500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA

500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA

venerdì 22 marzo 2024 ore 18:00 (UTC +01:00)
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  • Enrico Vallecchi (Firenze 1902 - ivi 1990), Eleganti auguri - Griselli
    Lotto 237

    Enrico Vallecchi (Firenze 1902 - ivi 1990)
    Eleganti auguri - Griselli
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-8
    Firma/data: 9 agosto 1950
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata, datata '9 agosto 1950' di Enrico Vallecchi, illustre editore, direttore della rinomata casa fiorentina che pubblicò le storiche riviste culturali 'La Voce', 'Lacerba', 'Il Selvaggio', oltre a una copiosa quantità di volumi di autori quali Curzio Malaparte, Filippo Tommaso Marinetti e Dino Campana, diretta allo scultore Italo Griselli: "Sono lieto che i tuoi settanta anni mi diano il pretesto di dirti ancora la mia amicizia e la mia stima...". Una pagina in-8.

  • Alberto Viviani (Firenze 1894 - ivi 1970), "Novità dell'oltremondo"
    Lotto 238

    Alberto Viviani (Firenze 1894 - ivi 1970)
    "Novità dell'oltremondo"
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-4
    Firma/data: 10 marzo 1939
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Alberto Viviani presentato da Marinetti come 'il più giovane poeta futurista', partecipò al movimento d'avanguardia collaborando con la rivista 'Lacerba'. Noto soprattutto per il volume 'Giubbe Rosse'. Lettera autografa firmata, datata '10 marzo 1939', ad una "Cara Miryam": "Avevo portato con me da Roma fino dal giorno 20 febbraio questo mio libro, allora uscito, perché volevo pregarti di offrirlo in mio nome al tuo caro Babbo. Ciò non mi fu concesso. Ma siccome io credo fermamente che Egli lo avrebbe gradito e bene accolto, non fosse altro che come mio devoto omaggio e ringraziamento per i libri da me chiestigli in consultazione...". Forse si tratta del libro 'Novità dell'oltremondo', Firenze, Vallecchi, pubblicato nel 1938. Una pagina in-4.

  • Filippo Zamboni (Trieste 1826 - Vienna 1910), Pasquale Papa
    Lotto 239

    Filippo Zamboni (Trieste 1826 - Vienna 1910)
    Pasquale Papa
    Lettera autografa firmata
    Due pagine in-8, su bifolio
    Firma/data: Vienna 27 giugno 1903
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Letterato e patriota viaggiò molto, lasciando delle 'Memorie autobiografiche' (1906). Attratto dall'ipnotismo e dallo spiritismo, scrisse 'Il bacio nella luna' (1912), liriche, tragedie, poesie e due poemi drammatici. Lettera autografa firmata, datata 'Vienna 27 giugno 1903' diretta al Prof. Pasquale Papa, circa un volume che intende inviargli: "Non vi sarebbe altra risposta che inviarla la Roma nel Mille. Però della 1a edizione non c'è più nessuna copia ed io l'ho pure della Biblioteca. La seconda ed. uscirà in ottobre e allora sarà per me un piacere di fargliela spedire...". "i tempi erano ancora capaci di sentire entusiasmo e molti e molti scrittori, senza neppure conoscermi, ne scrissero assai. Ora invece che in generale all'Italia è sostituito l'io, alla patria la dinastia, non si scrive di alcuno, se non si à qualche motivo personale o non si abbia in vista qualche vantaggio, onde degli Ezzelini ancora nessun giornale ha citato neppure il titolo. E perciò a Lei, Sig. Professore, sono obbligato assai...". Due pagine in-8, su bifolio, carta intestata. Unita busta viaggiata.

  • Bernardino Zendrini (Bergamo 1839 - Palermo 1879), Canzoniere
    Lotto 240

    Bernardino Zendrini (Bergamo 1839 - Palermo 1879)
    Canzoniere
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-8, su bifolio
    Firma/data: Como 31 Agosto 1865
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata datata 'Como 31 Agosto 1865' di Bernardini Zendrini, scrittore, poeta e traduttore, docente di letteratura germanica all'università di Padova (1867) e di letteratura italiana all'università di Palermo (1876), noto per aver pubblicato la traduzione completa del Canzoniere di Heinrich Heine nel 1865, circa il lavoro di traduzione: "Aspettavo dalla gentilezza della mia vicina (...) un libricciolo che sta molto a cuore 'l'Intermezzo lirico, di Heine, tradotto da Re...". "E' già arrivata la stampa del mio Canzoniere, e poco tempo mi avana ormai a far controlli e correzioni...". Una pagina in-8, su bifolio, carta azzurrina a righe.

