ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE
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Lotto 193 Icona russa raffigurante Madre di Dio di Pokrov
Tempera su tavola, fondo argento meccato
Vetka prima metà del XIX secolo
Russian icon representing Pokrov's Mother of God
Tempera on wood, meccato silver background
Vetka first half of the 19th century
46 x 36,5 cm
Grande icona raffigurante la Madre di Dio di Pokrov con quattro Santi di famiglia ai lati, tra i quali l'Angelo Custode. L'icona è stata eseguita nelle botteghe dei Vecchi Credenti. Sui bordi sono presenti decorazioni floreali a bulino, mentre in alto si trova l'intitolazione della tavola
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Lotto 194 Icona russa raffigurante Deesis
Tempera su tavola, bordo e aureole eseguiti in foglia oro
Russia centrale fine del XVIII secolo
Russian icon representing Deesis
Tempera on wood, border and haloes made in gold leaf
Central Russia late 18th century
31 x 26 cm
Icona di famiglia, con Cristo in trono affiancato dalla Madre di Dio e da San Giovanni Battista. Gesù siede su un ricco ed elegante trono barocco, che poggia su un piedistallo a gradoni, mentre le vesti sono decorate con sottili crisografie. Risultano ancora ben leggibili i versetti sui cartigli
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Lotto 195 Icona russa multipartita raffigurante Madre di Dio e Santi
Tempera su tavola, aureole in argento meccato
Russia sud-occidentale XIX secolo
Russian multipart icon representing the Mother of God and Saints
Tempera on panel, meccato silver halos
Southwestern Russia 19th century
44 x 37 cm
Icona multipartita raffigurante Madre di Dio di Kazan, Madre di Dio Gioia degli afflitti, Madre di Dio di Feodor, Profeta Elia, Madre di Dio del Roveto Ardente, Martirio di San Giovanni Battista, San Nicola, Sette Dormienti di Efeso, Martirio dei S.S. Giulitta e Quirico.
La tavola, probabilmente commissionata per rappresentare un'invocazione da parte della famiglia in un momento di grave difficoltà, si caratterizza per l'intenso cromatismo, riferibile alle scuole delle provincie sud-occidentali dell'impero russo
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Lotto 196 Icona russa raffigurante Madre di Dio di Pokrov
Tempera su tavola
Russia fine XVIII secolo
Russian icon representing Pokrov's Mother of God
Tempera on panel
Russia late 18th century
36,2 x 27,5 cm
L’icona ricorda l’apparizione di Maria nella chiesa delle Blacherne, mentre Costantinopol,i nel 910 d.C. era stretta d’assedio dai Saraceni. A S. Andrea e al suo discepolo Epifanio apparve la Madre di Dio, che giunta sull’ambone si inginocchiò pregando per il popolo lì riunito, togliendosi il “velo sfolgorante similmente alla folgore, grande e tremendo” e lo stese sugli astanti: così gli abitanti della città furono salvati dall’assedio.
