ASTA 390 - ARTE AFRICANA, OCEANICA E DELLE AMERICHE

ASTA 390 - ARTE AFRICANA, OCEANICA E DELLE AMERICHE

giovedì 22 dicembre 2022 ore 16:00 (UTC +01:00)
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  •  Arte africana - Sierra Leone - Mende.
Maschera casco o Sowei.
Legno duro, rafia e pigmenti.
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    Lotto 1

    Arte africana Sierra Leone - Mende.
    Maschera casco o Sowei.
    Legno duro, rafia e pigmenti.
    . . Cm 21,50 x 72,00. Le maschere ad elmo dei Mende, denominate anche Sowei, venivano indossate dalle donne anziane durante i riti di passaggio all'età adulta delle bambine, i quali venivano chiamati Sande o Bundu. Caratterizzate da fronte ampia, bocca chiusa, rotoli di grasso sul collo e da elaborata acconciatura.
    Ogni maschera Mende stupisce per l'elaborata pettinatura, sempre diversa ed originale che lascia trasparire il rapporto che i Mende hanno per i capelli: quasi un culto.
    A questo proposito trovo molto interessante quanto scritto da Giovanni Frigo sul suo sito www.giovannifrigo.com. Ve lo propongo:
    "I capelli di una donna sono un segno di femminilità. Sia lo spessore che la lunghezza sono elementi che sono ammirati dai Mende. Lo spessore significa che la donna ha più ciocche di capelli individuali e la lunghezza è la prova della forza. Ci vuole tempo, cura e pazienza per far crescere una bella chioma piena. I capelli della donna vengono collegati al mondo naturale, il modo in cui i capelli crescono viene confrontato con il modo in cui crescono le foreste.
    La vegetazione sulla terra è il "pelo" sulla testa di Madre Natura allo stesso modo in cui il pelo sulla testa di una donna è il suo "fogliame". Una donna con i capelli lunghi e folti dimostra una forza vitale, può essere benedetta con un pollice verde che le dà la possibilità di avere una fattoria promettente e molti bambini sani.
    Le acconciature sono molto importanti nella società Mende. I capelli di una donna Mende devono essere ben curati, puliti e oliati; devono essere legati sotto stretto controllo e modellati in stili intricati ed eleganti per il bene della bellezza e del sex appeal. I capelli sporchi e arruffati sono un segno di follia. Una donna che non si cura e non mantiene i capelli ha trascurato gli standard di comportamento della comunità. Solo una donna in lutto può lasciarsi andare i capelli. I Mende trovano immorali i capelli "selvaggi" non raccolti in acconciatura e associano individui che possiedono questo tratto con un comportamento selvaggio."

  •  Arte africana - Sierra Leone - Mende.
Maschera a casco.
Legno duro  a patina nera, chiodi.
Mancanze, difetti, restauri e magnifici segni d'uso.
Ex collezione Renè Druart.
    Lotto 2

