ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE
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Lotto 149 Arte Sud-Est Asiatico Figura di Phra Phrom in bronzo dorato
Thailandia, Rattanakosin (1782-1932) XVIII secolo. . Cm 29,00 x 47,00. Imponente fusione in bronzo laccata e dorata raffigurante la divinità di origini induiste Brahma, assisa su largo piedistallo quadrangolare in postura regale, secondo la particolare iconografia che mostra la divinità sontuosamente abbigliata con otto braccia e quattro teste. Le otto braccia simboleggiano la onnipotenza della divinità, mentre le quattro facce alludono ai quattro libri sapienziali dei veda. Il culto di Brahma, originariamente hinduista, si interseca in tutto l'oriente con il buddismo che indica questa figura come un Dharmapala, ovvero un protettore celeste della dottrina. Venerato in thailandia col nome di Than Thao Mahaprom o Phra Phrom, si diffuse localmente a seguito della penetrazione dei monaci indiani avvenuta in epoca Khmer (c. VIII secolo). -
Lotto 150 Arte Sud-Est Asiatico Grande Paang Sai Yat Buddha
Myanmar, Konbaung (1752-1885). . Cm 92,00 x 30,00. Grande scultura in alabastro parzialmente dorato raffigurante il Buddha reclinato, in atteggiamento sereno e meditativo, il braccio destro che sorregge la testa e quello sinistro mollemente adagiato sul fianco. Quello del cosiddetto “Buddha disteso” é uno dei temi centrali della ricca iconografia legata alle vicende terrene del principe Gautama, che ne illustra il momento antecedente alla morte terrena ed al passaggio nel Paranirvana. La vicenda, come tradizionalmente narrata, ha fornito spunto per generazioni di artisti che nel corso dei secoli hanno fornito una straordinaria varietà di modelli compositivi spesso, come in quelli del Gahandara del II/III secolo, caratterizzati da una forte drammaticità. Il modello sviluppatosi nel Sud Est asiatico sul volgere del XVII secolo al contrario tende a sottolineare la natura rassicurante e benevola dell'esperienza mistica, unica in grado di dare un senso alla vicenda terrena sublimandola nella sua dimensione spirituale ed eterna. Il modello compositivo di questo pezzo fa riferimento alle grandi sculture templari, talvolta dei veri e propri “colossi”, realizzate in Myanmar ed in Tailandia tra la fine del settecento e gli inizi dell'ottocento. -
Lotto 153 Arte Sud-Est Asiatico Intaglio in legno a forma di dragone
Cambogia, periodo Khmer (IX -XV secolo), XIV secolo . . Cm 29,00 x 107,00. Sinuoso intaglio in legno raffigurante un dragone modellato a S con terminale di coda fiammeggiante che bilancia la cresta nell'emisfero speculare.
Antichi intagli in legno sono rari in tutte le culture e a tutte le latitudini proprio per la deperibilità del materiale. In particolare, la cultura Khmer utilizzava: mattoni, laterizi, legno e arenaria che prendevano dalle montagne domestiche come le Phnom Kulen.
Il dragone è un animale mitologico che riveste grande importanza in Oriente ed ha un carattere simbolico ambivalente in quanto può sia distruggere sia proteggere, motivo per il quale una sua raffigurazione viene spesso posizionata all'entrata di edifici e complessi templari. Il drago è inoltre simbolo dell'acqua, che esso accoglie quando viene piazzato sui tetti come elemento decorativo o come grondaia.
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Lotto 154 Arte Sud-Est Asiatico Testa di Buddha
Tailandia, periodo Sukhothai, secolo XV. . Cm 23,50. Fusione in bronzo a patina scura, facente parte di una grande scultura devozionale. L'espressione serena e meditativa, abbinata ai tratti morbidi e levigati del volto, colloca stilisticamente quest'opera all'interno della splendida statuaria tailandese di epoca Sukhothai, contraddistinta dal tratto elegante e fluido delle linee. -
Lotto 155 Arte Sud-Est Asiatico Grande figura di Buddha in legno laccato
Birmania, XVIII secolo . . Cm 33,00 x 74,00. Scultura in legno laccato e dorato raffigurante Buddha Shakyamuni seduto in padmasana su un'alta base a doppio livello. La sua mano destra tocca la Terra a testimonianza della sua illuminazione, mentre la sinistra è adagiata sulle ginocchia.
