Antique Paintings
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Lotto 49 E' lo storico dell'arte francese Didier Bodart che attribuisce, in uno studio del 9 maggio 1987, questa tela al pittore francese Victor-Honoré Janssens. Noto principalmente come pittore di soggetti mitologici e storici, appresi durante il suo soggiorno romano, lega la sua attività principalmente alla città di Bruxelles e Vienna, in cui risiede dal 1719 al 1722. Il soggetto sacro, datato 1736, ha nella produzione dell'artista dei precedenti come ne 'L'apparizione della Vergine a San Bruno' e la 'Lavinia all'altare' del Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. Il dipinto è corredato da una perizia di Didier Bodart.. Olio su tela, dimensioni ext. 157x207, int. 130x178,5 cm.
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Lotto 50 Opera attribuita a Valentin de Boulogne, tratta da un soggetto di Artus Wollfort (Anversa 1581 - 1641), ora conservato al Musée de Beaux Art de Bordeaux.. Olio su tela, dimensioni ext. 203x154,5, int. 170,5x123 cm.
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Lotto 51 Il soggetto mitologico è ben riconoscibile nella sua ampia composizione di figure in conversazione tra loro. Paride è in procinto di consegnare la mela d'oro alla dea Venere, che in cambio del titolo della 'dea più bella' gli avrebbe riservato in dono l'amore della donna più bella del mondo. Presenziano alla scena le due dee rivali, Atena ed Era - accompagnate dai loro attributi - e il giovane Cupido che guarda intensamente l'eroe, quasi come a presagire il burrascoso destino che colpirà Paride ed Elena durante la Guerra di Troia.. Olio su tela, dimensioni ext. 207,5x169, int. 198x158 cm.
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Lotto 52 Olio su tela, dimensioni ext. 123x104, int. 87,5x107 cm.
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Lotto 53 Questo pannello, elegantemente decorato dal naturamortista Delff, è databile al secondo quarto del XVII secolo ed è correntemente archiviata dalla Fondazione Zeri come opera dell'artista olandese. Tipiche della produzione del pittore sono le stoviglie in rame e ottone e la presenza - come in questo caso - di pesci e di uccelli dal morbido piumaggio, resi con grande perizia e vigore compositivo.. Olio su tavola, dimensioni ext. 131,5x169, int. 101x141 cm.
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Lotto 54 Questo pendant del pittore modenese Felice Rubbiani raffigurante una coppia di nature morte con fiori, frutta e animali, sono il perfetto esempio che la pittura tardo barocca fa di questo genere: sebbene sia rimasta la volontà di rendere fede al dato naturale e di descrivere con precisione il vero, questa attenzione è vissuta nella sua produzione in maniera meno analitica, più leggera. I tozzi basamenti in pietra fanno da contrappunto alla ricca ma delicata cascata di vegetali che scendono verso il basso. I colori sono morbidi, brillanti e ben si sposano col paesaggio scuro dello sfondo.Del pittore non sappiamo molto: la sua formazione è avvenuta a Bologna sotto il naturamortista Domenico Bettini, che a sua volta era stato apprendista di Jacopo Vignali a Firenze e di Mario Nuzzi durante un breve soggiorno romano. Da questo background è possibile desumere le influenze assimilate dal Rubbiani che, unite al suo stile leggero e grazioso, lo avvicinano molto ad uno spirito tipicamente Rococò.Bibl.: M. Dugoni, in La natura morta in Emilia e in Romagna, a cura di D. Benati e L. Peruzzi, Milano 2000, pp. 233 – 239.. Olio su tela, cm est. 117x90.5, int. 101X76
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Lotto 55 Olio su tela, dimensioni 100x73,5 cm. Cad.
