ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE

ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE

lunedì 19 aprile 2021 ore 15:00 (UTC +01:00)
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  • Giuseppe Zola (Brescia 1672 - Ferrara)
    Lotto 97

    Giuseppe Zola (Brescia 1672 - ? Ferrara)
    "Paesaggio con viandante"
    Olio su tela
    "Landscape with wayfarer"
    Oil on canvas
    39 x 57 cm

    Giuseppe Zola nasce a Brescia il 5 marzo 1672. Cresce nella bottega orafa del padre Antonio, e apprende i primi insegnamenti della pittura presso Giuseppe Tortelli (Chiari 1662 - ?), mediocre artista autodidatta. Presumibilmente Zola giunge a Ferrara molto giovane. Lì inizia un breve alunnato presso il pittore Giulio Cesare Avellino (Messina 1645 - Ferrara 1700) chiamato in città "il Messinese", pittore paessagista. Risulta difficile pensare che la sua formazione si fermi al mediocre mestierante quale sappiamo essere stato l'Avellino. Molti studiosi, concordemente, ipotizzano un soggiorno di Zola a Venezia verso la fine del secolo. Questo giustifica i suoi chiari riferimenti a Marco Ricci, Antonio Maria Marini e Bartolomeo Pedon. La maniera di considerare il paesaggio dello Zola è piuttosto originale e frutto di una cultura composita. La sua esposizione, limpida e chiara, guarda il paesaggio come luogo atemporale riverberante di luminosità, usando colori terrosi e i verdi d’ombra, smorzati nell'impalpabile nebbiolina grigio azzurra degli orizzonti montani. In lui si ritrovano, oltre ai citati ed evidenti influssi veneti, lo spirito paesaggistico dei primi pionieri: dalla tragicità di Salvator Rosa alle fantasie misteriose del paesaggio interpretato da Antonio Francesco Peruzzini, nonché il dinamismo scenico caro a Pieter Mulier detto il Tempesta o Cavalier Tempesta. L’opera in esame va comparata alle sue invenzioni migliori, in particolare alle tele conservate al Palazzo Arcivescovile, Musei Civici e Cassa di Risparmio di Ferrara

  • Scuola Fiamminga del XVII secolo
    Lotto 98

    Scuola Fiamminga del XVII secolo
    "La sacra famiglia"
    Olio su rame
    Flemish School of the 17th century
    "The Holy Family"
    Oil on copper
    52,5 x 41,5 cm

    La splendida opera, talvolta chiamata anche "Ritorno dalla fuga in Egitto", ricalca un modello molto caro al mondo fiammingo e spagnolo. Col medesimo tema, caro alla dottrina della controriforma tridentina, si sono espressi tra i tanti: P.P. Rubens, Theodoor van Thulden, Bartolome Esteban Murillo, Gregorio Bausá

  • Girolamo da Brescia detto Fra Girolamo da Brescia (probabilmente Brescia tra il 1470 e il 1475 - Firenze 1529) attribuiti
    Lotto 99

    Girolamo da Brescia detto Fra Girolamo da Brescia (probabilmente Brescia tra il 1470 e il 1475 - Firenze 1529) attribuiti/attributed
    "San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova"
    Due dipinti ad olio su tavola
    "St. Francis of Assisi and St. Anthony of Padua"
    Two oil paintings on panel
    109 x 29 cm
    106 X 29 cm

    Le due tavole sono pubblicate nelle Collezioni private bergamasche, Banca Provinciale Lombarda, Edizioni "Monumenta Bergomensia", Bergamo 1982, tomo III, figg. 695-696 come cerchia di Girolamo Romani, detto il Romanino