La tavola, per le caratteristiche costruttive (presenza della “culla” e delle traverse al retro), è databile verso la fine del XVIII secolo. La tecnica esecutiva e la qualità dell'opera la collocano entro la produzione di una bottega provinciale ma di sicuro gusto, vista la ricchezza dei particolari descrittivi. Completano l'iconografia due Santi di famiglia sul bordo, a testimonianza della destinazione privata dell'opera
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Lotto 197 Icona russa raffigurante Madre di Dio di Pokrov
Olio su tavola di cedro, tracce di doratura
Russia 1870 circa
Russian icon representing Pokrov's Mother of God
Oil on cedar board, traces of gilding
Russia circa 1870
26,8 x 22,3 cm
La tavola in questione raffigura, sinteticamente, la Madre di Dio di Pokrov, canalizzando l'attenzione del tema sulla protezione della Vergine: la Madonna, sola, poggia i piedi sulle nuvole e stende un velo sull'umanità. Scelta iconografica di grande suggestione, l'icona amplifica il senso del Divino con il fondo oro (solo in parte conservato), che ricorda i raggi della mandorla in cui è racchiusa la Madre di Dio, con la caratteristica decorazione del bordo che richiama le lavorazioni a smalto dell'epoca. La preziosità di questa piccola opera è ulteriormente sottolineata dall'uso del legno di cedro come supporto ligneo, che era destinato alle icone più ricche
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Lotto 198 Icona russa raffigurante Madre di Dio delle tre mani
Tempera su tavola
Russia inizi del XIX secolo
Russian icon representing Mother of God of the three hands
Tempera on panel
Russia early 19th century
31 x 26 cm
L’icona della Vergine dalle tre mani, detta Tricherusa, è legata a San Giovanni Damasceno: la tradizione vuole che la lotta dottrinale tra Giovanni e l'imperatore Leone III di Bisanzio abbia visto Giovanni Damasceno vittima della violenza dell'imperatore, che gli fece amputare la mano destra. Dopo le preghiere del Santo, la Madre di Dio concesse la grazia e l'arto fu recuperato miracolosamente. Come ex voto Giovanni fece porre una mano d'argento all'icona che aveva pregato creando la tipologia delle tre mani. Nel monastero greco di Chilandari, sul Monte Athos, dove egli si ritirò, nacque la versione con la terza mano che esce “naturalmente" dal manto della Vergine, anziché pendere dal collo come ex voto.
Dal punto di vista iconografico, si tratta di una variazione della Madre di Dio Odighitria: la Vergine, austera e solenne, è avvolta nel manto rosso violaceo profondo, illuminato da un'elegante e ricca crisografia che lo rende estremamente morbido e graduato nei passaggi cromatici; il Cristo, riccamente vestito con il chitone e l'himation, benedice con il tipico gesto alla greca.
Le figure sono affusolate e ben proporzionate, occupando con armonia lo spazio della tavola, denunciando le qualità tecniche dell'iconografo che, pur rimanendo fedele ai canoni dell'iconografia tradizionale, è riuscito a dare una particolare intensità ed eleganza alla rappresentazione, staccandosi, così, dalla produzione più popolare
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Lotto 199 Icona russa raffigurante Anastasis o scesa di Cristo agli inferi
Tempera su tavola
Russia centrale metà del XVIII secolo
Russian icon representing Anastasis or Christ's descent into hell
Tempera on panel
Central Russia mid-18th century
34,8 x 27 cm
Questa icona di culto domestico raffigura con dovizia di particolari la discesa di Cristo agli inferi, momento fondamentale della Pasqua. L'iconografia canonica pone al centro, entro una mandorla dai toni rosati e sottolineata da sottili raggi di luce dorata, la figura del Salvatore che spezza le porte dell'Inferno: intorno a Lui schiere di Santi si affollano in processione per salire verso la città celeste, rappresentata in alto a destra. Ancora ben leggibili le scritte e la crisografia che arricchisce le vesti di toni dorati. La tavola, per le sue caratteristiche costruttive e lo stile, può essere datata intorno alla seconda metà del XVIII secolo: a sostegno di ciò si sottolinea la resa degli edifici e quella delle nuvole, elementi caratteristici del periodo
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Lotto 200 Icona russa raffigurante l'apparizione della Madre di Dio a S. Sergio di Radonez
Tempera su tavola, fondo argento meccato