    Arte africana Sierra Leone - Mende.
    Maschera a casco.
    Legno duro a patina nera, chiodi.
    Mancanze, difetti, restauri e magnifici segni d'uso.
    Ex collezione Renè Druart. . Cm 23,00 x 32,00 x 22,00. Anticamente le donne anziane dei Mende utilizzavano maschere come questa durante i riti di passaggio all'età adulta chiamati Bundu, per spiegare alle bambine il comportamento da tenere circa le varie faccende domestiche che da lì a poco avrebbero interessato le loro vite e famiglie. Spiegavano loro come amministrare il denaro, tenere una casa, rispettare il marito ecc..
    Insegnavano alle piccole donne le regole sociali non solo verbalmente, ma anche visivamente tramite quattro tratti estetici comuni a tutte le maschere usate nei riti Bundu: primo, i capelli che devono essere sempre ben acconciati, solo le pazze vanno in giro spettinate. Secondo, la fronte ampia denota intelligenza ed apertura mentale. Terzo i rotolini di grasso sul collo rappresentano bellezza, prosperità, benessere e ricchezza. Quarto ed ultimo: tenere sempre la bocca chiusa.
    Questi quattro insegnamenti si ritrovano sempre espressi visivamente in ogni singola maschera dei Mende e dei loro vicini e questa qui riprodotta, esprime questi concetti concretamente in una squisita armonia di elaborate forme e canoni estetici realizzati magistralmente.
    Utilizzata in molti riti, data la spessa coloritura applicata e rinfrescata ad ogni singola cerimonia, questa splendida maschera era originariamente caratterizzata da un acconciatura ancora più complessa ed elaborata (da notare su fronte e retro i due gris gisi islamici), ma menomata dal tempo e dall'usura, è stata riparata " in situ" con un piattello inciso nella parte sommitale, a sua volta danneggiato.
    Molte parole possono essere spese per descrivere l'autenticità ed antichità di questa maschera, ma nessuna può riuscire a convincere quanto un dato fisico oggettivo. Questa maschera in legno duro e con quattro chiodi utilizzati per il restauro, pesa oggi solo 610 grammi.
    In allegato presentiamo una fotografia realizzata da Tiziano Ortolani a Reims, Francia e commissionata da Rene Druart per essere utilizzata nel progetto di catalogazione della propria collezione di arte africana.

  •  Arte africana - Liberia - Guerè/We.
Maschera Von Gla.
Legno duro a patina scura, metallo pigmenti e caolino.
Segni d'uso.
Ex collezione Raffaele Carrieri.
    Lotto 3

    Arte africana Liberia - Guerè/We.
    Maschera Von Gla.
    Legno duro a patina scura, metallo pigmenti e caolino.
    Segni d'uso.
    Ex collezione Raffaele Carrieri. . Cm 17,00 x 25,00 x 14,00. Maschera di grande espressività caratterizzata da occhi a nacchera e corna, naso, gote e bocca prominenti come nello stile tipico dei Guere/We della Costa d'Avorio. La bocca è corredata da denti in metallo e la presenza di chiodi sotto occhi, gote e tutto intorno al perimetro del viso, ci suggeriscono che questa maschera è stata "vestita" con tessuti, fibre, peli ed ogni altro materiale che contribuisse ad accrescere il suo potere espressivo e contemporaneamente ad intimorire l'osservatore.
    Una delle due strette fessure che permettevano al danzatore di vedere è stata volontariamente allargata " in situ" e rinforzata al retro per permettere una più ampia visione. A giudicare dai pochi strati di vernice applicata c'è da supporre che questa maschera sia stata poco utilizzata durante i riti, forse proprio per il problema di "visibilità" ed è pertanto da considerarsi giovane, ma la qualità dell'intaglio e la disposizione dei volumi del volto è notevole ( resta grezza solo nel bordo dove da "vestita" era ricoperta dai tessuti). La patina nera è stata arricchita e contrastata dal caolino (ne rimangono tracce) e da poco prezioso pigmento blu.
    Belle anche al retro, le due etichette quasi oramai illeggibili della collezione Raffaele Carrieri che aggiungono storia e fascino a questa ennesima testimonianza della genialità creativa dell'arte africana.

  •  Arte africana - Costa d Avorio/Liberia - Dan 
Maschera
Legno duro a patina lucida, pigmento nero e metallo.
Segni d'uso.
.
    Lotto 4

    Arte africana Costa d Avorio/Liberia - Dan
    Maschera
    Legno duro a patina lucida, pigmento nero e metallo.
    Segni d'uso.
    . . Cm 15,50 x 24,00 x 7,00. Bella e onesta maschera Dan della tipologia Deangle, caratterizzata da occhi a fessura incorniciati in alluminio.
    Il metallo utilizzato aiuta a collocare questa maschera in uno spazio temporale non particolarmente antico, ma questa maschera dai volumi pieni ed equilibrati, non risulta esser stata invecchiata artificialmente in nessuna sua parte. La patina della vernice nera con cui è stata più volte dipinta contiene piccole tracce di colore rosso, retaggio di chissà quale storia ed al retro risulta sapientemente scolpita dall uomo e magnificamente lucidata dall'usura e dal tempo.
    I tanti fori non omogenei che contornano il volto, alcuni ancora dimora per insetti, ci suggeriscono che un tempo è stata vestita per danzare ed anche le sue mancanze, come il ferro rituale sulla fronte, concorrono a testimoniare la sua onestà.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio/Liberia - Dan 
Maschera Gunye Ge.
Legno duro a patina nera e crostosa.
Segni d'uso.
    Lotto 5

