Importanti Dipinti del Secolo XIX
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Lotto 121 Giovanni Provaggi, attivo nel XIX sec.
INGRESSO ALLA VILLA
acquarello e china su carta, cm 25x19
sul retro: iscritto "Cav.re Alessandro Sanquirico. Giovanni Provaggi fece. n. 51 Entré de la maison jointe a la proprieté Sommariva a Tremezzo, Lago di Como" -
Lotto 122 Giovanni Cappa Legora
(Torino 1887 - Stresa 1980)
TERRAZZA DELLA VILLA FARAGGIANA DI ALBISOLA
olio su tela, cm 46x61, senza cornice
firmato in basso a destra
sul retro: titolato e datato "Albisola Mare agosto 1939" -
Lotto 123 Sebastiano De Albertis
(Milano 1828 - 1897)
TRASPORTO MILITARE
olio su tavoletta, cm 9x17,8
firmato in basso a destra
Dei pittori lombardi del XIX secolo che ebbero grande successo con la pittura di gusto militaresco Sebastiano De Albertis fu fra coloro che riuscì a realizzarle in maniera eccellente.
Già da giovanissimo De Albertis abbandonò gli studi a Brera per partecipare ai moti rivoluzionari del 1848.
Ecco svelato il segreto dei suoi dipinti con le sue cariche, cavalli, battaglie, e i suoi militari, che nei piccoli e grandi quadri illustrano significativamente lo scenario che l'artista ha vissuto direttamente. -
Lotto 124 Michelangelo Meucci
(Firenze 1840 - 1909)
NATURA MORTA CON GHIANDAIA, MERLO, PAVONCELLO E TORDO
coppia di dipinti rispettivamente su tavola e cartoncino pressato, cm 46x37 e cm 48x38
entrambi firmati datati e iscritti "Firenze 1876" in basso al centro
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Lotto 125 Giovanni Battista Ferrari
(Brescia 1829 - Milano 1906)
CORTILE RUSTICO
olio su tela, cm 48x65
firmato e datato 1880 in basso a destra
Il realismo e il pragmatismo della pittura dell'autore lombardo si intreccia armonicamente con la predominante cultura romantica, che permise all'artista di esprimere pienamente le seduzioni e il fascino dei sentimenti.
La natura da lui dipinta non fu mai idilliaca, statica, ma colta nella sua quasi impercettibile esistenza quotidiana.
Il Ferrari seppe collocarsi fra quegli artisti che segnarono la storia della pittura di paesaggio in Lombardia nella seconda metà dell'Ottocento. -
Lotto 126 Francesco Vinea
(Forlì 1845 - Firenze 1902)
GENTILDONNA CON CAPPELLINO
olio su tela, cm 31x23
firmato in alto al centro -
Lotto 127 Giovanni Muzzioli
(Modena 1854 - 1894)
FANCIULLE NEL CORTILE CHE PREPARANO I FIORI
olio su tela, cm 62x33
firmato in basso a destra
Si trasferì a Firenze nel 1875 dove ebbe il periodo di maggiore attività artistica, caratterizzato fin dal nascere dai più apprezzati riconoscimenti.
Egli trattò egregiamente la pittura di genere relativa all'epoca romana, soffermandosi nella cura dei dettagli, creando personaggi in grado di risvegliare emozioni e viva partecipazione. -
Lotto 128 Gianni Maimeri
(Varano Borghi 1884 - Milano 1951)
INTERNO CON VASI DI FIORI
olio su tela, cm 75x90
firmato e datato 1922 in basso a destra -
Lotto 129 Achille Cattaneo
(Limbiate 1872 - Milano 1931)
LA CASA DEL PITTORE
olio su compensato, cm 59,5x71
firmato e datato 1925 in basso a sinistra -
Lotto 130 Eugenio Cecconi
(Livorno 1842 - Firenze 1903)
PAESAGGIO INVERNALE
olio su tela, cm 33x48
firmato e datato 2.4.85 in basso a destra
reca cartiglio con numero 80 A 1885 -
Lotto 131 Giorgio Kienerk
(Firenze 1869 - Fauglia 1948)
VECCHIA CASA DI CONTADINI, FAUGLIA
olio su compensato, cm 30x36
firmato in basso a destra e datato: 1.10.32
sul retro firmato, titolato, datato e scritto: Elenco G. K. N177
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Lotto 132 Marco Calderini
(Torino 1850 - 1941)
CASOLARI DI ALTA MONTAGNA
olio su cartone, cm 63x38,5
firmato in basso al centro e datato 1885 in basso a sinistra
sul retro: cartiglio autografo di Marco Calderini
Bibliografia:
P. De Luca, Visioni Italiche, Bergamo 1911, vol. I, p. 72
Marco Calderini è fra i migliori rappresentanti della corrente verista del paesaggismo piemontese dell'Ottocento. Tema centrale e costante della pittura dell'artista è il paesaggio nei suoi molteplici aspetti; i suoi dipinti hanno in comune il fatto che sono tutti stati dipinti dal vero. -
Lotto 133 Nicolò Cannicci
(Firenze 1846 - 1906)
LE SPINTE
olio su tela, cm 53,5x72
firmato
sul retro del telaio resti di etichetta di una esposizione a Palazzo Pitti
Lo sguardo contemplativo di Cannicci "Il Giovanni Segantini delle solitudini toscane" come lo ebbe a definire il Foresi (in: M. Foresi, Niccolò Cannicci nell'arte e nella vita, 1906, p. 507) trova un preciso riscontro, non solo tematico, ma d'intenti e poetica, nel panorama culturale del tempo.
