Asta N.41: Antiquariato, Dipinti e Gioielli
-
Lotto 145
cm 24 x cm 15 Acquasantiera in argento Con base in legno -
Lotto 146 Giovanni Testa
(Roma 1936)
cm 25 x cm 50, in cornice cm 39 x cm 64 Piazza Navona Olio su tela Firmato in basso a destra sul fronte, firma, titolo, archivio al retro, etichetta della Catania ArtGallery al retro -
Lotto 147 Luca Matti
(Firenze 1964)
cm 118 x cm 205 M Olio e tecnica mista su carta applicata a legno Firmato sul retro, titolato e datato Ottobre 91. -
Lotto 148 Tonino Caputo
(Lecce 1933-Lecce 2021)
cm 40 x cm 70 Ponte della croce Rio dei Tolentini olio su tela Firmato sul fronte a destra, firmato e titolato al retro. Al retro timbro della galleria l'acquario di Giulia Nova Teramo ed etichetta della Catania ArtGallery, Catania -
Lotto 149 Salvatore Magazzini
(Pistoia 1955)
cm 70 x cm 50 Marrakech olio su tavola Firmato in basso a sinistra, pubblicato sulla rivista Arte Mondadori nel Febbraio 2005, a corredo dell'opera -
Lotto 150 Davide La Rocca
(Catania 1970)
cm 40 x cm 50, in cornice cm 68 x cm 75 Olio su cartone Firmato al retro -
Lotto 151 Giovanni Bartolena
(Livorno 1886-Livorno 1942)
Cm 40x30, in cornice cm 52x42 Natura morta di fiori e frutta Dipinto a olio su tavola Firmato in basso a destra -
Lotto 152 Omar Galliani
(Montecchio 1954)
cm 46,5 x cm 61,5, in cornice cm 58 x cm 74 Senza titolo (ma ratto di Eureka) tecnica mista su carta di riso Etichetta della Catania Art Gallery al retro, firmato e datato al fronte -
Lotto 153 Eliano Fantuzzi
(Modena 25.09.1909-Verona 1987)
Cm 50x70, opera priva di cornice. Stazione ferroviaria Olio su tela Firmato in basso a sinistra ed al retro. Autentica su fotografia dell'archivio Eliano Fantuzzi a cura di Francesco Balsamo. Datato 1971. Codice A.6 numero d'ordine 18/86/787. -
Lotto 154 Mino Maccari
(Siena 1898-Roma 1989)
cm 50 x cm 35; in cornice cm 69 x cm 65 Mozart composizione con figura e animale Dipinto ad olio su tela Firmato in basso a sinistra. -
Lotto 155 Veniero Canevari
(Viterbo 1901-Roma 1955)
cm 25 x cm 38, in cornice cm 43 x cm 58 Suora con bastone Dipinto ad olio su tela -
Lotto 156 Beppe Serafini
(Montelupo Fiorentino 1915-Montelupo Fiorentino 1987)
Cm 35x50, in cornice cm 61x76 Uomo e paesaggio Olio su cartone pesante Firmato in basso a destra, firma al retro -
Lotto 157 Giovanni Alicò
(Catania 1906-Milano 1971)
Cm 50x60, in cornice cm 71x81 La libreria, natura morta Dipinto ad olio su masonite
Firmato in basso a sinistra Alicò e datato.
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte
-
Lotto 158 Angelo Sturiale
(Catania XX secolo)
60x40 cm Senza titolo Tecnica mista su carta di riso. Opera sprovvista di cornice -
Lotto 159 Giovanni Alicò
(Catania 1906-Milano 1971)
Cm 50x60, in cornice cm 71x81 Strada di paese con case (Aci Sant'Antonio) ed Etna in prospettiva. Dipinto ad olio su tavola
Firmato in basso a destra Alicò e datato 1958.
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte.
-
Lotto 160 Sebastiano Milluzzo
(Catania 1915-Catania 2011)
cm 35 x cm 23, in cornice cm 72 x cm 52 Viso di donna Litografia su carta -
Lotto 161 Giovanni Alicò
(Catania 1906-Milano 1971)
Cm 40 x50, in cornice 58x68 Paesaggio Dipinto ad olio su compensato
Timbro della Comisión Nacional de Museos y Lugares Históricos.