    Arte africana Costa d'Avorio/Liberia - Dan
    Maschera Gunye Ge.
    Legno duro a patina nera e crostosa.
    Segni d'uso. . Cm 14,00 x 22,50 x 6,00. Affascinante maschera Dan del tipo Gunye Ge, con occhi tondi, fronte ampia, naso e bocca proporzionati nel più puro stile Dan, caratterizzata da una diffusa e crostosa patina che le conferisce un aspetto particolarmente espressivo.
    Molto bella anche nel profilo con i molteplici fori praticati in diverse epoche per fissare la cuffia in rafia o tessuto che le permetteva di essere indossata.
    Il retro infine trasmette bellezza e testimonianza del sapiente e faticoso lavoro svolto dallo scultore nel complesso ricamo lasciato dallo scalpello e reso lucido dall'usura e dal tempo.

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Figura rituale.
Ferro.
Segni d'uso.
    Lotto 6

    Arte africana Mali - Dogon.
    Figura rituale.
    Ferro.
    Segni d'uso. . Cm 5,50 x 14,00 x 4,50. Figura rituale in ferro Dogon, probabilmente Binou gina, in forma antropomorfa inginocchiata con braccia aperte.
    Oggetto di forma plastica esemplare, con gran bella patina.

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Figura  rituale antropomorfa.
Ferro. 
Segni d'uso.
    Lotto 7

    Arte africana Mali - Dogon.
    Figura rituale antropomorfa.
    Ferro.
    Segni d'uso. . Cm 4,00 x 25,00 x 2,50. Figura rituale antropomorfa con ginocchia flesse ed un viso forgiato con ottimi dettagli espressivi.
    Bellla la dimensione e la patina che sopra la ruggine lascia intuire tutto il tempo trascorso dalla sua forgiatura.

  •  Arte africana - Mali - Bambara.
Maschera iena o Korè Suruku.
Legno tenero a patina nera.
Mancanze, restauri ed evidenti segni d'uso.
    Lotto 8

    Arte africana Mali - Bambara.
    Maschera iena o Korè Suruku.
    Legno tenero a patina nera.
    Mancanze, restauri ed evidenti segni d'uso. . Cm 23,50 x 35,00 x 20,00. La Korè è conosciuta come la settima ed ultima società d'iniziazione tra i Bambara, cioè la massima intelligenza universale, la conoscenza di ogni fatto avvenuto e la piena consapevolezza di Dio.
    Durante le danze era impersonificata dalla maschera iena o Korè Suruku.
    La sintesi della stilizzazione realizzata in questa maschera dal sapiente lavoro dello scultore è evidente; poche linee ed alcune curve mirabilmente eseguite contribuiscono a rendere egregiamente i tratti tipici zoomorfi della iena con le orecchie tese, la fronte prominente, gli occhi quadrati vuoti e la bocca aperta con un velato accenno di sorriso ed al contempo riescono a far affiorare psicologicamente anche quelli tipici della Korè Suruku: il sapere originario, nero, profondo, notturno, misterioso e insondabile.
    Questa maschera realizzata con pochissimi colpi di accetta, senza alcun orpello o barocchismo, rappresenta infine, visivamente al meglio, anche la grande lezione che l'Arte Africana ha saputo regalare alle avanguardie del novecento: la sintesi.

    Diversi piccoli difetti provocati dai tarli ed alcuni sapienti restauri nella zona delle orecchie con cera removibile.

