ASTA 102 - FASHION E LUXURY, TAPPETI ED ARTE ORIENTALE, GIOIELLI, ARREDI ED OGGETTI D’ARTE, OLD MASTER, XIX SECOLO ED ALTA EPOCA

ASTA 102 - FASHION E LUXURY, TAPPETI ED ARTE ORIENTALE, GIOIELLI, ARREDI ED OGGETTI D’ARTE, OLD MASTER, XIX SECOLO ED ALTA EPOCA

giovedì 16 dicembre 2021 ore 15:30 (UTC +01:00)
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Lotti dal 577 al 600 di 731
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  • SCUOLA BOLOGNESE DEL XVII SECOLO, Santa Maria Maddalena
    Lotto 777

    SCUOLA BOLOGNESE DEL XVII SECOLO
    Santa Maria Maddalena
    Olio su tela.
    Importante dipinto di indubbia qualità pittorica pervenuto agli attuali proprietari mediante acquisizione dalla nota casa d'aste Christie's quale opera autografa del maestro Guido Reni.

    cm 69 x 59.

  • BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO (Attr.le), Sant'Antonio
    Lotto 778

    BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO (Attr.le)
    (Siviglia 1618 – Cadice 1682)
    Sant'Antonio da Padova col Bambino Gesù
    Importante dipinto ad olio su tela
    Cornice coeva in legno laccato.
    Provenienza: Nobile famiglia siciliana.

    cm 77,5 x 60,5.

  • GIACOMO DEL PO', Il bagno di Diana
    Lotto 779

    GIACOMO DEL PO' (Palermo 1654 – Napoli, 1726)
    Il bagno di Diana
    Olio su tavola, firmato
    Cornice coeva in legno magistralmente intagliato e dorato ad argento e mistura.
    Provenienza: Nobile famiglia siciliana.
    Episodio concepito come festa galante che anticipa lo stile Rococo' al centro del quale sono raffigurate Diana che interrompendo la caccia si riposa con le ninfe, i cui corpi nudi si intrecciano e si sovrappongono con forme perfette e non volgari. I volti e le capigliature classiche raccolte sulla nuca dimostrano la giovane età delle ragazze che sembrano non essere consapevoli dell'artista che le rappresenta. L'opera risulta essere documentata nell'inventario del principe di Avellino.

    cm 39,5 x 52.