  • Luciano Zuccoli (Calprino 1868 - Parigi 1929), Giornale di Venezia
    Lotto 241

    Luciano Zuccoli (Calprino 1868 - Parigi 1929)
    Giornale di Venezia
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-8
    Firma/data: 4 Agosto 1898 Giovedì
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata datata '4 Agosto 1898 Giovedì' dello scrittore e giornalista svizzero naturalizzato italiano, il conte Luciano Zuccoli (all'anagrafe Luciano von Ingenheim), direttore del 'Giornale di Venezia' dal 1903, diretta ad un collega, al quale chiede di spedire un telegramma, apparentemente alla moglie: "Modena, Albergo Reale. Spero tornare domani, ripassando per Milano, da dove telegraferò ora arrivo...". Curiosamente il telegramma non viene spedito da Genova, dove Zuccoli dichiara di trovarsi, ma finge la spedizione da Modena e la richiesta ad un collega perché a sua volta lo indirizzi. La traccia di un tradimento? La moglie si suicidò e Zuccoli si risposò con una donna giovanissima. Una pagina in-8, carta intestata.
    Zuccoli fu un autore di best seller tra la generazione dei romanzieri di successo di fine Ottocento (da De Amicis a Fogazzaro, da Rovetta a Barrili e Farina) e che sarebbe stata la protagonista delle cronache librarie dagli anni Venti in poi (Da Verona, Mariani, Pitigrilli, Brocchi, Gotta, Milanesi e D’Ambra). La sua attività di narratore inizia in pieno stile dannunziano nel 1893, con 'I lussuriosi'; si concluderà nel 1927 con 'I ragazzi se ne vanno': 35 anni di produzione scandita da una trentina di libri, in media uno l’anno. Fra i suoi romanzi più amati dai lettori ricordiamo, 'La freccia nel fianco' del 1913, che nel 1945 avrebbe raggiunto il centocinquantesimo migliaio, cifra di tutto rispetto per l’epoca, 'L’amore di Loredana' del 1908, 'L’amore non c’è' più del 1916, 'I Drusba' del 1921, 'Le cose più grandi di lui' del 1922.

  • Romano Calò (Roma 1884-Lugano 1952), Cesarino Branduani - Schlegel
    Lotto 242

    Romano Calò (Roma 1884-Lugano 1952)
    Cesarino Branduani - Schlegel
    Lettera autografa firmata
    Una pagina
    Firma/data: Lugano 1 marzo 1952
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Attore e regista radiofonico italiano. Dopo aver frequentato l’Accademia filodrammatica di Roma entrò nella compagnia di Lombardi e Boetti Valvassura nel 1902. Comparve in molti spettacoli tra cui: 'Reginetta di Saba' di Moschino e ne 'Il gusto del vizio' di Lavedan. Nel 1939 fu protagonista nel film 'Il diario di una stella' di Pinoli e nel 1945 prese parte al suo ultimo film, 'Die Letzte Chance' (L'ultima speranza) di Lindtberg. Lettera autografa firmata da Romano Calò, datata 'Lugano 1 marzo 1952', indirizzata a Cesarino Branduani (all’anagrafe Cesare Branduani) in cui lo ringrazia per avergli mandato la copertina del primo volume del Decameron e gli domanda se può ricercare l’opera di August Wilhelm von Schlegel Corso sull’arte drammatica “... dovrei rivolgerle un’affascinante ricerca da affidare al suo raffinato senso culturale. Si tratta dell’opera di Schlegel August Wilhelm “Corso sull’arte drammatica”...” Una pagina.

  • Gustavo Strafforello (Porto Maurizio 1820 - ivi 1903), A Thalès Bernard
    Lotto 243

    Gustavo Strafforello (Porto Maurizio 1820 - ivi 1903)
    A Thalès Bernard
    Lettera autografa firmata
    Due pagine in-8
    Firma/data: 24 juillet 1871
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata, datata '24 juillet 1871' (firmata con altro pseudonimo), diretta al poeta francese Thalès Bernard (1821-1873) su questioni letterarie: "J'ai lu avec trop d'intérêt, et de plaisir en même temps, vos premières 'Mélodies Pastorales'...".Due pagine in-8, carta listata di nero. Gustavo Strafforello svolse la sua attività di scrittore per molti anni a Torino, prima nel giornalismo, poi collaborando assiduamente a grandi opere enciclopediche ('Enciclopedia Pomba'; 'Brockhaus's Conversations-Lexikon') e traducendo dall'inglese e dal tedesco numerose opere fra cui il notissimo 'Self-Help di S. Smiles' ('Chi s'aiuta Dio l'aiuta', Milano 1865). In molte sue opere usò vari pseudonimi, tra cui Spiritus Asper e Iunius Redivivus.