  •  Arte africana - Mali - Bambara.
Scultura  femminile. 
Legno duro a patina scura, metallo, fibre e conchiglia.
Difetti visibili e segni d'uso. .
    Lotto 9

    Arte africana Mali - Bambara.
    Scultura femminile.
    Legno duro a patina scura, metallo, fibre e conchiglia.
    Difetti visibili e segni d'uso. . . Cm 15,00 x 53,00 x 11,00. Poderosa e affascinante scultura Bambara caratterizzata da volumi scolpiti grossolanamente, quasi cubisti, che non sminuiscono in alcun modo l'armonia delle forme arcaiche. La testa poggia su un collo a sezione quadrata ed Il volto contornato da scarificazioni e racchiuso da due grandi orecchie impreziosite da anelli metallici, espone un largo sorriso poco al di sopra di un mento particolarmente prominente, che conferisce all'intera figura una particolare aurea fanciullesca e buffa in un misto di sintesi ed espressività, goffaggine e fascino, simpatia ed empatia quasi ci trovassimo di fronte non ad una scultura di arte africana classica, ma ad un fumetto creato dalla geniale matita di un artista contemporaneo.
    L'ultima nota è per segnalare il gioiello che adorna il polso sinistro. Un misero bracciale realizzato con uno spago ed una conchiglia. Quanta dignitosa bellezza in tanta povertà.
    Legno duro a patina scura e lucida, Difetti visibili ed un interessante restauro indigeno al gomito destro. Segni d'uso.

  •  Arte africana - Mali - Dogon.
Serratura di granaio. 
Legno duro a patina scura e metallo.
Segni d'uso.
Con base.
    Lotto 10

    Arte africana Mali - Dogon.
    Serratura di granaio.
    Legno duro a patina scura e metallo.
    Segni d'uso.
    Con base. . Cm 23,00 x 24,50. Bella serratura di granaio Dogon della tipologia a corna di antilope Walu o Ka.
    Le corna stilizzate dell antilope ed il corpo della serratura risultano elaboratamente scolpite ed incise a motivi geometrici
    Di bella patina e con evidenti segni d'uso.

    Misure con base: 31,80 x 23,00 cm

  •  Arte africana - Mali - Dogon. 
Serratura per  porta di granaio.
Legno duro a patina naturale. 
Segni d'uso.
Con base.
    Lotto 11

    Arte africana Mali - Dogon.
    Serratura per porta di granaio.
    Legno duro a patina naturale.
    Segni d'uso.
    Con base. . Cm 8,50 x 38,00 x 3,50. Bella quanto vecchia serratura per porta di granaio, scolpita con maestria e caratterizzata dalla coppia di antenati simbolo della cultura ancestrale Dogon.
    Di notevole fascino estetico, stilizzazione ed usura che il tempo ha saputo regalare alle due figure scolpite, senza alcun tipo di invecchiamento o patina artificiale.


    Tracce di una vecchia etichetta non piu leggibile.

  •  Arte africana - Mali - Dogon.
Maschera di scimmia nera.
Legno duro a patina scura, bitume e pigmenti, peli animali e fibra.
Difetti e segni d'uso.
    Lotto 12

    Arte africana Mali - Dogon.
    Maschera di scimmia nera.
    Legno duro a patina scura, bitume e pigmenti, peli animali e fibra.
    Difetti e segni d'uso. . Cm 18,00 x 38,00 x 20,00. Bella e potente maschera di scimmia nera Dogon, caratterizzata da viso e naso allungato, fronte bombata , occhi triangolari e bocca larga ed aperta colorata di rosso. Al suo interno visibili i fori che contenevano i denti oggi mancanti.
    Con peli animali intorno al perimetro basso del volto e dipinta con pigmenti naturali e bitume che ne esaltano l'espessività, questa maschera Dogon merita un posto privilegiato all'interno del pantheon della scultura primaria africana.