    La data di nascita di questo pittore e frate dell'Ordine Carmelitano non è nota, come non è certa la sua attività bresciana prima dello spostamento a Firenze. Nel 1491 è ordinato accolito e nel 1494 sacerdote, ma, per dedicarsi alla pittura, nel 1498 venne dispensato da altre attività inerenti la vita conventuale con l’obbligo di onorare le le festività e l'obbligo di versare parte dei proventi. Le sue prime opere toscane denunciano una cultura prospettica di tipo bramantesco, anche se denotano la sua attenzione per suggestioni derivate dall'ambiente fiorentino e, in particolare, da Andrea del Castagno. I pagamenti versati da Girolamo in questo arco di tempo indicano che la sua attività si divideva tra una produzione minore, quale la decorazione e la doratura, e quella di ambito più specificatamente pittorico, legato a opere non sopravvissute. Nel 1519 Girolamo da Brescia esegue una delle poche opere giunte a noi, ovvero il trittico raffigurante la Natività e i ss. Francesco e Bartolomeo con due donatori, conservato dalla fine del XIX secolo a Savona presso la Pinacoteca Civica, opera firmata e datata nello scomparto centrale, entro un cartellino affisso alla capanna del presepio "Opus fr(atr)is Hiero(n)imy de Brixia. carmelitae. 1519.28.aprilis". In questo suo capolavoro fra Girolamo tradisce i suoi modelli lombardi con la rappresentazione prospettica e nelle scelte luministiche, specie quelle della tavola centrale, ove riecheggiano gli influssi di Vincenzo Foppa e di Giovanni Gerolamo Savoldo. Nella presente tavola i due santi sono facilmente riconoscibili grazie ai loro attributi iconografici: il saio bruno, il cingolo, il crocifisso e le ferite delle stigmate di San Francesco; l'abito francescano, il libro e il giglio bianco di Sant'Antonio da Padova. Entrambe le figure presentano un’elaborazione chiaroscurale ben orchestrata, che evidenzia il largo panneggio del saio. Le due figure si trovano all’interno di piccole nicchie, la cui profondità è data dal pavimento semicircolare. Un'ulteriore fonte di profondità è data dalla posizione dei piedi dei santi, che avanzando lievemente emergono dal piano d’appoggio e amplificano il senso spaziale. Entrambi i santi sono rappresentati con sguardo meditabondo: San Francesco, assorto, volge lo sguardo alla croce che tiene in mano, mentre Sant’Antonio è immerso nella lettura del libro. Un paragone convincente si può ritrovare nel San Francesco della sopraccitata pala savonese e nel Beato Giovanni Colombini, presente nell’affresco della chiesa di San Cristo a Brescia

  • Guido Reni (Bologna 1575 - 1642)
    Lotto 100

    Guido Reni (Bologna 1575 - 1642)
    "San Francesco in preghiera"
    Olio su tela
    "Saint Francis praying"
    Oil on canvas
    170 x 130 cm
    L'opera giunge corredata dall'expertise della dottoressa Alessandra Artale, rimesso all'acquirente.
    Scrive la studiosa: A mio giudizio questo dipinto è opera interamente autografa di Guido Reni e databile all’inizio del IV decennio del XVII secolo, come peraltro sostenuto oralmente dal professor Stephan Pepper, il massimo esperto del Reni, che la visionò personalmente. La straordinaria qualità tecnica e la cromia quasi monotonale - lo scorcio di paesaggio fuori della grotta che aprendosi sulla destra illumina l’intera scena, la resa della veste che sembra avere un volume maggiore rispetto al resto del quadro per la capacità del Reni di elaborare il colore, il volto del santo, illuminato dalla luce divina che scende sopra di lui, dall’espressione intensissima - si vedono anche nelle versioni del Louvre e della chiesa dei Gerolimini a Napoli, che però sono ben differenti da questo dipinto sia per la posizione del santo che non guarda verso il Crocifisso ma è verso il cielo con conseguente diversa
    posizione anche delle braccia, che per l’apertura della grotta che appare ben più ampia. Entrambi questi ultimi due dipinti, praticamente uguali fra loro, sono databili sul finire del terzo decennio del XVII secolo. Concludendo, il San Francesco in preghiera è un dipinto di fenomenale qualità che va ad aggiungersi al già ricco catalogo di Guido Reni, con un’immagine peraltro diversa da tutti i dipinti con il santo di Assisi come protagonista

  • Gaspar Adriaensz van Wittel, detto Caspar van Wittel, Gaspare Vanvitelli, Gaspare degli Occhiali (Amersfoort 1653 – Roma 1736) seguace - follower
    Lotto 101

    Gaspar Adriaensz van Wittel, detto Caspar van Wittel, Gaspare Vanvitelli, Gaspare degli Occhiali (Amersfoort 1653 – Roma 1736) seguace - follower
    "Veduta porto fluviale"
    Acquerello, tempera, gouache su carta
    "View of a river port"
    Watercolor, tempera, gouache on paper
    22,3 x 41,7 cm