Russia centrale seconda metà del XVIII secolo
Russian icon representing the apparition of the Mother of God to St. Sergius of Radonez
Tempera on panel, meccato silver background
Central Russia second half of the 18th century
36 x 27,5 cm
L'iconografia di questa tavola illustra l'apparizione della Madre di Dio a San Sergio di Radonez, uno dei santi più popolari e amati della Russia: egli fu u artefice della rinascita spirituale e morale del popolo russo oppresso dal potere dei tartari, e fondò la lavra della Trinità, dove, pochi anni dopo la sua morte (1392), il monaco Andrej Rublev dipinse la famosissima icona della Trinità secondo l'Antico Testamento, vera sintesi teologica e spirituale degli insegnamenti di Sergio. Fu anche il primo santo russo ad avere la visione della Madre di Dio, da cui ebbero origine una serie di icone che raccontavano l'evento miracoloso, come appunto questa tavola. La scena si svolge davanti al monastero fondato dal Santo, e in alto è raffigurata la Trinità, detta anche “Ospitalità di Abramo”; in primo piano, a sinistra, la Vergine accompagnata dai S.S. Pietro e Paolo, mentre a destra troviamo San Sergio e due confratelli; sui bordi troviamo l'Angelo Custode e un Santo. La tavola, con un bel fondo argento meccato e la culla, sottolineata dalla cornice, mostra uno stile vicino ai centri di produzione dell'area centrale della Russia. Di particolare interesse sono anche le architetture sullo sfondo
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Lotto 201 Icona russa raffigurante la Sinassi degli Arcangeli
Tempera su tavola
Russia, Nevjansk (?) fine XVIII secolo
Russian icon representing the Syntax of the Archangels
Tempera on panel
Russia, Nevyansk (?) late 18th century
30 x 25 cm
L'interessante tavola, avvicinabile ai modi della scuola di Nevjansk per i caratteristici volti tondeggianti e la bella cromia, rappresenta l'assemblea festiva (Sinassi) degli Arcangeli. Al centro, entro la tipica mandorla, troviamo il Cristo; in alto, dalle nubi, appare lo Spirito Santo sotto forma di colomba
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Lotto 202 Icona russa raffigurante le Mirofore
Tempera su tavola, fondo argento meccato
Russia sud-occidentale, ambito dei Vecchi Credenti , metà del XIX secolo
Russian icon representing the Mirofora
Tempera on panel , meccato silver background
Southwestern Russia, Old Believers area, mid 19th century
62,5 x 53 cm
Esposta alla mostra “Il Giubileo della Misericordia”, Asola, (MN), 2016
Rarissima e grande tavola, rappresentante l'apparizione dell'angelo che annuncia la resurrezione di Cristo alle donne davanti al sepolcro vuoto. Eseguita da una bottega iconografica vicina al culto dei Vecchi Credenti, quest'opera si caratterizza per l'uso di colori brillanti che spiccano dal fondo argento meccato (ora ossidato), per una resa dei visi tondeggianti e per la monumentalità delle figure
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Lotto 203 Icona russa raffigurante il Profeta Elia e storie della vita
Tempera su tavola
Russia metà del XIX secolo
Russian icon representing the Prophet Elijah and life stories
Tempera on panel
Russia mid 19th century
52,5 x 43 cm
Questa grande icona narra le storie della vita del Profeta Elia: ricca di dettagli e descrizioni, la tavola si caratterizza per una cromia giocata sul contrasto tra il rosso e il blu, su cui spiccano le pennellate quasi bianche che illuminano i visi e alcuni particolari
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Lotto 204 Icona delle isole greche raffigurante l'Adorazione dei pastori
Tempera su tavola
Isole greche XVIII secolo
Icon of the Greek islands representing the Adoration of the shepherds
Tempera on panel
Greek islands 18th century
40 x 85 cm
Bibliografia: Iconae Mariae. Il volto di Dio nelle icone della Madre, cat. mostra, Gandino (Bg), 2018, scheda n.37
La grande icona raffigurante l'adorazione dei pastori si ispira ad un passo del Vangelo di Luca (2,21), dove viene descritto l'annuncio della nascita del Salvatore. La scena si svolge davanti ad alcune rovine architettoniche che fungono da riparo per la Sacra Famiglia: i personaggi si dispongono intorno alla mangiatoia, centro narrativo e costruttivo dell'azione. In alto, il cielo, dai caratteristici toni rosati dell'alba, si apre per mostrare le schiere angeliche osannanti, mentre in lontananza gli edifici della città di Betlemme chiudono l'orizzonte. La composizione, fedele al racconto evangelico, mostra un'esecuzione fortemente influenzata dalla pittura occidentale, in particolare veneta, ma solidamente legata alla tradizione artistica di Creta. La resa delle figure e del paesaggio risulta semplificata, il volume e il movimento dei ricchi panneggi è ottenuto con la sottolineatura delle pieghe, ottenuta con l'utilizzo dei colori più scuri