  •  Arte africana - Mali -  Dogon.
Scultura antropomorfa Bombu-toro.
Legno duro.
Segni d'uso.
Con base.
Ex Coll.Castellano.
    Lotto 13

    Arte africana Mali - Dogon.
    Scultura antropomorfa Bombu-toro.
    Legno duro.
    Segni d'uso.
    Con base.
    Ex Coll.Castellano. . Cm 6,00 x 27,00 x 4,50. Talvolta pochi centimetri di legno possono magistralmente rivelare d incanto più lezioni visive contemporaneamente. Sintesi ed espressività sono infatti quanto di meglio l'arte africana sia riuscita ad affinare nei secoli ed a tramandare fino a noi oggi ed è difficile trovarle egregiamente espresse in un unica opera d'arte.
    E' il caso di questa magnifica scultura BambouToro a forma di figura femminile eretta.
    Pochi volumi semplici ma perfettamente disposti, che richiamano alla mente l opera di Brancusi, costituiscono il corpo. Nella parte frontale due semisfere, i seni, chiariscono perfettamente il genere femminile della figura.
    Le braccia inventate ad X , riproposte e contrapposte anche al retro si risolvono nel profilo in una parentesi piena e suggeriscono una probabile originaria rappresentazione gianiforme della scultura.
    Il volto poi è stato realizzato scavando due semicerchi per occhi che congiungendosi in basso determinano il naso, una linea per la bocca e due cerchi a rappresentazione delle orecchie. Pochissimi tratti magistralmente disposti creano una magnifica sintesi di geniale plasticità.
    L 'espressività sta invece tutta nei pochi millimetri di inclinazione e torsione del capo che producono un effetto intenso, quasi drammatico in uno strano gioco speculare in cui la scultura soppesa noi osservatori guardandoci di sottecchi...
    Patina superba ed usura evidente con una provenienza di tutto rispetto: opera pubblicata a pagina 53 del catalogo "Mali" edito dalla Galleria Olivier Castellano di Parigi.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio - Baulè.
Scultura antropomorfa.
Legno duro a patina nera, perline e pigmenti.
Segni d'uso.
.
    Lotto 14

    Arte africana Costa d'Avorio - Baulè.
    Scultura antropomorfa.
    Legno duro a patina nera, perline e pigmenti.
    Segni d'uso.
    . . Cm 7,50 x 30,00 x 6,50. Scultura antropomorfa Baulè con occhi rossi, probabilmente di epoca coloniale visto lo stile poco elaborato dell'acconciatura e l' inesistenza delle scarificazioni sul corpo, di buona qualità d'intaglio ed equilibrate proporzioni. Bella anche la patina nera che lascia trasparire le usurate venature del legno ed i numerosi segni d'uso.
    Commuovente infine osservare l'unico "gioiello" utilizzato per "impreziosire" questa figura: una corda con due piccole perline.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio - Baulè.
Scultura coloniale antropomorfa.
Legno duro a patina naturale e pigmenti da bruciatura.
    Lotto 15

    Arte africana Costa d'Avorio - Baulè.
    Scultura coloniale antropomorfa.
    Legno duro a patina naturale e pigmenti da bruciatura. . Cm 15,00 x 84,00 x 12,00. Bella per dimensione, qualità d'intaglio e proporzione dei volumi, questa scultura coloniale Baulè che, con ogni probabilità rappresenta e impersona un soldato o un aviere realmente vissuto, stupisce per la dovizia di particolari con cui lo scultore ha voluto corredarla. Il copricapo a bustina, i gradi su braccio ed avambracci, ghette e stivali ci rendono una vivida testimonianza di un mondo oramai scomparso, quello degli anni venti o trenta in Africa, con un potere evocativo e descrittivo efficace quasi come una fotografia in bianco e nero.
    Il volto dolce e armonico, la soluzione adottata per sopracciglia e naso, la piccola bocca chiusa ed imbronciata, la mirabile acconciatura eseguita a taglio corto, curato e militaresco, ci raccontano molto della maestria scultorea di questo anonimo artista Baulè
    Patina bella e intonsa, segni d'uso, difetti visibili ed un vecchio restauro ad altezza piede.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio - Baulè.
Scultura femminile.
Legno duro con spessa verniciatura postuma.
Difetti visibili e segni d'uso.
Con base in plexiglass.
    Lotto 16

