ASTA 390 - ARTE AFRICANA, OCEANICA E DELLE AMERICHE

ASTA 390 - ARTE AFRICANA, OCEANICA E DELLE AMERICHE

giovedì 22 dicembre 2022 ore 16:00 (UTC +01:00)
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  •  Arte africana - Sierra Leone - Mende.
Maschera casco o Sowei.
Legno duro, rafia e pigmenti.
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    Lotto 1

    Arte africana Sierra Leone - Mende.
    Maschera casco o Sowei.
    Legno duro, rafia e pigmenti.
    . . Cm 21,50 x 72,00. Le maschere ad elmo dei Mende, denominate anche Sowei, venivano indossate dalle donne anziane durante i riti di passaggio all'età adulta delle bambine, i quali venivano chiamati Sande o Bundu. Caratterizzate da fronte ampia, bocca chiusa, rotoli di grasso sul collo e da elaborata acconciatura.
    Ogni maschera Mende stupisce per l'elaborata pettinatura, sempre diversa ed originale che lascia trasparire il rapporto che i Mende hanno per i capelli: quasi un culto.
    A questo proposito trovo molto interessante quanto scritto da Giovanni Frigo sul suo sito www.giovannifrigo.com. Ve lo propongo:
    "I capelli di una donna sono un segno di femminilità. Sia lo spessore che la lunghezza sono elementi che sono ammirati dai Mende. Lo spessore significa che la donna ha più ciocche di capelli individuali e la lunghezza è la prova della forza. Ci vuole tempo, cura e pazienza per far crescere una bella chioma piena. I capelli della donna vengono collegati al mondo naturale, il modo in cui i capelli crescono viene confrontato con il modo in cui crescono le foreste.
    La vegetazione sulla terra è il "pelo" sulla testa di Madre Natura allo stesso modo in cui il pelo sulla testa di una donna è il suo "fogliame". Una donna con i capelli lunghi e folti dimostra una forza vitale, può essere benedetta con un pollice verde che le dà la possibilità di avere una fattoria promettente e molti bambini sani.
    Le acconciature sono molto importanti nella società Mende. I capelli di una donna Mende devono essere ben curati, puliti e oliati; devono essere legati sotto stretto controllo e modellati in stili intricati ed eleganti per il bene della bellezza e del sex appeal. I capelli sporchi e arruffati sono un segno di follia. Una donna che non si cura e non mantiene i capelli ha trascurato gli standard di comportamento della comunità. Solo una donna in lutto può lasciarsi andare i capelli. I Mende trovano immorali i capelli "selvaggi" non raccolti in acconciatura e associano individui che possiedono questo tratto con un comportamento selvaggio."

  •  Arte africana - Sierra Leone - Mende.
Maschera a casco.
Legno duro  a patina nera, chiodi.
Mancanze, difetti, restauri e magnifici segni d'uso.
Ex collezione Renè Druart.
    Lotto 2

