ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE

ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE

martedì 14 settembre 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)
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Lotti dal 205 al 216 di 351
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  • Icona russa
    Lotto 205

    Icona russa raffigurante S.S. Giuditta e Quirico

    Tempera su tavola, fondo argento

    Russia fine XVIII secolo

    Russian icon representing S.S. Giuditta and Quirico

    Tempera on wood, silver background

    Russia late 18th century 

    30 x 22,5 cm


    La tavola, destinata al culto domestico, rappresenta i S.S. Giulitta e Qurico e una scena della vita. Risulta dii particolare interesse la partitura dello spazio, ottenuta con l'uso di eleganti architetture, rese come fosse una sezione longitudinale del palazzo in cui si svolge l'incontro tra il re e la madre con il figlio: questo elemento supporta la datazione entro la fine del XVIII secolo

  • Icona russa
    Lotto 206

    Icona russa raffigurante San Giovanni Battista e storie

    Tempera su tavola, fondo argento meccato, aureola in metallo applicata

    Russia XIX secolo

    Russian icon representing Saint John the Baptist and stories

    Tempera on panel, silver background, applied metal halo

    Russia 19th century 

    53 x 43 cm


    L'iconografia di Giovanni Battista propone lo schema della Deesis arricchito in alto da due scene (Entrata in Gerusalemme, Esaltazione della Croce), in basso da tre episodi della vita del profeta, tra cui il Battesimo di Cristo; due Santi di famiglia completano la tavola. Il fondo in argento meccato è decorato con motivi floreali eseguiti a bulino, mentre l'aureola è completata da una lamina metallica lavorata a sbalzo

  • Coppia di angolari in legno laccato
    Lotto 207

    Coppia di angolari in legno laccato
    Fronte bombato con anta
    Veneto fine XVIII secolo
    Restauri
    A pair of corner cabinets in lacquered wood
    Bow front with door
    Veneto late 18th century
    Restorations
    84 x 64 x 42 cm

  • Sei poltrone in noce
    Lotto 208

    Sei poltrone in noce

    Toscana seconda metà del XVIII secolo

    A set of six walnut armchairs

    Tuscany second half of the 18th century

    97 x 64 x 52 cm

  • Coppia di sedie Biedermeier del XIX secolo
    Lotto 209

    Coppia di sedie Biedermeier del XIX secolo
    Legno di noce
    A pair of 19th century Biedermeier walnut chairs
    88 x 46 x 54 cm

  • Ribalta lastronata in radica di noce e finemente intarsiata
    Lotto 210

    Ribalta lastronata in radica di noce e finemente intarsiata

    Fronte mosso con tre cassetti ed interno della calatoia con cique piccoli cassetti e vano centrale

    Fine XVIII secolo

    A walnut veneered and finely inlaid bureau

    The shape front with three long drawers and the interior with five small drawers and central compartment

    Late 18th century 

    135 x 128 x 64 cm

  • Coppia di lanterne
    Lotto 211

    Coppia di lanterne
    Venezia XVIII secolo
    Legno intagliato e dorato
    A pair of lanterns
    Venice XVIII century
    Carved and gilded wood
    65 x 35 x 35 cm

  • Coppia di cornici
    Lotto 212

    Coppia di cornici a voluta, in legno dorato con specchi

    Emilia XVII secolo

    A pair of volute frames, in gilded wood with mirrors 

    Emilia of the 17th century

    Battente 22 x 17 cm 

    Misura esterna 39 x 31 cm

  • Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)
    Lotto 213

    Arazzo raffigurante Giove, Giunone e Mercurio

    Scena ispirata al banchetto di nozze di Peleo e Teti delle storie di Achille

    Manifatture di Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)

    Cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593 - 1678)

    Circa 1640 - 1642

    Trame di lana e seta

    Provenienza: collezione privata, Bologna XX secolo

    Tapestry representing Jupiter, Juno and Mercury

    Scene inspired by the wedding banquet of Peleus and Thetis from the stories of Achilles

