ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)

ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)

lunedì 12 luglio 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)
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  • Aldo Protti (Cremona 1920 – Cremona 1995)
    Lotto 49

    Aldo Protti (Cremona 1920 – Cremona 1995)
    Inizia a farsi conoscere durante la seconda guerra mondiale partecipando alla trasmissione radiofonica "L'ora del soldato", che l'EIAR dedicava alle forze armate. È poi volontario, sotto la Repubblica Sociale Italiana, nella Guardia Nazionale Repubblicana[1]; non trova invece riscontro una sua presunta militanza nelle brigate nere, che lo avrebbe visto coinvolto in azioni di rastrellamento contro civili e partigiani nella zona della Val di Susa[2].

    Terminato il conflitto, frequenta il Conservatorio di Parma e nel 1948 vince il concorso nazionale di canto indetto a Bologna dall'ENAL.

    Il debutto avviene il 9 ottobre 1948 al Teatro Pergolesi di Jesi, dove interpreta come protagonista Il barbiere di Siviglia. Nell'aprile del 1950 debutta al Teatro alla Scala di Milano in Aida[3], iniziando una carriera internazionale che lo porterà nei più importanti teatri del mondo.

    Oltre alla frequente presenza alla Scala per tutti gli anni cinquanta, particolarmente fortunata è la collaborazione con Herbert von Karajan alla Staatsoper di Vienna, dove è costantemente presente dal 1957 al 73 in circa 380 recite.[3]. Appare anche a Chicago e in Sudamerica (Caracas, Buenos Aires). Nel 1961 partecipa alla seconda tournée lirica di artisti italiani in Giappone, di cui rimangono le registrazioni video di Rigoletto, Aida, Andrea Chénier e Pagliacci.[3].

    Importante è anche la collaborazione con la RAI, dall'edizione televisiva di Rigoletto del 1955, con la regia di Franco Enriquez, a diverse registrazioni radiofoniche: La forza del destino, Falstaff (Ford), Francesca da Rimini, L'olandese volante, La sposa di Corinto di Pietro Canonica, La morte di Danton di Gottfried von Einem, Genoveva di Schumann. Esegue anche l'oratorio La resurrezione di Cristo di Lorenzo Perosi.

    Approda tardivamente nel 1985 con Rigoletto al Metropolitan di New York, con il quale fa un tour di grande successo negli States.

    L'addio alle scene avviene nel 1989 con una recita di Nabucco a Roncole Verdi, davanti alla casa natale del maestro, nell'ambito del Verdianeum Festival che aveva contribuito ad organizzare. Continua a cantare e insegnare fino all'ultima apparizione in pubblico nel 1995, quando riceve il premio Caruso a Lastra a Signa.

    Protti vestì i personaggi di circa cinquanta opere, con una preferenza per il repertorio verdiano; svolse inoltre una notevole attività concertistica. L'opera maggiormente eseguita fu Rigoletto, interpretata quattrocentoventicinque volte[3].

    Fotografia con firma autografa del celebre baritono nell'opera la Tosca

    Ottimo stato
    Fotografia; 14,8x10,3 cm

  • Celestina Casapietra
    Lotto 50

    Celestina Casapietra
    Ritratto autografo della soprano nelle vesti di Manon Lescaut a Torre del Lago, datato agosto 1975.
    Ottimo stato
    Fotografia; 14,8x10,30 cm

  • Nicola Martinucci (Taranto 1941)
    Lotto 51

    Nicola Martinucci (Taranto 1941)
    Intraprende lo studio del canto con Marcello del Monaco, proseguendo successivamente con Corti e Ostini.

    Nel 1966 vince il concorso indetto dall'Associazione Lirica Concertistica Italiana, grazie al quale debutta ne Il trovatore.

    Dopo una gavetta di quasi dieci anni, nel 1980 si afferma sul panorama lirico mondiale, come nuova voce di tenore eroico, in Aida all'Arena di Verona. Da quel momento sarà presente ogni anno, sino al 2006, nella programmazione areniana in opere come Aida, Turandot, Andrea Chenier, Tosca, La forza del destino, Pagliacci.

    Inaugura più volte negli anni ottanta la stagione del Teatro alla Scala, dove canta Turandot, Andrea Chenier, Il tabarro, I Lombardi alla prima crociata, Tosca, Manon Lescaut, La Fanciulla del West, Adriana Lecouvrer. Rimasta negli annali la sua Turandot diretta da Georges Prêtre nel 2001.

    Si esibisce inoltre al Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Comunale di Firenze, Metropolitan, Royal Opera House di Londra, Staatsoper di Vienna, Opernhaus di Zurigo, Deutsche Oper di Berlino.

    Si cimenta anche in opere moderne, come Salvatore Giuliano di Lorenzo Ferrero, composta da una sua idea, e La lupa di Tutino.

    Si ritira dalle scene dopo circa quarantacinque anni di carriera cantando nel 2009 Turandot a Seoul Art Center.

    Dal 2010 si dedica all'insegnamento con master class in tutto il mondo.

    Fotografia con firma autografa del celebre tenore nei panni di Hegenbach nella Wally
    Ottimo stato
    Fotografia; 14,8x10,3 cm

  • Enzo Mascherini (Firenze 1910 - Livorno 1981)
    Lotto 52

    Enzo Mascherini (Firenze 1910 - Livorno 1981)
    Dopo aver studiato con Titta Ruffo e Riccardo Stracciari debuttò nel 1937 ne La traviata. Nel 1939 debuttò al Teatro San Carlo di Napoli e nel 1940 alla Scala.

    Terminato il secondo conflitto mondiale ebbe inizio la carriera internazionale, che lo portò a cantare a Parigi, Praga, Vienna, Chicago, Rio de Janeiro, Londra, San Francisco, Città del Messico, oltre alla presenza nei principali teatri italiani.

    Tra il 1946 e il 1947 interpretò alla New York City Opera La bohème, La traviata, Rigoletto, Andrea Chénier, Il barbiere di Siviglia, Pagliacci. Il 7 dicembre 1949 debuttò con La bohème al Metropolitan di New York, dove cantò nella stessa stagione anche La traviata, Rigoletto, Manon Lescaut, Faust, per un totale di 7 recite.[1]. Nel 1949 partecipò alla versione cinematografica de Il trovatore.

    Nel 1951 cantò ne I vespri siciliani, con Maria Callas, al Maggio Musicale Fiorentino e nello spettacolo d'apertura della Scala. Ancora in occasione dell'inaugurazione della stagione del teatro milanese, sempre con la Callas, interpretò l'anno successivo Macbeth. Nel 1955 partecipò a Firenze a una storica ripresa di Don Sebastiano. Dopo il ritiro dalle scene si dedicò all'insegnamento.

    fotografia con firma autografa del celebre baritono
    Ottimo stato
    Fotografia; 13x17,8 cm

  • Sesto Bruscantini (Civitanova Marche 1919 – Civitanova Marche 2003)
    Lotto 53

    Sesto Bruscantini (Civitanova Marche 1919 – Civitanova Marche 2003)
    Fin dall'infanzia manifestò il proprio talento teatrale "recitando" il Minuetto di Luigi Boccherini a soli otto anni. Nel 1939 cantò nella commedia musicale La Geisha di Sidney Jones al Teatro Beniamino Gigli di Civitanova Marche (oggi Teatro Rossini).