    Arte africana Costa d'Avorio - Baulè.
    Scultura femminile.
    Legno duro con spessa verniciatura postuma.
    Difetti visibili e segni d'uso.
    Con base in plexiglass. . Cm 7,00 x 33,00 x 8,00. La grande qualita d'intaglio di questa scultura femminile Baulè, di probabile epoca coloniale come ci suggerisce la presenza di pudici pantaloncini, risulta evidente dall'osservazione del corpo, magistralmente proporzionato, del volto, dolce ed espressivamente corrucciato e dell elaborata quanto elegante acconciatura dei capelli.
    Dignitosamente giovane ed ineluttabilmente ricoperta per intero da una spessa e grassa vernice nera, questa scultura Baule mantiene inalterato il fascino e la bellezza tipici della grande scultura Baulè e merita a pieno titolo l appellativo di opera d'arte.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio - Baulè.
Scultura antropomorfa maschile Blolo Bian.
Legno duro a patina nera e lucida, caolino. .
    Lotto 17

    Arte africana Costa d'Avorio - Baulè.
    Scultura antropomorfa maschile Blolo Bian.
    Legno duro a patina nera e lucida, caolino. . . Cm 6,50 x 24,00 x 5,00. Nell ambito della scultura Baule grande rilevanza veniva dato alle statuette lignee degli Sposi dell'altro mondo, Blolo Bian quella maschile e Blolo Bla quella femminile. Queste sculture veniveno fatte scolpire e regalate dal marito alla moglie e viceversa e rappresentavano la coppia che andava ad unirsi come coppia ideale in una vita parallela, priva di pene e sofferenze, dove i novelli sposi, belli e giovani vivevano felici nella gioia e nel benessere.
    Bella per proporzione dei volumi e qualità d'intaglio, questa scultura maschile Blolo Bian in posizione eretta su un basamento e con mani sull'addome è caratterizzata dalla tipica elaborata acconciatura Baulè coordinata alla barba a cipolla.
    Patina nera lucida incrostata da diffuse tracce di caolino, Difetti visibili e segni d'uso.

  •  Arte africana - Costa d'Avorio, Mali - Senufo
Maschera a casco Kponyugo 
Legno e pigmenti industriali.
Difetti, mancanze, un restauro e segni d'uso.
    Lotto 18

    Arte africana Costa d'Avorio, Mali - Senufo
    Maschera a casco Kponyugo
    Legno e pigmenti industriali.
    Difetti, mancanze, un restauro e segni d'uso. . Cm 27,00 x 95,00 x 23,00. Le maschere Kponyugo o Wanyugo, comunemente conosciute anche come Firespitter, erano utilizzate dalla società iniziatica segreta maschile Poro durante i funerali di capi e notabili per accompagnare le anime dei defunti nell'oltretomba ed allontanare gli spiriti maligni. Dato che si credeva fosse investita da potenza sovrannaturale e distruttrice, veniva utilizzata dai membri della società anche per azioni di contrasto alla stregoneria.
    Scolpita in un unico pezzo di legno, la maschera Kponyugo aveva un aspetto eterogeneo caratterizzato da varie parti di diversi animali: corna di antilope, orecchie di iena, bocca e denti di coccodrillo e/o di facocero che davano a questa maschera un aspetto mostruoso e terrificante.
    In questo esemplare è presente sulla fronte anche un piccolo camaleonte che, con ogni probabilità, veniva utilizzato come maniglia per trasportare la maschera quando non danzava ed era a riposo.
    Più volte dipinta e rinfrescata, l'ultima delle quali con vernici industriali che avranno sicuramente conferito alla maschera un aspetto più moderno e cromaticamente più incisivo agli occhi del pubblico che la osservava, intimorito, ballare.
    I molti difetti, le mancanze ed il restauro ci ricordano che queste maschere venivano realizzate per essere utilizzate più volte ed in varie occasioni, durante danze frenetiche che potevano anche durare giornate intere e pertanto subivano spesso danneggiamenti.

