ASTA 88 - ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA. Con una sezione dedicata all’arte a Roma tra le due guerre.

ASTA 88 - ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA. Con una sezione dedicata all’arte a Roma tra le due guerre.

venerdì 26 febbraio 2021 ore 14:30 (UTC +01:00)
Asta
in Diretta
Lotti dal 157 al 168 di 402
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  • La Fantasia, 1941
    Lotto 157

    MARIO MAFAI
    Roma, 1902 - 1965
    La Fantasia, 1941
    Olio su tela, 22,7 x 29,5 cm
    Firma in basso a destra: Mafai

    Autentica su foto di Giulia Mafai, 1975 con timbro della Galleria d’Arte Ciak di Elisa Magri, Roma

    BIOGRAFIA: Il padre è notaio, la madre dirige la Pensione "Salus" a Piazza Indipendenza. Il giovane Mafai abbandona gli studi regolari intorno al 1917 per dedicarsi alla pittura. Nel 1924 stringe amicizia con Gino Bonichi (Scipione) e insieme frequentano la scuola libera del nudo all'Accademia di Belle Arti.
    Nel 1925 si lega alla Raphaël da poco giunta da Parigi, dalla quale avrà tre figlie, Miriam (1926), Simona (1928) e Giulia (1930).
    Nel 1927 Mafai e Antonietta vanno ad abitare nella casa-studio in Via Cavour, frequentata anche da Scipione e Mazzacurati. Nello stesso anno Mafai esordisce nella "Mostra di studi e bozzetti" organizzata dall’Associazione Artistica Nazionale in Via Margutta. Nel 1928 espone alla XCIV Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti.
    In questo periodo Mafai frequenta insieme a Scipione la Biblioteca di Storia dell’Arte di Palazzo Venezia, stringe rapporti di amicizia con Ungaretti, de Libero, Sinisgalli, Beccaria, Falqui.
    Nel 1929 espone, con Scipione e altri, al "Convegno" di giovani pittori a Palazzo Doria. C.E. Oppo appoggia il gruppo dei giovani romani e scrive dell’antimpressionismo di Mafai, che espone paesaggi e ritratti, richiamando i nomi di Utrillo, Derain, Vlaminck. Di lì a poco Longhi, recensendo la I Sindacale del Lazio, conia per il terzetto Mafai- Scipione- Raphaël la fortunata definizione "Scuola di Via Cavour".
    Ai primi del 1930 parte con la moglie per Parigi, ma nel novembre è di nuovo a Roma per una personale, con Scipione, alla Galleria di Roma diretta da P.M. Bardi. E' una fase di transizione; i tenebrosi impasti che gli derivano dalle suggestioni museali cedono a un rinnovato interesse per la luce. Nel 1931 espone alla I Quadriennale di Roma, che farà conoscere la sua opera, con quella di altri esponenti della scuola romana, in una mostra itinerante negli Stati Uniti (1931-32); esordisce alla XVIII Biennale di Venezia (1932).
    Gli anni 1933-34 lo vedono impegnato in un intenso lavoro, che produrrà alcune fra le sue opere maggiori, Donne che distendono al sole (1933), Nudo in riposo (1933, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), Lezione di piano (1934) e la serie dei Fiori. Nel 1935 la II Quadriennale accoglie una sua personale con 29 dipinti, che sancisce la sua posizione e gli frutta un premio di 25.000 lire. Nello stesso anno si inaugura a San Francisco la "Exhibition of Contemporary Italian Painting", mostra itinerante organizzata da Sabatello, che rappresenta la recente svolta in senso tonale della pittura romana. Il successo è ribadito dalla personale alla Galleria della Cometa (1937), dove compaiono fra l'altro alcune delle sue celebri Demolizioni, raffinate meditazioni coloristiche che traggono spunto dagli sventramenti in atto nel centro storico. Alla XXI Biennale di Venezia (1938) ha una sala insieme a Ziveri. Nel 1939 si trasferisce con la famiglia a Genova, per sottrarre Antonietta alle discriminazioni razziali; gli sono vicini i collezionisti e amici Jesi e Della Ragione, incontra Manzù, Guttuso, Birolli, si lega di amicizia con Sbarbaro. Alla seconda mostra milanese di "Corrente" alla Galleria Grande (1939) espone le prime Fantasie, grovigli di nudi in conflitto o grottesche mascherate, dove i più vari riferimenti (Goya, Géricault, Grosz) si affollano in una concitata atmosfera di terrore che preannuncia la guerra.