L'opera risulta particolarmente interessante poiché è testimonianza dell'evoluzione dei modelli veneto-cretesi avvenuta dopo la caduta di Candia in mano turca e la successiva diaspora degli iconografi sia verso il continente che verso le piccole isole greche lontane dall'occupazione mussulmana
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Lotto 205 Icona russa raffigurante S.S. Giuditta e Quirico
Tempera su tavola, fondo argento
Russia fine XVIII secolo
Russian icon representing S.S. Giuditta and Quirico
Tempera on wood, silver background
Russia late 18th century
30 x 22,5 cm
La tavola, destinata al culto domestico, rappresenta i S.S. Giulitta e Qurico e una scena della vita. Risulta dii particolare interesse la partitura dello spazio, ottenuta con l'uso di eleganti architetture, rese come fosse una sezione longitudinale del palazzo in cui si svolge l'incontro tra il re e la madre con il figlio: questo elemento supporta la datazione entro la fine del XVIII secolo
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Lotto 206 Icona russa raffigurante San Giovanni Battista e storie
Tempera su tavola, fondo argento meccato, aureola in metallo applicata
Russia XIX secolo
Russian icon representing Saint John the Baptist and stories
Tempera on panel, silver background, applied metal halo
Russia 19th century
53 x 43 cm
L'iconografia di Giovanni Battista propone lo schema della Deesis arricchito in alto da due scene (Entrata in Gerusalemme, Esaltazione della Croce), in basso da tre episodi della vita del profeta, tra cui il Battesimo di Cristo; due Santi di famiglia completano la tavola. Il fondo in argento meccato è decorato con motivi floreali eseguiti a bulino, mentre l'aureola è completata da una lamina metallica lavorata a sbalzo
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Lotto 207 Coppia di angolari in legno laccato
Fronte bombato con anta
Veneto fine XVIII secolo
Restauri
A pair of corner cabinets in lacquered wood
Bow front with door
Veneto late 18th century
Restorations
84 x 64 x 42 cm -
Lotto 208 Sei poltrone in noce
Toscana seconda metà del XVIII secolo
A set of six walnut armchairs
Tuscany second half of the 18th century
97 x 64 x 52 cm
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Lotto 209 Coppia di sedie Biedermeier del XIX secolo
Legno di noce
A pair of 19th century Biedermeier walnut chairs
88 x 46 x 54 cm -
Lotto 210 Ribalta lastronata in radica di noce e finemente intarsiata
Fronte mosso con tre cassetti ed interno della calatoia con cique piccoli cassetti e vano centrale
Fine XVIII secolo
A walnut veneered and finely inlaid bureau
The shape front with three long drawers and the interior with five small drawers and central compartment
Late 18th century
135 x 128 x 64 cm
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Lotto 211 Coppia di lanterne
Venezia XVIII secolo
Legno intagliato e dorato
A pair of lanterns
Venice XVIII century
Carved and gilded wood
65 x 35 x 35 cm -
Lotto 212 Coppia di cornici a voluta, in legno dorato con specchi
Emilia XVII secolo
A pair of volute frames, in gilded wood with mirrors
Emilia of the 17th century
Battente 22 x 17 cm
Misura esterna 39 x 31 cm
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Lotto 213 Arazzo raffigurante Giove, Giunone e Mercurio
Scena ispirata al banchetto di nozze di Peleo e Teti delle storie di Achille
Manifatture di Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)
Cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593 - 1678)
Circa 1640 - 1642
Trame di lana e seta
Provenienza: collezione privata, Bologna XX secolo
Tapestry representing Jupiter, Juno and Mercury
Scene inspired by the wedding banquet of Peleus and Thetis from the stories of Achilles
Manufactures of Geraert Van der Streken (Brussels 1615 - 1677) and / or Jan van Leffdael (Brussels 1603 - 1668)
Jacob Joardens preparatory drawings (Anversa 1593 - 1678)
Circa 1640 - 1642
Wool and silk textures
Provenance: private collection, Bologna 20th century
