Palazzo Loschi Zileri dal Verme
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Lotto 277 Marie-Guilhemine Benoist (1768 Parigi-1862 Parigi), Ritratto di Madame de Reiset D’Arques come Saffo in cornice dorata, W. 120 - H. 154 cm, Prof. Fernando Mazzocca, Galleria d'Arte Armondi, Brescia, J.F. Heim, C. Bèreaud, P. Heim, Les Salons de Peinture de la Révolution Française 1789-1799, Parigi 1989, pp. 136-137, Salon di Parigi del 1975 (n. 300), "Il dipinto, proveniente dall'antica collezione del conte di Ségur-Lamoignon e già attribuito a Prud'hon, va riconosciuto con il 'tableau représentant Sapho' esposto al Salon di Parigi del 1795 (n. 300) dalla pittrice Marie-Guilhemine Benoist, che si era formata nell'atelier di Elisabeth Vigée-Lebrun verso il 1781-1782, per poi risultare tra i primi allievi di David, insieme a Gros, Girodet e Gérard. , (...) L'opera rappresenta, secondo una voga del tempo, sotto sembianze mitologiche una nobildonna, Madame de Reiset D’Arques, che veniva ritratta anche da Ingres in un dipinto, pure esso appartenuto alla collezione del conte di Ségur-Lamoignon (oggi al Fogg Art Museum di Harvard."
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Lotto 278 Raro candelabro da salone in legno laccato avorio e dorato. Italia del Nord XVIII secolo Fusto a figura alata che sorregge una coppa a otto luci, poggiante su mezza colonna rastremata su tre sfingi a tutto tondo. Sostegno sfaccettato decorato da fasce modanate e teste di ariete, piedi ferini, H. 192 cm, Glauco Cavaciuti, Milano
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Lotto 279 Coppia di vasi da centro Boemia, metà del XIX secolo Porcellana decorata in policromia e oro. Marca: pseudo marca di Vienna con scudo in blu. Altezza totale cm 42; base cm 14,5 x 14,5. Conservazione: buona; una base ricomposta in vecchio restauro; un manico in parte restaurato, , I vasi ad anfora, con coperchi dalla presa a pigna e anse formate da due serpenti che si intrecciano, poggiano su base a plinto dalla sezione quadrata. Su fondo color rosso porpora ospitano, sia sul recto che sul verso, un’ampia riserva con scena d’ispirazione mitologica alla maniera della manifattura Imperiale di Vienna. Le raffinate decorazioni pittoriche sono descritte in tedesco e tracciate in rosso sotto le basi: “Diana” e “Hero und Leander im Tempel”, rispettivamente “Toilette der Venus” e “Bachus und Ariadne”. Il resto della superficie é decorata con abbondanti elementi in oro, anche a rilievo, su campi color turchese e rosa, De Munari Antiquariato, Vicenza
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Lotto 280 Coppia di consolles a mensola in legno scolpito e dorato. Genova fine XVIII secolo Fascia riccamente intagliata a motivo concatenato e foglie d'alloro. Gamba centrale scolpita all'attacco a mascherone tra volute di foglie e fiori. Piano sagomato in marmo, W. 73 - D. 32 - H. 81 cm, Manuel Longo, Milano
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Lotto 281 Aubusson Francia metà XIX secolo fondo chiaro con medaglione centrale con bouquet e corona d’alloro, W. 160 - D. 63 cm, Raffaele Verolino, Modena
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Lotto 282 Gruppo di quattro sedie Luigi XV in legno finemente intagliato, decorate in lacca avorio e blu e lumeggiate in oro. Italia meridionale ultimo quarto XVIII secolo Gambe mosse, spalliere ovali a giorno e sedili imbottiti, W. 58 - D. 50 - H. 102 cm, Guido Bartolozzi antichità, Firenze
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Lotto 283 Coppia di specchiere in legno intagliato e dorato. Fine XVIII secolo Decori a volute fogliacee e fiori, cimasa traforata, W. 57 - H. 112 cm, Antichità Roberto Camellini, Sassuolo, Modena