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Lotto 56 La biografia dell’artista è quasi completamente un mistero: di lui sappiamo che è nato a Napoli e lì ha trascorso tutta – o quasi – la sua esistenza; sappiamo che lavorò forse al carcere della Vicaria e lì ebbe modo di conoscere il pittore Angelo Maria Costa, pittore vedutista e rovinista che ebbe la possibilità, in virtù del suo grande talento, di affrescare le pareti del tribunale di Castel Capuano. Tanto basta a spiegare la predisposizione del Coccorante al genere delle rovine: egli dedica la sua attività a rielaborare questo genere tradizionale, creando delle variatio sul tema molto originali: tipico di quest’artista è, come in questo caso, la commistione tra rovine e paesaggio marittimo. In questa grande tela il paesaggista napoletano ci presenta un’opera ampia, di grande respiro, e ricca di riferimenti sia classici che innovativi. Vediamo qui l’influsso dello stile calligrafico di Ascanio Luciani, il cui linguaggio vira verso il classicismo, arricchendo la tradizione di genere napoletana con ampie architetture, in parte reali, in parte di fantasia. La presenza di un folto numero di personaggi indica senz’altro la collaborazione, a quest’opera, di almeno uno dei tradizionali collaboratori del Coccorante: Giovanni Marziale, Giuseppe Tomajoli e Giacomo del Po, specializzati nel ritrarre scene notturne, gruppi di figure borghesi, bassorilievi, episodi di cronache mondane e riproduzioni di antichi sotterranei.. Olio su tela, cm est. 137.5x153.5
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Lotto 57 Olio su tela, dimensioni complessive 69x100 cm. cad.
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Lotto 58 Queste quattro eleganti battaglie, sono un'opera di un pittore anonimo del XVIII secolo. L'attribuzione all'ambito geografico nord italiano è motivata dalla vicinanza stilistica di queste quattro tele rispetto alla produzione di artisti quali, ad esempio, il Brescianino. L'interesse per il vorticare della battaglia e le nuvole cariche di polvere dimostrano perlomeno una vicinanza alla maniera del Simonini.. Olio su tela, dimensioni ext. 42x65,5, int. 34,5x58 cm.
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Lotto 59 Olio su tela, dimensioni ext. 77x89, int. 61x76,5 cm.
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Lotto 60 La pittura di paesaggio di ascendenza fiamminga ha il suo compimento, nella produzione degli artisti che ne sono i protagonisti, nel soggiorno di studio a Roma. Molti artisti però rimarranno in città fino alla morte, incantati dalla storia, dalle innovazioni artistiche e dall’incontaminato paesaggio della campagna romana. Uno di questi è Hendrik Frans van Lint, che nasce e si forma nella dinamica città di Anversa, dove diventa un abile pittore di paesaggi;durante il suo soggiorno a Roma – probabilmente facendo esperienza presso la bottega del Vanvitelli - la sua produzione si differenzierà, seguendo due filoni quasi opposti.Da una parte realizzerà vedute topografiche sulla scia dell’esperienza di van Wittel, esercitata a Roma sugli scorci di rovine architettoniche che furono sempre di ispirazione per gli artisti in città; dall’altra abbiamo uno spiccato interesse verso la pittura di paesaggio idealizzata, di fantasia.Qui il pittore sceglie di non fare riferimento ai grandi del paesaggio di fantasia “alla fiamminga”, come ad esempio il van Bloemen, ma resta folgorato dalle opere di Claude Lorrain a Roma e dalla sua interpretazione della veduta idealizzata.Questa coppia di dipinti su rame fanno direttamente riferimento a questa tradizione: probabilmente frutto di un’osservazione del paesaggio “dal vero”, questo viene poi rielaborato ed arricchito dalla sognante inventiva del pittore, che suggerisce la commistione, suggestiva e quasi scenografica, tra natura e arte, tra paesaggio ed architetture. Bibl.: A. Busiri Vici, Peter, Hendrik & Giacomo Van Lint: Tre pittori di Anversa del '600 e '700 lavorano a Roma. Rome, 1987, Ugo Bozzi Editore, p. 200.. Olio su rame, cm est. 35x43, int. 23X30.5
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Lotto 61 La coppia è proveniente da un palazzo di proprietà della famiglia Strozzi. Olio su tela, dimensioni circa 250x200 cm. Cad.