    Nel 1940 tiene un'importante personale alla Galleria Barbaroux di Milano; vince il Premio Bergamo con Modelli nello studio (1940, Milano, Pinacoteca di Brera). Nel 1941 ha una personale a Genova con Marino Marini. Nel 1943 ritorna a Roma e nel '44 è tra i principali espositori della mostra "Arte contro la barbarie" promossa da "L'Unità" alla Galleria di Roma, dove presenta le Fantasie.
    Aderisce al P.C.I. e nel '48, in una lettera a "Rinascita", s'impegna, con altri, per un'arte contro il formalismo senza contenuti. Nello stesso anno la XXIV Biennale di Venezia ospita un'importante personale, che raccoglie opere dal 1938 al '47. Da quel momento è un susseguirsi di mostre e premi (ricorderemo quello alla VII Quadriennale del '55). La Biennale del '58 accoglie 15 tele sul tema del Mercato, che abbandonano stretti riferimenti alla realtà nel prevalere di pure tessiture cromatiche. Gli esiti ulteriori di questa ricerca non figurativa sono esposti in una serie di mostre, alla Galleria La Tartaruga di Roma (1959), alla Galleria Blu di Milano e alla Bussola di Torino (1960), alla VI Biennale di San Paolo del Brasile (1961).
    E' l'ultimo periodo: dal raffinato cromatismo di Ricordi inutili (1958), Rinascere (1959), Ciò che rimane (1960) si conclude con le spoglie e drammatiche Corde del 1960-63. In un primo bilancio dell'arte italiana fra le due guerre Mafai ha un posto di rilievo nella mostra storica sulla scuola romana curata da Castelfranco e Durbè alla Quadriennale del '59. Tiene la sua ultima personale alla Galleria L'Attico di Roma nel 1964; in una nota in catalogo il pittore sottolinea la coerenza interna del suo lavoro, che, in un arco di oltre quarant'anni, lo ha portato a scelte innovatrici non per ansia di novità o frettoloso adeguamento, ma per esplorare, oltre l'essere, il possibile.

    BIBLIOGRAFIA: L. de Libero, "Mafai", Roma 1949;
    Mario Mafai, V. Martinelli, "Mafai", Roma 1967;
    Catalogo della mostra Mario Mafai, a cura di G. Sangiorgi e J.Recupero, Roma 1969;
    "La pittura di Mafai", R. De Grada, Milano 1969;
    M.Mafai, "Diario 1926-65", a cura di G. Appella, Roma 1984;
    Catalogo della mostra Mario Mafai 1902-1965, a cura di F.D'Amico, G. Appella, F. Gualdoni cat. mostra, Palazzo Ricci e Pinacoteca Comunale, Macerata 1986;
    M. Fagiolo Dell'Arco, V.Rivosecchi, "Mafai", Roma 1986;
    Catalogo della mostra I fiori di Mafai, a cura di M.Fagiolo Dell'Arco, Roma 1989;
    Catalogo della mostra "I Mafai - Vite parallele", a cura di M.Fagiolo dell’Arco, apparati critici F. R. Morelli Roma 1994.
    Ottime condizioni
    Cornice, senza vetro

  • Rose e boccetta di inchiostro, 1956
    Lotto 158

    MARIO MAFAI
    Roma, 1902 - 1965
    Rose e boccetta di inchiostro, 1956
    Olio su tela, 42 x 56,5 cm
    Firma e data in alto a destra: Mafai, 1956
    Buone condizioni
    Cornice, senza vetro

  • Donnina con l’abito azzurro, 1958
    Lotto 159

    MARIO MAFAI
    Roma, 1902 - 1965
    Donnina con l’abito azzurro, 1958
    Acquarello su carta gialla, 24 x 18,5 cm
    Firma in basso a destra: Mafai

    Autentica su foto dell’Archivio della Scuola Romana, Roma, 2012
    Buone condizioni
    Cornice, vetro e passepartout

  • Contadina, 1951
    Lotto 160

    MARIO MAFAI
    Roma, 1902 - 1965
    Contadina, 1951
    Olio su tela, 70 x 50 cm
    Firma e data in alto a sinistra: Mafai, 1951