  • FRANCESCO LAURANA, Ritratto di aragonese, Busto in marmo
    Lotto 780

    FRANCESCO LAURANA (Vrana 1430 – Avignone 1502)
    Ritratto di giovane aragonese
    Busto in marmo della seconda metà del XV secolo
    Opera munita di attestato di libera circolazione e di expertise del professore Antonio Bellandi.
    Il percorso di raro fascino e complessità culturale di Francesco Laurana, il celebre scultore dalmata nato nell’odierna Vrana (Aurana) vicino a Zara – un borgo della Dalmazia nel Quattrocento compreso nel dominio veneziano-, è attestato anche da questo inedito e affascinante busto di fanciullo (fig. 1-4), individuato da volumi tondeggianti e tratti essenziali scolpiti con particolare leggerezza ed uno spiccato intento astrattivo. Sono, infatti, questi i caratteri stilistici peculiari dello scultore che seppe coniugare, specialmente nei suoi ritratti femminili scolpiti durante il suo secondo soggiorno napoletano – il più fertile della sua carriera di ritrattista -, alcuni busti raffiguranti le principesse aragonesi che sembrano porsi in sintonia alla sintesi formale di Antonello da Messina e di Piero della Francesca. E fu proprio l’attività ritrattistica a qualificare l’attività dello scultore che ebbe un ruolo rilevante nella diffusione della cultura figurativa rinascimentale, come attesta anche il suo percorso biografico: attivo sin dalla metà del Quattrocento presso la corte aragonese di Napoli, dove è documentato per la prima volta nel 1453, quando come “Francesco da Zara”, insieme con altri maestri, ricevette il pagamento per i lavori all’Arco trionfale” di Castelnuovo, giunse successivamente, nel 1466, in Provenza, al servizio di Renato d’Angiò; dopo un secondo soggiorno napoletano, è attivo in Sicilia e poi nuovamente alla corte aragonese, finché si stabilì a Marsiglia ed Avignone, dove morì.
    I busti-ritratto, tagliati solitamente poco sotto le spalle, come l’esemplare qui indagato, costituiscono un genere rappresentativo del Quattrocento fiorentino e gli scultori che più contribuirono al suo sviluppo furono Donatello, Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino e Benedetto da Maiano. La loro funzione era quella di legittimare la nobiltà del tempo e, per questa ragione, tali opere venivano commissionate in particolare dalle famiglie aristocratiche e dell’alta borghesia mercantile. A Firenze, città dalla quale tale genere si diffuse nelle corti italiane, alla base della sua riscoperta ad opera degli artisti rammentanti ci fu il recupero della cultura classica, promosso dagli umanisti, la riscoperta del valore della individualità dell’uomo e lo studio dei busti romani collocati nella “domus”, a ricordare le virtù dei familiari defunti. Per tali ragioni, in queste opere, risalta l’estremo realismo delle fisionomie e un’acuta introspezione psicologica. Lo indicano lavori come il busto in terracotta dipinta dall’umanista Niccolò da Uzzano al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, già riferito a Donatello ed oggi ritenuto di Desiderio da Settignano, il ritratto di Piero de’ Medici (1453) scolpito da Mino da Fiesole, sempre al Bargello, quello del medico Giovanni Chellini (1456) di Antonio Rossellino al Victoria and Alberto Museum di Londra, e del mercante fiorentino Pietro Mellini, alleato dei Medici, eseguito da Benedetto da Maiano, anch’esso al Bargello.
    È dentro questa cultura figurativa che occorre discutere, per apprezzarne le sue qualità, il nostro busto (fig.1-4), probabilmente raffigurante un giovinetto della corte aragonese, elegantemente vestito alla moda con una tunica di velluto a larghe falde rifinita da un collarino, in buone condizioni di conservazione (la superficie del marmo si presenta in alcuni punti dilavata).
    Il volto dalla forma ovale, tenero, gentile, e nobile di questo giovane dall’espressione rarefatta, caratterizzato da arcate sopracciliari dalle quali gli occhi fissi restituiscono un’espressività quasi imperturbabile, è individuato da tratti essenziali, forme lisce e arrotondate: le palpebre rifilate conferiscono allo sguardo un’espressione di potente introspezione; una vaporosa, elegante e fluente capigliatura, qualificata sulla fronte bombata da una vistosa zazzera, scende poco sopra le spalle, restituendo, anche nelle visioni di profilo, il senso di una morbida calotta (fig.2,3). La raffigurazione accurata del personaggio nel restituire un carattere e le vesti, come la morbida giornea di velluto a cannelli che mette in evidenza l’asciutta e ancora gracile struttura del corpo, sulla quale con determinazione calibrata spiccano le pieghe del drappo, sono aspetti che inducono a ritenerlo un ritratto di un esponente della corte aragonese o dell’aristocrazia napoletana.