  • [Giuseppe Valadier (Roma 1762 - ivi 1839)], Acquisto di un immobile da parte di Giuseppe Valadier
    Lotto 244

    [Giuseppe Valadier (Roma 1762 - ivi 1839)]
    Acquisto di un immobile da parte di Giuseppe Valadier
    Tre documenti manoscritti
    Quattro pagine
    Firma/data: 15 settembre 1791, 21 giugno 1805
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 3

    Tre documenti manoscritti relativi all'illustre architetto orafo Giuseppe Valadier. La sua opera più celebre è quella della sistemazione urbanistica di Piazza del Popolo. Suo è poi il singolare 'Coffee House' (noto come Casina Valadier) (1807) al Pincio. Valadier si interessò anche del restauro del Ponte Milvio. Raffinate opere di architettura sono Villa Torlonia (1800) e i palazzi Lezzani in piazza Barberini (1825). Il primo documento '15 settembre 1791' è una bozza di contratto di compravendita per un immobile tra lui e la famiglia Gabiati Tempra: contiene note manoscritte autografe dello stesso Valadier: "Casa di due piani (...) uno di due stanze, e l’altro di due stanze con due cantine, e un cortile sopra all’Orto di Napoli infra via al Teatro Aliberti confinante da un lato..." e "Più Bottega con retrostanza, e cantina posta in Piazza di Spagna..."; inoltre è citato in note di altra mano scrivente: "Per una maggior sicurezza del Sig. Valadier il Sig. Michele Gabiati Tempra li scudi 320 prezzo della nota casa che vende a favore del medesimo...". Il secondo documento datato '21 giugno 1805' è una nota dei materiali spediti al Casino del Sig. Valadier in Frascati con quietanza di pagamento da parte del fornitore di materiale edile Franco Antonio Lovatti. L'ultimo allegato è una quietanza di pagamento rilasciata dall’ebanista Bartolomeo Serafini a Luigi Valadier del pagamento di "Scudi Cinquanta (...) per intaglio fatto di cento raspini frà grossi e piccoli (...) chiamandomi con tal pagamento contento, e soddisfatto di tutti i lavori". Per un totale di quattro pagine in diverso formato.

  • Giovanni Battista Camozzi Vertova (Bergamo 1818 - Costa di Mezzate 1906), Archeologia
    Lotto 245

    Giovanni Battista Camozzi Vertova (Bergamo 1818 - Costa di Mezzate 1906)
    Archeologia
    Lettera autografa firmata
    Tre pagine in-8, su bifolio
    Firma/data: Bergamo li 20 Gennaio 1885
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 2

    Lettera autografa firmata, datata "Bergamo li 20 Gennaio 1885" dell'imprenditore, patriota e uomo politico, sindaco di Bergamo dal 1860 al 1870 e senatore del Regno d'Italia dal 1861, circa alcune iniziative culturali relative alla storia di Bergamo. "Ti spedisco il volume degli Atti del nostro Ateneo il quale contiene i lavori archeologici del Prof. Gaetano Mantovani relativi alla nostra Provincia di cui fece oggetto di diverse letture. Esso è direttore degli scavi che qui si praticano e non risparmia fatica né sagrifizii...". Tre pagine in-8, su bifolio. Lieve lacuna al margine superiore, non lede il testo. E' unita riproduzione a stampa di un ritratto calcografico (su p. in-8).

  • [Gioacchino Giuseppe Serangeli (Roma 1768 - Torino 1852)], Arte e relazioni sociali
    Lotto 246

    [Gioacchino Giuseppe Serangeli (Roma 1768 - Torino 1852)]
    Arte e relazioni sociali
    Carteggio costituito da dieci lettere autografe firmate
    Venti pagine in-8
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 10

