cariche di polvere dimostrano perlomeno una vicinanza alla maniera del Simonini.. Olio su tela, dimensioni ext. 42x65,5, int. 34,5x58 cm.

  • Giovanni Paolo Pannini (Piacenza 1691 - Roma 1765), attr.a, Capriccio architettonico con figure
    Lotto 59

    Olio su tela, dimensioni ext. 77x89, int. 61x76,5 cm.

  • Hendrik Frans van Lint (Anversa, 1683 – Roma, 1763) Coppia di paesaggi
    Lotto 60

    La pittura di paesaggio di ascendenza fiamminga ha il suo compimento, nella produzione degli artisti che ne sono i protagonisti, nel soggiorno di studio a Roma. Molti artisti però rimarranno in città fino alla morte, incantati dalla storia, dalle innovazioni artistiche e dall’incontaminato paesaggio della campagna romana. Uno di questi è Hendrik Frans van Lint, che nasce e si forma nella dinamica città di Anversa, dove diventa un abile pittore di paesaggi;durante il suo soggiorno a Roma – probabilmente facendo esperienza presso la bottega del Vanvitelli - la sua produzione si differenzierà, seguendo due filoni quasi opposti.Da una parte realizzerà vedute topografiche sulla scia dell’esperienza di van Wittel, esercitata a Roma sugli scorci di rovine architettoniche che furono sempre di ispirazione per gli artisti in città; dall’altra abbiamo uno spiccato interesse verso la pittura di paesaggio idealizzata, di fantasia.Qui il pittore sceglie di non fare riferimento ai grandi del paesaggio di fantasia “alla fiamminga”, come ad esempio il van Bloemen, ma resta folgorato dalle opere di Claude Lorrain a Roma e dalla sua interpretazione della veduta idealizzata.Questa coppia di dipinti su rame fanno direttamente riferimento a questa tradizione: probabilmente frutto di un’osservazione del paesaggio “dal vero”, questo viene poi rielaborato ed arricchito dalla sognante inventiva del pittore, che suggerisce la commistione, suggestiva e quasi scenografica, tra natura e arte, tra paesaggio ed architetture. Bibl.: A. Busiri Vici, Peter, Hendrik & Giacomo Van Lint: Tre pittori di Anversa del '600 e '700 lavorano a Roma. Rome, 1987, Ugo Bozzi Editore, p. 200.. Olio su rame, cm est. 35x43, int. 23X30.5

  • Carlo Labruzzi (Roma 1748 - 1817), da, Coppia di importanti paesaggi con figure e architetture
    Lotto 61

    La coppia è proveniente da un palazzo di proprietà della famiglia Strozzi. Olio su tela, dimensioni circa 250x200 cm. Cad.

  • Gioacchino Assereto (Genova 1600 - 1649), Achille e le figlie di Licomede
    Lotto 62

    Il dipinto figurava en pendant con il 'Re Alfonso di Castiglia e i genovesi in Almeria' dello stesso pittore e delle stesse dimensioni, nella collezione di Carlo Bruzzo a Genova nel 1935. Il soggetto raffigura un episodio della vita di Achille: la ninfa Teti, sua madre, conoscendo il destino che lo attendeva se fosse andato a combattere a Troia, lo manda a dimorare presso Licomede, re di Scriro. Qui si nascondette tra le sue figlie, travestendosi e venendo educato come donna. Lo Pseudo Apollodoro racconta di come Ulisse e Menelao vennero inviati da Agamennone a Sciro nel tentativo di convincere Achille a partire per la guerra. Ulisse a tale scopo inventò quindi uno stratagemma. Offrì in dono alle bellissime figlie del re dei gioielli e una spada, dicendo loro di scegliere cosa preferivano. Achille, tradito da uno squillo di tromba si tradì e impugnò la spada, rivelando quindi la propria identità.. Olio su tela, dimensioni ext. 170x211, int. 140x182 cm.