    Osservando anche il nostro giovinetto possiamo intendere il posto occupato da Laurana nella elaborazione del genere dei busti-ritratto nel corso del Quattrocento. Lo scultore dalmata, infatti, pur riprendendo la tipologia elaborata dagli scultori fiorentini si pone agli antipodi del naturalismo donatelliano, restituendo i tratti dell’effigiato tramite una spiccata idealizzazione ieratica delle forme. Lo indicano, anche in questa opera, la purezza quasi astratta del volto, i volumi dalla solida struttura compositiva (si osservino anche le vedute di profilo: fig.3,4) che sembrano bloccati nella loro purezza geometrica: sono peculiarità che unite all’attenzione riservata per dati di costume desunti dalla moda contemporanea (la foggia della veste e dell’acconciatura), qualificano l’espressività ritrattistica lauranesca attraverso due aspetti contrastanti che racchiudo, nella loro combinazione, il fascino di simili opere.
    Dovette essere probabilmente questa peculiarità a decretare il successo incontrato dalla produzione ritrattistica del Laurana presso le corti italiane ed europee del Quattrocento: una specificità espressiva nella cui elaborazione svolse un ruolo decisivo il vivace ambiente artistico della corte napoletana, dove erano confluiti, grazie al soggiorno di artisti da ogni parte d’Italia, elementi stilistici della scultura lombarda, pittorici dell’arte franco-fiamminga, e fiorentini, che nella ritrattistica italiana contemporanea assursero a ruolo di modello. Così, nel nostro giovinetto, uno spiccato grado di realismo (la somiglianza all’effigiato), ottenuto tramite un’accurata modellatura delle superfici attraverso una predilezione per le forme morbide (come nella bocca con le labbra carnose e pronunciate) ed una solida, proporzionata struttura volumetrica desunta dalla ritrattistica romana, si salda, in un busto-ritratto dall’aspetto rigorosamente frontale, con una spiccata tendenza all’idealizzazione espressa nel restituire i lineamenti introspettivi (si osservi l’intaglio degli occhi) con una chiarezza incisiva che Laurana ottiene sempre nelle sue opere in marmo.
    La comune koinè figurativa alla quale appartengono alcuni scultori attivi nell’Italia meridionale, come Laurana ed il lombardo Domenico Gagini, ha portato, da parte della critica, ad una discrepanza riguardo al catalogo di questi artisti che sovente si è intrecciato restituendo ora all’uno, ora all’altro, alcuni lavori; è tuttavia possibile istituire opportuni confronti tra il nostro busto ed alcuni ritratti marmorei attribuiti allo scultore.
    Concordemente riferito dalla critica a Laurana è un busto di Fanciullo al Museo Calvet di Avignone (fig.7), dalle fattezze morbide e regolari, con i taglio degli occhi molto sottile. Di recente è stato attribuito al Laurana un San Quirico (fig.6) a mezzo busto al Paul Getty Museum di Malibu. Un busto di Giovane (fig.9) alla Galleria Nazionale di Palermo è discusso tra il nostro scultore e Domenico Gagini; una simile vicenda ha coinvolto un busto di Giovinetto (fig.11) alla Ca’ d’Oro di Venezia, forse raffigurante Federico Gonzaga, riferito da Middeldorf al Laurana e di recente attribuito al Gian Cristoforo Romano. Con questi lavori, il nostro condivide la calma tornitura dell’immagine, la plastica e ferma resa volumetrica, l’impostazione ovoidale del viso, la politezza ed estrema delicatezza dei tratti inclini all’astrazione formale.
    Laurana, agli inizi degli anni ottanta, è di nuovo presente a Napoli ed è a questo momento cronologico che proponiamo di riferire il nostro busto, sofisticato nel suo grado di raffinatezza formale, dove convergono le tracce della sua vasta esperienza figurativa: un’opera in cui individuiamo quella sensibilità espressiva così moderna, in equilibrio tra caratterizzazione individuale ed astrazione, che costituisce la qualità peculiare del ritratto lauranesco.
    Firenze, 21 ottobre 2016
    Alfredo Bellandi

