Fine Antiques - Importanti dipinti antichi e del XIX secolo - Argenti - Prestigiosa collezione di medaglie massoniche
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Lotto 61 Pittore del XIX secolo ( - )
Madonna del latte con San Francesco D'Assisi
tempera su tavola cm 49x31 - in cornice: cm 56.5x36.5 Pittore del XIX secolo tempera su tavola cm 49x31 - in cornice: cm 56.5x36.5 -
Lotto 62 Pittore dell'Italia centrale del XV secolo ( - )
Madonna del latte
tempera su tavola cm 60x39 - con la cornice: cm 80x60 Pittore dell'Italia centrale del XV secolo tempera su tavola cm 60x39 - con la cornice: cm 80x60 La tavola, raffigurante la Madonna nell'atto di allattare il Bambino secondo la consueta iconografia che viene definita "del Latte" o "galactotrofusa", può essere ricondotta all'ambiente della pittura centro-italiana della prima metà del XVI secolo. -
Lotto 63 Scuola Emiliana del XVII secolo (1:Principale) ( - )
San Paolo di Tebe
olio su tela cm 104x79 - in cornice: 125x101 Scuola Emiliana del XVII secolo (1:Principale) olio su tela cm 104x79 - in cornice: 125x101 San Paolo è raffigurato secondo l'usuale iconografia che lo vede eremita tra le montagne del deserto della Tebaide, dove dovette rifugiarsi a seguito delle persecuzioni degli imperatori romani Decio e Valeriano. Per l'impostazione possiamo riferire la tela qui presentata ad alcune opere del Guercino in cui è presente lo stesso santo. Si veda, ad esempio, la tela con S. Agostino, S. Giovanni Battista e S. Paolo Eremita presso la Chiesa di S. Agostino a Roma. -
Lotto 64 Scuola Lombarda del XVII secolo ( - )
Presa di Cristo nell'orto
olio su tela cm 98x123 - in cornice: cm 137x160 Scuola Lombarda del XVII secolo olio su tela cm 98x123 - in cornice: cm 137x160 I contrasti di luce, le fredde e smaltate cromie e la fisionomia della figura di Cristo suggeriscono un pittore lombardo della prima metà del XVII secolo. La Presa di Cristo nell' Orto degli Ulivi, scena particolarmente complessa da raffigurare e di grande suggestione, determinò durante tutto il XVII secolo una fondamentale occasione per quei pittori che intendevano sperimentare difficili composizioni e forti effetti di contrasto luministico. Il dipinto qui proposto, corredato da cornice coeva, si inserisce nel filone della pittura lombarda del XVII secolo. -
Lotto 65 Cesare Dandini (Firenze, 1596 - Firenze, 1657)
Allegoria della lirica
olio su tela cm 66x51 - in cornice: cm 92x78 Cesare Dandini olio su tela cm 66x51 - in cornice: cm 92x78 Figura di donna con spartito musicale tra le mani. L'espressione assorta, il fine modellato, la tecnica delle pieghe delle vesti e il complesso e seducente gioco di mani nell'atto di voltare le pagine del testo, rimandano alla mano del pittore fiorentino Cesare Dandini. L'idealizzazione del volto, senza alcuna volontà di caratterizzazione, e la presenza dello spartito, suggeriscono di essere in presenza di una allegoria, genere in cui il Dandini fu maestro. Si veda, per riferimento, la "Allegoria della Commedia" presso Palazzo degli Alberti a Prato. Non è tuttavia da escludere che possa trattarsi di una raffigurazione di Santa Cecilia, sebbene la possibilità appare più remota se consideriamo il carattere profano dell'effigiata. -
Lotto 66 Andrea Vaccaro (bottega di) (Napoli, 1600 - Napoli, 1670)
Maddalena penitente
olio su tela cm 80x63 - in cornice: cm92x76) Andrea Vaccaro (bottega di) olio su tela cm 80x63 - in cornice: cm92x76) L'opera va riferita alla celebre Maddalena Penitente di Andrea Vaccaro conservata a palazzo Abatellis di Palermo; potrebbe pertanto essere considerata una delle varianti eseguite dagli allievi sulla base delle opere del maestro. -
Lotto 67 Scuola Emiliana del XVII secolo (0 - 0)
Madonna in adorazione sul Bambino dormiente
olio su tela diametro cm 107 - in cornice: 130 Scuola Emiliana del XVII secolo olio su tela diametro cm 107 - in cornice: 130 Il dipinto si collega alla celebre tela di Guido Reni oggi conservata nella Galleria Doria Pamphilj di Roma. La fortunata iconografia della Vergine adorante sul Bambino che dorme divenne un riferimento imprescindibile per molti pittori emiliani del XVII secolo. Un caso emblematico, a riprova del grande successo del modello reniano, è la tela con lo stesso soggetto eseguita da Giovanni Battista Salvi (Sassoferrato), e oggi conservata alla Galleria Civica A. L. Parmeggiani di Reggio Emilia. La tela qui presentata viene proposta dopo un intervento di pulitura che ne ha asportato le ridipinture successive, pertanto si presenta nella sua più piena genuinità, priva di integrazioni e restauri. -