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Lotto 62 Il dipinto figurava en pendant con il 'Re Alfonso di Castiglia e i genovesi in Almeria' dello stesso pittore e delle stesse dimensioni, nella collezione di Carlo Bruzzo a Genova nel 1935. Il soggetto raffigura un episodio della vita di Achille: la ninfa Teti, sua madre, conoscendo il destino che lo attendeva se fosse andato a combattere a Troia, lo manda a dimorare presso Licomede, re di Scriro. Qui si nascondette tra le sue figlie, travestendosi e venendo educato come donna. Lo Pseudo Apollodoro racconta di come Ulisse e Menelao vennero inviati da Agamennone a Sciro nel tentativo di convincere Achille a partire per la guerra. Ulisse a tale scopo inventò quindi uno stratagemma. Offrì in dono alle bellissime figlie del re dei gioielli e una spada, dicendo loro di scegliere cosa preferivano. Achille, tradito da uno squillo di tromba si tradì e impugnò la spada, rivelando quindi la propria identità.. Olio su tela, dimensioni ext. 170x211, int. 140x182 cm.
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Lotto 63 Potremmo non sapere nulla dell’artista che ha dipinto quest’opera, ma semplicemente osservando l’immagine è possibile affermare diverse cose che ci aiutano a comprenderlo meglio. È un artista straniero che trascorre molto tempo in Italia, e lì subisce l’influenza del Caravaggismo, dei suoi temi, delle sue luci; in questo dipinto, caratterizzato da una composizione stretta ma ben equilibrata, si evince una certa attenzione alla resa dei volti, delle vesti e degli strumenti, nonché ad una rappresentazione di una sorta di legame narrativo tra i personaggi. Il pittore che ha realizzato questo raffinato olio su tela è Theodoor Rombouts, un artista fiammingo che si forma ad Anversa con Abraham Janssens e Nicolas Régnier. Le fonti lo indicano a Roma tra il 1616 e il 1625, come era usanza di molti altri pittori suoi conterranei; in città si avvicina prontamente alla lezione caravaggesca. Dal 1625 circa, il pittore inizia a subire il fascino dell’opera di Rubens e di quella di Van Dyck, ma in questo dipinto la sua attenzione è ancora tutta rivolta al Merisi. Da lui trae un vivo e sincero interesse nei confronti della scena di genere, della taverna, ma in particolare per il tema dei musici, che avrà un notevole successo in tutta Europa, anche grazie alla diffusione delle opere caravaggesche per mezzo della stampa.Bibl.: H. Vlieghe, Rombouts, Theodoor, Grove Art Online, Oxford University Press.. Olio su tela, cm est. 128x154, int. 113X130
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Lotto 64 Questo inedito dipinto mostra l'eroina Salomè abbigliata con fasto seguendo il gusto della donna contemporanea, che mostra con fierezza la testa recisa di San Giovanni Battista.. Olio su tela, dimensioni ext. 123,5x159, int. 97x132 cm.
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Lotto 65 Si ringrazia il prof. Spinosa per l'attribuzione a Mattia Preti. Il dipinto, inedito e in un ottimo stato di conservazione, raffigura un noto episodio della vita di San Pietro narrato dai Vangeli sinottici. Una delle più celebri raffigurazioni de 'La negazione di Pietro' è quella - oggi al Metropolitan Museum di New York - di Caravaggio. L'opera qui presentata appartiene senza dubbio al tempo del soggiorno romano dell'artista ed è databile intorno al 1650, per affinità stilistiche con altre composizioni dello stesso periodo.. Olio su tela, dimensioni ext. 112,5x142, int. 94x124 cm.
