Lotto 17 | CANESTRO DI FRUTTA GIOVANNI DELLA ROBBIA, 1520-1525 CIRCA Terracotta decorata...

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze
Importanti maioliche rinascimentali Sessione unica - dal lotto 1 al lotto 65
giovedì 1 ottobre 2015 ore 17:00 (UTC +01:00)

CANESTRO DI FRUTTA GIOVANNI DELLA ROBBIA, 1520-1525 CIRCA Terracotta decorata...

CANESTRO DI FRUTTA
GIOVANNI DELLA ROBBIA, 1520-1525 CIRCA
Terracotta decorata in policromia a pigmento e invetriata.
Alt. cm 18; diam. cm 26.

Basket of Fruit
Giovanni della Robbia, c.152025
Glazed earthenware, painted in colours
H. 18 cm; diam. 26 cm.


La scultura è a forma di canestro con composizione di frutta. Il
contenitore ha unimboccatura ampia, con una strozzatura a metà del corpo e
piede piano: limitazione del vimini nella struttura è accorta e
dettagliata. La parte alta del contenitore ospita una grande quantità di
frutta, di verdura e alcuni fiori: uva, melograno, cetriolo, limoni, noci,
fiordaliso, fiori darancio e altro. La composizione è disposta con grande
naturalezza e arricchita da elementi quali una piccola raganella verde e
una lumaca.
Di questa tipologia sono conosciuti alcuni esemplari con varianti: si
ricordano tra le altre la cestina del Museo Bardini di Firenze (1)
attribuita a Giovanni della Robbia; le cestine esposte alla Mostra di
Fiesole sui della Robbia (2), anchesse assegnabili al medesimo ambito; la
cestina della collezione Cagnola di Varese di officina robbiana forse
vicino a Giovanni o Luca della Robbia (3).
Questo tipo di oggetto si affianca alle produzioni non scultoree della
bottega della Robbia, che comprendeva anche i vasi di gusto classicistico e
i vasi con coperchio plasmato a guisa di cespo di fiori o di frutta, come
ad esempio quello del Fitzwilliam di Cambridge, in cui ci pare di vedere
una comunanza nello stile del decoro a frutta con il nostro cestino (4).
Queste opere dovevano probabilmente essere utilizzate come ornamento
dellaltare o anche come gameli nuziali (5).
Giancarlo Gentilini ricorda come si tratti di una produzione limitata, dove
i panieri erano realizzati a calco dal vero, mentre la frutta e gli animali
da orto erano modellati, e assegna queste opere al periodo di Giovanni e
Luca il Giovane nella prima metà del Cinquecento (6).
Qualche analogia va segnalata anche con un canestro, di dimensioni
superiori al consueto, abitato come il nostro esemplare da piccoli
animaletti, databile agli anni venti del Cinquecento per il modellato e le
scelte cromatiche (7).
La produzione sinserisce in un preciso programma culturale dei della Robbia
che ha un suo illustre precedente nellantichità classica, quando opere in
terracotta raffiguranti i frutti della terra erano esposte nelle dimore per
alludere alla fertilità e allabbondanza (8).

1 GENTILINI 1992, inv.1923 n. 877, p. 281.
2 QUINTERIO in GENTILINI 1998, p. 279 n. III, 21a,b.
3 AUSENDA 1999, p. 165 n. 2.
4 POOLE 1997, p. 30 n. 10, attribuito a bottega di Andrea della Robbia.
5 GENTILINI 1992, p. 221.
6 GENTILINI 1998, pp. 221 e 359. Ne parla il Piccolpasso indicando le varie
tecniche della maiolica (PICCOLPASSO 1976, p. 87).
7 QUINTERIO in GENTILINI 1998, p. 280 n. III, 22.
8 GENTILINI 1980, p. 85.