    Manufactures of Geraert Van der Streken (Brussels 1615 - 1677) and / or Jan van Leffdael (Brussels 1603 - 1668)

    Jacob Joardens preparatory drawings (Anversa 1593 - 1678)

    Circa 1640 - 1642

    Wool and silk textures

    Provenance: private collection, Bologna 20th century 

    148 x 168 cm


    Disponibile l'expertise di Nello Forti Grazzini


    L'opera fa parte di un ciclo di 4 arazzi brussellesi sopraporta, fini e ben conservati, copiati da uno dei massimi pittori e cartonisti del Seicento fiammingo, Jacob Jordaens. L'arazzo soprapporta riproduce una porzione dell'arazzo di Jordaens raffigurante il "Banchetto di nozze di Peleo e Teti". Il soggetto è tratto da Ovidio, Metamorfosi XI, 221-265. Si pensa che il cartone fosse approntato da Jordaens assieme ad altri due per ampliare il ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui cartoni erano stati approntati da Pieter Paul Rubens verso il 1638 -1639 (si veda E. Haverkamp Begemann, "The Achilles Series", Corpus rubenianum Ludwing Burchard, Part X). L'intervento di Jordaens fu probabilmente reso necessario dal fatto che Rubens, defunto nel 1640, non potè provvedere di persona all'ampliamentodel suo ciclo. I cartoni integrativi dell'Achille dovettero essereprogettati e approntati da Jordaens tra il 1640 e il 1642, quando l'arazziere brussellese Jan Raes ricevette la commissione di tessere una Storia D'Achille ampliata di dodici soggetti. L'opera in questione raffigura Giove a torso nudo, con la mela d'oro in una mano, Giunone alla sua destra, il capo coperto da un velo, lo scettro di regina degli dei posato sul tavolo davanti a lei, e Mercurio con le sue caratteristiche ali applicate al cappello, alla sinistra di Giove, sul ripiano del tavolo davanti alle figure si vedono un bicchiere, un limone sbucciato, della frutta in un cestino

  • Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)
    Lotto 214

    Arazzo raffigurante Venere, Minerva e Apollo

    Scena ispirata al banchetto di nozze di Peleo e Teti delle storie di Achille

    Manifatture di Geraert Van der Streken (Bruxelles 1615 - 1677) e/o Jan van Leffdael (Bruxelles 1603 - 1668)

    Cartoni di Jacob Jordaens (Anversa 1593 - 1678)

    Circa 1640 - 1642

    Trame di lana e seta

    Provenienza: collezione privata, Bologna XX secolo

    Tapestry representing Venus, Minerva and Apollo

    Scene inspired by the wedding banquet of Peleus and Thetis from the stories of Achilles

    Manufactures of Geraert Van der Streken (Brussels 1615 - 1677) and / or Jan van Leffdael (Brussels 1603 - 1668)

    Jacob Jordaens preparatory drawings (Anversa 1593 - 1678)

    Circa 1640 - 1642

    Wool and silk textures

    Provenance: private collection, Bologna 20th century 

    150 x 167 cm


    Disponibile su richiesta l'expertise di Nello Forti Grazzini


    L'opera fa parte di un ciclo di 4 arazzi brussellesi sopraporta, fini e ben conservati, copiati da uno dei massimi pittori e cartonisti del Seicento fiammingo, Jacob Jordaens. L'arazzo soprapporta riproduce una porzione dell'arazzo di Jordaens raffigurante il "Banchetto di nozze di Peleo e Teti". Il soggetto è tratto da Ovidio, Metamorfosi XI, 221-265. Si pensa che il cartone fosse approntato da Jordaens assieme ad altri due per ampliare il ciclo delle Storie di Achille, di otto soggetti, i cui cartoni erano stati approntati da Pieter Paul Rubens verso il 1638 -1639 (si veda E. Haverkamp Begemann, "The Achilles Series", Corpus rubenianum Ludwing Burchard, Part X). L'intervento di Jordaens fu probabilmente reso necessario dal fatto che Rubens, defunto nel 1640, non potè provvedere di persona all'ampliamentodel suo ciclo. I cartoni integrativi dell'Achille dovettero essereprogettati e approntati da Jordaens tra il 1640 e il 1642, quando l'arazziere brussellese Jan Raes ricevette la commissione di tessere una Storia D'Achille ampliata di dodici soggetti. Nell'opera si vedono: Minerva rivestita della corazza con la lancia impugnata nella mano sinistra; Venere nuda, di spalle, con una collana al collo; sul lato opposto del tavolo, un eufebico Apollo incoronato d'alloro che suona la lira. Nel disegno di Joardens si vede Minerva in uguale posa e abbigliamento (però in controparte), ma non si vedono Venere e Apollo, tracciati nella parte perduta del foglio