    Il giovane Bruscantini era stato “stregato” dall'opera, conquistato in particolare dal Mefistofele di Giulio Neri. Pur conseguendo la laurea in legge, deluse le speranze del padre avvocato e, incoraggiato da successi in piccoli concerti, complice uno zio melomane, proseguì gli studi musicali, debuttando nel 1946 nella città natale come Colline ne La bohème. Nello stesso anno fece una felice audizione in casa di Beniamino Gigli, che ne confermò il registro di basso.

    Perfezionatosi in seguito al Conservatorio Santa Cecilia con il maestro Luigi Ricci, nel 1947 vinse il “Torneo per giovani cantanti lirici” indetto dalla neonata RAI, con la quale iniziò un periodo di intensa collaborazione. Il debutto scaligero del marzo 1949 ne Il matrimonio segreto sancì definitivamente l'avvio di una carriera quarantennale.

    Iniziò l'attività internazionale al Festival di Glyndebourne nel 1951, imponendosi subito come raffinato interprete mozartiano e rivestendo successivamente i panni di un gran numero di celebri personaggi del repertorio comico sette-ottocentesco: da ricordare in particolare Dandini ne La Cenerentola, Selim ne Il Turco in Italia, Figaro, sia de Le nozze di Figaro che de Il barbiere di Siviglia, oltre a Don Pasquale e Dulcamara. Partecipò a spettacoli di portata storica: uno per tutti, la prima rappresentazione in epoca contemporanea del già citato Turco in Italia, il 22 ottobre 1950 al Teatro Argentina di Roma, direttore Gianandrea Gavazzeni, con Maria Callas e Mariano Stabile.

    A partire dagli anni sessanta si distinse anche nel repertorio di marca belcantistica e drammatica: notevolissimi furono l'Alfonso di Castiglia de La Favorita, Zurga de Les pêcheurs de perles e diversi personaggi verdiani, come Rigoletto, Germont, Posa, Falstaff, Melitone.

    A soli due anni dal tardivo debutto al Metropolitan, fu ospite d'onore, il 23 ottobre 1983, nella serata di gala per il centenario del massimo teatro newyorkese.

    Una voce estremamente duttile e una presenza scenica straordinaria, unite a grande classe e compostezza, hanno sempre caratterizzato Bruscantini, permettendogli di percorrere in pratica l'intero arco storico della musica vocale, da Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi del 1624, alla modernità dell'Oedipus rex di Igor' Stravinskij, passando attraverso le Cantate bachiane e la musica da concerto di più varia estrazione, rendendo la sua esperienza artistica pressoché unica nella storia dell'interpretazione lirica.

    Fu sposato con il soprano austriaco Sena Jurinac dal 1953 al 1956.Foto autografa del celebre basso.
    Ottimo stato
    Fotografia; 24x17,7 cm

  • Silvano Carroli (Venezia 1939 – Lucca 2020)
    Lotto 54

    Silvano Carroli (Venezia 1939 – Lucca 2020)
    Orfano di padre a soli sei anni, prese a frequentare l'oratorio della Basilica di San Marco, ma esigenze familiari lo costrinsero a sospendere per diverso tempo lo studio della musica. Solo dopo essersi fidanzato con la sua futura moglie decise di intraprendere la carriera di cantante lirico. Studiò col maestro Marcello Del Monaco e si perfezionò in seguito con Mario Del Monaco. Successivamente fu ammesso alla scuola di formazione del Teatro La Fenice di Venezia, sotto la guida dei maestri Mario Labroca, Francesco Siciliani e Floris Ammannati, debuttandovi nel 1963 come Marcello ne La bohème di Giacomo Puccini, accanto a Mirella Freni e Giacomo Aragall, con la regia di Franco Zeffirelli. Già dal 1966 iniziò ad affrontare i più impegnativi ruoli del repertorio. Di Verdi interpretò Ezio nell'Attila, Jago in Otello, Renato in Un ballo in maschera, Don Carlo ne La forza del destino, Monforte ne I vespri siciliani, Giorgio Germont ne La traviata, Simon Boccanegra, Macbeth, Nabucodonosor in Nabucco, Roger in Jérusalem, Pagano ne I Lombardi alla prima crociata, Amonasro in Aida.

    Di altri autori, Jack Rance ne La fanciulla del West, Michele ne Il tabarro, Scarpia nella Tosca, Alfio nella Cavalleria rusticana, Barnaba ne La Gioconda, Tonio nei Pagliacci, Gianciotto in Francesca da Rimini, Enrico nella Lucia di Lammermoor, Il Duca D'Alba, il Gran Sacerdote del Samson et Dalila.

    Cantò con molti illustri colleghi, tra cui Boris Christoff, Mario Del Monaco, Magda Olivero, Carlo Bergonzi, Cesare Siepi, Raina Kabaivanska, Ghena Dimitrova, Montserrat Caballé, Maria Dragoni, Plácido Domingo, Luciano Pavarotti, José Carreras, Nicolai Ghiaurov, e sotto la guida di celebri direttori, come James Levine, Carlos Kleiber, Zubin Mehta, Peter Maag, Wolfgang Sawallisch, Franco Capuana, Francesco Molinari Pradelli, Giuseppe Sinopoli, Bruno Bartoletti, Claudio Abbado.

    Nell'agosto 2007 all'Arena di Verona aggiunse con successo alle interpretazioni da baritono quella come basso nel ruolo verdiano di Zaccaria (esistono alcune registrazioni live dove canta anche nel registro di tenore).

    Il 2008 lo vide protagonista in due produzioni della Fanciulla del west: a Roma e al Convent Garden (con Josè Cura e la direzione di Antonio Pappano). In questa occasione il prestigioso Times elogiò Carroli come star della serata, per il suo Jack Rance reso con voce freschissima e un carisma coinvolgente, senza alcun segno di declino rispetto a 30 anni prima[senza fonte]. Nel 2009 fu Scarpia a Tel Aviv, sotto la bacchetta di Daniel Oren; molti critici hanno paragonato la sua interpretazione a quella di Tito Gobbi ed Ettore Bastianini[senza fonte]. Nello stesso anno fu anche Amonasro a Verona

    Pur continuando l'attività artistica, Carroli si dedicò anche all'insegnamento come titolare della cattedra di canto presso la scuola per tenori della Fondazione Del Monaco.
    Foto autografa del celebre baritono.


    Ottimo stato
    Fotografia; 14,8x10,2 cm

  • Alfredo Sainati (Sestri Ponente 1868 - Bertinoro 1936)
    Lotto 55

    Alfredo Sainati (Sestri Ponente 1868 - Bertinoro 1936)
    Di famiglia teatrante, recitò innanzitutto in ruoli brillanti assieme a Tina Di Lorenzo e in ruoli più drammatici con Ermete Zacconi. La sua notorietà deriva soprattutto dall'avere formato con la moglie Bella Starace[1] la Compagnia del Grand-Guignol, che portò in Italia il genere teatrale omonimo.

    Il debutto avvenne a Roma, presso il Teatro Metastasio, nel 1908; la compagnia continuò a fare rappresentazioni per l'Italia fino al suo scioglimento nel 1928.

    La "Compagnia italiana del Grand Guignol" rappresenta nel 1914 il testo teatrale di Luigi Chiarelli dal titolo "Extra Dry", dramma in un atto, da cui è tratto lo stesso anno il film "Extra-dry: Carnevale 1910 - Carnevale 1913". Nel 1922 rappresentò Se quell'idiota ci pensasse di Silvio Benedetti, una delle opere emblematiche del teatro del "grottesco"

    cartolina autografa del celebre attore.