    Entrata nell’importante collezione privata da cui proviene come opera autografa di Gaspar van Wittel, l'opera, per ragioni stilistiche, va riconsiderata come eccellente opera di un’artista del Settecento cresciuto sotto l’evidente influsso del grande maestro olandese. I riferimenti comparitivi li ritroviamo nelle vedute del Tevere al porto della legna di Palazzo Pitti e in collezioni private, pubblicate nella monografia dedicata all’artista da Giuliano Briganti, foto da 120 a 123 alle pagine 176 e 177

  • Pietro Sorri (San Gusmè 1556 - Siena 1622)
    Lotto 102

    Pietro Sorri (San Gusmé 1556 - Siena 1622)
    "Pietro recide l’orecchio di Malco"
    "Gesù davanti a Caifa"
    Due oli su tavola
    "Peter cuts off Malco's ear"
    "Jesus in front of Caiaphas"
    A pair of oil paintings on panel
    17 x 12,7 cm
    Si ringrazia il Professore Michele Danieli per aver collaborato all'attribuzione delle opere.

    Pietro Sorri è un pittore di difficile lettura critica, in quanto ha avuto una produzione artistica autonoma nel contesto toscano del suo tempo. Egli è un artista che coglie suggerimenti nei vari luoghi dove ha operato: nel suo bagaglio culturale si ritrovano echi senesi, fiorentini, romani e veneziani. Sorri si forma a Firenze presso la bottega di Arcangelo Salimbeni, frequentata anche dal collega più anziano Alessandro Casolani. I tre, tra l’ottavo e il nono decennio, seguiti a breve da Francesco Vanni e Ventura Salimbeni, raggiungono Roma: Sorri ha così modo di conoscere sia Federico Zuccari che Domenico Cresti o Crespi, detto il Passignano, suo futuro suocero. Tra il 1582 e il 1587 Sorri segue Il Passignano a Venezia, dove aggiunge alla sua base toscana risultati simili a Tintoretto e Palma il Giovane, con una pittura a larghe campiture risolte con pennellate veloci e graffianti. In seguito rientra in Toscana operando a Lucca, per ripartire nel 1595 alla volta di Genova e in seguito della Lombardia. Dopo un lungo peregrinare rientra definitivamente nella sua regione operando tra Siena, Pistoia, Pisa, Firenze. La tesi attributiva è supportata da ampio materiale di confronto, ove traspare il medesimo stile d’esecuzione e la consuetudine di bozzettare in monocromia le sue opere preparatorie. Tra gli esempi fondamentali di comparazione vanno citati i vari bozzetti delle Gallerie Fiorentine del Pitti e Uffizi: “Moltiplicazione dei pani e dei pesci”, “Presentazione della Vergine al Tempio” e “Madonna della cintola”, presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze “Adorazione dei Magi”, alla Pinacoteca Nazionale di Siena l’opera “Trinità e Santi”. Passando ai dipinti, paiono indiscutibili i confronti con “Il Purgatorio”, conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Parma, e l’affresco della Chiesa di San Sebastiano in Camollia “Flagellazione di San Sebastiano e per finire il dipinto “Martirio di San Lorenzo” conservato nella chiesa di Sant’Eugenio a Monastero dei Cassiniani nei pressi di Siena. A sancire la valenza artistica della coppia di opere, riportiamo le parole scritte da Laura Martini nel capitolo dedicato a Sorri nel catalogo della mostra “L’arte a Siena sotto i Medici 1555-1609”: “Infatti l’avvicinamento al linguaggio artistico veneziano si avverte anche nella produzione grafica e nei bozzetti, la parte più originale della sua attività, dove il pittore è più libero di esprimersi, rivela una vivacità di tocco con l’aria severa di certi dipinti"

  • Scuola Romana del  XVIII secolo
    Lotto 103

    Scuola Romana del XVIII secolo
    "Scena mitologica"
    Olio su vetro
    Roman School of the 18th century
    "Mythological scene"
    Oil on glass
    33 x 43 cm

