ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE
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Lotto 113 Arte Sud-Est Asiatico Moneta a disco
Tailandia, cultura Ban Chiang, ca. I millennio a.C. . Cm 15,00 x 6,00. Disco “Pi” in roccia corallina, rastremato verso la circonferenza esterna e provvisto di foro centrale. La forma di questo elegante manufatto ripete quella dei contemporanei bracciali a disco realizzati in marmo o pietra dura, ma differisce per il materiale impiegato, che in questo caso è una una roccia bianca attraversata dal prezioso tessuto corallino. Anche in questo caso si tratta di un oggetto legato a pratiche religiose contestualmente impiegato come prezioso monile e valuta di scambio. -
Lotto 114 Arte Sud-Est Asiatico Due collane in conchiglia e pasta vitrea
Tailandia, cultura Ban Chiang, ca. IV millennio a.C . . Cm 45,00 x 3,00. Collane ricomposte formate da fitta serie di dichetti in conchiglia alternati a grani biconici in pasta vitrea color lapislazuli. Il tipo di lavorazione impiegato per questi elementi di collana corrrisponde a quello riscontrabile su manufatti analoghi rinvenuti nel sito archeologico di Ban Chiang. -
Lotto 115 Arte Sud-Est Asiatico Coppia di orecchini
Tailandia, cultura Ban Chiang, ca. IV millennio a.C. . Cm 6,00 x 2,30. Coppia di monili realizzati in conchiglia. Il guscio spiraliforme del mollusco marino, tagliato a metà, costituisce la base per la creazione di due eleganti orecchini un tempo impreziositi da colori brillanti e incrostazioni in metalli pregiati. Nel sito archeologico di Ban Chiang sono stati rinvenuti molti monili di questo tipo, realizzati tutti col solido guscio di turbinella, elegante gasteropode marino dell'oceano indiano. -
Lotto 116 Arte Sud-Est Asiatico Coppia di bracciali
Cambogia, Khmer (IX -XV secolo). . Cm 8,50. Coppia di monili in bronzo, ad anello aperto con la sezione terminale leggermente svasata e ornata da un motivo geometrico di cerchietti umbonati a rilievo. Originariamente lucidi, i due bracciali appaiono oggi rivestiti da una bella patina verde smeraldo. -
Lotto 117 Arte Sud-Est Asiatico Coppia di bracciali
Cambogia, Khmer (IX -XV secolo). . Cm 10,00. Coppia di monili in bronzo, ad anello terminante con motivo serpeggiante attorcigliato.
Originariamente lucidi, i due bracciali appaiono oggi rivestiti da una bella patina verde smeraldo. -
Lotto 118 Arte Sud-Est Asiatico Coppia di bracciali in bronzo con sonagli
Cambogia, Periodo Khmer, (IX -XV secolo). . Cm 10,50. Coppia di monili in bronzo di forma toroidale, cavi all'interno e impreziositi da un fitto decoro a motivi spiraliformi realizzato in filigrana applicata. Questi due oggetti, rivestiti da una morbida patina “archeologica” verde, in origine dovevano essere probabilmente lucidati in modo da fare risaltare il colore giallo del bronzo. L'interno cavo contiene sonagli. -
Lotto 119 Arte Cinese Disco Pi in giada
Cina, dinastia Qing, secolo XIX (?). . Cm 14,00 x 21,00. grande intaglio in giada calcificata lavorato a rilievo secondo il gusto “archeologico” con motivo “a chicco di miglio” ed elaborata cuspide sommitale operata a traforo con figure di draghi, qilong e taotiè. Questo oggetto, conosciuto come “Pi”, costituisce uno dei oggetti rituali più iconici della millennaria cultura cinese. I più antichi riscontri storici legati a questa particolare tipologia di manufatti risalgono al neolitico e sono riconducibili alla cultura di Liangzhu, l'ultima delle grandi culture del neolitico cinese, fiorita sul delta dello Yangtze intorno al quarto millennio avanti Cristo. Secondo gli studiosi la particolare forma a disco forato al centro sarebbe da ricondurre ad una iperstilizzazione dell'universo, legata a simbologie metafisiche che vedono nel foro centrale un’immagine dell'asse celeste su cui è incardinato l'intero firmamento. Questa interpretazione, oggi universalmente condivisa, sembra che nel XVIII secolo non dovesse essere stata ancora formulata, considerato che lo stesso imperatore Qianlong, erudito possessore di una formidabile raccolta di oggetti archeologici, facesse iscrivere sul più bello dei suoi dischi in giada un poemetto di sua creazione in cui descriveva l'elegante manufatto come “un porta tazza di epoca Song”.