    Arte africana Sierra Leone - Mende.
    Maschera a casco.
    Legno duro a patina nera, chiodi.
    Mancanze, difetti, restauri e magnifici segni d'uso.
    Ex collezione Renè Druart. . Cm 23,00 x 32,00 x 22,00. Anticamente le donne anziane dei Mende utilizzavano maschere come questa durante i riti di passaggio all'età adulta chiamati Bundu, per spiegare alle bambine il comportamento da tenere circa le varie faccende domestiche che da lì a poco avrebbero interessato le loro vite e famiglie. Spiegavano loro come amministrare il denaro, tenere una casa, rispettare il marito ecc..
    Insegnavano alle piccole donne le regole sociali non solo verbalmente, ma anche visivamente tramite quattro tratti estetici comuni a tutte le maschere usate nei riti Bundu: primo, i capelli che devono essere sempre ben acconciati, solo le pazze vanno in giro spettinate. Secondo, la fronte ampia denota intelligenza ed apertura mentale. Terzo i rotolini di grasso sul collo rappresentano bellezza, prosperità, benessere e ricchezza. Quarto ed ultimo: tenere sempre la bocca chiusa.
    Questi quattro insegnamenti si ritrovano sempre espressi visivamente in ogni singola maschera dei Mende e dei loro vicini e questa qui riprodotta, esprime questi concetti concretamente in una squisita armonia di elaborate forme e canoni estetici realizzati magistralmente.
    Utilizzata in molti riti, data la spessa coloritura applicata e rinfrescata ad ogni singola cerimonia, questa splendida maschera era originariamente caratterizzata da un acconciatura ancora più complessa ed elaborata (da notare su fronte e retro i due gris gisi islamici), ma menomata dal tempo e dall'usura, è stata riparata " in situ" con un piattello inciso nella parte sommitale, a sua volta danneggiato.
    Molte parole possono essere spese per descrivere l'autenticità ed antichità di questa maschera, ma nessuna può riuscire a convincere quanto un dato fisico oggettivo. Questa maschera in legno duro e con quattro chiodi utilizzati per il restauro, pesa oggi solo 610 grammi.
    In allegato presentiamo una fotografia realizzata da Tiziano Ortolani a Reims, Francia e commissionata da Rene Druart per essere utilizzata nel progetto di catalogazione della propria collezione di arte africana.

  •  Arte africana - Liberia - Guerè/We.
Maschera Von Gla.
Legno duro a patina scura, metallo pigmenti e caolino.
Segni d'uso.
Ex collezione Raffaele Carrieri.
    Lotto 3

    Arte africana Liberia - Guerè/We.
    Maschera Von Gla.
    Legno duro a patina scura, metallo pigmenti e caolino.
    Segni d'uso.
    Ex collezione Raffaele Carrieri. . Cm 17,00 x 25,00 x 14,00. Maschera di grande espressività caratterizzata da occhi a nacchera e corna, naso, gote e bocca prominenti come nello stile tipico dei Guere/We della Costa d'Avorio. La bocca è corredata da denti in metallo e la presenza di chiodi sotto occhi, gote e tutto intorno al perimetro del viso, ci suggeriscono che questa maschera è stata "vestita" con tessuti, fibre, peli ed ogni altro materiale che contribuisse ad accrescere il suo potere espressivo e contemporaneamente ad intimorire l'osservatore.
    Una delle due strette fessure che permettevano al danzatore di vedere è stata volontariamente allargata " in situ" e rinforzata al retro per permettere una più ampia visione. A giudicare dai pochi strati di vernice applicata c'è da supporre che questa maschera sia stata poco utilizzata durante i riti, forse proprio per il problema di "visibilità" ed è pertanto da considerarsi giovane, ma la qualità dell'intaglio e la disposizione dei volumi del volto è notevole ( resta grezza solo nel bordo dove da "vestita" era ricoperta dai tessuti). La patina nera è stata arricchita e contrastata dal caolino (ne rimangono tracce) e da poco prezioso pigmento blu.
    Belle anche al retro, le due etichette quasi oramai illeggibili della collezione Raffaele Carrieri che aggiungono storia e fascino a questa ennesima testimonianza della genialità creativa dell'arte africana.

  •  Arte africana - Costa d Avorio/Liberia - Dan 
Maschera
Legno duro a patina lucida, pigmento nero e metallo.
Segni d'uso.
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    Lotto 4

    Arte africana Costa d Avorio/Liberia - Dan
    Maschera
    Legno duro a patina lucida, pigmento nero e metallo.
    Segni d'uso.
    . . Cm 15,50 x 24,00 x 7,00. Bella e onesta maschera Dan della tipologia Deangle, caratterizzata da occhi a fessura incorniciati in alluminio.
    Il metallo utilizzato aiuta a collocare questa maschera in uno spazio temporale non particolarmente antico, ma questa maschera dai volumi pieni ed equilibrati, non risulta esser stata invecchiata artificialmente in nessuna sua parte. La patina della vernice nera con cui è stata più volte dipinta contiene piccole tracce di colore rosso, retaggio di chissà quale storia ed al retro risulta sapientemente scolpita dall uomo e magnificamente lucidata dall'usura e dal tempo.
    I tanti fori non omogenei che contornano il volto, alcuni ancora dimora per insetti, ci suggeriscono che un tempo è stata vestita per danzare ed anche le sue mancanze, come il ferro rituale sulla fronte, concorrono a testimoniare la sua onestà.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio/Liberia - Dan 
Maschera Gunye Ge.
Legno duro a patina nera e crostosa.
Segni d'uso.
    Lotto 5