    Autentica su foto di Giulia Mafai, Roma, 2018

    Buone condizioni
    Cornice, vetro e passepartout

  • Lo Scioglilingua
    Lotto 161

    MINO MACCARI
    Siena, 1898 - Roma, 1989
    Lo Scioglilingua
    Tecnica mista su carta marroncina, 50 x 70 cm
    Firma e titolo in basso: Lo Scioglilingua, Maccari

    Autentica su foto dell’Artista

    BIOGRAFIA: Il padre è professore di lettere. Maccari si laurea in giurisprudenza. Partecipa come ufficiale di complemento alla prima guerra mondiale. Nel 1922 prende parte alla Marcia su Roma. Nel 1924 inizia a collaborare come grafico al settimanale "Il Selvaggio", pubblicando le sue prime lineografie caricaturali. Tra il 1929 e il ‘31 è a Torino comeredattore della "Stampa" diretta in quel momento da Curzio Malaparte. Molto intensa la sua presenza, oltre che su "I1 Selvaggio", sulle pagine di "Quadrivio", "L'Italia letteraria", "L'Italiano" e "Omnibus" di Longanesi, poi durante la guerra su "Primato" di Bottai e successivamente sul "Mondo" di Pannunzio, fino a "Documento" di Federigo Valli. Numerose le sue cartelle di grafica, fra cui l'Album di Vallecchi (1925), Il trastullo di Strapaese (1928), Linoleum (1931). Illustra La vecchia del Bal Bullier di Antonio Baldini (1934) e nel 1942 pubblica la cartella Album, cui seguono Come quando fuori piove e Il superfluo illustrato.
    Fino agli anni Trenta, la partecipazione alle esposizioni non è molto frequentenel 1938 tiene a una personale alla XXI Biennale di Venezia ed espone alla Galleria L'Arcobaleno di Venezia, presentato Roberto Longhi. Nel 1948 ottiene il Premio internazionale dell'incisione alla Biennale veneziana.
    Maccari, con la sua opera grafica "mette in luce il contrasto tra il mondo intellettuale e mla realtà autentica della vita itailana, ne valuta i sintomi, li raggruppa, ne intende il valore documentario, (...) convinto che l’Italia ha il senso della sua storia infunzione del suo avvenire e non deve essere turbata dai ‘problemi’, dalle complicazioni, dalle artificiose e deviatrici ‘necessità’". (F. D’Amico, 1986).

    BIBLIOGRAFIA: "Mino Maccari", Catalogo della mostra, a cura di G. Appella, Macerata 1990.
    Buone condizioni, piccola macchia di umidità in alto
    Cornice, vetro, passepartout

  • Donna con la sigaretta in bocca
    Lotto 162

    MINO MACCARI
    Siena, 1898 - Roma, 1989
    Donna con la sigaretta in bocca
    Olio su tela, 30 x 40 cm
    Firma in basso a destra: Maccari
    Buone condizioni
    Cornice, vetro

  • Crocifissione - Progetto definitivo per l’opera eseguita in Vaticano nel 1966
    Lotto 163

    MIRKO BASALDELLA
    Udine, 1910 - Cambridge, 1969
    Crocifissione - Progetto definitivo per l’opera eseguita in Vaticano nel 1966
    Inchiostro di china su carta, 61 x 101 cm
    Firma in basso a destra: Mirko
    Etichetta al retro della galleria antiquaria di Liborio Merolli