Il disco qui presentato, caratterizzato dal prezioso ed elaborato decoro riprende modelli conosciuti riconducibili al periodo cosiddetto “degli Stati Combattenti”(475 a.C- 403 a.C), periodo di guerre caratterizzato, al contempo, da una suprema eleganza formale che diventerà la cifra distintiva della successiva cultura Han (202 a.C-220 d.C). -
Lotto 120 Arte Cinese Grande Bixie in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 23,50 x 8,50. Intaglio in giada marezzata raffigurante un Bixie, bestia mitica appartenente al pantheon taoista, qui presentata come un dragone alato dai tratti leonini. Questo soggetto, tutt'ora molto amato dai cinesi, cominciò a diffondersi in modo massiccio durante il periodo Han (206 a.C- 220 a.D.), diventando uno dei temi preferiti dei preziosi intagli in giada destinati ai corredi palaziali. Considerato di buon auspicio, il tema dalla chimera alata fu replicato nei secoli successivi spesso, come in questo caso, ad imitazione delle linee aggressive ed eleganti desunte dai modelli archeologici in contrasto con l'immagine grottesca e divertente a cui la leggenda lega questa bizzarra creatura. Si dice che nella notte dei tempi il Bixie, animale famelico e smodato, avesse osato defecare nelle sacre stanze del Palazzo Celeste e per questo fosse stato severamente punito dall'imperatore di Giada che lo fece frustare cosi malamente sul fondoschiena da provocargli l'occlusione definitiva dell'ano. Non potendo più defecare il povero Bixie sarebbe morto se l'imperatore, mosso a compassione, non lo avesse salvato stabilendo che da quel giorno in poi, per tutta l'eternità, la sua dieta si sarebbe dovuta limitare solo ad oro, argento e gioielli,evidentemente poco digeribili. Da questa storia parte lo strano legame che i cinesi hanno con questa elegante creatura, almeno dal punto di vista formale, vista come un vero e proprio salvadanio ambulante, promessa certa di meravigliose fortune e straordinarie ricchezze. -
Lotto 121 Arte Cinese Sigillo da calligrafo in saponaria
Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 5,50 x 8,50. Sigillo quadrangolare in pietra saponaria color verde pallido sormontato da un intaglio in forma di Qiulong, realizzato nel gusto archeologico. Il Qiulong, letteralmente “dragone attorcigliato” è un motivo decorativo caro alla tradizione cinese che mostra questo animale mitico come un dragone privo di ali. Il tema del Qiulong fu sfruttato grandemente in epoca Han per la decorazione a rilievo delle splendide giade prodotte in questo periodo. -
Lotto 122 Arte Cinese Sigillo da calligrafo in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 11,50 x 7,00. Intaglio in giada bianca con inclusioni rossastre raffigurante Budai disteso sorridente con lo Yuan Bao stretto nella mano destra. L'intaglio, di buona fattura, presenta iscrizione sulla schiena e largo sigillo da calligrafo sul fondo. L'iconografia di Budai, spesso indicata come “Buddha sorridente” molto diffusa ed apprezzata in Cina, fa riferimento a un monaco cinese vissuto, secondo la tradizione, intorno al X secolo la cui figura viene spesso associata a quella di Maitreia, il Buddha del futuro. L'immagine di Budai, rassicurante e divertente, è solitamente quella di un personaggio grasso, sorridente, talvolta circondato di bambini, spesso rappresentato con un sacco pieno di monete o, come in questo caso, con un prezioso lingotto d'oro in mano. -
Lotto 123 Arte Cinese Coppa libatoria in giada
Cina, dinastia Qing, secolo XVIII (?) . . Cm 9,00 x 6,00. Coppa rituale in giada bianca realizzata secondo il gusto archeologico ispirato a modelli di epoca Han. -
Lotto 124 Arte Cinese Versatoio da calligrafo in giada
Cina, XX secolo . . Cm 11,00 x 3,50. Intaglio in giada verde pallido a forma di piccola teiera, con decoro a rilievo di pipistrelli e zucche entrambi simboli di buon auspicio spesso associati tra loro.