    Arte africana Costa d'Avorio/Liberia - Dan
    Maschera Gunye Ge.
    Legno duro a patina nera e crostosa.
    Segni d'uso. . Cm 14,00 x 22,50 x 6,00. Affascinante maschera Dan del tipo Gunye Ge, con occhi tondi, fronte ampia, naso e bocca proporzionati nel più puro stile Dan, caratterizzata da una diffusa e crostosa patina che le conferisce un aspetto particolarmente espressivo.
    Molto bella anche nel profilo con i molteplici fori praticati in diverse epoche per fissare la cuffia in rafia o tessuto che le permetteva di essere indossata.
    Il retro infine trasmette bellezza e testimonianza del sapiente e faticoso lavoro svolto dallo scultore nel complesso ricamo lasciato dallo scalpello e reso lucido dall'usura e dal tempo.

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Figura rituale.
Ferro.
Segni d'uso.
    Lotto 6

    Arte africana Mali - Dogon.
    Figura rituale.
    Ferro.
    Segni d'uso. . Cm 5,50 x 14,00 x 4,50. Figura rituale in ferro Dogon, probabilmente Binou gina, in forma antropomorfa inginocchiata con braccia aperte.
    Oggetto di forma plastica esemplare, con gran bella patina.

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Figura  rituale antropomorfa.
Ferro. 
Segni d'uso.
    Lotto 7

    Arte africana Mali - Dogon.
    Figura rituale antropomorfa.
    Ferro.
    Segni d'uso. . Cm 4,00 x 25,00 x 2,50. Figura rituale antropomorfa con ginocchia flesse ed un viso forgiato con ottimi dettagli espressivi.
    Bellla la dimensione e la patina che sopra la ruggine lascia intuire tutto il tempo trascorso dalla sua forgiatura.

  •  Arte africana - Mali - Bambara.
Maschera iena o Korè Suruku.
Legno tenero a patina nera.
Mancanze, restauri ed evidenti segni d'uso.
    Lotto 8

    Arte africana Mali - Bambara.
    Maschera iena o Korè Suruku.
    Legno tenero a patina nera.
    Mancanze, restauri ed evidenti segni d'uso. . Cm 23,50 x 35,00 x 20,00. La Korè è conosciuta come la settima ed ultima società d'iniziazione tra i Bambara, cioè la massima intelligenza universale, la conoscenza di ogni fatto avvenuto e la piena consapevolezza di Dio.
    Durante le danze era impersonificata dalla maschera iena o Korè Suruku.
    La sintesi della stilizzazione realizzata in questa maschera dal sapiente lavoro dello scultore è evidente; poche linee ed alcune curve mirabilmente eseguite contribuiscono a rendere egregiamente i tratti tipici zoomorfi della iena con le orecchie tese, la fronte prominente, gli occhi quadrati vuoti e la bocca aperta con un velato accenno di sorriso ed al contempo riescono a far affiorare psicologicamente anche quelli tipici della Korè Suruku: il sapere originario, nero, profondo, notturno, misterioso e insondabile.
    Questa maschera realizzata con pochissimi colpi di accetta, senza alcun orpello o barocchismo, rappresenta infine, visivamente al meglio, anche la grande lezione che l'Arte Africana ha saputo regalare alle avanguardie del novecento: la sintesi.

    Diversi piccoli difetti provocati dai tarli ed alcuni sapienti restauri nella zona delle orecchie con cera removibile.