148 x 168 cm
Disponibile l'expertise di Nello Forti Grazzini
L'opera fa parte di un ciclo di 4 arazzi brussellesi sopraporta, fini e ben conservati, copiati da uno dei massimi pittori e cartonisti del Seicento fiammingo, Jacob Jordaens. L'arazzo soprapporta riproduce una porzione dell'arazzo di Jordaens raffigurante il "Banchetto di nozze di Peleo e Teti". Il soggetto è tratto da Ovidio, Metamorfosi XI, 221-265. Si pensa che il cartone fosse approntato da Jordaens assieme ad altri due per ampliare il ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui cartoni erano stati approntati da Pieter Paul Rubens verso il 1638 -1639 (si veda E. Haverkamp Begemann, "The Achilles Series", Corpus rubenianum Ludwing Burchard, Part X). L'intervento di Jordaens fu probabilmente reso necessario dal fatto che Rubens, defunto nel 1640, non potè provvedere di persona all'ampliamentodel suo ciclo. I cartoni integrativi dell'Achille dovettero essereprogettati e approntati da Jordaens tra il 1640 e il 1642, quando l'arazziere brussellese Jan Raes ricevette la commissione di tessere una Storia D'Achille ampliata di dodici soggetti. L'opera in questione raffigura Giove a torso nudo, con la mela d'oro in una mano, Giunone alla sua destra, il capo coperto da un velo, lo scettro di regina degli dei posato sul tavolo davanti a lei, e Mercurio con le sue caratteristiche ali applicate al cappello, alla sinistra di Giove, sul ripiano del tavolo davanti alle figure si vedono un bicchiere, un limone sbucciato, della frutta in un cestino
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Lotto 214 Arazzo raffigurante Venere, Minerva e Apollo
Scena ispirata al banchetto di nozze di Peleo e Teti delle storie di Achille
Manifatture di Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)
Cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593 - 1678)
Circa 1640 - 1642
Trame di lana e seta
Provenienza: collezione privata, Bologna XX secolo
Tapestry representing Venus, Minerva and Apollo
Scene inspired by the wedding banquet of Peleus and Thetis from the stories of Achilles
Manufactures of Geraert Van der Streken (Brussels 1615 - 1677) and / or Jan van Leffdael (Brussels 1603 - 1668)
Jacob Jordaens preparatory drawings (Anversa 1593 - 1678)
Circa 1640 - 1642
Wool and silk textures
Provenance: private collection, Bologna 20th century
150 x 167 cm
Disponibile su richiesta l'expertise di Nello Forti Grazzini
L'opera fa parte di un ciclo di 4 arazzi brussellesi sopraporta, fini e ben conservati, copiati da uno dei massimi pittori e cartonisti del Seicento fiammingo, Jacob Jordaens. L'arazzo soprapporta riproduce una porzione dell'arazzo di Jordaens raffigurante il "Banchetto di nozze di Peleo e Teti". Il soggetto è tratto da Ovidio, Metamorfosi XI, 221-265. Si pensa che il cartone fosse approntato da Jordaens assieme ad altri due per ampliare il ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui cartoni erano stati approntati da Pieter Paul Rubens verso il 1638 -1639 (si veda E. Haverkamp Begemann, "The Achilles Series", Corpus rubenianum Ludwing Burchard, Part X). L'intervento di Jordaens fu probabilmente reso necessario dal fatto che Rubens, defunto nel 1640, non potè provvedere di persona all'ampliamentodel suo ciclo. I cartoni integrativi dell'Achille dovettero essereprogettati e approntati da Jordaens tra il 1640 e il 1642, quando l'arazziere brussellese Jan Raes ricevette la commissione di tessere una Storia D'Achille ampliata di dodici soggetti. Nell'opera si vedono: Minerva rivestita della corazza con la lancia impugnata nella mano sinistra; Venere nuda, di spalle, con una collana al collo; sul lato opposto del tavolo, un eufebico Apollo incoronato d'alloro che suona la lira. Nel disegno di Joardens si vede Minerva in uguale posa e abbigliamento (però in controparte), ma non si vedono Venere e Apollo, tracciati nella parte perduta del foglio
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Lotto 215 Alexander I Baert (attivo dalla fine del XVII secolo al 1719, Amsterdam)
Probabilmente scena tratta dalle “Storie di Amadis”
Arazzo
Probably a scene from the "Stories of Amadis"
Tapestry
385 x 285 cm
Si ringrazia il dottor Nello Forti Grazzini per aver suggerito l’attribuzione dell’opera e aver fornito i dati della sottostante scheda
