ASTA 88 - ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA. Con una sezione dedicata all’arte a Roma tra le due guerre.
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Lotto 97 ARTURO DAZZI
Carrara, 1881 - Pisa, 1966
Pesci al sole
Olio su compensato, 70 x 94 cm
Firma in basso a destra: Arturo Dazzi
Dedica al retro: “Donato per le nozze di Lia, da Arturo e Ombrina Dazzi”
Discrete condizioni, mancanze al compensato e leggere macchie di umidità
Senza cornice, senza vetro -
Lotto 98 ENRICO GALASSI
Ravenna, 1907 - Pisa, 1980
Il Marinaio, 1938
Olio su tavola, 71,5 x 78,5 cm
Etichetta e timbro al retro della Galleria dei Serpenti, Roma
Buone condizioni, piccola mancanza in basso a destra
Cornice, senza vetro -
Lotto 99 ANGELO SAVELLI
Pizzo, 1911 - Brescia, 1995
Natura morta con statuina, 1938
Olio su tavola, 30,5 x 20,5 cm
Firma, luogo e data in basso a destra: Savelli, Pizzo, 38
Discrete condizioni, leggero craquelé
Senza cornice, senza vetro -
Lotto 100 PIETRO GAUDENZI
Genova, 1880 - Anticoli Corrado, 1955
Maria Candida
Olio su tela, 63 x 38,5 cm
Firma in basso a destra: P. Gaudenzi
PUBBLICAZIONI ED ESPOSIZIONI: “Le muse di Anticoli Corrado: ritratti e storie di modelle anticolane da De Carolis a Pirandello”, a cura di M. Carrera, Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, 8 settembre 2017 - 7 gennaio 2018, Anticoli Corrado;
IX Mostra del Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti del Lazio, 1940, Roma.
Discrete condizioni, qualche leggera gore di umidità
Cornice, senza vetro -
Lotto 101 FILIPPO DE PISIS
Ferrara, 1896 - Brugherio, 1956
Vaso di fiori, 1932
Acquerello su carta applicata su tavoletta, 33,5 x 25,5 cm
Firma e data in basso a destra: De Pisis, settembre 1932
Buone condizioni
Cornice, vetro, passepartout -
Lotto 102 REMIGIO ANNOVATI
Milano, 1914 - 1977
La Perla, 1934 circa
Olio su tela, 120 x 100 cm
Firma e data in basso a destra: Remigio Annovati 1934
Ottime condizioni
Cornice, senza vetro -
Lotto 103 HEINZ AUERSWALD
Zschopau, 1891 - Gustrow, 1974
Coppia al tramonto, 1921
Olio su tela, 100 x 150 cm
Firma e data in basso a destra: Heinz Auerswald 10.9.21
Ottime condizioni
Cornice, senza vetro -
Lotto 104 GIULIO ARISTIDE SARTORIO
Roma, 1860 - 1932
Studio per decorazione del fregio del Parlamento, 1908 circa
Olio su tela, 60 x 80 cm
Firma in basso a sinistra: G. A. Sartorio
“Si tratta di un bozzetto non finito nel disegno e nella colorazione che fissa rapidamente atteggiamenti e movimenti di figure” (Anna Maria Damigella).
PUBBLICAZIONI ED ESPOSIZIONI: “Giulio Artistide Sartorio. Figura e decorazione”, a cura di B. Mantura e A. M. Damigella, Sala della Regina, Palazzo di Montecitorio, 2 febbraio - 11 marzo 1989, Roma, Franco Maria Ricci Editore, n° 36.
PROVENIENZA: Collezione Velletri
Ottime condizioni
Cornice, senza vetro -
Lotto 105 AMLETO CATALDI
Napoli, 1882 - Roma, 1930
La portratrice d’acqua, 1916 circa
Scultura in bronzo, 66 x 23 x 18 cm
Firma sulla base: A. Cataldi
PROVENIENZA: Collezione Stefanelli Torossi
PUBBLICAZIONI ED ESPOSIZIONI: “Il Liberty in Italia”, Chiostro del Bramante, Roma, 2001;
“Arte italiana dal Simbolismo alla Scuola Romana”, European Academy for the Arts, Londra, 1996-97, n° 28;
“Secessione Romana 1913-1916”, Palazzo Venezia, Roma, 1987, n° 40;
“LXXXVII Esposizione della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma, 1918.