  •  Arte africana - Costa d'avorio, Mali, Burkina Faso -Senufo.
Maschera Kpeliè.
Lega metallica.
Ossidazioni, difetti visibili, segni d'uso.
    Lotto 19

    Arte africana Costa d'avorio, Mali, Burkina Faso -Senufo.
    Maschera Kpeliè.
    Lega metallica.
    Ossidazioni, difetti visibili, segni d'uso. . Cm 15,00 x 27,00 x 8,00. Splendida per estetica, qualità di sottilissima fusione, patina significativa ed evidenti segni d'uso, questa antica maschera Kpeliè veniva impiegata durante le cerimonie di iniziazione alle società segrete, per quelle agricole ed i funerali.
    Complessa nel suo ricco corredo di "piedini", corna, orecchie, scarificazioni e perfino una sorta di piercing, ed al contempo austeramente espressiva, questa maschera Kpeliè è quanto di piu iconico e rappresentativo della scultura classica Senufo.
    Due parole infine vanno meritoriamente spese sull' abilità dell'anonimo scultore che ha creato questo magnifico oggetto riuscendo a fonderlo in sottilissimo spessore ( un po' per risparmiare metallo notoriamente costoso, un po' per evitare peso al danzatore e rendere agevoli i suoi movimenti). Talmente sottile che in alcuni punti , complici il tempo e l'usura, si sono formati alcuni buchi e mancanze che nulla tolgono alla bellezza di questa maschera, ma anzi, ne aumentano il valore estetico dato che ne testimoniano l'antichità. Il suo peso complessivo è di grammi 528.

  •  Arte africana - Burkina Faso - Lobi.
Figura maschile o Bateba.
Legno duro a patina naturale.
Segni d'uso.
    Lotto 20

    Arte africana Burkina Faso - Lobi.
    Figura maschile o Bateba.
    Legno duro a patina naturale.
    Segni d'uso. . Cm 7,50 x 31,50 x 6,50. Elegante scultura di figura maschile Lobi nella classica postura eretta, statica e minacciosa, quasi marziale, con lo sguardo attento e pronto, questa Bateba è stata scolpita per rappresentare un antenato o, più probabilmente, per essere messa a guardia dell'altare familiare ed a protezione del suo proprietario da forze, come la strgoneria, che avrebbero potuto danneggiarlo.
    Patina naturale e segni d'uso.

  •  Arte africana - Burkina Faso - Bobo. 
Maschera antilope Nyanga.
Legno duro a patina naturale, pigmenti.
Piccoli difetti un restauro e  segni d'uso.


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    Lotto 21

    Arte africana Burkina Faso - Bobo.
    Maschera antilope Nyanga.
    Legno duro a patina naturale, pigmenti.
    Piccoli difetti un restauro e segni d'uso.


    . . Cm 33,00 x 83,00 x 19,00. Originariamente utilizzata solo dai fabbri e poi adottata anche dagli agricoltori durante i riti per
    la semina ed il raccolto, questa bella e grande maschera antilope Nyanga è rappresentativa della scultura dei Bobo con le sue decorazioni geometriche in bianco e nero, gli occhi quadrati, il muso allungato e la bocca aperta corredata da denti, oggi per la maggior parte perduti.
    Le corna molto pronunciate bilanciavano il peso che il danzatore doveva sopportare durante le vorticose danze.
    Non particolarmente antica, ma genuina.