Lotto 68 Scuola Toscana del XVII secolo ( - )
Natura morta di fiori
olio su tela cm 56x68 - con la cornice: cm 71x82 Scuola Toscana del XVII secolo olio su tela cm 56x68 - con la cornice: cm 71x82 Entro cornice in legno dorato -
Lotto 69 Scuola Romana del XVII secolo (1:Principale) ( - )
Natura morta di fiori
olio su tela cm 59x96 - in cornice: cm 76x115 Scuola Romana del XVII secolo (1:Principale) olio su tela cm 59x96 - in cornice: cm 76x115 Raffinata natura morta con due assembramenti di fiori raccolti in un vaso in bronzo e in una vasca in terracotta. La sofisticata attenzione riposta negli effetti della luce, che rimbalza sulle diverse superficie assumendo aspetti sempre diversi, e l'uso di colori dai toni metallici, suggeriscono la mano di un abile pittore fiammingo attivo a Roma nella seconda metà del XVII secolo. -
Lotto 70 Abraham Brueghel (Anversa , 1631 - Napoli, 1690)
Natura morta di frutta
olio su tela cm 40x30 - in cornice: cm 54x44 Abraham Brueghel olio su tela cm 40x30 - in cornice: cm 54x44 La tela, in cui è raffigurata una natura morta con un pera, dell'uva e alcune castagne, colpisce per l'intelligenza della scelta compositiva e la grande qualità. Brueghel, parente del grande Pieter Bruegel il Vecchio, trascorse larga parte della sua vita in Italia, tra Roma e Napoli, dove si affermò come uno fra principali pittori di nature morte, collaborando anche con le più importanti personalità del tempo, come Brandi o Vaccaro, che spesso si occupavano di inserire le figure nei suoi dipinti. Cromie calde, sottili effetti luministici, attenzione nella scelta e nella disposizione della frutta, qualità ben visibili nel dipinto qui presentato, resero celebre la pittura di Brueghel, destinata a rappresentare un modello fondamentale per i decenni successivi. Ricordiamo anche come la selezione delle varie componenti da rappresentare, nella produzione di Brueghel così come in quella dei maestri del suo tempo, non avveniva in base a una semplice scelta estetica, bensì era frutto di una precisa ricerca di complesse simbologie, legate ai temi più diversi, da quello del memento mori a quello della sessualità. Anche se questo aspetto, per certi versi esoterico, risulta ormai difficilmente comprensibili e recuperabile, ne continuiamo a sentire il fascino, benché in modo sottile e ineffabile.
Siglato in basso a sinistra: A. B. (monogramma per Abraham Brueghel) -
Lotto 71 Domenico Brandi (Napoli, 1684 - Napoli, 1736)
Paesaggio con giovani pastori e animali al pascolo
olio su tela cm 125x151 - in cornice: cm 127x153 Domenico Brandi olio su tela cm 125x151 - in cornice: cm 127x153 Il dipinto si posiziona in una fase giovanile della produzione del pittore napoletano, quando la sua ricerca artistica si avvicinava alle sperimentazioni di Philipp Peter Roos (Rosa da Tivoli). La grande abilità nella rappresentazione degli animali, espressivi e ironici come nel suo stile, convive in questa tela con una attenzione alla rappresentazione paesaggistica, con l'albero, i ruderi e uno sfondo roccioso; il tutto espresso da una materia pittorica cremosa e ricca di accensioni luministiche.
L'attribuzione a Domenico Brandi è merito del Professor Ferdinando Bologna. -
Lotto 72 Antonio Maria Marini (attribuito a) (Venezia, 1668 - Venezia, 1725)
Coppia di battaglie
coppia di olii su tela cm 53x70 - in cornice: cm 70x84 Antonio Maria Marini (attribuito a) coppia di olii su tela cm 53x70 - in cornice: cm 70x84 Le tele, che ammiriamo per la pennellata veloce e guizzante, i colpi di luce sapientemente disposti e l'efficace resa del movimento, danno il senso di come il genere delle battaglie avesse rappresentato una fondamentale occasione artistica per molti pittori, soprattutto dal XVII secolo in poi. Vediamo qui lo stemperarsi di aspetti pittorici ancora squisitamente legati alla tradizione veneta, di cui il Marini era figlio, nel compiacimento di una pittura tutta emiliana.
Attribuzione ad Antonio Maria Marini per merito del Professor Giancarlo Sestieri.