    Pittore neoclassico, allievo di Jacques Louis David e al servizio di Napoleone Bonaparte, che gli commissionò varie opere a celebrazione di vari eventi legati al suo impero, come, ad esempio il dipinto 'Napoleone riceve i deputati dell'Esercito dopo la sua incoronazione', 1808, Versailles. È ammesso all'Accademia Reale di pittura e scultura nel 1790. Pochi anni dopo entra nella cerchia degli allievi di Jacques Louis David ed è subito molto stimato dal suo maestro che gli procura lavoro. Nello stesso anno infatti riceve come suo primo incarico ufficiale l'esecuzione di una copia del Marat assassinato. Ormai considerato artista francese piuttosto che italiano, incontra Silvio Pellico che ritrae in un dipinto di paesaggio. Nel 1828 si trasferisce a Torino dove lavora come pittore della corte sabauda. Ampio, interessante carteggio costituito da dieci lettere autografe firmate, risalenti all'arco cronologico 1817-1844, tutte indirizzate al rinomato pittore neoclassico. Tra i vari corrispondenti: Giuseppe Gullini, il Conte Carelli de Bassy, François Fréderic Lemot, il Conte di Montelivet Marthe-Camille Bachasson. Le missive (per un totale di 20 pagine in-8, vertono su questioni artistiche, e costituiscono un interessante corpus denso di notizie relative all'arte, alla vita e alle relazioni sociali del pittore durante il lungo periodo vissuto in Francia. Riportiamo un passo a puro titolo esemplificativo. "Monsieur, vous avez du recevoir par l'intermediaire de Madame la Baronne de Barante qui a bien voulu s'en charger, la somme de mille francs, prix d'un paysage que j'ai été charmé de pouvoir placer dans la collection du Roi. S.M. l'a vu avec d'autant plus de plaisir, que votre nom lui a rappelé des tableaux d'histoire qui figurent au Palais de Versailles dans la Galerie du Consolat et de l'Empire...".

  • Giovanni Treccani degli Alfieri ( Montichiari 1877-Milano 1961), Mostra Intersindacale 1941, Adriano Lualdi
    Lotto 247

    Giovanni Treccani degli Alfieri ( Montichiari 1877-Milano 1961)
    Mostra Intersindacale 1941, Adriano Lualdi
    Lettera dattiloscritta firmata
    Una pagina
    Firma/data: Milano 11 giugno 1941
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 2

    Lettera dattiloscritta firmata, datata 'Milano 11 giugno 1941' di Giovanni Treccani degli Alfieri. Imprenditore, editore e mecenate italiano, fu insieme a Giovanni Gentile il fondatore dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana a Roma per la pubblicazione della Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti e del Dizionario Biografico degli Italiani. All'età di 17 anni emigrò in Germania come semplice operaio tessile alla scuola di Krefeld. Qualche anno dopo tornò con un piccolo capitale e un bagaglio tecnologico che mise a frutto nell'industria tessile italiana, prima come piccolo imprenditore, poi come capitano d'industria. Nel 1919 elargì una cospicua somma all'Accademia dei Lincei e nel 1923 donò allo Stato italiano la Bibbia di Borso d'Este, un capolavoro della miniatura rinascimentale. Nel 1924 fu Senatore del Regno d'Italia e nel 1931 costituì la società 'Treves-Treccani-Tumminelli' che divenne poi Istituto della Enciclopedia Italiana. Nel 1937 fu insignito del titolo di conte e nel 1939 ricevette una laurea honoris causa in Lettere e filosofia dall'Università di Milano. Nel 1934 divenne presidente per la Società per la pubblicazione dei papiri dell'Università degli Studi di Milano e fu anche Presidente del Museo del Teatro alla Scala. Nel 1942 istituì la Fondazione Treccani degli Alfieri, che pubblicò la Storia di Milano. La missiva è indirizzata al Maestro Adriano Lualdi nella quale scrive che "...non mancherò di osservare i quadri del Prof. Di Giorgio in occasione di una prossima visita alla Mostra Intersindacale", forse Ettore di Giorgio (1890-1971). Una pagina. E’ unita una cartolina indirizzata al musicista Adriano Lualdi da Lucerna con firma autografa di Giovanni Treccani degli Alfieri, datata '22 agosto 1942'.

  • Tito Angelini (Napoli 1806 - ivi 1878), Scuola di disegno di Napoli
    Lotto 248

    Tito Angelini (Napoli 1806 - ivi 1878)
    Scuola di disegno di Napoli
    Pagina di liber amicorum con firma e rigo di testo autografi
    Una pagina in-8
    Firma/data: 09/01/1914
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Pagina di liber amicorum (in-8) con firma e rigo di testo autografi del rinomato scultore, direttore della Scuola di disegno di Napoli. "Tito Angelini Professore di scultura napoletano". Datata '1. 9. 1914'. Tito Angelini dopo aver completato i suoi studi a Roma, compì numerosi viaggi in tutta Italia, sebbene la sua attività di scultore lo vide protagonista soprattutto a Napoli dove insegnò scultura e fu direttore della Scuola di disegno. Il successo che conseguì in queste attività didattiche gli fece ricevere numerose commissioni ufficiali di opere come "La Clemenza e L'Immacolata" per lo scalone e la cappella del Palazzo Reale di Napoli. Tra le sue opere più rilevanti vanno ricordate il Sepolcro di Lucia Migliaccio ed il Sepolcro di Michele Arditi nella Chiesa di San Ferdinando, i monumenti a Saverio Mercadante (situato nell'omonima piazza lungo il corso Vittorio Emanuele) e Paolo Emilio Imbriani (in piazza Mazzini), la statua di Sant'Ambrogio per la Chiesa di San Francesco a Gaeta.

