Asta N.41: Antiquariato, Dipinti e Gioielli

Francisco de Goya
(Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828)
mm 215 x mm 150 Al Conde Palatino Incisione ad acquaforte e acquatinta Serie ''Los Caprichos'' (1799), N.33, edizione antica

Francisco de Goya
(Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828)
mm 215 x mm 150 El amor y la muerte Incisione ad acquaforte e acquatinta Serie ''Los Caprichos'' (1799), N.10, edizione antica

Francisco de Goya
(Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828)
mm 215 x mm 150 El de la rollona Incisione ad acquaforte e acquatinta Serie ''Los Caprichos'' (1799), N.04, edizione antica

Francisco de Goya
(Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828)
mm 215 x mm 150 Nadie se conoce Incisione ad acquaforte e acquatinta Serie ''Los Caprichos'' (1799), N.06, edizione antica

Francisco de Goya
(Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828)
mm 215 x mm 150 A caza de dientes Incisione ad acquaforte e acquatinta Serie ''Los Caprichos'' (1799), N.12, edizione antica

h cm 36 x cm 25 Placca in maiolica di Caltagirone Sul fronte ''IHS'' e datata

cm 25 Boccia in maiolica di Caltagirone Con ramage blu su fonda bianco, cadute di invetriatura, presenti piccole sbeccature

Gesualdo Grandino
(Caltagirone XIX sec)
h cm 33 Bottiglia in maiolica di Caltagirone Firmata sul retro Gesualdo Grandino di Caltagirone e datata 1810. Presenti restauri

cm 25 Boccia in maiolica di Vietri Raffigurante barche

cm 13 Cilindro in maiolica di Vietri Raffigurante uccellino 

h cm 20 Lumiera con manico in maiolica di Caltagirone A due stoppini

Officine Maiolicane Caltagironesi

h 23 cm Bottiglia Maiolica Fondo bianco con ramage a larghe foglie che inquadrano fiori di gelsomino in blu

h cm 82 Vaso ornamentale in maiolica policroma di Caltagirone
Base bianca, gialla, verde e blu con decorazione plastica con larghe foglie, conchiglie e fiori, sul fronte stemma nobiliare. Provenienza Famiglia Paternò Castello di Biscari.

h cm 57 Lume a petrolio in opalina Dipinti su base beige a fiori policromi, boccia in vetro bulinato 

cm 45 x cm 33 x cm 12 Orologio francese in metallo dorato Dorato a mercurio (ormouro). Sovrastante scultura raffigurante cavaliere con elmo e mazza. Provvisto di meccanismo funzionante ma da revisionare. Presente filatura sul quadrante

h cm 38, base cm 30 x cm 12 Orologio in metallo dorato Con raffigurazione di Napoleone seduto. Da revisionare, presente filatura sul quadrante

h cm 50 x cm 35 x cm 15 Orologio francese in metallo dorato Dorato a mercurio (ormouro). Sovrastante scultura raffigurante ragazzi con cane lupo. Provvisto di meccanismo funzionante ma da revisionare.

Capodimonte

h cm 17 x cm 18 x cm 144 Ufficiale che legge e bimba che dorme

h cm 26, h base cm 7 x cm 25,5 x cm 13 Volto di Leonardo da Vinci Bronzo a cera persa Su base in onice bianco, firmato e datato 1954.

Clemente Pestrini

cm 20 x cm 46 Trionfo di Babilonia di Alessandro Magno Riproduzione in scala ridotta dell'opera di Thrvalden (1770-1844), per il conte Sommariva in possesso dell'originale in marmo. In cornice, presenti piccole fratture

h cm 55 x cm 50 x cm 20 Orologio francese da tavolo In legno dorato, onice e metallo, con scultura raffigurante l'estate. Mancanze, da revisionare.

cm 60 x cm 18 Orologio da muro In bronzo dorato e numeri in porcellana. Con chiave, da revisionare.

h cm 49 x cm 206 x cm 28 Frammento di altare Laccato e dorato, con mancanze di laccatura.

Cm 70x48 Cristo ligneo Restauri e mancanze

h cm 23 x cm 48 x cm 13 Pietà Scultura in marmo 

Manifattura italiana, punzone alla base della croce indicante il titolo 950/1000. Testa con corona (legge 2 maggio 1872).

cm 24 x cm13,5

Sebastiano Milluzzo
(Catania 1915-Catania 2011)
cm 24 x cm 17, in cornice cm 56 x cm 42 Madonna con bambino Smalto su rame

Carmelo Comes
(Catania 1905-Catania 1988)
cm 50 x cm 80, in cornice cm 64 x cm 94 Brucoli olio su tela Dipinto raffigurante alberi con case, firmato in basso a destra, datato 5/964.