  • Theodoor Rombouts (Anversa, 1597 – Anversa, 1637) Musici
    Lotto 63

    Potremmo non sapere nulla dell’artista che ha dipinto quest’opera, ma semplicemente osservando l’immagine è possibile affermare diverse cose che ci aiutano a comprenderlo meglio. È un artista straniero che trascorre molto tempo in Italia, e lì subisce l’influenza del Caravaggismo, dei suoi temi, delle sue luci; in questo dipinto, caratterizzato da una composizione stretta ma ben equilibrata, si evince una certa attenzione alla resa dei volti, delle vesti e degli strumenti, nonché ad una rappresentazione di una sorta di legame narrativo tra i personaggi. Il pittore che ha realizzato questo raffinato olio su tela è Theodoor Rombouts, un artista fiammingo che si forma ad Anversa con Abraham Janssens e Nicolas Régnier. Le fonti lo indicano a Roma tra il 1616 e il 1625, come era usanza di molti altri pittori suoi conterranei; in città si avvicina prontamente alla lezione caravaggesca. Dal 1625 circa, il pittore inizia a subire il fascino dell’opera di Rubens e di quella di Van Dyck, ma in questo dipinto la sua attenzione è ancora tutta rivolta al Merisi. Da lui trae un vivo e sincero interesse nei confronti della scena di genere, della taverna, ma in particolare per il tema dei musici, che avrà un notevole successo in tutta Europa, anche grazie alla diffusione delle opere caravaggesche per mezzo della stampa.Bibl.: H. Vlieghe, Rombouts, Theodoor, Grove Art Online, Oxford University Press.. Olio su tela, cm est. 128x154, int. 113X130

  • Gregorio Preti (Taverna 1603 – Roma 1672), attr.a, Salomè con la testa del Battista
    Lotto 64

    Questo inedito dipinto mostra l'eroina Salomè abbigliata con fasto seguendo il gusto della donna contemporanea, che mostra con fierezza la testa recisa di San Giovanni Battista.. Olio su tela, dimensioni ext. 123,5x159, int. 97x132 cm.

  • Mattia Preti (Taverna 1613 – La Valletta 1699), La negazione di Pietro
    Lotto 65

    Si ringrazia il prof. Spinosa per l'attribuzione a Mattia Preti. Il dipinto, inedito e in un ottimo stato di conservazione, raffigura un noto episodio della vita di San Pietro narrato dai Vangeli sinottici. Una delle più celebri raffigurazioni de 'La negazione di Pietro' è quella - oggi al Metropolitan Museum di New York - di Caravaggio. L'opera qui presentata appartiene senza dubbio al tempo del soggiorno romano dell'artista ed è databile intorno al 1650, per affinità stilistiche con altre composizioni dello stesso periodo.. Olio su tela, dimensioni ext. 112,5x142, int. 94x124 cm.

  • Gerard Seghers (Anversa, 1591 – Anversa, 1651) Il rinnegamento di Pietro
    Lotto 66

    “Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire»”.Ad eccezione del fatto che la scena non è ambientata all’aperto, il momento descritto dal pittore è precisamente quello in cui l’apostolo viene riconosciuto da una donna, che lo accusa di essere complice di Gesù.In questo dipinto del fiammingo Gerard Seghers, viene messa in scena la più tipica rappresentazione della Manfrediana Methodus, utilizzata in questo caso per narrare un episodio biblico. Il pittore, già membro della Compagnia di San Luca di Anversa, giunge a Roma nel 1613 circa, dove entra in contatto con la pittura caravaggesca e più direttamente con uno dei più stretti estimatori dell’opera del Merisi, Bartolomeo Manfredi. Seghers apprezzerà molto le innovazioni apportate dai caravaggeschi in campo compositivo e luministico, al punto da farle completamente proprie e unendole alla perizia fiamminga nella resa dei dettagli, come ad esempio quelli degli abiti.L’attenuarsi dei toni della sua tavolozza sono dovuti probabilmente all’influsso che ebbe su di lui Rubens, dopo il suo ritorno nella natale Anversa. Rispetto alle opere del suo primo periodo romano, caratterizzata da colori freddi e contrasti luminosi molto intensi, qui il dipinto appare molto più caldo e intimo.Bibl.: D. Bodart, A. Moir, A. E. Perez Sanchez, P. Rosenberg, Caravaggisti, Firenze, Art e dossier Giunti, 1996.. Olio su rame, cm est. 56.5x74, int. 41X58.5

  • Orazio Samacchini (Bologna 1532 – 1577), La Flagellazione di Cristo
    Lotto 67