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Lotto 66 “Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu voglia dire»”.Ad eccezione del fatto che la scena non è ambientata all’aperto, il momento descritto dal pittore è precisamente quello in cui l’apostolo viene riconosciuto da una donna, che lo accusa di essere complice di Gesù.In questo dipinto del fiammingo Gerard Seghers, viene messa in scena la più tipica rappresentazione della Manfrediana Methodus, utilizzata in questo caso per narrare un episodio biblico. Il pittore, già membro della Compagnia di San Luca di Anversa, giunge a Roma nel 1613 circa, dove entra in contatto con la pittura caravaggesca e più direttamente con uno dei più stretti estimatori dell’opera del Merisi, Bartolomeo Manfredi. Seghers apprezzerà molto le innovazioni apportate dai caravaggeschi in campo compositivo e luministico, al punto da farle completamente proprie e unendole alla perizia fiamminga nella resa dei dettagli, come ad esempio quelli degli abiti.L’attenuarsi dei toni della sua tavolozza sono dovuti probabilmente all’influsso che ebbe su di lui Rubens, dopo il suo ritorno nella natale Anversa. Rispetto alle opere del suo primo periodo romano, caratterizzata da colori freddi e contrasti luminosi molto intensi, qui il dipinto appare molto più caldo e intimo.Bibl.: D. Bodart, A. Moir, A. E. Perez Sanchez, P. Rosenberg, Caravaggisti, Firenze, Art e dossier Giunti, 1996.. Olio su rame, cm est. 56.5x74, int. 41X58.5
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Lotto 67 Lo storico e critico d'arte Andrea Emiliani attribuisce questo eccellente dipinto, recentemente restaurato, all'opera di Orazio Samacchini. La grammatica compositiva del dipinto è costituita da diversi elementi: la composizione fortemente imperniata sul disegno toscano, come da formazione dell'artista, si bilancia con la forte vicinanza al ritorno agli ideali del classicismo rinascimentale degli anni '70 del XVI secolo. La derivazione di questa tela dalla Flagellazione di Sebastiano del Piombo della Cappella Borgherini in San Pietro in Montorio è piuttosto evidente. La composizione è direttamente desunta dal disegno conservato all'Albertina di Vienna attribuito da Diane De Grazia al Samacchini, dopo una prima attribuzione al fiammingo Denys Calvaert. L'opera è munita di una perizia del Prof. Andrea Emiliani . Olio su tela, dimensioni ext. 151x120, int. 128x96 cm.
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Lotto 68 Allievo del grande pittore genovese Valerio Castello, da questi apprende i dettami del barocco genovese, sebbene i suoi modi risultino sempre un po' impacciati. Una maggiore sicurezza viene acquisita dal pittore quando si accosta alle grandi opere genovesi di Rubens. L'accostamento al Biscaino di questo ignoto è riferibile alla composizione intima e raccolta del dipinto a cui la poetica del Biscaino era più vicina, in opposizione alle più grandi macchine sceniche del pieno barocco genovese.. Olio su tela, dimensioni ext. 113x84 int. 109x80 cm.
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Lotto 69 Olio su tavola, dimensioni complessive 65x72,5 cm.
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Lotto 70 Olio su tela, dimensioni ext. 140x125, int. 123x102,5 cm.
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Lotto 71 L'opera è dotata di una perizia dell'esperto Philip Rylands del 1992 e di una relazione tecnica ad opera di Giudo Nicola del 1989. La produzione di Jacopo Nigretti de Lavalle è interamente dedicata a tre soggetti principali: mitologia, ritratti e soggetti sacri. Nato a Serina ma cresciuto e formatosi alla scuola veneziana di Andrea Previtali, Giovanni Bellini e Giorgione, stringerà un forte legame anche con i contemporanei Lorenzo Lotto e Tiziano. Questa tavola, intensa nei toni e nella presenza psicologica che il pittore utilizza per descrivere l'emotività del momento, è una prova pittorica che dimostra il profondo legame che lega Palma alla scuola pittorica veneziana e ai suoi principali protagonisti. La tela è di un'immediatezza più unica che rara: un esempio evidente è l'evidentissimo pentimento del braccio destro di Cristo, sostenuto dall'angelo, così come il senso di incompiuto che avvolge molti elementi della rappresentazione. Lo sfondo scuro è genericamente utilizzato dall'artista nei ritratti, mentre per la narrazione degli eventi sacri ha preferito utilizzare un fondale di belliniana memoria, molto profondo e fatto di cieli ampi e tersi e di colori accesi. Lo studio dei piani di colore, che costruiscono autonomamente le masse pittoriche quasi senza l'ausilio del disegno, è una soluzione tipica dello studio degli elementi pittorici tipici di Giorgione; sebbene la critica riferisca molte opere al corpus della produzione del nostro artista, è molto difficile intercettare le differenze tra le due, il che rende complessa la definizione dell'intero corpus dell'artista.. Dipinto su legno, 62x57,5 cm
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Lotto 72 Questa elegante composizione è direttamente desunta dalla celebre tela del Barbieri oggi conservata presso i Musei Vaticani. Olio su tela, dimensioni ext. 126,5x156, int. 112x143,5 cm.