L'alto piedistallo con doppio fiore di loto intagliato è una reminiscenza del periodo Ava (1364 to 1555), mentre la veste monacale con elaborati disegni è caratteristica del periodo a cui è ascritto questo manufatto e successivi, con gradi di elaborazione maggiori. -
Lotto 156 Arte Sud-Est Asiatico Grande figura di Buddha in alabastro dipinto
Birmania, inizio XIX secolo . . Cm 34,00 x 59,00. Scultura in marmo bianco raffigurante Buddha Shakyamuni seduto in padmasana sopra una base a fiore di loto singolo. La sua mano destra è in bhumisparsamudra, il gesto con cui chiama la Terra a testimone della sua illuminazione, mentre la sinistra è adagiata in grembo. La figura è abbigliata con una sobria veste monacale dipinta di marrone, mentre la capigliatura nero corvino contrasta con i tratti del viso sereni e resi floridi dall'aggiunta della policromia.
Figure del Budda in marmo policromo sono diffuse in Birmania dal periodo Ava a cui questa scultura si richiama, ma sfoderando forme più snelle e sobrie. -
Lotto 157 Arte Sud-Est Asiatico Grande fregio in legno
Cambogia, Khmer, XIV secolo. . Cm 162,50 x 45,00. Paliotto in legno intagliato ad altorilievo con al centro figure di divinità e ricco decoro a festoni.
La rigorosa disposizione dei volumi ed il perfetto bilanciamento delle forme, riflette il gusto, sovraccarico e barocco, ma tecnicamente ineccepibile delle grandi decorazioni ad intaglio realizzate in pietra o stucco per i rivestimenti dei grandiosi templi di Ankor del IX secolo che gettarono le basi per un nuovo canone estetico che si protrasse senza subire vistose variazioni, per i secoli successivi. -
Lotto 158 Arte Sud-Est Asiatico Grande scultura in pietra raffigurante Ganesha
Cambogia, Khmer, stile Bayon, XII- XIII secolo . . Cm 50,00 x 75,00 x 37,00. Grande scultura in arenaria grigia raffigurante la divinità elefentina Ganesh, figlio di Shiva, meglio conosciuto nei territori Khmer come Ganapati, ovvero "Signore dei Ganas", piccoli aiutanti di Shiva. Il ventre prorompete tradisce la sua origine indiana associata a fertilità, benessere e ricchezza, da cui anche l'associazione con Kubera.
In questa raffigurazione Ganesh è compostamente seduto in virasana su una base rettangolare, la sua mano destra regge la zanna che perse nella notte dei tempi. Nella mitologia hindu ci sono diversi miti che spiegano come Ganesh persa una delle sue zanne e i devoti credono che quella rimasta sia il simbolo del superamento della dualità, uno dei concetti chiave dei Veda. La sua mano sinistra regge il modaka, uno dei suoi dolci preferiti. La sua testa supporta una corona a più livelli in stile Bayon e la sua vita è cinta dalla veste sampot.