La scena rappresentata è un vero rebus interpretativo e probabilmente si riferisce al sovrano romanzo epico tardo medievale spagnolo dedicato all'amore di Amadigi di Gaula e Oriana. Un sovrano orientale mostra ai sudditi una donna ritratta su un baldacchino che appare in cielo. La scena non è di facile lettura, e si potrebbe intendere in senso puntuale (illustra un probabile episodio di un romanzo in cui miracolosamente avviene quanto si vede) oppure in senso simbolico (la scena vuole dirci che il sovrano sta parlando di quella donna e la sta magnificando). Attorno al 1700 l'arazziere olandese Alexander I Baert ha tessuto almeno due volte una serie della "Storia di Amadis", variante barocca francese del romanzo epico tardo medievale spagnolo “Storie di Amadis”, che ha avuto nei secoli vari rifacimenti, tra cui l'Amadigi di Torquato Tasso. Una serie di Amadigi e Oriana era già stata tessuta in Olanda alla fine del '500. Due arazzi sono al Poldi Pezzoli di Milano. Nella successiva serie, realizzata da Baert, il testo seguito fu quello dell'opera teatrale francese Amadis, scritta nella Parigi del tempo di Luigi XIV da Quinault, musicato da Lully. La serie fu tessuta sulla base di cartoni che chiaramente spettano, per la parte delle figure, al fiammingo Lodewijk van Schoor; un gruppo di quattro arazzi è a Bayreuth, Neues Schloss, pubblicati da S. Heym, "Amadis und Oriane. Im Zauberreich der barocken Oper. Tapisserien im Neuen Scloss Bayreuth", 1998; un altro gruppo di cinque arazzi con scene in parte diverse è passato in asta a New York, Parke-Bernet Galleries nel 1956. Lo stile di questi arazzi corrisponde perfettamente all’arazzo in oggetto, come anche le bordure, solo un poco più strette. Si può ipotizzare che si tratti di una terza tessitura operata da Baert, sulla base del fatto che il soggetto non compare a Bayreuth
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Lotto 216 Caffettiera in argento
Corpo liscio con versatoio aderente al corpo, coperchio incernierato con cimasa a frutto
Impugnatura in legno finemente scolpito
Base circolare gradinata
Mantova XVIII secolo
A silver coffeepot
Smooth body with pourer adherent to the body, hinged lid with fruit molding
Finely carved wooden handle
Circular stepped base
Mantua 18th century
h 30 cm
Peso totale 1028 g
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Lotto 217 Acquasantiera in argento sbalzato entro cornice in legno dorato
Fronte sagomato decorato con volute e motivi fogliacei , al centro, avvolta da una nube di angeli, è raffigurata la Vergine Maria in adorazione del Bambino Gesù
La cornice in legno dorato e intagliato con motivi floreali è decorata in basso con una testina d’angelo e in alto con la rappresentazione dello Spirito Santo
Firenze XVIII secolo
Marchio di garanzia dell’arte e bolli del saggiatore e dell’argentiere non identificati
An Holy water stoup in embossed silver within a gilded wooden frame
Shaped front decorated with volutes and leaf motifs, in the center, wrapped in a cloud of angels, the Virgin Mary is represented in adoration of the Child Jesus
The gilded and carved wooden frame with floral motifs is decorated at the bottom with an angel's head and at the top with the representation of the Holy Spirit
Florence 18th century
Guarantee mark of art and unidentified assayer and silversmith's stamps
h 63 cm
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Lotto 218 Scuola italiana del XVIII secolo
San Giuseppe con Bambino
Miniatura su vetro con cornice in argento
Italian School of the 18th century
Saint Joseph with Child
A miniature on glass with silver frame
39 x 30 cm (miniatura 9,5 x 8 cm)
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Lotto 219 Placca in marmo intarsiato con cornice in argento
Vista su campanile
Fine del XVIII secolo
An inlaid marble plaque with silver frame
View on the bell tower
Late 18th century
45 x 34 cm (placca 25,5 x 19,5 cm) -
Lotto 220 Giovacchino Belli (1787 - 1822)
Lucerna in argento e bronzo
Con figura femminile reggente contenitore in argento per olio con accessori pendenti da catenelle
Base in argento gradinata
Mancante di ventola paralume
Roma XIX secolo
A silver and bronze oil lamp
With female figure regent silver container for oil with accessories hanging from chains
Stepped silver base
Missing lampshade fan
Rome 19th century
h 31 cm
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Lotto 221 Lucerna in argento con base in marmo nero del Belgio.