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte
-
Lotto 162 Lucia Ragusa
(Catania 1960)
Cm 26x40 La Sedia Bruna Dipinto ad olio su tavola -
Lotto 163 Lucia Ragusa
(Catania 1960)
Cm 100x79 Il Giardino Dipinto ad olio su tela di lino -
Lotto 164 Saro Tricomi
(Catania 1937-2021)
cm 50 x cm 100 Libri e panneggio Olio su tela Firmato in basso a sinistra. Firmato, datato e titolato al retro -
Lotto 165 Giovanni Pane
(Castellana Grotte 1928-Napoli 2010)
cm 50 x cm 70 Frutti Olio su faesite Firmato in basso a destra -
Lotto 166 Elio Pelosi
cm 50x60; in cornice 65x75 Ore piccole Dipinto ad olio su tela Firmato in basso a sinistra -
Lotto 167
H cm 27 Santa Margherita da Valois Scultura in legno -
Lotto 168
h cm 46 Madonna con bambino gesso patinato Firmato Giannoni -
Lotto 169
h cm 29; profondità cm 21 Coppia di angeli alati Legno gessato e dorato a foglia Di provenienza siciliana -
Lotto 170
h cm 62 x cm 17 Sant'Anna Piccole mancanze e rotture -
Lotto 171
cm. 52,5 x 22 x 16 Scultura lignea Sant'Antonio Abate Scultura in legno Piccole mancanze al dito della mano destra -
Lotto 172
Antica pianeta sacerdotale In tessuto di seta con decori floreali ricamati in oro zecchino -
Lotto 173
Antica pianeta sacerdotale In tessuto di seta con decori floreali ricamati in oro zecchino -
Lotto 174
h cm 72, base cm 40 Ecce Homo Scultura lignea policroma a mezzo busto. Quest'opera resa espressiva con estremo realismo psicologico, mostra il Cristo nel momento in cui, secondo il Vangelo di Giovanni, Ponzio Pilato - governatore di Roma - mostra alla folla il Cristo pronunciando la famosa frase “Ecce Homo”.L scultura, realizzata in legno, tecnicamente secondo l'uso Altomedievale, è stata svuotata del midollo interno per far si che col tempo non si manifestassero crepe e fessurazioni.L'opera è molto semplice nella struttura scultorea ed è tutta volta alla rappresentazione, soprattutto del viso leggermente inclinato verso il basso e nell’eccezionale costruzione delle mani legate.L’inteso patetismo viene espresso dal viso che è rivolto verso l'osservatore. Sembra che susciti e accresca il potere drammatico come se avanti all'opera ci fosse la folla che gli sta innanzi nel momento in cui Pilato doveva esprimere il suo giudizio. Inoltre le mani legate sembrano indicarci la condizione del Cristo, infatti la mano destra ha l'indice rivolto verso se stesso, come a volerci spingere ad osservare lo stato in cui Egli è stato ridotto per salvare l'umanità intera.Questi atteggiamenti sono i tempi compositivi basilari di questa scultura che, in tal modo, adempie alla massima focalizzazione di un realismo psicologico prescindendo dai volumi e dalle forme che pur sono ottimali. ASOR studio -
Lotto 175
h cm 76 x cm 63 x cm 40 Coppia di importanti leoni in pietra bianca Provenienza Famiglia Paternò Castello di Biscari. -
Lotto 176
h cm 190 x diametro cm 37 Coppia di importanti colonne A tortiglione in legno finemente intagliato a tralci di vite e dorato. Capitello in stile Corinzio. Provenienza Famiglia Paternò Castello di Biscari. -
Lotto 177
h cm 75 di cui base in marmo verde cm 16 Giovane donna con uccellino poggiato sulla mano Scultura in avorio, firmato alla base Chesneau e datato 1862. -
Lotto 178
h cm 75; base cm 48 x cm 48; diametro bocca cm 80 Grandi ed antichi vasi a cratere in ghisa Base quadrata e fondo a baccelli -
Lotto 179
h cm 120; base cm 49 x cm 49; diametro bocca cm 100 Coppia di importanti e grandi vasi a cratere in marmo rosso Verona Composti da due corpi, base e calice -
Lotto 180 230 x 170 Santa Cecilia alla Spinetta con Angeli e Puttini Dipinto ad olio su tavola di forma ovale. Expertise del Prof. Strinati disponibile qui: https://pdfhost.io/v/GvErcpFNj_Perizia_Vincenzo_Meucci
-
Lotto 181 230 x 170 San Giovanni Evangelista con Putti e calice con serpente Dipinto ad olio su tavola di forma ovale.
-
Lotto 182
h cm 130, apertura ali cm 90; base cm 88 x cm 73 Aquila in giada verde -
Lotto 183
cm 260 x cm 67 Importanti fregi in legno dorato Ornamentato con fiori e putti in cima. Provenienza Famiglia Paternò Castello di Biscari. -
Lotto 184
h cm 143 Fauno danzante Scultura in bronzo Italia, copia da Prassitele (Grecia , IV secolo a.c.). Originale esposto presso la Galleria degli Uffizi di Firenze in marmo pario -
Lotto 185 Gebrüder Friedländer
6,950 kg Importante e pregiatissimo servizio da te in argento Con manici in avorio, punzone Crown 800H, 1910-1920. Composto da: caffettiera (0,726 kg), lattiera (0,246 kg), teiera (0,778kg), zuccheriera (0,438kg), samovar (1,880 kg) e vassoio (2,882 kg). presente lineatura sul manico della tegliera. -
Lotto 186
cm 150 x cm 120 Grande specchiera In cornice di legno dorata a mecca con specchio coevo al mercurio -
Lotto 187
h cm 26, bocca larghezza cm 23 Vaso in alabastro con manici Piccole sbeccature alla base. -
Lotto 188
h cm 7, diametro cm 34; gr. 485 Porta dolci in argento sbalzato e bulinato -
Lotto 189
kg 1.362 Servizio da te in argento 800 Composto da teiera, caffettiera e lattiera. -
Lotto 190
cm 20 x cm 25 x cm 15 Porta dolci in argento Con base in vetro bulinato -
Lotto 191
h cm 27, Gr. 380 Saliera in argento Saliera in argento con base ovale poggiante su piedi a zampa felina. Porta ampolle sostenuti da cherubini. -
Lotto 192
h cm 34 x cm 35 Testa del cavallo fortunato Testa di cavallo fortunato in bronzo smaltato cloisonné. Provenienza Famiglia Paternò Castello di Biscari.