Per un esemplare comparativo si veda Christie's, Asian ceramics and works of art, 8 maggio 2001, lotto 585. -
Lotto 159 Arte Sud-Est Asiatico Frammento in pietra raffigurante Durga Mahisasura Mardini
Cambogia, Khmer, pre-Angkor, VII-VIII secolo. . Cm 38,00 x 86,00. Grande frammento in pietra arenaria appartenente ad una statua intesa a raffigurare la divinità induista Durga nell'atto di sopraffare con la lancia il demone- bufalo Mahisasura. Manufatto di eccezionale impatto scenico, dominato dalla minacciosa testa del bufalo su cui poggiano i piedi della giovane dea. Il frammento faceva senz'altro parte di una grande scultura templare destinata al culto di Durga, una delle maggiori divinità del pantheon induista ed è verosimile che fosse qui presentata secondo lo schema ricorrente che vede la dea in piedi, con i piedi uniti in samapada, con quattro braccia, due mani vicino ai fianchi e due rivolte verso l'alto, una con un fiore di loto e l'altra con la conchiglia Shankha. Investita di importanti implicazioni religiose, la figura di Durga fa la sua comparsa in tempi remoti. Le prime raffigurazioni collegate a questa divinità sembrano collegabili ad alcuni sigilli della valle dell'Indo risalenti al IV millennio aC. Il suo culto, legato alla Shakti, cioè all'eterno femminino della realtà supernaturale, si incardina sul tema della battaglia spirituale contro il malvagio demone Mahisasura. Questo episodio, replicato secondo vari modelli iconografici, tende comunque sempre a replicare il momento più drammatico e finale dello scontro, quando cioè il malvagio demone, mutate le sue forme in quelle di un possente toro e sferrato il suo attacco finale, viene sopraffatto ed ucciso dalla dea. -
Lotto 160 Arte Sud-Est Asiatico Fregio in stucco o arenaria
Cambogia, Khmer (IX -XV secolo), XII secolo . . Cm 70,00 x 39,00. Eccezionale frammento in arenaria naturale o stucco appartenente alla decorazione architettonica di un edificio sacro. La morbida linea ondulata della parte superiore e l'alta qualità della complessa decorazione a rosette, suggeriscono che possa trattarsi di un acroterio posizionato in corrispondenza di una nicchia sulle pareti laterali di un edificio appartenente ad un importante complesso templare. Frammenti stilisticamente assimilabili a questo sono tutt'ora visibili presso i resti del Preah Ko, il tempio del “Sacro toro”, nella citta scomparsa di Hariharalaya, presso Angkor in Cambogia. Il tempio, edificato intorno all' 879, costituisce uno dei più suggestivi siti archeologici dell'Asia ed è famoso per le sue eccezionali decorazioni a rilievo popolate di fantasiose creature mitologiche nascoste tra barocchi intrecci fioriti. -
Lotto 161 Arte Sud-Est Asiatico Torso di Vishnu in pietra
Cambogia, periodo Kmher, XII secolo. . Cm 34,00 x 54,00. Frammento in pietra scura probabilmente raffigurante la divinità hinduista Vishnu stante, identificabile per la presenza delle quattro braccia che in origine sorreggevano quattro oggetti legati al culto della potente divinità.
Solitamente questi quattro attributi, da leggersi come armi spirituali per la battaglia metafisica per il domino universale, si possono identificare nella conchiglia Panchajayna usata come tromba da guerra, nel disco Sudarshana, arma da lancio, nella mazza Kaumodaki e nel tralcio fiorito di loto, Padma, simbolo di trascendenza.
Per un esemplare comparativo si veda Sherman Lee, Ancient Cambodia Sculpture, 1969, fig. n. 4, p. 40. -
Lotto 162 Arte Sud-Est Asiatico Testa di Buddha in arenaria
Tailandia, Ayutthaya (1351-1767), XV secolo. . Cm 14,50 x 26,00. Frammento di grande scultura in arenaria rossa raffigurante il Buddha. La testa, realizzata secondo i canoni stitilistici della statuaria buddista tailandese del XV secolo, si presenta in buono stato di conservazione, mantenendo ancora tracce del pigmento blu impiegato per la colorazione dei corti riccioli della capigliatura. Il perfetto bilanciamento dei volumi delle varie componenti anatomiche e l' impeccabile resa artistica dell'intreccio delle linee affilate del volto unite ad un raffinato e sensibilissimo scavo psicologico volto sottolineano il misterioso legame che lega la natura divina del Buddha all'umanità, ponendo di diritto questo pezzo tra i migliori esempi della grande statuaria templare tailandese del periodo Ayutthaya.