  • Scuola Spagnola del XVII secolo
    Lotto 104

    Scuola Spagnola del XVII secolo
    "Nobile Cavaliere dell'Ordine di Santiago, Ordine di San Giacomo di Compostela, Ordine di San Giacomo della Spada"
    Olio su tavola
    Spanish School of the 17th century
    Noble Knight of the Order of Santiago, Order of St. James of Compostela, Order of St. James of the Sword"
    Oil on panel
    98 x 72 cm

  • Scuola Bolognese del XVII secolo
    Lotto 105

    Scuola Bolognese del XVII secolo
    "Ritratto della Principessa Elisabetta Bentivoglio"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th century
    "Portrait of Princess Elizabeth Bentivoglio "
    Oil on canvas
    150 x 114 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 106

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Gesù davanti al Sinedrio"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "Jesus in front of the Sanhedrin"
    Oil on canvas
    77 x 63,5 cm

  • Scuola Italiana del XVII secolo
    Lotto 107

    Scuola Italiana del XVII secolo
    "San Francesco in adorazione del crocifisso"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th century
    "Saint Francis in adoration of the crucifix"
    Oil on canvas
    60 x 49 cm

  • Scuola Italiana del XVII/XVIII secolo
    Lotto 108

    Scuola Italiana del XVII/XVIII secolo
    "Madonna con Gesù bambino"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th/18th century
    "Madonna and Child"
    Oil on canvas
    77 x 58,5 cm

  • Scuola Francese del XVII secolo
    Lotto 109

    Scuola Francese del XVII secolo
    "Sacra famiglia con San Giovannino"
    Olio su rame
    L'opera giunge da collezione privata con attribuzione a Sebastien Bourdon
    French School of the 17th century
    "The Holy Family with San Giovannino"
    Oil on copper
    The work comes from a private collection with attribution to Sebastien Bourdon
    45 x 44,5 cm

  • Hans von Aachen (Colonia 1552 - Praga 1625) cerchia-circle of
    Lotto 110

    Hans von Aachen (Colonia 1552 - Praga 1625) cerchia-circle of
    "Orazione nell’orto dei Getsemani"
    Olio su tavola
    "Speech in Getsemani's garden"
    Oil on panel
    32 x 25 cm

    Pittore di nazionalità tedesca, il suo cognome deriva dal luogo di nascita del padre ed è conosciuto anche come Johann von Aachen, von Achen. Giovanissimo inizia la sua attività pittorica copiando le opere di Bartholomeus Spranger. Poi è in Italia, soggiorna a Venezia fra il 1574 ed il 1588 dove apprende il colorismo della scuola veneziana; probabilmente entra in contatto con Tintoretto, artista che lascia una traccia indelebile sul proseguo della sua produzione. Prosegue il suo viaggio di studio per Roma, dove apprende la lezione di Caravaggio e Michelangelo. Grazie alle sue eccezionali qualità ben presto il suo nome circola tra le corti europee. L'elettore di Baviera e l'imperatore Rodolfo II d’Asburgo si sono avvalsi della sua arte. L’opera, di cui esiste un prototipo autografo, è stata incisa da Egidius o Aegidius Sadaler anch’egli presente a Praga presso la Corte Rudolfina. Dal confronto con l’incisione vi sono delle importanti variazioni, prima di tutto l’aggiunta dell’angelo in alto a sinistra, poi dell’albero presente nel margine destro

  • Scuola Fiamminga del XVII secolo
    Lotto 111

    Scuola Fiamminga del XVII secolo
    "Madonna orante"
    Olio su rame
    Flemish School of the 17th century
    "Praying Madonna"
    Oil on copper
    29 x 23 cm

  • Scuola Tedesca del XVIII/XIX secolo
    Lotto 112

    Scuola Tedesca del XVIII/XIX secolo
    "Ritratto di orientale"
    Olio su tavola
    German School of the 18th/19th century
    "Portrait of an Oriental"
    Oil on panel
    25 x 19 cm

  • Scuola Veneta del XVII secolo
    Lotto 113

    Scuola Veneta del XVII secolo
    "Flagellazione di Gesù"
    Olio su ardesia
    Venetian School of the 17th century
    "Flagellation of Jesus"
    Oil on slate
    26 x 24 cm