  • Filippo Agricola (Roma 1795 - ivi 1857), Incisione calcografica di 'Dante e Beatrice', Duchessa di Sagan
    Lotto 249

    Filippo Agricola (Roma 1795 - ivi 1857)
    Incisione calcografica di 'Dante e Beatrice', Duchessa di Sagan
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-8, su bifolio
    Firma/data: Di Roma li 3 decembre 1825
    Stato di conservazione: buono (nota a matita di altra mano)
    Numero componenti del lotto: 1

    Allievo del padre Luigi, di Landi e di Camuccini, dal 1840 fu direttore dello Studio Vaticano del mosaico, dal 1843 ispettore delle pubbliche pitture a Roma, e nel biennio 1854-55 presidente dell'Accademia di San Luca. Fu tra i più apprezzati esponenti del tardo neoclassicismo romano. Ottenne molte commissioni per ritratti da parte di casate italiane e straniere, tra i quali si ricordano quelli della Principessa di Danimarca, nel 1822, e di Costanza Perticari Monti, nel 1821. Quest'ultimo ritratto raffigura la figlia del poeta Vincenzo Monti, il quale cantò l'opera nel sonetto 'Più la contemplo, più vaneggio in quella' (1822). Notevole fu la sua produzione nei dittici come ad esempio 'Dante e Beatrice' (citati nella nostra lettera), 'Petrarca e Laura', 'Ariosto e Alessandra', 'Raffaello e la Fornarina', 'Tasso e Leonora'. Per il suo stile, la sua impostazione e i suoi canoni Monti gli attribuì il soprannome di "Raffaello del suo tempo". Lettera autografa firmata, datata 'Di Roma li 3 decembre 1825'. Dapprima informa il corrispondente di avergli inviato una prova di stampa di una sua incisione calcografica: "Nella occasione che io mando al Sig.r Barone Augusto Koller una prova del rame di Dante e Beatrice, mi prendo l'ardire di unirne altra copia acciò sia presentata alla Signora Sua, e con questa mia la supplico Preg.mo Sig. Cav. di riceverla con l'innata bontà e gentilezza la quale mi ricordo sempre...". In seguito lo prega di "...voler avere la compiacenza di far avere alla Duchessa di Sagan il piego qui annesso essendovi un piccolo disegno che a Lei appartiene". Una pagina in-8, su bifolio.

  • Giuseppe Fabiano "Bepi" (Trani 1883 - Padova 1962), Partecipazione di nozze e disegni su biglietto da visita di Ciro Cristofoletti
    Lotto 250

    Giuseppe Fabiano "Bepi" (Trani 1883 - Padova 1962)
    Partecipazione di nozze e disegni su biglietto da visita di Ciro Cristofoletti
    Due ritratti femminili a carboncino firmati sulle due facciate di un biglietto da visita (listato a lutto), cm 10,5 x 7
    Disegno di un uomo a matita su ritaglio cartaceo, cm 8,5 x 4
    Firma/data: Treviso, 29 Dicembre 1929
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 3

    Due ritratti femminili a carboncino firmati sulle due facciate di un biglietto da visita (listato a lutto) di Cristofoletti (cm 10,5 x 7) e un disegno a matita di volto maschile su ritaglio cartaceo (cm 8,5 x 4). E' acclusa una partecipazione nuziale a stampa di Fabiano Bepi e Paola Carrari, datata 'Treviso, 29 Dicembre 1929'. Giuseppe Fabiano nel 1900 si iscrisse all'accademia di belle arti di Venezia, allievo di Guglielmo Ciardi, vivendo tra Venezia e Treviso. Nel 1920 tornò per un breve periodo a Treviso, dove sul settimanale locale 'La Riscossa' stroncò la II Mostra d'arte trevigiana, a cui pure aveva partecipato. Si trasferì subito dopo a Roma, dove stabilì rapporti con artisti come C. Socrate, A. Trombadori, N. Bertoletti e L. Cecchi Pieraccini. Nel 1929 partecipò alla 'II Mostra dei Novecento italiano'. Sposò nello stesso anno Paola Carrari di Treviso. La moglie e il figlio Fabio diventarono in seguito i soggetti preferiti dei ritratti di Fabiano.

  • Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859 - La Loggia, Torino 1933), Davide Calandra
    Lotto 251

    Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato 1859 - La Loggia, Torino 1933)
    Davide Calandra
    Firma e rigo autografi su cartolina fotografica
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Firma e rigo autografi su cartolina fotografica, raffigurante un'opera di Davide Calandra, del rinomato scultore Leonardo Bistolfi, fra i principali esponenti del simbolismo italiano. La svolta simbolista avvenne con quella che è divenuta una vera icona della nuova sensibilità: il monumento funebre della famiglia Pansa nel cimitero di Cuneo, la cosiddetta Sfinge, elaborata e compiuta tra il 1890 ed il 1892. Nell’ottobre del 1901, grazie a Giovanni Cena, Bistolfi riceve la visita di Rodin, che ammira il 'Crocefisso Brayda' ed il 'Dolore confortato dalle Memorie', il complesso concluso nel 1901 per il monumento Durio a Torino, cui forse si rifersice l'appunto, nel nostro biglietto, alle "malinconiche vergini". Sono anni di grande successo quelli al volgere del nuovo secolo: il 1905 vide il suo trionfo alla VI Esposizione Internazionale di Venezia (in cui era, tra l’altro, membro della Giuria di accettazione), ottenendo una mostra personale, allestita nella Tribuna, con 21 sculture e i disegni per il Funerale della Vergine, e ricevette la Grande Medaglia d’oro per la scultura. Alcuni importanti acquisti (GNAM di Roma, Museo Revoltella di Trieste, Museo Municipale di Venezia, Museo Civico di Torino), coronarono il successo nazionale.
    Il biglietto, di argomento artistico, reca indirizzo autografo al verso.

  • Ercole Calvi (Verona 1824 - ivi 1900), Pittura di paesaggio
    Lotto 257

    Ercole Calvi (Verona 1824 - ivi 1900)
    Pittura di paesaggio
    Pagina di liber amicorum (su biglietto) con firma autografa
    Una pagina
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Pagina di liber amicorum (su biglietto) con firma autografa del rinomato pittore veronese Ercole Calvi, tra i principali esponenti della pittura di paesaggio dell'epoca.

  • Giulio Carlini (Venezia 1826 - ivi 1887), Pittore e fotografo
    Lotto 258

    Giulio Carlini (Venezia 1826 - ivi 1887)
    Pittore e fotografo
    Pagina di liber amicorum con firma autografa
    Una pagina in-8
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Pagina di liber amicorum (in-8) con firma autografa del pittore e fotografo veneziano Giulio Carlini. Famoso ritrattista, espose a Vienna e Monaco, oltre che in varie città italiane. Amava rappresentare soggetti veneziani e il suo 'Aristide' è ancora oggi esposto al Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. L'ultima lettera della data apposta sul quadro non è chiara, forse è "1867", oppure "1863" o "1865". Carlini dedicò la sua abilità di ritrattista alla figura di Napoleone III anche nel ritratto 'L'imperatore Napoleone III a cavallo', celebrandone il contributo alla riunificazione dell'Italia e la dichiarata volontà di vedere Venezia liberata dal dominio dell'impero austro-ungarico.

  • Tommaso Cascella (Ortona 1890 - Pescara 1968), Bozzetto di Basilio Cascella
    Lotto 259