  •  Arte africana - Mali - Bambara.
Scultura  femminile. 
Legno duro a patina scura, metallo, fibre e conchiglia.
Difetti visibili e segni d'uso. .
    Lotto 9

    Arte africana Mali - Bambara.
    Scultura femminile.
    Legno duro a patina scura, metallo, fibre e conchiglia.
    Difetti visibili e segni d'uso. . . Cm 15,00 x 53,00 x 11,00. Poderosa e affascinante scultura Bambara caratterizzata da volumi scolpiti grossolanamente, quasi cubisti, che non sminuiscono in alcun modo l'armonia delle forme arcaiche. La testa poggia su un collo a sezione quadrata ed Il volto contornato da scarificazioni e racchiuso da due grandi orecchie impreziosite da anelli metallici, espone un largo sorriso poco al di sopra di un mento particolarmente prominente, che conferisce all'intera figura una particolare aurea fanciullesca e buffa in un misto di sintesi ed espressività, goffaggine e fascino, simpatia ed empatia quasi ci trovassimo di fronte non ad una scultura di arte africana classica, ma ad un fumetto creato dalla geniale matita di un artista contemporaneo.
    L'ultima nota è per segnalare il gioiello che adorna il polso sinistro. Un misero bracciale realizzato con uno spago ed una conchiglia. Quanta dignitosa bellezza in tanta povertà.
    Legno duro a patina scura e lucida, Difetti visibili ed un interessante restauro indigeno al gomito destro. Segni d'uso.

  •  Arte africana - Mali - Dogon.
Serratura di granaio. 
Legno duro a patina scura e metallo.
Segni d'uso.
Con base.
    Lotto 10

    Arte africana Mali - Dogon.
    Serratura di granaio.
    Legno duro a patina scura e metallo.
    Segni d'uso.
    Con base. . Cm 23,00 x 24,50. Bella serratura di granaio Dogon della tipologia a corna di antilope Walu o Ka.
    Le corna stilizzate dell antilope ed il corpo della serratura risultano elaboratamente scolpite ed incise a motivi geometrici
    Di bella patina e con evidenti segni d'uso.

    Misure con base: 31,80 x 23,00 cm

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Serratura per  porta di granaio.
Legno duro a patina naturale. 
Segni d'uso.
Con base.
    Lotto 11

    Arte africana Mali - Dogon.
    Serratura per porta di granaio.
    Legno duro a patina naturale.
    Segni d'uso.
    Con base. . Cm 8,50 x 38,00 x 3,50. Bella quanto vecchia serratura per porta di granaio, scolpita con maestria e caratterizzata dalla coppia di antenati simbolo della cultura ancestrale Dogon.
    Di notevole fascino estetico, stilizzazione ed usura che il tempo ha saputo regalare alle due figure scolpite, senza alcun tipo di invecchiamento o patina artificiale.


    Tracce di una vecchia etichetta non piu leggibile.

  •  Arte africana - Mali - Dogon.
Maschera di scimmia nera.
Legno duro a patina scura, bitume e pigmenti, peli animali e fibra.
Difetti e segni d'uso.
    Lotto 12

    Arte africana Mali - Dogon.
    Maschera di scimmia nera.
    Legno duro a patina scura, bitume e pigmenti, peli animali e fibra.
    Difetti e segni d'uso. . Cm 18,00 x 38,00 x 20,00. Bella e potente maschera di scimmia nera Dogon, caratterizzata da viso e naso allungato, fronte bombata , occhi triangolari e bocca larga ed aperta colorata di rosso. Al suo interno visibili i fori che contenevano i denti oggi mancanti.
    Con peli animali intorno al perimetro basso del volto e dipinta con pigmenti naturali e bitume che ne esaltano l'espessività, questa maschera Dogon merita un posto privilegiato all'interno del pantheon della scultura primaria africana.

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22 DICEMBRE LOTTI (1 - 88) - ORE 16:00

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