Si muove in ambito naturalista, verista, ma con piena consapevolezza di quale dramma porti questa interiore dicotomia.
Le opere di Cannicci devono l'ispirazione alle opere dei maestri francesi quali Jules Breton, ma il tono delle opere di Cannicci, oltre che ai sentimenti evocati da Zola, è più vicina al tono delle novelle di Verga e in ambito locale ai toni di Renato Fucini, per il quale ricordiamo che illustrò La pipa di Batoni ne Le Veglie di Neri e la raccolta All'aria aperta.
Infatti lo schivo Cannicci tesseva comunque rapporti con gli ambienti letterari, frequentando a Fauglia la villa dei Gioli dove Matilde la moglie del pittore Francesco riunisce intellettuali ed artisti.
Dopo gli anni '80 si attua un mutamento linguistico nella pittura del maestro toscano: diminuisce la saldezza formale, la pittura si fa più magra, quasi abbozzata che in certe parti lascia intravedere la tela, fondendo l'unità delle opere su valori più intimi e solitari. In questo contesto culturale e stilistico si colloca Le spinte, l'opera che presentiamo in catalogo.
Nel dipinto, l'artista coglie le tre fanciulle in un momento di spensieratezza, all'interno di un ambiente domestico che emerge solo nei toni dei bruni; le tre bimbe hanno vestitini poveri e semplici ma il loro gesto spontaneo e furtivo di gioco di bimbi, il rosso e il giallo delle loro pezzole e quelle loro labbra color rosso ciliegia, le riscatta da quella povertà e ci coinvolge nei loro sorrisi. -
Lotto 134 Urbano Lucchesi
(Lucca 1844 - Firenze 1906)
IL TIRATORE DI RUZZOLA
scultura in bronzo, cm 130x64
su basamento in marmo verde, alt. cm 95
firmata, titolata e iscritta "Galleria Lucchesi Mori Firenze"
Nato a Lucca nel 1844, partecipa nel 1882 al concorso livornese per il Monumento a Guerrazzo, piazzandosi al secondo posto. Per la facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze esegue San Giuda (ante 1887), e nel 1898 partecipa al secondo concorso per il Monumento a Rossini a Santa Croce. Espone alla Promotrice di Belle Arti di Torino dal 1880. Molte sue opere sono conservate alla Pinacoteca di Lucca, mentre la Galleria d'Arte Moderna di Firenze conserva le terrecotte Il Cantasorie e Il Rosario.
Tra le altre sue opere ricordiamo: il monumento di Garibaldi 1889, Mazzini, Cairolo e Genio Commemorativo del XX settembre a Lucca, il monumento a Shelley a Viareggio, Vittorio Emanuele II a Spoleto e Donatello a Firenze.
in: A. Panzetta, Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, vol. I, p. 168 -
Lotto 135 Eugenio Cecconi
(Livorno 1842 - Firenze 1903)
VOLTO DI DONNA ARABA
olio su tavoletta, cm 22x14,3
firmato in alto a sinistra
I biografi dell'artista toscano hanno sempre dato scarso peso al viaggio del maestro in Tunisia, cosa che invece Giampaolo Daddi ritiene esperienza importante e formativa per l'artista livornese. Il soggiorno in Africa, proprio per i riflessi che ebbe sulla pittura a venire del Cecconi, riveste assai maggiore importanza di quanta non gliene sia stata attribuita.
A questo proposito il Daddi ripercorre gli scritti che a quel soggiorno si riferiscono e soprattutto la lettera che a Francesco e Luigi Gioli da Tunisi Cecconi scrive: "[...] se vedeste che forma, che chiaroscuro, che colore e che sentimento! La Bibbia, Roma, le Crociate, la caricatura, i sogni, gl'insetti, tutto mescolato!! Delle vedute di madreperle, delle volte di nerofumo, dei paesi di color rosa, delle acque verde mandorlo: arabi color dei fondi, più grandiosi dei senatori, arabi vestiti di tutti, ma di tutti i colori, le donne che paion misteri, ebree che paion caleidoscopi per il colore e botti per la forma, e ciuchi, e cavalli, e cani, gatti, galline [...] l'Oriente non si può rifare si può vedere e basta".