  •  Arte africana - Burkina Faso - Bobo.
Maschera.
Legno, caolino e pigmenti.
Difetti visibili e sgni d'uso.
.
    Lotto 22

    Arte africana Burkina Faso - Bobo.
    Maschera.
    Legno, caolino e pigmenti.
    Difetti visibili e sgni d'uso.
    . . Cm 31,00 x 139,00 x 31,00. Usualmente scolpite ed indossate dai fabbri durante i riti di iniziazione ed i funerali, le maschere dei Bobo erano spesso rappresentate con volti antropomorfi, ma con corna o creste come questa, che simboleggiavano l'energia e la forza spirituale degli animali della foresta.
    Questa grande maschera in legno caratterizzata da cresta dentellata, fronte bombata con profondi solchi asimmetrici, occhi a nacchera ed un enorme naso, è stata in origine interamente coperta da caolino e poi accuratamente dipinta con pigmenti naturali a figure geometriche. Ciò risulta evidente osservando i punti in cui il pigmento è saltato lasciando intravedere il sottostante bianco del caolino.
    Difetti evidenti, segni d'uso..

  •  Arte africana - Ghana - Koma -Builsa.
Elmo con figura antropomorfa.
Lega metallica.
Segni d'uso.
    Lotto 23

    Arte africana Ghana - Koma -Builsa.
    Elmo con figura antropomorfa.
    Lega metallica.
    Segni d'uso. . Cm 22,00 x 30,00 x 22,00. Pesante elmo in bronzo caratterizzato da un notevole decoro astratto-geometrico sapientemente composto dall' alternanza di vuoto nei triangoli laterali complementari alla fitta ed omogenea texture di quella frontale ed occipitale. Questa parte è stata arricchita da rappresentazioni stilizzate di conchiglie cauri-moneta disposte geometricamente e da due cerchi concentrici che ricordano gli occhi in una sintetica rappresentazione astratta di un volto umano. La parte sommitale è sormontata da una figura antropomorfa, probabilmente un dignitario/guerriero che impugna uno scudo.
    Quest'opera non particolarmente antica, ma di buona fattura e con dignitosa patina naturale è da ritenersi rara data la difficoltà di trovare testi o validi riferimenti ad elmi simili pubblicati o esposti in collezioni pubbliche e private. Un'eccezione è costituita dal volume " The power of Form; African Art from the Horrstmann Collection" scritto da Ezio Bassani, Michael Bockemuhl e Patrick McNaughton per Skira edizioni, 2002 in cui un elmo Koma molto simile è pubblicato a pag. 74 e 75.

  •  Arte africana - Ghana - Fanti 
Scultura antropomorfa femminile.
Legno duro a patina bionda chiara, perline e pigmento. 
Segni d'uso.
Con base.
Provenienza: Galleria Geri Milano.
    Lotto 24

    Arte africana Ghana - Fanti
    Scultura antropomorfa femminile.
    Legno duro a patina bionda chiara, perline e pigmento.
    Segni d'uso.
    Con base.
    Provenienza: Galleria Geri Milano. . Cm 7,50 x 33,00 x 7,00. Bella figura femminile propiziatoria o ritratto di parente, caratterizzata da un corpo ben definito (con due balze ad altezza di ginocchia e pancia, probabilmente per allocare fili di perline), ombelico prominente, seni piccoli ed a punta ed il collo cilindrico ornato da cinque cerchi ad indicare l agiatezza del personaggio. La testa scolpita con pochissimi intagli, come da sintesi magistralmente distintiva del l'arte africana classica, risulta di grande espressività resa ancora più intensa dalla levigatura apportata dal tempo e dall' usura.
    I lobi delle orecchie sono stati perforati come nella tradizione di tutti i popoli Akan. La pettinatura è a cerchi stondati che corrono da orecchio ad orecchio ed è stata colorata con pigmento nero.
    Bella patina lucida ed evidenti segni d'uso

    Opera proposta in asta dalla Galleria Geri, in Via Fiori Oscuri 3,i Milano il 25 Febbraio 1977, Catalogo n.6 Lotto n.837

Lotti dal 1 al 24 di 86
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ASTA 390 - ARTE AFRICANA, OCEANICA E DELLE AMERICHE

22 DICEMBRE LOTTI (1 - 88) - ORE 16:00

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  • 22 dicembre 2022 ore 16:00 Prima tornata lotti 1-88 (1 - 88)

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