    Ottimo stato
    Cartolina fotografica

  • Eugenio Fernandi (Pisa 1924 – Rochester 1991)
    Lotto 56

    Eugenio Fernandi (Pisa 1924 – Rochester 1991)
    Cresciuto a Valperga, compì gli studi di canto con Aureliano Pertile e completò la preparazione alla scuola del Teatro alla Scala, guadagnandosi l'apprezzamento di Victor de Sabata.

    Proprio alla Scala fece la prima apparizione da protagonista nel 1954 ne La figlia del diavolo di Virgilio Mortari, seguita da Rigoletto al Coliseu dos Recreios di Lisbona e da presenze alla Fenice di Venezia, al Maggio Musicale Fiorentino e al San Carlo di Napoli.

    Nel 1957 fece l'importante debutto alla Staatsoper di Vienna come Cavaradossi, seguito l'anno successivo da Don Carlo al Festival di Salisburgo in una celebre edizione diretta da Herbert von Karajan. L'affermazione definitiva avvenne nello stesso anno, di nuovo al Teatro alla Scala, in Madama Butterfly.

    Sempre nel 1958 esordì al Metropolitan Opera di New York, ancora nel ruolo di Pinkerton. Cantò al Met in otto stagioni fino al 1971 affrontando tredici ruoli, tra i quali Cavaradossi, Edgardo, Enzo, Alfredo, Radames, Don Carlo, Arrigo.

    Si trasferì poi a West Orange, dove cantò con la "New Jersey State Opera Company".

    Foto autografa del celebre Tenore, nell'opera Rigoletto. Datata 19/11/1954
    Ottimo stato
    Fotografia; 14,2x10,1 cm

  • Rosetta Noli (Genova 1922 – Genova 2018)
    Lotto 57

    Rosetta Noli (Genova 1922 – Genova 2018)
    Debutta nel 1948 come Nedda in Pagliacci, iniziando una carriera breve ma intensa, che la porta al Teatro dell'Opera di Roma come Micaela in Carmen, accanto a Giulietta Simionato e Mario Del Monaco, e come Margherita in Mefistofele, che fu il ruolo prediletto e per il quale è maggiormente ricordata. Sempre in Mefistofele, nel 1952 debutta alla Scala, dove è presente per due stagioni interpretando La bohème, Faust e L'amore di Danae. Appare nei principali teatri italiani e francesi, oltre che nei titoli già citati, in Manon, Otello, La traviata, Madama Butterfly, Turandot (Liù), La bohème di Ruggero Leoncavallo. Dopo il ritiro dalle scene svolge per lungo tempo l'attività di insegnante a Genova, Vercelli e alla scuola dell'Opera di Parigi. Era zia del tenore Ottavio Garaventa.
    Foto autografa dell’artista, nell'opera Mefistofele.
    Ottimo stato
    Fotografia; 14,5x10,5 cm

  • Gianni Poggi (Piacenza 1921 – Piacenza 1989)
    Lotto 58

    Gianni Poggi (Piacenza 1921 – Piacenza 1989)

    Studiò dapprima a Bologna con il soprano Valeria Manna ed in seguito a Milano con il baritono Emilio Ghirardini, esordendo in Nabucco al teatro Massimo di Palermo nel 1947. Nella stessa stagione si esibì anche nel ruolo di Rodolfo in sostituzione di un collega, ottenendo grande successo.

    Ancora in parte per una circostanza imprevista (era attesa la presenza di Jussi Björling, che poi non si concretizzò), l'anno successivo, a soli 26 anni, debuttò con successo alla Scala in Un ballo in maschera. Fu l'inizio di un'assidua collaborazione con il teatro milanese, che vide Poggi presente in cartellone, con brevi interruzioni, fino al 1960[1] in svariati ruoli, tra cui Enzo, Fernando, Edgardo, Duca di Mantova, Rodolfo, Cavaradossi, Faust (sia dell'opera di Gounod che di Mefistofele), oltre alla partecipazione a Oberto, Conte di San Bonifacio, nella prima ripresa moderna dell'opera verdiana nel 1951.

    Esordì all'Arena di Verona nel 1949 nel ruolo di Lohengrin accanto a Renata Tebaldi (edizione in italiano) e si esibì in tutti i principali teatri italiani, in Sud America (Buenos Aires, Rio, San Paolo), a Barcellona, Berlino, Monte Carlo e al Metropolitan, dove fu presente per due stagioni dal 1955. In quello stesso anno sostenne l'impervio ruolo di Don Sebastiano nella storica ripresa dell'opera donizettiana al Comunale di Firenze, di cui rimane un'importante registrazione.

    Dall'inizio degli anni 60 accusò un appannamento vocale, avvertibile anche nelle ultime incisioni, che non gli impedì tuttavia di apparire regolarmente, dal 59 al 64, all'Opera di Vienna, oltreché sporadicamente ancora alla Scala nel 1964 e 65[2]. Chiuse la carriera nel 1969 con una recita di Mefistofele al Teatro Municipale di Piacenza.
    Foto autografa del celebre Tenore nell'opera un ballo in maschera.


    Ottimo stato
    Fotografia; 17,7x11,3 cm

  • Anna Di Stasio (1936 - Roma 2011)
    Lotto 59

    Anna Di Stasio (1936 - Roma 2011)
    Anna Di Stasio ha iniziato a pensare al canto per imitare il fratello maggiore, il basso Edgardo di Stasio che ha poi svolto una discreta carriera teatrale anche al fianco della sorella con la quale piu' volte ha replicato in scena il ruolo che avevano nella vita: fratello e sorella, cioè Sparafucile e Maddalena. Appassionatasi al canto ha ottenuto dalla famiglia il permesso di trascurare gli studi di pianoforte e dedica carsi al canto con un insegnante di grandissimo prestigio: il baritono bolognese Riccardo Stracciari rimasto alla storia come il Caruso dei baritoni. Alla morte di Stracciari (1955) Anna Di Stasio, già in carriera, non si è mai piu' rivolta ad altro insegnante.

    Il debutto lo aveva fatto come soprano, a Lecce, nel 1946, nel ruolo di Liù proseguendo con ruoli come Nedda, Mimì, Lisa nella Sonnambula ed anche Violetta in Traviata. Fu nel 1950 che il suo istinto artistico le suggerì di passare alla vocalità da mezzosoprano e come tale esordì quale Suzuki in Butterfly prima a Napoli e subito dopo a Roma. Con quel ruolo fu nei teatri di tutto il mondo interpretandolo ben 400 volte.

    Convinta di dedicarsi ai ruoli di secondo mezzosoprano, Anna Di Stasio ebbe però occasione di esibirsi anche in ruoli primari quali Azucena, Adalgisa e una volta fu anche Amneris, al Cairo, quando dovette improvvisamente sostituire Fedora Barbieri che si era ammalata. Nel corso della sua lunga carriera ha collezionato ben 150 diversi personaggi portati ovunque in Italia e quindi in Giappone, Canada, Sud America, Nord e Sud Africa e in tutta Europa.

    In teatro conobbe e sposò (1952) il tenore Augusto Pedroni, scomparso da molti anni, poco dopo che lei smise la carriera definitivamente nel 1986 con alcune recite di Chenier al San Carlo di Napoli, interpretando il bellisimo ruolo della vecchia Madelon.
    Da allora si è dedicata con scrupolo e passione all'insegnamento.

    Foto autografa della celebre Mezzo-soprano.

