ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE
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Lotto 125 Arte Cinese Intaglio in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 6,50 x 19,00. Intaglio in giada grigio/verde marezzata in bruno raffigurante un gruppo di funghi lingzhi stilizzati.
Il soggetto rappresentato, a carattere bene augurante, costituisce uno dei temi preferiti dell'iconografia cinese. Il lingzhi, conosciuto in occidente con il nome di “ganoderma”, è associato alla salute e alla lunga vita ed occupa un posto di primo piano nella medicina tradizionale orientale. -
Lotto 126 Arte Cinese Armilla in giada
Cina, dinastia Han (206 a.C. - 220 a. D.). . Cm 8,50. Bracciale in giada marezzata con decoro a rilievo di qilong, di forma circolare e notevole spessore. La giada, investita di potenti valenze simboliche, già dal periodo Neolitico fu impiegata per la realizzazione di preziosi manufatti concepiti come gioielli da indossare a scopo protettivo ed apotropaico, tra questi, in special modo, i bei bracciali lisci o sobriamente decorati con motivi geometrici o figurati, realizzati a rilievo. -
Lotto 127 Arte Cinese Due intagli in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 8,00. Lotto composto da due intagli in giada verde pallido a motivo vegetale, uno con boccioli di loto e funghi linghzhi, l'altro col limone “mano di Buddha”, soggetti entrambi cari alla tradizione orientale. -
Lotto 128 Arte Cinese Bixie in giada verde
Cina, XX secolo. . Cm 8,00 x 10,50. Intaglio in giada verde pallido raffigurante il Bixie, bestia mitica del Pantheon taoista, rappresentata come un dragone alato dai tratti leonini. Il tema dalla chimera alata, considerato fin dalla antichità di buon auspicio perché annunciatore di future favolose ricchezze, fu replicato nei secoli spesso prendendo ispirazione, come in in questo caso, dai modelli eleganti ed aggressivi realizzati in epoca Han (206 a.C. - 220 a.D.). -
Lotto 129 Arte Cinese Intaglio in saponaria
Cina, XX secolo. . Cm 31,00 x 23,50. Grande blocco di pietra saponaria marezzata lavorato a bassorilievo con immagine di carovana che percorre un paesaggio montano. Questo tipo di manufatti, molto apprezzati in Cina, tendono a salvaguardare la forma naturale del blocco di pietra enfatizzandone, con il leggero intagli a rilievo, le naturali sfumature di colore e di forma. -
Lotto 130 Arte Himalayana Rara coppia di manguste devozionali
Nepal, XVIII secolo. . Cm 31,00 x 15,00 x 9,00. Coppia di fusioni in bronzo a patina naturale, raffiguranti due grossi ratti accucciati, ognuno con la zampetta destra alzata nell'atto di fare un offerta votiva. Questa inconsueta rappresentazione, si lega ai modelli in bronzo visibili in molti templi nepalesi, come per esempio quella di grandi dimensioni esposta presso il tempio di Ashok Binayak Ganesh a Kathmandu. Il ratto, in quanto veicolo di Ganesh, è spesso oggetto di venerazione per se stesso. Nel contesto buddista però, la mangusta (nakula) è anche l'attributo principale di Jambhala, divinità dell'abbondanza, tipicamente raffigurato con ratto che vomita pietre preziose. In questo caso è possibile che questi due animali affiancassero un altare dedicato a Jambhala. -
Lotto 131 Arte Cinese Buddha coronato
Cina, dinastia Qing, XVIII (?) secolo. . Cm 17,00 x 24,50 x 12,00. Grande figura in bronzo dorato raffigurante il Buddha incoronato, seduto a gambe incrociate e adornato di ricche vesti. La fusione pesante, caratterizzata dalle linee morbide e slanciate, ripropone l'immagine del Buddha nella sua gloriosa manifestazione di Cacravartin, il monarca universale.
L'interesse mostrato dagli imperatori Qing per il buddismo tibetano favorì la rapida espansione di templi buddisti nei territori da loro dominati, in particolar modo durante il regno dell'imperatore Qianlong (r.1735-95). La necessità di fornire sculture devozionali a questi nuovi templi è il motivo principale della fioritura dei famosi centri manifatturieri della Mongolia centrale. -
Lotto 132 Arte Himalayana Figura in ferro raffigurante divinità con mani in bronzo
Area Himalayana o Mongolia, XVIII secolo . . Cm 12,00 x 18,50. Pesante fusione in ferro raffigurante una divinità seduta in padmasana, le due braccia sollevate, la mano sinistra nel gesto della ruota della dottrina dharmacakramudra. Da notare che le due mani sono in bronzo innestato sul ferro.
Raro e curioso esemplare dall'identificazione alquanto incerta, in quanto manca qualsiasi attributo. La posizione delle braccia è simile a quella assunta da Manjusri, ma mancano spada, abiti e corona a cinque punte a conferma di tale ipotesi. La corona apicata è in ogni caso simbolo di alto lignaggio religioso. -
Lotto 133 Arte Cinese Tara Bianca in argento (Sitatara)
China, dinastia Qing . . Cm 9,00 x 24,50. Scultura in argento raffigurante Tara in piedi sopra un elaborato piedistallo a doppia corolla di loto, con nella mano sinistra il Padma, il tralcio fiorito di loto, simbolo di compassione nonchè suo specifico attributo. -
Lotto 134 Arte Himalayana Tara verde
Tibet, XIX (?) secolo. . Cm 21,00 x 26,00. scultura in bronzo dorato raffigurante la dività riccamente adornata seduta in postura regale lalitasana circondata dagli utpala, i tralci fioriti di loto blu sorretti in entrambe le mani, simbolo di compassione. La figura di Tara Verde, conosciuta anche col nome sanscrito di Shyamantara o con quello tibetano di Sgrolljiang, è venerata come una delle figure più rappresentative del buddismo tibetano. Consorte celeste del Dhyani Buddha, protettrice del Tibet, incarna in sé i valori della attività illuminata e della operosa compassione. La scultura qui presentata, poggiante su base ovale in forma di corolla di loto, si ispira a modelli tibetani del XV secolo realizzati in bronzo o rame dorato e destinati ai grandi templi himalayani. -
Lotto 135 Arte Himalayana Figura in bronzo raffigurante Amitayus
Nepal, tardo XIX secolo . . Cm 13,00 x 44,50. Fusione in bronzo a patina scura raffigurante una insolita versione del bodhisattva Amitayus in piedi. Il viso è adornato con un'alta corona su più livelli e le mani, giunte in grembo, reggono la ciotola dell'ambrosia. -
Lotto 136 Arte Himalayana Lampada tibetana in argento
Tibet, XIX secolo. . Cm 11,50 x 19,00. Lampada in forma di calice realizzata in argento repoussé con inserti in turchese e fondo rifinito a cesello. Questo tipo di lampade alimentate con burro di Yak erano destinate principalmente ad essere posizionate sugli altari buddisti. L'esemplare qui presentato si impone per l'alto livello qualitativo e per l'eleganza delle proporzioni.