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Lotto 73 Il soggetto veterotestamentario è illustrato con grande imponenza ed essenzialità dal pittore bellunese, con una grande attenzione rivolta alla monumentale anatomia dei due personaggi. Caino, seduto in primo piano, è raffigurato mentre medita l'omicidio del fratello Abele, rappresentato frontalmente nell'atto di inginocchiarsi accanto al fuoco. Questo dipinto sembra appartenere al periodo che il pittore trascorse a Bologna: le scenografiche composizioni della pittura veneta lasciano qui spazio ad una rappresentazione più intima e meditata, dai toni vigorosi e plastici.. Olio su tela, dimensioni ext. 208x151,5, int. 187x130 cm.
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Lotto 74 Questa famosa iconografia è una delle tre versioni del soggetto della Madonna con Bambino realizzate da Antoon Van Dyck durante il suo soggiorno in Italia - tra il 1621 e il 1625 - e riportate nel suo quaderno di schizzi italiano. Una delle migliori versioni di questo dipinto - molto simile per soggetto, composizione e qualità pittorica - è conservata oggi alla Dulwich Picture Gallery di Londra ed è datata al 1630-32. La pittura di Van Dyck è qui debitrice dell'esperienza di Guido Reni, dello sguardo estatico dell'artista emiliano verso il cielo, oltre che delle sue straordinarie capacità tecniche; anche la forte presenza dei personaggi sulla scena guarda a esempi del grande Rinascimento italiano, come le Madonne di Bellini, sebbene i volumi dei corpi siano squisitamente barocchi. Particolare attenzione è data al contrasto dei toni intensi delle vesti della Vergine con lo sfondo scuro da cui si intravede appena un'imponente colonna; allo sguardo di Maria, che richiama alla mente le soluzioni iconografiche della Mater Dolorosa e delle Lamentazioni sul corpo di Cristo, si contrappone quello determinato e sicuro del Bambino, che si rivolge all'esterno della composizione. Il corpo nudo e morbido di Gesù, la minuziosa capigliatura e la grande resa psicologica di entrambi i personaggi rendono evidente lo sguardo diretto di questo pittore all'opera del grande maestro.. Olio su tela, dimensioni est. 164x134, int. 142x111,5
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Lotto 75 Questo pregevolissimo ritratto è stato attribuito da Robert Finch nel 1955 a Van Dyck nel 1955. L'effigiata, figlia del noto incisore di Anversa Aernout Loemans, sposa nel 1635 Pieter de Jode il Giovane noto anche come Pieter de Jode II. De Jode su un noto incisore, abile mercante d'arte e stretto collaboratore dello stesso Van Dyck per il quale realizzò numerose incisioni dei suoi ritratti. Il dipinto, di rara bellezza e di grande qualità, è corredata da un'ampia documentazione relativa alle sue attribuzioni ed esposizioni. Olio su tela, dimensioni ext. 123x96,5, int. 112x87 cm.
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Lotto 76 Nebulose sono le notizie circa la prima formazione e l'avvio alla sua attività di pittore nella Venezia dei primi anni del Settecento. In questo pregevolissimo dipinto è evidente l'adesione del pittore agli stilemi veneziani della metà del secolo, tanto nel taglio ravvicinato della composizione quanto nel punto di vista leggermente 'da sotto in su' dei soggetti rappresentati, tipici di artisti a cui fa sempre riferimento quali Giovan Battista Pittoni e Giovanni Battista Piazzetta. A quest'ultimo è riconducibile, da parte del Trevisani, uno studio puntuale e intenso delle fonti di luce, che radenti donano ai corpi grande spessore.. Olio su tela, dimensioni ext. 115x133, int. 96x115 cm.
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Lotto 77 Questo dipinto, che al 1981 si presentava alla perizia di Maurizio Marini come in pendant con un altro episodio biblico, Giaele e Sisara, è attribuito dallo studioso al pittore napoletano Sebastiano Conca. Grande allievo del Solimena, la sua fedeltà alla lezione del maestro napoletano è qui riscontrabile negli sfondi e negli accessori dei personaggi. Il Conca qui si riconosce come eccellente interpreta della lezione dell'accademismo del suo maestro, fusa con il raffinato classicismo del Maratta.. Olio su tela, dimensioni ext. 94x155, int. 74,5x136 cm.
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Lotto 78 Olio su tela, dimensioni ext. 119x110, int. 107x97 cm.