    Ottimo stato
    Fotografia; 13x9 cm

  • Gino Lo Russo-Toma (Bisceglie1928 – Turi 2000)
    Lotto 60

    Gino Lo Russo-Toma (Bisceglie1928 – Turi 2000)

    Dopo aver studiato canto a Roma, studi poi perfezionati a Milano negli anni quaranta, ha debuttato come Duca di Mantova in una rappresentazione del Rigoletto tenutasi nel capoluogo lombardo, per poi recitare in Cavalleria rusticana, insieme al soprano Maria Caniglia[1].

    Particolarmente amato dalla critica, nel corso della sua carriera si è esibito in tutta l'Europa e in Asia, interpretando nove spettacoli dei quali sono state rappresentate oltre cento repliche.

    Ha registrato per la casa discografica SONORITAS la prima registrazione mondiale della Messa di Gloria in fa maggiore di Pietro Mascagni.

    Dopo aver anche inaugurato diversi luoghi come il Grande Teatro al Palazzo dei Congressi di L'Aia e il Teatro Congress Centrum Rai – gebouw di Amsterdam, si è ritirato dalle scene nel 1981, iniziando a insegnare canto in Puglia. La sua attività di insegnante è proseguita fino al 1999, quando è stato aggredito da due criminali con l'intenzione di rapinarlo in casa. È morto l'anno successivo a Turi.

    Foto autografa del celebre Tenore


    Ottimo stato
    Fotografia; 15X10,5 cm

  • Gino Bechi (Firenze 1913 – Firenze 1993)
    Lotto 61

    Gino Bechi (Firenze 1913 – Firenze 1993)
    Si avvicinò alla musica a diciassette anni con i maestri Frazzi e De Giorgi, debuttando nel 1936 a Empoli come Germont ne La traviata. Ben presto divenne uno dei più importanti cantanti lirici italiani, venendo chiamato, tra gli altri, al Teatro alla Scala, all'Opera di Roma, a Lisbona e nei maggiori teatri del Sudamerica. Sono rimaste memorabili alcune interpretazioni in opere verdiane quali Otello, Rigoletto, Nabucco.

    Nel 1950, in seguito alla rappresentazione di Falstaff al Covent Garden di Londra con i complessi della Scala, la critica non ebbe per lui parole di elogio, probabilmente anche per una certa nota "allergia" dei critici inglesi alle voci molto timbrate di scuola italiana[1], che oltretutto una discutibile tradizione vorrebbe estranee all'ultimo personaggio verdiano. Nel 1958 ritornò a Londra, al Drury Lane, in Guglielmo Tell, questa volta con grande successo.

    Si ritirò dalle scene nel 1965. Negli anni successivi gestì una scuola di perfezionamento per giovani cantanti lirici a Firenze. Fu presidente a Siena del concorso internazionale di canto intitolato a Ettore Bastianini.

    Dotato di voce di grande ampiezza, estesa e di pregevole timbro, Bechi fu uno dei più famosi cantanti lirici tra gli anni quaranta e cinquanta, formando con Maria Caniglia e Beniamino Gigli un trio di artisti la cui fama travalicò l'ambito del pubblico d'opera (vennero soprannominati scherzosamente il "Trio Lescano"[senza fonte]).

    Venne scritturato più volte in film di carattere musicale, sia basati su opere liriche che non, e la sua popolarità presso il grande pubblico rimane particolarmente legata alla canzone di Cesare Andrea Bixio La strada nel bosco, colonna sonora del film Fuga a due voci, divenuta un suo cavallo di battaglia..

    Foto autografa del celebre baritono
    Ottimo stato
    Fotografia; 18X12 cm

  • Stefaia Moldovan ( Sieu-Odorhei 1929 - Budapest 2012)
    Lotto 62

    Stefaia Moldovan ( Sieu-Odorhei 1929 - Budapest 2012)

    Moldován nacque in Transilvania, Romania; suo padre era di origine armena.[2] Nel 1944, la sua famiglia si trasferì in Ungheria.[2]

    Moldován ha studiato canto all'Accademia di Musica Franz Liszt di Budapest dal 1948 al 1953 come studente di Jenö Sipos. La sua carriera di cantante è iniziata come corista. Ha debuttato come cantante lirica nel 1954 al Teatro dell'Opera di Szeged nel ruolo di Mimì ne La Bohème.[1] Dal 1954 al 1961 è stata membro permanente dell'ensemble del Teatro dell'Opera di Szeged. Nel 1961 è stata ingaggiata dall'Opera Nazionale di Budapest, di cui è rimasta membro permanente dell'ensemble per oltre 25 anni fino al suo ritiro.

    Moldován vi ha cantato principalmente il fach di soprano drammatico giovanile; i punti focali del suo repertorio erano i ruoli femminili nelle opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. I suoi ruoli teatrali includono Leonora ne Il trovatore, Amelia in Un ballo in maschera, Desdemona in Otello (accanto a József Simándy), i ruoli principali in Manon Lescaut e Tosca, e Minnie in La fanciulla del West. Moldován ha anche cantato, in ungherese, ruoli del repertorio operistico tedesco: Leonore in Fidelio, Agathe in Der Freischütz e Senta in Der Fliegende Holländer. Altri ruoli furono Donna Elvira in Don Giovanni e Melinda nell'opera Bánk bán di Ferenc Erkel.

    Nell'ottobre 1964, apparve nella prima mondiale dell'opera Blood Wedding di Sándor Szokolay alla Budapest State Opera.

    Moldován ha fatto apparizioni al Teatro Bolshoi, Leningrado, Praga, Varsavia, Brno e, nel mondo di lingua tedesca, alla Berlin State Opera e alla Komische Oper Berlin.

    Moldován ha vissuto l'ultima volta a Budapest in una casa di riposo e di cura per artisti.

    Foto autografa della celebre soprano.


    Ottimo stato
    Fotografia; 10,5x14,5 cm

  • Alfredo De Sanctis (Brindisi 1865 – Firenze 1954)
    Lotto 63

    Alfredo De Sanctis (Brindisi 1865 – Firenze 1954)
    Nacque a Brindisi da Pio e da Marianna Costantini. Figlio d'arte, fece la gavetta nella compagnia del padre impratichendosi in molti ruoli.

    Nel 1898 diresse la "Compagnia drammatica del Teatro d'Arte" di Torino. Nel 1900, divenuto capocomico, formò una sua compagnia con un repertorio considerato d'eccezione per l'epoca (Ibsen, Gor'kij, Brieux, Butti, Silvio Benedetti). Nel 1921 raggiunse il massimo successo, riportando un trionfo all'Œuvre di Parigi. Fu sposato con l'attrice Alda Borelli.

    Nella sua compagnia recitarono numerosi attori del XX secolo[3], tra i quali Paola Borboni, Alfredo Martinelli, Umberto Melnati, Guido Morisi, Egisto Olivieri e Amilcare Pettinelli.
    Foto autografa della celebre attore e teatrante
    Ottimo stato
    Cartolina fotografica

  • Franco Bordoni (Bologna 1932 – Casalecchio di Reno 2020)
    Lotto 64

    Franco Bordoni (Bologna 1932 – Casalecchio di Reno 2020)
    Figlio di un barbiere e di una casalinga, si iscrive al conservatorio G.B. Martini di Bologna che abbandona dopo due anni e prosegue gli studi da autodidatta ascoltando e assimilando la tecnica vocale sui dischi di Beniamino Gigli e di Carlo Tagliabue.