    PROVENIENZA: Collezione Afro Basaldella;
    Collezione Liborio Merolli, 1950

    BIOGRAFIA: Fratello di Afro e Dino Basaldella, studiò al Liceo artistico di Venezia, all'Accademia di Firenze e alla Scuola dell'arte di Monza. Lavorò nello studio di Arturo Martini come allievo fino al 1933, quindi si trasferì a Roma. Qui conobbe gli artisti della scuola romana quali: Scipione, Corrado Cagli (di cui sposò la sorella Serena), Antonietta Raphaël, Fazzini, Mazzacurati, Leoncillo.
    Tenne la sua prima mostra nel 1935 alla Galleria La Cometa, galleria di proprietà della contessa Mimì Pecci Blunt e nella quale erano direttori artistici Libero de Libero e un giovanissimo Corrado Cagli. Un viaggio a Parigi, compiuto nel 1937 assieme al fratello Afro, lo aprì ad una visione più completa dell'arte uscendo dai confini della cultura mediterranea, assorbendo quella europea.
    Nel 1935 si stabilì a Roma ed entrò nel gruppo milanese di Corrente. A New York, presso la galleria Knoedler nel 1947 tenne una mostra che ripeterà nei due anni successivi.
    Tra il 1949 e il 1951 realizzò i tre cancelli delle Fosse Ardeatine, imponente scultura in bronzo. Questa significativa esperienza indirizzò Basaldella verso la ricerca di un nuovo modo di fare scultura, con strutture e materiali diversi da quelli tradizionalmente usati, tra cui cemento, reti metalliche, fili di ferro, materie plastiche.
    Negli anni successivi ci furono molte visitazioni della cultura orientale, dell'iconologia mitica, dei totem, dei reperti assiri, mesopotamici, ebraici e precolombiani. Il periodo che va dal 1953 al 1960 fu caratterizzato dall'utilizzo di lamine di rame e di ottone ritagliate. Di quel periodo sono la serie dei Leoni di Damasco e delle Chimere.
    Nel 1957 fu chiamato a dirigere il Design work shop al Carpenter Center fot the Visual Arts della Harvard University di Cambridge nel Massachusetts, da qui la sua scultura viene orientata verso direzioni tecnologiche, meccanicistiche e verso stimolazioni fantastiche dell'artigianato sacrale dei pellerossa, alcuni temi obbligati della scultura vennero riportati in forme archeologiche.
    Nel 1962 partecipò, insieme ai più importanti scultori internazionali dell'epoca, alla mostra Sculture nella città organizzata da Giovanni Carandente nell'ambito del V Festival dei Due Mondi a Spoleto. Presentò due sculture in bronzo del 1961: Totem e Motivo dentato.
    Nella seconda metà degli anni sessanta si dedicò ad una nuova serie di legni dipinti, gli ultimi bronzi e bronzetti nascono dalla capacità dello scultore di plasmare ogni tipo di materia, dai materiali di scarto ai mattoni, ai residui dei materiali d'incarto industriale. Infine ricompaiono anche i temi dichiaratamente figurativi ispirati alla tematica biblica degli anni trenta, carichi di raffinate memorie culturali.
    Discrete condizioni, mancanze alla carta e leggere macchie di umidità
    Cornice, vetro

  • La sposa, 1941
    Lotto 164

    NINO BERTOLETTI
    Roma, 1889 - 1971
    La sposa, 1941
    Olio su tavola, 64 x 50 cm
    Autentica al retro della figlia del pittore

    BIOGRAFIA: Inizia a dipingere giovanissimo e si dedica alla pittura appena terminati gli studi, con una formazione più personale che accademica. Esordisce nel 1909 all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Rimini. Nel 1911 a Roma espone alla Mostra del Cinquantenario. Partecipa alla I Mostra della Secessione romana. Intorno al 1913 prende studio a Villa Strohl-fern, dove rimane per circa tre anni. Dopo la guerra espone alla II Biennale romana (1923), dimostrandosi sensibile al clima del "ritorno all'ordine" , in una declinazione neoclassicista. Partecipa alla I Mostra del Novecento italiano (1926). Dotato di un vasta cultura e portato a un aristocratico "dilettantismo", stringe rapporti di amicizia con Cecchi, Pirandello, de Chirico, al quale dedica un ritratto nel 1924. Spirito schivo e alieno da polemiche, preferisce lavorare nell'isolamento; la sua partecipazione alle mostre è, di conseguenza, limitata. Nel 1927 alla XCII Esposizione degli Amatori e Cultori espone nel gruppo dei "Dieci artisti del Novecento Italiano" presentato da Margherita Sarfatti; partecipa alle Sindacali e alle Biennali di Venezia; ha una sala personale alla II Quadriennale (1935) è presente alle mostre degli Amatori e Cultori (1927 e '30) e alle Biennali di Venezia. Nell'autopresentazione alla II Quadriennale ribadisce la sua fedeltà al dato naturale e l'estraneità a mode e programmi culturali, in Italia e fuori. Della sua personalità lasceranno un affettuosa testimonianza alcuni fra i protagonisti della vita artistica romana (de Chirico, Guttuso, Levi, de Libero) in occasione della retrospettiva allestita all'Ente Premi Roma nel 1974.

