Lot 38 | Pittore fiorentino, sec. XVIIDAVID CON LA TESTA DI GOLIAolio su rame, cm...

Pandolfini Casa d'Aste - Borgo degli Albizi (Palazzo Ramirez-Montalvo) 26, 50122 Firenze
Importanti Dipinti Antichi Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 106
Wednesday 16 April 2014 hours 15:30 (UTC +01:00)

Pittore fiorentino, sec. XVIIDAVID CON LA TESTA DI GOLIAolio su rame, cm...

Pittore fiorentino, sec. XVII
DAVID CON LA TESTA DI GOLIA
olio su rame, cm 30,5x24
lievi cadute di colore
 
Provenienza: già  nobile famiglia romana;
per successione ereditaria agli attuali proprietari


Corredato da attesato di libera circolazione



Il prezioso dipinto su rame qui presentato raffigurante David con la testa di Golia colpisce per la fiera e attraente bellezza del giovane e per la raffinata e ricercata esecuzione dei più minimi dettagli come l'impugnatura dorata della spada e la sacca di pelliccia che contiene le pietre, utilizzate insieme alla fionda per sconfiggere Golia.
Il nostro dipinto che rientra a pieno titolo nella pittura fiorentina del Seicento raffigura un soggetto più volte replicato tra i pittori fiorentini come nel dipinto firmato da Carlo Dolci della Pinacoteca Nazionale di Brera e nel più articolato Trionfo di David di Matteo Rosselli del Museo del Louvre di Parigi. Forti affinità  stilistiche si possono in particolare riscontrare con un dipinto raffigurante David con la testa di Golia rintracciato nell'archivio fotografico Zeri riferito dallo studioso, attraverso una nota autografa sul verso della fotografia, a Cristofano Allori che tuttavia riteniamo per ragioni stilistiche possa essere avvicinato piuttosto alla pittura di Ottavio Vannini. Lo studioso ne documentava inoltre il passaggio da una collezione privata lucchese al mercato antiquario bolognese (Fototeca Zeri, busta 524, fasc. 1, inv. 111091). Puntuali riscontri emergono dal confronto fra la figura del David e quella del nostro dipinto, in particolare nei tratti fisionomici del volto, definiti mediante dolci passaggi chiaroscurali; come ad esempio le labbra morbide e carnose; oltre all'uso di una simile impostazione compositiva in cui è esibita in primo piano la testa recisa del gigante.
Ragioni stilistiche ed esecutive sembrano pertanto ricondurci verso Ottavio Vannini (1585-1644) per il suo particolare uso di campiture compatte condotte con colori vivaci e smaltati. Piuttosto esemplificativo il confronto con le fisionomie maschili di Vannini come quella di Sisara nel Giaele e Sisara del Seminario Maggiore di Firenze e ancor più importante il raffronto con il dipinto raffigurante David con la testa di Golia di collezione privata. In quest'ultimo dipinto David viene rappresentato al centro della composizione con un taglio ravvicinato all'altezza del ginocchio che ricorre anche nel nostro rame, seppur con una diversa posizione del corpo. Il giovane David afferra nella mano sinistra le ciocche dei capelli della testa di Golia che risulta nella fisionomia quasi sovrapponibile a quella del nostro dipinto e nella mano destra brandisce la spada. Ulteriori vicinanze si possono riscontrare nel volto e nella figura del giovane eroe vincitore resi tuttavia nell'esecuzione del nostro dipinto in maniera più morbida e naturale.