    L’opera riprende i modi della bottega dei Bassano: fiorita nel corso del Cinquecento con Jacopo da Ponte, grazie all’alto numero di committenze fu portata avanti dai vari successori sino a metà del Seicento. Grazie agli epigoni di terza generazione toccò il XVIII secolo. Nella grande famiglia dei Bassano troviamo: Francesco da Ponte, Giambattista da Ponte, Leandro da Ponte e Girolamo da Ponte ovvero i figli, più o meno dotati, di Jacopo Bassano. Passando ai tanti pittori detti “bassaneschi” annoveriamo: Jacopo Apollonio, Marcantonio Dordi, Nicola de Nicola, G.B. Zampezzi, Giacomo Guadagnin, Antonio Scajaro, Michele Pietra, Luca e Giulio Martinelli, infine l’imitatore e copista Giovanni Battista Volpato

  • Scuola Genovese del XVII secolo
    Lotto 114

    Scuola Genovese del XVII secolo
    "Strage degli innocenti"
    Olio su tela
    Genoese School of the 17th century
    "Massacre of the Innocents"
    Oil on canvas
    86,5 x 121 cm

  • Scuola Lombarda del XVII secolo
    Lotto 115

    Scuola Lombarda del XVII secolo
    "Madonna Orante"
    Olio su tela
    Lombard School of the 17th century
    "Madonna praying"
    Oil on canvas
    80,5 x 60 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 116

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Ritratto di nobiliuomo con stemma araldico"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "Portrait of a nobleman with heraldic coat of arms"
    Oil on canvas
    100 x 80 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 117

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Ritratto di nobildonna con cesto di frutta"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "Portrait of a noblewoman with fruit basket"
    Oil on canvas
    100 x 80 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 118

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Ritratto di nobildonna"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "Portrait of a noblewoman"
    Oil on canvas
    94 x 78 cm

  • Giovanni De Vecchi (Borgo San Sepolcro 1543 - Roma 1615) attribuito-attributed
    Lotto 119

    Giovanni De Vecchi (Borgo San Sepolcro 1543 - Roma 1615) attribuito-attributed

    "Pietà"

    Olio su tela

    Oil on canvas

    98 x 72 cm


    De Vecchi fece il suo apprendistato con Raffaellino del Colle e con Taddeo Zuccari, del quale figura come aiuto, a Caprarola, nell’esecuzione della decorazione degli interni di Villa Farnese. Nel suo bagaglio formativo oltre ai citati maestri non manca l’influenza della pittura di Rosso Fiorentino e Michelangelo, come dimostrato recentemente da Patrizia Tosini in “Dopo il 1564 L’eredita di Michelangelo a Roma nel tardo Cinquecento”. Federico Zeri, invece, dà una lettura “espressionista” di De Vecchi, quindi lo considera legato alla cultura nordica, alle sproporzioni bizantine e ai primitivi, avvicinandolo sotto questo aspetto a El Greco che pare avesse incontrato a Roma in casa Farnese. Ne esce, dunque, una figura colta e complessa nella Roma del secondo Cinquecento, dove, tra l’altro, fu uno dei più autorevoli membri dell’Accademia di San Luca. Il tema della “Pietà” o del “Deposizione” gli saranno molto cari e figurano assiduamente sia in veste grafica che pittorica: “Pietà con angeli” Museo Poldi Pezzoli di Milano, “Deposizione” Gemaldegalerie di Dresda, “Deposizione dalla croce” British Museum di Londra, “Studio per deposizione” Biblioteca Nazionale di Madrid e “Deposizione”, Basilica di S. Prassede a Roma.

    Si ringraziano i Professori Michele Danieli e Alessandro Delpriori, che in tempi e modi differenti hanno contribuito all’esatta catalogazione dell’opera

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 120

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Ritratto di viandante"
    Olio ovale su tela
    Iscrizione al retro "Orlandi Ignazio"
    Italian School of the 18th century
    "Portrait of a wayfarer"
    Oval oil on canvas
    Inscription on the back "Orlandi Ignazio"
    76 x 60 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 121

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Ritratto di giovane con flauto"
    Olio ovale su tela
    Iscrizione "Ignazio Orlandi" al retro
    Italian School of the 18th century
    "Portrait of young man with flute"
    Oval oil on canvas
    Inscription "Ignazio Orlandi" on the back
    76 x 62 cm