    BIBLIOGRAFIA: J. Recupero (a cura di), N.B., cat.mostra, Ente Premi, Roma 1974;
    V. Rivosecchi, “Bertoletti 1919-1939”, Roma 1990, con saggi di M. Fagiolo, J. Recupero.
    Buone condizioni
    Cornice, senza vetro

  • Pasquarosa che legge, 1938
    Lotto 165

    NINO BERTOLETTI

    Roma, 1889 - 1971

    Pasquarosa che legge, 1938

    Olio su tela, 50 x 64,5 cm

    Dichiarazione di autenticità al retro del figlio Carlo Francesco Bertoletti, 2002


    Un esemplare simile è pubblicato in V. Sgarbi, “Nino Bertoletti”, Edizioni La Gradiva, Roma, 1987, TAV. 56 (titola e data il dipinto “Leggendo il giornale”, 1960).


    Ottime condizioni

    Cornice, senza vetro

  • Studio di donna
    Lotto 166

    NINO BERTOLETTI
    Roma, 1889 - 1971
    Studio di donna
    Matita su carta marroncina, 30 x 20 cm
    Timbro dell’Artista in basso a destra
    Buone condizioni
    Cornice, vetro, passepartout

  • Studio di donna di schiena
    Lotto 167

    NINO BERTOLETTI
    Roma, 1889 - 1971
    Studio di donna di schiena
    Matita su carta grigia, 30 x 20 cm
    Timbro dell’Artista in basso a destra
    Buone condizioni, leggere pieghe alla carta
    Cornice, vetro, passepartout

  • Parigi, 1953
    Lotto 169

    ORFEO TAMBURI
    Jesi, 1910 - Parigi, 1994
    Parigi, 1953
    Olio su tela, 38 x 46 cm
    Firma e data in basso a destra: Tamburi 53

    BIOGRAFIA: Si trasferisce a Roma in giovane età , frequentando l’ Accademia di Belle Arti e iniziando a collaborare alle più importanti riviste letterarie e artistiche. Espone alla III Sindacale Laziale (1932) e alla I Mostra Nazionale del Sindacato degli artisti (Firenze, 1933); nel 1934, presentato da Alfredo Mezio, espone al Bragaglia Fuori Commercio e nel 1935 alla II Quadriennale di Roma. Dopo un soggiorno a Parigi (1935) è nuovamente a Roma. Nel 1936 esegue nel Palazzo dell’Anagrafe un affresco dal titolo Carnevale romano. Nel 1939 è presente alla III Quadriennale e alla seconda mostra milanese di "Corrente", dove espone con il gruppo romano . Insieme a Guttuso, Guzzi, Montanarini, Ziveri, Fazzini, espone nel gennaio 1940 alla Galleria di Roma in una mostra significativa del nuovo clima "realista". Lo stesso anno viene incaricato di realizzare sei pannelli per l’atrio dell’E42 (rimarranno allo stato di bozzetto). E’ presente alla Biennale di Venezia e nel 1941 ha una personale alla Galleria Barbaroux di Milano. Gino Severini gli dedica una piccola monografia. Nei suoi anni romani , Tamburi si dedica soprattutto al paesaggio e il suo contributo maggiore si esplica nella fresca vena disegnativa.
    Nel 1944 pubblica il volume di disegni Piccola Roma, con una poesia di Ungaretti, e illustra anche le Passeggiate romane di Stendhal. Nel 1947 si reca a Parigi, che dal quel momento diventa la sua città.

    BIBLIOGRAFIA: Orfeo Tamburi, catalogo della mostra , Sasso Marconi 1982 (con bibliografia precedente).
    Buone condizioni, restauro in alto a sinistra
    Cornice, vetro

Lotti dal 157 al 168 di 402
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ASTA 88 - ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA. Con una sezione dedicata all’arte a Roma tra le due guerre.

Arte Moderna e Contemporanea. Con una sezione dedicata all’arte a Roma tra le due guerre

Inizio Asta

26 Febbraio 2021 dalle ore 14:30 CET


Luogo

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia

Sessioni

  • 26 febbraio 2021 ore 14:30 SESSIONE UNICA (1 - 406)

Esposizione

Esposizione

Tutti i lotti saranno visibili, previo appuntamento, dal 22 al 25 Febbraio 2021 dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.



Pagamenti e Spedizioni

Informazioni sull’Asta 88

- I lotti verranno aggiudicati definitivamente in sala durante l’asta che si svolgerà il 26 febbraio 2021 dalle ore 14:30 CET per i lotti presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.

- Tutti i lotti saranno visibili, previo appuntamento, dal 22 febbraio 2021 al 25 febbraio 2021 dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.