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Lotto 79 Sono noti agli studi due ritratti di Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane per non confonderlo con il celebre prozio pittore Palma il Vecchio. Un primo autoritratto giovanile, nella veste dell'elegante e spavaldo pittore è quello datato al 1580 circa oggi conservato alla Pinacoteca di Brera. Il secondo è un ritratto probabilmente opera di Jacopo Bassano, databile al 1681 e acquistato l'anno seguente da Cosimo III de Medici e oggi conservato nel Corridoio vasariano. La perfetta aderenza fisiognomica e i tratti della maturità sono riscontrabili anche nella derivazione veneta dello stile del dipinto, molto attento all'esperienza della ritrattistica di Tiziano e Tintoretto.. Olio su tela, dimensioni ext. 96x81, int. 80x67 cm.
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Lotto 80 Questo raffinato olio su tela è probabilmente da riferirsi ad un ambito francese, probabilmente della fine del Settecento. Non è giunto sino a noi il nome dell’autore del dipinto, ma è evidente che si tratti di una prova pittorica di grande qualità: la scena raffigura una madre con i suoi quattro figli che si dilettano in campagna, insieme a vari animali.Alla stregua delle opere del Fragonard, in quest’opera sono illustrati i caratteri tipici della scena bucolica: il gruppo è immerso in una natura ricca ma non selvaggia, vicino ad un corso d’acqua ma non troppo lontano da una cittadina, come mostra il campanile rappresentato sullo sfondo. L’essenziale casolare alle spalle dei protagonisti contrasta piacevolmente con gli abiti, luminosi ma non di certo sfarzosi delle donne; il gruppo è accompagnato da una capra che funga da cavalcatura per uno dei due bambini più piccoli e da due cani. In opere come questa il pittore riserva tutta la sua capacità alla resa plastica e luminosa della composizione, che trasmette calma e serenità; è un quadro che non ha pretesa di istruirci su qualche avvenimento in particolare, è un quadro piacevole e di una grande qualità pittorica.Si noti la densità della pennellata – decisa e ben padroneggiata - e la varietà di temi con cui il pittore si confronta: figura umana, paesaggio, animali, natura morta; il soggetto scelto e la sua resa guardano molto alla leggerezza e all’assenza di preoccupazioni tipici dell’aristocratico, mentre lo stile fermo e le masse compatte richiamano quasi una compostezza che quasi anticipa i dettami neoclassici. . Olio su tela, cm est. 150x180, int. 128X160
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Lotto 81 Importante pittore olandese del secolo d'oro, qui è presente con una delle più tipiche rappresentazioni di genere: la festa dei contadini, che abbandonano a terra gli strumenti del lavoro quotidiano e si dilettano nella musica e nella danza. Nella giovialità delle espressioni possiamo riconoscere la dipendenza dell'artista dall'alunnato presso Frans Hals, il grande e prolifico rinnovatore della pittura olandese della prima metà del Seicento.. Olio su tela, dimensioni ext. 147x189, int. 123,5x163,5 cm.
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Lotto 82 Questa scena bambocciante è attribuito ad un anonimo pittore del Seicento fiammingo, probabilmente dell'ambito di Jan Miel o Andries Both. L'aderenza a questi due pittori fiamminghi è riscontrabile nella scelta iconografica del soggetto rappresentato, l'ambientazione della scena e i toni compassati e fermi della tavolozza.. Olio su tela, dimensioni 72,5x97 cm.