Cm42X64,5, in cornice cm 50x73 Paesaggio con Etna Dipinto ad olio su tela Firmato in basso a destra G. Cajani

Giovanni Alicò
(Catania 1906-Milano 1971)
Cm 35x60 in cornice cm 50x75 Nudo di donna distesa Dipinto ad olio su tela
Firmato in basso a sinistra e datato 1956. 

Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906. Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948 e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a Catania, Milano, Roma e Como. E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara. Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi. Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,

vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide approdando a esiti di natura informale e materica. Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte

Nino Raciti

cm 18 x cm 24 L'Aquilone Dipinto a olio su tela

Carmelo Comes
(Catania 1905-Catania 1988)
cm 39 x cm 49, in cornice cm 54 x cm 64 Natura morta di melograni e fichi d'India Olio su tela Firmato e datato 27-11-75 in basso a sinistra

Anna Pandolfini

h cm 60 x cm 80 Villa Guarnaccia in Acitrezza Olio su tela

Luigi Di Giovanni
(Palermo 1856-Palermo 1938)
Cm 10x13, in cornice 24x28 Piccolo baule Dipinto ad olio su tavoletta Firmato in basso a destra e sul retro

Carmelo Comes
(Catania 1905-Catania 1988)
cm 59 x cm 79, in cornice cm 74 x cm 95 Paesaggio costiero Olio su tela Firmato e datato 1962 in basso a sinistra, invitato IX Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma 1965-1966

Anna Pandolfini

cm 10 x cm 19, in cornice cm 29 x cm 37 Marina con tramonto Olio su masonite

Carmelo Comes
(Catania 1905-Catania 1988)
cm 45 x cm 65, in cornice cm 61 x cm 82 Marina con scogli Olio su tela Firmato e datato 1976

Carmelo Comes
(Catania 1905-Catania 1988)
cm 60 x cm 80, in cornice cm 72 x cm 92 Barche a secco Olio su tela Firmato in alto a sinistra e datato 31/12/69.

h cm 39 x cm 58; in cornice h cm 47 x cm 67 Veduta dell'Etna da Taormina olio su tela Firmato in basso a destra M. Stefani 68

h cm 103 x cm 110 x cm 60 Console in radica di noce Marmo al piano, piedi con intagli di foglie e frutta 

h cm 75 x cm 90 x cm 60 Tavolo rettangolare in legno di noce Piedi a 4 razze, piano interamente intarsiato in legni diversi, con centrale raffigurante diga romana

cm. 85 x diam. 124 Tavolo tondo in legno di mogano con piede a quadrifoglio e piano intarsiato Piccole mancanze di impiallacciatura sul piede.

100 x 60 x 55 cm "Coppia di sedie Luigi XV" Francia; Coppia di sedie proveniente da Palazzo Torlonia (Roma)

cm 100 x cm 65 Poltrona in legno di noce Con seduta in paglia di Vienna

H cm 77 x L cm 51 x P cm 31 Comodino Luigi XV in legno di noce N.2 cassetti perfilati, piano con perfili e intarsio centrale. Provenienza Sicilia.

h cm 155, h base 110 x L cm 180 x P cm 70 Mobile da sagrestia in legno di noce A tre cassetti, con alzata portante tre sportelli, manigliera in ferro e piedi a mensola.

H cm 85 larghezza 53, profondità 31 Cassettoncino a quattro cassetti in legno di noce ed intarsi a losanga Intarsi geometrici al piano, al fronte e ai lati, perfili; Sicilia.

Mobile neorinascimentale con ribalta Espressione di un artigianato di qualità fu produzione di Leopoldo Virgili, sotto la guida dell'architetto Marcello Piacentini. L'azienda fondata a Cascina nel 1880 produsse arredi per la Versilia e per molte sedi ministeriali durante il periodo fascista. Anche la stazione di Pisa fu fornita con codesti arredi. Tutto questo portò ad un ricchissimo repertorio creativo dell'attività mobiliera di Cascina, la cui memoria è conservata presso l'archivio iconografico. Circa 3000 disegni di pregio, elementi di ornato ed intarsio, opere scultoree applicabilli.