- Le offerte potranno essere effettuate attraverso il nostro sito (www.bertolamifineart.com),via fax, via email, telefonicamente o direttamente presso le sedi di Bertolami Fine Arts. Le offerte potranno essere effettuate attraverso il nostro sito sino alle ore 12:00 CET del 26 febbraio 2021.

- A parità di offerta sul medesimo lotto e in assenza di nuove offerte in sala, quest’ultimo verrà assegnato all’offerta con data anteriore.

- In caso di una sola offerta su un lotto, l’importo di aggiudicazione sarà quello dell’importo di base.Esempio: importo base 

€ 1.000. Importo unica offerta € 1.500. Il lotto viene aggiudicato al cliente che ha effettuato l’unica offerta per € 1.000.

- In caso di offerte multiple sul medesimo lotto, l’offerta vincente sino a quel momento verrà calcolata mediante un incremento prestabilito (vedi tabella di seguito) da aggiungere all’offerta immediatamente inferiore rispetto a quella più alta ricevuta.Esempio: prezzo base € 1.000. Cliente (A) offerta € 1.270. Cliente (B) € 1.800. In tal caso l’offerta vincente sarà quella del cliente (B) per l’importo di € 1.370 (ossia con l’incremento prestabilito come da tabella per lo scaglione corrispondente pari ad € 100 oltre l’offerta immediatamente inferiore di € 1.270).

- L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, ai soli fini informativi entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

- Il pagamento dei lotti aggiudicati potrà avvenire come segue:

• assegno bancario o circolare non trasferibile intestato aBertolami Fine Arts s.r.l., con aggiunta all’importo della fattura di € 10 per gli assegni esteri.

• Carte di credito Visa, MasterCarde American Express.

• Paypal

• bonifico bancario a favore di Bertolami Fine Arts s.r.l., con aggiunta all’importo della fattura di € 10 (bonifici extra-Europei) da effettuarsi su: 

- BPER Banca - Agenzia28 - IBAN: IT18R0538705006000035185964 - SWIFT/BICBPMOIT22XX

- BANCO DESIO - IBAN: IT58J0344003209000000192600- SWIFT/BICBPSPIT31XXX

Alle fatture pagate con bonifico bancario, assegno o contanti non saranno aggiunte le tasse amministrative del 3,5%.

- L’aggiudicatario corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta, per ciascun lotto, pari al 26% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con i Live-Bidding del nostro sito web (www.bertolamifineart.com) e Bidspirit (www.bidspirit.com) avranno un incremento dell’1,5% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con i portali LiveAuctioneers (www.liveauctioneers.com) e Invaluable (www.invaluable.com) avranno un incremento del 5% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con il portale ArsValue (www.arsvalue.com), Druout (www.drouot.com) e The Saleroom (www.the-saleroom.com) avranno un incremento del 3% sul prezzo di aggiudicazione.

- Eventuali costi doganali, di Attestato di Libera Circolazione o di Autocertificazione e quelli di spedizione sono a carico del compratore. Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i benidovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente.I tempi di attesa di un permesso di libera circolazione sono di circa 60/90 giorni dal giorno delle richieste all’Ufficio Esportazione competente. La richiesta di Attestato di Libera Circolazione e di Autocertificazione è inoltrata all’Ufficio Esportazione solo previo pagamento del lotto e su esplicita autorizzazione dell’aggiudicatario.


- Si invitano tutti i partecipanti a leggere le condizioni di vendita della casa d’aste accettate automaticamente al momento della partecipazione all’asta.

- Le informazioni relative all’asta e le condizioni di vendita presenti sul sito di Bertolami Fine Arts prevalgono sulle versioni presenti su i cataloghi stampati.

Condizioni di vendita

Scarica il documento di Condizioni di Vendita

Commissioni

Diritti D'asta: 26% (IVA inclusa)

Altre Informazioni

Per informazioni sul catalogo d'asta:

Raffaele Cecora, Head of Modern & Contemporary Art Dept.: r.cecora@bertolamifineart.com

Vittoria Sut, Specialist Modern & Contemporary Art Dept.: v.sut@bertolamifineart.com

Rilanci

  • da 0 a 30 rilancio di 2
  • da 30 a 100 rilancio di 5
  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
  • da 2000 a 5000 rilancio di 200
  • da 5000 a 10000 rilancio di 500
  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000