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Lotto 83 Ciò che sappiamo di Giacomo Francesco Cipper possiamo desumerlo, in larga parte, dalla distribuzione delle sue opere in Italia e in Europa. Gli studi portati avanti sull’origine del suo cognome e della qualifica di “tedesco” ci indicano che con ogni probabilità il pittore fosse uno straniero attivo in Italia tra il 1705 e il 1736; diverse opere conservate tra Bergamo e Brescia lo qualificano come “Todeschini” e seguendo tale attribuzione sono giunte fino a noi. Lo stile dell’artista risente dell’esperienza di Fra Galgario e di Antonio Cifrondi e la presenza di molte sue opere in Lombardia lasciano intendere una possibile formazione dell’artista in queste zone. Il Todeschini si dedicò per tutta la sua produzione al solo soggetto di genere, alla rappresentazione in chiave ironica e dilettevole del mondo popolano: i suoi soggetti non vogliono indurre una riflessione moraleggiante sullo spettatore e sono spesso raffigurati soli su tele di grande formato, in atteggiamenti scherzosi, con espressioni quasi di ghigno. L’esistenza di più copie di questo dipinto è indice di un grande apprezzamento nei confronti dell’inventiva dell’artista presso i suoi committenti. Nel totale disinteresse nei confronti dell’ambientazione, nella concentrazione che il pittore dedica a questo “cacciatore di topi” e ai dettagli che lo caratterizzano, si evince una certa influenza data da pittori spagnoli, quali Velazquez e Murrillo.. Olio su tela, cm est.95x81, int. 76.5x63.5
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Lotto 84 Murillo è considerato dalla critica, assieme a Velazquez, al Ribera e allo Zurbàran, uno dei massimi esponenti della pittura spagnola del Seicento. Accolto da giovane alla scuola di Juan Castillo, attraverso il quale conobbe la pittura fiamminga, ebbe numerosi incarichi di rilievo in Spagna, come ad esempio la decorazione della Cattedrale di Siviglia e la realizzazione delle tele per la Chiesa del Convento dei Cappuccini a Madrid. Il suo stile risente molto dell’esperienza dei suoi colleghi contemporanei, ma parimenti egli apprende i toni scuri e morbidi del chiaroscuro veneziano. Non ci sono giunte notizie circa i suoi viaggi e commissioni in Europa, quindi è probabile che non lasciò mai il suo Paese natale; nonostante questo oggi molte opere dell’artista sono conservate in prestigiose collezioni museali di tutto il mondo.Il pittore è noto per aver dedicato gran parte della sua produzione in particolare a due temi: quello delle Madonne, accompagnate dal Bambino o rappresentanti l’Immacolata concezione, e quello della scena di genere, resa attraverso la raffigurazione di giovani delle classi popolari.In quest’olio su tela il giovane pastore raffigurato siede quasi in maniera scomposta su un basamento, mentre ai suoi piedi giace un capretto; il ritratto è immortalato in un bosco molto fitto e oscuro, reso così in modo da far risaltare al meglio la figura del protagonista, che emerge quindi dalla scena attraverso una pennellata spessa, intensa, un po’ sfumata. Essa non è tanto interessata al particolare, alla descrizione di quanto si manifesta agli occhi dell’osservatore, quanto alla definizione psicologica del soggetto rappresentato: la capacità di provocare una reazione emotiva in chi guarda e un’innata dote nel descrivere – quasi come in una cronaca – personaggi popolari di ogni tipo, rendono veramente unica la produzione di questo formidabile pittore spagnolo.. Olio su tela, cm est. 120x167, int. 105X140
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Lotto 85 Il più grande merito di questo artista fu quello di essere un lucido, apprezzato ed ironico interprete della società piemontese della prima metà del XVIII secolo. L’infermità che lo affliggeva dalla nascita – era storpio ad entrambe le gambe – non gli impedì di crescere curioso e ricco di inventiva. L’Oliviero si forma all’ombra delle esperienze piemontesi dei pittori fiamminghi le cui opere erano rimaste nelle collezioni private torinesi. Le sue capacità e la sua amabilità d’animo gli permisero di entrare nelle grazie del principe di Piemonte Vittorio Amedeo II, il quale lo spronò sempre a dedicarsi alla rappresentazione di temi aulici, ritratti dell’alta borghesia o della vita di corte. L’animo del pittore era e resterà sempre quella di un bambocciante stricto sensu: le scene rappresentate da questi pittori erano sempre originali, non mancavano mai di illustrare un qualche dato curioso e raffiguravano temi sempre estremamente variegati, così come ci si aspetta da una curiosa indagine della realtà.. Olio su tela, cm est. 72.5x88.5, int. 62.2x78 cad.