    cm 30 x 43 prof. cm 20.

  • FRANCESCO SOLIMENA (bottega di), Rebecca al pozzo
    Lotto 781

    FRANCESCO SOLIMENA (bottega di)
    (Serino 1657 - Napoli 1747)
    Rebecca al pozzo
    Olio su tela
    Cornice coeva in legno dorato ad argento e mistura con fregio magistralmente intagliato e scolpito.
    Provenienza: nobile famiglia siciliana.

    cm 75 x 102 (opera), cm 114 x 115.

  • ANTONIO ZANCHI, Giacobbe benedice i figli di Giuseppe
    Lotto 782

    ANTONIO ZANCHI (Este 1631 - Venezia 1722)
    Giacobbe benedice i figli di Giuseppe
    Olio su tela
    Cornice in legno dorato non coeva.
    Si ringrazia il professor Bernard Aikema per aver suggerito l'attribuzione della pregevole opera al maestro veneziano.

    cm 110 x 101,5.

  • MARIO MINNITI, Sant'Agata condotta al martirio
    Lotto 783

    MARIO MINNITI (Siracusa 1577 - 1640)
    Sant'Agata condotta al martirio
    Importante dipinto ad olio su tela
    Cornice a canna ciaccata in legno dorato ad argento e mistura.
    Provenienza: Collezione privata palermitana.

    cm 110 x 84,5.

  • SCUOLA DELL'ITALIA MERIDIONALE FINE XVI SECOLO, Gesù Bambino
    Lotto 784

    SCUOLA DELL'ITALIA MERIDIONALE DELLA FINE DEL XVI SECOLO
    Gesù Bambino col globo tra gli angeli
    Olio su tavola a forma di lunetta.

    cm 55 x 179.

  • ABRAHAM BRUEGHEL (Attr.le), Natura morta di frutta
    Lotto 785

    ABRAHAM BRUEGHEL (Attr.le)
    (Anversa 1631 - Napoli 1697)
    Natura morta di frutta
    Olio su tela.
    Provenienza: nobile famiglia siciliana.

    cm 40 x 48.

  • SCUOLA DELL'ITALIA SETT. XVIII SEC. Ricreazione in convento
    Lotto 786

    SCUOLA DELL'ITALIA SETTENTRIONALE DEI PRIMI DEL XVIII SECOLO
    Ricreazione in convento
    Olio su tela
    Cornice coeva in legno intagliato e dorato.

    cm 86,5 x 131.

  • ANTONIO ALLEGRI (cerchia di), Madonna con Bambin Gesù
    Lotto 787

    ANTONIO ALLEGRI detto IL CORREGGIO (cerchia di)
    (Correggio 1489 - 1534)
    Madonna con Bambin Gesù incoronata dagli angeli
    Olio su tela
    Pregevole cornice in legno intagliato e dorato.

    cm 108 x 80.

  • SALVATOR ROSA, Paesaggio roccioso con guerrieri
    Lotto 788

    SALVATOR ROSA (Napoli 1615 – Roma 1673)
    Paesaggio roccioso con guerrieri
    Monogrammato SR in basso a destra.
    Provenienza: Nobile famiglia siciliana.
    L'importante bozzetto raffigurante tre guerrieri su uno sperone roccioso è la composizione centrale dell'opera attualmente conservata al museo del Louvre.

    cm 40 x 26.

  • PIERRE PAUL PRUD'HON (Cerchia di) Bambini con cuccioli
    Lotto 789

    PIERRE PAUL PRUD'HON (Cerchia di)
    (Cluny 1758 – Parigi 1823)
    Bambini con cuccioli di cani
    Olio su tavola
    Cornice in legno dorato.

    cm 57 x 47,5.

  • SCUOLA TEDESCA DEL XIX SECOLO, Cattedrale di Palermo
    Lotto 790

    SCUOLA TEDESCA DEL XIX SECOLO
    Veduta della cattedrale di Palermo
    Olio su tela
    Cornice in legno dorato ad argento e mistura.

    cm 58 x 73.

  • SCUOLA EUROPA ORIENT. XVII SEC. Presentazione della Vergine
    Lotto 791

    SCUOLA DELL'EUROPA ORIENTALE DEL XVII SECOLO
    Presentazione della Vergine al tempio
    Olio su tavola.

    cm 75 x 52,5.

  • SCUOLA RUSSA DEL XIX SECOLO, Icona fondo oro
    Lotto 792

    SCUOLA RUSSA DEL XIX SECOLO
    Scene religiose
    Icona, olio ed oro su tavola.

    cm 38 x 44,5.

  • SCUOLA INGLESE DEL XIX SECOLO, Paesaggio con personaggi
    Lotto 793

    SCUOLA INGLESE DEL XIX SECOLO
    Paesaggio con personaggi
    Olio su cartone
    Cornice dorata.

    cm 46,5 x 82.