    Tommaso Cascella (Ortona 1890 - Pescara 1968)
    Bozzetto di Basilio Cascella
    Lettera autografa firmata
    Una pagina in-4
    Firma/data: 8.2.1924
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Lettera autografa firmata, datata '8.2.1924' del noto pittore e ceramista Tommaso Cascella. Primogenito dell'artista Basilio Cascella, svolge il suo apprendistato sotto la guida paterna e nel 1905 collabora con litografie, disegni e dipinti alla rivista 'Illustrazione abruzzese', diretta dal padre e finanziata dai Fratelli Pascale di Popoli. Allo scoppio della guerra tra Francia e Germania, nel 1914, Tommaso è inviato dal padre sul fronte francese per ritrarre dal vero gli avvenimenti bellici, e grazie all'intervento di Gabriele D'Annunzio, residente in quel tempo a Parigi, riesce ad avere salva la vita. Per D'Annunzio Tommaso Cascella realizzò dei disegni inisieme al padre, Basilio Cascella, per il volumetto 'La Pescara di Gabriele d'Annunzio'. Nel 1914 entrò a far parte, sotto la direzione del padre Basilio, della 'Grande illustrazione abruzzese' di Pescara, che durò solo un anno, a causa della Grande guerra, infatti lo stesso Tommaso partì verso il fronte francese, venendo arrestato come spia dai francesi, ma liberato grazie all'intercessione di D'Annunzio. Nel 1923 Tommaso insieme a Basilio, lavorò alla pittura della maiolica di Rapino per i tre pannelloni monumentali della grotta del Sacrario militare di Andrea Bafile a Guardiagrele. Da lì in poi Tommaso venne finalmente considerato per il suo valore, e fu chiamato per la realizzazione delle maioliche dello stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme, aiutando il padre Basilio, realizzando per la società Richard-Ginori nel 1936 anche numerosi vasi, formelle e pannelli in ceramica, esposti nella galleria Pesaro. La lettera verte su questioni circa un dipinto del padre Basilio: "Mio padre ha riconosciuto e firmato il piccolo bozzetto ch'Ella mi ha mostrato. Nel rivedere questa scrittura che egli eseguì nel 1865, si è anche ricordato di non averlo mai ceduto o venduto a nessuno; può Ella gentilmente dirmi per quale via è pervenuto in possesso del suo parente?...". Una pagina in-4, carta intestata 'Gruppi di competenza del Partito Nazionale Fascista - Segretariato abruzzese per le Belle Arti'. Una pagina in-4.

  • Jacopo d'Andrea (Rauscedo 1819 - Venezia 1906), Arte - Accademia delle Belle Arti di Venezia
    Lotto 261

    Jacopo d'Andrea (Rauscedo 1819 - Venezia 1906)
    Arte - Accademia delle Belle Arti di Venezia
    Pagina di liber amicorum con firma e righi di testo autografi
    Una in-8
    Firma/data: Venezia 1872
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Pagina di liber amicorum (in-8) con firma e righi di testo autografi datati 'Venezia 1872' del pittore romantico, professore di disegno della figura all'Accademia di Belle Arti di Venezia dal 1872 al 1899.

  • Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze  1892), Poesia sulla Musa della scultura
    Lotto 262

    Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze 1892)
    Poesia sulla Musa della scultura
    Componimento poetico autografo firmato
    Una pagina in-8
    Firma/data: Firenze 14 ottobre 1871
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Componimento poetico autografo firmato, datato 'Firenze 14 ottobre 1871' dello scultore autore della statua 'Libertà della Poesia' (Basilica di Santa Croce, Firenze), Pio Fedi. Fin dalla sua gioventù la sua produzione è particolarmente ricca di disegni e bozzetti. Il suo lavoro più noto è il 'Ratto di Polissena', dal vivo dinamismo, unica scultura moderna scelta per figurare nella Loggia della Signoria (1866). Incipit: "Stando Sovrana/Libertà/Spande i suoi raggi/La Musa della scultura/Vibra le sue scintille/L'Artefice/... "Una pagina in-8.

  • Raffaele Giannetti (Porto Maurizio 1837 - Genova 1915), Pittura
    Lotto 265

    Raffaele Giannetti (Porto Maurizio 1837 - Genova 1915)
    Pittura
    Pagina di liber amicorum con righi di testo autografi firmati
    Una pagina in-8
    Stato di conservazione: buono
    Numero componenti del lotto: 1

    Pagina di liber amicorum (in-8) con righi di testo autografi firmati del rinomato pittore di storia Raffaele Giannetti. Con il dipinto 'Sansone condannato alla macina' nel 1858 esordì alla Promotrice genovese di belle arti, dove inviò regolarmente i propri lavori fino al 1880. L’anno seguente vi prese parte con Il 'Colloquio di Carlo V e Clemente VII'. L’opera inaugurò una serie di tele, spesso di grandi dimensioni, di evidente ispirazione storico-letteraria. Alcune opere sono conservate presso il Gabinetto dei disegni e delle stampe di Palazzo Rosso a Genova.