Buone condizioni -
Lotto 106 AMLETO DE SANTIS
Roma, 1908 - 1980
Ritratto di donna
Olio su tela, 50 x 36 cm
Ottime condizioni
Cornice, senza vetro -
Lotto 107 ALBERTO ZIVERI
Roma, 1908 - 1990
Tetti di Roma, 1939
Olio su tela, 37 x 65 cm
Firma e data in basso a destra: A. Ziveri, 1939
Etichetta al retro della IV Quadriennale d’Arte Nazionale, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1943 (parziale)
PUBBLICAZIONI ED ESPOSIZIONI: “I Maestri della Scuola Romana”, a cura di A. Statuti, Firenze, 2014, p. 3.
BIOGRAFIA: Tra il 1921 e il 1929 frequenta il Liceo Artistico e la scuola serale di Arti ornamentali del San Giacomo, dove studia con Antonino Calcagnadoro. Sperimenta anche la scultura che gli serve per comprendere il senso del volume e della luce. Il mestiere lo apprende nella bottega dell'affrescatore liberty Giulio Bargellini. Qui si lega d'amicizia con Guglielmo Janni, pittore di grande e raffinata cultura (è pronipote di Giuseppe Gioachino Belli), che lo incoraggia sulla strada della pittura. Nel 1928 Janni gli regala una copia del volume scritto da Roberto Longhi, Piero della Francesca (1927), la cui arte diventa ben presto l'essenza stessa della sua pittura tonale. Sempre nel 1928 esordisce con dei disegni alla XCIV Esposizione della Società Amatori e Cultori di Belle Arti. A quest'epoca il suo stile appare già solido ed essenziale nell'impianto compositivo (Autoritratto, 1929, Ritratto del fratello con manichino, 1927, Via Margutta, 1929). Rimane semmai un certo impressionismo dovuto a una passione per Antonio Mancini e una attenzione al dinamismo spaziale e cromatico di Ferruccio Ferrazzi. Tra il 1928 e il 1930 soggiorna ripetutamente nei dintorni di Parma (città d'origine della famiglia paterna), dove studia Andrea Mantegna, Parmigianino e Correggio, e a Milano per compiere il servizio militare nel corpo dei Bersaglieri. Nel 1931, frequentando la scuola Libera del Nudo conosce il giovane scultore marchigiano Pericle Fazzini, che diventa il suo migliore amico: insieme affittano uno studio. Agli inizi degli anni Trenta fa parte della nuova generazione artistica che, con Corrado Cagli, Renato Guttuso, Pericle Fazzini, Afro e Mirko Basaldella, gravita intorno alla Galleria di Dario Sabatello. Il giovane gallerista punta molto su di lui: gli organizza nel 1933 la prima personale, in cui riscuote un discreto successo di critica e nel 1935 lo inserisce nella "Exhibition of Contemporary Italian Painting" che, itinerante negli Stati Uniti, include artisti come Giorgio de Chirico, Gino Severini, Giorgio Morandi e Mario Sironi. Da questo momento prende parte a tutte le più importanti esposizioni in Italia e all'estero. Nel 1933 realizza una pittura murale in un interno della "Casa di Campagna per un uomo di studio", realizzata da alcuni architetti romani, tra cui Luigi Moretti, per la V Triennale di Milano. Nell'ottobre 1933 "Quadrante", pubblica quattro suoi disegni .Le sue opere dei primi anni Trenta mostrano un"'aspirazione al mito", che trasfigura e sospende la realtà dei soggetti. La sua ricerca si traduce tecnicamente in larghe stesure cromatiche, che irradiano luce dati interno e si giustappongono in tonalità sul rosa, verde, viola, rosso e azzurro. La materia risulta così profondamente vibrante e gli spazi appaiono fluidi e pastosi. Le figure sono stilizzate e allungate in eleganti e sensuali pose antipsicologiche e atemporali. Nel 1935 alla II Quadriennale d'Arte Nazionale di Roma espone accanto ai programmatori del "tonalismo": Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli, mentre la critica lo segnala tra le rivelazioni dell'esposizione. Il culmine della sua stagione tonale è costituito