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Lotto 284 Coppia di piccole consolles in legno intagliato e dorato. Napoli XVIII secolo Fascia sagomata e intagliata a motivi floreali, volute e conchiglie, gambe mosse, piano sagomato in marmo fior di pesco, cm 55x38x92, Il Ponte Casa d'Aste, Milano
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Lotto 285 Lampadario a sospensione in bronzo dorato a quattro luci. XIX-XX secolo altezza cm 50, diametro cm 40, Antichità Maurizio Nobile, Bologna
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Lotto 286 Coppia di candelabri. Bronzo cesellato, dorato e patinato. Attribuiti a Pierre-Philippe Thomire (Parigi 1751 - 1843). Francia inizio XIX secolo Figure femminili portanti un gruppo a quattro luci e poggianti su basi cilindriche ornate da festoni in rilievo, H. 82 cm, Antichità Maurizio Nobile, Bologna
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Lotto 287 Rosalba Carriera (1673 Venezia-1757 Venezia), Ritratto della Contessa Orzelska in veste di Berenice in cornice dorata, olio su tela, W. 34 - H. 42 cm, Prof. Maurizio Marini, Un esame approfondito della produzione ritrattistica di Rosalba Carriera ha permesso di identificare la donna raffigurata nel dipinto qui presentato con la contessa Anna di Holstein Orzelska. Ritratta almeno altre tre volte dall'artista, la contessa, moglie del duca Carlo Ludovico di Holstein Beck, fu un personaggio di spicco all'interno della corte del principe Federico Cristiano di Sassonia e soggiornò probabilmente di frequente in Italia a seguito della corte., "(...) L'indubbio fascino della contessa deve aver indotto la Carriera a conferirle nella redazione in oggetto, secondo una prassi tipicamente 'rocaille', un emblematico senso allegorico-letterario classicistico. Vale a dire che l'iconografia corrisponde a quella descritta dal letterato alessandrino Theophraso, il quale ricorda, appunto, la vicenda di Berenice: moglie di Tolomeo Evergete, re d'Egitto, la quale, in ossequio a un voto, offrì a Venere i suoi capelli di eccezionale bellezza. (...) La contessa, rivestita dell'ermellino reale, allude al ruolo della mitica regina e, nel mentre si accinge a recidersi la capigliatura, ostenta una parure in cui dominano le perle, emblema marino e sacre a Venere. , Non saprei dire se la contessa volesse alludere a qualche suo voto amoroso, resta, tuttavia, esplicito il messaggio colto e letterario che l'immagine intende suggerire."
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Lotto 288 Santi di Tito (1536 Sansepolcro-1603 Firenze), Ritratto di nobildonna in cornice in legno intagliato, olio su tela, W. 90 - H. 130 cm, Prof. Sandro Bellesi, Prima dell'intervento di restauro che ha portato alla foderatura dell'opera, al retro del dipinto, come testimonia la scheda redatta dal Prof. Sandro Bellesi, era presente un'iscrizione che riportava il nome del pittore Santi di Tito e la data "1591"., "(...) Seppur il nome di Santi di Tito si leghi essenzialmente alla realizzazione di immagini sacre, il catalogo di questi raccoglie anche un numero abbastanza rilevante di ritratti, ovvero pregevoli effigi di personaggi appartenenti al patriziato toscano. , (...) Interessante acquisizione al catalogo ritrattistico di santi di Tito, l'opera, finora inedita, mostra come altre effigi muliebri realizzate dallo stesso una cultura artistica ricca di raffinato eclettismo nella quale convivono, armoniosamente, affinità con il linguaggio fiorentino di pittori di ascendenza bronziniana come Alessandro Allori e richiami al mondo romano di fine Cinquecento. (...)"