    Debutta nel 1953 al Teatro Nuovo di Imola ne La bohème di Giacomo Puccini nel ruolo di Schaunard.

    Alterna alle scritture come comprimario una lunga lista di concorsi, di cui otto vinti tra i quali: Busseto 1961, Fano 1961, Lonigo 1962, Monaco di Baviera (Germania) 1962, Toulouse (Francia) 1964, Parma 1965, Barcellona (Spagna) 1966.

    Il 23 dicembre 1967 per la prima rappresentazione, Bordoni viene chiamato a interpretare il ruolo di Rigoletto in sostituzione del protagonista ammalato e inizia la sua carriera di interprete soprattutto verdiano.

    Dal 1967 in poi canta nei teatri delle seguenti città:

    in Italia: Torino, Genova, Parma, Milano, Venezia, Verona, Bologna, Macerata, Roma, Napoli, Catania, Palermo, Cagliari, in Spagna: Barcellona, Madrid, Valencia, Bilbao, La Coruña, Tenerife, in Francia: Parigi, Marsiglia, Nizza, Bordeaux, Aix en Provence, d'Inghilterra: Londra, in Germania: Amburgo, Berlino, Monaco, Dortmund, Düsseldorf, Stoccarda, Francoforte sul Meno, in Austria: Vienna, Graz, in Svizzera: Losanna, Basilea, Zurigo, Ginevra, San Gallo, Lugano:, in U.S.A.: San Francisco, Dallas, Chicago, in Cile: Santiago del Cile, in Brasile: Rio de Janeiro, per citare i più importanti.

    Nei teatri citati si affianca agli artisti a lui contemporanei, tra cui: Del Monaco, Di Stefano, Corelli, Caballé‚ Carreras, Marton, Ricciarelli, Domingo, Pavarotti, Kraus, Devia, Baltsa, Siepi, Tucker, Christoff, Serra, Aragall, Vickers, Cossotto, Kabaivanska, Zeani, Deutekom, Arroyo, Bergonzi, Giaiotti, Gedda, Giacomini, Lima, Bonisolli, Bumbry, Obratsova, Molnar, Martinucci, Dimitrova, Lavirgen, Neblett, Jones, Scotto, Freni, McCracken, Codrubas, Olivero, Merighi, Zampieri, Casolla, Cruz-Romo, Slatinaru e viene diretto dai Maestri più famosi: Freccia, Molinari Pradelli, Abbado R., Gavazzeni, De Fabritiis, Santi, Patanè, Queler, Sinopoli, Masini, Gandolfi, Guadagno, Franci, Mackerras, Neschling, Erede, Gelmetti.

    Chiude la carriera a Maribor allo Slovene National Theatre nel 2000 interpretando Rodrigo nel Don Carlo di Giuseppe Verdi dopo 47 anni di attività con oltre 400 recite di Rigoletto eseguite nel ruolo principale.


    La Gioconda (Barnaba) con Josè Carreras - Gran Teatro di Liceu, Barcellona 1984
    Nel 2012 viene festeggiato dal Teatro Comunale di Bologna per i suoi 80 anni di età con una mostra fotografica allestita nella Rotonda Gluck che ripercorre per immagini di scena la lunga carriera baritonale. Inoltre, nell'occasione, viene girato un DVD biografico (intervista a cura del prof. Marco Beghelli docente presso l'Università di Bologna – Dipartimento delle arti visive, performative e multimediali) che raccoglie i momenti più salienti del suo percorso artistico.

    Nel 2016 il musicista e scrittore Bruno Baudissone pubblica con la casa editrice Il mio libro una raccolta di interviste dedicate al mondo dell'opera dal titolo Non ti scordar di me, che racconta anche della carriera di Franco Bordoni.

    Foto autografa del celebre baritono nella veste di Rodrigo nell'opera Rigoletto. Datata 16/11/1974
    Ottimo stato
    Fotografia; 14,5x10,2 cm

  • Giuseppe Taddei (Genova 1916 – Roma 2010)
    Lotto 65

    Giuseppe Taddei (Genova 1916 – Roma 2010)
    Rivela fin dall'infanzia la sua attitudine al canto. Trasferitosi a Roma per studiare, a diciotto anni partecipa a un concorso bandito dal Teatro dell'Opera di Roma. Due anni dopo debutta al Teatro Costanzi come Araldo in Lohengrin.

    Arruolatosi nel 1942, è preso prigioniero e internato nei campi di concentramento in Germania [1]. Al termine del conflitto entra a far parte del gruppo di artisti che si esibisce negli spettacoli organizzati dallo Special Service per i soldati alleati. A Salisburgo conosce Herbert Von Karajan, con il quale inizia una lunga collaborazione.

    Tornato alle scene teatrali nell'immediato dopoguerra, canta per due stagioni (1946 e 1947) alla Staatsoper di Vienna, da dove inizia la carriera internazionale. Nel 1948 debutta al Teatro alla Scala. È attivo sulle scene internazionali almeno fino al 1984, anno in cui canta in L'elisir d'amore al Teatro Comunale di Firenze.

    Lavora con tutti i più grandi cantanti e direttori d'orchestra, da Tullio Serafin a Zubin Mehta, dal già citato Karajan a Claudio Abbado, con il quale esegue a Vienna nel 1991 Simon Boccanegra all'età di 75 anni.

    Il repertorio è estremamente vario: da Mozart al Verdi della maturità (Macbeth, Rigoletto, Simon Boccanegra, Otello), ai più importanti personaggi del verismo, tra cui Scarpia, Tonio, Schicchi Gérard. Inoltre Hans Sachs dei I maestri cantori di Norimberga, L'Olandese Volante, Il Principe Igor, I pescatori di perle, Eugenio Onieghin.

    Muore nel 2010, all'età di 93 anni. Ha pubblicato l'autobiografia Ich, Falstaff (Amalthea, 2006), scritta insieme al genero Peter Launek.

    Foto autografa del celebre baritono al teatro regio di Parma
    Ottimo stato
    Fotografia; 17,5x12,7 cm

  • Mario Zanasi (Bologna 1927 – ? 2000)
    Lotto 66

    Mario Zanasi (Bologna 1927 – ? 2000)
    Studiò alla scuola di perfezionamento della Scala, ed esordì nel 1953 come Monterone al Teatro Comunale di Firenze.

    Cantò nei principali teatri italiani ed esteri. In particolare si esibì alla Scala, dove debuttò nel 1958 in Madama Butterfly, e dove ritornò nel 1967 (Madame Sans-Gêne, Kovancina), 69 (Luisa Miller) e 74 (Tosca). In Italia fu presente anche a Roma, Bologna, Genova, Venezia, Firenze, Napoli, Verona.

    Si esibì al Metropolitan di New York, esordendovi nel 1958 accanto a Maria Callas come Germont ne La traviata, uno dei ruoli preferiti, e rimanendovi anche per la stagione successiva per un totale di 69 rappresentazioni, prevalentemente in ruoli di baritono lirico (Lucia di Lammermoor, Madama Butterfly, La bohème, Cavalleria rusticana), ma anche in alcuni ruoli drammatici (Aida, Tosca).

    All'estero apparve inoltre a Vienna, Londra, Lisbona, Zurigo, San Francisco, Chicago, Dallas, Tokyo. Da ricordare in particolare un'edizione de La traviata nel 1958 alla Royal Opera House di Londra, ancora accanto alla Callas.

    Pur dotato di timbro chiaro, affrontò anche titoli verdiani di stampo più drammatico, quali Un ballo in maschera, Il trovatore, Ernani, Otello, Macbeth.