Rappresentata da una figura egizia
Contenitore porta olio con accessori sostenuti da catenelle e paralume ad innesto
Argentiere Francesco Pacetti - Roma XIX secolo
Silver oil lamp with black Belgian marble base
Represented by an Egyptian figure
Oil container with accessories supported by chains and plug-in lampshade
Silversmith Francesco Pacetti - Rome 19th century
h 28 cm
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Lotto 222 Cartagloria in argento fuso, sbalzato, cesellato e dorato
Modello neoclassico di forma architettonica con motivi alla greca, modanature, teste di cherubini e festoni, centro della parte inferiore riserva ovale con stemma nobiliare poggiati su bouquet floreale
Roma inizio XIX secolo
Marchi dell’argentiere non identificati
Cartagloria in molten, embossed, chiseled and gilded silver
Neoclassical model of architectural form with Greek motifs, moldings, cherub heads and festoons, center of the lower part oval reserve with noble coat of arms resting on a floral bouquet
Rome, early 19th century
Unidentified silversmith marks
47 x 50 cm
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Lotto 223 Caffettiera in argento
Corpo ovoidale troncato, decorato da foglie lanceolate, base quadrata, versatoio a collo di cigno con finale a testa di animale, presa a voluta in corno, coperchio incernierato con cimasa raffigurante putto con farfalla e cane
Roma 1830 circa
Argentiere Stefano Sciolet II (1826-1869)
A silver coffee pot
Truncated ovoid body, decorated with lanceolate leaves, square base, swan neck spout with animal head end, horn volute, hinged lid with molding depicting putto with butterfly and dog
Rome 1830 circa
Silversmith Stefano Sciolet II (1826-1869)
h 42 cm
Peso 830 g
Bibliografia di confronto:
A. Bulgari, Maestri Argentieri - Argentieri, Orafi di Roma, p. 386, n. 949
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Lotto 224 Bugia in argento rappresentata dalla allegoria dell’estate
Base circolare con presa a mascherone,
Argentiere Stefano Fedeli - Roma inizio XIX secolo
A silver lie represented by the allegory of summer
Circular base with mask grip
Silversmith Stefano Fedeli - Rome early 19th century
h 15,5 cm
Peso 236 g
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Lotto 225 Cane in argento
Manifattura italiana probabilmente romana del XIX secolo
Dog in silver
Italian manufacture, probably Roman of the 19th century
23 x 12 x 18 cm
Peso 1666 g -
Lotto 226 Tabacchiera in argento
Corpo liscio con bordure lavorate a motivi floreali e girali, coperchio in agata con mosaico applicato
Manifattura italiana inizio XX secolo
A silver snuffbox
Smooth body with borders worked with floral and spiral motifs, agate lid with applied mosaic
Italian manufacture of the early 20th century
10,5 x 7,1 x 3,5 cm
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Lotto 227 Modello di beccaccia in argento
Corpo fuso e lavorato a cesello, ali incernierate e testa removibile
Germania dopo il 1888
A silver woodcock model
Cast and chiseled body, hinged wings and removable head
Germany after 1888
14 x 25 x 7 cm
Peso 316 g -
Lotto 228 Porta sigarette in argento a guisa di pulcino, con occhi in vetro giallo
Manifattura italiana anni 1920 circa
A silver cigarette case in the shape of a chick,with yellow glass eyes
Italian manufacture, circa 1920s
h 7 cm
Peso 128 g -