  • ALPHONSE CHARLES CHIGOT, Battaglia franco-marocchina
    Lotto 794

    ALPHONSE CHARLES CHIGOT (1824 - 1917)
    Battaglia franco-marocchina
    Olio su tela
    Cornice in legno dorata coeva.

    Il presente dipinto, firmato in basso a sinistra è opera del pittore Alphonse Chigot ex soldato dell'esercito francese che assistette all'azione della guerra franco-marocchina del 1844 prestando servizio fino al 1849.

    cm 93 x 73.

  • SALVATORE LO FORTE, Ritratto maschile con fez
    Lotto 795

    SALVATORE LO FORTE (Palermo 1804 - 1885)
    Ritratto di personaggio maschile con fez
    Olio su tela
    Cornice a canna ciaccata in legno dorato ad argento e mistura.
    Provenienza: Nobile famiglia siciliana.

    cm 52 x 42.

  • SCUOLA SICILIANA DEL XIX SECOLO, Studio di nudo maschile
    Lotto 796

    SALVATORE LO FORTE (Attr.le)
    (Palermo 1804 – 1885)
    Studio accademico di nudo maschile
    Olio su tela
    Cornice in legno.

    cm 53,5 x 39,5.

  • BENEDETTO VIOLANTE, San Giovanni degli eremiti
    Lotto 797

    BENEDETTO VIOLANTE (Attivo tra la fine del XIX e inizio XX secolo)
    Il chiostro di San Giovanni degli eremiti - 1915
    Acquarello su carta
    Firmato e datato in basso a destra
    Cornice in legno.

    cm 57,5 x 40.

  • SALVATORE MORTILLARO, Paesaggio marino con barche
    Lotto 798

    SALVATORE MORTILLARO (Attivo nel XIX secolo)
    Paesaggio marino con barche a riposo e pescatori intenti a riparare le reti
    Disegno a matita su carta
    Firmato in basso a destra
    Cornice in legno.

    cm 21 x 30.

  • PIETRO DE FRANCISCO, Paesaggio con albero
    Lotto 799

    PIETRO DE FRANCISCO (Palermo 1873 – Mentone 1969)
    Paesaggio con albero - 1942
    Acquarello e matita su carta
    Firmato e datato in basso a destra
    Cornice in legno dorato.

    cm 24 x 31.

  • PIETRO DE FRANCISCO, Ritratto di madame Drach
    Lotto 800

    PIETRO DE FRANCISCO (Palermo 1873 – Mentone 1969)
    Ritratto di madame Drach - 1940
    Olio su cartone
    Firmato e datato.

    cm 45,5 x 37,5.

Lotti dal 577 al 600 di 731
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ASTA 102 - FASHION E LUXURY, TAPPETI ED ARTE ORIENTALE, GIOIELLI, ARREDI ED OGGETTI D’ARTE, OLD MASTER, XIX SECOLO ED ALTA EPOCA

Sessioni

  • 16 dicembre 2021 ore 15:30 Prima Sessione - Fashion e Luxury Tappeti ed Arte Orientale (1 - 250)
  • 17 dicembre 2021 ore 15:30 Seconda Sessione - Gioielli, Arredi ed Oggetti d’Arte (251 - 500)
  • 18 dicembre 2021 ore 15:30 Quarta Sessione - Old Master, XIX Secolo ed Alta Epoca (701 - 931)

Esposizione

Da Sabato 4 a Mercoledì 15 Dicembre 2021

LUN 15:00 - 19:00

MAR-SAB 10:00-13:30 / 14:30-19:00

DOM 10:00-13:00 / 17:00-20:00

Mercoledì 8 Dicembre chiusi

Condizioni di vendita

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Rilanci

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  • da 20000 a 50000 rilancio di 1000
  • da 50000 a 100000 rilancio di 2000
  • da 100000 a 200000 rilancio di 5000
  • da 200000 in avanti rilancio di 10000