    Foto autografa del celebre baritono
    Ottimo stato
    Fotografia; 17x14,5 cm

  • Italo Tajo (Pinerolo 1915 – Cincinnati 1993)
    Lotto 67

    Italo Tajo (Pinerolo 1915 – Cincinnati 1993)
    Studiò violino e canto a Torino con Nilde Stichi-Bertozzi e nel 1935 debuttò nella stessa città come Fafner ne L'oro del Reno. Nel 1939 partecipò alla prima italiana di Wozzeck al Teatro dell'Opera di Roma, nel 1940 debuttò alla Scala (dove apparirà regolarmente fino al 1956) e nel 1942 a Firenze come Leporello.

    Dopo la fine del conflitto la carriera si sviluppò rapidamente a livello internazionale, con debutti a Londra, Parigi, Buenos Aires. Nel 1946 esordì negli Stati Uniti alla Lyric Opera di Chicago e nel 1948 debuttò alla San Francisco Opera e al Metropolitan (Don Basilio), iniziandovi una regolare attività prevalentemente in ruoli semiseri e buffi, quali Figaro, Leporello, Dulcamara, Don Pasquale, Gianni Schicchi.

    Nonostante sia maggiormente ricordato per il repertorio comico, affrontò anche diversi ruoli drammatici, come i verdiani Banco e Attila, e Boris. Si distinse inoltre nel repertorio moderno "creando" il ruolo di Samuel nel David di Darius Milhaud e interpretando opere di Luciano Berio, Gian Francesco Malipiero, Adriano Lualdi e Luigi Nono. Partecipò alla prima italiana di Guerra e pace di Prokoviev nel 1953 a Firenze. Fu attivo anche nel musical, rilevando nel 1957 Ezio Pinza in South Pacific, seguito da Kiss Me, Kate.

    Partecipò ad alcuni film-opera negli anni quaranta (Lucia di Lammermoor, L'elisir d'amore, Il barbiere di Siviglia) e negli anni ottanta ai video di Tosca come sagrestano dal Metropolitan e de La bohème come Benoit dalla San Francisco Opera.

    Nel 1966 iniziò l'attività di docente presso l'università di Cincinnati, continuando ad esibirsi fino a oltre settant'anni in ruoli di caratterista (Geronte in Manon Lescaut, i già citati Benoit ne La bohème e sagrestano in Tosca), frequentemente al teatro Metropolitan, dove fece l'ultima apparizione nel 1991.

    Foto autografa del celebre basso
    Ottimo stato
    Fotografia; 17,8x12,8 cm

  • Michele Pertusi (Parma 1965)
    Lotto 68

    Michele Pertusi (Parma 1965)
    Ha studiato al Conservatorio Arrigo Boito di Parma con Mauro Uberti, diplomandosi in canto e pianoforte. Ha poi seguito lezioni di Arrigo Pola, Carlo Bergonzi e Rodolfo Celletti.

    Nel 1984 ha esordito come Monterone, in Piazza Duomo a Pistoia, in una versione in forma di concerto del Rigoletto diretta da Bruno Bartoletti e, dopo aver vinto il concorso indetto dal Teatro Comunale di Modena per scegliere il cast dell'Ernani, il 13 dicembre dello stesso anno ha interpretato in palcoscenico il suo primo personaggio, Silva.

    Si è esibito nei più prestigiosi teatri italiani e internazionali, come La Scala di Milano, Teatro Regio di Torino, La Fenice di Venezia, il Metropolitan di New York e la Royal Opera House di Londra, diretto tra gli altri da Georg Solti, Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Zubin Mehta.

    In televisione è apparso nel ruolo di Mustafà ne L'Italiana in Algeri interpretata nel 2012 sotto la direzione di Paolo Olmi al Teatro Comunale di Bologna e trasmessa da Rai 3 nel 2013 e da Rai 5 nel 2014 e nel 2016.

    Foto autografa del celebre basso-baritono nell'opera Don Giovanni, con data 1989
    Ottimo stato
    Fotografia; 20,5x13,5 cm

  • Carlo Galeffi (Malamocco 1884 – Roma 1961)
    Lotto 69

    Carlo Galeffi (Malamocco 1884 – Roma 1961)
    Allievo prima di Giovanni Di Como e in seguito di Enrico Sbriscia nel 1903 debuttò a soli diciannove anni al Teatro Quirino di Roma in Lucia di Lammermoor.

    La grande occasione gli si presentò al Teatro Adriano di Roma nel 1907, quando sostituendo Pasquale Amato in Aida ottenne un grande successo. Cantò al Metropolitan di New York nel 1910, a Chicago nel periodo 1919-21 e in tutti i principali teatri europei e sudamericani. Debutta al Teatro alla Scala il 26 ottobre 1912 in Don Carlo iniziando un sodalizio con il teatro milanese che durò fino al 1940. Fu il primo Fanuel in Nerone di Arrigo Boito e il primo Manfredo ne L'amore dei tre re di Italo Montemezzi. Partecipò alle prime assolute di tre opere di Pietro Mascagni: Amica, Parisina e Isabeau. Fu anche il primo Amfortas italiano e il primo Gianni Schicchi europeo. Particolarmente noto per le sue interpretazioni di Rigoletto, Nabucco, Simon Boccanegra, Renato, Posa, Galeffi fu rinomato baritono verdiano. Celeberrimo Rigoletto di lui Franco Abbiati scrisse: "Qualcosa di tragico, di tragicamente scespiriano si impossessava di lui quando rivestiva i panni dello sciancato buffone del Duca di Mantova (...) Grande indimenticabile artista, non voce d'oro, ma di fuoco."[2]. Voce straordinariamente ricca, estremamente personale e riconoscibile tra mille, valorizzata da una tecnica di fonazione perfetta, Lauri-Volpi la descriveva così: "Era impossibile, infatti, ascoltare una voce più rotonda e espansiva: si dilatava nella sala come se fosse composta di infiniti corpuscoli vibranti che avanzassero a ventaglio e invadessero l'atmosfera fino ad occuparla totalmente."[3] "Voce verdiana per antonomasia: sferica, vellutata, patetica e, a un momento dato, insurrezionale e tonante, da dare l'impressione di una voce plurima. Per quanto pensi a quelle che oggi vanno per la maggiore, non una può compararsi alla voce monumentale di Galeffi."[4]

    Nella lunghissima carriera, durata quasi mezzo secolo, interpretò una sessantina di ruoli affermandosi come baritono nobile e "aristocratico" dal timbro tendenzialmente chiaro, in contrapposizione all'affermarsi della scuola verista. Dal 1955 al 59 insegnò canto presso il conservatorio di musica di Ankara.

    "La voce che ci giunge dai suoi dischi è probabilmente, a causa delle manchevolezze dell'incisione, una fotografia sbiadita dell'originale. Ma la tecnica, lo stile, le modulazioni, il fraseggio, l'accento costituiscono un esempio al quale ci si dovrebbe rifare quasi obbligatoriamente."[5]

    Fu iniziato in Massoneria nella Loggia La Concordia di Firenze il 15 febbraio 1923[6].