in: G. Daddi, Eugenio Cecconi, Lecco 1973, p. 49 -
Lotto 136 Lionello Balestrieri
(Siena 1872 - 1958)
IL BACIO
olio su tela, cm 40x50 -
Lotto 137 Leonardo Bazzaro
(Milano 1853 - Miazzina 1937)
ULTIME ROSE
olio su tela, cm 140x85
firmato in basso a destra
Bibliografia:
Catalogo Illustrato, LXXXIV Esposizione Internazionale, catalogo della mostra, Roma, 1915, p. 20
A. Calza, L'inaugurazione della esposizione degli Amatori e Cultori di Belle Arti, in "Giornale d'Italia", 7 marzo 1915, Milano
G. Marangoni, La LXXXIV esposizione della Società "Amatori e Cultori" a Roma, in "Rassegna d'Arte antica e moderna", vol. II, anno II, Milano, 1915, p. 59
G. Marangoni, L'esposizione di Roma della Società "AMATORI E CULTORI", in "La Cultura Moderna", vol. I, fasc. 10, 15 aprile 1915, Milano, pp. 656-657
Leonardo Bazzaro. Catalogo ragionato delle opere, a cura di F. L. Maspes e E. Savoia, Treviso, 2011, n.467 p. 301 e fig. 467 p. 303
Esposizioni:
Roma, LXXXIV Esposizione Internazionale, 1915, Sala E, n.1 -
Lotto 138 Gaetano Previati
(Ferrara 1852 - Genova 1920)
VASO DI FIORI
olio su tela, cm 69x57
firmato in basso a destra
Le nature morte di Gaetano Previati dei primi anni del Novecento sono una caratteristica dell'originalità dell'artista, che crea un contrasto unendo le solide tendenze di forma coloristiche degli antichi con l'attitudine moderna di lavorare con colori puri.
Nei suoi meravigliosi quadri di fiori si trova questa contrapposizione tra l'ideazione e l'intonazione del quadro classico, con le arditezze del taglio e dissonanze cromatiche moderne.
Questi fiori sono di una semplicità di mezzi straordinari; il dipinto è risolto con leggere sovrapposizioni di colore.
Queste sono le caratteristiche dei grandi artisti, che danno alla propria opera un impeto di improvvisazione ben definita. -
Lotto 139 Giorgio Kienerk
(Firenze 1869 - Fauglia 1948)
LA VISITA
tecnica mista su cartoncino, cm 39x30
firmato e datato 6.1.98
Provenienza:
Collezione privata, Firenze
Bibliografia:
R. Bossaglia, Kienerk, catalogo della mostra di Pavia 1997, Milano 1997
E. Querci, Giorgio Kienerk 1869-1948, Torino 2001, p. 334 n. 43
Esposizioni:
Kienerk, Pavia 1997 -
Lotto 140 Vittorio Matteo Corcos
(Livorno 1859 - Firenze 1933)
LA PASSEGGIATA SUI VIALI
olio su tavoletta, cm 13x22
In basso a sinistra firmato datato e dedicato "All'amico G. Nardini V. Corcos 1906" -
Lotto 141 Silvestro Lega
(Modigliana 1826 - Firenze 1895)
STUDIO DI FIGURA FEMMINILE SEDUTA E DUE BAMBINI
olio su tavoletta, cm 10x14
firmato in basso a destra
Provenienza:
Collezione privata, Firenze -
Lotto 142 Telemaco Signorini
(Firenze 1835 - 1901)
PONTE A MENSOLA, STRADA PER SETTIGNANO
olio su tela applicata su cartoncino, cm 17x28, senza cornice
firmato in basso a sinistra
sul retro: iscritto "dipinto autentico e finissimo di Telemaco Signorini. M. Borgiotti, Nervi 10/02/75" e recante firma Renato Tassi -
Lotto 143 Telemaco Signorini
(Firenze 1835 - 1901)
VEDUTA DI RIOMAGGIORE
olio su tela, cm 23,5x36
firmato in basso a sinistra: Signorini
Lotto dichiarato di interesse archeologico particolarmente importante ai sensi del 42/2004, con D.D.R. 05/01/1991
Il dipinto doveva trovarsi da tempo a Firenzuola e probabilmente fu lasciato in dono a qualcuno del luogo dallo stesso Signorini quando nel 1889-90 si recò a Pietramala, poco distante da Firenzuola. Del quadro si conoscono anche due disegni preparatori uno dei quali firmato T. Signorini e datato agosto 1881 (cfr. Telemaco Signorini, Riomaggiore, Firenze 1942, disegni nn. 31 e 55). Il dipinto è stato recentemente rintracciato nella Casa di Riposo della "SS. Annunziata" di Firenzuola, e, previa autorizzazione concessa dal Ministero in data 2-2-1978, fu venduto al precedente proprietario, al quale fu notificato in data 21 giugno 1978.
Cfr: Telemaco Signorini, Veduta di Riomaggiore in Stair Sainty Matthiensen, The Macchiaioli, Tuscan painters of the Sunlight, New York, marzo - aprile 1984, p. 77, n. 26 -
Lotto 144 Attilio Pratella
(Ravenna 1856 - Napoli 1949)
IL VOMERO
olio su tela, cm 40x50
firmato in basso a sinistra
in basso a sinistra reca etichetta con il numero 27
sul retro: firmato, titolato e datato "Vomero - gennaio 19 - 1921"