dalla personale nel 1936 nella Galleria della Cometa, fondata a Roma da Anna Laetitia Pecci Blunt, tra i suoi collezionisti. Nel 1937 e nel 1938 è in Olanda, Francia, Belgio e Svizzera dove prende visione della pittura di Gustave Courbet, Eugène Delacroix, Rembrandt e Jan Vermeer ed osserva altre realtà. Nel 1938 alla XXI Biennale di Venezia avviene il suo esordio realista, che concorre ad aprire una nuova fase stilistica all'interno della scuola romana. D'ora in poi, come dichiara lo stesso artista nei suoi scritti, il realismo è la sua "morale". Tormento, violenza e solitudine, traspaiono in immagini crudelmente quotidiane. Nascono così gli intensi Autoritratti , ritratti di soldati, mercati della carne, processioni religiose, attese senza tempo nei postriboli, amplessi vissuti come lotta, risse. La nuova libertà acquisita lo porta a una lievità e ricchezza di pennello, che con ombre verdi, alla maniera di Rembrandt o nere come quelle di Goya, scopre lo psicologismo dei volti, la nudità luminosa e sensuale delle carni. Nel 1943 vince il terzo premio per la pittura alla IV Quadriennale di Roma con uno dei suoi capolavori, Giuditta e Oloferne e inoltre è richiamato alle armi. Nel 1946 alla Galleria di Roma tiene la prima personale con la nuova produzione, della quale fanno parte opere come Danae, 1943, Autoritratto, 1943, Trombettiere (Bersagliere), 1946, Predica, 1944, Composizione (Postribolo), 1945, Piazza Navona, 1941. Vi presenta anche un nutrito gruppo d'incisioni, tecnica che va coltivando dal 1926, ma che dalla scoperta di Rembrandt si è caricata di tutt'altre potenzialità espressive. Nel 1952 l'editore Luigi De Luca gli dedica la prima monografia, con un saggio di Leonardo Sinisgalli. In piena deflagrazione tra "formalisti" e "realisti" si schiera dalla parte di quest'ultimi. Nel 1956 alla XXVIII Biennale di Venezia, Roberto Longhi lo definisce il maggiore realista italiano vivente, riconfermando questa consacrazione storica nella presentazione alla personale del 1964, che allestisce a Roma nella Galleria La Nuova Pesa. Le opere quasi tutte realizzate tra il 1957 e il 1964 presentano una nuova fase realista in cui il conflitto tra "romantico" e "classico" appare placato e risolto, come dimostra Mattutino (1960 circa). Nel 1983 D. Durbè, M. Fagiolo e V. Rivosecchi raccolgono in un volume le sue incisioni. Gli stessi critici nel 1984 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna curano un'antologica sulla sua pittura, mentre nel 1989 Ziveri vince il Premio Viareggio-Rèpaci.
BIBLIOGRAFIA: M. Fagiolo, "Alberto Ziveri", Torino 1988, con bibliografia precedente;
"Scuola Romana a Torino 1986-1989", a cura di M. Fagiolo e G. Audoli, Torino 1989;
M. Fagiolo, F. Morelli, "Ziveri", catalogo della mostra, Firenze 1989;
V. Rivosecchi, "Alberto Ziveri. Taccuini di viaggio", Roma 1990;
V. Rivosecchi, "Piero della Francesca e il Novecento", catalogo della mostra, a cura di M.M. Lamberti e M. Fagiolo, Venezia 1991, pp. 174 -177;
"Roma sotto le stelle", catalogo della mostra. Sezione arti visive a cura di N. Vespignani, M. Fagiolo, V. Rivosecchi, collaborazione I. Montesi, Roma 1994;
Catalogo generale della galleria Comunale d'Arte Moderna, a cura di G. Bonasegale, Roma 1995 .
Credits: Netta Vespignani, Francesca F.R. Morelli, Valerio Rivosecchi
Buone condizioni
Cornice, senza vetro -
Lotto 108 ALBERTO ZIVERI
Roma, 1908 - 1990
Autoritratto, 1941
Olio su tavola, 14,7 x 9,3 cm
Firma e data in basso a destra: A. Ziveri, 1941
Firma e titolo al retro: A. Ziveri, Autoritratto n°3
PUBBLICAZIONI ED ESPOSIZIONI: “I Maestri della Scuola Romana”, a cura di A. Statuti, Firenze, 2014, p. 34
Buone condizioni
Cornice, senza vetro