  • Aurelio Gotti (Firenze 1833 - Roma 1904), Donazione alla Galleria degli Uffizi - Enrico Pollastrini
    Lotto 266

    Aurelio Gotti (Firenze 1833 - Roma 1904)
    Donazione alla Galleria degli Uffizi - Enrico Pollastrini
    Lettera autografa firmata
    Due pagine in-8
    Firma/data: 22 giugno 1868
    Stato di conservazione: buono (lievi piegature)
    Numero componenti del lotto: 1

    Aurelio Gotti fu eletto a 24 anni accademico della Crusca e compilatore del Vocabolario, fu nominato nel 1859 ispettore generale delle scuole elementari. Nel 1864 assunse l'amministrazione delle gallerie fiorentine, delle quali fu poi direttore dal 1866 al 1881. Lettera autografa firmata, datata '22 giugno 1868' nella quale prega la corrispondente di convincere il rinomato pittore Enrico Pollastrini (1817-1876) a voler donare una sua opera per "arricchire la stupenda collezione de' ritratti autografi di Pittori" della Galleria degli Uffizi: "Bisogna dunque fargli un po' forza; e per vincere la sua umiltà impegnare la sua gentilezza e cortesia...". Due pagine in-8.

  • Giuseppe Antonio Guattani (Roma 1748 - ivi 1830), Archeologia romana - Dissertazioni accademia archeologica romana - Monsignor Nicola Maria Nicolai - Cardinal Pacca
    Lotto 267

    Giuseppe Antonio Guattani (Roma 1748 - ivi 1830)
    Archeologia romana - Dissertazioni accademia archeologica romana - Monsignor Nicola Maria Nicolai - Cardinal Pacca
    Due lettere autografe firmate
    Una pagina in-4; Una pagina in-4, su bifolio
    Firma/data: Casa 24 Febb. 1817
    21 luglio 1817
    Stato di conservazione: buono (lieve foro non lesivo del testo, macchie di umidità, foro di tarlo)
    Numero componenti del lotto: 2

    Giuseppe Antonio Guattani fu un archeologo, professore di storia e mitologia, assessore delle Romane antichità e antiquario di Augusto III di Polonia. Tra le sue opere sono specialmente notevoli sette volumi di supplemento all'opera di Winckelmann, che intitolò 'Monumenti antichi inediti'. Due lettere autografe firmate, entrambe dirette all'erudito, archeologo ed economista Monsignor Nicola Maria Nicolai. La prima, datata 'Casa 24 Febb. 1817', circa alcune pubblicazioni dell'Accademia archeologica di Roma: "Ho l'onore di accludergli la minuta di avviso per la consegna delle dissertazioni della nostra Accademia Archeologica, perché si effettui la stampa del tomo desiderato. Sarei di sentimento che fosse stampato e così più pubblico, più decoroso, e di minor dispendio. Il tempo che ho preso per la consegna mi par necessario per le correzioni che potranno e vorranno fare gli autori...". Una pagina in-4. La seconda, datata '21 luglio 1817', circa alcuni adempimenti burocratici. "Ecco servito all'istante Monsig. mio stimo: Penso che se ha veramente premura di portarla subito al Sig. Gell, è necessario che la mandi alla stessa al Cardinal Pacca protettore da sua parte per la necessaria firma...". Una pagina in-4, su bifolio. Indirizzo autografo alla quarta.

  • Giulio Campi (Cremona, 1502 – Ivi, 5 marzo 1572), Pittura
    Lotto 269

    Giulio Campi (Cremona, 1502 – Ivi, 5 marzo 1572)
    Pittura
    Ricevuta autografa per lire 255
    Stato di conservazione: discreto (abrasione sul lato destro del documento che lede in parte il testo)
    Numero componenti del lotto: 1

    Figlio primogenito del pittore Galeazzo Campi e fratello di Antonio e Vincenzo, fu tra i maggiori rappresentanti del manierismo lombardo. L’opera più antica realizzata dal Campi è La Vergine in trono e i santi Nazaro e Celso, dipinta per Santi Nazaro e Celso, e poi in Sant'Abbondio a Cremona nel 1527. Nel 1547 su incarico del priore Gerolamo Vida realizzò l’opera di maggiore impegno della sua maturità: la ricostruzione della chiesa delle Sante Margherita e Pelagia, dove poté esprimersi come architetto, scultore e pittore.
    Tornato a Cremona, il Campi affrescò nella navata centrale, all’interno della chiesa di San Sigismondo, la 'Discesa dello Spirito Santo', esempio di uno straordinario virtuosismo prospettico.
    Nel documento l’artista attesta - "Io Giulio Campi scrissi" - di aver ricevuto Lire 255 in apparenza da tale Galiotti in pagamento forse di una commissione.

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500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA

La parte seconda di una selezione di oltre trecento autografi, con rilevanti nuclei risorgimentale e del novecento italiano. Tra gli altri, documenti emessi dalla cancelleria papale, su privilegi e Inquisizione.

Sessioni

  • 22 marzo 2024 ore 18:00 Sessione unica (160 - 332)

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  • da 800000 a 1000000 rilancio di 50000
  • da 1000000 in avanti rilancio di 75000