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Lotto 86 Questo piccolo olio su tela di un ignoto pittore fiammingo è una gradevole rappresentazione della grande tradizione seicentesca olandese della natura morta.Il gusto della committenza borghese che commissionava e acquistava questo genere di dipinti era tutto rivolto a soggetti che si adattavano bene al loro sobrio stile di vita, ma che non volevano al contempo essere puramente decorativi. Le ostriche, le olive, la frutta secca e il raffinato calice sono tutti indici di una ricercata raffinatezza, i prodotti sono prelibati; talvolta locali, talvolta esotici, sono utilizzati per autocelebrare la committenza e il loro status, nonché il loro gusto artistico. La scelta di tali temi è decisamente consona ad una classe mercantile agiata che faceva della limpidezza della propria vita – sia pubblica che privata – una vera e propria missione. Il pittore realizza un quadro di dimensioni non eccessive di modo da renderla perfetta per una vasta cerchia di committenti; la nitidezza della rappresentazione e il dettaglio del tavolo in legno reso con incredibile maestria, la rendono un’opera semplice ma al contempo molto preziosa.. Olio su tela, cm est. 57x65, int. 40.5x49
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Lotto 87 Questo dipinto, firmato dal pittore francese, è direttamente riferibile alla più tipica produzione dell'autore, che risiede stabilmente in Italia dopo l'ammissione all'Accademia di San Luca di Roma nel 1736. Un valido precedente dello stesso soggetto è il 'Porto mediterraneo', oggi conservato presso il Museo del Palazzo di re Giovanni III a Wilanów, Varsavia. Olio su tela, cm est. 118x158, int. 100x139
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Lotto 88 Firmato e datato 1709, la storia dell'effigiato è descritta su un cartiglio apposto sul retro del dipinto, datato 1741. Soggetto tratto da disegno di Hans Holbein il Giovane. Jacobus Meyerus (Vleteren 1491 - Bruges 1552) fu uno storico e umanista belga.. Olio su tela, dimensioni ext. 56.5x49.5, int. 39x32.5 cm.
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Lotto 89 Non sono giunte a noi notizie circa la paternità di questo dipinto, raffigurante Cupido in catene. Il dio si mostra allo spettatore volgendogli lo sguardo, in ginocchio e con la benda che gli scopre gli occhi. I colori caldi e scuri, l'atmosfera soffusa e il volto morbido del Cupido ci permettono di riferire questo dipinto ad un pittore dell'area lombardo veneta della seconda metà del Seicento.. Olio su tela, dimensioni ext. 83,5x106, int. 72,5x95 cm.
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Lotto 90 Olio su tavola, dimensioni ext. 44x38, int. 29x22,5 cm.
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Lotto 91 Olio su tela, dimensioni ext. 24x30,5, int. 17,5x25 cm.
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Lotto 92 Firmata sul retro e recante l'iscrizione 'Veduta della Piazza di S. Marco all'ospedaletto in SS. Giov e Paolo effo srus dimandu. Gicomo de Guardi'. Dimensioni ext. 28,5x38,5, int. 15,5x25 cm.
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Lotto 93 Questo elegante olio su tela raffigura un gruppo di fanciulle che danzano e adornano unaltare di ghirlande, immerse in un rigoglioso paesaggio. L'artista a cui facciamo riferire quest'opera è il pittore francese Jean Baptiste Lallemand, vissuto a Parigi dopo un proficuo soggiorno in Italia. Membro dell'Accademia parigina di San Luca, diventa un grande testimone della pittura romana di genere e di paesaggio del pieno Seicento, com'è dimostrato da quest'opera, adornata da una pregevolissima cornice in legno dipinto e dorato.. Olio su tela, dimensioni ext. 62x77, int. 43x57 cm.
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Lotto 94 Olio su tela, dimensioni ext. 112x97, int. 104x88 cm.
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Lotto 95 Pittore fiammingo della seconda metà del XVII secolo, Accampamento militare Dipinto su tavola, con cornice nera e oro . Dipinto su tavola, dimensioni ext. 53x65, int. 38x50 cm.
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Lotto 96 Il particolare dipinto in oggetto è stato realizzato probabilmente nell'ambito della bottega del pittore veneziano Jacopo da Ponte. La scena da cui è tratto questo dipinto è 'La partenza di Abramo' oggi conservato allo Staatliche Museen di Berlino, firmato da Jacopo e suo figlio Francesco Bassano. La felicità del soggetto è ben espresso dalle numerose copie - di tutto il dipinto, o dei suoi particolari - prodotte negli anni a seguire, principalmente ad opera della sua bottega. . Olio su tela, dimensioni ext. 72x60, int. 55x42 cm.