Lotto 55 | Umberto II di Savoia (Racconigi 1904 - Ginevra 1983), Esilio, saluti

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500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA Sessione unica
giovedì 21 marzo 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)

Umberto II di Savoia (Racconigi 1904 - Ginevra 1983), Esilio, saluti

Umberto II di Savoia (Racconigi 1904 - Ginevra 1983)
Esilio, saluti
Rigo e firma autografi su biglietto a stampa
Una pagina
Firma/data: Cascais 1 Gennaio 1967
Stato di conservazione: buono
Numero componenti del lotto: 1

Rigo e firma autografi di Umberto II di Savoia, scritti durante l'esilio a Cascais. Dopo il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno, il 13 giugno il Consiglio dei ministri trasferì, con un atto definito dal Re, le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato al Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. In quello stesso giorno, Umberto si recò in volontario esilio in Portogallo, non facendo mai più ritorno in Italia. Figlio di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro, la sua nascita sollevava i genitori dal timore che la dinastia si estinguesse, lasciando il trono al ramo collaterale dei Savoia-Aosta. Nel 1925 si stabilì nel Palazzo Reale a Torino, dove fino al matrimonio condusse una vita spensierata. Nel 1930 si sposò con Maria José, principessa del Belgio. Secondo la leggenda sarebbe stato un matrimonio d'amore, ma la storia sarà comunque contrastata a causa dei diversi interessi culturali, politici e sociali e soprattutto dal divario fra le due educazioni ricevute. Nel 1934 a Palazzo Reale a Napoli, nacque la primogenita Maria Pia. Nel 1937 nacque l'erede maschio, cui venne imposto il nome del nonno.
Il principe ereditario non ha mai nascosto la sua opposizione al fascismo. Il 5 giugno del 1944, dopo la liberazione di Roma, Vittorio Emanuele III nominò il figlio luogotenente generale del Regno. Nel 1944 Umberto firmò anche il decreto che abolì la pena di morte, tranne per alcuni reati in tempo di guerra; sarà abolita definitivamente solo dalla Costituzione repubblicana del 1948. Il 9 maggio 1946, un mese prima dello svolgimento del referendum istituzionale, Vittorio Emanuele III a Napoli abdicò a favore del figlio Umberto. La speranza di casa Savoia era di far recuperare consensi all'istituto monarchico con l'uscita definitiva di scena del vecchio Re. La maggioranza in favore della soluzione repubblicana fu di circa due milioni dei voti validi. Umberto decise di lasciare l'Italia. La partenza del Re dava via libera all'istituzione della forma repubblicana. Come meta per l'esilio, Umberto II scelse il Portogallo, risiedendo dapprima a Colares e, in seguito, a Cascais in cui si trasferì nel 1961. E' unita una busta viaggiata.