  • Scuola Genovese del XVII secolo
    Lotto 122

    Scuola Genovese del XVII secolo
    "Compianto del Cristo deposto dalla croce"
    Olio su tela
    Genoese School of the 17th century
    "Lamentation over Christ deposed from the Cross"
    Oil on canvas
    25 x 20 cm

  • Scuola Spagnola del XVII secolo
    Lotto 123

    Scuola Spagnola del XVII secolo

    "Cristo portacroce"

    Olio su tela

    Spanish School of the 17th century

    "Christ carrying the cross"

    Oil on canvas

    89,6 x 63,8 cm


    La nostra opera fa riferimento al modello di Sebastiano del Piombo, conservato al Museo del Prado, che presenta un primo piano di Gesù Cristo che incede, croce in spalla, verso l’osservatore. È un dipinto eseguito su ardesia, come l’altra versione, più ampia, conservata oggi a San Pietroburgo, firmata dall’artista e commissionata da Fernando da Silva, diplomatico di Carlo V. L’opera ha avuto molto successo presso gli spagnoli, tanto che Del Piombo ha dipinto la versione del Prado in dimensioni più modeste. Cristo è il soggetto unico dell’opera: l’attenzione è concentrata nella sua solitudine e nel suo dolore, il suo sguardo cerca la nostra comprensione verso il suo imminente sacrificio sulla croce. A tal fine, Sebastiano Del Piombo fa ruotare la figura, solitamente vista di profilo, sino a una visione frontale. Tra le tante opere ispirate al modello di Sebastiano, ricordiamo quelle di: El Greco, Juan Sariñena, Michiel Coxcie, Luis de Morales

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 124

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Paesaggio con viandanti"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "Landscape with wayfarers"
    Oil on canvas
    35 x 48 cm

  • Scuola Fiamminga del XVIII secolo
    Lotto 125

    Scuola Fiamminga del XVIII secolo
    "Riposo dei viandanti"
    Olio su tela
    Flemish School of the 18th century
    "Rest of the wayfarers"
    Oil on canvas
    99 x 77 cm

  • Scuola Tirolese o Austriaca di fine XVII secolo
    Lotto 126

    Scuola Tirolese o Austriaca di fine XVII secolo

    "Compianto del Cristo deposto dalla croce"

    Pittura popolare votiva

    Olio su tela

    Tyrolean or Austrian School of the late 17th century

    "Lamentation over Christ deposed from the Cross"

    Votive popular painting

    Oil on canvas

    75 x 65 cm

  • Scuola Italiana del XVII/XVIII secolo
    Lotto 127

    Scuola Italiana del XVII/XVIII secolo
    "Baccanale"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th/18th century
    "Bacchanal"
    Oil on canvas
    100 x 75 cm

  • Scuola Francese del XVIII secolo
    Lotto 128

    Scuola Francese del XVIII secolo
    "Ritratto di nobiluomo"
    Olio su tela
    Datato 1669 in alto a destra e indicazioni della sua vita al retro
    French School of the 18th century
    "Portrait of a nobleman"
    Oil on canvas
    Dated 1669 in the upper right and indications of his life in the back
    59 x 51 cm

  • Scuola Lombarda del XVII secolo
    Lotto 129

    Scuola Lombarda del XVII secolo
    "Coppia di nature morte"
    Olio su tela
    Lombard School of the 17th century
    "Pair of still lifes"
    Oil on canvas
    39 x 49 cm

  • Scuola Italiana di inizio XVIII secolo
    Lotto 130

    Scuola Italiana di inizio XVIII secolo
    "Compianto del Cristo deposto dalla croce"
    Olio su tela
    Italian School from the early 18th century
    "Lamentation over Christ deposed from the Cross"
    Oil on canvas
    45 x 75 cm

  • Paolo Farinati (Verona 1524 - 1606) attribuito/attributed
    Lotto 131

    Paolo Farinati (Verona 1524 - 1606) attribuito/attributed
    "Figura allegorica"
    Olio su tela
    "Allegorical figure"
    Oil on canvas
    110 x 79 cm