  • Alexander I Baert (attivo dalla fine del XVII secolo al 1719, Amsterdam)
    Lotto 215

    Alexander I Baert (attivo dalla fine del XVII secolo al 1719, Amsterdam)

    Probabilmente scena tratta dalle “Storie di Amadis” 

    Arazzo

    Probably a scene from the "Stories of Amadis"

    Tapestry 

    385 x 285 cm


    Si ringrazia il dottor Nello Forti Grazzini per aver suggerito l’attribuzione dell’opera e aver fornito i dati della sottostante scheda


    La scena rappresentata è un vero rebus interpretativo e probabilmente si riferisce al sovrano romanzo epico tardo medievale spagnolo dedicato all'amore di Amadigi di Gaula e Oriana. Un sovrano orientale mostra ai sudditi una donna ritratta su un baldacchino che appare in cielo. La scena non è di facile lettura, e si potrebbe intendere in senso puntuale (illustra un probabile episodio di un romanzo in cui miracolosamente avviene quanto si vede) oppure in senso simbolico (la scena vuole dirci che il sovrano sta parlando di quella donna e la sta magnificando). Attorno al 1700 l'arazziere olandese Alexander I Baert ha tessuto almeno due volte una serie della "Storia di Amadis", variante barocca francese del romanzo epico tardo medievale spagnolo “Storie di Amadis”, che ha avuto nei secoli vari rifacimenti, tra cui l'Amadigi di Torquato Tasso. Una serie di Amadigi e Oriana era già stata tessuta in Olanda alla fine del '500. Due arazzi sono al Poldi Pezzoli di Milano. Nella successiva serie, realizzata da Baert, il testo seguito fu quello dell'opera teatrale francese Amadis, scritta nella Parigi del tempo di Luigi XIV da Quinault, musicato da Lully. La serie fu tessuta sulla base di cartoni che chiaramente spettano, per la parte delle figure, al fiammingo Lodewijk van Schoor; un gruppo di quattro arazzi è a Bayreuth, Neues Schloss, pubblicati da S. Heym, "Amadis und Oriane. Im Zauberreich der barocken Oper. Tapisserien im Neuen Scloss Bayreuth", 1998; un altro gruppo di cinque arazzi con scene in parte diverse è passato in asta a New York, Parke-Bernet Galleries nel 1956. Lo stile di questi arazzi corrisponde perfettamente all’arazzo in oggetto, come anche le bordure, solo un poco più strette. Si può ipotizzare che si tratti di una terza tessitura operata da Baert, sulla base del fatto che il soggetto non compare a Bayreuth

  • Caffettiera in argento
    Lotto 216

    Caffettiera in argento 

    Corpo liscio con versatoio aderente al corpo, coperchio incernierato con cimasa a frutto

    Impugnatura in legno finemente scolpito

    Base circolare gradinata 

    Mantova XVIII secolo

    A silver coffeepot

    Smooth body with pourer adherent to the body, hinged lid with fruit molding

    Finely carved wooden handle

    Circular stepped base

    Mantua 18th century 

    h 30 cm 

    Peso totale 1028 g

Lotti dal 205 al 216 di 351
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ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE


Sessioni

  • 14 settembre 2021 ore 15:00 ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE (1 - 351)

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Rilanci

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  • da 20000 a 100000 rilancio di 2000
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