    Foto autografa del celebre baritono datata 30/05/1914
    Ottimo stato
    Fotografia; 23,5x12 cm

  • Aldo Protti (Cremona 1920 – Cremona 1995)
    Lotto 70

    Aldo Protti (Cremona 1920 – Cremona 1995)
    Inizia a farsi conoscere durante la seconda guerra mondiale partecipando alla trasmissione radiofonica "L'ora del soldato", che l'EIAR dedicava alle forze armate. È poi volontario, sotto la Repubblica Sociale Italiana, nella Guardia Nazionale Repubblicana; non trova invece riscontro una sua presunta militanza nelle brigate nere, che lo avrebbe visto coinvolto in azioni di rastrellamento contro civili e partigiani nella zona della Val di Susa.

    Terminato il conflitto, frequenta il Conservatorio di Parma e nel 1948 vince il concorso nazionale di canto indetto a Bologna dall'ENAL.

    Il debutto avviene il 9 ottobre 1948 al Teatro Pergolesi di Jesi, dove interpreta come protagonista Il barbiere di Siviglia. Nell'aprile del 1950 debutta al Teatro alla Scala di Milano in Aida, iniziando una carriera internazionale che lo porterà nei più importanti teatri del mondo.

    Oltre alla frequente presenza alla Scala per tutti gli anni cinquanta, particolarmente fortunata è la collaborazione con Herbert von Karajan alla Staatsoper di Vienna, dove è costantemente presente dal 1957 al 73 in circa 380 recite. Appare anche a Chicago e in Sudamerica (Caracas, Buenos Aires). Nel 1961 partecipa alla seconda tournée lirica di artisti italiani in Giappone, di cui rimangono le registrazioni video di Rigoletto, Aida, Andrea Chénier e Pagliacci.

    Importante è anche la collaborazione con la RAI, dall'edizione televisiva di Rigoletto del 1955, con la regia di Franco Enriquez, a diverse registrazioni radiofoniche: La forza del destino, Falstaff (Ford), Francesca da Rimini, L'olandese volante, La sposa di Corinto di Pietro Canonica, La morte di Danton di Gottfried von Einem, Genoveva di Schumann. Esegue anche l'oratorio La resurrezione di Cristo di Lorenzo Perosi.

    Approda tardivamente nel 1985 con Rigoletto al Metropolitan di New York, con il quale fa un tour di grande successo negli States.

    L'addio alle scene avviene nel 1989 con una recita di Nabucco a Roncole Verdi, davanti alla casa natale del maestro, nell'ambito del Verdianeum Festival che aveva contribuito ad organizzare. Continua a cantare e insegnare fino all'ultima apparizione in pubblico nel 1995, quando riceve il premio Caruso a Lastra a Signa.

    Protti vestì i personaggi di circa cinquanta opere, con una preferenza per il repertorio verdiano; svolse inoltre una notevole attività concertistica. L'opera maggiormente eseguita fu Rigoletto, interpretata quattrocentoventicinque volte



    Foto autografa del celebre baritono nell'opera trovatore
    Ottimo stato
    Fotografia; 17,5x11,2 cm

  • Giangiacomo Guelfi (Roma 1924 – Bolzano 2012)
    Lotto 71

    Giangiacomo Guelfi (Roma 1924 – Bolzano 2012)
    Intraprese dapprima gli studi in legge, per poi iniziare lo studio del canto con Titta Ruffo a Firenze e debuttare in Rigoletto a Spoleto nel 1950, nell'ambito del Teatro lirico sperimentale "Adriano Belli"[1].

    Due anni più tardi arrivò l'importante debutto alla Scala, cui seguirono apparizioni nei principali teatri italiani, tra i quali Napoli, Venezia, Firenze, Palermo, Roma, oltre a una regolare presenza all'Arena di Verona.

    Fu presente anche all'estero, in Europa (Londra, Lisbona, Berlino), e negli Stati Uniti d'America, esordendo alla Lyric Opera di Chicago nel 1954 e al Metropolitan nel 1970. Apparve anche a Buenos Aires e Rio de Janeiro.

    È stato apprezzato nei ruoli verdiani di opere come Nabucco, I due Foscari, Macbeth, Attila, I vespri siciliani, oltre che in titoli dell'opera verista, quali Andrea Chénier, Tosca, La fanciulla del West. Ha partecipato anche a lavori contemporanei, tra cui la prima de La figlia di Jorio di Ildebrando Pizzetti a Napoli nel 1954.

    È possibile ascoltarlo in un'ampia discografia, in larga parte di registrazioni dal vivo.



    Foto autografa del celebre baritono nell'opera La fanciulla del west, nelle vesti dello sceriffo
    Ottimo stato
    Fotografia; 18X11,5 cm

  • Paolo Silveri (Ofena1913 – Roma 2001)
    Lotto 72

    Paolo Silveri (Ofena1913 – Roma 2001)
    Studiò a Roma, dapprima privatamente con Luigi Perugini e poi al Conservatorio Santa Cecilia, anche nella classe di Riccardo Stracciari, esordendo nel registro di basso nel 1939 al Teatro dell'Opera di Roma ne I maestri cantori di Norimberga. Dopo un'interruzione dovuta al periodo bellico e un ulteriore periodo di studio, debuttò come baritono nel gennaio 1944, ancora all'Opera di Roma, nel ruolo di Germont.

    Iniziò una rapida carriera nei teatri italiani, tra cui in particolare il San Carlo di Napoli, fino al debutto nel 1949 nel ruolo del Conte di Luna alla Scala, dove ritornerà regolarmente fino al 1955. Si esibì nel contempo nei più importanti teatri esteri: Royal Opera House di Londra (dal '46 stabilmente fino agli anni 50, cantando abitualmente anche le opere italiane tradotte in inglese), Opera di Parigi, Vienna, Glyndebourne. Nel 1950 esordì al Metropolitan in Don Giovanni, interpretando poi diversi altri ruoli, tra cui Rigoletto, il Marchese di Posa, Iago. Apparve anche in Sud America.

    Acquisì notorietà principalmente per l'interpretazione dei grandi ruoli verdiani (soprattutto Rigoletto, che interpretò in oltre cinquecento recite), distinguendosi anche come Figaro, Barnaba, Scarpia, Guglielmo Tell, Boris. Si esibì anche nel registro di tenore, interpretando Otello a Dublino nel 1959, non dando poi seguito alla nuova veste e ritornando ai ruoli di baritono. Grazie anche alla presenza scenica, partecipò alla stagione dei film d'opera italiani tra gli anni '50 e '60, interpretando La Favorita accanto a Sophia Loren.

    Si ritirò dalle scene nel 1968 con un'ultima recita di Rigoletto a Budapest, con accanto nel ruolo di Gilda la figlia Silvia. Si dedicò in seguito all'insegnamento, anche come docente in conservatorio, e fu attivo come operatore culturale, specialmente in Inghilterra e Irlanda. Nel 1983 scrisse un'autobiografia tradotta in inglese.



    Foto autografa del celebre baritono.
    Ottimo stato
    Fotografia; 17,5x13 cm

Lotti dal 49 al 72 di 546
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ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)

Grandi cantanti d'opera:

la collezione La Guardia di fotografie con autografo

(1890 – ‘2000)


Curatore del catalogo

Alessandro Ubiglia


Inizio Asta Live

12 luglio 2021 ore 15:00 CEST


Luogo

Roma


Offerte pre-asta

Le offerte pre-asta potranno essere effettuate fino alle ore 12:00 CEST del 12 Luglio 2021


Diritti D'asta: 26%

Sessioni

  • 12 luglio 2021 ore 15:00 Grandi cantanti d'opera: la collezione La Guardia di fotografie con autografo (1890 – ‘2000) (1 - 546)

Condizioni di vendita

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Commissioni

Commissioni d'asta 26%

Altre Informazioni

INFORMAZIONI SULL’ASTA 94

1. Modalità di partecipazione

L’asta sarà battuta il 30 giugno 2021 a partire dalle ore 15,00 CEST presso la sede di Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli, 1 – Roma.