    In gioventù si reca a Mantova, dove studia e assimila l’opera di Giulio Romano. In realtà il suo principale ispiratore è l'amico Paolo Caliari, detto il Veronese. La sua carriera fu caratterizzata da un'intensa produzione, divisa variamente tra soggetti d’arte sacra e profana. Le sue opere erano destinate ai palazzi cittadini e alle nascenti ville venete, ai nobili casati, nonché alle chiese dell’intero territorio della Serenissima. Alla sua morte, nel 1606, l’attività della sua vivace bottega è condotta dai figli Orazio e Giambattista. Paolo Farinati è considerato un pittore espressamente veronesiano: in effetti, il suo stile rispecchia un linguaggio molto legato a quello di Paolo Caliari, sebbene non manchi assolutamente una riscrittura e personalizzazione dei modi del celeberrimo amico. L’opera qui presentata ricalca gli stilemi veronesiani rivisti da Farinati con la sua pittura asciutta, stesa lasciando intravedere il supporto, magra di medium da sembrare spesso una tempera. L’esecuzione è veloce e al contempo capace di delineare in pochi ma calibrati tocchi la conformazione della figura, che accesa da colpi luce emerge volumetricamente alla nostra vista. Una datazione plausibile designa questa tela verso la fine dell’attività di Farinati, quindi allo scadere del XVI secolo: periodo in cui, aiutato dai figli, dipinge sovente serie di figure allegoriche o mitologiche eseguite con sintesi e sciolta bravura, scevre di quella ricercata ricchezza d’un tempo. Tra queste opere appena citate, si rimanda alla comparazione con il “San Pietro”, conservato al Museo di Castelvecchio a Verona. Per quanto riguarda l’impostazione, la comparazione va fatta con l’affresco conservato nel medesimo museo, “Figura mitologica in nicchia”, che vista in controparte ricalca perfettamente la nostra opera. In particolare va segnalata la precisa convergenza del disegno delle mani. Infine, si invita a guardare il disegno “L’abbondanza” di Windsor Caste, probabilmente all’origine di questa fortunata raffigurazione femminile nell’arte di Farinati, a sua volta probabilmente ispirato dall’invenzione del Veronese per “Diana cacciatrice”, oggi all’Ermitage di San Pietroburgo

  • Bottega di Lazzaro Baldi (Pistoia 1622 - Roma 1703) bottega o seguace - follower or workshop
    Lotto 132

    Bottega di Lazzaro Baldi (Pistoia 1622 - Roma 1703) bottega o seguace - follower or workshop
    "Ascensione di Santa Scolastica"
    Olio su tela
    "Ascension of Saint Scolastica"
    Oil on canvas
    36 x 29,5 cm

    Al retro una etichetta con scritto “Pietro Faccini (1562 – 1602) ecstasy of St Catherine of Siena [...] “ circa 1591-93
    115/21/2/95 PH

    L’opera mostra stringenti analogie stilistiche col Seicento romano in particolar modo con l’ambiente di Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona (Cortona 1597 - Roma 1669) e il suo folto gruppo di allievi e seguaci. Tra i più fedeli “cortoneschi” dobbiamo citare: Giacinto Geminiani (Pistoia 1606 - Roma 1681), Giovan Francesco Romanelli (Viterbo 1612 - 1662), Guillaume Courtois detto il Borgognone (Saint-Hippolite 1628 - Roma 1679), Ciro Ferri (Roma 1633 - 1689) e infine Lazzaro Baldi, il quale mostra maggiore vicinanza stilistica con l’opera qui presentata. La sua pennellata sfrangiata e materica, il fondo bruno che traspare e da esso emergono le figure talvolta poco più che abbozzate, la corona di angeli e angioletti che circonda le figure celesti, sono tutti elementi caratterizzanti l’operato pittorico dell’artista pistoiese e risultano basilari per assecondare la tesi attributiva. La finezza di tocco presente sia nei bei volti sia nelle fresche tinte delle vesti degli angeli, questo fa presupporre che la nostra opera sia uscita dalla bottega del Baldi sul finire del XVII secolo quando l’anziano artista avvertiva e accoglieva le novità del rococò. A tal proposito è utile leggere poche righe significative che Maurizio Fagiolo dell’Arco pubblica (Pietro da Cortona e i “Cortoneschi”, Biblioteca d’arte Skira): “Non mi diffondo sull’ultimo periodo di Lazzaro Baldi, all’epoca di Innocenzo XI, perché i suoi lavori sono stati analizzati da M.G. Bernardini con perfetta caratterizzazione formale e storica. “Tuttora cerca di aggiornarsi sulle novità che l’ambiente romano presenta, e certe sfumature di colore, certe preziosità cromatiche, certe leziosità compositive, dimostrano che guardava con interesse all’avvicinarsi del rococò arcaico, portato avanti da pittori a lui vicini, come Francesco Trevisani o Giuseppe Chiari.” Per un confronto esplicativo: “L’assunzione della Vergine”, in collezione Molinari Pradelli di Bologna oppure “Estasi di santa Rosa da Lima” conservato al Museo del Barocco di Palazzo Chigi ad Arriccia

