Palazzo Loschi Zileri dal Verme
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Lotto 145 Coppia di tavolini in bronzo dorato con piano in marmo. XX secolo tre gambe con busti femminili alati sulla sommità e terminanti con piede ferino poggiante su base a colonna. Gambe riunite da traverse, H. 70 cm
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Lotto 146 Coppia di mori reggitorcia. Bronzo fuso, dorato e patinato. Fonditore italiano o francese del XIX secolo montate su base a plinto in marmo, H. 74 cm, Rocchetto Antichità srl, Solesino, Padova, CFR: Sotheby’s, Decorative Arts From The Collection of Carter Burden, New York 18 Ottobre 2003, lotto 41
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Lotto 147 Coppia di brucia profumo in bronzo dorato e cesellato e marmo bianco. XIX secolo fusto centrale a guisa di coppia di Atlanti che sorreggono sulla schiena una coppa con coperchio, H. 48 cm, Antichità Maurizio Nobile, Bologna
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Lotto 148 Singolare porta miele a forma di arnia. Manifattura artistica del XIX secolo Bronzo e metallo dorato, smalti policromi e flaconi in vetro., Base circolare in onice, W. 14,5 - D. 12 - H. 22,5 cm
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Lotto 149 Coppia di basi in bronzo dorato e cesellato a torchon che reggono sfere in marmo H. 19 cm
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Lotto 150 Coppia di grandi coppe in marmo e finiture in bronzo dorato e cesellato. XIX secolo altezza cm 37,5, diametro cm 52, Galleria Mossini, Mantova
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Lotto 151 Coppia di alari da camino in bronzo dorato e patinato. XIX secolo Raffiguranti due leoni accovacciati e ruggenti, W. 40 - D. 18 - H. 39,5 cm
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Lotto 152 Coppia di candelabri in bronzo patinato e dorato. XIX secolo Fusto a vestali a tutto tondo che sorreggono un cesto con tre bracci in forma di steli fioriti, poggianti su base a semicolonna scanalata in marmo bianco, H. 96 cm
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Lotto 153 Vincenzo Chilone (1758 Venezia-1839), Veduta del ponte dei mori e della casa del Tiziano a Venezia olio su tela, cm 30x22
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Lotto 154 Marie-Guilhemine Benoist (1768 Parigi-1862 Parigi), Ritratto della cantante Giuditta Pasta come vestale in cornice dorata, olio su tela, W. 93 - H. 182 cm, Armondi Galleria d'Arte, Brescia, Nata nel 1797 a Saronno, Giuditta Angiola Maria Costanza Pasta è considerata una tra le più celebri cantanti liriche del XIX secolo., Dopo essersi formata al conservatorio di Milano, esordio non ancora diciassettenne nel 1815 al teatro Filodrammatici nel ruolo della baronessa Isabella nel melodramma dello Scappa Lopez de Vega., Calcate le scene di importanti teatri sia in Italia si all’estero, soprattutto a Londra e Parigi, Giuditta Pasta ebbe l’occasione di lavorare con importanti compositori come Bellini e Donizetti, che compose per lei l’opera Anna Bolena, i quali furono capaci di metterne in risalto le straordinarie doti., Dopo essersi ritirata dalle scene, la cantante appoggiò attivamente i patrioti durante i moti rivoluzionari delle Cinque giornate di Milano e, avuta la notizia della vittoria degli insorti, si recò sul colle di Brunate, dove piantò la bandiera tricolore e intonò l'inno dell'Italia libera.
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Lotto 155 Josuè Sala, Scene di offerta e sacrificio agli dei quattro dipinti, Uno dei dipinti presenta sul telaio l'iscrizione "Josuè Sala Mediolanensis Pinxit anno MDCCLXXXXVI", tempera su carta riportata su tela, W. 325 - H. 430 mm, Prof. Fernando Mazzocca, Paolo Antonacci antichità, Roma, "(...) In questo caso le opere in esame rappresentano un'importante aggiunta, anche per la presenza della scritta coeva, alla conoscenza di un pittore ancora poco noto e di cui si hanno scarse notizie biografiche., (...) Il Sala è noto soprattutto per la serie di ritratti dei benefattori, tutti documentati e datati, eseguiti tra il 1802 e il 1803, per l'Ospedale Maggiore di Milano. Ma si conoscono anche due grandi pale d'altare, entrambe firmate e datate 1799 (dove l'artista si definisce come nella scritta apposta alle nostre tempere 'mediolanensis'), eseguite per la chiesa di Santa Maria Assunta a Bergamo. (...)"
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Lotto 156 Venere (?), Diana, Marsia ed Ercole Scuola napoletana del XVIII secolo quattro dipinti, in cornici dorate, olio su tavoletta, W. 30 - H. 57 cm, Expertises con vecchie attribuzioni a Johann Carl Loth (Maurizio Marini) e a Pietro Antonio Novelli (Luigi Armondi, 1999), I personaggi raffigurati in queste quattro tavolette di soggetto allegorico risultano essere ben riconoscibili grazie ai loro tradizionali attributi e, con tutta probabilità, in origine dovevano far parte di un più ampio ciclo a tema mitologico-amoroso costituito da varie figure di divinità, ninfe ed eroi., Ercole, raffigurato di spalle, regge saldamente la clava, simbolo di forza. Il dio Pan, invece, viene ritratto nell'atto di suonare la siringa di canne mentre Diana tiene in mano il proprio arco e una freccia appena estratta dalla faretra che giace ai suoi piedi., Meno connotata negli attributi risulta essere la figura femminile, avvolta in una veste gialla e cinta da un drappo blu, raffigurata nell'atto di indicare verso un punto lontano. A causa della mancanza di elementi distintivi, la critica ha proposto varie ipotesi identificando questa figura femminile come Venere, Galatea, Giunone oppure Arianna.