Sono previste le seguenti modalità di partecipazione: telefonica, online previa registrazione sul nostro sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner (vedi elenco sotto riportato), tramite offerta scritta fatta pervenire entro le 12,00 CEST del 30 giugno 2021.

a. Partecipazione in sala

Eventuali limitazioni per la partecipazione in sala, per il contenimento della pandemia da Covid 19, saranno attuate nel pieno rispetto delle disposizioni di legge del futuro DPCM che regolamenterà il mese di maggio per la Regione Lazio. 

b. Partecipazione telefonica

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta tramite telefono guidati da un nostro operatore. Per accedere a questa modalità di partecipazione sarà necessario prenotarsi entro le 12,00 CEST del 30 giugno 2021 specificando i lotti per i quali si intende entrare in gara e un recapito telefonico. I clienti così prenotati saranno chiamati al numero di telefono da loro indicato alcuni lotti prima di quelli per cui avranno manifestato interesse

Per prenotare la partecipazione telefonica contattare il numero di telefono +39 0632609795 oppure tramite posta elettronica scrivendo ai seguenti indirizzi e-mail: info@bertolamifineart.com -amministrazione@bertolamifineart.com

c. Partecipazione online attraverso il nostro sito o i portali partner

È possibile fare le proprie offerte durante l’asta registrandosi sul nostro sito www.bertolamifineart.com oppure sui seguenti portali partner: 

Arsvalue, Bidspirit, Drouot, Invaluable, Live Auctioneers

 d. Partecipazione tramite offerta scritta

È infine possibile formulare le proprie offerte per iscritto compilando l’apposito modulo di offerta per procura ( https://auctions.bertolamifinearts.com/docs/Modulo-Offerta-2018.pdf ) o anche tramite testo libero. Le offerte scritte dovranno essere ricevute da Bertolami Fine Arts entro le ore 12,00 CEST del 30 giugno 2021 e potranno essere trasmesse tramite e-mail (amministrazione@bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com), fax (+39 063230610), per posta o consegnate presso i nostri uffici di Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma. L’offerta scritta ha il valore di autorizzazione al banditore ad effettuare offerte per conto del firmatario. 

 

 2. Offerte pre asta

Dalla data di pubblicazione del catalogo online sino alle ore 12,00 CEST del 30 giugno è possibile:

cominciare ad effettuare offerte sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner come elencati al punto c del paragrafo 1

inviare le offerte scritte di cui al punto d del paragrafo 1

Nel caso di:


 a. unica offerta pre asta su un lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato alla base d’asta anche ove l’unica offerta pervenuta fosse di importo superiore (l’importo dell’offerta pre asta indica infatti l’offerta massima che l’offerente è disposto ad effettuare) 

Esempio: base d’asta € 1.000 – Unica offerta pre-asta € 1.500 – Aggiudicazione a € 1.000

 

b. offerte pre asta multiple dello stesso importo su uno stesso lotto 

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta con data anteriore 

c. offerte pre asta multiple di importi diversi su un medesimo lotto

In assenza di offerte di rilancio durante l’asta, il lotto sarà aggiudicato all’autore dell’offerta più alta a un prezzo di aggiudicazione calcolato aggiungendo all’importo dell’offerta immediatamente inferiore un incremento prestabilito nella tabella pubblicata in calce.

Esempio: offerta cliente A € 1.270, offerta cliente B € 1800. Vince il cliente B non al prezzo di aggiudicazione di € 1.800 ma di € 1.370. Viene cioè applicato all’importo dell’offerta immediatamente inferiore l’incremento automatico di € 100 previsto dalla tabella quando le offerte sono comprese nello scaglione € 1.000-1.999. 

 

 3. Modalità di pagamento

Gli acquirenti dei lotti vincenti potranno scegliere tra le seguenti modalità di pagamento:

 assegno bancario o circolare non trasferibile intestato a Bertolami Fine Arts s.r.l. (nel caso di pagamenti effettuati tramite assegni esteri aggiungere € 10 all’importo della fattura);

 carta di credito (Visa, MasterCard e American Express);

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Nota bene:

le fatture pagate tramite assegno, contanti o bonifico bancario sono esenti dal pagamento delle tasse amministrative del 3,5%

 

4. Diritti d’asta

L’acquirente corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta pari al 26% del prezzo di aggiudicazione di ciascun lotto. 

Sui lotti acquistati tramite partecipazione on line sul sito www.bertolamifineart.com o sui portali partner si applicherà un’ulteriore commissione così quantificata:

Live-Bidding del nostro sito web (www.bertolamifineart.com) +1,5% del prezzo di aggiudicazione

Arsvalue (www.arsvalue.com) +3% del prezzo di aggiudicazione

Bidspirit (www.bidspirit.com) +1,5 % del prezzo di aggiudicazione

Drouot (www.drouot.com) +3% del prezzo di aggiudicazione

Invaluable (www.invaluable.com) +5% del prezzo di aggiudicazione

Liveauctioneers (www.liveauctioneers.com) +5% del prezzo di aggiudicazione


5. Costi ulteriori

I costi di spedizione, eventuali costi doganali, nonché i costi relativi alle pratiche da istruire per il rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di qualsiasi autorizzazione ministeriale preventiva richiesta per l’esportazione dei lotti aggiudicati sono a carico del compratore. 

Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente.

 

6. Rilascio dell’attestato di Libera Circolazione o di altra autorizzazione ministeriale necessaria per l’esportazione dei beni aggiudicati 

La consegna dei lotti al di fuori dei confini italiani potrebbe essere soggetta alle norme stabilite dal Codice dei Beni Culturali (Dlgs. 42/2004 e ss.mm.ii.) in materia di esportazione dei beni di interesse culturale. Pertanto, nel caso in cui il bene acquistato presentasse caratteristiche tali da richiedere per la sua uscita definitiva dal territorio della Repubblica Italiana una qualsiasi forma di autorizzazione ministeriale, i tempi di rilascio di tale autorizzazione saranno regolati dall’Ufficio Esportazione oggetti d’antichità e d’arte del Ministero della Cultura. 

Tali tempi di rilascio vanno mediamente calcolati nell’ordine di 60/90 giorni dal giorno dell’apertura della pratica per un Attestato di Libera Circolazione (art.68 del Codice dei Beni Culturali) e di 30 giorni per un’Autocertificazione. La pratica viene aperta solo all’avvenuto pagamento del bene e dietro esplicita autorizzazione dell’acquirente. 

 

 7. Condizioni di vendita

Le condizioni di vendita che regolano il rapporto tra Bertolami Fine Art e la gentile clientela che prenderà parte alle aste sono pubblicate in ogni catalogo. Poiché esse si intendono automaticamente accettate dal momento della partecipazione all’asta, si prega di leggerle con attenzione al seguente link: https://auctions.bertolamifinearts.com/it/cnt/2/condizioni-di-vendita-italia/ 

In caso di discordanza tra la versione delle condizioni di vendita pubblicata su catalogo cartaceo e quella pubblicata su catalogo online, prevale la versione online. 

 Pubblicazione dei risultati d’asta

L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, a soli fini informativi, entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

TABELLA A

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0-99

5

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10

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2.000-4.999

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Rilanci

  • da 0 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000