  • Scuola Italiana del XIX secolo
    Lotto 133

    Scuola Italiana del XIX secolo
    "Vergine orante"
    Olio su tela
    Italian School of the 19th century
    "Praying virgin"
    Oil on canvas
    48 x 37,5 cm

    La tela trova il suo riferimento preciso nell’omonima opera di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 - Roma 1685), più volte ripetuta dall’artista e dalla sua bottega

  • Scuola Emiliana del XVIII secolo
    Lotto 134

    Scuola Emiliana del XVIII secolo
    "Compianto del Cristo deposto dalla croce"
    Olio su tela
    Emilian School of the 18th century
    "Lamentation over Christ deposed from the Cross"
    Oil on canvas
    133 x 147 cm

  • Scuola Italiana del XVI/XVII secolo
    Lotto 135

    Scuola Italiana del XVI/XVII secolo
    "Scena storica"
    Olio su tavola
    Italian School of the 16th/17th century
    "Historical scene"
    Oil on panel
    36 x 47 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 136

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Persone presso una fontana"
    Olio su tela
    Italian School of the 18th century
    "People near a fountain"
    Oil on canvas
    42 x 34 cm

  • Scuola Lombarda del XVII secolo
    Lotto 137

    Scuola Lombarda del XVII secolo
    "La visione di Sant'Antonio"
    Olio su tela
    Lombard School of the 17th century
    "The vision of St.Anthony"
    Oil on canvas
    67 x 48 cm

  • Scuola Lombarda del XVII secolo
    Lotto 138

    Scuola Lombarda del XVII secolo
    "San Carlo Borromeo in preghiera"
    Olio su tela
    Lombard School of the 17th century
    "Saint Charles Borromeo praying"
    Oil on canvas
    94 x 71,9 cm

  • Scuola Italiana del XVII secolo
    Lotto 139

    Scuola Italiana del XVII secolo
    "Madonna del latte"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th century
    "Nursing Madonna"
    Oil on canvas
    68 x 49 cm

  • Scuola Italiana del XVII secolo
    Lotto 140

    Scuola Italiana del XVII secolo
    "Madonna con Bambino e San Giovannino"
    Olio su tela
    Italian School of the 17th century
    "Madonna with Child and St. John"
    Oil on canvas
    47 x 31 cm

  • Scuola Italiana del XVIII secolo
    Lotto 141

    Scuola Italiana del XVIII secolo
    "Paesaggio lacustre"
    Olio su tela
    Italian school of the 18th century
    "Lake landscape"
    Oil on canvas
    69 x 96 cm

  • Jean-Baptiste Greuze (Parigi 1725 - 1805) copia da - copy from
    Lotto 142

    Jean-Baptiste Greuze (Parigi 1725 - 1805) copia da
    "L'accordée de village"
    Olio su tela
    "the village agreement"
    Oil on canvas
    80 x 120 cm

  • Scuola Francese del XIX secolo
    Lotto 143

    Scuola Francese del XIX secolo
    "Dama con cappello"
    Pastello su carta
    French School of the 19th century
    "Lady with hat"
    Pastel on paper
    98 x 71 cm

  • A. Rusca (attivo nella prima metà del XX secolo)
    Lotto 144

    A. Rusca (attivo nella prima metà del XX secolo - active in the first half of the 20th century)
    "Paesaggio"
    Olio su tela
    "Landscape"
    Oil on canvas
    69 x 100 cm

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ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE

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  • 19 aprile 2021 ore 15:00 ARGENTI, DIPINTI, ICONE ED OGGETTI D'ARTE (1 - 525)

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