Lotto 229 Pappagallo in argento con corpo finemente cesellato e occhi in vetro rosso
Manifattura Italiana inizi del XX secolo
A silver parrot with finely chiseled body and red glass eyes
Italian manufacture of the early 20th century
h 19 cm
Peso 470 g -
Lotto 230 Fagianella in argento
Corpo finemente lavorato e cesellato
Probabilmente Germania XIX secolo
Reca marchio di controllo Francese dopo il 1892
A silver pheasant
Finely crafted and chiseled body
Probably Germany 19th century
It bears the French control mark after 1892
57 cm
Peso 1464 g
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Lotto 231 Porta stuzzicadenti in argento a forma di porcospino poggiante su base ovale con montanti lavorati
Argentiere Edme-Martin Tournemine - Parigi 1819 - 1838
A silver toothpick holder in the shape of a porcupine resting on an oval base with machined uprights
Silversmith Edme-Martin Tournemine - Paris 1819 - 1838
14 x 11,5 x 8 cm
Peso 320 g
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Lotto 232 Due porta sale in argento a foggia di civetta con occhi in vetro incastonati, teste removibili
Argentiere George Fox - Londra 1861
h 8,5 cm
Peso 52 g
Argentiere Joseph Savory - Londra 1882
h 6,2 cm
Peso 30 g
Two silver owl-shaped salt racks with set glass eyes, removable heads
Silversmith George Fox - London 1861
h 8,5 cm
Weight 52 g
Silversmith Joseph Savory - London 1882
h 6,2 cm
Weight 30 g
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Lotto 233 Cervo in argento
Corpo finemente lavorato con testa removibile
Manifattura Italiana inizio XX secolo
Deer in silver
Finely crafted body with removable head
Italian manufacture early 20th century
24 x 25 x 5 cm
Peso 586 g
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Lotto 234 Pulcino realizzato in fili d'argento
Assenza di marchi, probabilmente Buccellati.Italia 1960 circa
Chick made of silver threads
Absence of trademarks, probably Buccellati
Italy about 1960
h 4 cm
Peso 21 g
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Lotto 235 Volatile in argento
Corpo finemente lavorato con fili d’argento alla maniera di Buccellati
A silver bird
Body finely worked with silver threads in the manner of Buccellati
20 x 28 x 12 cm
Peso 377 g -
Lotto 236 Mario Buccellati (1891 - 1965)
Coniglio
Scultura in fili d'argento
Reca marchio M. Buccellati e sterling
Rabbit
Sculpture in silver threads
M. Buccellati and sterling mark on the bottom
h 17,5 cm
Peso 153 g -
Lotto 237 Mario Buccellati (1891 - 1965)
Gatto
Scultura in fili d'argento
Reca marchio M. Buccellati e sterling
Cat
Sculpture in silver threads
M. Buccellati and sterling mark on the bottom
h 12 cm
Peso 170 g
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Lotto 238 Mario Buccellati (Ancona 1891 - Milano 1965)
Maiale in argento
Firmato sotto la zampa anteriore sinistra
Titolo argento 925/000
A silver pig
Signed under the left foreleg
26,5 x 44 x 23 cm
Peso 2230 g -
Lotto 239 Mario Buccellati (Ancona 1891 - Milano 1965)
Papera in argento con becco dorato
Firmata sotto la zampa destra
Titolo argento 925/000
A silver duck with golden beak
Signed under the right leg
h 26 cm
Peso 562 g
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Lotto 240 Mario Buccellati (Ancona 1891 - Milano 1965)
Topo in argento
Firmato sotto la coda
Titolo argento 925/000
A silver mouse
Signed under the tail
13 x 34 x 18 cm
Peso 736 g