    Lo storico e critico d'arte Andrea Emiliani attribuisce questo eccellente dipinto, recentemente restaurato, all'opera di Orazio Samacchini. La grammatica compositiva del dipinto è costituita da diversi elementi: la composizione fortemente imperniata sul disegno toscano, come da formazione dell'artista, si bilancia con la forte vicinanza al ritorno agli ideali del classicismo rinascimentale degli anni '70 del XVI secolo. La derivazione di questa tela dalla Flagellazione di Sebastiano del Piombo della Cappella Borgherini in San Pietro in Montorio è piuttosto evidente. La composizione è direttamente desunta dal disegno conservato all'Albertina di Vienna attribuito da Diane De Grazia al Samacchini, dopo una prima attribuzione al fiammingo Denys Calvaert. L'opera è munita di una perizia del Prof. Andrea Emiliani . Olio su tela, dimensioni ext. 151x120, int. 128x96 cm.

  • Bartolomeo Biscaino (Genova 1629 – 1657), ambito di, Angelo con i simboli della Passione
    Lotto 68

    Allievo del grande pittore genovese Valerio Castello, da questi apprende i dettami del barocco genovese, sebbene i suoi modi risultino sempre un po' impacciati. Una maggiore sicurezza viene acquisita dal pittore quando si accosta alle grandi opere genovesi di Rubens. L'accostamento al Biscaino di questo ignoto è riferibile alla composizione intima e raccolta del dipinto a cui la poetica del Biscaino era più vicina, in opposizione alle più grandi macchine sceniche del pieno barocco genovese.. Olio su tela, dimensioni ext. 113x84 int. 109x80 cm.

  • Marco Palmezzano (Forlì, 1459 – 1539), attr.a, Cristo portacroce con un manigoldo
    Lotto 69

    Olio su tavola, dimensioni complessive 65x72,5 cm.

  • Hendrick Jansz ter Brugghen (L'Aia 1588 - 1629), scuola di, Cristo portacroce
    Lotto 70

    Olio su tela, dimensioni ext. 140x125, int. 123x102,5 cm.

  • Jacopo Palma il Vecchio (Serina 1480 - Venezia 1528), Pietà con un angelo
    Lotto 71

    L'opera è dotata di una perizia dell'esperto Philip Rylands del 1992 e di una relazione tecnica ad opera di Giudo Nicola del 1989. La produzione di Jacopo Nigretti de Lavalle è interamente dedicata a tre soggetti principali: mitologia, ritratti e soggetti sacri. Nato a Serina ma cresciuto e formatosi alla scuola veneziana di Andrea Previtali, Giovanni Bellini e Giorgione, stringerà un forte legame anche con i contemporanei Lorenzo Lotto e Tiziano. Questa tavola, intensa nei toni e nella presenza psicologica che il pittore utilizza per descrivere l'emotività del momento, è una prova pittorica che dimostra il profondo legame che lega Palma alla scuola pittorica veneziana e ai suoi principali protagonisti. La tela è di un'immediatezza più unica che rara: un esempio evidente è l'evidentissimo pentimento del braccio destro di Cristo, sostenuto dall'angelo, così come il senso di incompiuto che avvolge molti elementi della rappresentazione. Lo sfondo scuro è genericamente utilizzato dall'artista nei ritratti, mentre per la narrazione degli eventi sacri ha preferito utilizzare un fondale di belliniana memoria, molto profondo e fatto di cieli ampi e tersi e di colori accesi. Lo studio dei piani di colore, che costruiscono autonomamente le masse pittoriche quasi senza l'ausilio del disegno, è una soluzione tipica dello studio degli elementi pittorici tipici di Giorgione; sebbene la critica riferisca molte opere al corpus della produzione del nostro artista, è molto difficile intercettare le differenze tra le due, il che rende complessa la definizione dell'intero corpus dell'artista.. Dipinto su legno, 62x57,5 cm

  • Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591 – Bologna 1666), da, Incredulità di San Tommaso
    Lotto 72

    Questa elegante composizione è direttamente desunta dalla celebre tela del Barbieri oggi conservata presso i Musei Vaticani. Olio su tela, dimensioni ext. 126,5x156, int. 112x143,5 cm.

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